L equilibrio finanziario della banca (parte II)
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- Marianna Molinari
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1 L equilibrio finanziario della banca (parte II) Prof. Umberto Filotto Corso di Economia delle Aziende di Credito Università di Roma Tor Vergata CLEMIF Anno Accademico
2 Alcuni aspetti della gestione della liquidità Incertezza dei flussi di cassa futuri, un aspetto determinante. Il contributo informativo dei metodi precedenti dipende molto da ipotesi, previsioni, stime, simulazioni, stress tests che possono essere supportate anche da modelli matematico-statistici molto avanzati. La previsione dell equilibrio finanziario serve per decidere dimensione-composizione delle componenti liquide dell attivo patrimoniale, tenendo presente il loro costoopportunità, correlato al rendimento-rischio degli impieghi fruttiferi alternativi. Cessione dei crediti e nuove prospettive di gestione dell equilibrio finanziario (cartolarizzazione)
3 (segue) Alcuni aspetti Contingency funding plans. In caso di «rottura» dell equilibrio finanziario è comunque necessario progettare soluzioni alternative per contenere il rischio di liquidità, attivando nuove fonti di liquidità, utilizzando sia attività finanziarie idonee (da vendere o/e da dare in garanzia) sia passività potenziali (ricorso a linee di credito preventivamente negoziate); Le informazioni sull andamento dell equilibrio finanziario in prospettiva sono utili per retroagire (feedback) imprimendo nuovi indirizzi politiche future di impiego-raccolta (tassi di sviluppo comparati), Impostando eventuali scelte di cessione di «pacchetti di prestiti» per ottenere liquidità da fonti alternative.
4 Piani temporali in sequenza Previsione e gestione dell equilibrio finanziario assumono una prospettiva temporale dal brevissimo termine ad orizzonti temporali progressivamente più distanti: Gestione della tesoreria a breve: impiego di operazioni immediate di aggiustamento dell equilibrio di cassa. Gestione dell equilibrio finanziario oltre il breve periodo: interventi vari sulla dimensione-composizione degli attivi patrimoniali e dei passivi. In conclusione, la banca deve essere in grado di fare fronte alle proprie obbligazioni «a vista» (subito) e di mantenere questa capacità in tutti i momenti successivi (sempre).
5 Nuova regolamentazione della liquidita : Basilea 3 Insegnamenti dalla crisi finanziaria del : Leva finanziaria eccessiva, Insufficienza dei requisiti minimi di capitale, Elevata incidenza delle relazioni credito-debito nelle relazioni interbancarie (veicolo di contagio), Insufficienza dei presidi di liquidità, Trasformazione eccessiva delle scadenze, In sintesi: forte interdipendenza fra equilibrio finanziario ed equilibrio patrimoniale.
6 Obiettivi del regolatore Presidiare la stabilità della singola banca e del sistema bancario prevenire Rischio di solvibilità (insolvenza) della singola banca Rischio di liquidità della singola banca Contagi di rischio fra le banche (rischio sistemico) Costi ed effetti distorsivi dei salvataggi pubblici delle banche..quindi: introduzione di nuovi requisiti minimi di liquidità e di equilibrio finanziario
7 I nuovi requisiti I. Liquidity coverage ratio (LCR) Definizione High Quality Liquid Assets: quali asset possono essere considerati liquidi? applicando quali sconti di valore (haircuts)? Rilevazione a calcolo dei deflussi: stime di run-off delle passività stime di draw-down delle linee di credito confermate Finalità: assicurare la capacità permanente dell attivo di «finanziare» i deflussi potenziali di cassa dei successivi 30 giorni
8 II. I nuovi requisiti Net stable funding ratio (NSFR) definizione e calcolo di ASF: applicazione di factors di ponderazione alle classi di funding (fonti) per stimarne prudenzialmente l effettiva disponibilità (stabilità) nei 12 mesi successivi; definizione e calcolo di RSF: applicazione di factors di ponderazione alle varie classi di assets per stimarne l effettivo fabbisogno di funding stabile nei 12 mesi successivi e fabbisogno di fondi stabili Finalità: assicurare l equilibrio finanziario dei 12 mesi successivi, imponendo un rapporto minimo permanente di equivalenza fra disponibilità e fabbisogno di fondi stabili vincolare la trasformazione delle scadenze
9 Liquidità e mercato, il market liquidity risk L analisi della struttura finanziaria delle banche prima della crisi rivela che le banche hanno adottato la politica di minimizzare la detenzione di attività immediatamente liquide (riserva di 1^ linea = moneta in cassa, depositi liberi c/o BC, attività convertibili prontamente in moneta senza rischio di prezzo), ed hanno investito in attività finanziarie più remunerative considerate monetizzabili con basso rischio di prezzo (riserva di 2^ linea, costituita da titoli obbligazionari).
10 Liquidità e mercato, il market liquidity risk Le ragioni di questa politica erano: 1. il costo-opportunità della riserva di 1^ linea, 2. il maggiore rendimento degli investimenti nella riserva di 2^ linea, 3. la supposta stabilità dei mercati mobiliari (bassa volatilità), 4. quindi, gestire il trade-off fra le r. di 1^ e 2^ l. con profitto. Ciò spiega la crescente esposizione delle banche al rischio che i mercati siano quando fosse necessario monetizzare meno liquidi (market liquidity risk), cioè offrano opportunità minori e più onerose di monetizzazione (minusvalenze e haircuts).
11 (segue) Liquidità e mercato Durante la crisi (marcata rarefazione della liquidità dei mercati), l ipotesi 3 si è rivelata infondata e le banche hanno subito forti perdite e oneri di monetizzazione a causa del forte squilibrio fra domanda e offerta di liquidità e della caduta dei prezzi di mercato. Il market liquidity risk ha assunto dimensione sistemica poiché tutte le banche si sono trovate nella necessità di presidiare la «propria» posizione di liquidità, anche a causa della loro forte interconnessione (rapporti credito-debito fra banche). Questo scenario, fra l altro, ha motivato la decisione del regolatore di introdurre nuovi e stringenti requisiti minimi di liquidità e di equilibrio finanziario (i menzionati LCR e NSFR).
12 (segue) Liquidità e mercato Occorre quindi inquadrare bene la struttura e le fonti della liquidità della banca, immaginando i loro pesi relativi
13 Liquidità del mercato qualche conclusione non esiste una nozione oggettiva e quantizzabile di liquidità del mercato: il mercato è «liquido» finche sussiste equilibrio fra domanda e offerta di liquidità, cioè gli agenti sul mercato sono disposti a «scambiare» liquidità la liquidità deve «circolare». la nozione di liquidità del mercato non è compatibile con l eventualità che prevalga la propensione degli agenti a riprendere liquidità dal mercato e a tesorizzarla quindi la liquidità del mercato è in realtà è una «opportunità o un bene condiviso».
14 Liquidità del mercato qualche conclusione esiste una forte e potenziale correlazione fra liquidità della banca e liquidità del mercato: se le banche chiedono massicciamente liquidità al mercato, questo non è più liquido. quando il mercato non è più liquido, l unico fornitore di liquidità è la Banca Centrale (agente esterno). Perdite e oneri di monetizzazione impattano sugli equilibri reddituale e patrimoniale il rischio di liquidità innesca il rischio di solvibilità.
15 Liquidità del mercato criteri di valutazione In proposito le nozioni rilevanti sono: spessore, profondità e resilienza del mercato delle diverse categorie di strumenti mobiliari
16 Liquidità e solvibilità Si è detto che l equilibrio finanziario è subordinato a un vincolo di equilibrio economico della gestione e si è accennato rischio di liquidità e rischio di solvibilità sono concetti interdipendenti Definizione di «solvibilità» Valore attività > Valore passività ossia, il Patrimonio Netto (PN) nozione contabile è > 0 Occorre inoltre qualificare i concetti di solvibilità e liquidità: mentre il primo identifica una situazione statica, il secondo corrisponde invece ad una dimensione dinamica, cioè alla capacità della banca di far fronte continuamente ai propri impegni. Solvibilità e liquidità sono legate nel tempo da correlazione positiva, da relazioni causa-effetto bi-direzionali
17 Patrimonio Netto: quale è il suo valore? è un problema di criteri contabili che occorre considerare la misura del PN si fonda su una differenza di valori ed è quindi influenzata dai criteri impiegati per la determinazione degli stessi: Passivo Valori nominali Attivo Valori in larga parte stimati, variabili e incerti i criteri di valutazione dell attivo sono differenziati per tipo di asset e per impostazione di metodo: valori correnti (fair value, stime interne di impairment ), valori di liquidazione, il PN che pur deriva da complesse procedure di valutazione rappresenta l indicatore sintetico e principale della solvibilità della banca.
18 (segue) Liquidità e solvibilità Le relazioni causa-effetto fra liquidità e solvibilità 1 caso. Una banca stima che il fabbisogno futuro di liquidità aumenti rapidamente monetizza subito importi rilevanti di titoli di proprietà se subisce consistenti perdite (minusvalenze e oneri) e conseguenti perdite di esercizio la derivante diminuzione del patrimonio netto preannuncia un problema di solvibilità i creditori della banca percepiscono il rischio di insolvenza e liquidano subito, come possibile, i propri crediti (prelievi da depositi, vendita di obbligazioni a prezzi decrescenti) e provocano la crisi di liquidità con effetti di feed-back che determinano successiva insolvenza. liquidità e solvibilità interagiscono dinamicamente secondo una spirale negativa
19 (segue) Liquidità e solvibilità 2 caso. Una banca apposta in bilancio crescenti rettifiche su crediti (aumento dei non performing loans) i creditori percepiscono un problema di solvibilità agiscono di conseguenza costringono la banca a monetizzare titoli le eventuali perdite «avverano» l aumento del rischio di solvibilità, l interazione negativa fra liquidità e solvibilità determina insolvenza e illiquidità definitive. si noti che nella sequenza ha un ruolo rilevante il rischio percepito dai creditori questo è spesso maggiore della realtà problemi di opacità del bilancio, di asimmetria informativa, di razionalità «limitata» di fatto viene meno la fiducia dei creditori nella banca.
20 (segue) Liquidità e solvibilità 3 caso. Una banca può subire, per vari motivi: azioni legali, pubblicità di analisi del supervisore, notizie dei media. Una caduta di reputazione che innesca in vario ordine la «sequenza» di eventi sopra illustrata. Si noti inoltre che in ogni caso l interazione negativa fra equilibrio finanziario, reddituale e patrimoniale si riflette nella, e viene amplificata dalla, diminuzione della valutazione del capitale azionario espressa dal mercato. La figura seguente propone una «mappa» che facilita la lettura delle relazioni illustrate: la situazione 1 è stabile ma esposta a rischio, quella 4 è definitiva e irrecuperabile (fallimento), quelle 2 e 3 sono transitorie.
21 (segue) Liquidità e solvibilità
22 (infine) Liquidità e solvibilità è assai probabile che una situazione deteriorata di liquidità abbia esito in una situazione di insolvenza, e che una situazione precaria di solvibilità inneschi un deterioramento della situazione di liquidità, con gravi «esternalità negative»: perdite dei creditori della banca, contagio verso altre banche, instabilità sistemica. Gli strumenti per prevenire, interrompere, risolvere l interazione perversa sono: regolamentazione dei requisiti di struttura finanziaria, supervisione dell osservanza di tali requisiti, con eventuali interventi (liquidità da BC, ricapitalizzazione, ) procedure di gestione e risoluzione delle crisi bancarie, meccanismi dei tutela dei depositanti.
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