INTER BARCELLONA 3 1
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1 STUDIOS N. 7 4 A P R I L E RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03 SEDE VIA E.FRANCALANCI BOZZANO (LU) TEL FAX DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO REPORT 1 INTER BARCELLONA 3 1 A cura di Emilio De Leo INTER PORTIERI 12-J.CESAR 21-ORLANDONI DIFENSORI 4-ZANETTI 6-LUCIO 25-SAMUEL 13-MAICON 2-CORDOBA 23-MATERAZZI 26-CHIVU CENTROCAMPISTI 8-T.MOTTA 19-CAMBIASSO 11-STANKOVIC 10-SNEIJDER 5-MUNTARI ATTACCANTI 22-MILITO 9-ETO O 45-BALOTELLI 27-PANDEV CHAMPIONS LEAGUE ANDATA SEMIFINALE BARCELLONA PORTIERI 1-VALDES 13-PINTO DIFENSORI 2-DANI ALVES 3-PIQUE 5-PUYOL 19-MAXWELL 4-MARQUEZ 18-G.MILITO 22-ABIDAL CENTROCAMPISTI 6-XAVI 16-BUSQUETS 24-TOURE 15-KEITA ATTACCANTI 17-PEDRO 10-MESSI 9-IBRAHIMOVIC 11-KRKIC 14-HENRY ALLENATORE MOURINHO MILANO 20/04/2010 STADIO MEAZZA ARBITRO: OLEGÁRIO BENQUERENÇA (POR) MARCATORI: PEDRO 19, SNEIJDER 30, MAIOCON 48, MILITO 61. SOSTITUZIONI: (I) STANKOVIC x PANDEV al 56, (B) ABIDAL x IBRAHIMOVIC al 62, (I) CHIVU x MAICON al 73, (I) BALOTELLI x MILITO al 75. ALLENATORE GUARDIOLA
2 PRESENTAZIONE DEL MATCH E la gara tanto attesa da entrambe le compagini vogliose di dimostrare la loro forza in campo europeo. La squadra di Mourinho ci arriva con la maturità palesata negli ultimi turni vincenti di Champions e ben consapevole di una compattezza tattica che potrebbe essere elemento fondamentale per il prosieguo del cammino. Il Barcellona di Guardiola, giunge alla semifinale di Milano con il solito spumeggiante gioco sciorinato nei quarti contro il malcapitato Arsenal e con l irrinunciabile doppio obiettivo di vincere e divertire la platea internazionale. Il tecnico portoghese opta per uno spregiudicato che garantisca una buona densità difensiva centrale ed in grado di esaltare le rapide ripartenze dei suoi attaccanti. Il Barcellona ripropone il sistema di gioco tipico delle sue ultime uscite, il , al fine di sfruttare, dopo la consueta fase di possesso, giocate in accelerazione negli ultimi 30 metri grazie all estro dei suoi talenti offensivi. L analisi che segue verte sui seguenti aspetti: a) la contrapposizione tattica; b) il pressing variato ; c) la manovra orizzontale del Barcellona e gli adattamenti difensivi dell Inter; d) la differente efficacia nei movimenti dei 4 calciatori offensivi dell Inter e del Barca; e) la superiorità numerica in zona palla del Barcellona nella fase di non possesso sguarnisce il lato debole. ANALISI TECNICA Analisi della contrapposizione tattica. L Inter ( ), davanti a Julio Cesar, schiera una linea difensiva a 4 con Maicon terzino destro, la collaudata coppia di centrali Lucio, difensore centrale di destra e Samuel difensore centrale di sinistra e con Zanetti posizionato sull out mancino. Lo schermo davanti alla difesa è rappresentato dalla coppia Cambiasso-Thiago Motta, dinanzi ai quali Mourinho schiera Sneijder nelle vesti di ¾ centrale pronto ad innescare i 3 attaccanti Eto o esterno di destra, Pandev, esterno di sinistra e come sempre el Principe Diego Milito quale punto di riferimento centrale. La squadra di Guardiola ( ), si schiera con Victor Valdes tra i pali, una linea difensiva a 4 con Dani Alves in posizione di terzino destro, coppia centrale costituita da Piquè centro destra e Puyol centro sinistra e con Maxwell nella posizione di terzino sinistro. In mezzo al campo i due centrocampisti centrali sono Busquets (centrodestra) e Xavi (centrosinistra). Sulla 3/4, 3 2
3 giocatori imprevedibili, Pedro sull out di destra, Messi in zona centrale e Keita largo a sinistra. In attacco, il grande ex Zlatan Ibrahimovic. Appare immediatamente evidente come dalle contrapposizioni statiche vengano a crearsi situazioni di parità numerica nella zona centrale e sulle corsie esterne. In mezzo al campo Cambiasso e Thiago Motta sono in 2v2 rispetto a Xavi e Busquets. Sull out di destra Inter, Eto o è in 1v1 con Maxwell e Maicon è in 1v1 con Keita, sull out di sinistra Pandev è in 1v1 con Dani Alves e Zanetti si trova contrapposto a Pedro. I riferimenti offensivi centrali sia dell Inter, Diego Milito, che del Barcellona, Zlatan Ibrahimovic, sono in una situazione numerica d inferiorità 1v2 rispetto ai difensori centrali avversari. Le uniche posizioni scoperte sono quelle dei 2 rispettivi 3/4isti, Sneijder e Messi i quali, da un punto di vista statico, appaiono tra le linee senza un immediata opposizione avversaria. Il pressing variato : altezza, pressione, intercetto ed intensità. Già dalla gara affrontata dagli spagnoli contro l Arsenal si è capito quanto fosse importante cercare una continua aggressione dei giocatori di Guardiola sin dalla fase di costruzione della manovra. A mio avviso la squadra di Wenger, nella fase iniziale della gara, vi era riuscita con grande efficacia, ma, nel momento in cui cominciarono a venir meno le energie psico-fisiche e non furono in grado di mantenere alta l intensità delle pressioni, il Barcellona ebbe vita facile per poi finire con la solita manovra spettacolare e vincente. Mourinho decide, invece, di variare sia l altezza del pressing che l intensità dello stesso, al fine di non dare punti di riferimento agli spagnoli ed essere letale nelle transizioni positive. Sappiamo come il Barca sia in grado, appena perso il possesso, di riconquistare la sfera con azioni rapide di aggressione, ma, stavolta, la velocità con la quale la squadra nerazzura, recuperata palla, la gioca negli spazi a favore dei 4 attaccanti, non dà tempo e modo agli avversari di mettere in pratica la solita fase di transizione negativa e di riconquista. Nella figura 2 vengono riportate le differenti altezze ed intensità di pressing adottate dall Inter nel corso della gara: - (1): linea di posizionamento ed intercetto in zona offensiva-difensiva; - (2): linea dove avviene una crescente aggressività nerazzurra; - (3): linea di pressing difensivo di assoluta aggressività ; - (4): linea di pressing ultraoffensivo di assoluta aggressività. 3
4 Analizziamo nei dettagli le differenti altezze ed intensità di pressing adottate dagli uomini di Mourinho: - Piquè non viene attaccato e si privilegia il posizionamento e l intercetto sul 1 mediano che va a ricevere (Fig.3). linea difensiva faceva un passo in avanti accorciando i ¾isti avversari. - Crescente aggressività nerazzurra ultraoffensiva (Fig.4) L Inter sino al ha curato il posizionamento e le coperture finalizzate all intercetto della sfera in una zona offensiva-difensiva, consentendo al Barcellona di cominciare la sua solita manovra dai difensori centrali (1) e dando la possibilità a Piquè, soprattutto, di uscire palla al piede (2), per poi sfruttare la concentrazione in zona centrale dove la squadra di Guardiola non brillante come in altre occasioni, non trovava sbocchi. Milito(a), Eto o (a) e Pandev (a) si abbassavano ricompattando la squadra, Sneijder si occupava del 1 mediano in appoggio (b) ed a zona Thiago Motta (c) o Cambiasso davano pressione ai centrocampisti avversari. La Dal 15 circa l Inter appare più aggressiva ed al 27 tale aspetto è particolarmente evidente allorquando Sneijder comincia ad attaccare (a) Puyol, in uscita dopo il consueto scambio di palla con Piquè(1)(2). Il baricentro degli uomini di Mourinho si alza (b) (c), consentendo, inoltre alla linea difensiva di muoversi in avanti (d) e di schiacciare tra le linee i ¾ isti avversari. - Pressing difensivo di assoluta aggressività ed analisi del 2 goal dell Inter (Fig.5 a - b) Appena ricomincia la ripresa la squadra di Mourinho mostra una grande determinazione nella riconquista della palla. Al 47 Pandev interrompe (a) la manovra avversaria (1) nella propria 4
5 metà campo e dopo il recupero della sfera, dà vita ad una letale transizione positiva (2).L esterno ex Lazio serve (3) in campo aperto Milito. Diego Milito (figura 5b), inseritosi (a) tra le maglie della difesa spagnola, attende l arrivo (b) di Maicon e gli trasmette (1) la sfera. Il terzino destro brasiliano dopo un grande controllo piazza (2) il pallone alle spalle di Victor Valdes per il 2 a 1 Inter. - Pressing ultraoffensivo di assoluta aggressività da parte di Motta ed analisi del 3 goal dell Inter (Fig.6). Al 60 il Barcellona in uscita difensiva, subisce l ennesima pressione individuale ad opera del centrocampo interista, stavolta per merito di Thiago Motta che ruba palla (a) ai 25 metri dalla porta avversaria e gioca una splendida imbucata (1) a favore dell aggressione della profondità (b) da parte di Eto o. Il camerunense crossa (2) sul secondo palo per l accorrente (d) Sneijder la cui imprecisa conclusione (3) di testa finisce per favorire el principe Milito che da due passi realizza (4) di testa la rete del definitivo 3-1 per gli uomini di Mourinho. 5
6 La manovra orizzontale del Barcellona e la fase di non possesso dell Inter. La squadra di Guardiola è apparsa lenta e poco brillante anche nella fase di possesso palla e cioè nel loro fondamentale solitamente di maggiore efficacia. Guardiola voleva che Keita a sinistra e Pedro a destra riuscissero ad aprirsi al fine di sfruttare, grazie alle tempestive sortite di Maxwell e Dani Alves, situazioni continue di 2v1, confidando nella poca disponibilità al sacrificio degli attaccanti esterni interisti. Tuttavia, l Inter ha saputo gestire con efficacia anche tale pericolosa situazione tattica, con la sola eccezione della rete del vantaggio del Barca di cui ci occuperemo tra poco. Possesso e scorrimento orizzontale del Barcellona sull out di sinistra dell Inter (Fig.7a). Dopo il celebre tic-tac centrale tra i mediani di Guardiola, la palla veniva spostata dall out sinistro a quello destro e viceversa con grande pazienza e maestria, ma come detto, con poca velocità. La trasmissione verso destra da parte di Busquets (1) innescava l immediata sovrapposizione di Dani Alves (a) su Pedro a cui l Inter si contrapponeva con il continuo ripiegamento di Pandev (b) bravo a ristabilire il 2v2 esterno. Ciò consentiva a Thiago Motta di non dover scivolare in fascia e potersi concentrare (c) maggiormente sui movimenti incontro di Messi. Possesso e scorrimento orizzontale del Barcellona sull out di destra dell Inter ed analisi del 1 goal del Barcellona. Sulla destra difensiva dell inter, invece, dopo il tic-tac centrale tra i mediani spagnoli, la palla veniva trasmessa (1) 6
7 verso Keita o allargata in direzione di Maxwell nel tentativo di sfruttare il 2v1 ai danni di Maicon. In questo caso era Cambiasso a dover scivolare esternamente (b) dando manforte a Maicon, in virtù di una disponibilità meno accentuata di Eto o alla fase di non possesso rispetto a Pandev (figura 7b). Tuttavia (figura 8a) al 19, sulla 3/4 nerazzura, scambiavano palla Messi (1) e Xavi in un prolungato palleggio che sembrava addormentare il gioco e dopo il quale, con un improvvisa accelerazione, Xavi verticalizzava (2) a favore della sortita esterna di Maxwell (a).in questo caso Cambiasso non era particolarmente efficace nello scivolamento esterno (b) e Maxwell si proponeva palla al piede (3)senza un efficace pressione ai suoi danni. accorciare (in particolare con Zanetti, c) sull esterno destro spagnolo che batteva (2) con grande decisione a rete per il vantaggio Barca. Maxwell (figura 8b), giunto sul fondo incontrastato, metteva palla dietro (1) per l inserimento a rimorchio di Pedro (b).la difesa dell Inter non era lesta ad I 4 calciatori offensivi del Barcellona e dell Inter. In fase offensiva (figura 9) il Barcellona, come detto, si schiera con 3 ¾ isti: Keita largo a sinistra, Messi in posizione centrale, Pedro largo a destra e davanti a loro il solo Ibrahimovic. I loro movimenti sono apparsi poco efficaci e molto spesso, a differenza del solito, prevedibili. Ibra non riesce ad allungare la squadra ed a creare profondità, in virtù di un eccessiva staticità. I 2 ¾ esterni non appaiono abili ad allargarsi ed a creare ampiezza (in tal senso Guardiola ha continuamente richiamato Keita a ricercare una posizione più aperta). Messi non è ispirato come nelle ultime sue uscite e fatica a trovare spazio ed è costretto a cercare palla, non alle spalle dei centrocampisti dell Inter, bensì sopra 7
8 ad essi, finendo per farsi marcare (a) a turno da Thiago Motta o da Cambiasso. Ma soprattutto, a mio avviso, i movimenti dei 4 sono quasi costantemente incontro alla palla ed indirizzati (b) verso la concentrazione difensiva centrale dell Inter, rappresentata dai centrali Lucio e Samuel,dai due mediani Cambiasso e Thiago Motta che di sovente vengono coadiuvati dai raddoppi di Snejider(c). andando a posizionarsi di sovente dietro ai terzini avversari. Infine, Sneijder, trova spazio tra le linee, attacca i varchi aperti dai 3 attaccanti e va a chiudere l azione sul lato debole. I 4 attaccanti (figura 10) dell Inter, al contrario degli avversari, creano ampiezza, dilatando il fronte difensivo del Barcellona con movimenti senza palla orizzontali e divergenti e spesso interscambiabili. Nello stesso tempo sono abili a creare profondità allungando la linea difensiva del barca e consentendo la creazione di numerose palle liberescoperte dalle quali far partire le verticalizzazioni. In particolare, Eto o e Pandev dilatano e tirano (a) fuori i terzini, Milito allunga la squadra e tira fuori posizione (b) i difensori centrali, Superiorità numerica del Barcellona in zona palla, ma lato debole libero ed analisi del 1 goal dell Inter. Il Barcellona (figura11) è squadra abilissima ad ottenere superiorità numerica in fase offensiva ed in fase difensiva. Tuttavia, durante la fase difensiva, tale principio viene esasperato, finendo per risultare molto rischioso e sguarnendo il lato debole della manovra avversaria. In occasione della 1^rete dell Inter, siamo al 30,Eto o riceve un cambio gioco (1) sull out di destra e, dopo aver giocato(2) un 1-2 con Maicon va al cross (3) al centro area in direzione di Milito.La difesa del Barca, per controllare el principe e l accorrente 8
9 Pandev, proiettatosi in taglio convergente (a), lascia libero il lato debole (LD) dove si fa trovare libero Sneijder che batte (5) con grande freddezza Victor Valdes. CONCLUSIONI Il dato rappresentato dal possesso palla e dal risultato finale sono altamente significativi per sintetizzare la gara del Meazza.Il Barcellona ha tenuto palla e manovrato per il 68% dell incontro ma ha avuto poca efficacia offensiva, a mio parere, per la scarsa vena delle sue stelle ma anche per una poca brillantezza generale (non sappiamo quanto legata ai disagi del lungo viaggio in autobus). Soprattutto la squadra di Guardiola è apparsa estremamente fragile nella gestione delle transizioni negative. L Inter non voleva avere il controllo della sfera, bensì rubarla ed essere letale nelle verticalizzazioni in grado di prendere la difesa spagnola alle spalle e permettere gli inserimenti tra le maglie della stessa dei suoi attaccanti. Mourinho ha dato diverse cadenze alle azioni di pressione adottate dalla propria squadra e questo ha reso imprevedibile la fase di transizione positiva nerazzura. Il Barcellona è apparso lento ed involuto e mai capace di accelerare a ridosso dell area di rigore avversaria come ci aveva abituato nelle ultime uscite nella Champions e nella Liga. Al ritorno sarà battaglia, ma il 1 round va all Inter e con pieno merito STATISTICHE GENERALI INTER BARCELLONA 32% Possesso palla 68% 8/5 Tiri / Tiri in porta 8/7 2 Angoli 4 0 Rigori 0 18 Falli 21 2 Ammonizioni 5 0 Espulsioni 0 SE VUOI DIRE LA TUA PARTECIPA AL FORUM DI DISCUSSIONE SULLA PARTITA 9
BARCELLONA - INTER 1 0
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