GMP nella produzione dei cosmetici
|
|
- Salvatore Fadda
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 GMP nella produzione dei cosmetici Giulia Trovato DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE S.C. IGIENE E SANITA PUBBLICA ASL TO 5
2 Regolamento (CE) n.1223/2009 Considerazione 16 Per garantirne la sicurezza, i prodotti cosmetici che vengono commercializzati dovrebbero essere fabbricati nel rispetto delle buone pratiche di fabbricazione.
3 Regolamento (CE) n.1223/2009 Art. 1 Ambito di applicazione e obiettivo Il presente regolamento stabilisce norme che ogni prodotto cosmetico immesso sul mercato deve rispettare, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno ed un livello elevato di tutela della salute umana
4 Regolamento (CE) n.1223/2009 Art. 8 - Buone Pratiche di Fabbricazione 1. Nella fabbricazione di prodotti cosmetici sono rispettate le Buone Pratiche di Fabbricazione al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di cui all articolo 1. (*) 2. Qualora la fabbricazione avvenga conformemente alle pertinenti norme armonizzate, i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell Unione europea, si presume il rispetto delle buone pratiche di fabbricazione. (*): assicurare.un alto livello di protezione della salute umana
5 Regolamento (CE) n.1223/2009 L art 8 indirizza il produttore di prodotti cosmetici all utilizzo della UNI EN ISO per la produzione dei cosmetici in regime di norme di buona fabbricazione (GMP) ISO Cosmetics Good Manufacturing Practices (GMP) Guidelines on Good Manufacturing Practices
6 La norma UNI EN ISO fissa le Linee Guida per la produzione, il controllo, la conservazione e la spedizione dei prodotti cosmetici con la finalità di garantire al consumatore elevati standard di sicurezza e igienicosanitari. Costituisce il testo armonizzato di riferimento per dimostrare la conformità alle Good Manufacturing Practices richieste dal Regolamento 1223/2009. È applicabile a tutti i prodotti cosmetici e prende in considerazione tutti i fattori e le attività che hanno rilevanza per l ottenimento del prodotto cosmetico.
7 Le linee guida sono state elaborate dal Comitato Tecnico ISO per l industria cosmetica, ma rappresentano un ottimo punto di riferimento anche per la nostra attività di controllo. Sono state scritte per essere utilizzate seguendo il flusso dei prodotti, dal ricevimento delle materie prime fino alla spedizione del prodotto finito. Rappresentano lo sviluppo pratico del concetto di garanzia della qualità attraverso la descrizione delle attività. La documentazione è parte integrante delle GMP.
8 Contenuti ISO Scopo e campo di applicazione 2. Termini e definizioni (36) 3. Personale 4. Locali 5. Attrezzatura 6. Materie prime e materiali di imballaggio 7. Produzione 8. Prodotti finiti 9. Laboratorio di controllo della qualità 10. Trattamento del prodotto che non rientra nelle specifiche 11. Rifiuti 12. Subappalto 13. Deviazioni 14. Reclami e ritiri 15. Controllo delle modifiche 16. Audit interno 17. Documentazione
9 Scopo e campo di applicazione Le linee guida riguardano gli aspetti qualitativi del prodotto non affrontano gli aspetti di sicurezza del personale né della protezione dell ambiente non sono applicabili alle attività di ricerca
10 Personale Responsabilità: - di gestione - del personale Formazione (periodica e con valutazione della conoscenza acquisita): - GMP - igiene personale
11 Locali devono essere realizzati in modo da: a) garantire la protezione del prodotto b) consentire una pulizia efficace c) ridurre al minimo il rischio di confusione di prodotti, materie prime e materiali di imballaggio devono essere rese disponibili aree separate o delimitate per: - stoccaggio - produzione - controllo qualità - attività accessorie - lavaggio e servizi igienici devono avere illuminazione e ventilazione adeguata devono essere sottoposti a programmi di pulizia e disinfestazione
12
13 Attrezzatura deve essere realizzata in modo tale da prevenire contaminazione del prodotto deve essere sottoposta a taratura regolarmente deve essere sottoposta a regolare manutenzione deve essere posizionata in modo tale da permettere una adeguata pulizia
14 Materie prime e materiali di imballaggio Devono soddisfare i criteri di ammissione - identificati (contenitori regolarmente etichettati) - accettati/rifiutati/messi in quarantena - condizioni di stoccaggio adeguate - garantita la rotazione delle scorte
15 6.4.4 L identificazione delle materie prime e dei materiali di confezionamento deve contenere le seguenti informazioni: a) il nome del prodotto indicato sulla bolla di consegna; b) il nome del prodotto, come indicato dalla società, se diverso dal nome dato dal fornitore e/o il suo numero di codice; c) la data o il numero di ricezione, se del caso; d) il nome del fornitore; e) il riferimento al lotto indicato dal fornitore e quello imposto alla ricezione, se diverso.
16 Produzione - disponibilità di procedure - prodotto sfuso identificazione dei contenitori stoccaggio (aree definite e condizioni adeguate) imballaggio - prodotto finito assegnato un numero di lotto Questo numero non deve necessariamente essere identico al numero di lotto che compare sull'etichetta del prodotto sfuso, ma, altrimenti, dovrebbe essere facile relazionarsi a quel numero. - controlli di processo
17 L identificazione dei contenitori di prodotti sfusi deve indicare: a) nome o codice identificativo; b) numero del lotto: Deve essere assegnato un numero di lotto a ciascun lotto fabbricato di prodotto sfuso. Non è necessario che questo numero sia identico al numero di lotto che compare sull'etichetta del prodotto finito ma, in caso contrario, dovrebbe essere facile identificarlo. c) le condizioni di conservazione, quando tali informazioni sono fondamentali per assicurare la qualità del prodotto.
18 Prodotti finiti - controllati (secondo metodi di prova stabiliti) prima di essere immessi sul mercato e quindi rilasciati/messi in quarantena/respinti - identificati i contenitori - inventario periodico - garanzia di rotazione delle scorte - aree specifiche per i resi
19 8.3.4 L identificazione dei contenitori di prodotto finito deve indicare: a) nome o codice identificativo; b) numero del lotto; c) le condizioni di conservazione quando queste informazioni sono fondamentali per assicurare la qualità del prodotto; d) la quantità.
20 Subappalto Occorre che sia stabilito un contratto scritto o un accordo, reciprocamente confermato e controllato tra il committente e l'appaltatore. L'obiettivo di questa fase è quello di ottenere un prodotto o un servizio che soddisfi i requisiti definiti dal committente. Il committente deve valutare l abilità e la capacità dell appaltatore L'appaltatore deve garantire di avere i mezzi, l esperienza e il personale competente L appaltatore può sub-appaltare con approvazione del committente
21 Reclami e richiami Reclami sul prodotto - misure per prevenire il ripetersi - controlli su altri lotti di produzione Richiami di prodotto - le Autorità competenti devono essere informate di richiami che potrebbero avere impatto sulla sicurezza dei consumatori - i prodotti ritirati devono essere conservati separatamente in zona sicura, in attesa di decisione finale
22 Audit interno - effettuato da personale competente - condotto in modo indipendente - effettuato regolarmente o su richiesta - il follow-up deve confermare il buon esito delle azioni correttive
23 Documentazione La documentazione è parte integrante delle GMP. Pertanto, l'obiettivo della documentazione è quello di descrivere le attività definite in queste linee guida, al fine di esporre la cronologia di queste attività e prevenire i rischi di errata interpretazione, perdita di informazioni, confusione o errori inerenti alla comunicazione verbale I documenti devono essere composti da elementi quali procedure, istruzioni, specifiche, protocolli, relazioni, metodi e registrazioni adeguati alle attività contemplate da queste linee guida. Devono essere correttamente archiviati
24 Conclusioni 1/2 I concetti fondamentali si possono sintetizzare in: Controllo di processo (conoscenza dei parametri critici che hanno effetto sulla qualità dei prodotti, applicazione fedele delle procedure operative, strumentazione tarata, apparecchiature funzionanti correttamente) Formazione del personale (sui concetti generali GMP e sulle procedure specifiche) Ambiente sfavorevole alla contaminazione del prodotto (pulizia di locali e attrezzature, flussi di materiale e personale, condizioni ambientali adeguate)
25 Conclusioni 2/2 Gestione delle materie prime e dei materiali di confezionamento (accettazione, condizioni di stoccaggio, condizioni di utilizzo) Sistema documentale (fare tutto quello che è scritto e scrivere tutto quello che si fa) Catena della responsabilità (definizione dei ruoli, assunzione ed esercizio di responsabilità) Autocontrollo (audit interno, gestione delle deviazioni)
26
27 Proposta utilizzare la metodologia dell audit per effettuare i nostri controlli presso le aziende produttrici di cosmetici Costituzione di un gruppo di lavoro per elaborazione di check-list
28 Grazie per l attenzione Pagina web per ISO ftp://law.resource.org/fr/ibr/nf.en.iso e.2008.pdf
LINEE GUIDA PER L APPLICAZIONE DELLE GMP AGLI IMBALLI IN EPS A CONTATTO CON ALIMENTI REGOLAMENTO N. 2023/06/CE
L AIPE - Associazione Italiana Polistirene Espanso è una associazione senza fini di lucro costituita nel 1984 al fine di tutelare e promuovere l immagine del polistirene espanso sinterizzato (EPS) di qualità
DettagliIL PIANO DI AUTOCONTROLLO PREREQUISITI. Langhirano 8 giugno 2012
IL PIANO DI AUTOCONTROLLO PREREQUISITI Langhirano 8 giugno 2012 I PREREQUISITI DELL HACCP La corretta applicazione dei prerequisiti semplifica i piani HACCP e concorre ad assicurare la salubrità dei prodotti
DettagliData: / / luogo ora inizio ora fine. Monitoraggio. Sorveglianza. Verifica. Audit. Ispezione. Campionamento. Analisi. altro
Allegato D alla Delib.G.R. n. del Allegato D alla Delib.G.R. n. 11/17 del 28.2.2017 Modulo di VERIFICA della EFFICACIA IN TEMPO REALE Data: / / luogo ora inizio ora fine AC oggetto della verifica: Contesto
DettagliGuida per la predisposizione del Disciplinare di Produzione ai fini della certificazione volontaria dei prodotti agroalimentari
Rev. 0 del 01/07/14 RIF. PQDCE01 Pagina 1 di 9 REVISIONI N DATA Motivo Redazione Verifica Approvazione 0 07/03/07 Prima emissione 1 01/07/14 Rivisitazione completa Copia n Distribuita a Copia CONTROLLATA
DettagliIDENTIFICAZIONE, RINTRACCIABILITÀ,
04/10/2012 Pag. 1 di 6 IDENTIFICAZIONE, RINTRACCIABILITÀ, IMMAGAZZINAMENTO E CONSERVAZIONE DEI PRODOTTI 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli
DettagliPROCEDURA GENERALE PG 07 Rev. 0 RINTRACCIABILITÀ e TRACCIABILITÀ Del.. Pagina 1 di 4. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..
Pagina 1 di 4 DESTINATARI Data di emissione Redazione. Approvazione Distribuzione Pagina 2 di 4 1. SCOPO E APPLICAZIONE Gli alimenti o i mangimi che sono immessi sul mercato della Comunità o che probabilmente
DettagliMateriali di confezionamento La valutazione del rischio e la sua gestione ai fini della sicurezza degli alimenti
Tecnologie per l Industria Alimentare Efficienza, Sicurezza e Qualità del processo produttivo Materiali di confezionamento La valutazione del rischio e la sua gestione ai fini della sicurezza degli alimenti
DettagliSEZIONE 2 - LISTA DI RISCONTRO - CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO IN FASE OPERATIVA. SI NO NA non conformità/varie DOCUMENTAZIONE DISPONIBLE
SEZIONE 2 - LISTA DI RISCONTRO - CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO IN FASE OPERATIVA DOCUMENTAZIONE DISPONIBLE SI NO NA non conformità/varie Autorizzazioni sanitarie (PROVVEDIMENTO DI RICONOSCIMENTO) PLANIMENTRIA
DettagliVerifica procedure aziendali su base haccp
REGIONE LIGURIA DIPARTIMENTO PREVENZIONE ASL U.O. Igiene alimenti o.a. all.3 f Verifica procedure aziendali su base haccp Ditta sede Numero/i di ricoscimento comunitario Tipologia/e di attività Responsabile
DettagliATTIVITA DI DEPOSITO ALL INGROSSO
Allegato A Intestazione ASL Scheda controllo produzione/distribuzione/utilizzo di materiali ed oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) Data ora Operatori ASL Ditta stabilimento: Comune Via
Dettagli2.2 Fasi della filiera olivicola
2.2 Fasi della filiera olivicola La filiera olivicola può essere scomposta in quattro processi principali: COLTIVAZIONE GESTIONE AGRONOMICA DELL OLIVETO RACCOLTA TRASPORTO AL FRANTOIO CONSERVAZIONE OLIVE
DettagliORGANISMI INTERMEDI. Check-list per l'audit di sistema P.O. FSE Si No N/A NOTE CHIARA DEFINIZIONE, ALLOCAZIONE E SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI
Check-list per l'audit di sistema P.O. FSE Si No N/A NOTE I ORGANISMI INTERMEDI CHIARA DEFINIZIONE, ALLOCAZIONE E SEPARAZIONE DELLE FUNZIONI 1 Chiara definizione ed assegnazione delle funzioni 1.1 Esistono
DettagliD.M. 9 luglio 1987, n Criteri di massima in ordine all'idoneità dei locali e delle attrezzature delle officine di produzione dei cosmetici
D.M. 9 luglio 1987, n. 328 Criteri di massima in ordine all'idoneità dei locali e delle attrezzature delle officine di produzione dei cosmetici pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4 agosto 1987, n. 180.
DettagliSCHEDA REQUISITI PER IL II MODULO DEI CORSI DI
Viale di Val Fiorita, 90-00144 Roma Tel. 065915373- Fax: 065915374 E-mail: corsi@cepas.it Sito internet: www.cepas.eu Pag. 1 di 5 FORMAZIONE PER AUDITOR / RESPONSABILI GRUPPO DI AUDIT DI BUONE PRASSI IGIENICHE
DettagliPIANO DI GESTIONE: DICHIARAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI IMPEGNI E DELLE MISURE CONCRETE ADOTTATE PER IL RISPETTO DEL DISCIPLINARE:
M.RCCOSMOS 07 PIANO DI GESTIONE: DICHIARAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI IMPEGNI E DELLE MISURE CONCRETE ADOTTATE PER IL RISPETTO DEL DISCIPLINARE: Eco Bio Cosmesi Cosmos Organic Eco Bio Detergenza Cosmesi Naturale
DettagliCHECK LIST CONTROLLO UFFICIALE IMPRESE ALIMENTARI REGISTRATE
CHECK LIST 001 - CONTROLLO UFFICIALE IMPRESE ALIMENTARI REGISTRATE N e data del sopralluogo 19/04/2016 Operatore/i Dott. Zanovello Marco Ditta BCE srl Viale della Navigazione Interna Comune:Noventa Padovana
DettagliREGIONE LAZIO AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE RIETI Direttore UOC Farmacia Ospedaliera e Territoriale Dott.ssa E. Giordani
REGIONE LAZIO AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE RIETI Direttore UOC Farmacia Ospedaliera e Territoriale Dott.ssa E. Giordani CHECK LIST AUTOCONTROLLO MAGAZZINO FARMACIA Allegato n. 2 Procedura Audit Armadio
DettagliCALCESTRUZZO: COME REALIZZARE E CONTROLLARE IL PROCESSO DI PRODUZIONE AUDIT DEL CONTROLLO DELLA PRODUZIONE DI FABBRICA E CHECK LIST DI VERIFICA
CALCESTRUZZO: COME REALIZZARE E CONTROLLARE IL PROCESSO DI PRODUZIONE AUDIT DEL CONTROLLO DELLA PRODUZIONE DI FABBRICA E CHECK LIST DI VERIFICA rif. UNI EN ISO 19011:2003 1 www.idrabeton.com DEFINIZIONI
DettagliXV Corso - Convegno sull attuazione dei principi di Buona Pratica di Laboratorio. Roma 21 dicembre 2010
XV Corso - Convegno sull attuazione dei principi di Buona Pratica di Laboratorio. Roma 21 dicembre 2010 La Buona Pratica di Laboratorio e la norma ISO 17025: due sistemi a Luciana Croci Istituto Superiore
Dettagliriguardante: SOSTANZE ALIMENTARI - Disposizioni generali - Imballaggi e materiali destinati a venire a contatto con alimenti e bevande
Regolamento CEE/UE n 2023 del 22/12/2006 Regolamento (CE) n. 2023/2006 della Commissione, del 22 dicembre 2006, sulle buone pratiche di fabbricazione dei materiali e degli oggetti destinati a venire a
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI
Dettagli2. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA ESERCITATA
2. DESCRIZIONE DELL ATTIVITA ESERCITATA 2.1 Descrizione del processo produttivo Per descrivere con accuratezza il processo produttivo dalla fase primaria a quella di trasformazione occorre individuare
DettagliSCHEMA. Schema per la certificazione del controllo della produzione in. fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti in acciaio
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti in acciaio inossidabile da costruzione cui alle norme UNI EN 10088-4:2009 e UNI EN 10088-5:2009
DettagliLegislazione cosmetica e documentazione
Il Chimico e la sicurezza dei prodotti cosmetici Legislazione cosmetica e documentazione Dott. Chim. Daniela Nanno 10 Febbraio 2017- Dipartimento di Scienze Chimiche - Università degli Studi di Napoli
DettagliModena, 28 maggio 2009 Michele Fusillo
ASSALZOO Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici Presenta CODEX ASSALZOO Modena, 28 maggio 2009 Michele Fusillo Igiene dei mangimi Reg. CE n. 183/2005 Art. 20: Manuali di corretta
DettagliSCHEMA PER LA CERTIFICAZIONE DEI MANICOTTI PER GIUNZIONI MECCANICHE DI BARRE DI ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO SECONDO LA NORMA UNI :2007
SCHEMA PER LA CERTIFICAZIONE DEI MANICOTTI PER GIUNZIONI MECCANICHE DI BARRE DI ACCIAIO PER CEMENTO ARMATO SECONDO LA NORMA UNI 11240-1:2007 Il presente documento è stato approvato dalla Commissione Prodotti
DettagliSCHEMA. Mandato CEN M/120 Prodotti metallici per impieghi strutturali e loro accessori.
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE di prodotti in acciai da bonifica da costruzione cui alla norma UNI EN 10343:2009 0 STORIA Edizione 0
DettagliSambonet Paderno Industrie S.p.A.
Flusso della Qualità Sambonet Paderno Industrie S.p.A. GMP obbligati a cosa? Si segnala che l'articolo 6 del Decreto 29 del 2017 introduce il seguente obbligo: "gli operatori economici dei materiali e
DettagliBRC APPROVAZIONE FORNITORI 3.5.1GESTIONE DEI FORNITORI DI MATERIE PRIME E MATERIALE PER L IMBALLAGGIO 4 L azienda deve adottare un efficiente
BRC 7 3.5 APPROVAZIONE FORNITORI 3.5.1GESTIONE DEI FORNITORI DI MATERIE PRIME E MATERIALE PER L IMBALLAGGIO 4 L azienda deve adottare un efficiente sistema di approvazione e controllo dei fornitori, per
DettagliREGOLAMENTO PER LA CONDUZIONE DELLE ATTIVITA ISPETTIVE
REGOLAMENTO DI CERTIFICAZIONE REGOLAMENTO PER LA CONDUZIONE DELLE ATTIVITA ISPETTIVE Pagina 2/7 INDICE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI DEFINIZIONI INDIPENDENZA, IMPARZIALITÀ,
Dettagli(Atti non legislativi) REGOLAMENTI
25.11.2014 L 337/1 II (Atti non legislativi) REGOLAMENTI REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 1252/2014 DELLA COMMISSIONE del 28 maggio 2014 che integra la direttiva 2001/83/CE del Parlamento europeo e del Consiglio,
DettagliLISTA DI CONTROLLO PER FAMIGLIA DI PRODOTTO ATTREZZATURE STRADALI (M/111) DELINEATORI DI MARGINE E DISPOSITIVI RIFRANGENTI
N Pratica Produttore Indirizzo della sede legale Indirizzo del/i sito/i produttivo/i Prodotti oggetto dell audit: Delineatori di margine _EN 12899-3 Prospetto ZA.1 Dispositivi rifrangenti_en 12899-3 Prospetto
DettagliRintracciabilità nelle filiere agroalimentari secondo la norma UNI EN ISO 22005
Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari secondo la norma UNI EN ISO 22005 Leggi Regolamenti Caratteristiche dell azienda Caratteristiche del prodotto Caratteristiche dei processi Limiti tecnici ed
DettagliHazard Analysis Critical Control Points. (Dlg. 155/97)
Hazard Analysis Critical Control Points (Dlg. 155/97) L'HACCP (Hazard-Analysis and Critical Control Points) è un protocollo (ovvero un insieme di procedure), volto a prevenire le possibili contaminazioni
DettagliItalo Vailati Assografici Carte a contatto con gli alimenti -19 aprile
Italo Vailati Assografici 19.04.2016 Carte a contatto con gli alimenti -19 aprile 2016 1 AGENDA La definizione di GMP Esperienza Assografici Il set off Carte a contatto con gli alimenti -19 aprile 2016
DettagliSCHEMA per la certificazione dei tubi di rame senza saldatura per condizionamento e refrigerazione cui alla norma UNI EN :2010
SCHEMA per la certificazione dei tubi di rame senza saldatura per condizionamento e refrigerazione cui alla norma UNI EN 12735-1:2010 Il presente documento è stato approvato dalla Commissione Prodotti
DettagliTrattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni
2006R2023 IT 17.04.2008 001.001 1 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni B REGOLAMENTO (CE) N. 2023/2006 DELLA COMMISSIONE del 22 dicembre
DettagliPER LA PREDISPOSIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DEI SISTEMI DI RINTRACCIABILITÀ (UNI EN ISO 22005) LGDT02
Linea Guida PER LA PREDISPOSIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE DEI SISTEMI DI RINTRACCIABILITÀ LGDT02 Redatto il 2008-03-07 Verificato il 2008-03-10 Approvato il 2008-03-11 Autorizzato all emissione Da: Responsabile
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione
DettagliControllo cosmetici alla produzione e al commercio
Controllo cosmetici alla produzione e al commercio L attività di vigilanza Bologna, 27 gennaio 2011 Battistella Paolo e Mazzocchi Milena Il mandato: formulare una proposta per un approccio all attività
DettagliGESTIONE NON CONFORMITA
Gestione Non GESTIONE NON CONFORMITA Indice INDICE... 1 DEFINIZIONE DI PROCESSO... 1 INTERAZIONI CON GLI ALTRI PROCESSI... 3 ACRONIMI... 3 MODULI INTRODOTTI E MODALITÀ DI ARCHIVIAZIONE... 5 DATI DI EMISSIONE...
DettagliPROCEDURA PER LA VERIFICA DEI CONTROLLI UFFICIALI (SUPERVISIONE AUDIT INTERNI ALL AZIENDA U.S.L.)
Allegato 13 PROCEDURA PER LA VERIFICA DEI CONTROLLI UFFICIALI (SUPERVISIONE AUDIT INTERNI ALL AZIENDA U.S.L.) TIPO TITOLO Procedura operativa Verifica dei controlli ufficiali (supervisione) Lista di distribuzione
DettagliPRESENTAZIONE per qualifica FORNITORE
S. r. I. Zona Industriale Careno Piazzale Baroffio, 1 Tel. 0332.401213 - fax 0332.402004 21040 VEDANO OLONA (VA) - ITALY web: http://www.eurofilm.it - e-mail: info@eurofilm.it POLIPROPILENE bobine, fogli,
DettagliIl legno a contatto con gli alimenti. Programma e analisi a cura dell Istituto Superiore di Sanità
Il legno a contatto con gli alimenti. Programma e analisi a cura dell Istituto Superiore di Sanità Stati generali dell imballaggio di legno. Futuro, riciclo,qualità Verona M.R.Milana Istituto Superiore
DettagliKit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3.
Premessa Il sistema di gestione per la qualità conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 dovrebbe essere implementato nell ordine di seguito indicato, che riporta le clausole della norma
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 8 SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO PER LA QUALITÀ E L AMBIENTE INDICE 1. Requisiti generali... 2 2. Requisiti relativi alla documentazione... 3 2.1... 3 2.2 Procedure... 3 2.3 Istruzioni Operative...
DettagliRIESAME DELLA DIREZIONE
RIESAME DELLA DIREZIONE Approvazione del documento Responsabile di funzione Firma Data Elaborato da: Verificato da: Approvato da: AQ Responsabile AQ Direttore Generale Codice documento Storia del documento
DettagliUNI EN Finestre e porte esterne pedonali SENZA caratteristiche di resistenza al fuoco. - porte esterne pedonali. - serramenti doppi
UNI EN 14351-1 Finestre e porte esterne pedonali SENZA caratteristiche di resistenza al fuoco Ratificata da UNI il 13 luglio 2006 Riguarda: Serramenti esterni e porte esterne pedonali senza caratteristiche
DettagliMONITORAGGIO DEL SERVIZIO: CONTROLLO DI PROCESSO O CONTROLLO DI RISULTATO
MONITORAGGIO DEL SERVIZIO: CONTROLLO DI PROCESSO O CONTROLLO DI RISULTATO Gianfranco Finzi Nazzareno Manoni Direzione Medica Ospedaliera Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico Sant Orsola-Malpighi
Dettagli4.10 PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI
Unione Industriale 55 di 94 4.10 PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI 4.10.1 Generalità Il fornitore deve predisporre e mantenere attive procedure documentate per le attività di prova, controllo e collaudo allo
DettagliGiacomo Bertoni Lucia Antonioli 1
IL CONTROLLO e L AUTOCONTROLLO LE PRINCIPALI NORME IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE Lucia Antonioli 1 Regolamento CE 178/2002 del 28 gennaio 2002 Stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO 0.2 DOCUMENTI IGQ DI RIFERIMENTO
SCHEMA per il rilascio del certificato di costanza delle prestazioni ai fini della marcatura CE di segnali stradali permanenti di cui alla norma UNI EN 12899 1 ed. 2008 0 STORIA Edizione 0 14/10/2009 Schema
DettagliREQUISITI GENERALI DI QUALITÀ DELLA FORNITURA
REQUISITI GENERALI DI QUALITÀ DELLA FORNITURA COMPILATO DA ACQUISTI FRANCESCO BIANCHI Data: 14/12/2016 VERIFICATO DA GESTIONE PROGETTI FABRIZIO LIBERATI Data: 14/12/2016 APPROVATO DA QUALITÀ VALERIO DELEUSE
DettagliMario ASTUTI ATS della Brianza
Mario ASTUTI ATS della Brianza Valutazione delle procedure di autocontrollo Audit Controllo ufficiale Come funziona un Controllo Ufficiale? SI RACCOLGO le EVIDENZE: ogni tipo di informazione verificabile,
DettagliAlbero delle decisioni per identificare un CCP. (domande per ciascun pericolo, materia prima o fase) un pericolo a livelli di rischio?
Albero delle decisioni per identificare un CCP. (domande per ciascun pericolo, materia prima o fase) SI D1 - La materia prima può contenere un pericolo a livelli di rischio? NO Non è un CCP D2 - La successiva
DettagliSISTEMA QUALITA. Pagina 1 di 8. GESTIONE DELLE REGISTRAZIONI DELLA QUALITA. Rev. Data Descrizione revisione Redatto Verificato Approvato
Pagina 1 di 8. GESTIONE DELLE REGISTRAZIONI DELLA QUALITA 1 08/04/2011 Rev. Data Descrizione revisione Redatto Verificato Approvato Pagina 2 di 8 INDICE 1.0 SCOPO 2.0 NORME E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO 3.0
DettagliAREA C: SISTEMI INTEGRATI
AREA C: SISTEMI INTEGRATI Codice Titolo Ore C01 Formazione in merito al Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN 28 ISO 9001 C02 Internal Auditing secondo la linea guida UNI EN ISO 19011:2012 28 C03 Formazione
DettagliPolitica Integrata Qualita Ambiente Sicurezza Alimentare. Responsabilità sociale. CALISPA S.p.A.
Politica Integrata Qualita Ambiente Sicurezza Alimentare Responsabilità sociale CALISPA S.p.A. La Calispa S.p.A. ha sempre ritenuto che il fondamento del successo commerciale fosse da ricercare nella qualità
DettagliManuale semplificato di buona prassi igienica per la produzione primaria in apicoltura
Manuale semplificato di buona prassi igienica per la produzione primaria in apicoltura AI SENSI DEL REG. CE 852/2004 E DEL REG. CE 178/2002 INTRODUZIONE SCOPO Nel presente manuale vengono formalizzate
DettagliLABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO L attività del Laboratorio Chimico per la ristorazione scolastica PERCHE l audit? LE RESPONSABILITA DELL ENTE APPALTANTE Ciò che viene appaltato è il servizio
DettagliRegolamento particolare per la certificazione dei sistemi di gestione ambientale
Regolamento particolare per la certificazione dei sistemi di gestione ambientale In vigore dal 20/02/2016 GLOBE S.R.L. Via Governolo 34 10128 TORINO Tel 011/59/5863 Fax 011/ 5681344 www.byglobe.it email:
DettagliSCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER AUDITOR INTERNI DI S.G.A.
sigla: SH28 pag. 1 di 4 1 18.03.2019 Pag. 3 0 01.10.2013 Presidente CSI /Schema Presidente Comitato di Certificazione Amministratore Delegato Amministratore Unico Rev. Data Motivazioni Convalida Approvazione
DettagliManuale semplificato di buona prassi igienica per la produzione primaria in apicoltura
Logo ASL Logo Consorzio Manuale semplificato di buona prassi igienica per la produzione primaria in apicoltura AI SENSI DEL REG. CE 852/2004 E DEL REG. CE 178/2002 INTRODUZIONE SCOPO Nel presente manuale
DettagliMDPR13_14_1 RELAZIONE TECNICA ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE Art.63 REG. CE 889/2008
1 di 8 ANNO DICHIARAZIONE DELL OPERATORE COMPLEMENTARE ALLA NOTIFICA RELATIVA ALL ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE secondo l Articolo 63 del Reg CE n.889/2008 (in attuazione del Reg. CE n. 834/2007) DICHIARANTE
DettagliCERTIFICAZIONE DI PRODOTTO SOSTENIBILE LINEE GUIDA PER LA CONVALIDA DELLE ASSERZIONI AMBIENTALI AUTODICHIARATE
CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO SOSTENIBILE LINEE GUIDA PER LA CONVALIDA DELLE ASSERZIONI AMBIENTALI AUTODICHIARATE CONTENUTO DI MATERIALE RICICLATO NEI PRODOTTI DA COSTRUZIONE Redige Responsabile Certificazione
DettagliREQUISITI QUALITA FORNITORI
Redatto da: RGQ Verificato da: DG Approvato da: DG Pag. 1/7 REQUISITI QUALITA FORNITORI Redatto da: RGQ Verificato da: DG Approvato da: DG Pag. 2/7 INDICE 1. SCOPO 2. DEFINIZIONI 3. GENERALITA 4. SISTEMA
DettagliPROTOCOLLO INDAGINI CLINICHE CON DISPOSITIVO MEDICO
Mod. B10 Vers_20160118 PROTOCOLLO INDAGINI CLINICHE CON DISPOSITIVO MEDICO Titolo dello Studio: (Dovrebbe descrivere il disegno dello studio, la popolazione, gli interventi, e se applicabile, riporta l
DettagliCorso di Formazione: I Controlli Ufficiali per i Materiali e Oggetti a contatto con gli alimenti
Corso di Formazione: I Controlli Ufficiali per i Materiali e Oggetti a contatto con gli alimenti Linea guida CAST Milano, 7 Febbraio 2013 C. Gesumundo O. Panico Istituto Superiore di Sanità Controllo del
DettagliREGOLAMENTO GENERALE PER LA DIRETTIVA PED 2014/68/UE
Pagina 1 di 16 REGOLAMENTO GENERALE PER LA 2014/68/UE INDICE Art. 1 Premessa Art. 2 Oggetto del regolamento Art. 3 Documenti di riferimento 3.1 Documenti di riferimento di DE 3.2 Documenti di riferimento
DettagliCome applicare la ISO 9001:2015 IV parte
Come applicare la ISO 9001:2015 IV parte In questo quarto articolo vedreno in dettaglio i requisiti del capitolo 8 (Attività operative) della norma UNI EN ISO 9001:2015 con particolare riguardo alle novità
DettagliDEFINIZIONE DELLA QUALITA
DEFINIZIONE DELLA QUALITA "La qualità è l insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare le esigenze espresse o implicite
DettagliGESTIONE E CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DELLE REGISTRAZIONI
PER LA QUALITA 04 03.01.2009 1 6 GESTIONE E CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DELLE REGISTRAZIONI 1. Scopo 2. Generalità 3. Identificazione 4. Emissione 5. Distribuzione 6. Archiviazione 7. Modifica 8. Controllo
DettagliIL CONTROLLO UFFICIALE OPERATO DALLE AUTORITÀ COMPETENTI LOCALI: L ESEMPIO DEL S.I.A.N. DELL A.S.L. DI NOVARA
ASSOGASTECNICI IL CONTROLLO UFFICIALE OPERATO DALLE AUTORITÀ COMPETENTI LOCALI: L ESEMPIO DEL S.I.A.N. DELL A.S.L. DI NOVARA Giornata formativa Assogastecnici sui Gas Alimentari Aspetti normativi, autorizzativi
DettagliProcedure che controllano le condizioni operative in uno stabilimento permettendo che le condizioni ambientali siano favorevoli alla produzione di
Procedure che controllano le condizioni operative in uno stabilimento permettendo che le condizioni ambientali siano favorevoli alla produzione di alimenti salubri L implementazione di un piano di autocontrollo
DettagliINDICE PREMESSA 1 INTRODUZIONE 2 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 5 2 RIFERIMENTI NORMATIVI 6 3 TERMINI E DEFINIZIONI 6
INDICE PREMESSA 1 INTRODUZIONE 2 figura 1 Illustrazione del ciclo Plan-Do-Check-Act su due livelli... 4 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 5 2 RIFERIMENTI NORMATIVI 6 3 TERMINI E DEFINIZIONI 6 4 CONTESTO
DettagliLINEA GUIDA. Prodotto finito in contenitori criogenici fissi: Flusso Operativo in accordo ai dossier di AIC ed annex 6 GMP
LINEA GUIDA Prodotto finito in contenitori criogenici fissi: Flusso Operativo in accordo ai dossier di AIC ed annex 6 GMP I^ EDIZIONE - luglio 2019 Il presente documento è stato realizzato da un Gruppo
DettagliDisciplinare Sistema IT01 100% Qualità Originale Italiana Made in Italy Certificate Appendice
Disciplinare Sistema IT01 100% Qualità Originale Italiana Made in Italy Certificate Appendice Parte A.C. Appendice Settore C/Terzi; C/Lavorazioni; Sub-fornitori Pagina 1 di 4 APPENDICE C/TERZI, C/LAVORAZIONE
DettagliOBBLIGHI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE Gli operatori del settore alimentare devono garantire che tutte le fasi della produzione, della trasfo
Corso per alimentaristi VII PARTE OBBLIGHI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE Gli operatori del settore alimentare devono garantire che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della
DettagliSISTEMI DI CONTROLLO. Free University of Bolzano
SISTEMI DI CONTROLLO 1 Free University of Bolzano SISTEMI DI CONTROLLO 2 Il controllo e le verifiche sono effettuati a valle del processo produttivo, con analisi sul prodotto finito. La prevenzione mira
DettagliREGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono applicare
DettagliRispetto dei requisiti di legge per le Dichiarazioni di Conformità e i Protocolli di Ispezione dei modelli di certificazione.
Rispetto dei requisiti di legge per le Dichiarazioni di Conformità e i Protocolli di Ispezione dei modelli di certificazione Italo Vailati Desenzano 26 giugno 2013 1 Sommario Requisiti di legge Dichiarazioni
DettagliLa consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti )
La consulenza S.A.T.A. (Servizio di Assistenza Tecnica agli Allevamenti ) Protocolli per le corrette norme igieniche e per la rintracciabilità Dott. Marco Pirovano Specialista S.A.T.A. Settore Sistemi
DettagliSicurezza alimentare: le cinque fasi preliminari del sistema HACCP
Sicurezza alimentare: le cinque fasi preliminari del sistema HACCP Il sistema HACCP, messo a punto per assicurare la sicurezza degli alimenti, prevede due fasi molto complesse: preliminare e applicativa.
DettagliInformazione Formazione e Addestramento del Personale
Società Italiana Banche degli Occhi Torino, 10 ottobre 2009 IV Corso di Formazione Informazione Formazione e Addestramento del Personale Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Normativa di riferimento
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO (SGI) LISTA DI RISCONTRO PER: RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE
1 5 RESPONSABILITA DELLA DIREZIONE 5.1 Impegno della direzione. 2 In che modo l Alta Direzione dà evidenza del suo impegno nello sviluppo e attuazione del SGI e nel miglioramento continuo della sua efficacia:
DettagliSostegni (descritti per tipologia di materiale e caratteristiche geometriche)_en Prospetto ZA.3
N Pratica Organizzazione Indirizzo della sede legale Indirizzo del/i sito/i produttivo/i Prodotti oggetto dell audit: Pellicole retroriflettenti_en 12899-1 Prospetto ZA.1 Sostegni (descritti per prestazione)_en
DettagliCheck. A. Contin - Gestione Ambientale
Check 1. Sorveglianza e misurazione 2. Valutazione del rispetto delle prescrizioni 3. Non conformità, azioni correttive e azioni preventive 4. Controllo delle registrazioni 5. Audit interno 6. Indicatori
DettagliBHGE Quality Management System Manufacturing Quality Supplier Quality Requirements Addendum for AS/EN9100 requirements ARSB-O&G-006 Revisione: 1.
Approvato da: Fregiati Andrea TPS Sourcing Quality Leader Giovanni Manelli TPS Mfg Quality Leader Talamona Plant GE PROPRIETARY UNCONTROLLED WHEN PRINTED OR TRANSMITTED ELECTRONICALLY PAGE 1 OF 7 Tabella
DettagliDELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME LORO SEDI. e p.c. AGLI ISTITUTI ZOOPROFILATTICI SPERIMENTALI LORO SEDI
29 maggio 2000 DIP.ALIM.NUTR.SAN.PUB.VET.UFF.XI 600.11/24320/AG.90/1861 Rispetto del divieto di somministrare ai ruminanti le proteine di mammifero O.M. 28 luglio 1994 AGLI ASSESSORATI ALLA SANITA SERVIZI
DettagliSCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER AUDITOR INTERNI DI S.G.Q.
sigla: SH09 Pag. 1 di 4 SCHEDA REQUISITI PER LA QUALIFICAZIONE DEL CORSO PER AUDITOR INTERNI DI S.G.Q. 1 18.03.2019 Rev. generale 0 01.10.2013 CEPAS srl Presidente CSI / Schema Presidente Comitato di Certificazione
DettagliModello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 GESTIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
FONDAZIONE FOJANINI di Studi Superiori Via Valeriana, 32 23100 SONDRIO Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 PROTOCOLLO PT 05 GESTIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI Rev.
DettagliAGGREGATI RICICLATI PROVENIENTI DALL ATTIVITÀDI RECUPERO SCARTI EDILIZI: CARATTERISTICHE E CAMPI Dl IMPIEGO
AGGREGATI RICICLATI PROVENIENTI DALL ATTIVITÀDI RECUPERO SCARTI EDILIZI: CARATTERISTICHE E CAMPI Dl IMPIEGO Il ruolo dell Organismo Notificato e del laboratorio prove nella certificazione e nella caratterizzazione
DettagliACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona
ACCREDITAMENTO LABORATORI DI ANALISI UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 Dr.ssa Eletta Cavedoni Cosmolab srl Tortona UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 Titolo: Requisiti generali per la competenza dei laboratori
DettagliREGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) /... DELLA COMMISSIONE. del
COMMISSIONE EUROPEA Bruxelles, 28.5.2018 C(2018) 3120 final REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) /... DELLA COMMISSIONE del 28.5.2018 recante modalità di applicazione dell articolo 26, paragrafo 3, del regolamento
DettagliPROCEDURE QUARS Gestione sistemi integrati
Procedure QUARS» Indice dettagliato dei contenuti del pacchetto PROCEDURE QUARS Gestione sistemi integrati Qualità Ambiente Sicurezza Resp. Sociale Kit di strumenti con manuale, procedure, istruzioni e
DettagliRegolamento CE 852/2004, requisiti generali in materia di igiene nel settore alimentare
2 Giornata 11.12.09 Regolamento CE 852/2004, requisiti generali in materia di igiene nel settore alimentare Dott. Ciro Russo PACCHETTO IGIENE «I NUOVI REGOLAMENTI» Reg.852/04 Reg.853/04 Reg.854/04 Reg.882/04
DettagliScheda di sopralluogo imprese alimentari
Allegato D AZIENDA SANITARIA LOCALE N. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Scheda di sopralluogo imprese alimentari Data operatori ASL Ditta Via n Comune Rappresentante
DettagliNORME DI BUONA FABBRICAZIONE
NORME DI BUONA FABBRICAZIONE GENERALITA': Controllo totale per una necessaria e uniforme qualità dei medicamenti destinati al consumatore. Le norme vengono utilizzate ai fini di applicarle alle operazioni
DettagliPIANO DI AUTOCONTROLLO AZIENDALE SEMPLIFICATO ********
Mod. IS_1 PIANO DI AUTOCONTROLLO AZIENDALE SEMPLIFICATO (DECRETO A.R.I.S. N 24 DEL 18/07/2000) ******** RIFERIMENTI NORMATIVI: DECRETO LEGISLATIVO 26/05/91 n 155 DECRETO LEGGE 26/12/99 n 526 DECRETO GIUNTA
DettagliPROCEDURA GESTIONE RECLAMI RICORSI E CONTENZIOSI SOMMARIO
Pag. 1 di 5 SOMMARIO 1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 2 NORMATIVE DI RIFERIMENTO... 2 3 TERMINI, DEFINIZIONI, CLASSIFICAZIONI E SIGLE... 2 4 RECLAMI... 2 5 RICORSI... 3 6 CONTENZIOSI... 4 7 AZIONI
Dettagli