AZIENDA. prof. Mauro Serra - corso diri7o commerciale 2015/16 - Unibas

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1 AZIENDA

2 NOZIONE art c.c. - Complesso dei beni organizza1 dall imprenditore per l esercizio dell impresa. Apparato strumentale all esercizio dell agvità, cosktuito da beni rispe7o ai quali non ha rilievo la proprietà (Ktolarità) da parte dell imprenditore ma la disponibilità, vale a dire la possibilità di u1lizzarli effe4vamente, a prescindere dal Ktolo giuridico che lo consente.

3 UNIVERSALITA PLURALITA DI BENI ETEROGENEI L azienda è composta da beni eterogenei - mobili e immobili, materiali e immateriali che recuperano una loro unità sul piano funzionale, per la desknazione produgva che ne fa l imprenditore rendendoli tug complementari tra loro ed ukli per l esercizio dell agvità. Perciò, i beni di proprietà del imprenditore che non vengono desknak allo svolgimento dell agvità non fanno parte dell azienda.

4 Composizione Concezione estensiva ogni elemento patrimoniale facente capo all imprenditore, che possa cosktuire ogge7o di tutela giuridica. Non solo beni ma anche servizi e rappork giuridici: rappork di lavoro col personale, contrag, credik vs. clienk e debik vs. fornitori e lo stesso avviamento. Concezione restrigva Vi rientrerebbero solo i beni intesi come cose (art. 810 c.c.)

5 Teoria unitaria teoria atomis1ca Azienda come bene unico, bene immateriale (rappresentato dall organizzazione) o universalità di beni. La tesi dell universalità è quella prevalente in giurisprudenza. Rilievo dell art. 670 c.p.c. in tema di sequestro e dell art. 816 c.c. Si applicherà automakcamente la disciplina dell universalità di beni mobili? No: richiamo caso per caso per la soluzione di problemi specifici.

6 Apporto organizza1vo dell imprenditore L organizzazione dei beni in azienda e la finalizzazione all agvità consente di passare da un dato sta1co che è quello connesso alla consistenza oggegva, alla composizione dell azienda come somma dei valori dei singoli beni al rilievo dinamico dell azienda che acquista capacità di produrre nuova ricchezza ed un profi7o e, così, un parkcolare rilievo economico.

7 Rilievo economico dell azienda ProduGvità capacità di produrre nuove uklità, diverse e maggiori di quelle o7enibili dai beni che la compongono, isolatamente considerak. Maggiore valore di scambio dell azienda che si svincola dalla somma dei valori dei singoli beni che in un certo momento la cosktuiscono. Avviamento

8 AVVIAMENTO agtudine a consenkre il profi7o posizione sul mercato conservazione e accrescimento della clientela Avviamento ogge4vo La capacità di profi7o si collega a fa7ori oggegvi, ricollegabili alla tecnologia di cui l azienda è in possesso, alla localizzazione parkcolare etc. Avviamento sogge4vo La capacità di profi7o si collega anche all abilità personale dell imprenditore sul mercato, nel rapporto con la clientela.

9 Rilievo norma1vo dell azienda Disciplina peculiare della circolazione di azienda, finalizzata alla conservazione dell unità economica e del valore di avviamento. Trasferimento di azienda dal trasferimento di singoli beni aziendali. La disciplina peculiare sca7a quando si trasferisca l intero complesso dei beni o anche un ramo par1colare di azienda.

10 Ci sarà trasferimento di azienda o di ramo di azienda se ed in quanto ciò che viene trasferito cosktuisca una unità funzionale produgva e non quando manchino beni essenziali per l esercizio dell agvità produgva.

11 FORMA DEL CONTRATTO Per la validità della cessione: non è richiesta dalla norma ma dipende di volta in volta (per rela1onem) dal Kpo di beni che si devono trasferire. Per la prova: art co. per le imprese sogge7e a registrazione con effeg di pubblicità legale ogni a7o deve essere provato per iscri7o Per la pubblicità: art co. obbligo di iscrizione nel Registro imprese entro 30 gg. necessità a7o pubblico o scri7ura privata autenkcata

12 VENDITA DI AZIENDA 1. DIVIETO DI CONCORRENZA DELL ALIENANTE 2. SORTE DEI CONTRATTI AZIENDALI 3. SORTE DEI CREDITI E DEBITI AZIENDALI

13 DIVIETO DI CONCORRENZA DELL ALIENANTE Per le aziende commerciali, l alienante deve astenersi da una nuova impresa che possa sviare la clientela da quella ceduta per: - l ogge7o; - l ubicazione; - altre circostanze Divieto derogabile: suscegbile di pa7o contrario espresso Divieto rela1vo: legato all effegva possibilità di sviamento della clientela

14 Art. 2257, 2 comma i contraenk possono ampliare l obbligo di astensione anche ad agvità non concorrenziali. Art. 2257, 3 comma il divieto di concorrenza non può comunque superare i 5 anni

15 SORTE DEI CONTRATTI AZIENDALI Agevolazione del subingresso dell acquirente nei contrag in corso di esecuzione. Deroga ai principi generali in tema di cessione del contra7o (art c.c.) SUCCESSIONE art c.c. primo comma Successione automa1ca non richiede la volontà della controparte (contraente del contra7o in cui subentra l acquirente dell azienda) secondo comma Salvo diriio di recesso del terzo contraente per giusta causa entro 3 mesi dalla nokzia della cessione

16 La successione nei contrag è automakca e deve essere espressa soltanto una eventuale esclusione del subingresso per alcuni contrag. L esercizio del diri7o di recesso da parte del contraente ceduto ne determina l esknzione. Questa disciplina parkcolare non si estende ai contra4 di caraiere personale, per i quali si conknuerà ad applicare la disciplina comune, occorrendo la paiuizione espressa e il consenso del contraente ceduto.

17 CREDITI AZIENDALI art c.c. DEROGA ALLA DISCIPLINA COMUNE DELLA CESSIONE DEL CREDITO (ar ). La cessione dei credik aziendali sarà efficace nei confronk dei terzi cioè dei debitori ceduk dal momento della iscrizione della cessione di azienda nel registro imprese. La cessione dei credik sarà dunque efficace nei confronk dei debitori ceduk anche in mancanza di nokfica al debitore o di sua acce7azione. Il debitore sarà però comunque liberato se paga in buona fede al creditore cedente (colui che ha trasferito l azienda).

18 DEBITI AZIENDALI art c.c. Mentre nell ambito delle obbligazioni il debitore non può mutare senza il consenso del creditore, per le aziende commerciali in cui opera il sistema di pubblicità legale, l acquirente dell azienda assume su di sé insieme all alienante i debik dell azienda ceduta risultan1 dai libri contabili obbligatori. La responsabilità dell acquirente è totale per i debik di lavoro. Responsabilità solidale di alienante e acquirente verso i terzi. L alienante potrà essere liberato solo con il consenso espresso dei creditori.

19 RAPPORTI INTERNI TRA ALIENANTE E ACQUIRENTE DELL AZIENDA Gli ar e 2560 c.c. operano entrambi nei rappor1 esterni con i creditori e debitori aziendali. Cosa accade nei rappor1 interni tra alienante e acquirente? Soluzione controversa: si tende comunque ad escludere che il passaggio sia automakco nei rappork interni, richiedendosi al riguardo una paiuizione espressa nel contra7o.

20 USUFRUTTO DI AZIENDA NUDO PROPRIETARIO UTILIZZATORE Doveri e obblighi Rispe7are la di7a Rispe7are la desknazione economica Conservazione dell efficienza dell organizzazione e delle dotazioni di scorte

21 di godimento POTERI/DOVERI DI GESTIONE: di disposizione dei beni nei limik delle esigenze di geskone di acquisto di nuovi beni (che diverranno di proprietà del nudo proprietario). Dal potere di disporre e di acquistare deriva la necessità di un inventario all inizio e alla fine dell usufru7o, di modo che si possano regolare in denaro le differenze.

22 AFFITTO DI AZIENDA L art richiama la disciplina dell usufru7o di azienda e, in parkcolare, si applicheranno il divieto di concorrenza (2557) e la successione nei contrag (2558), mentre solo all usufru7o si applicherà la disciplina dei credik aziendali.