ISTRUIRE: cittadini in grado di saper affrontare situazioni di emergenza tra le mura domestiche, al lavoro, nel tempo libero.
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- Carla Orsola Corti
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2 PREMESSA
3 Obiettivi ISTRUIRE: cittadini in grado di saper affrontare situazioni di emergenza tra le mura domestiche, al lavoro, nel tempo libero. INTERESSARE: cittadini che vogliono impegnarsi nell attività di volontariato del soccorso. APPROFONDIRE: conoscenze, reminiscenze e nozioni generiche. INSEGNARE: tecniche di soccorso. FORMARE: nuovi volontari. RIQUALIFICARE: volontari già certificati per il soccorso.
4 Corso 120 ore APERTO A TUTTA LA POPOLAZIONE SENZA LIMITI DI ETA DIVISO IN DUE FASI: 42 ore: abilitazione ai servizi al cittadino BLSD laico facoltative 4 ore per autisti (non emergenza) 78 ore: corso specifico per soccorritori al termine esami presso la COEU BLSD per soccorritori 4
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7 La nostra associazione NASCE NEL 1987 E OPERATIVA DAL 1988 ASSOCIAZIONE APARTITICA, APOLITICA E ACONFESSIONALE DIRETTIVO COMPOSTO DA 9 MEMBRI 92 VOLONTARI DI CUI: 63 volontari già certificati per il soccorso 16 volontari abilitati ai servizi al cittadino ISTRUTTORI: 5 istruttori: 1 Anpas, 3 118/Anpas, 1 Autista 118/Anpas 7
8 I nostri servizi TURNI 118: Mercoledì e Giovedì notte dalle 20:00 alle 07:00 Da venerdì alle 20:00 a Lunedì alle 07:00 (h24) SERVIZI AL CITTADINO: (dimissioni, dialisi, visite) Tutti i giorni MANIFESTAZIONI SPORTIVE ORSO SOCCORSO: Corso per ragazzi dai 6 ai 14 anni PROTEZIONE CIVILE: Su chiamata di Anpas Nazionale o della protezione civile i nostri soccorritori, che hanno frequentato un corso apposito, partono con la colonna mobile per l allestimento di un ospedale da campo (carrello UTES, Unità Tecnologica Emergenza Sanitaria)
9 Chi siamo? PERSONE «NORMALI» CETO SOCIALE DIVERSO RISPETTOSE DEL PROSSIMO SENZA SECONDI FINI NE SCOPO DI LUCRO EDUCATE OPEROSE VOLENTEROSE VOLONTARIE 9
10 La nostra sede VEROLANUOVA VIA GRAMSCI, 4 10
11 I nostri mezzi AUTO 6 Backup 118 Manifestazioni Servizi non urgenti AUTO 7 Emergenza 118 Manifestazioni Servizi non urgenti AUTO 8 Backup 118 Manifestazioni Servizi non urgenti AUTO 9 Trasporto persone non deambulanti NISSAN Trasporto persone deambulanti CARRELLO UTES Maxi-emergenze
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13 Anpas ORIGINI DELLE P.A ANPAS NASCE NEL 1904 SERVIZI: Servizi sanitari Servizi assistenziali Protezione civile Solidarietà internazionale Adozioni internazionali Donazione sangue Formazione 13
14 Anpas I NUMERI DI ANPAS (aggiornmento 2013) 820 Associazioni Oltre volontari soci ambulanze Oltre servizi di emergenza-urgenza I NUMERI DI ANPAS LOMBARDIA 106 Associazioni Oltre volontari Circa 500 dipendenti Oltre 600 mezzi compreso i mezzi della protezione civile 500 ambulanze di cui 5 PMA 14
15 Prof. Fabrizio Pregliasco Presidente ANPAS Nazionale
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17 Il 112 Servizio pubblico attivo su tutto il territorio nazionale Attivo 24 h. 7 giorni su 7 Coordina interventi di emergenza urgenza Coordina il trasporto organi, equipe di trapianto 17
18 Il 112 Emergenza sanitaria Le principali funzioni svolte dalla Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza (SOREU) sono: La gestione degli ingressi telefonici e della richiesta di soccorso; L invio dei mezzi idonei per il soccorso sanitario; L accompagnamento assistito del paziente nelle strutture ospedaliere di destinazione più idonee; La registrazione degli eventi; Le comunicazioni tra Centrale Operativa e mezzi di soccorso; Il coordinamento con Centrali Operative di altre istituzioni coinvolte nell attività di urgenza ed emergenza (polizia, carabinieri, vigili del fuoco). 18
19 Il 112 emergenza sanitaria L operatore della centrale operativa, ricevuta la richiesta di soccorso, assegna un codice colore in base alla valutazione di gravità Invia il mezzo di soccorso più vicino al luogo in cui è stato segnalato l evento. Invia se necessario mezzi di soccorso avanzato (MSA), VV.FF., Polizia,Carabinieri Pre-allerta il pronto soccorso di presunta destinazione informandolo del caso che dovranno gestire. 19
20 Quanto costa chiamare il 112 Il servizio IN EMERGENZA è gratuito e a carico del SSN come da articolo 11 D.P.R La chiamata GRATUITA può essere effettuata da qualsiasi telefono, anche cellulare privo di credito residuo. 20
21 Come chiamare il 112 È necessario comunicare con calma e precisione: 1 - DOVE è successo (comune, via, numero civico, telefono). 2 - COSA è successo (incidente, malore). 3 - Le condizioni e i dati personali dell infortunato: ad esempio lo stato di coscienza o di incoscienza, eventuali emorragie visibili in atto, ecc Particolari difficoltà di intervento (pazienti irraggiungibili, strade interrotte, presenza di incendi o di esalazioni di gas). 5 - In caso di incidente stradale: il numero dei mezzi e delle persone coinvolte. 21
22 Come chiamare il 112 Fornire indicazioni precise rispondendo alle domande non significa perdere tempo, ma significa guadagnarlo. In base alle informazioni ricevute, infatti, l operatore può farsi un idea più precisa dell evento e inviare il mezzo di soccorso più idoneo. Nella quasi totalità dei casi i mezzi di soccorso vengono già inviati automaticamente mentre è in corso la telefonata. Le telefonate al 112 sono tutte registrate 22
23 Quando chiamare il 112 per un emergenza sanitaria SI Grave malore Incidente stradale, sul lavoro, domestico o sportivo Necessità di ricovero ospedaliero urgente su indicazione di un sanitario Ogni situazione certa o presunta di pericolo di vita. NO Ricoveri ospedalieri programmati Dimissioni o trasferimenti non urgenti con ambulanza Visite mediche specialistiche o accertamenti Per avere informazioni sanitarie che non rivestono carattere di urgenza Se non si tratta di un servizio palesemente urgente chiamare il medico di base o la guardia medica 23
24 Tempistica Dipendono da tanti fattori tra cui la distanza ed il traffico. Nelle aree urbane il tempo medio è 8 minuti. Nelle aree extra-urbane il tempo medio è 20 minuti. Dalla nostra esperienza, senza supporti scientifici, dall allarme all arrivo sul posto 1 minuto al chilometro. 24
25 Nell attesa del mezzo di soccorso oltre a mantenere la calma devo : Non muovere e cambiare la posizione al paziente Non somministrare bevande o cibo Non somministrare farmaci Non schiaffeggiare o scuotere il paziente per farlo rinvenire Proteggere il paziente dalle intemperie Slacciare delicatamente gli indumenti stretti (cintura, cravatta) per agevolare la respirazione Incoraggiare e rassicurare il paziente Liberare lo spazio utile al transito del mezzo e degli operatori per facilitarne l arrivo Aspettare, se possibile in strada, i soccorsi per indicare velocemente il luogo In caso di incidente segnalare il pericolo agli altri automobilisti dopo essersi messi al sicuro 25
26 NUMERI AAT 118 BRESCIA (anno 2009) PROVINCIA DI BRESCIA Comuni 206 Abitanti Superficie 4.784,36 km² Densità abitativa di circa 260 abitanti per km² COEU BRESCIA dati 2009 Chiamate: Missioni di soccorso:
27 CODICI COLORE BIANCO VERDE GIALLO ROSSO NON CRITICO Si definisce non critico un servizio che, con ragionevole certezza, non ha necessità di essere espletato in tempi brevi. POCO CRITICO Intervento differibile. MEDIAMENTE CRITICO Intervento indifferibile, su paziente/i senza compromissione di una o più funzioni vitali. MOLTO CRITICO Intervento in emergenza su paziente/i con compromissione di una o più funzioni vitali NESSUN AUSILIO VISIVO ACUSTICO NESSUN AUSILIO VISIVO ACUSTICO SIRENE E LAMPEGGIANTI SIRENE E LAMPEGGIANTI 27
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29 Obiettivi Descrivere: l organizzazione del soccorso il ruolo del soccorritore i principali problemi legati all attività del soccorso 29
30 Costituzione Repubblica Italiana Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. 30
31 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 Giunta Regionale Lombardia N del 30/7/1991 Delibera istitutiva L'ORGANIZZAZIONE e la qualità DEL SOCCORSO RIDUCONO SIGNIFICATIVAMENTE LA MORTALITA' PRE - OSPEDALIERA, I TEMPI DI DEGENZA MEDIA, LE SEQUELE INVALIDANTI... 31
32 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 D.P.R Decreto 118 «De Lorenzo» ATTO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO ALLE REGIONI PER LA DETERMINAZIONE DEI LIVELLI D ASSISTENZA SANITARIA D EMERGENZA 32
33 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 D.P.R Decreto 118 «De Lorenzo» art. 1: Il livello assistenziale d emergenza sanitaria «UNIFORMITA SUL TERRITORIO NAZIONALE» art. 2: Il sistema di emergenza sanitaria «ALLARME SANITARIO E ACCETTAZIONE ED EMERGENZA» art. 3: Il sistema di allarme sanitario «NUMERO UNICO 1 1 8» 33
34 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 D.P.R Decreto 118 «De Lorenzo» art. 4: Le competenze e le responsabilità nella COEU «RESPONSABILITA MEDICO-ORGANIZZATIVE E INFERMIERISTICHE-OPERATIVE» art. 5: La disciplina delle attività «SOCCORSO SANITARIO COMPETENZA ESCLUSIVA DEL SNN» art. 6: Il sistema di accettazione e di emergenza sanitaria (PS/art. 7 DEA/art. 8) «SERVIZIO DI PS E DIPARTIMENTO DI EMERGENZA» 34
35 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 D.P.R Decreto 118 «De Lorenzo» art. 10: Prestazioni del personale infermieristico «ALTRE ATTIVITA E MANOVRE ATTE A SALVAGUARDARE FUNZIONI VITALI CON PROTOCOLLI DECISI DAL MEDICO RESPONSABILE DEL SERVIZIO» art. 11: L onere del trasporto d emergenza «A CARICO DEL SSN SOLO SE IL TRAPORTO E DISPOSTO DALLA COEU E COMPORTA IL RICOVERO DEL PAZIENTE» 35
36 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 Comunicato del Presidente del Consiglio relativo al D.P.R. 27 marzo 1992 superare il concetto di trasporto, sempre e comunque al pronto soccorso più vicino, con quello di TRASPORTO ASSISTITO al PRONTO SOCCORSO PIU IDONEO per intervenire nel modo più rapido e razionale nell iter diagnostico terapeutico 36
37 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 Comunicato 30 maggio 1992 CONFERENZA STATO-REGIONI SPECIFICAZIONE E RACCOMANDAZIONI RELATIVE AL D.P.R ALLARME SANITARIO: numero unico, bacino d utenza, Centrale Operativa e risorse strumentali INTERVENTI SUL TERRITORIO: tipo di risposta, tempi di intervento (8 20 minuti) RISPOSTA ORGANIZZATIVA/INTRAOSPEDALIERA: soprattutto per i trasporti secondari, trapianti e prelievi, trasporto di sangue 37
38 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 Documento 11 aprile 1996 «Guzzanti» INDICAZIONI SUI REQUISITI ORGANIZZATIVI (COME FARE) E FUNZIONALI (COSA FARE) DELLA RETE DELL EMERGENZA ATTRIBUZIONE ALLE REGIONI DI MAGGIORI COMPETENZE E RESPONSABILITÀ NELL AMBITO DELLA PIANIFICAZIONE E DELL ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI, DELLE ASL E DELLA RETE OSPEDALIERA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA COME PUNTO NODALE DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DEL SISTEMA DI EMERGENZA-URGENZA 38
39 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 Documento 11 aprile 1996 «Guzzanti» Organizzazione Del Sistema Di Emergenza SISTEMA DI ALLARME SANITARIO (FUNZIONI E RISORSE CENTRALE OPERATIVA) SISTEMA TERRITORIALE DI SOCCORSO (CLASSIFICAZIONE E PERSONALE, MEZZI DI SOCCORSO: DI BASE E AVANZATO) RETE DI SERVIZI E PRESIDI OSPEDALIERI: PS (pronto soccorso), DEA (dipartimento emergenza e accettazione), GM (guardia medica), EMERGENZA PEDIATRICA 39
40 Servizio Sanitario Emergenza Urgenza 118 Documento 11 aprile 1996 «Guzzanti» Centrale Operativa Emergenza Urgenza FUNZIONI: ricezione, valutazione, attivazione COLLEGAMENTI: COEU, mezzi, Guardia Medica, Punti di 1 intervento, componenti ospedaliere RISORSE TECNOLOGICHE: informatica, telefonica, radiofonica PERSONALE: responsabilità, competenze, formazione 40
41 Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza 41
42 Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza FUNZIONI PRINCIPALI GESTIONE DELLE RICHIESTE DI SOCCORSO INVIO DEI MEZZI IDONEI PER IL SOCCORSO SANITARIO INVIO DEL PAZIENTE NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE PIU IDONEE COMUNICAZIONE CON I MEZZI DI SOCCORSO E CON LE CENTRALE OPERATIVE DI ALTRE ISTITUZIONI COINVOLTE NELLE ATTIVITA DI URGENZA EMERGENZA FORMAZIONE SUL SOCCORSO SANITARIO 42
43 Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza FUNZIONI PRINCIPALI la SOREU decide l Ospedale di destinazione in base alla patologia del paziente, alla disponibilità del Pronto Soccorso e delle risorse specialistiche (Terapie Intensive, Sale Operatorie, Emodinamica, Diagnostica, ecc.) 43
44 44
45 ASPETTI MEDICO-LEGALI DGR del 17 luglio 1998 «Inquadramento del Soccorritore» 45
46 ASPETTI MEDICO-LEGALI DGR del 22 ottobre 1999 «Interventi Attuativi» Legifera in tema di: SOCCORSO SANITARIO AVANZATO AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DI TUTTO IL PERSONALE (volontario laico e professionale) CHE OPERI NELL URGENZA EXTRAOSPEDALIERA CONVENZIONI CON I MEZZI DI SOCCORSO DI BASE PER I S.S.U.Em. 46
47 ASPETTI MEDICO-LEGALI DGR del 22 ottobre 1999 «Interventi Attuativi» 47
48 ASPETTI MEDICO-LEGALI Decreto Regionale 7474 del 09 luglio 2008 «Norme Applicative per il percorso formativo del Soccorritore» 48
49 CAPITOLO 1 49
50 MEZZI DI SOCCORSO Mezzo di Soccorso di Base (MSB) - con attrezzature di base - personale soccorritore non sanitario CERTIFICATO AUTOAMBULANZA Mezzo di Soccorso Intermedio (MSI) - un infermiere abilitato all impiego di algoritmi clinico-assistenziali omogenei a livello regionale - autista soccorritore certificato AUTOAMBULANZA o VEICOLO LEGGERO VELOCE (VLV) 50
51 MEZZI DI SOCCORSO Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) - un medico e un infermiere in possesso della formazione specifica definita da AREU - autista soccorritore CERTIFICATO AUTOAMBULANZA o VEICOLO LEGGERO VELOCE (VLV) Mezzo di Soccorso Avanzato su ala rotante - un medico anestesista rianimatore e un infermiere che abbiano superato specifici percorsi formativi - equipaggio di condotta e Tecnico di Elisoccorso ELIAMBULANZA 51
52 EQUIPAGGIO DI SOCCORSO MSB 52
53 EQUIPAGGIO DI SOCCORSO MSI 53
54 EQUIPAGGIO DI SOCCORSO MSA 54
55 CAPITOLO 1
56 ASPETTI MEDICO-LEGALI Art. 22 Legge 675 del 31 dicembre 1996 «Diritto alla Privacy» Art. 4 Legge 196 del 30 giugno 2003 Codice in materia di protezione dei dati personali I dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale possono essere oggetto di trattamento solo con il consenso scritto dell interessato 56
57 ASPETTI MEDICO-LEGALI Art. 622 CODICE PENALE «Segreto Professionale» è tenuto al segreto professionale chiunque per ragione del proprio stato o ufficio o della propria professione o arte 57
58 ASPETTI MEDICO-LEGALI Art. 326 CODICE PENALE «Segreto d Ufficio» la persona incaricata di pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando delle sue qualità, rivela notizie d ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni 58
59 ASPETTI MEDICO-LEGALI La RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE È Possibile NON Iniziare Le Manovre Di RCP In Pazienti In ACC Solo Quando: c è un pericolo per l equipe di soccorso è impossibile accedere al paziente evidenti segni di morte: DECAPITAZIONE, RIGOR MORTIS, MACIULLAMENTO 59
60 ASPETTI MEDICO-LEGALI Consapevolezza e volontà di commettere un reato Mancanza di volontà di commettere un reato, ma questo si verifica comunque 60
61 ASPETTI MEDICO-LEGALI RESPONSABILITA PENALE Specifica Generica Inosservanza di norme Regolamenti Ordini e Discipline Negligenza Imperizia Imprudenza 61
62 ASPETTI MEDICO-LEGALI Si ha quando l operatore professionale, per disattenzione, dimenticanza, disaccortezza, svogliatezza, leggerezza, superficialità o altro, trascura le regole comuni della diligenza richieste nell esercizio della sua professione 62
63 ASPETTI MEDICO-LEGALI La prudenza presuppone che l operatore professionale conosca bene la regola dell arte, sappia scegliere il modo più opportuno e tempestivo per attuare il proprio intervento e sappia prevedere quali possano essere le conseguenze del suo operato 63
64 ASPETTI MEDICO-LEGALI La perizia dell operatore professionale consiste nel saper e saper fare ciò che richiede il proprio campo di attività 64
65 ASPETTI MEDICO-LEGALI Conoscenza delle normative Conoscenza dei regolamenti interni 65
66 ASPETTI MEDICO-LEGALI Strumento con finalità di orientare attività e comportamenti discrezionali degli operatori. Contiene o fa esplicito riferimento ad approcci metodologici specifici. Esplicita finalità e obiettivi, fornisce riferimenti specifici nel campo delle azioni 66
67 TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO Trattamento Sanitario Obbligatorio Legge 833/78 Nelle emergenze psichiatriche occorre tenere presente il grave rischio per l integrità del paziente, dei suoi familiari, dei presenti, perché spesso il malato psichiatrico percepisce il mondo e se stesso in modo distorto ed è portato a gesti autolesivi e eterolesivi 67
68 TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO Con la proposta di trattamento sanitario obbligatorio si certifica: l esistenza di alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici La non accettazione di tali interventi Che non esistono le condizioni per attuare idonee misure sanitarie extraospedaliere 68
69 TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO La PROPOSTA Con la proposta il medico attiva il procedimento facendosi garante che questo avvenga nel rispetto della dignità del paziente 69
70 TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO La CONVALIDA Il secondo medico può o meno convalidare la proposta assumendosi la responsabilità della decisione (convalida del T.S.O.) Se il secondo medico convalida il T.S.O. il soggetto verrà tenuto in osservazione e successivamente accompagnato in struttura ospedaliera dotata di S.P.D.C. (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) 70
71 TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO L ORDINANZA All atto del ricovero in S.P.D.C. occorre informare il sindaco del Comune di residenza del soggetto che, entro 48 ore deve emettere l ordinanza, e informare il giudice tutelare; Il Sindaco e il Giudice Tutelare non hanno l obbligo di intervenire sul territorio, la loro presenza non vincola la buona riuscita di un T.S.O. 71
72 TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO Le FORZE dell ORDINE Nelle varie fasi è necessaria la presenza della forza pubblica per l espletamento dell iter burocratico, per la contenzione del soggetto o per violare il domicilio. La forza pubblica ha l obbligo all intervento in ogni luogo (in abitazione, a bordo del mezzo, in ospedale, ecc.) 72
73
74 DEFIBRILLAZIONE PRECOCE Legge 120 del 03 aprile 2001 «Utilizzo dei Defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero» 1 È consentito l uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare. 2 Le Regioni e le Province autonome disciplinano il rilascio da parte delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere dell autorizzazione all utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori [ ] 74
75 DEFIBRILLAZIONE PRECOCE Delibera Regionale VII/10306 del 16 settembre 2002 «Approvazione linee guida regionali sulla Defibrillazione semiautomatica» La defibrillazione elettrica rappresenta senza dubbio l evento terapeutico più importante nel trattamento dell arresto cardiocircolatorio conseguente a fibrillazione ventricolare (FV) e tachicardia ventricolare senza polso (TV) La rianimazione cardiopolmonare di base senza defibrillazione è in grado di prolungare il persistere di un ritmo defibrillabile ma non rappresenta un trattamento definitivo L intervallo di tempo tra esordio della FV o TV e l inizio della defibrillazione è il maggior determinante per la sopravvivenza del paziente, è stata dimostrata una riduzione della sopravvivenza del 7-10% per ogni minuto trascorso dall esordio della FV/TV e l inizio della defibrillazione 75
76 DEFIBRILLAZIONE PRECOCE Delibera Regionale VII/10306 del 16 settembre 2002 «Approvazione linee guida regionali sulla Defibrillazione semiautomatica» Si ritiene indispensabile che il personale, operante, nell ambito dei servizi di urgenza ed emergenza, sui mezzi di soccorso di base (MSB) ed avanzato (MSA) sia addestrato ed in grado di applicare correttamente la procedura di defibrillazione semiautomatica unitamente alle manovre di rianimazione cardiopolmonare Tutto il personale laico soccorritore, operante sui MSB, dovrebbe essere addestrato all utilizzo di defibrillatori semiautomatici, unitamente alle manovre di rianimazione cardiopolmonare di base[ ] 76
77 DEFIBRILLAZIONE PRECOCE MINISTERO della SALUTE - Decreto Legge del 18 marzo 2011 «Determinazione dei criteri e delle modalità di diffusione dei Defibrillatori semiautomatici Esterni» La finalità del presente decreto è quella di individuare i criteri e le modalità per favorire la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni Il presente decreto promuove la realizzazione di programmi regionali per la diffusione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici esterni, indicando i criteri per l'individuazione dei luoghi, degli eventi, delle strutture e dei mezzi di trasporto dove deve essere garantita la disponibilità dei defibrillatori semiautomatici esterni, nonché le modalità della formazione degli operatori addetti. 77
78 DOMANDE? 78
79 SE VEDI QUESTA DIAPOSITIVA VUOL DIRE CHE NON TI SEI ADDORMENTATO... COMPLIMENTI!! CI VEDIAMO MERCOLEDI!! 79
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