PRESENTAZIONE DATI ATTIVITA 2013 E PROGRAMMAZIONE 2014
|
|
- Vanessa Giordano
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 PRESENTAZIONE DATI ATTIVITA 2013 E PROGRAMMAZIONE 2014 Dr.ssa Susanna Cantoni SC Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
2 METODOLOGIA DI PROGRAMMAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO Tutela del cittadino Tutela del lavoratore Tutela del consumatore AREE DI INTERVENTO CRITERI UTILIZZATI Analisi del contesto territoriale per individuare le priorità d azione Analisi e graduazione del rischio presente nelle strutture oggetto di controllo Programmazione degli interventi secondo principi di efficacia ed efficienza Obiettivi di copertura Integrazione delle competenze fra Dipartimenti e Servizi e con Istituzioni e Associazioni esterne
3 La programmazione delle attività di prevenzione e salute negli ambienti di lavoro deriva da INDICAZIONI NAZIONALI: 1. LEA: C1-C10 (vedi DPCM 2001) 2. Piano Sanitario Nazionale (P.S.N.), armonizzato con i principi Comunitari ( ); 3. Piano Nazionale della Prevenzione (P.N.P.), parte integrante del P.S.N., in cui sono esplicitate le tematiche relative alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie ( poi esteso al 2013, si sta ultimando il piano );
4 ALTRE INDICAZIONI NAZIONALI: amento art.7 D.Lgs 81/2008 Commissione Provinciale di Coordina Indicazioni ai Comitati regionali di Coordinamento per la definizione della programmazione per l anno 2014 della attività di vigilanza ai fini del loro coordinamento INTESA del 20 febbraio 2014
5 INDICAZIONI REGIONALI: 1. Piano Regionale della Prevenzione (P.R.P.), contenente le priorità, gli obiettivi, le azioni e le modalità di verifica dei risultatidegli interventi di prevenzione nelle singole Regioni. L ultimo è quello poi esteso al 2013 con deliberazione del 31 maggio Si sta scrivendo quello nuovo Regole d esercizio: D.G.R. n. X/1185 del 20/12/2013 concernente le DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIO SANITARIO REGIONALE PER L'ESERCIZIO Piano regionale per la promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.G.R. n.x/1104 del 20/12/2013)
6 PROGRAMMAZIONE ASL: 1. Documento di Programmazione e Coordinamento dei Servizi Sanitari e Sociosanitari dell ASL Milano (D.P.C.S.) 2. Piano dei controlli 3. Obiettivi DG 4. Schede budget 5. Risorse Aggiuntive Regionali 6. Report vari Controllo di gestione
7 QUALI AZIONI - CONTROLLARE IL 5% DELLE AZIENDE ATTIVE - MANTENERE IL NUMERO DI CONTROLLI DEL 2013 Per la ASL di Milano: - CONTROLLARE 5000 AZIENDE - EFFETTUARE 9000 CONTROLLI
8 COME EFFETTUARE LE ATTIVITA DI CONTROLLO PROGETTI LINEE OPERATIVE LINEE DI ATTIVITA ATTIVITA TRASVERSALI E DI SUPPORTO Commissione Provinciale di Coordinamento art.7 D.Lgs 81/2008
9 PROGRAMMAZIONE ATTIVITA TRASVERSALI E DI SUPPORTO PROGETTI LINEE OPERATIVE LINEE DI ATTIVITA QUALITA SITO WEB SISTEMA INFORMATIVO FORMAZIONE SETTORI RISCHI FIGURE DANNI ALLA SALUTE PARERI
10 INDICATORI: NON SOLO NUMERI Documenti di programmazione e di report attività Miglioramento qualità del Servizio Eventi di comunicazione Evidenze del raggiungimento degli obiettivi Miglioramento del sito web Funzionamento del Sistema informativo Verifica applicazione buone prassi
11 AZIONI DI PREVENZIONE RIVOLTE PRIORITARIAMENTE AI SETTORI CHE PRESENTANO MAGGIORI RISCHI LAVORATIVI Dati di contesto territoriale Conoscenze scientifiche Informazioni contenute nei sistemi di sorveglianza di uso corrente (INFORMO, MALPROF, Flussi Informativi INAIL-Regioni, Registri Mesoteliomi e TUNS, OCCAM) Esperienza del Servizio PSAL Piani nazionali e regionali
12 LE ATTIVITA DELLA ASL MILANO Da alcuni anni la ASL MILANO privilegia l attività su programmazione Nel 2013 aumento dell attività programmata sul totale dell attività: BUONA ATTIVITA DI PROGRAMMAZIONE
13 L obiettivo finale di un guadagno di salute per i lavoratori, è più facilmente perseguibile se gli interventi vengono indirizzati verso le situazioni a maggior rischio
14 EDILIZIA Il settore delle costruzioni, per la sua pericolosità intrinseca, costituisce ancora uno dei settori su cui indirizzare prioritariamente l azione del Servizio, mantenendo la quota significativa storica di controlli rispetto ai cantieri aperti, tenendo conto anche della complessità di alcuni cantieri aperti (grandi opere edilizie ed infrastrutturali).
15 I SOPRALLUOGHI IN EDILIZIA La riduzione è in gran parte solo apparente: infatti dal 2011 è stato adottato il nuovo sistema informativo gestionale che permette un conteggio più preciso dell attività, mentre negli anni scorsi il sistema allora in dotazione spesso restituiva dati replicati.
16 TIPOLOGIA DI SOPRALLUOGO 50% sul rischio amianto Intensificazione dei controlli sui cantieri stradali Grandi opere Commissione Provinciale di Coordinamento art.7 D.Lgs 81/2008
17 RISULTATI DEI SOPRALLUOGHI Cantiere IN REGOLA 72% Cantiere NON IN REGOLA 28% 68 % Aziende irregolari in materia di igiene e Sicurezza sul lavoro riguardo aspetti la cui omissione espone a rischio di INFORTUNI ANCHE GRAVI
18 INFORTUNI GRAVI IN EDILIZIA L intervento dell ASL ha portato all adeguamento delle situazioni pericolose oggetto di apposite prescrizioni, raggiungendo come risultato una riduzione del rischio di infortuni anche gravi e contribuendo alla diminuzione della frequenza degli infortuni nel settore delle costruzioni
19 INFORTUNI GRAVI DA CADUTA DALL ALTO IN EDILIZIA Concentrando l attenzione sugli infortuni gravi dovuti a caduta dall alto, sulla cui prevenzione è stata mirata l attività dell ASL da diversi anni, si può notare la loro riduzione nel tempo.
20 DIFFICOLTA DI INTERVENTO IN QUESTO SETTORE Presenza contemporanea di numerose imprese Ampiezza delle aree di cantiere Differenziazione delle fasi di lavorazione in diverse zone di cantiere Cosa ha fatto il Servizio PSAL Presenza continua di operatori ASL e non solo Attività di formazione e informazione Assistenza e verifica dell organizzazione del cantiere
21 CANTIERI RIMOZIONE AMIANTO AMIANTO FRIABILE AMIANTO COMPATTO Piani amianto presentati cantieri controllati Dati riferiti al 2013
22 GRANDI OPERE 2013 Metro 4 Metro 5 Area EXPO Inizio cantiere prolungamento Metro 1 (Sesto-Cinisello-Monza) Area Portello City Life La Città della Moda Area Porta Nuova Garibaldi Stazione di Porta Vittoria
23 LE OPERE CONNESSE AD EXPO Collegamento stradale SS11-A8 Realizzazione tratto urbano stradale Zara-EXPO Riqualificazione Darsena Ristrutturazione Cascina Triulza Villaggio EXPO Comparto Cascina Merlata lotto R 9.3 / R11 - fase 1 MM4, MM5 e prolungamento MM1
24 LE ATTIVITA EXPO OUTSIDE al 31/12/2013 Commissione Provinciale di Coordinamento art.7 D.Lgs 81/2008
25 LE ATTIVITA EXPO UNDERGROUND al 31/12/2013 Commissione Provinciale di Coordinamento art.7 D.Lgs 81/2008
26 AREA MUSICA LIVE Realizzazione di 6 concerti importanti a San Siro in due mesi ATTIVAZIONE DI UN PROJECT WORK SULLA SICUREZZA DI QUESTA PARTICOLARE ATTIVITA PRODUTTIVA, COINVOLGENDO GLI ATTORI PRINCIPALI DEL SETTORE Nell ottobre 2013 a Palazzo Reale di Milano, ASL e Comune di Milano in collaborazione con Assomusica hanno presentato i risultati dell esperienza fatta in questi anni e le proposte per fare sicuramente uno spettacolo
27 AREA MUSICA LIVE Attività svolta nel 2013 Commissione Provinciale di Coordinamento art.7 D.Lgs 81/2008
28 AREA MILANO MODA E STATA AVVIATA UN INTENSA CAMPAGNA DI CONTROLLI NEI SITI DI ALLESTIMENTO DELLE SFILATE DI MODA CHE HA FATTO EMERGERE UNA DIFFUSA ILLEGALITA IN TEMA DI SICUREZZA DEI LAVORATORI VIOLAZIONI PER: Impiego di attrezzature, impianti e componenti elettrici insicuri, privi di marcatura CE o certificazioni di legge o addirittura manomessi Modalità di lavoro scorrette e pericolose Mancata formazione in materia di igiene e sicurezza sul lavoro
29 AREA MILANO MODA Attività svolta nel 2013 Commissione Provinciale di Coordinamento art.7 D.Lgs 81/2008
30 PROGETTI E AZIENDE Progetti -Aziende Agenti chimici- IPPC RIR Rifiuti - Ambienti confinati REACH CLP 236 Alberghi 48 Aziende a maggior rischio infortunistico 80 Danni all'apparato MSK 55 Emergenze negli esercizi commerciali 35 Global service e imprese di pulizia 14 Grandi magazzini 104 Sanità ( H e RSA ) 128 Stress e lavoro 129 Trasporti e magazzinaggio 70 Carrozzerie 104 Controlli 2013
31 TEMI TRASVERSALI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA INTERVENTI PER I MEDICI COMPETENTI Sono stati realizzati 2 INCONTRI specifici con crediti ECM 1 incontro è stato ampliato a livello regionale L OBIETTIVO E IL MIGLIORAMENTO DEL COORDINAMENTO CON QUESTE IMPORTANTI FIGURE SOSTENENDOLE LE ATTIVITA PIU QUALIFICANTI
32 COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE AL CITTADINO AGGIORNAMENTO DEL SITO WEB ASL MILANO Revisione sistematica della pagina dedicata al Servizio PSAL con l aggiunta di nuovi argomenti e inserimento di un area dedicata alle attività EXPO 2015
33 ALCUNI DATI DI ATTIVITA Nel 2013 erano previsti 7025 controlli ne sono stati effettuati 6899 Controlli effettuati su programmati
34 ALCUNI DATI DI ATTIVITA Nel 2013 su 1398 aziende visitate non appartenenti al settore edilizia 236 non sono risultate regolari dal punto di vista della sicurezza sul lavoro Indice irregolarità azienda
35 ALCUNI DATI DI ATTIVITA Nel 2013 su 1491 imprese edili 1014 non sono risultate regolari dal punto di vista della sicurezza sul lavoro Indice irregolarità aziende edili
ATS Città Metropolitana di Milano SC PSAL Massimo Avosani Calogera Campo 13 aprile 2016
CONFRONTO TRA LE ATTIVITA DI PREVENZIONE SVOLTE DAL SERVIZIO PSAL: EDILIZIA GRANDI OPERE ATS Città Metropolitana di Milano SC PSAL Massimo Avosani Calogera Campo 13 aprile 2016 EDILIZIA GRANDI OPERE Dott.ssa
DettagliSeminario OBBLIGHI FORMALI CON UNO SGUARDO AL FUTURO Migliorare le competenze delle imprese e la sicurezza in cantiere
DIPARTIMENTO SANITA PUBBLICA REGGIO EMILIA SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Seminario OBBLIGHI FORMALI CON UNO SGUARDO AL FUTURO Migliorare le competenze delle imprese e la sicurezza
DettagliPREVENZIONE DEI RISCHI DA ALCOL E DROGHE NEI GIOVANI LAVORATORI
PREVENZIONE DEI RISCHI DA ALCOL E DROGHE NEI GIOVANI LAVORATORI S.P.I.S.A.L. AZ. ULSS 19 DI ADRIA INCONTRO DEL 28 DICEMBRE 2015 Presentazione del Servizio e finalità intervento di comparto SCALETTA INTERVENTI
DettagliPiano Mirato di Prevenzione ABBASSA L INDICE CAMPAGNA DI PROMOZIONE DELLA SICUREZZA PER L ABBASSAMENTO DEGLI INDICI INFORTUNISTICI
DIPARTIMENTO DI IGIENE E PREVENZIONE SANITARIA Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Piano Mirato di Prevenzione Processo Prevenzione e Sicurezza CAMPAGNA DI PROMOZIONE DELLA SICUREZZA PER L ABBASSAMENTO
DettagliIL RUOLO DEGLI RLS NELLA SORVEGLIANZA SANITARIA
Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita Viale Gabriele D Annunzio 15 5 OTTOBRE 2016 IL RUOLO DEGLI RLS NELLA SORVEGLIANZA SANITARIA Milano ha una lunga tradizione in materia
DettagliLA SICUREZZA NELLE IMPRESE ARTIGIANE
INAIL Direzione Regionale per la Toscana LA SICUREZZA NELLE IMPRESE ARTIGIANE Convegno CPRA Toscana Firenze, 3 Aprile 2017 i dati INAIL Toscana-anno 2015 03/04/2017 2 i dati INAIL 03/04/2017 3 i dati INAIL
DettagliI PIANI REGIONALI di prevenzione degli infortuni nel settore delle costruzioni e in agricoltura lo stato di attuazione
Bologna 12 dicembre 2012 I PIANI REGIONALI 2011-2013 di prevenzione degli infortuni nel settore delle costruzioni e in agricoltura lo stato di attuazione Giovanni Lombardi D.P.C.M. 17 dicembre 2007 PATTO
DettagliLa tutela della salute dei lavoratori nella realizzazione di EXPO 2015: il ruolo di ASL, controllo e prevenzione
La tutela della salute dei lavoratori nella realizzazione di EXPO 2015: il ruolo di ASL, controllo e prevenzione Dott.ssa Susanna Cantoni Dipartimento Prevenzione Medico ASL Milano Congresso nazionale
DettagliPIANO REGIONALE DI PREVENZIONE (PRP) Presentazione
ASSESSORADU DE S IGIENE E SANIDADE E DE S ASSISTÈNTZIA SOTZIALE ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE (PRP) 2014 2018 Presentazione Piano Regionale di
DettagliIncontro di lavoro
Incontro di lavoro 30.9.2015 ORDINE DEL GIORNO Report infortuni 2010-2014: definizione contenuti e obiettivi. Organizzazione presentazione. Semplificazione: le novità in arrivo, gli impegni conseguenti
DettagliPiano Nazionale della Prevenzione 2008 Relazione sullo stato di avanzamento al
Piano Nazionale della Prevenzione 28 Relazione sullo stato di avanzamento al 31.12.28 Titolo del progetto: Piano Regionale di Prevenzione degli Infortuni sul lavoro Regione Umbria Referente di progetto:
DettagliLe attività di prevenzione 2009
COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA BUSSOLENGO, LEGNAGO, VERONA 5 Maggio 2010 Le attività di prevenzione 2009 MARCO BELLOMI Relazione dei servizi http://prevenzione.ulss20.verona.it per rendere
DettagliEXPO 2015: attività di vigilanza e controllo nei cantieri
EXPO 2015: attività di vigilanza e controllo nei cantieri Gennaio 2012 Dicembre 2013 Milano - 12 febbraio 2014 Attività TIPOLOGIA ASL MI ASL MI1 Vigilanza cantiere (ore) 1.279 673 Analisi documentale (ore)
DettagliIl ruolo delle ASL in relazione alla sicurezza e igiene del lavoro. Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL 10 di Firenze
Il ruolo delle ASL in relazione alla sicurezza e igiene del lavoro Giuseppe Petrioli Direttore Dipartimento di Prevenzione ASL 10 di Firenze Enti preposti al controllo: ASL Azienda USL (Unità funzionali
DettagliINCONTRO ANNUALE SPISAL - MEDICI COMPETENTI Vicenza, 30 novembre Piano Regionale Prevenzione Progetto Regionale SPISAL (Obiettivo 2.
INCONTRO ANNUALE SPISAL - MEDICI COMPETENTI Vicenza, 30 novembre 2016 Piano Regionale Prevenzione 2014-2018 Progetto Regionale SPISAL (Obiettivo 2.7) Ricerca attiva delle neoplasie professionali, mappatura
DettagliAREA PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA
AREA PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA 1/9 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie, promuovere,
DettagliComune di Umbertide Direzione Provinciale del Lavoro Asl n.1 Provincia di Perugia
POLIZIA PROVINCIALE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Pubblichiamo volentieri a conferma del ruolo multiforme che può assumere oggi la Polizia Provinciale nel contesto dei grandi temi sociali e giuridici,
DettagliPiano Prevenzione Regione Liguria - Progetto Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro cronoprogramma
Piano Prevenzione - Regione Liguria - Progetto Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro cronoprogramma Referenti: Dott.ssa Paola Oreste Regione Liguria (Tel. 010-5485464 paola.oreste@regione.liguria.it)
DettagliATS Città Metropolitana di Milano SC PSAL Ing. Massimo Rho
CONFRONTO TRA LE ATTIVITA DI PREVENZIONE SVOLTE DAL SERVIZIO PSAL: Attività di vigilanza in ambienti a maggior rischio elettrico con rischi da atmosfere esplosive ATS Città Metropolitana di Milano SC PSAL
DettagliControlli ufficiali per la sicurezza alimentare Attività anno 2010 Obiettivi anno 2011
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Varese DIREZIONE SANITARIA Controlli ufficiali per la sicurezza alimentare Attività anno 2010 Obiettivi anno 2011 Sicurezza Alimentare www.asl.varese.it Varese,
DettagliCantieri sotto il minimo etico Dr. Biagio Calò
Cantieri sotto il minimo etico Dr. Biagio Calò Direttore SPRESAL ASL n. 13 di Novara 1 Cantieri sotto il minimo etico Le linee di indirizzo del coordinamento delle Regioni, hanno definito che sono da considerarsi
DettagliIL RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO. Le attività del Servizio PSAL nella prevenzione del rischio cancerogeno
IL RISCHIO DA AGENTI CANCEROGENI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Le attività del Servizio PSAL nella prevenzione del rischio cancerogeno Difficoltà Il confine tra l esposizione negli ambienti di lavoro e quella
DettagliINFORTUNI: DATI SINTETICI
INFORTUNI: DATI SINTETICI Nel 2009 viene introdotta una importante novità per la ASL di Milano e cioè l allargamento del territorio di competenza ad altri sei comuni: Bresso, Cinisello Balsamo, Cologno
DettagliPIZZANO GAETANO CV EUROPEO
Nome PIZZANO GAETANO Data di nascita 20/03/1958 ESPERIENZA LAVORATIVA INTERNA Nome e indirizzo del datore di lavoro Date (da - a) 01/01/2012 - in corso Tipo di azienda o settore PUBBLICO AZIENDA USL DI
DettagliDipartimento di Prevenzione S.C. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro
PARTIAMO BENE! La sicurezza sul lavoro comincia da giovani Dipartimento di Prevenzione S.C. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro Dipartimento Giuridico Amministrativo S.S. Formazione e Aggiornamento
DettagliRELAZIONE SUI PIANI MIRATI DI PREVENZIONE TERRITORIALE (P.M.P.) ATTIVATI DALLA ASL MONZA E BRIANZA
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti Lavoro Direzione Servizio via Novara, 3 20033 Desio (MB) Tel. 0362 304872-3-4-6-7 - fax 0362 304836 RELAZIONE SUI PIANI MIRATI
DettagliL ATTIVITÀ DEL MEDICO COMPETENTE ALLA LUCE DEL D.LGS.81/08 TESTO UNICO IN E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
L ATTIVITÀ DEL MEDICO COMPETENTE ALLA LUCE DEL D.LGS.81/08 TESTO UNICO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO AMBITI OPERATIVI Art.25 del D.Lgs.81/08 COLLABORAZIONE E
DettagliIL RUOLO DEGLI RLS NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita Viale Gabriele D Annunzio 15 23 NOVEMBRE 2016 IL RUOLO DEGLI RLS NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI L IDEA DEL CENTRO L IDEA DEL CENTRO
DettagliREGIONE LOMBARDIA PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE ATTIVA 2009 CCM - MINISTERO SALUTE PROGETTO INFORTUNI SUL LAVORO REGIONE LOMBARDIA ANNO 2009
REGIONE LOMBARDIA PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE ATTIVA 2009 CCM - MINISTERO SALUTE PROGETTO INFORTUNI SUL LAVORO REGIONE LOMBARDIA ANNO 2009 1. SISTEMA INFORMATIVO La realizzazione di un Sistema Informativo
DettagliI PROFILI DI RISCHIO NEI COMPARTI PRODUTTIVI DELL ARTIGIANATO, DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E PUBBLICI ESERCIZI. COMPARTO: CHIMICO (TRASFORMAZIONE).
1 Ellisse-Ricerca in convenzione con l ISPESL I PROFILI DI RISCHIO NEI COMPARTI PRODUTTIVI DELL ARTIGIANATO, DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E PUBBLICI ESERCIZI. COMPARTO: CHIMICO (TRASFORMAZIONE). Ricerca:
DettagliGestione delle Emergenze nelle RSA
Emergenzaaa! Gestione delle Emergenze nelle RSA Intervento a cura di: Milano, 31 gennaio 2013 Progetto: Obiettivi 1. Valutare le modalità di gestione delle emergenze nelle RSA milanesi. 2. Promuovere un
DettagliIntercettare le criticità di un progetto.
Intercettare le criticità di un progetto. L importanza della fase di progettazione Milano 14 dicembre 2015 Convegno Realizzare le grandi opere nel rispetto della sicurezza Dott.ssa Calogera Campo SPSAL
DettagliRischio da atmosfere esplosive (ATEX) Premessa Obiettivi
Risschi io da attmossfferre esspl lossi ive ((ATTEX)) Premessa Nonostante i continui miglioramenti delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che hanno caratterizzato gli ultimi decenni,
DettagliPROGRAMMA PER LA SORVEGLIANZA E LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEI LUOGHI DI LAVORO
PROGRAMMA PER LA SORVEGLIANZA E LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI NEI LUOGHI DI LAVORO DIRETTORE SCIENTIFICO DEL PROGRAMMA Agostino ROFFIN Referente area Prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro Dipartimento
DettagliIl ruolo e le attività della Regione Piemonte. ing. Salvatore La Monica
Il ruolo e le attività della Regione Piemonte Direzione Sanità Settore Promozione della salute ed interventi di prevenzione individuale e collettiva Corso Regina Margherita 153 bis Torino Il D.Lgs. 81/08
DettagliLe procedure standardizzate di valutazione del rischio e l integrazione con il sistema Infor.Mo.
Le procedure standardizzate di valutazione del rischio e l integrazione con il sistema Infor.Mo. Autore: D. De Merich Il Sistema di sorveglianza Infor.MO, al quale contribuiscono le Regioni e l INAIL,
DettagliLa priorità delle misure collettive nei lavori in quota Analisi dell art. 148 Lavori speciali
La priorità delle misure collettive nei lavori in quota Analisi dell art. 148 Lavori speciali Dirigente SPRESAL - ASL Roma C La salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: l evoluzione del sistema di tutele
DettagliAmbienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età. Il ruolo dei. dei RLS. Milano - 21 giugno 2016
Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età Il ruolo dei dei RLS Milano - 21 giugno 2016 Obiettivo Dare a RLS in azienda la consapevolezza del problema e del proprio ruolo Obiettivo 1. perché valutare
DettagliInformazioni personali Nome / Cognome Valentina D'Amico Indirizzo C/da Garofalo Via A.Z.1 n 10 90047 Partinico (PA) Italia
Informazioni personali Nome / Cognome Valentina D'Amico Indirizzo C/da Garofalo Via A.Z.1 n 10 90047 Partinico (PA) Italia Telefono Cellulare: Fax E-mail valedami87@hotmail.it Cittadinanza Italiana Data
DettagliConvegno La sicurezza partecipata nell artigianato 15 aprile 2014 La sicurezza partecipata nell artigianato Ruolo ed attività degli RLST
La sicurezza partecipata nell artigianato Ruolo ed attività degli RLST Ghizzi Cesare Tecnico della Prevenzione Area Ambienti di Lavoro Ruolo degli R.L.S., R.L.S.T., R.L.S.S.P Sono consultati dal datore
DettagliGli infortuni sul lavoro nel settore sanitario socio assistenziale
Gli infortuni sul lavoro nel settore sanitario socio assistenziale BUONE PRATICHE PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO E DI VITA 28 aprile 2016 ATS Città Metropolitana di Milano Prevenzione
DettagliDISPOSIZIONI NORMATIVE NAZIONALI E REGIONALI IN MATERIA DI AMIANTO NORMATIVA NAZIONALE
SERVIZIO SANITARIO FRIULI VENEZIA GIULIA Azienda per l Assistenza Sanitaria n. 2 Bassa Friulana-Isontina Centro Regionale Unico Amianto CRUA DISPOSIZIONI NORMATIVE NAZIONALI E REGIONALI IN MATERIA DI AMIANTO
DettagliIl sistema delle Regioni e la salute dei lavoratori:politiche,azioni e risultati Firenze, 17 aprile 2009
Conoscere per prevenire: le Regioni e il Sistema Informativo per la Prevenzione Mariadonata Giaimo Comitato Tecnico Interregionale Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Il Sistema Informativo:
DettagliSeminario: GESTIONE IDONEITA LAVORATIVE NEGLI OPERATORI SANITARI: Soluzioni condivise nei casi di WMSDs
SERVIZIO PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO Seminario: GESTIONE IDONEITA LAVORATIVE NEGLI OPERATORI SANITARI: Soluzioni condivise nei casi di WMSDs S. PSAL ASL COMO Dott.ssa Cristina Peverelli FINALITA
DettagliEXPO 2015: attività di prevenzione
EXPO 2015: attività di prevenzione Milano 12 febbraio 2015 Intervento a cura Dott.ssa Susanna Cantoni PEEG Linee Guida INQUADRAMENTO TERRITORIALE del SITO Area di 110 ettari poco accessibile, una sola
DettagliC.F.S. Centro Formazione e Servizi s.r.l. Formazione Orientamento Sicurezza ed Igiene nelle attività produttive
C.F.S. Centro Formazione e Servizi s.r.l. Formazione Orientamento Sicurezza ed Igiene nelle attività produttive Sede Legale: Piazza Cavour n. 17 - Barberino di Mugello (FI) Sede Operativa: Piazza Cavour
DettagliLa tutela della salute e sicurezza dei lavoratori del comparto agricolo forestale negli interventi della
La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori del comparto agricolo forestale negli interventi della Regione Toscana: l esperienza del PSR 2007-2013 2013 Giornata di studio Agricoltura Sicura- Salute
DettagliLinee di indirizzo e documento di priorità del Dipartimento di Prevenzione
Dipartimento della Pag. 1/5 File Linee di indirizzo e documento di priorità del Dipartimento della Redazione Direttore Dipartimento di Rappresentante della Direzione per la Qualità Data di applicazione
DettagliGli strumenti operativi per la gestione della sicurezza nei cantieri ospedalieri, buone prassi per il SPP
SEMINARIO I CANTIERI PER LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI OSPEDALI: SICUREZZA PER I LAVORATORI E SOSTENIBILITA PER L UTENZA. Gli strumenti operativi per la gestione della sicurezza nei cantieri ospedalieri, buone
DettagliGli strumenti organizzativi per garantire il coordinamento e l intercoordinamento delle attività
I CANTIERI PER LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI OSPEDALI: SICUREZZA PER I LAVORATORI E SOSTENIBILITA PER L UTENZA. Gli strumenti organizzativi per garantire il coordinamento e l intercoordinamento delle attività
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DELLA RETE DEGLI SPORTELLI UNICI PER LE ATTIVITA PRODUTTIVE
Unione Europea Regione Autonoma della Sardegna Repubblica Italiana PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DELLA RETE DEGLI SPORTELLI UNICI PER LE ATTIVITA PRODUTTIVE 1 PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del benessere organizzativo
PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.5.1 7.2.1 7.8.1 Programma: Prevenzione del rischio stress lavoro-correlato e promozione del benessere organizzativo Razionale
DettagliISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE MINERARIO ASPRONI-FERMI IGLESIAS anno scolastico 2015/2016
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE MINERARIO ASPRONI-FERMI IGLESIAS anno scolastico 2015/2016 PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI GESTIONE DEL CANTIERE E SICUREZZA Classe 4 a Geotecnici (ore settimanali: 2) Prof.:
DettagliSommario PARTE I - T.U. N. 81/2008
XI Presentazione... Profili Autori... V VII PARTE I - T.U. N. 81/2008 CAPITOLO 1 TITOLO I T.U. - PRINCIPI COMUNI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI... 1 Il lavoratore... 6 Il datore di lavoro... 8 Il dirigente...
DettagliREGIONANDO 2000 DALLA VIGILANZA ALLA CULTURA DELLA PREVENZIONE
REGIONANDO 2000 REGIONE CALABRIA AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 6 LAMEZIA TERME DIPARTIMENTO di PREVENZIONE SERVIZIO PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI LAVORO DALLA VIGILANZA ALLA CULTURA DELLA PREVENZIONE Il
DettagliPiano Nazionale della Prevenzione
Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 DAL SISTEMA DI SORVEGLIANZA AL PIANO REGIONALE DI PREVENZIONE Giulia Ciralli Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 Le strategie nazionali di settore in
DettagliMODULO GIURIDICO Argomento Ore Relatore
Corso Coordinatori Sicurezza Cantieri (120 ore) A giorni sarà pubblicato il programma completo con relatori e date date: lunedì e venerdì dal 16/11/2015 MODULO GIURIDICO Introduzione al corso e presentazione
DettagliSalute e sicurezza nelle opere di asfaltatura
Salute e sicurezza nelle opere di asfaltatura Programma Ore 8.30 Ore 9.00 Registrazione dei partecipanti Apertura dei lavori e saluti delle Autorità Carlo Borsani Assessore alla Sanità della Regione Lombardia
DettagliCentri Fitness e Impianti Sportivi
CONFRONTO TRA LE ATTIVITA DI PREVENZIONE SVOLTE DAL SERVIZIO PSAL: Centri Fitness e Impianti Sportivi ATS Città Metropolitana di Milano SC PSAL Luca Austa - Lidia Campo 27/04/2016 AREA DI INTERVENTO Attività
DettagliModulo B6. PROGRAMMA CORSO MODULO A Il sistema legislativo: D. Lgs. 81/2008 e modifiche (D. Lgs. 106/09)
Corso RSPP Modulo A+B+C+ per consulenti Titolo corsosettore Costo (IVA Durata ore esclusa) Modulo A 28 600 Modulo B1 Agricoltura 36 800 Modulo B2 Pesca 36 800 Modulo B3 Estrazioni Minerali e Costruzioni
DettagliCentro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita Viale Gabriele D Annunzio 15
Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita Viale Gabriele D Annunzio 15 28 APRILE 2016 WORKERS MEMORIAL DAY BUONE PRATICHE PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE negli ambienti di
DettagliLE MALATTIE PROFESSIONALI: UN PROBLEMA DI TUTTI A che punto siamo, quali interrogativi e problemi Castello di Bentivoglio, 26 novembre 2016
A che punto siamo, quali interrogativi e problemi Il ruolo dell ASL Angelo Fioritti Direttore Sanitario Azienda USL di Bologna Il ruolo dell ASL Angelo Fioritti Direttore Sanitario Azienda USL di Bologna
DettagliDELIBERAZIONE N. 1/12 DEL
Oggetto: Linee di indirizzo regionali in materia di determinazione delle dotazioni organiche delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale riferisce
DettagliCOLLABORAZIONE TRA ASSOLOMBARDA E COMUNE DI MILANO: IL BILANCIO DEL PRIMO ANNO DI LAVORO
Semplificare si deve, semplificare si può. Qualità e miglioramento continuo per le imprese, cittadini e pubblica amministrazione COLLABORAZIONE TRA ASSOLOMBARDA E COMUNE DI MILANO: Vittorio Biondi Direttore
DettagliRuolo di un osservatorio infortuni per l azione di prevenzione del Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
Ruolo di un osservatorio infortuni per l azione di prevenzione del Servizio di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Lucia Bramanti, medico del lavoro PISLL USL di Viareggio Convegno EBP
DettagliModulo B. Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 7 - sanità servizi sociali
Modulo B Formazione tecnica specifica per settore produttivo (per RSPP e ASPP) Durata 60 ore per il macrosettore ATECO 7 - sanità servizi sociali Questo modulo si articola in macrosettori costruiti tenendo
DettagliContro l esposizione l chimici e cancerogeni nei luoghi di lavoro
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE conferenza dei servizi Lido di Camaiore,, 30 Marzo 2005 Auditorium dell Ospedale Versilia U.F. Prevenzione Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Contro l esposizione l a rischi
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO PREMESSA - considerata la necessità, di sviluppare ulteriori strategie comuni, valorizzando anche quanto già prodotto
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE Programma: Emersione delle malattie professionali nei lavoratori autonomi del comparto edile
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.2.1 7.4.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Emersione delle malattie professionali nei lavoratori autonomi del comparto edile Razionale e descrizione
DettagliDESTINATARI CREDITI DURATA SCADENZA ISCRIZIONI
Corso ECM L'audit interno nell'ambito dei sistemi regionali di prevenzione in sicurezza degli alimenti e sanità pubblica veterinaria in base al Regolamento CE 882/2004 Responsabili Scientifici: Manlio
DettagliRelazione Attività ANNO 2014
Relazione Attività ANNO 2014 RELAZIONE ATTIVITA CPTLUCCA 2014 Nel 2014, vedendo ridurre il numero dei cantieri nel territorio provinciale, il CPTLucca ha distribuito le proprie forze in diverse attività,
Dettagli4. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali
4. Prevenire gli infortuni e le malattie professionali Referenti tecnici: Giulia Ciralli, Oscar Argentero, Fabrizio Ferraris, Roberto Zanelli Razionale e modello logico La programmazione delle attività
DettagliDefinizione operativa. Valore Baseline
PROGRAMMA PRP 2014-2018 3. Salute e lavoro 4. Ambiente e MACRO OBIETTIVO PNP 2014-2018 2.8 - Ridurre le esposizioni potenzialmente dannose per la 2.8 - Ridurre le esposizioni potenzialmente dannose per
DettagliPOR CALABRIA FESR 2007/2013 INFORMATIVA DELL AUTORITÀ DI CERTIFICAZIONE SULLE PREVISIONI DI SPESA
UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA POR CALABRIA FESR 2007/2013 INFORMATIVA DELL AUTORITÀ DI CERTIFICAZIONE SULLE PREVISIONI DI SPESA Punto 10 all ordine del giorno del IX Comitato di Sorveglianza
DettagliF O R M A T O E U R O P E O
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E DATI ANAGRAFICI Nome Laura Colombo Data e luogo di nascita 07/07/1967 Milano Nazionalità Residenza E-mail Italiana Milano lcolombo@ats-milano.it;
DettagliSICUREZZA SUL LAVORO TUTELA DELLA MATERNITA' DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Norme in Materia di Sicurezza SICUREZZA SUL LAVORO Decreto Legislativo 2 febbraio 2002 n. 25 Protezione da agenti chimici Decreto Legislativo 25 febbraio 2000 n. 66 Attuazione delle direttive 97/42/CE
DettagliPARTECIPANTI ALL INCONTRO Associazioni dei Consumatori che con le loro scelte indirizzano il mercato della produzione, trasformazione, distribuzione n
INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PRESENTAZIONE ASL TO 4 Dipartimento di prevenzione Gruppo sicurezza alimentare Ivrea 8 novembre 2013 PARTECIPANTI ALL INCONTRO Associazioni dei Consumatori che
DettagliUtilizzo dei prodotti fitosanitari (PFS) e strategie della Regione Veneto
CONVEGNO REGIONALE SICUREZZA SUL LAVORO IN AGRICOLTURA PIANO REGIONALE PREVENZIONE 2010 2013 PROGETTO: CONTRASTO DEL RISCHIO DI INFORTUNI MORTALI ED INVALIDANTI IN AGRICOLTURA RISULTATI E PROSPETTIVE FUTURE
DettagliConferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte a cura di Marcello Caputo,, Giuliana Moda, Giuseppe Ru Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Piano Regionale di Prevenzione 2010- OBIETTIVI
DettagliDelibera del Direttore Generale n del 30/12/2014. Oggetto: Piano di attività biennale per la gestione del rischio clinico,
Servizio Sanitario Nazionale - Regione dell Umbria AZIENDA UNITA SANITARIA LOCALE UMBRIA N. 2 Sede Legale Provvisoria: Viale Donato Bramante 37 Terni Codice Fiscale e Partita IVA 01499590550 Delibera del
DettagliLA GIUNTA REGIONALE. VISTO il regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale n. 1 del 6 settembre 2002 e s.m.
DGR 239 18.04.2008 AUTORIZZAZIONE IMPIANTI Oggetto: Prime linee guida agli uffici regionali competenti, all Arpa Lazio, alle Amministrazioni Provinciali e ai Comuni, sulle modalità di svolgimento dei procedimenti
DettagliPiano Regionale di Prevenzione Piano Attuativo Aziendale
Dipartimento di Prevenzione Direzione Via dell Imbrecciato, 73 00149 Roma Tel. 06 56485325/326 Fax 06 56485324 Piano Regionale di Prevenzione 2010-12 Piano Attuativo Aziendale 1)TITOLO DEL PROGETTO: "Siamo
DettagliD.ssa Lorella Cecconami Direttore Sanitario ATS della Montagna
D.ssa Lorella Cecconami Direttore Sanitario ATS della Montagna MONTAGNA INSUBRIA BRIANZA BERGAMO BRESCIA VALPADANA PAVIA CITTA METROPOLITANA Come eravamo Come siamo Art. 6 comma 3 Negoziazione e acquisto
DettagliLa formazione come strumento necessario al lavoratore. Davide Ferrari SPSAL Azienda USL Modena
La formazione come strumento necessario al lavoratore Davide Ferrari SPSAL Azienda USL Modena La INFORMAZIONE e la la FORMAZIONE nel D.Lgs. 81 // 2008 CERCA Informazione Formazione 151 volte 2
DettagliOggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze.
Il Presidente Oggetto: Nomina del Referente Sanitario Regionale (RSR) per le grandi emergenze. VISTO lo Statuto Speciale per la Sardegna e le relative norme di attuazione; VISTA la legge regionale 7 gennaio
DettagliIL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente
IL ricorso al giudizio di idoneità dal punto di vista di un medico competente Giovanni Guglielmi Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana U.O Medicina Preventiva del Lavoro (Dir.: Prof. Alfonso Cristaudo)
DettagliDIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SS.CC. IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE, IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE, SANITA ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SS.CC. IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE, IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE, SANITA ANIMALE E IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI EVENTO FORMATIVO RESIDENZIALE IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA
DettagliAZIONI DI VIGILANZA E CONTROLLO NEL SETTORE AGRITURISTICO
AZIONI DI VIGILANZA E CONTROLLO NEL SETTORE AGRITURISTICO Salute e sicurezza nelle aziende agrituristiche 1 Rossella Baragiola- Rino Festa - Direttore MR. Aiani PSR - CONTROLLI ASL Regolamento CE 1698/2005
DettagliVI Sessione Sindromi coronariche acute Convention delle UTIC. Archivio STEMI in Lombardia: dove stiamo andando Maurizio Bersani
VI Sessione Sindromi coronariche acute Convention delle UTIC Archivio STEMI in Lombardia: dove stiamo andando Maurizio Bersani La Regione Lombardia 23.863 Kmq, 10.000.000 ab. 140.000 operatori sanitari
DettagliPROGETTO CCM PIANO DI MONITORAGGIO E D INTERVENTO PER L OTTIMIZZAZIONE DELLA VALUTAZIONE E GESTIONE DELLO STRESS
PROGETTO CCM PIANO DI MONITORAGGIO E D INTERVENTO PER L OTTIMIZZAZIONE DELLA VALUTAZIONE E GESTIONE DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO COMITATO PROVINCIALE DI COORDINAMENTO EX ART. 7 D. LGS 81/08 SEDUTA DEL
DettagliLinee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento
Linee di Indirizzo per la riorganizzazione del sistema di Servizi e Strutture per le Dipendenze Normativa di riferimento D.P.R. 309/90 D.M. 444/90 L. n.45/99 D.M. del 14/06/02 L. n.328/00 L. n.125/01 Atto
DettagliTITOLO Promozione della salute e sicurezza nelle attività agricole, zootecniche e forestali. Progetto
1 TITOLO Promozione della salute e sicurezza nelle attività agricole, zootecniche e forestali. Progetto 2008-2010 ANALISI STRUTTURATA DEL PROBLEMA Problema L attività agricola e forestale rimane, pur in
DettagliI livelli essenziali di assistenza (LEA) DPCM 29 novembre 2001
I livelli essenziali di assistenza (LEA) DPCM 29 novembre 2001 DPCM 29 novembre 2001 Emanato ai sensi dell art. 1 del D.Lgs. n. 502/92 Applica un accordo Stato Regioni Art. 1 D.Lgs. n. 502/92 Il Servizio
DettagliRegione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell Ambiente. Deliberazione del 22.12.2003, n. 47/13
Deliberazione del 22.12.2003, n. 47/13 Oggetto: Adesione della Regione Sardegna alla Campagna UE per il decollo delle Fonti Energetiche Rinnovabili. Programmazione delle attività U.P.B.S05.075 Capitolo
DettagliLA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE PERSONE GIURIDICHE
LA RESPONSABILITA AMMINISTRATIVA DELLE PERSONE GIURIDICHE Art. 30 D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 231/01 I soggetti del sistema di prevenzione aziendale Datore di lavoro Dirigente Preposto Lavoratore Medico competente
DettagliFORMAZIONE OBBLIGATORIA RESPONSABILE SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) E ADDETTO SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) Modulo base A
FORMAZIONE OBBLIGATORIA RESPONSABILE SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (RSPP) E ADDETTO SERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (ASPP) Modulo base A Comparto: Sicurezza aziendale Codice: 1911023 Descrizione
DettagliManuela Peruzzi: Direttivo SNOP SPISAL ULSS 20 VERONA
Manuela Peruzzi: Direttivo SNOP SPISAL ULSS 20 VERONA NUMERO MEDIO DI UNITÀ LOCALI (ISTAT, 2011) E PAT (INAIL, 2012) PER MEDICO COMPETENTE, PER REGIONE, (ALL. 3B 2014) NUMERO MEDIO DI LAVORATORI SOGGETTI
DettagliOsservatorio Regionale Infortuni sul Lavoro e Malattie Professionali
Osservatorio Regionale Infortuni sul Lavoro e Malattie Professionali Roma 14-15 ottobre 2009 Workshop Coordinamento Tecnico Interregionale - Ispesl Utilizzo dei sistemi informativi correnti per la programmazione
DettagliProvincia di Forlì-Cesena
Provincia di Forlì-Cesena Servizio Progettazione e Manutenzione Fabbricati Ufficio Servizio Prevenzione e Protezione PROGRAMMA DELLA FORMAZIONE ANNUALE Provincia di Forlì-Cesena 2012 sito web: www.provincia.fc.it
DettagliFRIULI VENEZIA GIULIA SICUREZZA STRADALE
Al servizio di gente unica FRIULI VENEZIA GIULIA SICUREZZA STRADALE Cesena 27 maggio 2011 Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici LEGGE REGIONALE 25 ottobre
Dettagli