COMPETENZA INFERMIERISTICA NELLA PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO. COORDINATORE INFERMIERISTICO Giuseppina Ferrotti
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- Jacopo Bianco
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1 COMPETENZA INFERMIERISTICA NELLA PREVENZIONE DEL TROMBOEMBOLISMO VENOSO COORDINATORE INFERMIERISTICO Giuseppina Ferrotti
2 La sottoscritta Giuseppina Ferrotti ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario
3 Le aziende sanitarie hanno subito : Cambiamento istituzionale Modifica del quadro normativo Progresso scientifico Innovazione tecnologica MODIFICA CARATTERISTICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE COMPETENZE INDIVIDUALI
4 Insieme di conoscenze, capacità, atteggiamenti osservabili attraverso comportamenti organizzativi che le persone devono possedere per svolgere con efficacia ed efficienza le proprie funzioni.
5 Sono il contributo personale e specifico di ciascun collaboratore per rendere il proprio ruolo flessibile, dinamico ed orientato al futuro, in una organizzazione attualmente in trasformazione. (Levati, Sarao 2003)
6 Tecniche: come si esegue una manovra Conoscenze: bagaglio culturale e ciò che si impara durante il proprio percorso Talenti: modelli ricorrenti di pensare, sentire e comportarsi
7 profilo professionale LEGATE contenuto del know how risorse individuali MISURATE sulla base di un criterio prestabilito rispetto a standard specifici
8 Per la maggior parte delle persone non sono indicate particolari precauzioni In presenza di minimo rischio PREVENIRE può proteggere da eventi anche molto gravi
9 PREVENIRE LA TROMBOSI E POSSIBILE INTERVENENDO SUGLI STILI DI VITA Molto importante è l attività fisica Riduce il sovrappeso Evita il ristagno venoso
10 È bene alzarsi in piedi e se possibile passeggiare e/o fare esercizi di streatching La maggior parte dei viaggiatori non ha problemi, ma in caso di gambe gonfie o dolenti consultare un medico e utilizzare calze elastiche preventive
11 Scegliere alimenti che contribuiscono a controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, esempio cibi ricchi di omega-3 (pesce bianco, noci, nocciole), frutta e verdura Bere acqua o bevande analcoliche in modo regolare, in quanto fluidifica il sangue e facilita la circolazione
12 Durante il riposo e di notte, sollevare le gambe di cm D inverno evitare l esposizione a fonti di calore dirette D estate non esporre le gambe al sole nelle ore più calde
13 Utilizzare calzature adeguate se si sta molto in piedi Calze elastiche preventive indossandole al mattino fino alla sera Le calze elastiche non sostituiscono l attività fisica quotidiana ma AIUTANO
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15 La maggior parte dei pazienti ricoverati in ospedale presenta almeno un fattore di rischio per TEV e circa il 40% ne ha tre o più. (Anderson 1992) La morbosità e la mortalità a breve e lungo termine e i costi correlati al TEV rendono necessaria la PROFILASSI almeno nei pazienti a rischio moderato e alto.
16 A CAUSA Eterogenicità e complessità (polipatologia ed età avanzata) Frequente presenza di rischio emorragico Diagnosi precoce spesso difficile Paziente spesso asintomatici per TEV Embolia polmonare spesso come prima manifestazione di Trombosi in atto Ampia diagnosi differenziale
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18 I pazienti ricoverati in Medicina Interna sono per lo più anziani e ipomobili. Il personale infermieristico può utilizzare scale validate per la valutazione dell autonomia
19 Scala delle attivita di base della vita quotidiana: valuta l autonomia del paziente in seguito ad un evento acuto rispetto alla condizione domiciliare precedente
20 Valuta il grado di autonomia del paziente da ogni ambito fisico e verbale, registra ciò che il paziente compie realmente
21 Una meta analisi di studi randomizzati non ha provato che il riposo a letto sia utile in qualche patologia contrastare la stasi venosa ginnastica passiva
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26 Mobilizzazione precoce Ripresa della deambulazione Rilevare il rischio di caduta Utilizzo di scale validate (ad esempio la scala di Conley)
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28 INTERVENTI DI PROFILASSI mezzi meccanici farmaci
29 Mezzi meccanici Compressione pneumatica intermittente Compressione plantare Calze elastiche a compressione graduata Filtri cavali Susan R. Kahn Chest 2012;141;e195S e226s
30 Usate da sole o in combinazione con la profilassi farmacologica e la compressione pneumatica intermittente Sono prescritte dal medico che deciderà la classe e la tipologia Mantenute fino a completa mobilizzazione del paziente
31 compressione pneumatica intermittente Meccanismo d azione La compressione pneumatica favorisce lo svuotamento e riempimento attivo delle vene profonde in un ciclo predeterminato di pressione, generando un flusso ematico dalla periferia verso il centro che previene la stasi. Rispetto alle GCS è meno confortevole (non consente la deambulazione) e necessita di una pompa. Si può fare da seduto o a letto e si toglie quando deambula. In alcuni studi è stato utilizzato in combinazione con le calze elastiche (ICP da coricato e GCS da deambulante) Limiti: esperienza e costi
32 SCOPI Arrestare la progressione del coagulo Prevenire la frammentazione del coagulo Ridurre il rischio di recidiva della tvp
33 Necessitano di prosecuzione della profilassi pazienti anziani: neoplastici, con esiti di ischemia, con mobilità molto ridotta o recente frattura di femore/bacino Necessitano di training e informazioni circa gli effetti collaterali e la sospensione della terapia
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