Perché vediamo i colori Che effetto hanno i colori su di noi? La percezione dei colori nei bambini Piccoli ritratti dei colori

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1 I n d i c e 7 Prefazione 11 CAP. 1 Tutto quello che si deve sapere sui colori Perché vediamo i colori Che effetto hanno i colori su di noi? La percezione dei colori nei bambini Piccoli ritratti dei colori 69 CAP. 2 Idee alla rinfusa per giocare con i colori Giochi con la luce e i colori Alla scoperta dei colori Le opere d arte come punto di partenza per le nostre creazioni Creiamo da soli i nostri colori Breve presentazione dei colori reperibili in commercio Dipingiamo la storia dei colori Dipingiamo il ritratto dei colori Il bello dei colori è mescolarli! 91 CAP. 3 Il gioco delle carte colorate Disposizioni cromatiche Confrontiamo i colori Colori e sentimenti Accordare i colori Storie colorate Sentire i colori con tutti i sensi Spazi, forme e colori La mia vita è un sentiero colorato 111 CAP. 4 Tutti i colori del rosso Tutti i colori del Fiori di tutti i colori Pietre colorate I colori della Scozia 127 Bibliografia

2 PREFAZIONE 7 Prefazione Perché così tante donne, di fronte a un armadio palesemente pieno di vestiti, pronunciano con aria triste la famosa frase «non ho niente da mettermi»? Perché diciamo che siamo «neri», o chiamiamo la giovinezza «l età verde»? Perché molte tribù di indiani d America usavano dipingersi il viso con colori che segnalavano il loro stato d animo? Perché in novembre, dopo molte giornate grigie e nebbiose, abbiamo una così forte nostalgia dei colori? Perché possiamo dire di essere veramente felici solo quando il sole fa capolino e ci restituisce i colori? Perché ci sono colori che amiamo molto e altri che ci fanno stare quasi male? Tutti questi interrogativi trovano risposta nel fatto che i colori sono ben più di un semplice rivestimento scenografico: essi esprimono sia emozioni che stati d animo e sembrano quasi vivere di vita propria, soprattutto quando vengono accostati gli uni agli altri o si mescolano tra loro. I colori simboleggiano la vita in tutte le sue tonalità principali e le sue sfumature secondarie. Ecco perché l effetto che essi hanno su di noi è quello di metterci in sintonia con il grande concerto che la luce crea nel mondo ogni giorno. Spesso non prestiamo alcuna attenzione alla nostra esperienza del colore, eppure disponiamo di uno strumento con cui possiamo cogliere ognuno dei brani suonati dalla luce: i nostri occhi. Basta tenerli aperti e osservare, reagire e dar forma alle cose, e già ci troviamo nel bel mezzo di una grandiosa melodia.

3 8 LABORATORIO COLORI Noi tutti facciamo quotidianamente esperienza dei colori. Un bambino, ad esempio, ci ha raccontato di aver osservato il tramonto dall alto di una montagna. Ci ha detto che la rossa palla del sole era scomparsa dietro l orizzonte, cosicché tutto era diventato freddo e grigio, e ci ha descritto come poi il sole fosse tornato all improvviso, anche se stavolta era di colore verde! Si era trattato di un prodigio? No: senza saperlo, il bambino aveva fatto un esperienza legata al contrasto successivo tra i colori primari. Una collega, invece, ci ha raccontato di quando aveva visto in una vetrina un vestito bellissimo che si era precipitata a provare. Guardandosi allo specchio del negozio, però, si era vista pallidissima, con un aspetto decisamente malaticcio. In quel caso aveva vissuto in prima persona gli effetti del contrasto simultaneo tra i colori; questi ultimi, infatti, non sono fenomeni isolati o isolabili dal contesto che li circonda. Essi non solo cambiano a seconda dell ambiente, ma trasformano l ambiente stesso. A questo proposito va ricordato il caso di un pittore del XIX secolo che stava dipingendo un quadro in cui predominavano i toni gialli e al quale, nonostante questo, non riusciva a dare alcuna luminosità. A un certo punto davanti allo studio passò una carrozza gialla e il pittore notò che le ombre erano diventate violette. Utilizzando questo trucco, riuscì a dare luminosità al dipinto. Si potrebbero raccontare molti altri episodi analoghi. Se si inizia a guardare i colori con maggiore consapevolezza e a lavorare su di loro, si diventa presto «dipendenti». I colori forniscono delle analogie naturali ai nostri stati d animo. Una volta scoperte, la loro forza e la loro capacità espressiva ci diventano indispensabili. Siamo finiti in una sorta di regno magico, in cui sono in vigore leggi particolari. Questo libro si occupa di tale regno. Esso intende esporre tutto ciò che dovremmo sapere sui colori, spiegare che cos è la cromatopsia (o visione cromatica) e quali sono gli effetti dei colori su di noi. Un capitolo a sé stante è dedicato ai singoli colori: alla loro storia, alla loro produzione, alla loro simbologia e al loro messaggio. Inoltre vi sarà anche spazio per lo studio del rapporto che i bambini hanno con il colore. Nella seconda parte vi proporremo alcune idee sul modo in cui si può giocare con la luce e con i colori. Molto interessanti e attraenti sono le molteplici possibilità di gioco offerte dalle 144 carte colorate allegate al libro: combinandole tra loro, infatti, si possono creare rapporti cromatici ed esplorare le leggi che governano la formazione dei colori. Ciò dà ai bambini la possibilità di partire per un vero e proprio viaggio di scoperta dell ambiente circostante, e dischiude agli adulti molteplici possibilità di esprimere se stessi in senso psicologico e filosofico, senza alcun falso timore. Come vedrete, le carte cromatiche

4 PREFAZIONE 9 sembrano disporsi l una accanto all altra in maniera del tutto autonoma una vera e propria magia! Nella conclusione, un grande e variegato girotondo riunisce tutti i nomi di colore che abbiamo incontrato e raccolto nel corso di questi anni. Ve lo proponiamo come un piccolo incoraggiamento a proseguire da soli nell esplorazione nell inesauribile regno dei colori. Auguriamo buon divertimento a tutte le lettrici e a tutti i lettori, invitandoli a iniziare la lettura nello spirito di Federico, il simpatico topo protagonista dell omonimo libro di Leo Lionni, che fa provvista di colori per i freddi giorni d inverno (Lionni, 2005). Questo libro è pensato per chi vuole comprendere in modo più approfondito la propria esperienza del mondo e per tutti coloro che lavorano con le altre persone, di qualsiasi età esse siano. Marielle e Rudolf Seitz

5 28 LABORATORIO COLORI vedono come una luce colorata. Come scrive Ingrid Kraaz von Rohr, la presenza del blu nell aura significa che la persona è dotata di forze spirituali con effetti curativi, che sa portare agli altri benessere e tranquillità, che è in possesso di elevati ideali, che è sincera e che può persino avere forze magiche (Kraaz von Rohr, 1994, p. 56). Quello del blu è un tema inesauribile. Nel 1990 l Associazione Artistica di Heidelberg ha dedicato a questo colore una mostra meravigliosa, il cui catalogo portava un titolo molto semplice ma non per questo meno bello: «Blu». Nel 1907, in una lettera alla moglie Clara, Rainer Maria Rilke scrisse: «Non è difficile pensare che un giorno qualcuno scriverà una monografia sul blu». Rosso Fra i termini relativi ai colori, il nome del rosso è tra i più antichi in tutte le lingue del mondo. In molte culture il rosso è considerato il «colore originario». In alcuni Paesi il significato della parola «rosso» coincide con quello di «colorato» (così come avviene per lo spagnolo «colorado»). Presso gli Eschimesi, la traduzione letterale della parola «rosso» è «come il sangue». È stata forse l usanza degli uomini primitivi di dipingere le pareti delle caverne con il sangue a portare a questa coincidenza terminologica tra il sangue e il colore. L antica parola sanscrita ruh-ira è legata etimologicamente ai termini usati nelle lingue moderne; in essa si ritrova infatti la radice dell italiano rosso, del francese rouge, del tedesco rot, dell inglese red e del danese rod. Il rosso è un colore elementare. Il suo significato simbolico è strettamente legato a esperienze originarie dell uomo, come ad esempio la vista del sangue e del fuoco. Agli inizi della loro storia, di fronte al rosso intenso del tramonto gli uomini provavano timore e dicevano: «Il cielo brucia». Questo presagio era interpretato come il segnale dell imminente scoppio di una guerra. Nei rituali religiosi delle culture del passato i sacrifici erano molto diffusi. In essi si immolavano animali, o addirittura uomini, con il fine di placare gli dei. Se ciò suscita in noi un senso di orrore, non va però dimenticato che in passato questa usanza era del tutto normale. Il rosso del sangue aveva in sé qualcosa di magico. In tempi preistorici i neonati venivano immersi nel sangue di un animale particolarmente forte e bello, e anche le coppie di sposi venivano cosparse con esso; la funzione di tali rituali era trasferire all uomo le forze primigenie della bestia uccisa. L artista austriaco Hermann Nitsch si è infatti ispirato a questi riti antichissimi nelle sue moderne performance e messe in scena, con effetti a dir poco magici. Al sangue venivano poi attribuiti poteri curativi e corroboranti. Esso era considerato sede delle forze vitali: se si beveva il sangue del nemico morente o

6 TUTTO QUELLO CHE SI DEVE SAPERE SUI COLORI 29 della vittima sacrificale, la sua forza passava rispettivamente al vincitore o a chi celebrava il sacrificio. Nella corrida spagnola il torero aizza il toro con un panno rosso. Oggi sappiamo che il panno potrebbe essere di un qualsiasi altro colore, poiché i tori non distinguono i colori! Il panno rosso serve piuttosto a trasmettere eccitazione agli spettatori seduti sulle gradinate dell arena. In antichi riti curativi, per i bendaggi da applicare alle ferite si utilizzavano spesso stoffe rosse, mentre i petali delle rose rosse erano usati per il trattamento delle eruzioni cutanee (che sono dello stesso colore). La magia popolare dispone di una vasta gamma di trattamenti basati sul rosso. Ai bambini piccoli era usanza mettere una cuffietta rossa; nella fiaba, il cappuccio di Cappuccetto Rosso doveva servire proprio a proteggerla dal lupo cattivo. Ancora nel XVIII secolo si usava cucire un nastro rosso al cuscino dei lettini per neonato e i vestiti dei bambini avevano spesso decorazioni dello stesso colore. La cuffietta rossa e i vestiti rossi dovevano proteggere il bambino dal malocchio e lo stesso scopo aveva un piccolo ciondolo di corallo appeso a una catenina. L usanza di cucire nastrini rossi ai vestiti dei bambini, soprattutto sul polsino sinistro, è diffusa in molte culture e popolazioni. Il rosso, quindi, è ed è sempre stato il colore dei bambini; anche in Cina è comune vestirli di rosso (del resto, in questo Paese il rosso è il colore della fortuna così come in Egitto, in Grecia e in India). Una palla rossa ci riporta alla nostra infanzia, come anche il berretto rosso degli gnomi, i funghi rossi dei libri illustrati, i capelli rossi delle streghe, il vestito rosso di Babbo Natale, le candeline rosse sulla ghirlanda dell avvento e le uova pasquali dello stesso colore. Il rosso è il primo colore che i neonati sono in grado di percepire e si sa per certo che i bambini piccoli si divertono moltissimo a giocare con nastri rossi. Il rosso è un colore che eccita e stimola la fantasia. Se ripensiamo ai tempi della scuola, però, troviamo anche occasioni in cui abbiamo odiato questo colore: maestri e professori, infatti, lo usano per sottolineare e correggere gli errori. Ma è spiacevole anche «andare in rosso» con il conto in banca, o «diventare rossi come peperoni» quando facciamo una figuraccia; perché il rosso è un colore evidente, che non si riesce a nascondere. Una recente inchiesta ha messo in luce che solo il 2% delle donne e il 3% degli uomini non amano il rosso. Dopo il blu, il rosso occupa il secondo posto nella scala di preferenze degli adulti, mentre è al primo posto (e con un ampio vantaggio) in quella dei bambini. Nel buddismo il rosso è il colore che simboleggia l Io; in questa visione del mondo il compito dell uomo è liberare l Io dalle passioni e dalla brama di possesso, e quando tale compito è stato svolto il rosso dell Io si schiarisce e si purifica. Il rosso che ne deriva, che è anche il colore del loto che da quel momento in poi si porterà nel cuore, diventa il colore della gioia infinita.

7 36 LABORATORIO COLORI Il rosa, più di ogni altro colore, è considerato tipicamente femminile. Esso è il risultato dell unione del colore più caldo (il rosso) con quello più freddo (il bianco). Forse anche per questo si presta a simboleggiare le qualità tipicamente femminili della diplomazia e del compromesso, dell adattabilità e della dolcezza. Nella meditazione cromatica il rosa suscita sentimenti come la compassione, l indulgenza e l amore sovrapersonale. Ma torniamo al rosso. Le proprietà curative del rosso sono legate alla sua capacità di attirare l energia. Nonostante questo, Rudolf Steiner consiglia di vestire di questo colore i bambini particolarmente irrequieti: un aspetto esteriore dominato da tale tinta, infatti, susciterebbe nell interiorità del bambino il colore complementare, ovvero il verde, che ha un effetto calmante. Un eccesso di rosso nell aura personale è sintomo di un carattere irascibile e di un elevata passionalità, ma anche di un accumulo o addirittura di un blocco di energia psichica. In medicina la luce rossa contribuisce ad accelerare la guarigione delle ferite e nella nostra alimentazione sono presenti molte piante e molta frutta di colore rosso: ciliegie, fragole, lamponi, ribes, mele, cocomeri, uva, peperoni, rape, ravanelli, rabarbaro, pomodori, ecc. In molti succhi di frutta il colore rosso è indice di un buon contenuto di ferro ed è per questo che essi (così come la frutta e la verdura dello stesso colore) sono consigliati nell alimentazione dei bambini. I metodi della cromoterapia riguardano non soltanto l alimentazione ma anche la scelta dei colori della casa, del luogo di lavoro, dell abbigliamento. Tale disciplina propone inoltre l assunzione di acqua colorata, l esposizione a luce di vari colori e l utilizzo di pietre dure colorate (magari come ciondoli) per far sì che i colori esercitino sull organismo i loro benefici poteri. I colori, infatti, non solo sono importanti nella natura e nell arte, ma svolgono un ruolo di primaria importanza anche per la nostra salute, Il rosso è insomma un colore che predomina su tutti gli altri, e anche per questo è portatore di gioia e vivacità nel grigiore della vita di tutti i giorni! Giallo Per la maggior parte delle persone il giallo è un colore positivo. Esso è il più chiaro e luminoso tra i colori cromatici, ed è il simbolo stesso della luce, del sole e dell oro. Il suo effetto è stimolante, radioso, positivo e rasserenante; il giallo, tuttavia, è anche il colore dell egoismo, e nei tempi passati contrassegnava le persone che erano state messe al bando. Lo spettro del giallo è compreso tra due poli: da un lato c è il giallo caldo e solare che trapassa nell arancione; è il colore della gioia di vivere e del calore,

8 TUTTO QUELLO CHE SI DEVE SAPERE SUI COLORI 37 dell estroversione e del piacere in una parola, il colore della vita. Dall altro lato c è un giallo negativo, sporco, impuro, scialbo e tendente al verde. È un giallo malaticcio, il giallo della morte. Il giallo associato al calore del sole è il colore dell ottimismo, della comunicazione e dell apertura nei rapporti umani. Esso è molto presente in pittura, ma non solo: il legame tra il giallo e tutto ciò che è leggero, sereno e spensierato emerge anche dalla poesia di Goethe (1995, p. 27) L autunno delle muse: Per vagare tra boschi e campi zufolando una mia canzone, me ne vado di terra in terra. E tutto si muove a tempo, tutto asseconda il ritmo in me, senza riposo. Il giallo dorato o scuro dà piuttosto un impressione di stabilità; il giallo che tende all arancione è un colore attivo, che emana energia. Molte culture considerano l anello dorato un simbolo di fedeltà. Nel folklore svizzero incontriamo l antica usanza secondo la quale la parte più faticosa della preparazione di un matrimonio toccherebbe alla «dama gialla». E se la prima farfalla che incontriamo all inizio della primavera è gialla, ciò significa che nel corso dell anno avremo un bambino. Nelle fiabe tedesche, i bambini appena nati sono spesso definiti «biondi portafortuna». Il colore giallo è associato al dio Mercurio, il messaggero degli dei; oggi, in versione molto più profana, sono le poste statali a essere contrassegnate dal giallo. Nella tradizione alchemica, il mercurio era detto argento vivo, un elemento che esiste anche in un composto dai riflessi dorati (se unito ad altri metalli, infatti, il mercurio dà origine a leghe leggere). La caratteristica essenziale del mercurio è la sua estrema mobilità, ed è questo che lo rende molto affine alla natura profonda del giallo. Quest ultimo, infatti, è un colore che irradia energia, si espande e si ingrandisce, anche se si lascia mescolare molto facilmente con altri colori. Il sole che splende in cielo è ovviamente giallo e quando esce da dietro una nuvola esso riscalda ogni cosa sulla Terra. In primavera i suoi caldi raggi risvegliano la natura irrigidita dal freddo dell inverno. Non a caso, molti dei primi fiori primaverili sono gialli: mimose, crochi, tulipani, narcisi, primule e primule maggiori.

9 48 LABORATORIO COLORI I popoli che vivono nella foresta vergine o nella giungla tropicale hanno un altro atteggiamento nei confronti del verde della natura che li circonda. Quest ultima, infatti, non solo offre agli uomini uno spazio in cui vivere ma spesso dispiega le sue forze distruttive, soffocando in poco tempo i terreni coltivabili così faticosamente conquistati alla vegetazione selvatica. Tali popolazioni vivono in continua lotta con le forze vegetative della natura, che diventa per loro quasi ostile: se da un lato essa dà loro nutrimento e riparo, dall altro minaccia continuamente di inghiottire e distruggere lo spazio dell uomo. In questa lotta le popolazioni della foresta agiscono spesso con una leggerezza per noi inconcepibile: appiccare il fuoco alla foresta, ad esempio, è una pratica all ordine del giorno. La civiltà moderna sta però prendendo coscienza del fatto che la distruzione della foresta pluviale ha effetti negativi sull intera situazione climatica mondiale. I primi, disastrosi effetti degli incendi in Asia e America del Sud sono già sotto gli occhi di tutti: i suoli si inaridiscono e vanno incontro a un processo di desertificazione, con conseguenti inondazioni e siccità (causate dall assenza di vegetazione, che in condizioni normali trattiene l acqua nel terreno). I diversi popoli della Terra, quindi, associano al verde concetti differenti, legati alla loro particolare esperienza della natura. Tuttavia l associazione tra il verde e la vita è quasi universale, perché senza la vegetazione gli uomini non potrebbero vivere sulla terra. Come ci ha rivelato la scienza, la fotosintesi attuata dalla clorofilla delle piante trasforma l acqua del terreno e l energia solare in elementi nutritivi per le piante e in ossigeno; quest ultimo viene poi liberato nell aria e rende possibile la respirazione degli altri esseri viventi. Il verde non è solo il colore della natura; in pittura, esso è il simbolo della vita. Ha un importanza fondamentale nelle raffigurazioni medievali della Passione e Resurrezione di Cristo. Anche il profeta Maometto è raffigurato con un mantello verde e un turbante dello stesso colore; verde è anche la bandiera con cui conquistò la Mecca. Nella simbologia islamica, il verde è considerato un colore maschile; noi invece, che associamo tale colore alla natura, tendiamo piuttosto ad attribuirgli una natura femminile. In Cina ed Egitto il verde è il tradizionale colore del risveglio dello spirito. Nell arte egizia tale colore corrisponde alla figura di Osiride, divinità del Nilo e della fertilità. Nell antico Egitto l espressione «fare cose verdi» significava «compiere opere buone». Anche il mito del Santo Graal è simbolicamente incentrato sul verde: lo stesso Graal è una coppa di smeraldo o cristallo verde. Accanto al bianco, al rosso e al violetto, il verde è uno dei colori della liturgia della Chiesa cattolica; esso non è particolarmente solenne ed è riservato alla normale messa della domenica.

10 TUTTO QUELLO CHE SI DEVE SAPERE SUI COLORI 49 Nella fede cristiana il verde, in quanto colore della resurrezione di Cristo, significa rinnovamento; esso è anche il colore dello Spirito Santo. La festa di Pasqua è anche una festa di primavera; non a caso in tedesco il Giovedì Santo, che conclude il periodo del digiuno quaresimale, è detto «giovedì verde»; in questo giorno molte famiglie rispettano la tradizionale usanza di mangiare spinaci. Anche la Domenica delle Palme, che apre la Settimana santa, è detta «domenica verde»; un antichissima usanza vuole che si adornino case e edifici sacri con rametti di ulivo. Quando, dopo un periodo di difficoltà, le cose cominciano ad andare un po meglio, si dice che la speranza rinverdisce. Il verde è il colore dell inizio, del principio delle cose. In molti miti che narrano la creazione del mondo il verde ha un ruolo fondamentale. Nelle sue sfumature più chiare, fresche e luminose il verde è il colore della primavera. Esso è anche il colore degli amori al loro inizio: una canzone popolare tedesca dei tempi andati diceva con molta poesia: «Ragazza, accostati a me dal lato in cui sono più verde...». Il «lato verde» è il lato sinistro del corpo, là dove si trova il cuore. L espressione tedesca «non essere verde per qualcuno» significa non essere graditi a una certa persona. Nell antichità la corona di mirto, un altra pianta sempreverde, era un segno d amore; Venere, la dea romana dell amore e della natura, indossava vesti verdi. Nel caso in cui a essere verde è un costume popolare tradizionale, è molto comune che venga indossato solo dalle ragazze nubili. Del resto si dice ancor oggi che i ragazzi e le ragazze sono nei loro «anni verdi». Di qualcuno che è immaturo, in lingua tedesca si dice che «ha ancora del verde dietro le orecchie», e in Inghilterra i principianti sono chiamati «greenhorns» (letteralmente «corna verdi»). Non ancora maturi sono anche la frutta verde e il «vino verde». Gli uccelli giovani presentano spesso un area di pelle di colore verdastro posta tutt attorno al becco; deriva da questo il modo di dire tedesco «Grünschnabel» (letteralmente «becco verde»), usato per indicare una persona di poca esperienza. Un altra espressione è «sedersi al tavolo verde», che indica il gioco delle carte; essa deriva dal fatto che in passato i tavoli da gioco erano ricoperti da un panno verde. Dal gioco delle carte derivano anche le locuzioni tedesche «lo stesso, in verde» e «ah tu, nove verde»: la prima si usa quando ci si trova davanti a qualcosa di già visto, con differenze irrilevanti, mentre la seconda è un esclamazione di sorpresa. L effetto positivo del verde consiste nella sua capacità di tranquillizzare l animo umano. Se mescolato con il giallo o il nero, però, il verde trasmette un senso di inquietudine e pericolo. I minacciosi draghi che popolano fiabe e leggende sono verdi, e nella nostra fantasia attribuiamo ai demoni occhi di colore verde. In alchimia si credeva che i liquidi verdi avessero la proprietà di trasformare gli altri materiali in oro; c è in questo un fondamento di verità, poiché è l azione aggressiva delle soluzioni a base di cloro, di colore giallo-verde, a separare l oro dal bronzo.

11 TUTTO QUELLO CHE SI DEVE SAPERE SUI COLORI 61 Che il nero sia o meno legato al lutto dipende dalle convinzioni religiose e dal contesto culturale delle diverse società. Nella nostra cultura, ai funerali si usa indossare abiti neri; nel cristianesimo antico il colore del lutto era invece il bianco. Nel buddismo l utilizzo del nero come colore del lutto sarebbe impensabile: questo colore cupo e opprimente non si presta affatto a simboleggiare la gioia connessa al cammino di luce e perfezione che l anima intraprende verso nuove forme di esistenza oppure verso il nirvana. Il nero è anche il colore delle tenebre assolute e della perdita di coscienza. Quando si sviene si è soliti dire: «Ho visto tutto nero». Le lingue europee hanno molte espressioni in cui il nero ha una connotazione negativa. I bambini giocano da generazioni a «Chi ha paura dell uomo nero?»; in questo gioco, quando arriva l uomo nero bisogna scappare il più velocemente possibile. In Inghilterra il malocchio è detto black look (letteramente «sguardo nero»). Streghe e stregoni hanno un «cuore nero», i pessimisti «vedono nero» o, come si dice in tedesco, dipingono «nero su nero», mentre chi fa battute di spirito su cose tragiche o macabre ha uno «humor nero». Chi soffre di malinconia, o almeno così credeva la medicina medievale, ha la «bile nera». In tedesco, calunniare qualcuno si dice «annerirlo» (anschwärzen), e in un famoso gioco di carte si perde quando si riceve la carta con il «nero Peter», che è poi diventato un proverbiale segno di sfortuna. Inoltre nessuno di noi vorrebbe essere la «pecora nera» della sua famiglia, o riesce a stare completamente tranquillo quando un gatto nero gli taglia la strada. Le «giornate nere» sono disastrose e nel famigerato «venerdì nero» iniziò la crisi economica americana del D altro canto però «mettere nero su bianco» significa rendere ufficiale qualcosa: la combinazione dei colori nero e bianco esprime oggettività e neutralità. Quando un commerciante realizza un guadagno, in tedesco si dice che «scrive numeri neri»; se però ha bisogno di un prestito, va a mettersi sulla «lista nera» dei creditori. In ogni lingua esiste il concetto di «lavoro nero», e molte utilizzano le espressioni «commercio/mercato nero» (contrabbando), «distillazione in nero», «pesca in nero» (di frodo) e «viaggiare in nero» (ossia senza biglietto). Al contrario degli animali bianchi, che portano fortuna e felicità, nelle fiabe e nelle credenze popolari gli animali neri sono visti come messaggeri di sfortuna. Si crede che corvi, cornacchie, scarafaggi, mucche, cani e gatti neri provochino o annuncino una disgrazia o addirittura una morte. Nei miti, nelle leggende e nelle fiabe il nero è spesso associato a catastrofi e sventure. Si salva solo lo spazzacamino, che invece si crede porti fortuna. Del resto in molte popolazioni primitive era diffusa l usanza di cospargersi il viso con fuliggine o terra nera per spaventare e allontanare gli spiriti maligni. Nel Medioevo il colorante utilizzato per tingere di nero le stoffe si ricavava soprattutto dalla corteccia di ontano. La sostanza che se ne traeva era detta

12 62 LABORATORIO COLORI «nero dei poveri» e produceva un colore grigio scuro, usato per tingere stoffe a buon mercato come la lana e il cotone più grezzo. Le stoffe più pregiate, alle quali si voleva dare un nero più intenso e profondo, erano trattate invece con un colorante ricavato dalle galle delle piante. Questo procedimento, però, era dispendioso e richiedeva molto lavoro. Dopo la scoperta dell America si iniziò a utilizzare il campeccio, una leguminosa originaria del Messico; tuttavia anche questo colorante, che dava buoni risultati, era molto caro. Nel XVII sec. il nero divenne il colore alla moda della potenza europea dominante, la Spagna. Gli abiti dovevano essere severi, chiusi attorno al collo e muniti di una sorta di collare bianco pieghettato che limitava molto la mobilità di chi li portava e, nei casi estremi, era così grande da coprire anche le spalle. Si trattava dei cosiddetti «collari a ruota di mulino», che a tavola rendevano necessario l utilizzo di cucchiai e forchette dal manico lunghissimo. Il nero fu il colore della Riforma e dei Protestanti. Nella maggior parte degli ordini religiosi cattolici i frati e le monache sono soliti portare tonache nere: in questi lunghi abiti di un nero uniforme tutte le persone sono uguali, ed è forse per questo motivo che il nero è diventato gradualmente il simbolo dell uguaglianza degli uomini di fronte a Dio. Negli ordini religiosi infatti il destino delle persone non è più determinato dal loro ceto sociale, dalla nascita o dalla ricchezza familiare: davanti a Dio queste differenze non hanno alcun valore. Il nero è anche il colore delle vesti ufficiali dei sacerdoti protestanti e dei giudici delle corti supreme. In politica, è solitamente associato ai conservatori. Il nero, spesso associato al rosso e al bianco, era uno dei colori più usati dalla propaganda nazista. In Italia era il colore ufficiale del fascismo, e per dimostrare la propria appartenenza al regime, i sostenitori di Mussolini indossavano una camicia nera. Per fortuna ai nostri giorni ci si può ormai vestire di nero senza necessariamente alludere a una determinata appartenenza politica. La preferenza per il nero è ormai una caratteristica di gruppi sociali molto eterogenei: teenager, teppisti, punk, rockettari, esistenzialisti, designer, sacerdoti, professori... Sebbene molta «magia nera» sia imperniata proprio su questo colore, non vanno dimenticate le «Madonne nere» della Chiesa cattolica, capaci di operare miracoli benefici. Nell antico Egitto erano nere due divinità: Iside, la dea della fecondità, e Anubis, il guardiano dei morti, dalla testa di sciacallo. E neri sono anche gli dei degli inferi della classicità, ovvero Caronte, Ecate e Plutone, e le dee della morte Kalì e Durga, venerate rispettivamente in India e in Tibet. In Grecia al colore nero era associato anche Crono, mentre in astrologia il pianeta corrispondente a tale colore è Plutone.

13 76 LABORATORIO COLORI produzione: tenendo controluce i frammenti di vetro, si potranno osservare splendidi giochi di luce. SCRIVERE UN LIBRO CON I COLORI I quadri non si dipingono solo con il pennello: si può usare anche la tecnica del collage, nella quale si devono incollare sul foglio ritagli colorati della più varia provenienza. Con questo metodo i bambini potranno realizzare autonomamente splendidi libri illustrati dedicati ai singoli colori: si può fare un libro blu, un libro verde, uno nero, uno rosso, ecc. Il primo passo consiste nel creare la copertina, che deve essere pensata in modo da far capire immediatamente di quale libro illustrato si tratti, ma la vera e propria preparazione dei libri illustrati inizia in seguito: per il «libro giallo», ad esempio, si dovranno reperire pezzetti di carta gialla, ritagli di stoffa, frammenti di riviste illustrate, pezzi di calendari o di pubblicità raffiguranti il sole, campi di grano, limoni, vestiti o altro; ognuno di questi elementi dovrà essere incollato sul libro fino a esaurirne le pagine (che non dovranno essere eccessivamente numerose). UN GIORNO PER OGNI COLORE Per richiamare l attenzione dei bambini su determinati colori, possiamo associarli ai giorni della settimana. Il lunedì può essere il giorno verde: i bambini saranno invitati a vestirsi di verde, l aula sarà ornata con elementi verdi (rami d albero, tendaggi, ecc.); inoltre dovremo inventare canzoni verdi, storie verdi, poesie verdi, ecc. e dovremo trovare il maggior numero possibile di nomi per le diverse tonalità di verde. Potremo anche applicare alle finestre disegni di colore verde, ad esempio sagome raffiguranti una giungla, e chiedere in mensa di preparare cibi verdi o ai bambini di portare merende verdi (ad esempio una fetta di torta agli spinaci). Discutendone con i bambini vi verranno sicuramente molte idee «verdi». Il martedì sarà dedicato a un altro colore e così via. Le opere d arte come punti di partenza per le nostre creazioni Dopo questi esercizi preparatori, e le esperienze cromatiche che li accompagnano, non sarà difficile trovare dei punti di contatto con le opere di alcuni pittori. Yves Klein, nei suoi ultimi anni, ha dipinto dei quadri particolari dedicati al colore blu, mentre Ruprecht Geiger ha realizzati solo quadri con tonalità rosse. Malewitsch, dal canto suo, ha dipinto il famoso quadrato nero, e molti pittori

14 IDEE PER GIOCARE CON I COLORI 77 astratti si sono dedicati allo studio di particolari tonalità cromatiche. Alcuni artisti, come Günter Fruhtrunk, hanno portato all estremo le possibilità dei colori, di cui (per così dire) hanno liberato tutta l aggressività; altri invece, come Max Bill, hanno cercato di realizzare delle combinazioni cromatiche più armoniche. Nelle loro opere molti pittori hanno raggruppato i colori attorno a tonalità cromatiche principali: Vincent van Gogh ha esplorato temi come un campo di grano, dei cipressi nel vento di maestrale, i campi verdi attorno ad Arles, ecc., mentre Paul Gauguin ha cercato di riprodurre sulla tela le impressioni cromatiche riportate nel corso dei suoi viaggi nel Sud. Opere adatte al nostro scopo (non soltanto quadri, ma anche vetrate, mosaici, spazi architettonici con particolari effetti cromatici) si incontrano in tutti i periodi della storia dell arte. Un piccolo consiglio: può essere molto utile predisporre delle raccolte di cartoline raffiguranti opere accomunate dalla centralità di uno stesso colore, ad esempio una serie di «quadri blu», ecc. (Seitz, 1997, p. 105 ss). Molti pittori che si sono occupati della teoria dei colori hanno tratto dalle loro osservazioni un grande impulso per le loro creazioni artistiche. Notevoli spunti sono stati forniti da Albers e da alcuni artisti della Bauhaus, e anche i puntinisti hanno sviluppato considerazioni interessanti. Per questi ultimi i colori non si mescolano sulla tavolozza, ma nell occhio dell osservatore: accostando punti rossi e punti blu, ad esempio, il colore che si percepisce osservando il quadro da una certa distanza sarà il viola. Dopo aver invitato i partecipanti a osservare per un po di tempo dei quadri di questo tipo, potremo chiedere loro di creare (con il nostro aiuto) delle opere che seguano gli stessi principi. Creiamo da soli i nostri colori Colori naturali ricavati da decotti Ci sono molti modi per fare noi stessi i colori che ci servono. Uno dei più facili consiste nel preparare tè e decotti e nel farne evaporare l acqua: i residui che si condensano sul fondo del pentolino possono essere usati per dipingere e colorare. In questo ambito si possono fare moltissimi esperimenti che con il tempo ci metteranno in possesso di un intera tavolozza di colori dai toni delicati. Ai bambini piace molto dipingere con colori fatti da loro stessi (e ancor più, come vedremo nei prossimi esercizi, utilizzare carta e pennelli che essi stessi hanno fabbricato). Qui di seguito vi proponiamo alcuni suggerimenti.

15 84 LABORATORIO COLORI sia stato precedentemente accartocciato e poi nuovamente disteso: lasciando cadere le gocce su di esso si darà origine a forme irregolari e affascinanti. Alla fine dell esercizio si può sovrapporre al foglio inumidito un foglio bianco sul quale si imprimeranno i «fiori» di colore, che potranno così essere conservati (con grande soddisfazione dei bambini). INCANTESIMI CON I COLORI Lasciando cadere una goccia di china su un foglio di cartoncino precedentemente inumidito con una soluzione di sale nascono «fiori di colore» completamente diversi da quelli dell esercizio precedente. Un altro incantesimo consiste nel lasciar cadere alcune gocce di succo di limone su una superficie colorata da poco. Ma la magia che più piace ai bambini è quella dell inchiostro simpatico. Prendete del succo di limone (o di cipolla) e invitate i bambini a scrivere con esso una «lettera invisibile»; riscaldando il foglio sul termosifone, con il ferro da stiro o sotto i raggi del sole vedrete apparire una traccia brunastra che diverrà gradualmente leggibile. Una variante di questo esercizio consiste nel far disegnare ai bambini un invisibile mappa del tesoro. UNA PIOGGIA DI COLORI Questo esercizio va svolto all aria aperta. Invitate i bambini a spruzzare, con un pennello, i colori su un grande foglio di carta; si potrà osservare così la formazione di grandi e piccole gocce colorate, di scie e di macchie di colore. Tenendo il pennello come una bacchetta cinese e facendo «scattare» l indice sulla parte posteriore si ottiene una serie di macchie; usando colori diversi si possono creare bellissime cascate. Alla fine dell esercizio il foglio può essere tagliato in parti più piccole, che di solito danno un effetto migliore. BOMBE DI COLORI! Anche questo esercizio va svolto all aria aperta. Fissate su una tavola di legno di grandi dimensioni un foglio di cartoncino ambio e robusto. Riempite poi dei coni di carta (simili a quelli in cui si vendono le castagne) con colori liquidi e invitate i bambini a lanciarli con forza sul cartoncino. I coni di carta si romperanno, dando origine a «esplosioni» di colore che si imprimeranno sul foglio; ripetendo le esplosioni potrete mescolarli e sovrapporli. Questo esercizio può essere combinato con la «pioggia» proposta nel precedente, dando origine così a una festa di colori che divertirà grandi e piccini.

16 94 LABORATORIO COLORI Disposizioni cromatiche RAGGRUPPIAMO I COLORI In questo primo esercizio, lasciate semplicemente spaziare la curiosità dei bambini tra i molti colori a disposizione. Stendete su un tavolo tutte le carte, facendo notare ai bambini quanti colori siano ora visibili; se le avrete mescolate bene, sul tavolo non risulterà immediatamente riconoscibile alcun colore determinato. Può darsi però che, del tutto casualmente, si siano formati dei «nidi» composti da colori affini; se così non è, li si può anche costruire. Non è difficile, basta partire da due colori simili che il caso ha messo vicini. Dopo aver mostrato loro come si fa, invitate i bambini a proseguire da soli. Questo semplice esercizio di composizione di serie cromatiche vi offrirà anche l occasione di osservare le dinamiche di gruppo che si instaurano tra i partecipanti. TUTTI I NOMI DEI COLORI Di fronte a una serie di colori affini non si può impiegare sempre il medesimo nome; all improvviso «giallo», «verde» e «blu» sembrano denominazioni troppo generiche e diventa necessario inventare nomi migliori. Il modo più semplice di farlo è procedere per associazioni: se un colore assomiglia a un campo di grano, possiamo chiamarlo «giallo campo di grano», e così via. In questo gioco non vanno posti limiti alla fantasia dei bambini: se una tonalità di grigio evoca in uno dei partecipanti il colore del cielo «a pecorelle», si può chiamarlo «grigio cielo a pecorelle». In questo modo possono nascere anche nomi molto poetici: un colore può essere associato ai capelli di qualcuno che si specchia nell acqua, o a un fungo nell erba fresca di rugiada. Difficilmente tutti saranno d accordo sulla scelta di un nome, ma questo non è importante: ciò che conta è sviluppare la fantasia. Questo esercizio può essere svolto anche per i colori che noi stessi abbiamo creato nel corso degli esercizi precedenti. CAMPI DI COLORE Raggruppate le carte in base alla tonalità dominante; si formeranno così zone in cui predomina il verde, altre in cui predomina il blu, ecc. Invitate poi i bambini a individuare i confini tra le diverse zone. Sicuramente nasceranno delle discussioni sull assegnazione di alcune carte «di confine»: questa carta è verde o blu?

17 IL GIOCO DELLE CARTE COLORATE 99 IL PRATO COLORATO Chiedete ai bambini di che colore è un prato; tutti risponderanno: «È verde». Per far loro capire che i prati non sono solo verdi, bensì comprendono molti altri colori, è molto utile il seguente esercizio. Dopo aver steso sul tavolo un foglio bianco (il colore del mobile può infatti influenzare la percezione dei colori che si dispongono su di esso), invitate i bambini a ricostruire il campo cromatico del prato. Esso includerà i colori della terra, delle pietre, della sabbia, del sentiero che lo attraversa, dei fili d erba, dei fiori e dei petali. I bambini potranno così iniziare a differenziare il verde del prato e a distinguerne le varie componenti. Dopo aver svolto l esercizio, mostrate ai bambini una riproduzione de Il grande prato di Albrecht Dürer e invitateli a cercare le differenze cromatiche interne al prato in esso riprodotto. I COLORI DI UN DIPINTO Mostrate ai bambini un dipinto o un disegno (sono particolarmente adatte le opere di Feininger, di Nolde, di Böcklin o dei cosiddetti Giovani selvaggi) e cercate di individuare con loro tutti i colori che contiene; se un colore compare solo in una percentuale minima del disegno, lo potete ignorare. Scegliete poi le carte colorate corrispondenti ai colori individuati e disponetele su un tavolo. In questo modo è possibile ricostruire l atmosfera cromatica del dipinto, che diventa per così dire trasparente: le immagini rivelano le loro qualità coloristiche e riescono a trasmettere emozioni anche a prescindere dalla rappresentazione di un contenuto. Comprendere questa proprietà dei colori rende i bambini più attenti e consapevoli di fronte alle opere d arte. DI CHE COLORE È IL TEMPO OGGI? Ogni condizione atmosferica ha i suoi colori particolari. Invitate i bambini a rispondere alle seguenti domande: «Che sfumatura di blu ha oggi il cielo? Come ci appaiono le foglie, i muri delle case, le ombre degli oggetti?». Spiegate poi che anche la pioggia ha il suo colore, così come l inverno e l autunno. Non accontentatevi di risposte generiche: i bambini devono cercare di descrivere le differenze cromatiche nel modo più preciso possibile, anche ricorrendo a confronti e similitudini.

18 IL GIOCO DELLE CARTE COLORATE 105 Che cosa gli può succedere?». Con le carte colorate è poi possibile illustrare la storia del colore, disponendo sul tavolo o sul pavimento i colori corrispondenti ai vari episodi. Ci si può anche ispirare a libri illustrati, che però non devono essere mostrati ai bambini; lo scopo dell esercizio è infatti quello di concentrarsi sui colori, non sulla narrazione di una storia. TRACCE COLORATE In questo gioco l educatore o l insegnante predispone nella stanza (o ancor meglio all aperto) delle tracce colorate, che i bambini dovranno seguire; le tracce possono anche venire nascoste o proposte come soluzioni di facili indovinelli. Seguendo le tracce, i bambini devono cercare di ricostruire la storia di chi le ha lasciate; se lo reputate necessario potete stimolarli con semplici domande: «Perché questa traccia ha questa forma? Cos è successo?». E già la storia è incominciata... STORIE RACCONTATE CON I COLORI In questo esercizio i partecipanti devono tenere in mano un certo numero di carte scelte a caso, come in un normale gioco di carte, e osservarle con attenzione. Subito dopo l educatore racconta una storia imperniata su immagini semplici e chiare. Un esempio potrebbe essere il seguente: «Una bambina stava attraversando il bosco in una notte buia. Tutto a un tratto arrivò a una radura; in quel momento si alzò la luna piena, e ogni cosa prese riflessi argentati». I bambini devono posare sul tavolo le carte corrispondenti ai colori che contrassegnano gli episodi della storia e commentare le scelte degli altri. Due varianti a questo esercizio consistono nell invitare i bambini a raccontare una storia con i colori che hanno in mano, oppure nel proporre loro una storia a episodi in cui ogni bambino (sempre utilizzando i colori che ha in mano) prosegue la narrazione del compagno che lo ha preceduto. FRASI COLORATE Fate sedere i bambini in cerchio sul pavimento. A turno ognuno posa al centro una carta colorata e chiede ai compagni di formulare mentalmente una frase che si intoni al colore proposto, e poi di dirla agli altri. Ripetendo l esercizio con molte carte verrà a crearsi una divertente girandola di frasi, che potranno anche dare spunto a storie divertenti con i colori come protagonisti.

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