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1 I.Lan propone la creazione di aeroporti leggeri Roma - 15 giugno 2007

2 AEROPORTI ILAN PROPONE GLI AEROPORTI LEGGERI Gli aeroporti minori soffrono terribilmente e rischiano la loro stessa sopravvivenza. Da una parte sacrificati dalle sempre più soffocanti normative tecniche e dalle sempre più stringenti norme di sicurezza (che non fanno distinzioni tra un grande hub ed un aeroportino di provincia), dall altra impoveriti dalla continua fuga di operatori che preferiscono spostarsi sulle più tranquille ed economiche aviosuperfici. Per far fronte a questa situazione, ma anche per restare al passo con lo sviluppo mondiale che sta registrando il settore, la ILAN (Italian Light Airport Network, Associazione Italiana Aeroporti Minori), il 15 giugno ha presentato a Roma la proposta di creare una nuova categoria di scali aerei che sia intermedia tra l aviosuperficie e l aeroporto, così come avviene già in altri paesi europei e nord americani. Una nuova catalogazione degli scali aerei, quindi, nella quale potrebbero confluire le aviosuperfici più attrezzate (alcune hanno piste in duro e infrastrutture di tutto rispetto) e gli aeroporti più piccoli. «Queste caratteristiche li renderebbero spazi ideali per sviluppare finalmente in Italia un network di secondo livello che possa essere utilizzato efficacemente da velivoli di ultima generazione e, in particolare, dai Very Light Jet che costituiscono il motore dello sviluppo del settore nei paesi più avanzati» spiega Paolo Toniolli, presidente dell associazione ILAN. ROBERTO GENTILLI La necessità di avere scali più snelli e più facilmente fruibili da operatori, piloti e pubblico deriva anche dalla considerazione che, a livello mondiale, l aereo si sta sempre più affermando non solo come mezzo di trasporto collettivo o strumento sportivo, ma come vero e proprio mezzo individuale, grazie anche all avvento di macchine di piccola dimensione sempre più avanzate, sicure e confortevoli: non solo piccoli monomotori e bimotori ad elica, ma anche i nuovi Very Light Jet a 4-6 posti e velocità di oltre 600 km/h che, a quanto pare, stanno per invadere il settore. Se la rivoluzione, dice ILAN, è ormai in atto da tempo negli Stati Uniti, dove ci sono aerei e aeroporti, ed in paesi come Germania, Francia ed Inghilterra, con le loro centinaia di scali, l Italia con i suoi 102 aeroporti e aerei, è ancora al palo, bloccata da normative antiquate e procedure lunghe e costose. Per questo la ILAN ha commissionato uno studio alla Tecno Engineering 2C di Roma, nota società di progettazione aeroportuale, per mettere a punto la proposta di una nuova categoria di aeroporti leggeri. Completato lo studio, in occasione dell incontro romano è stata tenuta una riunione tecnica per discutere strategie e soluzioni che ha visto la partecipazione dei rappre- A sinistra: da sinistra, Stefano Turri, direttore generale Filas, Paolo Toniolli, presidente ILAN, e Carlo Criscuolo, direttore Tecno Engineering 2C. In alto: l aviosuperficie di Caiolo, gestita dalla Avio Valtellina, socio fondatore della ILAN JP4 Mensile di Aeronautica Agosto 2007

3 A sinistra: l aeroporto di Verona Boscomantico, il cui gestore è socio ordinario della ILAN. In basso: Scalea è il classico esempio di aviosuperficie dotata di una pista che per le sue caratteristiche potrebbe essere di un aeroporto. sentanti di oltre 30 scali distribuiti in tutta Italia. L incontro è stato organizzato con il supporto tecnico della Filas, società strumentale regionale ed ente gestore del Distretto Tecnologico Aerospaziale del Lazio. Una dettagliata relazione tecnica è stata presentata dall'ing. Carlo Criscuolo, titolare della Tecno Engineering 2C, ma per inquadrare la proposta basti dire che le nuove strutture, per adesso denominate aeroporti leggeri, secondo i proponenti dovrebbero avere piste lunghe tra i 700 ed i metri e larghe tra i 18 ed i 30 (per quelli di nuova costruzione i parametri passerebbero a lunghezza di m e larghezza di 23-30) e regolamenti e caratteristiche tecniche in grado di garantire la sicurezza contenendo però i costi di gestione. Proprio l aspetto dei costi è uno dei problemi fondamentali da affrontare per dare un futuro a questo settore. Si sta infatti verificando che, a fronte di una notevole liberalizzazione e semplificazione in merito alle aviosuperfici, norme sempre più stringenti riguardano invece gli aspetti di safety e security degli aeroporti. Il quadro normativo degli aeroporti ha risentito degli aspetti legati all antiterrorismo emersi repentinamente dopo l 11 settembre 2001, mentre per quanto riguarda l aspetto infrastrutturale, l ENAC, nel recepire l Annesso 14 dell ICAO, ha reso obbligatorie quelle che per l'organizzazione erano semplici raccomandazioni ed ha addirittura aggiunto ulteriori limiti presi da regolamenti di altri paesi europei quali, ad esempio, Gran Bretagna e Spagna. Questo approccio eccessivamente cautelativo da parte degli enti di controllo ha portato ad un quadro normativo infrastrutturale assai complesso ed oneroso, difficilmente attuabile per motivi economici su molti aeroporti minori. Tanto per citare un esempio che può sembrare banale, ma che per molti piccoli MARCO MINARI CONSORZIO AEROPORTO VERONA BOSCOMANTICO gestori si trasforma in un emergenza economica, basti dire che il tipo di recinzione previsto intorno al sedime aeroportuale è lo stesso sia che si tratti di un hub internazionale come Fiumicino o Malpensa, con le loro decine di milioni di passeggeri e chilometri di piste, sia che si tratti dell aeroporto di Lugo di Romagna. Un altro problema enorme in Italia nella gestione degli aeroporti è il costo dei servizi minimi stabiliti per legge. Purtroppo, anche in questo caso, gli standard minimi di servizio da garantire sono calcolati sugli aeroporti di alta fascia ed i piccoli aeroporti non ce la fanno. Negli aeroporti italiani, rispetto all estero, c è troppa burocrazia, troppo personale, poca automazione. Non ci sarebbe da inventare niente, ma basterebbe copiare cosa accade all estero con l autoproduzione di molti servizi. Ci sono scali in altri paesi in cui il pilota si fa il rifornimento di carburante in self service con la carta di credito e invia il piano di volo al centro di controllo attraverso dei terminal digitali posti negli aeroporti. È stato polemicamente fatto osservare, per citare un altro esempio, che se un pilota privato fa pochi litri di carburante al suo cessnino ci deve essere il personale addetto ed il mezzo antincendio presente sul campo, mentre un autista che rifornisce il capace serbatoio del suo TIR in un qualunque distributore fa tutto da solo. E qui potrebbe essere aperto il capitolo del costo della presenza dei Vigili del Fuoco negli aeroporti che hanno personale forse troppo numeroso anche negli scali più piccoli. È stato citato l esempio di un aeroporto che, per ospitare tre voli di Boeing 737 alla settimana, ha 80 vigili del fuoco in servizio. Italian Light Airport Network La ILAN (Associazione Italiana Aeroporti Minori) è stata costituita il 14 settembre 2006 con il supporto della Filas (Finanziaria Laziale di Sviluppo) per difendere gli interessi degli iscritti e per creare un network di aeroporti distribuiti su tutto il territorio nazionale. L associazione è autofinanziata con il contributo delle quote annuali dei soci che possono essere: soci ordinari (proprietari e gestori di aeroporti, aviosuperfici, eliporti ed idrosuperfici); soci istituzionali (enti e istituzioni); soci sostenitori (aziende e persone giuridiche che pur non operando nell ambito del settore aeroportuale, contribuiscono alle iniziative dell ILAN). Soci fondatori: SAT - Società Aeroporto del Tronto; Società per la Gestione dell Aeroporto di Pantelleria; Società Aeroporto G. Caproni; Aeroporto di Frosinone; Consorzio di Sviluppo Industriale della Provincia di Matera; Avio Valtellina; Filas. Soci ordinari: Consorzio Aeroporto di Verona Boscomantico; AvioCelsetta. Soci sostenitori: Biofly; Iacobucci HF Electronics. Agosto 2007 JP4-71

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9 Uno studio tecnico ha accertato che ci sono le condizioni per garantire la sicurezza Pista Mattei nella rete "i.lan" L'aviosuperficie di Pisticci tra gli scali nazionali per voli leggeri PISTICCI - Prende corpo l'inserimento della Pista Mattei di Pisticci nella rete nazionale "i.lan", formata da impianti per il traffico di velivoli leggeri. L'iniziativa di candidare l'aviosuperficie lucana nell'importante network destinato agli scali di secondo livello, è stata del Consorzio industriale di Matera, incaricato della gestione e dell'adeguamento della struttura valbasentana. Il presidente del Asi materana, Angelo Minieri, ha partecipato a Roma ad un vertice dei soci del consorzio "i.lan", che raggruppa i soggetti gestori di aereoporti degli aeroporti minori. Nel corso dell'incontro sono stati discussi i risultati di una ricerca sul settore che l'i.lan ha commissionato alla Tecno Engineering 2C di Roma, la società che ha predisposto il progetto di riqualificazione ed ampliamento della Pista pisticcese, attualmente in fase di istruzione. Lo studio propone la creazione di un soggetto intermedio tra aviosuperfici ed aeroporto, come avviene in altri Stati europei e nord-americani, con l'attivazione di aeroporti leggeri dotati di piste lunghe tra i 700 e i metri e larghe tra i 18 e i 30 metri, e caratteristiche tecniche in grado di garantire la sicurezza, contenendone i costi di gestione. «Queste caratteristiche -ha detto Minieri- renderebbero gli aeroporti leggeri come si configurerebbe da subito la Pista Matte di Pisticci, spazi ideali per sviluppare finalmente in Italia un network di secondo livello che possa essere utilizzato efficacemente da velivoli di ultima generazione e, in particolare, dai Very Light Jet (a 4 e 6 posti ndr), che costituiscono il motore dello sviluppo del settore nei Paesi più avanzati. Non va tralasciata in questo contesto -ha concluso- l'importanza assunta dagli ultraleggeri con caratteristiche avanzate». L'ingresso nel network, comporterà anche il proficuo scambio di volumi di traffico tra i vari scali nazionali che ne faranno parte. Ciò significa che la Pista Mattei si garantirebbe già in fase di avvio, l'utenza necessaria ad un esercizio efficiente in termini di rapporto costi-benefici. Restano ancora da definire le procedure ed i tempi per la bonifica di alcuni siti perimetrali alla Pista, un'operazione che rappresenta la conditio sine qua non per l'avvio concreto dei lavori di adeguamento. Attualmente la pista è lunga 1435 metri. Con i lavori di adeguamento la pista verrà portata a 1.500, lunghezza utile a far atterrare aerei tipo Atr 70, e comunque da 70 a 80 posti. Ma, solo con un successivo adeguamento a metri, l'aeroporto potrà diventare strumento per il trasporto di massa. Secondo lo studio di fattibilità fatto preparare dal Consorzio, l'aeroporto sarà in grado di movimentare, a regime, mezzo milione di persone l'anno. Antonio Corrado

10 GLI AEROPORTI MINORI DISCUTONO IL FUTURO DEL SETTORE: PROPOSTI UN NUOVO TIPO DI SCALI E NUOVI REGOLAMENTI PER RESTARE AL PASSO CON LO SVILUPPO MONDIALE Roma, 18 giugno A livello mondiale l aereo si sta sempre più affermando non solo come mezzo di trasporto collettivo o strumento sportivo ma come vero e proprio mezzo individuale, grazie anche all avvento dei Very Light Jet, a 4/6 posti, con velocità di oltre 600 km/h ma con pesi e costi molto contenuti. Ma se la rivoluzione è ormai avviata da tempo negli Stati Uniti, dove esistono aerei e aeroporti, e in paesi come Germania Francia e Inghilterra, l Italia, con 102 aeroporti e 1000 aeroplani, è ancora al palo, bloccata da normative antiquate e procedure lunghe e costose. Per questo oggi la i. Lan (Associazione italiana degli aeroporti minori) ha organizzato a Roma, con il supporto tecnico della Filas, società strumentale regionale ed ente gestore del Distretto Teconologico Aerospaziale del Lazio, una riunione tecnica per discutere strategie e soluzioni che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di oltre 30 scali distribuiti in tutta Italia. In particolare nell incontro sono stati discussi i risultati di una ricerca che i. Lan ha commissionato alla società Tecno Engineering 2C di Roma. L attenta analisi realizzata dimostra che, a fronte di una notevole liberalizzazione e semplificazione in merito alle aviosuperfici, norme sempre più stringenti riguardando gli aspetti della safety e della security degli aeroporti. Si assiste quindi ad un progressivo abbandono di molti aeroporti minori a favore di aviosuperfici prive di servizi ma decisamente molto più economiche. Per questo i. Lan propone la creazione di un soggetto intermedio tra aviosuperficie ed aeroporto come già in essere in altri stati europei e nord-americani. Le nuove strutture standardizzate, denominate aeroporti leggeri, dovrebbero prevedere piste lunghe tra i 700 e 1400 metri e larghe tra i 18 e i 30, e regolamenti e caratteristiche tecniche in grado di garantire la sicurezza, contenendo però i costi di gestione. Queste caratteristiche li renderebbero spazi ideali per sviluppare finalmente in Italia un network di secondo livello che possa essere utilizzato efficacemente da velivoli di ultima generazione e, in particolare, dai Very Light Jet che costituiscono il motore dello sviluppo del settore nei Paesi più avanzati come ha affermato Paolo Toniolli, presidente dell Associazione. Non va tralasciata in questo contesto l importanza assunta dagli ultraleggeri con caratteristiche avanzate. I. Lan si propone di presentare al più presto la proposta/progetto di creazione degli Aeroporti Leggeri a Enac, Enav e alle altre istituzioni responsabili della regolamentazione aerea italiana..

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12 Aeroporti: nuovo tipo di scali e nuovi regolamenti Gli aeroporti minori discutono il futuro del settore: proposti un nuovo tipo di scali e nuovi regolamenti per restare al passo con lo sviluppo mondiale A livello mondiale l aereo si sta sempre più affermando non solo come mezzo di trasporto collettivo o strumento sportivo ma come vero e proprio mezzo individuale, grazie anche all avvento dei Very Light Jet, a 4/6 posti, con velocità di oltre 600 km/h ma con pesi e costi molto contenuti. Ma se la rivoluzione è ormai avviata da tempo negli Stati Uniti, dove esistono aerei e aeroporti, e in paesi come Germania Francia e Inghilterra, l Italia, con 102 aeroporti e 1000 aeroplani, è ancora al palo, bloccata da normative antiquate e procedure lunghe e costose. Per questo oggi la i.lan (Associazione italiana degli aeroporti minori) ha organizzato a Roma, con il supporto tecnico della Filas, società strumentale regionale ed ente gestore del Distretto Teconologico Aerospaziale del Lazio, una riunione tecnica per discutere strategie e soluzioni che ha visto la partecipazione dei rappresentanti di oltre 30 scali distribuiti in tutta Italia. In particolare nell incontro sono stati discussi i risultati di una ricerca che i.lan ha commissionato alla società Tecno Engineering 2C di Roma. L attenta analisi realizzata dimostra che, a fronte di una notevole liberalizzazione e semplificazione in merito alle aviosuperfici, norme sempre più stringenti riguardando gli aspetti della safety e della security degli aeroporti. Si assiste quindi ad un progressivo abbandono di molti aeroporti minori a favore di aviosuperfici prive di servizi ma decisamente molto più economiche. Per questo i.lan propone la creazione di un soggetto intermedio tra aviosuperficie ed aeroporto come già in essere in altri stati europei e nord-americani. Le nuove strutture standardizzate, denominate aeroporti leggeri, dovrebbero prevedere piste lunghe tra i 700 e 1400 metri e larghe tra i 18 e i 30, e regolamenti e caratteristiche tecniche in grado di garantire la sicurezza, contenendo però i costi di gestione. Queste caratteristiche li renderebbero spazi ideali per sviluppare finalmente in Italia un network di secondo livello che possa essere utilizzato efficacemente da velivoli di ultima generazione e, in particolare, dai Very Light Jet che costituiscono il motore dello sviluppo del settore nei Paesi più avanzati come ha affermato Paolo Toniolli, presidente dell Associazione. Non va tralasciata in questo contesto l importanza assunta dagli ultraleggeri con caratteristiche avanzate. i.lan si propone di presentare al più presto la proposta/progetto di creazione degli Aeroporti Leggeri a ENAC, ENAV e alle altre istituzioni responsabili della regolamentazione aerea italiana.

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