CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE Piano di Governo del Territorio VARIANTI PGT e STUDI DI SETTORE giovedì 30 ottobre 2014 // Centro Studi PIM Villa
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1 Piano di Governo del Territorio giovedì 30 ottobre 2014 // Centro Studi PIM Villa Scheibler
2 a cura di [Centro Studi PIM]
3 Pianodi Governo del Territorio Gli artt. 6 e 7 della LR 12/05 definiscono quali strumenti i Comuni hanno a disposizione per il governo del proprio territorio. Sono i piani di maggiore rilevanza e diffusione. Gli strumenti a disposizione dei comuni per il governo del territorio individuati id tidalla legge sono, da una parte, i Piani iattuativi, ti i compreso i PII, dall altra, è il Piano di Governo del Territorio, che ha sostituito il Piano Regolatore Generale ed è costituito a sua volta da tre piani chiamati atti con funzioni e contenuti specifici: 3
4 E DOCUMENTO DI PIANO Città delle trasformazioni/espansioni COM PONENT STRA ATEGICA PIANO DEI SERVIZI Città pubblica PIANO DELLE REGOLE Città consolidata, aree agricole e di non trasformazione COMPO ONENTE OPERATIV VA 4
5 La finalità che la legge regionale voleva dare, inestrema sintesi, era quella di assicurare alla pianificazione una adattabilità in grado di tener conto della complessità dei processi territoriali, pur garantendo un quadro di coerenza generale. In sostanza avere due componenti: una non conformativa (priva di valore giuridico) rispetto alle previsioni duso d uso del suolo e di natura strategica (Documento di Piano) però dalla validità temporale molto breve (5 anni) una conformativa rispetto alle previsioni d uso del suolo (Piano delle Regole e Piano dei Servizi) 5
6 PGT: un unico strumento dal carattere multidisciplinare Considerando, ad esempio, solo gli Ambiti di Trasformazioni (AT) si hanno ricadute e collegamenti in tutti gli altri atti o piani di settore. Unamodificasugli AT può determinare delle modifiche in gran parte del PGT e degli studi di settore. relazioni fra i diversi strumenti di pianificazione PdR 6
7 Procedura di adozione PGT (60 giorni prima adozione) (30 giorni prima adozione) 7
8 Procedura di approvazione PGT (max. 30 giorni) (max. 90 giorni) (max. 30 giorni) 8
9 Perché un nuovo Documento di Piano d obbligo di legge (LR 12/05, art. 8 comma 4) d adeguamento alla pianificazione di scala vasta, nuove normative d nuovi orientamenti politici d perfezionamento del Documento di Piano d rettifiche errori 9
10 d obbligo di legge (LR 12/05, art. 8 comma 4) è stata fatta una prima proroga: (omissis). Il Consiglio Comunale ha facoltà di prorogare al 31/12/2014 La validità del DdP approvato entro il 31 dicembre Scaduti i termini il Comune provvede all approvazione di un NUOVO DdP, in caso di inadempienza (omissis) d POSSIBILE proroga nel Testo di Legge regionale sul Consumo di suolo, esaminato in ottobre dalla V Commissione 10
11 d Adeguamento Pianificazione sovraordinata ad esempio: Piano Territoriale Regionale (PTR) Rete Ecologica Regionale Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (PTCP): nuovi o in adeguamento alla LR 12/05 Ambiti Agricoli Strategici Nuovi strumenti di pianificazione derivanti dallacostituzione della Città Metropolitana 11
12 d Strumento con forte valenza politica: Al mutare dell Amministrazione comunale potrebbe seguire una visione della città differente con nuove esigenze 12
13 d Dall attuazione del DdP si rendono necessari: perfezionamenti e rettifiche errori precisazioni relative agli Ambiti di Trasformazione (AT) selezione in base priorità di attuazione degli AT adeguamenti a normative sovraordinate. 13
14 Che cosa comporta tutto ciò: d fatta eccezione per la rettifica degli errori materiali, (LR.12/05art. 13 comma 14bis) che prevede un unico passaggio in Consiglio Comunale con deliberazione analiticamente motivata e deposito presso la Segreteria comunale. d in tutti ttigli altri casi bisogna ripercorrere tutta tt la procedura utilizzata t per la redazione del PGT. Con le MODIFICHE introdotte nella procedura VAS. 14
15 Procedura per NUOVO DdP PdR e PdS sono soggetti a VAS e bisogna anticipare la fase di pubblicazione unitamente a quella del DdP (60 giorni prima adozione) 15
16 d procedura VAS da svolgere per tutti gli atti di PGT e Studi di Settore: porre attenzione a non duplicare procedure ma valutare l opportunità di effettuare un unica VAS; d ripercorrere i tempi della fase di partecipazione pubblica alla redazione del PGT: dall avvio all approvazione definitiva. d operativamente modificare tutti gli atti di PGT o quantomeno gran parte di essi, incluso il quadro conoscitivo. d NON ULTIMO: una volta approvato il nuovo strumento di pianificazione ripetere la fase di pubblicazione sul PGTweb per la Regione. 16
17 Quali prospettive per i Nuovi DdP: d Proposta di Legge regionale sul consumo di suolo d Città Metropolitana d Le nuove infrastrutture di natura sovracomunale 17
18 Proposta di Legge regionale sul consumo di suolo: d risalto alle questioni ambientali: attraverso la definizione del consumo di suolo e rigenerazione urbana, modalità di determinazione e quantificazione degli indici validi per tutto il territorio, disaggregandoli in Ambiti Territoriali Omogenei, d attenzione al dimensionamento complessivo del Piano attraverso l individuazione dei diversi sistemi funzionali e, in particolare, l effettivo fabbisogno residenziale i (all articolo l 8 comma 2) d attenzione alla temporalità di attuazione del Piano: prevedere delle priorità e un ordine di attuazione agli interventi previsti per gli AT e interventi infrastrutturali, anche in base alle risorse economiche ih 18
19 d la Regione definirà, per gli interventi pubblici di natura sovracomunale, criteri di individuazione per i quali non trovano applicazione le soglie di riduzione del consumo di suolo d contenuti questi che dovranno essere assunti sia nei PTCP delle Province che negli strumenti di pianificazione della Città Metropolitana. 19
20 d Città Metropolitana e la funzione di pianificazione territoriale generale: d Piano Strategico Triennale del territorio metropolitano, che dovrà prevedere una componente territoriale; d Piano Territoriale Metropolitano, con la visione strategica e di indirizzo, coordinamentodello dello sviluppo territoriale nonché una dimensione prescrittiva e cogente per pochi temi selezionati. 20
21 d la gestione delle esternalità (positive/negative) prodotte dalle grandi infrastrutture di recente realizzazione, pensando allo sviluppo futuro di questi ambiti territoriali: TEM Bre.Be.Mi. Parte Pedemontana Expo 21
22 Conclusioni: d ripensare ad undocumento dipiano Piano, moltopiùaderente aduna dimensione strutturale, che riprende e declini le strategie di livello sovracomunale nonché tutte le invarianti territoriali, e una operativa, legata alla selezione degli Ambiti di Trasformazione per garantirne l attuazione con Ambiti di Trasformazione selezionati e con parametri precisi iinelle schede; hd 22
23 d Documento di Piano molto più leggero dal punto di vista della componente dello sviluppo dimensionale e calibrato rispetto alla sua validità temporale (5 anni) 23
24 24
25 Centro Studi PIM Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell'area Metropolitana via Felice Orsini, 21 [Villa Scheibler] Milano e mail: segreteria@pim.mi.it Sito: Referente per l organizzazione generale Ing. Paola Pozzi paola.pozzi@pim.mi.it p p
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