DEFINIZIONE DI DOLORE
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- Gianmaria Pippi
- 7 anni fa
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1 IL DOLORE
2 DEFINIZIONE DI DOLORE International Association Study Pain Sensazione fisiologica Componente soggettiva Un esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata ad un danno tissutale o potenziale, o descritto in tali termini Segnale d allarme Merskey H Classification of chronic pain: description of chronic pain syndromes and definition of pain terms. Pain, 1986, 3 (suppl):s1
3 IL DOLORE: il problema! L OMS individua come problema di sanità pubblica di diversi Paesi il trattamento inadeguato del dolore L OMS considera il consumo pro-capite di morfina un indice di Qualità di un sistema sanitario
4 I NUMERI DEL DOLORE Al momento della diagnosi è presente in circa il 30% dei pazienti oncologici Nelle fasi avanzate di malattia è presente nel 64-80% dei pazienti Cherny NI, Portenoy RK in Wall PD, Melzack R, Textbook of pain (pp ), Churchill Livingstone, 2003 " In fase di remissione di malattia è presente nel 45% dei casi Lidston V, et al. Symptoms and concerns amongst cancer outpatients: identifying the need for specialist pallaitive care. Palliative medicine. 3003; 17:588-95
5 L Italia risulta essere fra gli ultimi posti nei paesi industrializzati per il consumo di morfina come farmaco antidolore " 26/o posto in Europa " 44/o nel Mondo Consumo pro capite di morfina in Europa Dati Organizzazione Mondiale della Sanità 2004
6 CAUSE DELL INEFFICACIA DI TRATTAMENTO I pazienti e i loro caregivers sono: Riluttanti a riferire l intensità del proprio dolore ai curanti Riluttanti ad assumere oppioidi come farmaci antidolorifici
7 Dalla Le5eratura: Preoccupazioni riguardo la farmacodipendenza Preoccupazioni riguardo gli effetti collaterali dei farmaci Scarsa comunicazione con i curanti per paura di non risultare un good patient
8 NORMATIVA SULL OSPEDALE SENZA DOLORE Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano Linee Guida che consentono la realizzazione di progetti indirizzati al miglioramento del processo assistenziale specificamente rivolto al controllo del dolore di qualsiasi origine.
9 NORMATIVA SULL OSPEDALE SENZA DOLORE Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano Costituzione Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) referente della direzione sanitaria, esperti della terapia del dolore specialisti coinvolti nel trattamento del dolore post-operatorio figure professionali abitualmente dedicate agli interventi di controllo del dolore, con particolare riferimento al personale sanitario
10 Funzioni e compiti del comitato "Ospedale Senza Dolore" ü Educazione continua sui principi di trattamento del dolore, sull'uso dei farmaci e sulle modalità di valutazione del dolore. ü Assicurare il monitoraggio dei livelli di applicazione delle linee guida e la valutazione di efficacia. ü Promuove la elaborazione e distribuzione di materiale informativo agli utenti relativo alla cura del dolore.
11 Funzioni e compiti del comitato "Ospedale Senza Dolore" Formazione Strumenti per il monitoraggio del dolore La rilevazione costante del dolore deve essere inserita fra le competenze del personale sanitario, il quale dovrà ricevere la formazione opportuna per svolgere tale compito Strumenti di rilevazione del dolore Trattamento del dolore Valutazione dei risultati del progetto
12 APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE CHIRURGO FARMACISTA FISIOTERAPISTA SERVIZIO DEL DOLORE ACUTO PSICOLOGO INFERMIERI ANESTESISTA
13 LE VIE DI TRASMISSIONE DEL DOLORE E IL CONCETTO DI MODULAZIONE
14 COME PERCEPIAMO IL DOLORE? La percezione del dolore richiede: Stimolo fisico Risposta fisiologica!!!
15 STIMOLI FISICI Termici Chimici Meccanici
16 RISPOSTA FISIOLOGICA Deriva dall interazione tra diverse funzioni Modulazione Percezione Trasmissione Trasduzione
17 SOGLIA DEL DOLORE La più piccola intensità di stimolo a cui un soggetto percepisce dolore.la soglia del dolore delle persone è generalmente uniforme, ma essa può cambiare. Es. IPERALGESIA Dolore esagerato dovuto ad uno stimolo minimale dannoso Es.tessuto faringeo infiammato Minzione dolorosa durante un infezione ALLODINIA Dolore dovuto ad uno stimolo che normalmente non provoca dolore Es. un tocco leggero può provocare dolore
18 TOLLERANZA AL DOLORE E la massima quantità e durata del dolore che un individuo è disposto a sopportare (Molto soggettiva) La persona che soffre, ha un esperienza personale unica
19 CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE EZIOPATOGENESI Dolore neuropatico Causato da disfunzione o lesione primitiva del sistema nervoso Periferico Centrale
20 TIPI DI DOLORE DOLORE ACUTO L insorgenza improvvisa o lenta di qualsiasi intensità da lieve a forte la cui fine può essere anticipata o prevista con una durata inferiore a 6 mesi (NANDA)
21 CLASSIFICAZIONE DEL DOLORE TEMPORALE PRODOTTO DA LESIONI TESSUTALI E ATTIVAZIONE DEI NOCICETTORI. DOLORE ACUTO BREVE DURATA CAUSA CHE SPINGE LA PERSONA A CHIEDERE AIUTO
22 Tipi di dolore DOLORE CRONICO Una sensazione spiacevole e un esperienza emotiva associata con un danno tissutale reale o potenziale, o descritto in termini di tale danno; l insorgenza improvvisa o lenta di qualsiasi intensità da lieve a forte la cui fine può essere anticipata o prevista con una durata superiore a 6 mesi (NANDA) Il dolore cronico può essere classificato anche come dolore maligno se associato a un tumore
23 Tipi di dolore DOLORE SOMATICO: deriva da ossa muscoli e cute Penetrante Puntorio Pulsante o trafittivo
24 Tipi di dolore Dolore Viscerale: lesioni che interessano uno o più visceri Diffuso, crampiforme, tormentoso... se il viscere è cavo Acuto e penetrante se il viscere è solido
25 Tipi di dolore Dolore irradiato Si percepisce alla fonte del dolore e si irradia ai tessuti vicini Dolore riferito E un dolore percepito da una parte del corpo che è notevolmente lontana dai tessuti che causano dolore
26 Tipi di dolore Dolore intrattabile Il dolore estremamente resistente al trattamento. Dolore fantasma Una sensazione dolorosa percepita in una parte del corpo persa (es. gamba amputata)
27 FATTORI CHE INFLUENZANO IL DOLORE psicologici culturali ambientali stadio e sviluppo
28 COMPONENTE SENSORIALE: mette in relazione il dolore con uno stimolo come le altre esperienze sensoriali (vista, olfatto ) COMPONENTE AFFETTIVA: è influenzata da precedenti esperienze, dal background culturale, tipo di malattia, stato mentale
29 ASPETTI PSICOLOGICI CHE INFLUENZANO LA SOGLIA DEL DOLORE Ansia Paura Spossatezza Isolamento Sofferenza Riposo Sonno Empatia Distrazioni Solidarietà Insonnia Rabbia Depressione Dolore
30 LA MISURAZIONE DEL DOLORE
31 LA MISURAZIONE DEL DOLORE i segni vitali sono presi sul serio.. Dobbiamo formare medici e infermieri al trattamento del dolore come segno segno vitale James Campbell, MD Presidente American Pain Society 11 novembre 1995 L American Pain Society nel 1995 ha proposto il dolore quale 5 segno vitale
32 REQUISITI DELLE SCALE DI VALUTAZIONE DEL DOLORE Validate Semplici: Ø facilità di somministrazione Ø facilità di comprensione, Poco tempo per la rilevazione Poco tempo per la registrazione ed elaborazione dati.
33 Quant è il dolore? INTENSITA Che tipo di dolore? QUALITA Dov è localizzato? LOCALIZZAZIONE Solo il paziente può descrivere caratteristiche e intensità
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35 Identificazione del dolore Anamnesi del dolore Localizzazione Intensità del dolore Qualità del dolore (aggettivi, tagliente, schiacciante, pressante, pulsante, sordo ecc.) Fattori scatenanti, e allevianti Sintomi associati Risposte comportamentali, affettive difensive al dolore
36 LA MISURAZIONE DEL DOLORE SCALE UNIDIMENSIONALI Scala verbale Scala numerica assente lieve moderato forte fortissimo Scala analogica visiva (VAS) Scala cromatica Massimo dolore 10 Nessun dolore 10 cm Massimo dolore Nessun dolore 0
37 VERBAL DESCRIPTOR SCALE
38 NUMERIC PAIN INTENSIVY SCALE
39 VAS (Scala visiva analogica) La scala è una retta di 10 cm con due estremità che corrispondono a nessun dolore e il massimo possibile. E uno strumento unidimensionale che quantifica ciò che il malato soggettivamente percepisce come dolore oppure come sollievo nel complesso delle loro variabili fisiche, psicologiche e spirituali la domanda può essere: Pensi al dolore e al sollievo dal dolore che può aver provato in quest ultima settimana appena trascorsa. Per ciascuna delle due voci metta poi un segno sul punto che meglio corrisponde alla sua situazione, rispetto ai due estremi della linea. La misura è in millimetri. La scala può essere usata anche per quantificare il dolore nel momento presente in cui si valuta la persona assistita.
40 VRS (Scala verbale) La scala verbale semplice, sempre unidimensionale, ripropone l asta di 10 cm in cui la scelta viene facilitata (ma anche condizionata) dalla presenza di aggettivi che quantificano il dolore. Risultati Soddisfacenti si ottengono quando vi sono almeno sei livelli di intensità. Istruzioni: Quanto dolore ha provato nelle ultime 4 settimane? Oppure Quanto è il suo dolore che sta provando in questo momento?
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42 IL DOLORE NEL BAMBINO La misurazione del dolore nei bambini è più difficile. I bambini non hanno la competenza verbale e la comprensione concettuale degli adulti, né tanto meno sono in grado di compilare una scala analogica visiva prima dei 7 anni. I metodi oggettivi di raccolta dei dati risultano molto più attendibili che negli adulti. Un metodo non verbale innovativo è costituito dalla scala di espressioni facciali. Queste scale consistono generalmente in una serie di disegni raffiguranti diverse espressioni facciali, che rappresentano le variazioni di gravità del dolore. Il bambino è chiamato a valutare il suo dolore scegliendo il disegno che rappresenta il livello della propria esperienza dolorosa.
43 HAPPY FACE PAIN RATING SCALE
44 COSA OSSERVARE: n LOCALIZZAZIONE n PROPAGAZIONE/IRRADIAZIONE n TIPO n INSORGENZA n FATTORI AGGRAVANTI n FATTORI ALLEVIANTI (disagio, ansia, paura, depressione) (riposo, compagnia, attività diversive) QUALI STRUMENTI? SCALE DI VALUTAZIONE COME: SCALA ANALOGICA VISIVA SCALA DI VALUTAZIONE NUMERICA SCALA NUMERICA VERBALE ECC.
45 IL DOLORE E I B.A.I. CORRELATI Ø RESPIRARE Ø ATTIVITA CARDIACA Ø ALIMENTAZIONE Ø RIPOSO E SONNO Ø MOVIMENTO Ø IGIENE Ø SONNO
46 Il coinvolgimento del soggetto, risulta essere un presupposto fondamentale per una buona gestione del dolore; qualora le condizioni cliniche lo consentano è pertanto necessario che lo stesso venga sempre informato sulle procedure che saranno messe in atto.
47 INSEGNARE ALLE PERSONE COLLABORANTI LE TECNICHE COGNITIVO- COMPORTAMENTALI SPECIFICHE (DISTRAZIONE E TECNICA DELL INTERRUTTORE) E DELLE TECNICHE PSICOFISIOLOGICHE (RESPIRAZIONE PROFONDA, TECNICA IMMAGINATIVA, MUSICOTERAPICA); INFORMARE SEMPRE LA PERSONA DELLE PROCEDURE CHE VERRANNO ATTUATE; VALUTARE E SE RICHIESTO IN MODO ESPLICITO, FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE/COLLABORAZIONE DELLA PERSONA ALLA MEDICAZIONE; INVITARE LA PERSONA A CONCORDARE I TEMPI DELLA MEDICAZIONE OFFRENDOGLI DELLE PAUSE; ARRESTARE L INTERVENTO SE LA PERSONA SI PREOCCUPA DI NON RIUSCIRE A COMUNICARE STABILENDO UN SEGNALE.
48 IL DOLORE VA VALUTATO E DOCUMENTATO Nel periodo preoperatorio Routinariamente e ad intervalli regolari nel postoperatorio Ogni volta che ne viene riferita la comparsa Ad intervalli adeguati dopo ogni somministrazione di analgesico Immediatamente se vi è la comparsa di dolore in forma intensa
49 Alcune riflessioni " Dare parola al dolore è un imperativo a cui non è possibile sottrarsi " Dare parola al dolore è già intraprendere un percorso di cura " Al dolore non si può rispondere con il silenzio
50 Grazie per l attenzione
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