DANNI DA FREDDO DELL INVERNO ALL'OLIVO IN EMILIA: COME INTERVENIRE?
|
|
- Francesco Mele
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DANNI DA FREDDO DELL INVERNO ALL'OLIVO IN EMILIA: COME INTERVENIRE? A. Fabbri - Dipartimento di Biologia Evolutiva e Funzionale Università di Parma V. Ughini Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza G. Nigro CRPV (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) Come è oramai noto lo sviluppo dell olivicoltura da olio in Emilia sta diventando una realtà concreta grazie alla intensa attività di studio e ricerca, promossa e finanziata dalla RER, dalle provincie di Modena - Reggio Emilia Parma Piacenza, coordinata dal CRPV (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) e svolta da Università di Parma, Università S. Cuore di Piacenza, Istituto Professionale per l Agricoltura L. Spallanzani di Vignola (Mo) e IBIMET- CNR di Bologna. Il Gruppo di lavoro, costituito per la gestione delle diverse attività del progetto, ha ritenuto opportuno formalizzare alcune considerazioni tecniche per rispondere alle domande più frequenti sui probabili danni da freddo capitati nell ultimo inverno. Infatti, l inverno è stato caratterizzato, nella fascia collinare emiliana, da un lungo periodo di basse temperature, che hanno causato evidenti danni a diverse specie vegetali arboree. In particolare l olivo che, ripetiamo, è in fase di espansione nella zona, è stato colpito un po ovunque, anche se in misura variabile secondo la situazione. Sulla resistenza dell'olivo alle basse temperature esistono conoscenze scarse e di natura prevalentemente empirica. In generale in Italia sono stati riscontrati danni più o meno accentuati a partire già da -3, -4 C, per giungere a livelli molto gravi a temperature tra i -9, e i -13 C. In altri Paesi, con clima continentale e con inverni molto freddi, è stata segnalata una resistenza dell'olivo molto più accentuata, fino a - 16, - 18-C, e a -20 C. È comunque opportuno notare che i diversi organi e tessuti della pianta hanno una differente sensibilità al freddo. Sembrerebbe, ad esempio, che le foglie siano caratterizzate da un elevato grado di resistenza, connesso ad un meccanismo di «sopraffusione», per il quale il liquido intracellulare può giungere a temperature anche sensibilmente inferiori a quelle di nucleazione del ghiaccio, senza passare alla fase solida. Questo naturalmente non toglie che le foglie possano seccare e cadere con facilità in corrispondenza di freddi, in seguito all attivazione dei meccanismi di abscissione. Nei casi più gravi di abbassamenti di temperatura molto rapidi la foglia può seccare pur restando sulla pianta, per la mancata formazione di una regolare zona di abscissione. La resistenza al freddo è, inoltre, diversa in rapporto non solo ai genotipi (cultivar, cloni, piante selvatiche o inselvatichite), ma anche a molteplici fattori, quali in particolare l'età, lo stato nutritivo delle piante, - e le varie pratiche agronomiche che su esso influiscono, l'entità della produzione, l'esposizione, le condizioni fisiche del terreno, con particolare riferimento al contenuto idrico. In generale, tutti i fattori che favoriscono l'attività vegetativa delle piante aumentano la sensibilità al freddo. In altri termini, si può fondatamente supporre che l'andamento stagionale e gli interventi tecnico-agronomici precedenti l'avvento delle basse temperature possano «condizionare» la resistenza dell'olivo al freddo.
2 In altra sede daremo conto dell andamento delle temperature nel periodo e nella zona di nostro interesse, nonché della reale entità dei danni sul territorio considerato, cosa che richiederà un indagine da svolgersi nei prossimi mesi. In questa sede ci preme definire le manifestazioni dei danni, e i più appropriati interventi, soprattutto quelli da realizzare con tempestività. I danni Le manifestazioni di danno sono raggruppabili in tre principali classi: A) Danni lievi: foglie disidratate con margine «docciato», talora con torsione del picciolo; normale o contenuta filloptosi (caduta di foglie); apici dei rami secchi, con corteccia sollevata; tessuti corticali delle branche normalmente idratati, seppure con qualche limitata zona imbrunita, spesso a chiazze rotondeggianti giallo-rossastre. B) Danni gravi: filloptosi accentuata; rami di 1-2 anni gravemente danneggiati (sporadici e profondi sollevamenti della corteccia); disidratazione della corteccia sino al livello delle grosse branche. C) Danni molto gravi: imbrunimenti necrotici anche nelle grosse branche, nel tronco e nelle masse ovulari della ceppaia (nelle piante di grandi dimensioni), talora fino ad alcuni centimetri sotto il livello del terreno. Presenza di più o meno estese necrosi di tessuti corticali, talora macroscopicamente rilevabili ad una osservazione esterna con depressioni e decolorazioni, oltre che con evidenti spaccature e sollevamenti della corteccia. Foglie assenti, o presenti ma completamente disseccate. Interventi per la ricostituzione degli alberi danneggiati Nel caso di danni lievi, riferibili alla prima classe, la terapia è facile, poiché è sufficiente eseguire una potatura straordinaria di poco superiore a quella che viene effettuata con turni poliennali. Anche nel caso in cui gli alberi risultino fortemente danneggiati (3a classe) appare evidente intervento che va eseguito. È necessario tagliare alla base il tronco (stroncatura, o taglio al ciocco), in modo da consentire la totale ricostituzione della parte aerea dell'albero mediante i polloni che si svilupperanno dal pedale. Il problema di scelta dell'intervento si pone per gli alberi con danneggiamenti corrispondenti al livello intermedio (classe 2a) cioè nei casi in cui il tronco e parte delle grosse branche sono ancora vitali e si potrebbe quindi applicare una potatura di risanamento con tagli effettuati sulle branche più grosse o sul tronco, a distanza più o meno elevata da terra. Fatta eccezione per particolari situazioni (consociazione, pascolo, ecc.), in cui il tronco rappresenta una esigenza imprescindibile, si ritiene che anche in questa situazione sia tecnicamente opportuno applicare il taglio al pedale. Questa scelta è infatti suggerita da varie considerazioni, tra le quali le più importanti sono le seguenti: in primo luogo permane l'incertezza che i tessuti del tronco e delle grosse branche siano sufficientemente integri per consentire la ricostituzione di un albero che sia capace di raggiungere in breve tempo una soddisfacente e duratura attività produttiva e non sia soggetto a pericoli di carie o di altre alterazioni che, a distanza più o meno breve di tempo, renderebbero necessario applicare comunque il taglio al pedale per ricostruire alberi integri ed efficienti. In ogni caso è del tutto sconsigliabile lasciare sulla pianta legno che mostri spaccature o anche solo fessurazioni: si tratterebbe di vie d ingresso di patologie fungine o batteriche, o ricetto
3 per insetti, con la quasi certezza che quel materiale sarebbe comunque da eliminare prima o poi. L errore più comune, constatato da chi ha vissuto il grande freddo del 1985, è attendere di vedere l eventuale ripresa della pianta: in presenza di qualche cacciata qua e là in alto, decidere quindi di salvare il salvabile, cercando di eliminare solo il materiale danneggiato non vitale. In tal modo si mantiene una struttura gravemente danneggiata in punti anche non visibili, che non mancherà di manifestare carenze di crescita nel futuro, e che comunque produrrà una gran quantità di polloni, che tenderanno sempre a prendere il sopravvento sulla chioma vecchia; la competizione tra le due parti, che si risolve fatalmente a favore dei polloni, ha come conseguenza un indebolimento generale della pianta e un grave ritardo di rientro in livelli produttivi pre-gelata. Da osservare inoltre che la mancanza del tronco non solo facilita l'esecuzione di importanti operazioni colturali (trattamenti antiparassitari, potatura, raccolta), ma permette anche di ricostituire la chioma degli alberi con una quantità di lavoro certamente inferiore a quella necessaria eseguendo il taglio nelle grosse branche o nel tronco. Per quanto concerne la tecnica degli interventi di potatura di risanamento è opportuno, anzitutto, che il taglio al pedale venga effettuato secondo un piano obliquo ed il più basso possibile per favorire l emissione di polloni dalla zona più esterna della ceppaia. I tagli debbono essere puliti, lisci e trattati con un prodotto idoneo a limitare la disidratazione e a proteggere, almeno temporaneamente, la ferita, favorendo la cicatrizzazione e impedendo eventuali infezioni. È ovvio che gli strumenti di taglio devono essere disinfettati se adoperati dopo aver tagliato materiale colpito da rogna. Per facilitare questo intervento può essere utile uno scalzamento delle ceppaie, operazione questa che risulta comunque indispensabile quando i danni del freddo sono scesi fino (ed oltre) il livello del suolo. È opportuno tenere peraltro presente che lo scalzamento è alquanto costoso, anche perché è necessario asportare accuratamente la terra dalla zona del taglio per evitare inconvenienti alla catena della motosega. Occorre accertare di non arrivare col taglio fino all'altezza delle radici, che non essendo capaci di formare gemme avventizie, non possono dare origine a polloni. Un inconveniente potrebbe sorgere nel caso di alberi innestati con il punto di innesto vicino od addirittura sopra il livello del terreno. In questo caso, infatti, il taglio al pedale potrebbe venire a trovarsi al di sotto del punto di innesto ed i germogli potrebbero derivare dal soggetto. In questo caso la convenienza di effettuare il taglio alla base ed il successivo innesto del soggetto deve essere confrontata con l'estirpazione degli alberi ed il reimpianto dell'oliveto. Questo pericolo, seppure esistente, è tuttavia limitato, anche per olivi innestati di età relativamente giovane, in quanto, di solito, i piantoni vengono messi a dimora con il punto di innesto al di sotto del livello del terreno, per cui formazioni ovulari si formano anche nella base interrata del tronco del «gentile». Nel caso invece di olivi innestati molto vecchi la probabilità di avere ricacci dal portinnesto è molto alta, a causa dell erosione che tende a sollevare dal livello del terreno il punto d innesto. D altronde la norma, nelle piante secolari, è la provenienza da propagazione agamica (polloni radicati, ovoli, talee di branca). Epoca di intervento
4 L'esperienza del passato suggerisce l'opportunità di effettuare il taglio al pedale prima della ripresa vegetativa, in modo da evitare il danneggiamento dei germogli sviluppati dalle ceppaie e di compiere l'operazione più agevolmente e con minor impiego di tempo. La tempestività dell'intervento offre anche il duplice vantaggio di evitare che eventuali sostanze tossiche provenienti dai tessuti necrosati della sovrastante parte dell'albero possano deprimere l'accrescimento dei germogli emersi dal pedale, e di consentire alla pianta di concentrare le sue capacità di ripresa in tali germogli senza disperderle in eventuali punti di attività vegetativa sorti sul tronco e/o sulle branche. Cure successive al taglio al pedale II primo anno debbono essere lasciati sviluppare tutti i germogli emessi dalla ceppaia eseguendo le varie pratiche colturali atte a favorire il loro migliore accrescimento. Nel secondo anno si può procedere all'eliminazione dei succhioni più interni, male inseriti o sviluppati su eventuali residui del tronco originario, limitando tale operazione al minimo indispensabile, in quanto è necessario favorire una rapida ricostituzione dell'equilibrio tra parte aerea ed apparato radicale della pianta, condizione di importanza fondamentale per una pronta e regolare ripresa dell'attività produttiva che, in genere, avviene verso il 3-4 anno. Gli olivi ricostituiti con il taglio al pedale possono essere, quindi, impostati sulla forma di allevamento più idonea alla struttura e alle scelte dell azienda. Le forme più rapide da ottenere sono ovviamente il cespuglio e il vaso cespugliato. Se invece si vuol avere un fusto unico niente vieta di ricostituire il vaso policonico o il monocono. Su questo aspetto non è qui la sede per dilungarsi, e rimandiamo per dettagli al sito del Progetto. Mentre nell'anno dell'intervento, - soprattutto in terreni dotati di un normale grado di fertilità agronomica -, non sembra indispensabile un intervento di concimazione (anzi, in genere si consiglia di non concimare in quanto le piante produrranno comunque cacciate molto vigorose per lo squilibrio tra apparato radicale e chioma), a partire dal secondo anno è opportuno riprendere una regolare fertilizzazione del terreno.
5 Fig. 1 Oliveto di recente impianto in provincia di Piacenza. La pianta in primo piano ha mantenuto le foglie, pur se seccate. Si tratta di un sintomo di attacco grave e repentino, che non ha consentito alla pianta di procedere a far abscindere le foglie.
6 Fig. 2 Olivi in campo collezione in provincia di Parma. È evidente la presenza di variabilità di risposta all interno del germoplasma raccolto dal Progetto.
7 Fig. 3 Ampie chiazze necrotiche su una branchetta, che preludono a distacchi più o meno ampi.
8 Fig. 4 Spaccature e distacchi diffusi di corteccia sull asse principale di pianta di 3 anni.
9 Fig. 5 Spaccatura longitudinale su branchetta.
10 Fig. 6 Spaccatura e distacco di corteccia sul tronco di pianta adulta.
P o t a t u r a d e l l ' o l i v o
P o t a t u r a d e l l ' o l i v o La potatura è una serie di interventi d asportazione di branche, rami, o parti di esse. Già in tempi antichi autori greci e latini indicarono la potatura tra le principali
DettagliRivista di Agraria.org Rivista online di agricoltura, zootecnia, ambiente
Potatura dell'olivo Categories : Anno 2009, N. 79-15 aprile 2009 di Francesco Marino Molti tagliano pochi potano, questo detto descrive bene il fatto che la potatura è spesso fraintesa come sinonimo di
DettagliIPP. Problematiche fitosanitarie del castagno: criteri per interventi di difesa T. TURCHETTI
IPP Problematiche fitosanitarie del castagno: criteri per interventi di difesa T. TURCHETTI Istituto Per la Protezione delle Piante, CNR Firenze, Area della Ricerca di Firenze Via Madonna del Piano 10
DettagliTecniche di produzione dell olivo. Dott. Agronomo Ercole Aloe
Tecniche di produzione dell olivo Dott. Agronomo Ercole Aloe Albero FORMA IN NATURA CESPUGLIOSO COLTIVATO UNICO TRONCO ALTEZZA CONDIZIONI CLIMATICHE TECNICHE COLTURALI VARIETA Albero IMPIANTI INTENSIVI
DettagliLa potatura degli agrumi
La potatura degli agrumi C. Mennone ALSIA Agenzia Lucana di di Sviluppo e Innovazione in in Agricoltura A.A.S.D. Pantanello Metaponto Le logiche e scuole di pensiero Casa con porte e finestre Agrumi come
DettagliPAOLO ALLEVA AGRONOMO PAESAGGISTA
PAOLO ALLEVA AGRONOMO PAESAGGISTA Spett.le AMGA Service Via per Busto Arsizio n. 53 20025 Legnano (Mi) Legnano, 17.10.2011 Oggetto: patrimonio arboreo area ex Cantoni - Legnano Sulla base della gentile
DettagliCOMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Esemplare n Specie Ulmus pumila. Vigoria Normale Classe SIA B
Esemplare n 8479 141 Specie Ulmus pumila diam 53,0 h 18,0 h imp 4,0 Verticalità Verticale Vigoria Normale Classe SIA B DESCRIZIONE DELL'ESEMPLARE Radici e colletto Apparato radicale molto superficiale
DettagliNoce. Non richiede una potatura regolare Non sopporta tagli di grandi dimensioni Potatura: eliminazione succhioni, rami secchi, mal posizionati
Forma: vaso libero Noce Non richiede una potatura regolare Non sopporta tagli di grandi dimensioni Potatura: eliminazione succhioni, rami secchi, mal posizionati Franquette allevata in asse verticale Impalcatura
DettagliCORSO DI FRUTTICOLTURA
COMUNE DI CAMPONOGARA ASSESSORATO ALLE POLITICHE AMBIENTALI DENIS COMPAGNO CORSO DI FRUTTICOLTURA 2006 ARGOMENTI ANATOMIA E FISIOLOGIA DELLE PIANTE ARBOREE TECNICHE DI PROPAGAZIONE POMACEE (MELO, PERO)
DettagliPotatura dei fruttiferi
www.ersa.fvg.it Potatura dei fruttiferi Ennio Scarbolo: cell. 334-6564270 ennio.scarbolo@regione.fvg.it SCOPO della potatura : creare un equilibrio nella pianta Pianta equilibrata Pianta non Evitare il
DettagliCOMUNE DI ODERZO COMUNE DI ODERZO. D 55 h. 14 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale
Pianta n 1 Via Altinate Classe A Specie Cupressus sempervirens D 51 h. 12 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale Pianta naturaliforme che cresce su aiuola stretta, con base del fusto nuda e chioma
DettagliParole chiave. Luce Aria Rapporto foglie legno Rapporto foglie radici
Olivo Pianta a portamento basitono, se si lascia vegetare naturalmente diviene un grosso cespuglio, col tempo la vegetazione e la fruttificazione si spostano verso l esterno della chioma ed all interno
Dettagli3. Non spuntare mai il ramo di un anno!! Rami di età differente
3. Non spuntare mai il ramo di un anno!! Rami di età differente 1 1 1 1 1 2 1 3 4 Non spuntare mai il ramo di un anno!! (mantenimento della gemma terminale) Sbagliato! Non spuntare mai il ramo di un anno!!
DettagliNota tecnica N 1: La potatura del pero
Nota tecnica N 1: La potatura del pero PRATICHE COLTURALI PERO La potatura secca Questa pratica agronomica per il pero risulta fondamentale in quanto in grado di condizionare sia la qualità sia la quantità
DettagliGestione del verde arboreo
Appunti d i Gestione del verde arboreo ornamentale 1. Corretta manutenzione delle alberature: principi generali e criteri di potatura 2. Responsabilità legale nella gestione 3. Introduzione alla VTA: perché
DettagliPOTATURA. Obiettivo principale:
POTATURA Obiettivo principale: REGOLARE L'ATTIVITÀ VEGETATIVA E DI FRUTTIFICAZIONE PER CONSEGUIRE IL PIÙ RAPIDAMENTE POSSIBILE UNA PRODUZIONE ELEVATA, COSTANTE E DELLA MIGLIORE QUALITÀ POTATURA fattori
DettagliCOMUNE DI MILANO - ATM Valutazioni fitostatiche olmi di Viale Mac Mahon Specie Ulmus pumila
Esemplare n 8455 169 Specie Ulmus pumila diam 57 h 21 h imp 4,5 Verticalità Verticale Vigoria Normale Classe SIA B DESCRIZIONE DELL'ESEMPLARE Radici e colletto Pianta con una grossa radice affiorante che
DettagliRIDUZIONE-CONTENIMENTO DELLE DIMENSIONI Serve a contenere la pianta entro certe dimensioni compatibili col contesto circostante (edifici, linee
RIDUZIONE-CONTENIMENTO DELLE DIMENSIONI Serve a contenere la pianta entro certe dimensioni compatibili col contesto circostante (edifici, linee elettriche, ecc ) RIDUZIONE-CONTENIMENTO DELLE DIMENSIONI
DettagliDescrizione morfologica
Descrizione morfologica CARATTERISTICHE AGRONOMICHE: Produttività Rizogenesi Entrata in produzione Epoca fioritura Compatibilità Epoca Maturazione Caratteristiche olio ELEVATA ELEVATA 3 ANNI FINE MAGGIO
DettagliCenni sulle principali operazioni di potatura di alcune piante da frutto. 1 febbraio 2014
Cenni sulle principali operazioni di potatura di alcune piante da frutto 1 febbraio 2014 Ma prima.un po di. Riscaldamento intellettuale... Cosa sono.. Le gemme? Sono organi vegetativi che rappresentano
DettagliGli ulivi stato di salute
Gli ulivi stato di salute 27 10 2014 Vecchio olivo I rami principali sono deboli Il tronco presenta carie non curate. alla base presenta carie non curate Oliva in città, in un parco pubblico. Si trova
DettagliIl cancro batterico dell actinidia in Veneto
Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari Il cancro batterico dell actinidia in Veneto Giovanni Zanini Tiziano Visigalli Fiorenzo Girardi Sommacampagna 26 gennaio 2012 Unità Periferica per i Servizi
DettagliLA MORIA DEL MELO. AXS M31 di Zambanini Silvana. bio-formulazione avanzata per l agricoltura
AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura LA MORIA DEL MELO TECNOLOGIA DISINQUINANTE Loc. Deggia 28 38078 San Lorenzo in Banale (TN) - I Tel. e Fax (+39) 0465 734591 info@axsm31.com
DettagliPIANTE ARBOREE: ORGANOGRAFIA DELLA PARTE EPIGEA
PIANTE ARBOREE: ORGANOGRAFIA DELLA PARTE EPIGEA La parte epigea (al disopra della superficie del terreno) è collegata alla parte ipogea della pianta attraverso il COLLETTO È composta da organi legnosi
DettagliI TONI DEL VERDE VIALI ALBERATI ED AIUOLE SPARTITRAFFICO
I TONI DEL VERDE VIALI ALBERATI ED AIUOLE SPARTITRAFFICO FUNZIONI DELLA VEGETAZIONE IN AMBIENTE URBANO Ecologico-ambientale Sanitaria Protettiva Sociale e ricreativa Igienica Didattico-culturale culturale
DettagliREGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia
REGIONE LAZIO Direzione Regionale Agricoltura Area Servizi Tecnici e Scientifici, Servizio Fitosanitario Regionale Le Batteriosi dell Actinidia Il cancro batterico dell actinidia è stato segnalato per
DettagliCOMUNE DI GALLIERA VENETA CONDIZIONI ESECUTIVE LAVORI DI POTATURA DELLE PIANTE VIALE MONTE GRAPPA
COMUNE DI GALLIERA VENETA PROVINCIA DI PADOVA FOGLIO CONDIZIONI ESECUTIVE LAVORI DI POTATURA DELLE PIANTE DI TIGLIO VIALE MONTE GRAPPA 1 Art. 1 - Principi generali La finalità dell'intervento è di ridimensionare
DettagliOlivicoltura: le cure colturali. Muggia 11 maggio 2015
Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Cos è la gestione agromonica? E l insieme di tutte le pratiche effettuate dall uomo per riuscire
DettagliUnità Periferica per i Servizi Fitosanitari. Il cancro batterico dell actinidia Pseudomonas syringae pv. actinidiae
Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari Il cancro batterico dell actinidia Pseudomonas syringae pv. actinidiae Superfici e produzioni regionali di actinidia Provincie Superficie ettari Produzioni quintali
DettagliOperazioni della potatura
Operazioni della potatura Asportazione delle branche Raccorciamento delle branche (potatura di ritorno) Diradamento delle ramificazioni fruttifere NB Intensità di potatura: influenzata dalla vigoria Rispettare
DettagliScheda tecnica per la valutazione delle plantule Girasole Helianthus annuus L.
INRAN-ENSE Laboratorio Analisi Sementi Tavazzano (LO) Scheda tecnica per la valutazione delle plantule Girasole Helianthus annuus L. Alessandra Arioli, Luca Cassinetti, Nicolò Enea, Rossella Spelta, Fabio
DettagliIMPIANTO FRUTTETO AMMORTIZZARE IN BREVE TEMPO GLI INVESTIMENTI IMPEGNATI EFFETTUARE LA PIÙ IDONEA MECCANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI COLTURALI
IMPIANTO FRUTTETO Per ritenersi economicamente valido deve: AMMORTIZZARE IN BREVE TEMPO GLI INVESTIMENTI IMPEGNATI EFFETTUARE LA PIÙ IDONEA MECCANIZZAZIONE DELLE OPERAZIONI COLTURALI CONTENERE NOTEVOLMENTE
DettagliLa tecnica colturale per il ciliegio ad alta densità in Germania
La tecnica colturale per il ciliegio ad alta densità in Germania Martin Balmer DLR - Rheinpfalz Kompetenzzentrum Gartenbau Walporzheimer Str. 48 D-53474 Bad Neuenahr-Ahrweiler Mail: martin.balmer@dlr.rlp.de
DettagliGUIDA ALLA POTATURA DELL OLIVO
GUIDA ALLA POTATURA DELL OLIVO Molti tagliano pochi potano, un detto che descrive bene come la potatura è spesso intesa come un sinonimo di tagliare, mentre in realtà con il termine potatura si intendono
Dettagli23 luglio. 9 luglio. 27 settembre. 27 agosto. 6 agosto
9 luglio 23 luglio 6 agosto 27 agosto 27 settembre il tasso di sviluppo e la qualità delle gemme a fiore decresce con : stress idrico alte temperature carenze nutrizionali defogliazione danni da freddo
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO ARBOREO PROVINCIALE CAPO I PRINCIPI E FINALITA. Art. 1 Principi e finalita
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO ARBOREO PROVINCIALE CAPO I PRINCIPI E FINALITA Art. 1 Principi e finalita 1. La Provincia di Chieti riconosce l inestimabile valore delle alberature di tutto
DettagliCOMUNE DI ODERZO. D 36 h. 11 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale
Pianta n 2 Via C. Battisti Classe B Specie Quercus ilex D 36 h. 11 h Imp IS Socialità filare Verticalità verticale Pianta naturaliforme con anomala rugosità lungo il fusto, presenza in chioma di rami secchi
DettagliLe gemme sono piccoli nuclei meristematici subconici o emisferici che si formano all ascella delle foglie disposte lungo l asse dei germogli La loro
Le gemme sono piccoli nuclei meristematici subconici o emisferici che si formano all ascella delle foglie disposte lungo l asse dei germogli La loro forma è inizialmente piuttosto SEMPLICE E POCO DIFFERENZIATA
DettagliCOMUNE DI MANZIANA PROVINCIA DI ROMA
Dott. For. Marcello Roncoloni Via degli Scaloni n. 11, int. 13 00066 Manziana (Rm) Cell. 320 9737248 E mail: marcello.roncoloni@libero.it PEC: m.roncoloni@conafpec.it COMUNE DI MANZIANA PROVINCIA DI ROMA
DettagliCorso. Patologia forestale" Marzo Luglio, 2016
Corso Patologia forestale" Marzo Luglio, 2016 Scopo del corso: La comprensione dei problemi sanitari delle piante forestali Prevenzione dei danni Individuazione di strategie di monitoraggio [Suggerimenti
DettagliSTIMA DEL VALORE ORNAMENTALE DI PIANTE ABBATTUTE e/o DANNEGGIATE
STIMA DEL VALORE ORNAMENTALE DI PIANTE ABBATTUTE e/o DANNEGGIATE Il presente allegato fornisce delle linee guida per la stima del Valore Ornamentale (VO) delle piante arboree e/o arbustive soggette ad
DettagliIl pero è una specie assurgente; produce molti succhioni e rami verticali. Le forme che meglio si addicono sono: 3 Palmetta 3 Fusetto 3 Doppio asse
PERO Il pero è una specie assurgente; produce molti succhioni e rami verticali. Le forme che meglio si addicono sono: 3 Palmetta 3 Fusetto 3 Doppio asse PALMETTA Nella forma moderna di palmetta (Fig.1),
DettagliIMPATTO DELLA PHTHORIMEA OPERCULELLA SULLA COLTURA DELLA PATATA
IMPATTO DELLA PHTHORIMEA OPERCULELLA SULLA COLTURA DELLA PATATA BOLOGNA 22-10- 2013 Dr. D. D Ascenzo Servizio Fitosanitario Abruzzo Per poter inquadrare correttamente la problematica della tignola è importante
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture frutticole > CASTAGNO
Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione del suolo all'impianto Avvicendamento
DettagliBOLLETTINO DI PRODUZIONE BIOLOGICA ED INTEGRATA N 1 DEL 6.02.2015
BOLLETTINO DI PRODUZIONE BIOLOGICA ED INTEGRATA N 1 DEL 6.02.2015 Si fa presente che le informazioni di seguito riportate fanno riferimento alle disposizioni relative ai Regolamenti CE sull Agricoltura
DettagliGli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG)
Gli Incendi Boschivi Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia Relatore: Realizzato e curato dal Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) 24035 Via G. Galilei, 2 Tel. 035.611009 Fax 035.617722 E-mail
DettagliPhillyrea angustifolia L. Arbutus unedo L. Pistacia lentiscus L. Ruscus aculeatus L.
Le specie mediterranee presentano diversi ritmi fenologici Specie sclerofille sempreverdi (es. Arbutus unedo L., Phillyrea spp., Pistacia lentiscus L., Ruscus aculeatus L.) che limitano la loro attività
DettagliDK SENSEI NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ PRODUTTIVE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE
Un MONDO di COLZA DK SENSEI PRODUZIONI STABILI ED ELEVATE IBRIDO SEMI DWARF PIANTA BASSA E BILANCIATA Investimento Investimento consigliato 30-40 p/m 2 alla raccolta NUOVA GENETICA CON ECCEZIONALI POTENZIALITÀ
DettagliScheda tecnica per la valutazione delle plantule Soia - Glycine max (L.) Merr.
E.N.S.E. Laboratorio Analisi Sementi, Tavazzano (LO) Scheda tecnica per la valutazione delle plantule Soia - Glycine max (L.) Merr. La soia è specie dicotiledone, a germinazione epigea. La parte aerea
DettagliLA POTATURA DELL OLIVO CRITERI GENERALI
LA POTATURA DELL OLIVO CRITERI GENERALI Cos è l olivo? è pianta mediterranea, adattata ad un clima temperato caldo con estati lunghe ed asciutte; è un sempreverde; raggiunge altezze anche di 8 15 m; con
DettagliS HOHIN RINVASO DI SHOHIN. a cura di AURELIO DE CAPITANI - fotografie dell autore
S HOHIN a cura di AURELIO DE CAPITANI - fotografie dell autore RINVASO DI SHOHIN Gli SHOHIN, essendo bonsai coltivati in vasi molto piccoli, esigono più cure quando vengono rinvasati. Mentre nei bonsai
DettagliDefinizioni classiche di selvicoltura
Definizioni classiche di selvicoltura La selvicoltura studia la tecnica dell impianto, dell utilizzazione e della rinnovazione dei boschi (A. De Philippis 1960/61) Selvicoltura: la scienza e la pratica
DettagliS HOHIN UNA RISTRUTTURAZIONE SPECIALE. a cura di AURELIO DE CAPITANI - fotografie dell autore
S HOHIN a cura di AURELIO DE CAPITANI - fotografie dell autore UNA RISTRUTTURAZIONE SPECIALE Per ottenere degli ottimi SHOHIN non sempre si usano materiali convenzionali, ne è un esempio il ginepro che
DettagliRhynchophorus ferrugineus (Punteruolo rosso delle palme)
Rhynchophorus ferrugineus (Punteruolo rosso delle palme) Morfologia Adulto L adulto di colore variabile dal ruggine al marrone rossastro presenta alcune macchioline nere nella parte superiore del torace.
DettagliPRINCIPALI MALATTIE PARASSITARIE DEGLI AGRUMI
PRINCIPALI MALATTIE PARASSITARIE DEGLI AGRUMI VIRUS CTV tristezza degli agrumi - Trasmesso da afidi (Toxoptera citricidus) VIROIDI CEVd (citrus exocortite viroid) Exocortite degli agrumi Trasmesso dagli
DettagliGLERA: La vite appartiene alla famiglia delle Vitaceae. Piante rampicanti con portamento lianoso/strisciante o cespuglioso
GLERA: GLI STUDI DEL CREA PER LA SUA COLTIVAZIONE AGRONOMIA, FISIOLOGIA, GENETICA, DIFESA Esperienze di potatura in Glera Dott. Luigi Falginella CREA - VIT Susegana, Tv 14 dicembre 2016 14/12/2016 1 INTRODUZIONE
DettagliLoredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna
Loredana Antoniacci Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna Realizzate in collaborazione con: Agrintesa, Apofruit, Consorzio Agrario Ra, Terre Emerse e Gian Luigi Spada Faenza, 21 marzo 2012 Linee
DettagliFederazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria
Federazione Regionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali dell Umbria Giornate di aggiornamento professionale sulla martellata nei boschi governati a ceduo 27-28 maggio 2011 Brevi cenni bio-ecologici
DettagliComune di Barbariga REGOLAMENTO PER LA TUTELA DEI GELSI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI BARBARIGA
Comune di Barbariga REGOLAMENTO PER LA TUTELA DEI GELSI NEL TERRITORIO DEL COMUNE DI BARBARIGA Allegato sub. 1) alla deliberazione di C.C. n. del.. ART. 1 1. In tutto il territorio del Comune è vietato
DettagliLa coltivazione dell ulivo nel savonese
La coltivazione dell ulivo nel savonese In provincia di Savona, le maggiori produzioni di olive da olio si incontrano nelle aree al confine con la provincia di Imperia (Andora, Albenga, Campochiesa, Cisano,
DettagliEspressione e modificazioni della crescita
Espressione e modificazioni della crescita Modelli vegetativi e forma della chioma Forma arrotondata Forma piramidale assurgente ovale colonnare espansa prostrata piangente Pesco: Genotipi nano, colonnare,
DettagliScheda tecnica per la valutazione delle plantule Mais (Zea mays L.)
E.N.S.E Laboratorio Analisi Sementi Tavazzano Scheda tecnica per la valutazione delle plantule Mais (Zea mays L.) Le norme ufficiali di analisi nazionali ed internazionali (ISTA) prevedono metodi diversi
DettagliORTO-FLOROFRUTTICOLTURA
DIPARTIMENTO DI AGRICOLTURA, ALIMENTAZIONE E AMBIENTE (Di3A) Corso di laurea in Scienze e tecnologie agrarie Anno accademico 2015/2016-2 anno ORTO-FLOROFRUTTICOLTURA 14 CFU - 2 semestre Docenti titolari
DettagliRISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER
AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER Relazione Tecnica 2005-2010 Azienda Agricola Dal Maso Graziano tecnologia disinquinante
DettagliZona di carenza. Zona di sufficienza. Zona di tossicità. Disponibilità di nutrienti nel suolo. Stato nutrizionale della pianta
Curva della crescita in funzione dell apporto di nutrienti: 3 regioni definite Zona di carenza Zona di sufficienza Zona di tossicità Un rifornimento ottimale di nutrienti richiede informazioni sulla Disponibilità
DettagliIn tutte le piante terrestri
In tutte le piante terrestri Embriogenesi Zigote Mitosi Embrione Mitosi Giovane pianticella Pianta adulta Nelle Spermatofite SEME Embrione nel SEME struttura costituita da: Embrione Sostanze di riserva
DettagliGraziano Vittone Manta 30 aprile 2010
CANCRO BATTERICO DEL KIWI Graziano Vittone Manta 30 aprile 2010 CANCRO BATTERICO SU ACTINIDIA: IL PANORAMA ATTUALE L AGENTE RESPONSABILE: Pseudomonas syringae pv. actinidiae (P.s. pv. actinidiae) CANCRO
DettagliTRATTAMENTI TERMICI DEI MATERIALI FERROSI
TRATTAMENTI TERMICI DEI MATERIALI FERROSI Tempra Processi di tempra A seconda di come viene eseguito il trattamento, consentono di ottenere: un cambiamento di struttura totale a temperatura ambiente con
DettagliLa condizionalità in Puglia
La condizionalità in Puglia Le norme per il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche e ambientali Bari-Palazzo Agricoltura, 27 giugno 2006 REGIONE PUGLIA ASSESSORATO ALLE RISORSE AGROALIMENTARI
DettagliCOMUNE DI NOVARA PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA CITTA SERVIZIO MOBILITA PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE VERDE PUBBLICO
COMUNE DI NOVARA PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA CITTA SERVIZIO MOBILITA PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE VERDE PUBBLICO Approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n 2 26 del 28/11/1991 REGOLAMENTO INTERVENTI
DettagliConseguenze nei vivai e possibili insegnamenti della tempesta di vento. Paolo Marzialetti (Ce.Spe.Vi. Pistoia)
Conseguenze nei vivai e possibili insegnamenti della tempesta di vento Paolo Marzialetti (Ce.Spe.Vi. Pistoia) Tempesta di vento del 5 marzo 2015 Verde privato Patrimonio forestale Verde pubblico Vivai
DettagliStanchezza del suolo: Problematiche e possibili soluzioni per il reimpianto
Stanchezza del suolo: Problematiche e possibili soluzioni per il reimpianto Graziano Vittone Luca Giordani Manta 26-11-2010 Stanchezza del suolo - Melo La Stanchezza del suolo: consiste nella difficoltà
DettagliI flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria
I flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria L aria in prossimità delle piante assorbe in misura ridotta la radiazione solare. Le variazioni nella temperatura dell aria sono determinate perciò
DettagliLinee guida per il contenimento della malattia. Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale
Linee guida per il contenimento della malattia Loredana Antoniacci Servizio Fitosanitario Regionale Faenza 22 marzo 2013 Il contenimento delle malattie batteriche Si realizza secondo due direzioni Attuando
DettagliAssociazione Frutteto di Vezzolano Giornata delle «Foglie cascanti» Cenni di Fisiologia dello sviluppo
Associazione Frutteto di Vezzolano Giornata delle «Foglie cascanti» 3-12-2016 Cenni di Fisiologia dello sviluppo Come le piante crescono e si sviluppano e come questi processi possono essere influenzati
DettagliI PARASSITI E LE MALATTIE
I PARASSITI E LE MALATTIE Quando una pianta è sana e vigorosa, fin dal momento del suo acquisto, in genere non dovrebbero esserci problemi di parassiti e malattie, se non quelli trasmessi da piante vicine.
DettagliProtocollo operativo per l applicazione del metodo SOS-PALM, finalizzato al controllo del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus)
Protocollo operativo per l applicazione del metodo SOS-PALM, finalizzato al controllo del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) Installazione della cannula SOS-PALM 1. Nel caso in cui
DettagliDati di Campo (ogni questionario si riferisce ad una specie di coltura coltivata per campo) pesche albicocche nettarine prugne
Questionario di Campionamento Dati di Campo (ogni questionario si riferisce ad una specie di coltura coltivata per campo) delle Potature Comune: : Villanueva de los Infantes Latitudine : 38.729572 Longitudine
DettagliDELL EUROPA E DELL ASIA, ORMAI MONDO TRA I MAGGIORI PRODUTTORI EUROPEI ABBIAMO : POLONIA, REGNO UNITO E SPAGNA IN ITALIA (0,5-0,6%DELLA PRODUZIONE
LA COLTIVAZIONE DEL LAMPONE IL LAMPONE E UNA PIANTA ORIGINARIA DELL EUROPA E DELL ASIA, ORMAI CONOSCIUTA E DIFFUSA IN TUTTO IL MONDO TRA I MAGGIORI PRODUTTORI EUROPEI ABBIAMO : POLONIA, REGNO UNITO E SPAGNA
DettagliATTENZIONE AL PUNTERUOLO ROSSO DELLA PALMA
ATTENZIONE AL PUNTERUOLO ROSSO DELLA PALMA Punteruolo rosso della palma Il punteruolo rosso della palma, Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), è un coleottero curculionide originario dell Asia meridionale
DettagliLe malattie delle piante. Classificazione e riconoscimento
Le malattie delle piante Classificazione e riconoscimento MALATTIA: è una deviazione, uno sconvolgimento, delle normali funzioni vitali (di ricambio o di sviluppo) dell organismo; può essere causata da
DettagliD 51 h. 15 h Imp IS Socialità gruppo Verticalità verticale
Pianta n 1 Via Area Ater Classe B Specie Pinus pinea D 70 h. 15 h Imp IS Socialità gruppo Verticalità verticale Pianta naturaliforme con presenza in chioma di rami secchi potenzialmente pericolosi, con
DettagliPiano per vigneti in allevamento (nuovi impianti 1 e 2 anno)
GERMINA VITE Obiettivi colturali Di per sé la concimazione della vite non è complicata, ma diventa complessa nel momento in cui si desidera ottenere uve di qualità. In questo caso, allora, non é solo importante
DettagliTRATTAMENTI. 1. Il terreno
I MICRORGANISMI EFFETTIVI PER L ULIVICOLTURA 1. Il terreno TRATTAMENTI Dosaggio: Per una pianta d olivo medio-grande: 10-20 kg di Sostanza Organica COMPOST (per es. sansa d oliva fermentata con Microrganismi
DettagliAndamento meteorologico del mese
Bollettino agrometeorologico mensile settembre 2006 Temperatura Massima - Numero dei giorni superiori alla soglia di 25 C dal 01/09/2006 al 30/09/2006 Tempo prevalentemente stabile. 0 4 8 12 16 20 24 C
DettagliAFIDE LANIGERO DEL MELO (Eriosoma lanigerum)
Schema end Patologia vegetale ed entomologia agraria: AFIDE LANIGERO DEL MELO () 1. classificazione e ospiti 2. danni 3. ciclo biologico 4. galleria di immagini 5. lotta classificazione Patologia vegetale
DettagliData Argomento - Relatore Luogo di svolgimento
lun. 25/02/08 ore 17.00 merc. 27/02/08 ore 17,00 merc. 05/03/08 Lezione teorica - Dott. Paolo Corona - P.A. Liliana Perra (Tecnici Laore) Basi di fisiologia generale delle piante da frutto scopi della
DettagliConseguenze nei vivai e possibili insegnamenti della tempesta di vento
Conseguenze nei vivai e possibili insegnamenti della tempesta di vento Paolo Marzialetti (Ce.Spe.Vi. Pistoia) Tempesta di vento del 5 marzo 2015 Verde privato Patrimonio forestale Verde pubblico Vivai
DettagliTingide del pero (Stephanitis pyri)
Tingide del pero (Stephanitis pyri) Stephanitis pyri Piattola del pero Origine euroasiatica e predilige le pomacee in particolare pero. Sverna da adulto sul terreno, sotto le foglie secche, o nelle anfrattuosità
DettagliRISCHIO D INFEZIONE SECONDO IL MODELLO IPI INDICE POTENZIALE INFETTIVO
Pomodoro In provincia di Reggio Emilia le aree interessate dalla coltivazione del pomodoro sono concentrate prevalentemente nella bassa pianura. Vengono di seguito riportati i risultati delle elaborazioni
DettagliResistenza al glifosate nelle colture arboree
Resistenza al glifosate nelle colture arboree Alberto Collavo CNR - Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale, Legnaro Indice Glifosate, caratteristiche e problemi di resistenza Caratteristiche
DettagliESEMPI SCELTA ERRONEA DELLA STRATEGIA DI IRRIGAZIONE
ESEMPI SCELTA ERRONEA DELLA STRATEGIA DI IRRIGAZIONE Lavanda: danni da gelo favoriti da substrati con elevata ritenzione idrica Timo: danni da gelo favoriti da substrati con elevata ritenzione idrica Agatea:
DettagliPiacenza, 11 Novembre 2013 Convegno su
Piacenza, 11 Novembre 2013 Convegno su Il Pioppo: una risorsa ecosostenibile per il futuro. La PAC ed I PSR 2014-2020 I CAMBIAMENTI CLIMATICI E LA DIFESA FITOSANITARI DEL PIOPPO (1)Università della Tuscia,
DettagliIncontro tecnico la frutticoltura: PSA-Batteriosi dell actinidia: sintomi, diagnosi e situazione in provincia di Brescia Martedì 17 Dicembre 2013
Incontro tecnico la frutticoltura: PSA-Batteriosi dell actinidia: sintomi, diagnosi e situazione in provincia di Brescia Martedì 17 Dicembre 2013 Francesca Gaffuri-Laboratorio Fitopatologico Regione Lombardia-
DettagliValorizzazione delle varietà locali di olio toscane potenzialità e limiti
ISTITUTO PER LA VALORIZZAZIONE DEL LEGNO E DELLE SPECIE ARBOREE Valorizzazione delle varietà locali di olio toscane potenzialità e limiti Claudio Cantini AZIENDA SPERIMENTALE SANTA PAOLINA FOLLONICA Dipartimento
DettagliDIFESA DEL VERDE URBANO: COME, QUANDO, PERCHE
DIFESA DEL VERDE URBANO: COME, QUANDO, PERCHE Nicoletta Vai Servizio fitosanitario, Regione Emilia-Romagna DIFESA DEL VERDE URBANO: PERCHE? Difesa del verde urbano: perché? Per mantenere belle le piante
DettagliRISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER
AXS M31 di Zambanini Silvana bio-formulazione avanzata per l agricoltura RISULTATI RELATIVI ALL IMPIEGO DI BIO AKSXTER tecnologia Relazione Tecnica 2006-2010 Coffani Bettino, Maurizio, Licio e Menta Alba
DettagliSinergie e innovazioni nell orto-floricoltura SINEFLOR
Sinergie e innovazioni nell orto-floricoltura SINEFLOR PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE PRE-COMPETITIVA I risultati dell attività di sperimentazione pre-competitiva applicabili in processi produttivi Responsabile
DettagliCENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10
CENSIMENTO DEGLI ALBERI MONUMENTALI Legge 14 gennaio 2013, n.10 SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE ALBERO O FORMAZIONE VEGETALE MONUMENTALE N. scheda: 03_E085_VS_20 Data rilievo: 28/04/2015 Albero singolo Filare
DettagliConferenza sulle PRINCIPALI OPERAZIONI di POTATURA
Società Cooperativa Agricola di Legnaia 4 novembre 2010 Conferenza sulle PRINCIPALI OPERAZIONI di POTATURA Relatore Dr. Simone Tofani Agronomo, Responsabile Area Tecnica Società Cooperativa Agricola di
Dettagli