Beni ideologici, beni posizionali, beni relazionali e creazione di capitale sociale

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1 Beni ideologici, beni posizionali, beni relazionali e creazione di capitale sociale

2 Beni economici e società post-industriali Relazione tipo strumentale di Relazione di tipo espressivo Rapporto soggetto oggetto Rapporto soggetto -soggetto Beni privati Beni pubblici Beni posizionali Beni ideologici Beni culturali Beni relazionali

3 Le caratteristiche-chiave delle economie post-industriali Una tassonomia dei beni economicamente rilevanti all interno delle società dei bisogni identitari : beni di tipo classico e beni di tipo nuovo

4 Società avanzate contemporanee come sistemi di distribuzione di beni economici Beni di tipo classico: Beni privati e beni pubblici Beni di tipo nuovo: Beni ideologici, beni culturali, beni posizionali e beni relazionali

5 Beni economici e società post-industriali I beni economici fondati su un rapporto solipsistico e strumentale tra soggetto consumatore e bene oggetto dell atto di consumo Società contemporanee e emergenza di modalità di relazione inedite tra agenti e beni economici Considerazione metodologica: la caratterizzazione di un bene economico non costituisce un'operazione analitica oggettiva, ma dipende sempre in maniera determinante dal sistema motivazionale dei singoli agenti

6 Beni economici e società post-industriali I livello: La valenza espressiva del rapporto soggetto/oggetto Esempio: I beni ideologici come la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani, la tutela dell'ambiente, la libertà Inadeguatezza concettuale delle categorie di bisogno e consumo

7 Beni economici e società post-industriali II livello: Il rapporto tra singolo agente e soggetti appartenenti al proprio gruppo sociale di riferimento Beni posizionali (strumentalità) e beni relazionali (non strumentalità)

8 Beni economici e società post-industriali Attività di consumo di beni privati e beni pubblici e orizzonte temporale di breve periodo Esempi: viaggio in autobus; partita di tennis; passeggiata nel parco Beni ideologici, relazionali e posizionali e allontanamento dalla logica del rapporto bisogno - consumo Beni di tipo nuovo, bisogni identitari e orizzonte temporale di medio e lungo periodo Inadeguatezza della categoria di consumo

9 Settore non profit e sostegno a mercato e Stato nel perseguimento delle finalità istituzionali ad essi connaturate La complementarietà delle due componenti fondamentali del benessere individuale (acquisitiva e esistenziale) come cifra distintiva della dimensione welfaristica individuale nelle società post-industriali Eterogeneità motivazionale e società poliarchiche: l esigenza di uno sviluppo armonico e integrato di Stato, mercato (for-profit) e settore non profit, ovvero di un Economia Civile

10 Il mercato for-profit non come zona eticamente neutra ma come istituzione sociale Specificità delle strutture culturali di riferimento come potente fattore di differenziazione tra mercati geograficamente distanti Esempio: il confronto tra sistema economico statunitense, europeo-continentale e giapponese Settore non profit e influenza sulle caratteristiche culturali del mercato for-profit

11 Beni economici e società postindustriali: i beni posizionali Relazione tipo strumentale di Relazione di tipo espressivo Rapporto soggetto oggetto Rapporto soggetto - soggetto (gruppo sociale di riferimento) Beni privati Beni pubblici Beni posizionali Beni ideologici Beni culturali Beni relazionali

12 I beni ideologici Rose-Ackerman (1996): la forma dell'impresa non lucrativa si presta alla sperimentazione creativa La dimensione motivazionale dei volontari e dei donatori privati di organizzazioni a movente ideale profonda convergenza ideale e programmatica tra l organizzazione e tali soggetti (motivazioni intrinseche)

13 I beni ideologici La posizione privilegiata delle ONP in quanto soggetti mission-oriented: i limiti dell azione del mercato for-profit (rischio di non avere domanda pagante) e dello Stato (rischio di non perseguire adeguatamente l interesse generale) Tuttavia le ONP potrebbero conoscere derive isomorfiche (rischio di mission displacement, Weisbrod 1998)

14 I beni posizionali Socialità strumentale e benessere economico: la ricerca della posizionalità in una società dei bisogni identitari Rapporto intersoggettivo e gruppo sociale di riferimento

15 I beni posizionali Sottoinsieme dei beni privati soggetti ad un vincolo di scarsità sociale La scarsità posizionale è inerente alla natura sociale delle interazioni economiche La domanda non può essere soddisfatta da una crescita nel livello assoluto di ricchezza della società Valori assoluti e valori relativi

16 I beni posizionali Impossibilità strutturale di miglioramento della posizione relativa di tutti La natura ibrida dei beni posizionali: Il mercato for-profit come veicolo di posizionalità La dimensione simbolica della competizione posizionale

17 I beni posizionali La valenza strumentale del rapporto interpersonale Beni posizionali e compatibilità con la logica for-profit

18 I beni posizionali La capacità di produrre sia identificazione con il proprio gruppo di riferimento, sia differenziazione rispetto al resto della società nel suo complesso (o rispetto al proprio gruppo sociale di riferimento) Peso relativo dei due momenti (identificazione e differenziazione) e forme diverse di posizionalità Il rischio dell ostracismo sociale

19 I beni posizionali Esempio: beni di lusso La crescita economica determina un aumento nel grado di scarsità sociale di tali beni Esempi: l auto di alta cilindrata, la barca, il cellulare di ultima generazione come certificatori di status socio-economico Tentativi di miglioramento della propria immagine sociale attraverso beni di status

20 I beni posizionali L effetto Veblen: l attività di consumo è guidata da finalità essenzialmente dimostrative, allo scopo di certificare lo status socio-economico (effettivo o fittizio) dell'individuo Esempi: potere e notorietà La differenziazione dagli altri come fine in sé

21 Bandwagon effect, snob effect e beni posizionali A differenza dell'effetto Veblen, l'effetto valanga (bandwagon effect) e l'effetto snobistico (snob effect) hanno solamente implicazioni indirette in termini posizionali Effetto valanga e comportamenti imitativi fondati su motivazioni di natura conformistica dinamica sociale con valenza anti-posizionale

22 Esempio: la moda Bandwagon effect, snob effect e beni posizionali Il potere di auto-legittimazione dei canoni comportamentali oggetto di imitazione può dipendere 1. dall elevato grado di diffusione sociale raggiunto dagli stessi 2. dalla credibilità e quindi dalla qualità personale di pochi soggetti autorevoli che hanno adottato quei comportamenti

23 Bandwagon effect, snob effect e beni posizionali Desiderio di distinzione e di identificazione con un gruppo numericamente esiguo Effetto snob

24 I beni relazionali 1. Sono una classe di beni pubblici locali ( Relational goods are a subset of local public goods, as they enter into two or more persons objective functions, Uhlaner 1989). 2. Relazione espressiva tra soggetti (non strumentale soggetto-oggetto, cfr Gui 2002) che, proprio per questo, si configura anche come un investimento (della societa ) in reciprocita e capitale sociale

25 I beni relazionali 3. Produzione e consumo sono congiunti (Donati 1991; 1993; Gui 2002) elemento tipico dell era postfordista 4. Anti-rivalità (Zarri 2005): l'utilità di ciascuno non solo non diminuisce (non rivalità) ma addirittura aumenta all'aumentare dei soggetti relazionali ( for a relational good, a person s utility increases both as his or her own consumption increases and as the consumption of some specific other person or member of a defined set of people increases (Uhlaner 1989)

26 I beni relazionali 5. Presenza di un vincolo di scarsità temporale: l investimento in attività di partecipazione sociale è time-intensive (a fortiori in un epoca in cui il tempo è una risorsa particolarmente scarsa) cfr Antoci, Sacco e Vanin Importanza dell identità dell altro: the others must either be specific individuals or drawn from some specific set. The identity of the other in the relationship matters (Uhlaner 1989) - cfr anche Bruni e Zamagni 2004

27 I beni relazionali 7. Importanza della dimensione comunicativo-affettiva dell interazione sociale (Gui 2002) 8. Beni relazionali come potenziale antidoto al paradosso della felicità (alto potenziale gratificatorio; assenza di adattamento edonico), cfr Bruni 2005

28 I beni relazionali: definizioni Uhlaner (1989; 254) afferma che The relational goods can only be possessed by mutual agreement that they exist after appropriate joint actions have been taken by a person and non-arbitrary other. ( ) Relational goods can only be enjoyed if shared with some others. They are thus unlike private goods, which are enjoyed alone, and standard public goods, which can be enjoyed by any number

29 I beni relazionali: definizioni Per bene relazionale si intende "un bene che può essere prodotto e fruito soltanto assieme da coloro i quali ne sono gli stessi produttori e fruitori, tramite le relazioni che connettono i soggetti coinvolti" (Donati 1993; ) Si dice bene relazionale un " bene che può essere prodotto soltanto assieme, non è escludibile per nessuno che ne faccia parte, non è frazionabile e neppure è concepibile come somma di beni individuali" (Donati 1991)

30 La relazionalità si alimenta e attraverso un aumento del numero dei soggetti interessati a sviluppare reti di relazioni reciproche e attraverso la crescita dell intensità della relazione interpersonale Esempi: una partita di calcio o un concerto rock

31 Organizzazioni non profit e accumulazione di bridging social capital

32 Il concetto di capitale sociale Una definizione insieme dei valori, degli stili di vita, delle norme di comportamento che rendono le scelte individuali compatibili con la promozione del bene comune in tutte le situazioni di non coincidenza tra interesse privato e interesse collettivo

33 La definizione della World Bank: Insieme di norme e relazioni sociali, incorporate nelle strutture sociali di una determinata società, che consentono il coordinamento delle azioni individuali per raggiungere gli obiettivi desiderati (Narayan 1999)

34 Il capitale sociale Esempio Sono solo (nessuno mi osserva) e ho in mano l'involucro vuoto di un pacchetto di sigarette appena terminate: cosa faccio? 1. Lo getto per terra immediatamente? 2. Lo tengo in tasca fino a quando non trovo un cestino in cui gettarlo?

35 Capitale sociale e comportamenti cooperativi Il livello di capitale sociale di una data area territoriale è elevato nella misura in cui sono numerose le situazioni nelle quali una frazione significativa di soggetti adotta spontaneamente comportamenti rispettosi dell'interesse collettivo

36 Capitale sociale e organizzazioni produttive Ogni organizzazione produttiva, specie se complessa, necessita di capitale sociale Il monitoraggio dei comportamenti individuali è costoso e complesso da realizzare

37 Settore non profit, produzione di beni relazionali e accumulazione di capitale sociale Il capitale sociale come concetto complesso e multidimensionale: la distinzione tra bridging e bonding social capital (Putnam), ovvero tra capitale sociale che apre e capitale sociale che serra Il vantaggio comparato del settore non profit rispetto alle imprese for-profit relativamente alla capacità di favorire la produzione di relazionalità e l accumulazione di capitale sociale

38 Capitale sociale e organizzazioni produttive Assenza di capitale sociale e conseguenze negative sui singoli individui Basso livello di capitale sociale Elevati costi di monitoraggio dei comportamenti individuali In assenza di monitoraggio, infatti, è elevato il rischio di shirking, ovvero di free riding da parte dei lavoratori (problema di asimmetria informativa ex post)

39 Settore non profit e accumulazione di capitale sociale che apre Il livello di fiducia generalizzata come proxy del capitale sociale (che apre) di un Paese

40 Fiducia e struttura industriale: l analisi di Fukuyama Società ad alto livello di fiducia: generalizzazione delle relazioni fiduciarie e imprese di grandi dimensioni Esempi: Germania, Giappone e Stati Uniti Società a basso livello di fiducia: particolarismo delle relazioni fiduciarie, familismo e imprese di piccole e medie dimensioni Esempi: Italia, Taiwan, Hong Kong e Francia

41 Fiducia e crescita economica Knack e Keefer (1997): studio su 29 Paesi OCSE, tra il 1981 e il 1991 Forte correlazione tra fiducia, cooperazione civica e crescita economica Temple e Johnson (1998); Zak e Knack (2001)

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