La valutazione del rischio di credito

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1 La valutazione del rischio di credito Anno Accademico Argomenti Una panoramica sui rischi finanziari Il Leverage L equilibrio di gestione Basilea I: un breve excursus La normativa di Basilea I La crisi della Tigri Asiatiche Da Basilea I a Basilea II : le ragioni del passaggio 2 1

2 I rischi finanziari In finanza, i rischi possono essere classificati in base alla loro natura in: 1. Rischio sistematico 2. Rischio specifico La parte di rischio che può essere eliminata mediante diversificazione è detta rischio diversificabile (o rischio specifico) e rappresenta il rischio peculiare di una specifica impresa Al contrario, vi è una porzione di rischio che non può essere eliminata, indipendentemente da quanto gli investitori diversifichino il loro portafoglio. Tale rischio è il rischio sistematico (o rischio di mercato o non diversificabile), che può essere pensato come il rischio del mercato nel suo complesso. 3 I rischi finanziari e non finanziari Principali classificazioni Rischi finanziari: Rischio di credito; (prima misurazione in Basilea I) Rischio di mercato; (misurazione in Basilea II) Rischio di liquidità. (misurazione in Basilea III) Rischi non finanziari: Rischio operativo-rischio legale (misurazione in Basilea II) Rischio strategico; Rischio reputazionale. 4 2

3 Le componenti del rischio di credito 1. Probabilità di insolvenza (PD) 2. Perdita in caso di insolvenza (LGD) 3. Esposizione del momento del default (EAD) 4. Scadenza economica residua, maturity(m) Tali componenti vengono utilizzate nel calcolo del rating, coerentemente con l impostazione di Basilea II ( di cui si parlerà in seguito). 5 Il rischio di mercato Esso deriva da variazioni inattese degli indici di mercato che determinano una variazione al rialzo o al ribasso del valore di una posizione in strumenti finanziari o valute. Le metodologie di quantificazione del rischio di mercato più comuni sono: il Gap la Duration il Var La prime due metodologie si riferiscono prevalentemente al rischio di interesse. 6 3

4 Il rischio di liquidità Le turbolenze di mercato del 2007 hanno evidenziato rilevanti crisi di liquidità, che hanno indotto il Comitato ad introdurre i requisiti di liquidità ( oltre ad irrigidire quelli patrimoniali),allo scopo di sostenere fenomeni di stress prolungati. Tali misure hanno tuttavia accentuato la prociclicità delle banche Il ruolo di finanziatore dell economia reale-a cui ha storicamente assolto il sistema bancario- risultava seriamente compromesso. 7 Il rischio di liquidità ll rischio di liquidità si articola in due forme: 1. Funding risk Il rischio che la banca non sia in grado di far fronte a deflussi di cassa nei tempi richiesti. 2. Market liquidity risk Il rischio che la banca, per monetizzare un asset, finisca per influenzarne in misura significativa il prezzo, a causa di una situazione di illiquidità. 8 4

5 Leverage Al rischio di liquidità è strettamente connesso il rischio di leva finanziaria o leverage. lltermine leva finanziaria è utilizzato con riferimento a un dato investimento o attività, e denota il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto di un'impresa. 9 L equilibrio di gestione Tra gli obiettivi che devono essere perseguiti dalla gestione bancaria vi sono la liquidità e la solvibilità. Operare in condizioni diliquidità, per la banca, significa essere in grado di far fronte continuamente alle richieste di rimborso delle passività e agli impegni assunti. L obiettivo della liquidità, si identifica con il perseguimento dell equilibrio finanziario. L equilibrio economico è vincolato all equilibrio patrimoniale e finanziario. 10 5

6 L equilibrio di gestione La solvibilitàè la capacità di far credito, di attrarre depositi e la fiducia dei risparmiatori. Conservare uno stato disolvibilità, invece, significa per la banca avere delle attività il cui valore supera quello delle passività. L obiettivo della solvibilità, si identifica con il perseguimento dell equilibrio patrimoniale. 11 Il rischio operativo Deriva dall inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni (calamità naturali,contesto politico-legislativo),includendo il rischio legale ed escludendo il rischio strategico e il rischio reputazionale. 12 6

7 Basilea: un breve excursus storico Basilea 1 Basilea 2 Basilea 3 Rischio di credito No diversificazione No scadenze No rischio di controparte Non solo rischio di credito Sofisticate tecniche di misurazione Prociclicità Eccessiva leva finanziaria Insufficiente base patrimoniale Rischio di liquidità Sistema bancario ombra Rafforzamento requisiti patrimoniali 13 Basilea I Il Comitato di Basilea è un organo consultivo internazionale, istituito nel 1974 dalle banche centrali dei paesi del G10. L obiettivo era di favorire la cooperazione tra le banche centrali attraverso una regolamentazione comune del sistema finanziario e creditizio. Il primo accordo risale al 1988,momento in cui le Autorità monetarie e creditizie decisero di passare da un controllo qualitativo a uno di tipo quantitativo. 14 7

8 Basilea I Due tipologie di controlli Qualitativo Nei primi anni di attività, il controllo si fondava sul rispetto delle normative e su un controllo ispettivo degli organi di vigilanza. Quantitativo Dal1988 ad oggi, il controllo si fonda sul rispetto di indicatori che rapportano il patrimonio di vigilanza agli investimenti bancari. 15 Il risk based capital ratio L Accordo sul «Capitale Minimo delle Banche» contiene la misura e la definizione del capitale minimo accettate a livello internazionale. Il risk basedcapital ratio viene utilizzato per misurare il livello di rischio di credito associato a tutti gli assets della banca, determinando una quantificazione del patrimonio di vigilanza della vigilanza della banca a fronte dei rischi assunti, come si evince dalla formula seguente. à 8% 16 8

9 Il risk based capital ratio Scomposizione del patrimonio di vigilanza Tier1 Equitye riserve ordinarie iscritte a bilancio + Tier2 + Tier3 8% del capitale Riserve occulte e di rivalutazione, strumenti di capitale ibridi erogato Strumenti di capitale ibridi (scadenza max2 anni)finalizzati alla copertura dei rischi di mercato 17 Il risk based capital ratio Relativamente al denominatore dell indice, il sistema di ponderazione degli assets del bilancio bancario si fonda su 5 coefficienti: 1. 0% per gli impieghi verso governi centrali, banche centrali e Unione Europea; 2. 20% per gli impieghi verso enti pubblici, banche e imprese d investimento; 3. 50% per i crediti ipotecari e le operazioni leasing su immobili; % per gli impieghi verso il settore privato; % per le partecipazioni in imprese non finanziarie con risultati di bilancio negativi negli ultimi due esercizi. 18 9

10 Il risk based capital ratio Con Basilea I, le banche devono aumentare il capitale di vigilanza ad ogni incremento dell attivo ponderato per il rischio di controparte. Al fine di non aumentare eccessivamente il patrimonio di vigilanza, le banche possono optare per debitori con coefficienti di ponderazione più bassi o, alternativamente, possono ridurre gli investimenti verso le controparti più rischiose. 19 Basilea I Solo rischio di credito Coefficienti di ponderazione rigidi LIMITI No diversificazione di portafoglio Non considera la maturity 20 10

11 La crisi delle Tigri Asiatiche : un quadro d insieme Fino ai primi anni novanta la maggior parte degli investimenti che promossero la crescita di alcuni Paesi del Sud-Est asiatico(corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore, ed in seguito Indonesia, Malaysia, Thailandia e Filippine)provenivano dai risparmi interni. Successivamente, l autosufficienza finanziaria di molti paesi incominciò a dare segni di cedimento e si rese necessario il ricorso a capitali esteri(soprattutto dal Giappone ed Europa) Sviluppo delle importazioni dovuto all aumento degli investimenti e ad un incremento della spesa (miracolo asiatico) 21 La crisi delle Tigri Asiatiche : un quadro d insieme All inizio dell estate del 1997 la Thailandia è stata investita da una forte crisi della propria valuta sul mercato dei cambi. Diminuzione dei prestiti da parte dell estero. Le banche centrali furono costrette a vendere le proprie riserve La combinazione dei tassi di interessi più alti e la perdita di valore della valuta causarono problemi finanziari all economia, alle imprese e alle banche. La riduzione degli investimenti da parte delle aziende e dei consumi da parte delle famiglie peggiorò ulteriormente la debole situazione economica. La crisi si propagò con rapidità in Malesia, Indonesia e Corea del Sud

12 Da Basilea I a Basilea II Alcuni autori hanno evidenziato il contributo di Basilea I alla crisi asiatica L accordo prevedeva una distinzione, per quanto concerne la ponderazione dei crediti, tra banche OECD( 20%) e banche non OECD ( 20%, scadenza 1 anno;100%,scadenza >1 anno) Tale volatilità degli investimenti concorse alla crisi delle «tigri asiatiche». Effetti di Basilea I : Impossibilità di stimare il rischio per classe e tipologia 23 Aumento costo medio del credito per le PMI Da Basilea I a Basilea II I limiti e la situazione di precarietà finanziaria portò il Comitato a pubblicare, nel gennaio del 2001, un documento di consultazione per definire la nuova regolamentazione in materia di requisiti patrimoniali, il «The New Basel Capital Accord» Dopo un lungo confronto con le autorità di vigilanza, si è giunti ad un testo definitivo nel giugno del 2004.Nel 2007 si è data definitiva attuazione all accordo di Basilea II

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