NELLA BRUGHIERA COMASCA, ELEMENTO CHIAVE PER LA RETE ECOLOGICA TRA PREALPI E PIANURA CONNESSIONE E FUNZIONALITÀ ECOLOGICA

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1 CONNESSIONE E FUNZIONALITÀ ECOLOGICA NELLA BRUGHIERA COMASCA, ELEMENTO CHIAVE PER LA RETE ECOLOGICA TRA PREALPI E PIANURA Azione 1. Descrizione del contesto territoriale e analisi delle criticità e dei punti di forza Azione 2. Inquadramento conoscitivo dell'area di intervento Sotto-azione 2.1 Inquadramento degli ambiti socio-economici dell'area di intervento a cura di Dott. Fabio Arduini Consorzio Parco della Brughiera Briantea via Aureggi 25, Lentate sul Seveso (MB)

2 Indice generale PREMESSA INQUADRAMENTO TERRITORIALE E AMMINISTRATIVO IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE ESISTENTE E PREVISTO Autostrada Pedemontana Lombarda Autostrada regionale Varese Como Lecco Infrastrutture ferroviarie Altri progetti riguardanti la rete infrastrutturale LE AREE PROTETTE Parchi regionali Riserve naturali e Siti di interesse comunitario Parchi locali di interesse sovracomunale LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRALOCALE Obiettivi prioritari per il sistema della mobilità Obiettivi prioritari per la difesa del suolo LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE La Tavola delle previsioni di piano e gli Ambiti di trasformazione L'estensione degli Ambiti di trasformazione Le destinazioni funzionali e le quantità edificatorie degli Ambiti di trasformazione L'indicatore della densità edificatoria LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE DELLA RETE ECOLOGICA La definizione della Rete ecologica nel PTCP di Como La definizione della Rete ecologica nel PTCP di Monza e Brianza La definizione della Rete ecologica nei Piani dell'area di studio: principali criticità rilevate Cronologia sommaria di norme e atti relativi alla Rete ecologica Il rapporto tra le previsioni di trasformazione e la Rete ecologica La pesatura delle relazioni La classificazione degli Ambiti sulla base del grado di interferenza con la Rete Dati quantitativi degli Ambiti di trasformazione con interferenza media e alta I varchi della Rete ecologica: individuazione alle scale regionale, provinciale e comunale Lo stato dei varchi in rapporto alle trasformazioni già effettuate e a quelle previste LE ASSOCIAZIONI A LIVELLO LOCALE DATI SOCIO-ECONOMICI FONTI UTILIZZATE

3 PREMESSA Il presente testo illustra le attività svolte all'interno del Progetto Connessione e funzionalità ecologica nella Brughiera comasca, elemento chiave per la Rete ecologica tra Prealpi e Pianura, con riferimento alle azioni 1 descrizione del contesto territoriale e analisi delle criticità e dei punti di forza, e azione 2.1 inquadramento degli ambiti socio-economici dell'area di intervento. L'attività è stata articolata a partire da un inquadramento territoriale e amministrativo dell'area oggetto di studio, con due approfondimenti relativi alle aree protette e alle infrastrutture per la mobilità, anche in riferimento alle politiche di sviluppo. La fase successiva si è focalizzata sulla ricognizione degli strumenti di pianificazione alle diverse scale, e sulla analisi delle previsioni di trasformazione introdotte dai Piani di governo del territorio. Quindi si è proceduto a mettere a confronto le previsioni relative alla rete ecologica per come sono state declinate alla scala sovralocale e alla scala comunale e riguardo ai rapporti tra le previsioni di edificazione e gli elementi della rete ecologica. Dopodiché l'attività si è incentrata sulla mappatura realtà associative e di volontariato esistenti, finalizzata sia a offrire un quadro dell'associazionismo nel territorio, sia a segnalare attori potenzialmente in grado di svolgere un ruolo chiave nel progetto; ed infine nella elaborazione di alcuni dati di carattere socio-economico riferiti al territorio oggetto di studio. Si precisa che, ove non diversamente indicato, la data a cui si fa riferimento è aprile INQUADRAMENTO TERRITORIALE E AMMINISTRATIVO L'area oggetto di studio si estende per circa 230 kmq tra le propaggini meridionali delle Prealpi del Triangolo Lariano e l'alta pianura asciutta, comprendendo territori diversificati, centri abitati che si sono nel tempo progressivamente saldati lungo ramificazioni di urbanizzazione più o meno fitte e ravvicinate, e aree lasciate libere da edificazione che sono visibili chiaramente dalle ortofotografie come dei vuoti. Tali appaiono perché interrompono la continuità della città costruita, ma chiaramente vuoti non sono, anzi tutto il contrario, sono aree dense di elementi di interesse ambientale ed ecologico. La Tavola 1 mostra l'inquadramento territoriale e i principali elementi della Rete ecologica nell'area di studio.

4 4 Tavola 1: inquadramento territoriale Una prima caratteristica peculiare di tutta l'area oggetto di studio emerge se consideriamo questa area per come si colloca all'interno della regione urbana che ha come capoluogo Milano. E cioè quella di fare parte della città più densamente urbanizzata, ma allo stesso tempo di contenere una serie di porosità che, rispetto ad altri settori della regione immediatamente più a sud, sono molto più numerose e ampie, e che lo

5 sono, anche se con differenze meno marcate, rispetto alle aree immediatamente ad ovest. L'area è in una posizione chiave per quel che riguarda le aree Prioritarie per la Biodiversità: sono infatti comprese la porzione centrale dell'area Prioritaria per la biodiversità Colline del varesotto e dell'alta Brianza (n 1), la porzione settentrionale dell'area n 5 Groane, e gli estremi meridionali delle aree n 63 Triangolo Lariano, e n 71 Lago di Como 1. Oltre il 50% dell area è incluso in aree prioritarie. Siamo dunque in un'area strategica per garantire la connessione ecologica tra importanti Aree prioritarie per la biodiversità e in particolare per la connessione tra l'ambiente prealpino e quello dell'alta pianura. Allo stesso modo il carattere strategico per la connessione ecologica dei territori oggetto di studio viene evidenziato se si guarda a quali sono e come si collocano le aree protette come definite dalla LR 86/1983 e i siti della Rete Natura L'area di studio è stata scelta a cavallo tra le aree protette che interrompono la continuità dell'edificato denso: 3 Parchi regionali, 4 parchi naturali, 5 Siti di interesse comunitario, due Parchi di interesse sovracomunale, un altro in corso di istituzione. Ma il tessuto edilizio, delimitando gli spazi che più ospitano caratteristiche favorevoli alla biodiversità, limita la mobilità delle specie, le possibilità di sopravvivenza, di riproduzione e di diffusione. Ciò avviene non solo per quel che riguarda la permeabilità tra un'area prioritaria e l'altra, ma anche per le aree al loro interno, in particolare nel nostro caso per quella denominata Colline del Varesotto e dell'alta Brianza, che al suo interno presenta molte e vaste aree di urbanizzazione densa. È un territorio percorso da fiumi, torrenti e da corsi d'acqua a carattere stagionale. Alcuni corsi d'acqua sono originati da fontanili, in particolare quelli che si trovano nella Riserva naturale Fontana del Guercio, formati dove il ceppo lombardo affiora in superficie e mantenuti dall'uomo; questi ultimi offrono acqua con andamento periodico ma costante lungo tutto il corso dell'anno. I fiumi veri e propri sono due: a ovest il Seveso, la cui sorgente è situata di poco al di fuori del territorio di nostro interesse, all'interno del Parco Spina Verde, e il cui corso prosegue in linea nord-sud all'interno del territorio di nostro interesse fino a confluire nel sistema dei Navigli (in particolare nella Martesana presso via Melchiorre Gioia a Milano); e il Lambro, il cui corso continua fino al Po e che è interessato, oltre che dal Parco regionale del Lambro, anche dal Plis della Media Valle del Lambro e il Parco Agricolo Sud Milano. Un elemento comune che però oggi è particolarmente scarso è la brughiera. Essa costituiva un paesaggio tipico di questo territorio, dominato dal brugo, fino ad alcuni decenni fa, mentre oggi si trova confinato in poche aree che formano come dei reliquati del passato. 5

6 6 Tavola 2: idrografia e suddivisione amministrativa La tavola 2 mostra i principali elementi idrografici del territorio. Sono anche visibili le suddivisioni amministrative. Sotto il profilo amministrativo, il territorio di riferimento è costituito da 30 comuni che fanno parte di due Province: quella di Como e quella di Monza e Brianza. I Comuni sono: Como, Tavernerio, Lipomo, Montorfano, Casnate con Bernate, Senna Comasco, Capiago Intimiano, Orsenigo, Alzate Brianza, Fino Mornasco, Vertemate con Minoprio, Cucciago, Cantù, Brenna, Inverigo, Cermenate, Carimate,

7 Novedrate, Figino Serenza, Mariano Comense, Carugo, Arosio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Meda, Cabiate, Misinto, Cogliate, Barlassina, Seveso. Il comune di Tavernerio fa anche parte della Comunità montana Triangolo Lariano 1. Non sono presenti invece Unioni di Comuni, forma associativa che, peraltro, sta conoscendo particolare fortuna. Probabilmente le caratteristiche demografiche ed economiche non sono state finora considerate tali da spingere in questa direzione. Altre forme di associazione tra enti locali sono state avviate, tra tutte basti ricordare lo stesso PLIS della Brughiera Briantea, che è stato istituito come consorzio, e la convenzione per lo Sportello Unico per le Attività Produttive I Gelsi, alla cui convenzione aderiscono i Comuni di Alzate Brianza, Brenna, Orsenigo oltre a Alserio, Anzano del Parco, Lurago d'erba, Monguzzo e Merone. 2. IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE ESISTENTE E PREVISTO La rete delle infrastrutture per la mobilità è fitta ed estesa, anche se sono rilevabili carenze per quel che riguarda i collegamenti est-ovest, carenze che, probabilmente, finiscono con canalizzare il traffico lungo pochissime arterie stradali anche di non elevato calibro, che sopportano un traffico intenso a quasi tutte le ore. Inoltre, l'area è interessata da rilevanti interventi infrastrutturali, di interesse locale ma anche di interesse nazionale e regionale, alcuni dei quali già in cantiere e in parte conclusi: la nuova autostrada Pedemontana, la tangenziale di Como. La tavola 3 mostra le principali opere infrastrutturali in progetto o in corso di realizzazione alla data di aprile In rosso le parti per cui è approvato il progetto esecutivo, o che sono cantierate; in rosa le parti per cui è approvato il progetto definitivo; in rosa tratteggiato sono rappresentate le tratte corrispondenti al secondo lotto della tangenziale di Como e della tangenziale di Varese. In nero le opere infrastrutturali concluse e aperte al traffico. 7 1 Di tale Ente locale fanno parte 30 Comuni della Provincia di Como, per una popolazione di poco più di abitanti e una estensione territoriale pari a circa 250 kmq). 2 Fonte: infrastrutturetracciati/servizi.it applicativo di Regione Lombardia.

8 8 Tavola 3: opere infrastrutturali programmate 2.1 Autostrada Pedemontana Lombarda Con riferimento alla A36 Pedemontana, sono concluse e aperte al traffico il tratto A tra le autostrade A8 e la A9 e la tangenziale di Varese (aperte al traffico rispettivamente il 26 e il 24 gennaio 2015), e la tangenziale di Como; sono in corso di realizzazione le parti relative alla tratta B1 (lavori iniziati il 13 dicembre 2013). Per quel che riguarda le altre tratte, B2, C e D, e quelle relative ai secondi lotti delle tangenziali di Como e Varese, la società Autostrada Pedemontana Lombarda Srl ha affidato la progettazione esecutiva a una Associazione temporanea di imprese, ma la fase esecutiva è in attesa di ottenere il finanziamento 3. Vale il 3 In data 1 agosto 2014 il CIPE ha approvato il nuovo Piano Economico Finanziario della Società che prevede le

9 progetto definitivo approvato dal CIPE nel novembre Si segnala questa situazione anche perché potrebbe comportare alcune conseguenze. Infatti, le parti già realizzate e in corso di realizzazione della nuova autostrada rappresentano una nuova arteria che, oltre a raccordare le due autostrade Milano Varese e Milano Como, offrirà una alternativa, utile per gli spostamenti non di carattere locale, alla congestionata SP 32 sul tratto ovest, tra Cermenate e la A9. Lo stesso invece non accadrà per il tratto est della SP 32, cioè quello che da Lentate porta ad Arosio e quindi al collegamento con la SS 36 Milano Lecco e con la SP 41 per Erba. Questa arteria è già oggi una delle poche se non l'unica (per il territorio oggetto di studio) a permettere gli spostamenti est-ovest, e sarà destinata a ricevere i flussi provenienti dalla A8 e dalla A9 verso Lecco o verso Monza, provenienti dalla nuova autostrada A 36, quando si interromperà a Lentate; a meno che vengano effettivamente realizzate le tratte successive della autostrada. Il nostro territorio è interessato dalla tratta B2, che attraversa i territori di Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Meda, Cesano Maderno. Lunga circa 9,5 km, la tratta B2 si sviluppa prevalentemente in galleria artificiale (2,5 km), trincea (4,6 km) e rilevato (2,3 km). Tre gli svincoli in progetto: Lentate sul Seveso, Baruccana e Meda (quest ultimo funge da cerniera tra la tratta a nord, a due corsie per senso di marcia, e la tratta a sud, a tre corsie per senso di marcia). Si nota nella Tavola 3 l'estensione degli interventi riguardanti la viabilità collegata. In particolare, come si apprende dal sito della Società, le opere collegate alla tratta B2 sono quattro, definite strade di arroccamento : la tangenziale di Meda nei comuni di Meda, Seveso e Seregno; il collegamento di via don Sturzo in comune di Seveso con via De Medici in comune di Cesano Maderno; la tangenziale di Birago in comune di Lentate sul Seveso; e infine, ma esterno al territorio in oggetto, il collegamento di via Trento nei comuni di Cesano Maderno e Desio con lo svincolo della Baruccana in comune di Cesano Maderno. Anche le opere collegate relative alla tratta B1 sono evidenti per la loro estensione: in particolare la tangenziale di Lazzate, la TR CO 06, cioè il raccordo alla SP 32 Novedratese, e infine quella che interessa la SP 31 (la TRCO 11, variante alla SP 31/SP 133 da Bregnano a Ceriano Laghetto) e che consiste nella realizzazione di un nuovo sistema tangenziale ai centri di Bregnano, Rovellasca e Saronno (questi comuni sono esterni al territorio oggetto dello studio, ma il nuovo tracciato stradale è pur sempre a ridosso di questo nella parte ovest). 9 misure di defiscalizzazione dell'art. 18 L. 183/2011. Inoltre, in data 7 maggio 2015, la Società ha pubblicato un bando avviso pubblico per l acquisizione di manifestazione di interesse al fine di individuare gli istituti di credito da invitare alla procedura di selezione ad invito multiplo diretto, ai sensi dell art. 27 del D.Lgs. 163/2006 (di seguito, la Procedura di Selezione ) per l affidamento del seguente contratto di finanziamento a medio/lungo termine di importo massimo pari a circa Euro

10 Sempre in riferimento alla Pedemontana, si deve poi ricordare il tracciato della cosiddetta Greenway, pedonale e ciclabile, che interessa i comuni di Misinto e Cogliate, e che attraversa anche aree agricole e boscate seguendo un percorso proprio e separato da quello autostradale. 2.2 Autostrada regionale Varese Como Lecco Per quel che riguarda il collegamento autostradale definito come Autostrada regionale Varese Como Lecco, ben visibile nella tavola, l'iter progettuale è attestato su uno studio di fattibilità predisposto dalle Camere di Commercio di Varese, Como e Lecco nell'ottobre 2010, che aggiorna il precedente studio di fattibilità del Comitato promotore (di cui le CCIAA fanno parte), e che consiste in una arteria con sezione di categoria B (Extraurbana principale) invece che di categoria A (Autostradale). Del tracciato fa parte una versione alternativa del secondo lotto della tangenziale di Como, che il 13 dicembre 2011 è stata adottata come soluzione definitiva al posto di quella originaria dal Collegio di Vigilanza dell Accordo di Programma per la realizzazione della Pedemontana, allargato ai Comuni interessati dai vari tracciati della Tangenziale di Como. Un ulteriore tracciato alternativo a questa tratta è stato presentato in data 8/3/2013 dalla Provincia di Como alla regione e agli enti locali interessati. 2.3 Infrastrutture ferroviarie 10 A proposito di infrastrutture ferroviarie, non viene indicato nella Tavola 3 il più rilevante progetto, quello cioè relativo al quadruplicamento della linea Chiasso-Monza. Lo stato di progettazione è fermo da più di dieci anni al progetto preliminare presentato il 5/6/2003 e licenziato favorevolmente dalla Regione nell ambito dell iter di Legge Obiettivo (DGR n 8/18612 del 5/8/2004), e su cui le comunità locali e i Comuni di Lentate sul Seveso e Carimate hanno presentato, come progetto alternativo, uno studio di fattibilità basato su una soluzione meno impattante per i territori attraversati, accolto dalla Giunta regionale. L'istruttoria per il Ministero delle Infrastrutture sul progetto preliminare predisposto da R.F.I. nel 2003 è ferma a un parere positivo sulla compatibilità ambientale, con condizioni e raccomandazioni relative ai contenuti del successivo progetto definitivo. Ad oggi le previsioni più favorevoli stimano la fine dei lavori per il Il progetto, il cui costo stimato supera i milioni di, prevede la realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario ad Alta Capacità Lugano-Milano, in sinergia con il progetto svizzero, denominato AlpTransit, di realizzazione di una ferrovia di pianura per il transito delle merci tra l Italia e il nord Europa. RFI ha individuato la direttrice di Como-Chiasso che va verso Seregno e Milano quale asse per la nuova linea. In particolare, nel progetto presentato originariamente dalla Società si prevede una linea lunga circa 37 km di cui 15 in variante, 14 in affiancamento e 8 di interconnessioni. A Seregno si ha l interconnessione con il

11 progetto di nuovo collegamento verso Treviglio/Bergamo, costituito da un potenziamento della linea esistente fino a Lesmo/Carnate e da una nuova tratta da costruire da Lesmo/Carnate a Levate, per connettersi sulla linea Bergamo-Treviglio. Nella Tavola 3 si nota in nero il collegamento ferroviario Arcisate Stabio, parte del sistema di potenziamento del sistema del Gottardo, in corso di realizzazione e la cui data di conclusione non è certa; per il quale recentemente è stato depositato il progetto definitivo per il Nuovo collegamento Arcisate Stabio, tratta compresa tra il viadotto sul fiume Olona ed il Confine di Stato, comprensivo degli impianti di Induno Olona, Arcisate, Bivio Arcisate e Gaggiolo. Sempre riguardo gli interventi ferroviari si segnala il progetto di potenziamento dell interscambio modale in località Albate e Camerlata, in comune di Como, comportante lo spostamento della stazione di Albate (limitatamente al servizio viaggiatori e non all'intero traffico) e la sua localizzazione in corrispondenza della stazione di Camerlata, con il collegamento pedonale in sede propria. Tale progetto è in corso di realizzazione. 2.4 Altri progetti riguardanti la rete infrastrutturale Altri interventi di interesse sovracomunale o locale riguardano la riqualificazione e la messa in sicurezza di arterie stradali esistenti, o la realizzazione di tratti finalizzati a fluidificare il traffico e spostarlo fuori da tratte che, attraversando centri edificati, producono congestionamento. Anche per questi progetti i tempi non sono certi, i tracciati anche e gli interventi stessi sono contestati. Tali progetto non sono indicati nella tavola 3 ottenuta dal sistema informativo regionale, forse in quanto si tratta di interventi di modificazione di arterie già esistenti. L'informazione è stata talvolta ardua da rintracciare, anche semplicemente per una schematica indicazione cartografica. La fonte di riferimento è stata soprattutto il PTCP di Como, che individua la maggior parte dei progetti che seguono, e la proposta di nuovo Piano del traffico di Cantù. Di seguito si illustrano i principali progetti. Il progetto riguardante la ex SS 35 dei Giovi, di riqualificazione e completamento di una variante tra Cermenate e Como con connessione a Cantù, per il quale sono stati sottoposti a Verifica di esclusione dalla procedura di VIA i preliminari dei nuovi tratti stradali insistenti su aree non edificate, uno di collegamento SP 27 - SP 28 nei comuni di Fino Mornasco e Casnate con Bernate tra le località Costa in comune di Fino Mornasco e Casnate (il procedimento è stato però archiviato con provvedimento dell'autorità competente 4 ) Il provvedimento di chiusura del procedimento, emanato il 14/11/2013, recita: Con riferimento all'intervento in

12 Il collegamento SP 28 - SP 34 nei comuni di Cantù e Cucciago (il procedimento si è concluso con provvedimento di esclusione da VIA in data 19/11/2014), che costituisce parte di un tracciato di progetto di più ampio respiro, denominato Canturina-bis. Il progetto di collegamento viario Como Mariano Comense è di fatto finalizzato a spostare all'esterno del tessuto urbano di Cantù il traffico su gomma sulla direttrice Como Mariano Comense SS 36. Un progetto preliminare è stato approvato dalla Provincia di Como, con DG n 20/5822 del 10/02/2005. Una nuova bretella tangenziale a Cantù Fecchio. Una nuova bretella tangenziale a Cantù Figino. Il progetto sottoscritto con Protocollo d'intesa per la riqualificazione della S.P. 32 Novedratese in data 19/5/2009 dalla Provincia di Como e dai Comuni interessati (Alzate Brianza, Anzano del Parco, Arosio, Brenna, Carimate, Carugo, Figino Serenza, Inverigo, Lurago d Erba, Mariano Comense, Novedrate). Il Protocollo sottoscritto riguarda quattro ambiti di intervento, dei quali ad oggi è stato realizzato il secondo. Tali interventi sono riassunti di seguito: A) aumento della capacità di smaltimento veicolare lungo la S.P.32 Novedratese e riguardante il tronco stradale Lentate-Arosio (escluso tratto Novedrate-Figino Serenza) compreso tra la ex statale S.S.35 dei Giovi, ad ovest, e la S.P.41 Vallassina, ad est, attraverso l ampliamento della carreggiata per ogni senso di marcia da una a due corsie. B) aumento della capacità di smaltimento veicolare lungo il tronco stradale tra Novedrate e Figino Serenza. C) riqualificazione del tratto stradale nel territorio urbano di Arosio ( nodo di Arosio ) con l interramento della strada provinciale S.P.32, in corrispondenza dell attuale tratto che ricade in ambito urbano. D) realizzazione, in una nuova sede, di un tratto di strada che colleghi la ex strada statale S.S.342 Briantea, al confine tra i comuni di Alzate Brianza e Anzano del Parco, alla S.P.40 Arosio Canzo, aggirando gli abitati di Fabbrica Durini e Mirovano. La variante alla S.P.40 Arosio Canzo ricadente nel territorio di Alzate Brianza, frutto dell Accordo di programma tra Provincia e i comuni interessati del 30/01/2007. La riqualificazione e messa in sicurezza della SS 342 a Tavernerio. Altri interventi previsti dal PTCP Como 2006 come la metrotranvia Como Cantù (ripresa anche nel recente PGT di Cantù). 12 oggetto ed alla relativa richiesta di integrazioni, formulata in data 24/01/2011 (in atti regionali prot. T ) si comunica che, a seguito del mancato deposito della documentazione integrativa richiesta, si dispone la chiusura del procedimento e l'archiviazione dell'istanza.

13 13 Tavola 4: aree protette 3. LE AREE PROTETTE La Tavola 4 illustra le aree protette comprese nel territorio oggetto di studio e quelle riferite al contesto regionale. Sono ben visibili le potenzialità di connessione ecologica, e si può apprezzare la collocazione geografica dell'area di studio come area al centro di un sistema di aree protette: quelle della fascia

14 pedemontana, dell alta pianura asciutta e i pochi presidi della rete ecologica presenti nella metropoli compatta, ma anche i sistemi fluviali diversi in senso Est-ovest, a est l asse del fiume Lambro oltre la quale troviamo la Brianza lecchese, al centro il fiume Seveso e a ovest la parte di confine tra la pianura comasca e il varesotto. Sono evidenziati in verde i Parchi regionali e i Parchi naturali. Il testo normativo di riferimento è la L.R 16 del 16/07/2007 Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi. Evidenziati in verde (come i Parchi), ma con perimetro verde scuro, le Riserve naturali e i Siti di Interesse Comunitario, facenti parte della Rete Natura In verde chiaro i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale. 3.1 Parchi regionali Parco Regionale delle Groane, istituito con L.R. 31 del 28/08/1976 e modificato nel 1977 e da ultimo con L.R. 7 del 29/04/2011, con sede a Solaro in via della Polveriera 2, qualificato come Parco Forestale e di Cintura metropolitana dalla L.R. 86/1983 Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l'istituzione e la gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale e ambientale (allegato A). Interessa, ad oggi, due province (Monza e Brianza, Milano) e diciassette comuni (sedici territorialmente interessati: Arese, Barlassina, Bollate, Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cesate, Cogliate, Garbagnate Milanese, Lazzate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Misinto, Senago, Seveso, Solaro; più il comune di Milano, che fa parte del Consorzio di gestione). La legge di modifica del 2011 ha ampliato il perimetro del parco per 361 ettari, portando complessivamente la superficie del Parco a ha. Il Parco naturale, interno a quello regionale, occupa una superficie di ha. Parco Regionale della Valle del Lambro, istituito con L.R. 82 del 06/09/1983, modificato con L.R 1 del 20/01/2014, con sede a Triuggio in via Vittorio Veneto 19, qualificato come Parco Fluviale e di Cintura metropolitana dalla L.R. 86/1983 (allegato A). Interessa le tre Province di Como, Lecco, Monza e Brianza, la Comunità Montana Triangolo Lariano, e trentasei Comuni: Albavilla, Albiate, Alserio, Anzano del Parco, Arcore, Arosio, Besana Brianza, Biassono, Bosisio Parini, Briosco, Carate Brianza, Casatenovo, Cassago Brianza 5, Cesana Brianza, Correzzana, Costa Masnaga, Erba, Eupilio, Giussano, Inverigo, Lambrugo, Lesmo, Lurago d Erba, Macherio, Merone, Monguzzo, Monza, Nibionno, Pusiano, Rogeno, Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio con Colzano, Verano Brianza, Villasanta. Il Parco della Valle del Lambro comprende 4 SIC: lago di Pusiano, lago di Alserio, valle del Rio Cantalupo, valle del Rio Pegorino; 1 Riserva naturale: riva orientale Lago di Alserio; ha 14 5 Comune che ha concluso il percorso di ingresso all'interno del Parco nel 2014 con la Legge regionale 1/2014 che ha ampliato i confini del Parco inserendovi aree di Cassago Brianza.

15 una estensione di 8184 ettari, di cui il 31% di aree boscate (fonte: Prima Conferenza di VAS del Piano di Indirizzo Forestale del Parco). È istituito anche il Parco Naturale. Parco Regionale della Spina Verde, istituito con L.R. 10 del 04/03/1993, con sede a Cavallasca in via Imbonati, 1, qualificato come Parco Forestale dalla L.R. 86/1983 (allegato A). Interessa territorialmente la Provincia di Como e i Comuni di Capiago Intimiano, Cavallasca, Como, Drezzo, S.Fermo della Battaglia, Parè 6. Anche in questo caso è stato istituito il relativo Parco Naturale, con L.R. del 2/5/2006 n 10. Parco naturale regionale Bosco delle Querce, istituito con L.R. 21 del 28/12/2005, gestito attraverso una Convenzione tra i comuni di Seveso e Meda. 3.2 Riserve naturali e Siti di interesse comunitario Boschi delle Groane (Barlassina, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate, Lazzate, Lentate sul Seveso, Misinto, Seveso, Solaro): Sito di Interesse comunitario (IT ); Fontana del Guercio (comune di Carugo): Riserva Naturale e Sito di Interesse Comunitario (IT ); compresa nel Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Brughiera Briantea; Lago di Montorfano (comune di Montorfano e Capiago Intimiano): Riserva Naturale e Sito di Interesse Comunitario (IT ); 15 Spina Verde (comuni di Capiago Intimiano, Cavallasca, Como, Drezzo, Parè, San Fermo della Battaglia): Sito di Interesse Comunitario (IT ); Palude di Albate (comuni di Casnate con Bernate, Como, Senna Comasco): Sito di Interesse Comunitario (IT ), che coincide con l'oasi del WWF Torbiere del Bassone di Albate. 7 Sono da aggiungere le zone di riserva naturale orientata individuate dalla cartografia e dalle norme tecniche del Parco delle Groane: Stagno di Lentate: Lentate sul Seveso; Boschi di Lazzate: Lazzate, Lentate sul Seveso; Boschi di S. Andrea: Misinto, Lentate sul Seveso, Cogliate, Barlassina; Altopiani di Seveso: Seveso, Barlassina, Cogliate, Cesano Maderno; 6 Si segnala che, per l'area sita in comune di Como corrispondente alla altura di Cardina, è in corso la verifica di inserimento nel Parco Regionale della Spina Verde. La fonte sono i documenti dell'aggiornamento del PGT di Como e in particolare le slide forum Sistema del Verde ; lo stato di avanzamento dell'iter di tale verifica non è precisato. 7 I documenti dell'aggiornamento del PGT di Como e in particolare le slide forum Sistema del Verde esprimono l'orientamento a includere l'oasi all'interno di una futura espansione del Parco delle Groane.

16 Boschi di Ceriano: Ceriano, Ceriano Laghetto; Ca' del Re ed ex Polveriera: Ceriano Laghetto e Solaro; Boschi di Cesate: Solaro, Cesate, Garbagnate Milanese, Limbiate; Brughiera di Castellazzo: Bollate; Fossa del Ronchetto: Seveso; Quest'ultima zona è di nuova istituzione, in quanto ricompresa negli ampliamenti del Parco del 2011, ed è da tempo una Oasi del WWF, di ridotta estensione (circa 6 ettari) ma situata in prossimità al Bosco delle Querce oltre la linea ferroviaria Milano Asso Parchi locali di interesse sovracomunale Il PLIS Parco della Brughiera Briantea, istituito come Consorzio tra i Comuni di Meda, Lentate sul Seveso (MB); Cabiate, Brenna, Carimate, Carugo, Cermenate, Figino Serenza, Mariano Comense, Novedrate (CO). Istituito inizialmente nel 1984 nei Comuni di Meda, Lentate sul Seveso, Mariano Comense con DGR n 3/41462 del 26/07/1984; è stato interessato da successivi quattro ampliamenti, prima a Cabiate (DGR n 3/48505 del 26/02/1985), poi ad aree di Lentate sul Seveso (DGP n 571/05 del 27/07/2005), quindi ampliamento a Carimate, Carugo, Cermenate, Figino Serenza, Mariano Comense (DGP n 394/05 del 01/12/2005) e infine a Brenna e Novedrate. Si tratta di uno tra i primi PLIS ad essere istituito, in applicazione della allora recentissima LR 86/1983. Oggi è in corso l'iter per istituire un Parco Regionale, attraverso l'adesione al Parco delle Groane. Ciò è stato espresso in un atto di indirizzo della Assemblea Consortile del Parco, del 20/11/2014, cui hanno fatto seguito deliberazioni dei singoli Comuni. Il Comitato per il Parco Regionale della Brughiera riporta che, degli undici comuni costituenti il consorzio, sette hanno approvato la delibera per l'adesione al Parco Regionale, tranne Brenna e Novedrate. Altri cinque Comuni hanno ugualmente approvato la delibera per il Parco Regionale: Cantù Cucciago, Fino Mornasco, Grandate, Vertemate con Minoprio, e di essi solo uno, Grandate, è esterno al territorio oggetto del nostro studio e confinante. Il PLIS Zocc del Peric, gestito con lo strumento della Convenzione sottoscritta tra i Comuni di Alzate Brianza e Lurago d'erba e che individua Alzate Brianza come comune capofila; il PLIS è stato riconosciuto dalla Provincia di Como con delibera di Giunta Provinciale n. 94 del 07/05/2009. Il PLIS Parco Valle del Torrente Lura, oltre il Comune di Cermenate, quelli di Saronno, Caronno Pertusella, Guanzate, Cadorago, Lomazzo, Brignano, Rovellasca, Rovello Porro Meno di km 1 misurati in linea d'aria.

17 Si segnala l'interesse, da parte dei Comuni di Como, Tavernerio e Albese con Cassano, di istituire un nuovo PLIS a tutela delle parti che il PGT di Como indica come Ambito della Valle del Cosia 9. Un ulteriore PLIS interessa, esternamente all'area, il territorio oggetto di studio ed è il Parco della Brianza Centrale nel Comune di Seregno. 4. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE SOVRALOCALE Gli atti di pianificazione territoriale di livello sovracomunale che riguardano l'area di studio sono: il PTR, approvato in data 19/01/2010, seguito da aggiornamenti annuali e oggi in corso di revisione tramite una variante generale. La fase attuale è quella successiva alla pubblicazione del Documento preliminare di revisione e del rapporto preliminare di Vas, approvati con DGR 2131 del 14/07/2014. il PTCP della Provincia di Como, approvato in data 02/08/2006 e in corso di revisione. Ad oggi l'iter ha seguito le tappe sotto ricordate: con deliberazione di Giunta Provinciale n. 299 del 25 novembre 2010, veniva approvata la proposta di avvio delle procedure di adeguamento del PTCP al PTR; con successiva deliberazione n. 32 del 23 febbraio 2012, la Giunta Provinciale avviava il procedimento per la redazione della variante al PTCP e dell adeguamento ai contenuti del PTR, nonché della contestuale procedura di VAS; con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 27 del 16 aprile 2012, venivano approvate le linee di indirizzo propedeutiche alla variante al Piano Provinciale e all adeguamento ai contenuti del PTR; il documento approvato dal Consiglio Provinciale veniva presentato a Comuni, Enti ed Associazioni varie in data 23 aprile 2012, allo scopo di consentire la massima partecipazione e di raccogliere suggerimenti e proposte; in data 03/12/2014 ha avuto luogo la prima Conferenza di Valutazione (VAS). il PTCP della Provincia di Monza e Brianza, approvato in data 10/07/2013, aggiornato con determinazione dirigenziale n.2564 del 11/11/2014, in conformità alla sentenza del TAR Lombardia, Sez. II, n. 2341/ La fonte sono i documenti dell'aggiornamento del PGT di Como, e in particolare il forum Sistema del Verde ; lo stato di avanzamento dell'iter di istituzione non è precisato. 10 Cfr anche TAR Lombardia, Sez. II, n. 2342/2014, n. 2343/2014, n. 2404/2014 e 2406/2014.

18 Ad essi si aggiungono i Piani Territoriali di Coordinamenti dei tre Parchi regionali, i Piani di Indirizzo Forestale, il Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po, Piani di Tutela e Gestione delle Aree Agricole. 4.1 Obiettivi prioritari per il sistema della mobilità All'interno del Piano Territoriale Regionale sono individuati quali obiettivi prioritari le previsioni infrastrutturali elencate nella Tabella Obiettivi infrastrutturali prioritari di interesse regionale (art. 20, comma 4 l.r. 12/05). Segue tabella Progetti di riferimento per le infrastrutture stradali e ferroviarie PTR Strumenti Operativi aggiornamento Previsioni infrastrutturali (e salvaguardia operante) Progetto di riferimento Verifica di compatibilità PGT (art.13 L.R. 12/2005) Comuni tenuti alla trasmissione in Regione del PGT Sistema Viabilistico Pedemontano (art.166 D.Lgs 163/2006) Opera in esecuzione per le c.d. Tratte A, B1 e per i lotti 1 delle tangenziali di Como e Varese. Per le Tratte B2, C e D : Definitivo approvato dal CIPE (Delibera n. 97 del pubblicata sulla G.U. n. 40 del ) Provincia n.d. 18 Autostrada regionale Varese- Como-Lecco (nessuna) Tratta Como-Lecco: Aggiornamento CCIAA del dello Studio di Fattibilità 2007 del Comitato promotore, con la seguente ottimizzazione: Per il tratto Como-Orsenigo: soluzione alternativa trasmessa dalla Provincia di Como a Regione ed EE.LL. il Regione Albavilla, Albese con Cassano, Alserio, Anzano del Parco, Capiago Intimiano, Casnate con Bernate, Como, Inverigo, Lambrugo, Lurago d Erba, Montorfano, Nibionno, Orsenigo, Senna Comasco Potenziamento del Sistema Gottardo: quadruplicamento tratta Chiasso- Monza (nessuna salvaguardia operante) Preliminare presentato il e licenziato favorevolmente dalla Regione nell ambito dell iter di Legge Obiettivo (d.g.r. n. VII/18612 del ) Regione Albiate, Barlassina, Cantù, Carimate, Casnate con Bernate, Cermenate, Como, Cucciago, Desio, Fino Mornasco, Lentate sul Seveso, Meda, Senna Comasco, Seregno, Seveso, Sovico, Vertemate con Minoprio

19 4.2 Obiettivi prioritari per la difesa del suolo Sono individuati quali obiettivi prioritari le previsioni di infrastrutture per la difesa del suolo, finalizzate alla mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico, indicate nella Tabella Progetti e studi di riferimento per le previsioni di infrastrutture per la difesa del suolo, nella quale vengono altresì individuate le previsioni che, ai termini dell art. 20, comma 5, della l.r. 12/05, hanno immediata prevalenza su ogni altra difforme previsione contenuta nel PTCP ovvero nel PGT. In tali ambiti la previsione del PTR costituisce disciplina del territorio immediatamente vigente, ad ogni conseguente effetto, quale vincolo conformativo della proprietà. Segue tabella Progetti e studi di riferimento per le previsioni di infrastrutture per la difesa del suolo aggiornamento Intervento Progetto di riferimento Vincoli operanti Creazione area di esondazione controllata e rinaturazione lungo il fiume Lambro Laminazione del fiume Seveso in aree esondabili Invasi di laminazione del fiume Seveso Progetto preliminare predisposto dal Parco Valle del Lambro consegnato in Regione il Studio idraulico predisposto da AIPo, consegnato in Regione il Studio idraulico predisposto da AIPo, consegnato in Regione il Vincolo conformativo della proprietà (art LR 12/2005); altri vincoli operanti: PAI Fascia B Vincolo conformativo della proprietà (art LR 12/2005) Vincolo conformativo della proprietà (art LR 12/2005) Comuni interessati Inverigo, Nibionno, Veduggio con Colzano Vertemate con Minoprio, Cantù, Carimate Lentate sul Seveso, Varedo, Paderno Dugnano, Bovisio Masciago 19

20 5. LO STATO DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE La Legge Regionale sul Governo del Territorio, L.R. n 12 dell'11 marzo 2005, ha introdotto il PGT come strumento urbanistico che, in tre atti, sostituisce il vecchio Piano Regolatore Generale previsto dalla L. n 1150 del 17 agosto 1942 e dalla L.R. n 51 del 15 aprile La L.R. 12 inaugurava una stagione di rinnovamento forte anche a livello formale nell'urbanistica locale, e prevedeva, per la sostituzione dei PRG con i nuovi PGT, una tempistica che è stata quasi sempre disattesa e posticipata. Infatti oggi dopo ben dieci anni il processo di sostituzione è sì quasi concluso, ma non ancora del tutto 11. Anche nel territorio di nostra considerazione è rispecchiata questa situazione. Il processo di transizione dal vecchio strumento urbanistico generale al nuovo è stato avviato in tempi diversi da comune a comune in cui l'iter di approvazione ha conosciuto anche fasi di stasi, revisione degli obiettivi, ri-adozioni 12. Alla data di aprile 2014 quattro Comuni su trenta si trovavano ancora sprovvisti di PGT efficace (Cantù, Inverigo, Montorfano, Seveso), di cui due (Inverigo e Montorfano) avevano approvato il nuovo Piano e si trovavano nella fase di fornitura e controllo al SIT degli elaborati di piano, condizione necessaria per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia a sua volta condizione per l'efficacia del Piano. Alla data di aprile 2015 invece tutti i Comuni risultano dotati di PGT approvato ed efficace, tranne Seveso che ha adottato il PGT a fine 2014 e il cui iter dovrebbe portare all'approvazione entro giugno Oggi lo stato della pianificazione generale a scala comunale è quello sinteticamente riportato nella tabella che segue il presente paragrafo. I 30 comuni sono ordinati in senso crescente per data, in riferimento alla data di approvazione del PGT. Si è scelto questa data e non quella di efficacia del PGT, perché quest'ultima dipende dai tempi di consegna e di controllo degli elaborati in forma digitale conformemente alle specifiche indicate con delibera di giunta regionale, e quindi può essere considerata una variabile esclusivamente tecnica. Invece la data di approvazione comprende ed esprime maggiormente la volontà politica dell'amministrazione locale che adotta il piano, ottiene i pareri degli enti istituzionalmente competenti, controdeduce le osservazioni pervenute e infine approva il Piano. A questo si può poi aggiungere una considerazione ulteriore e cioè che fin dalla fase di adozione che il nuovo piano inizia a produrre effetti, almeno limitatamente al regime urbanistico di salvaguardia Se tutti i Comuni avessero approvato il PGT nei mesi successivi alla entrata in vigore della LR 12, oggi ci troveremmo nella situazione di dover procedere con la revisione del Documento di Piano già per la seconda volta nei 1544 comuni lombardi. 12 Certamente non ha contribuito a rendere il quadro più stabile (e forse nemmeno più cogente), il numero di leggi regionali che hanno modificato la Legge Regionale sul Governo del Territorio: ben 21, in dieci anni, a partire dalla L.R. n 20/2005. Se non tutte le leggi regionali che hanno modificato la 12 hanno riguardato la transizione dal PRG al PGT, comunque solo l'art. 25 Norma Transitoria che invece quel tema lo tratta specificamente, è stato oggetto di modifiche apportate da 7 leggi regionali.

21 La tabella mostra anche quali comuni hanno proceduto a modificare il primo PGT di cui si sono dotati, o a sostituirlo con uno nuovo, di che tipo di modifiche si tratta, quali hanno concluso tali modifiche e quali hanno iter in corso. A titolo di confronto, si riporta qui anche il numero di Comuni lombardi che dotato di Piano approvato (non per forza pubblicato su Burl) alla data del 28 gennaio 2014: 571 su 1544, cioè il 37%. Per contro, alla stessa data il numero di Comuni con PGT approvato, sui 30 dell'area di riferimento, era 25: una percentuale pari all'83,3%, molto maggiore rispetto al dato regionale (quasi esattamente il doppio in percentuale). Si nota che tutti i Comuni che prima degli altri hanno approvato il PGT hanno già provveduto a modificarlo, con varianti generali o con varianti al Documento di Piano. Ciò appare significativo, proprio in riferimento al Documento di Piano e alla sua fondamentale caratteristica, cioè quella di avere una scadenza, un termine di validità predeterminato e pari a cinque anni dalla sua validità. Ciò comporta dunque che tutti i comuni del territorio abbiano un PGT interamente valido, sia per quel che riguarda il Piano delle Regole e il Piano dei Servizi, sia per il Documento di Piano. Inoltre questo quadro lascia suggerire che la temporalità caratteristica del Documento di Piano sia effettivamente messa in pratica. In questo quadro, le eccezioni sono limitate a pochissimi casi. Il primo è quello di Cermenate, che dal 2009 ha effettuato un solo intervento in variante automatica al PGT, attraverso la procedura dello Sportello unico per le attività produttive in applicazione del D.L. 112/2008 all'epoca non ancora sostituito dal D.P.R. 160/2010. La seconda eccezione è rappresentata dal Comune di Capiago Intimiano, ed appare un'eccezione significativa perché da un lato si tratta del primo Comune, tra i 30 del territorio indagato, ad approvare il PGT, anche con un certo anticipo rispetto al secondo (dodici mesi); dall'altro lato Capiago Intimiano a tutt'oggi, dopo otto, anni non ha più provveduto a procedere né a varianti generali, né parziali e dunque il suo Piano consiste solo nel Piano delle Regole affiancato dal Piano dei Servizi. Dei quattro comuni che si trovano ad oggi nell'ultimo anno di validità del Documento di Piano, per contro, nessuno ha nemmeno avviato l'iter per il nuovo strumento urbanistico. Lo stesso se consideriamo i comuni in scadenza entro la prima metà del Infatti i comuni di Vertemate con Minoprio e Orsenigo hanno avviato varianti per lieve entità al Piano delle Regole e al Piano dei Servizi, lo stesso Casnate con Bernate, che ha anche concluso l'iter, ma non hanno modificato il Documento di Piano. 21

22 Capiago Intimiano PRIMO PGT APPROVATO primo PGT: n delibera di approvazione e data pubblicazione su BURL (efficacia) PRESENZA DI VARIANTI GENERALI O PUNTUALI VIGENTI tipo di variante (eventuali precedenti) ultima variante: n delibera di approvazione e data pubblicazione su BURL (efficacia) PROCEDURE IN CORSO 15 19/04/ /05/2007 nessuna nessuna variante a DP e PR e rettifiche alle NTA Barlassina 18 03/04/ /05/ /04/ /08/2013 nessuna per PII in variante nuovo PGT (approvato con dcc n 23 del Senna Comasco 6 09/08/ /11/ /11/2011 pubblicato il 24/04/2012) e 16 25/07/ /08/2013 nessuna successiva variante SUAP conclusa nuovo PGT (approvato con dcc n 12 del 06/03/2013 pubblicato il 15/05/2013; Fino Mornasco 82 26/11/ /02/2009 precedenti varianti a DP e PR nel 2009, PR e PS nel 2010, un PA in variante e un 69 20/12/ /04/2015 nessuna PII nel 2012) successivo PA in variante al DP e modifica alle NTA del PR nel 2014 variante generale per modifiche diffuse e Alzate Brianza /12/ /04/2009 di modesta entità, e per introduzione REC, con provvedimento di esclusione 18 22/07/ /02/2014 nessuna da VAS Cermenate 13 16/03/ /07/2009 variante SUAP conclusa 16 06/06/ /08/2011 nessuna Cabiate 11 15/04/ /05/2009 variante generale al PGT 5 11/03/ /07/2013 nessuna variante al DP (precedente modifica alle Cucciago 11 21/05/ /10/ /09/ /03/2012 nessuna NTA nel 2010) Cogliate 23 11/03/ /09/2010 nessuna nessuna Lazzate 5 15/03/ /07/2010 nessuna nessuna Vertemate con Minoprio 33 15/12/ /03/2011 nessuna 1) Arosio 35 18/12/ /03/2011 nessuna nessuna Orsenigo 16 10/05/ /11/2011 nessuna 2) 22 Casnate con Bernate variante al PR e al PS (oltre a precedenti 44 15/12/ /04/ /10/ /11/2014 nessuna varianti al PR nel 2013 e 2014) Novedrate 3 12/01/ /04/2012 nessuna nessuna Carugo 3 08/03/ /05/2012 nessuna nessuna Meda 11 23/06/ /12/2012 nessuna 3) Lipomo 26 09/07/ /10/2012 nessuna nessuna Figino Serenza 30 14/11/ /03/2013 nessuna nessuna Mariano Comense Lentate sul Seveso 81 13/12/ /03/2013 nessuna nessuna 21 09/05/ /06/2013 nessuna nessuna Misinto 10 10/06/ /08/2013 nessuna nessuna Brenna 17 12/06/ /08/2013 nessuna nessuna Como 32 13/06/ /12/2013 nessuna 4) Tavernerio 17 19/06/ /10/2013 nessuna 5) Cantù 13 29/07/ /07/2014 nessuna nessuna Carimate 45 05/10/ /02/2014 variante parziale al PGT 4 18/02/ /04/2015 nessuna Inverigo 4 13/02/ /07/2014 nessuna nessuna Montorfano 45 26/03/ /08/2014 nessuna nessuna Seveso 6) Il processo di adeguamento degli strumenti urbanistici generali dei 30 Comuni

23 5.1 La Tavola delle previsioni di piano e gli Ambiti di trasformazione La Tavola delle previsioni di piano è uno strumento ottenuto grazie al Sistema Informativo Territoriale. É stabilito nella Legge per il governo del territorio, sin dal suo testo originario del 2005, che una volta approvato il PGT il Comune trasmetta alla struttura regionale il Piano stesso in formato digitale, secondo le specifiche indicate dallo Schema fisico Tavola delle previsioni 1: Sistema Informativo della Pianificazione Locale. In questo modo si è costruito uno strumento condiviso tra gli enti e a disposizione di chiunque attraverso il geoportale regionale, che offre una sintesi informativa dei contenuti conoscitivi e previsionali degli strumenti di pianificazione comunale. In questo modo inoltre, attraverso la Tavola delle previsioni di piano dei comuni della Lombardia si è progressivamente sostituito il Mosaico informatizzato degli strumenti urbanistici comunali, in forma non ancora completa in quanto, ovviamente, non sono comprese le informazioni circa i Comuni che ad oggi non hanno ancora concluso l'adeguamento dei vecchi strumenti urbanistici; tale strumento comunque, se non è ancora del tutto concluso, ha però il grande vantaggio di offrire un'informazione sempre aggiornata. Dal documento Modalità per la pianificazione comunale redatto a cura della Direzione Generale Territorio e Urbanistica, e approvato con D.G.R. n. 8/1681 del 29/12/2005, in attuazione dell'art. 7 della L.R. 12/2005 (punto 2.1.4): Anche al fine di dare impulso al sistema delle conoscenze in modo circolare e consentire l interscambio informativo tra le varie banche dati che costituiscono il Sistema Informativo Territoriale è necessario che il Documento di Piano venga corredato, oltre che dal quadro conoscitivo descritto al paragrafo 2.1.1, anche da una Tavola grafica, in scala 1: Dunque è stabilito che la Tavola delle Previsioni di Piano faccia parte del Documento di Piano. Si fa notare che, sebbene le previsioni del documento di Piano non producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli, la maggior parte delle informazioni contenute nella Tavola delle Previsioni di Piano derivano direttamente dal Piano delle Regole e dal Piano dei Servizi, i quali invece hanno effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Inoltre si fa notare anche che l'aggiornamento della Tavola è collegato a tutte le modifiche introdotte in qualunque parte del PGT, non solo nel Documento di Piano ( Deve in ogni caso essere assicurato l automatico aggiornamento della Tavola delle Previsioni di Piano in seguito all approvazione di modificazioni al Piano dei Servizi o al Piano delle Regole ). Gli strati informativi che compongono la tavola delle previsioni di piano sono: il perimetro del territorio comunale; gli ambiti di trasformazione; gli ambiti del tessuto urbano consolidato, e i nuclei di antica formazione; le aree adibite a servizi ed impianti tecnologici; 23

24 le aree destinate all agricoltura; le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologiche; le aree non soggette a trasformazione urbanistica; i vincoli e le classici fattibilità geologica, idrogeologica e sismica delle azioni di piano; le aree a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante; le previsioni sovracomunali; le azioni strategiche di piano. L'attività di indagine si è concentrata prevalentemente sugli Ambiti di trasformazione, perché tra tutti gli elementi di cui il PGT è composto, è quello cruciale per le dinamiche a scala locale delle trasformazioni del territorio. È in questi ambiti che il Piano concentra i principali interventi urbanistici. Dei tre atti che compongono il PGT, gli ambiti di trasformazione fanno parte del Documento di Piano: è infatti questo lo strumento che li individua, ne definisce il perimetro, le destinazioni funzionali, gli indici urbanistico-edilizi anche se in linea di massima, le modalità attuative. Tutti questi aspetti non si traducono, con l'entrata in vigore del Documento di Piano, in effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Ciò è demandato allo strumento attuativo: Piano attuativo (tutti quelli individuati dalla normativa nazionale o regionale) oppure atto di programmazione con valenza territoriale (anche in questo caso tutti quelli individuati dalla normativa vigente). Il Documento di Piano indica anche il tipo di strumento urbanistico attraverso cui dare attuazione alle previsioni. È poi quest'ultimo che, in conformità al Documento di Piano, fissa in via definitiva destinazioni funzionali, indici, parametri, modalità attuative a cui dare seguito, successivamente alla stipulazione della convenzione tra Pubblica amministrazione e soggetti attuatori, per mezzo dei titoli abilitativi agli interventi edilizi. Dal fatto che sono individuati dal Documento di Piano deriva che gli Ambiti di trasformazione sono validi per cinque anni: è in questo arco temporale che l'interessato, se lo ritiene, può attivare l'iter di approvazione dello strumento attuativo per poi effettuare gli interventi di trasformazione previsti. Oltre il quinquennio, il Documento di Piano perde validità e con lui gli Ambiti di trasformazione. É questo un elemento interessante perché comporta che le possibilità di trasformare il territorio non abbiano una durata illimitata. Nell'area di studio sono previsti ben 530 ambiti di trasformazione. Poiché i PGT sono 29, il numero medio di ambiti di trasformazione previsti è pari a oltre 18 ambiti per ciascun comune. Non tutti però comportano trasformazione permanente di suolo inedificato: una parte di essi (e cioè 113 ambiti), è delimitata all'interno del Tessuto urbano consolidato (aree per servizi e impianti escluse); ma il dato medio degli ambiti che comportano trasformazione permanente di suolo edificato è sempre un numero elevato: 13 per ciascun 24

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