Teoria normativa della politica economica
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- Olivia Alberti
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1 Politica economica (A-D) Sapienza Università di Rome Teoria macroeconomica e politiche di stabilizzazione Teoria normativa della politica economica Giovanni Di Bartolomeo Sapienza Università di Roma
2 La teoria normativa La teoria normativa dell intervento pubblico fornisce l apparato concettuale per l adozione di decisioni coordinate e coerenti di politica economica (programmazione) In questa ottica consideriamo lo stato come operatore razionale (in senso economico) Razionalità Ordinare le varie alternative Scegliere la preferita (secondo un dato criterio)
3 Intervento pubblico Teoria della politica economica: Normativa: cosa dovrebbe fare l operatore pubblico agendo razionalmente Positiva: comportamento reale dell operatore pubblico (fallimenti del non mercato ) La formulazione di una teoria sia normativa sia positiva dell intervento pubblico fornisce indicazioni sul ruolo relativo da assegnare alle istituzioni Stato e mercato nella regolazione delle attività economiche
4 Programmazione economica Adottare decisioni coordinate e coerenti di politica economica, considerando il complesso delle finalità di politica (obiettivi) l'insieme delle azioni possibili (strumenti) L esigenza di coordinamento degli interventi di politica economica deriva da: Molteplicità di strumenti disponibili Molteplicità di obbiettivi Legame fra le scelte in vari periodi
5 Intervento pubblico Elementi costitutivi programma: 1. Obiettivi 2. Strumenti 3. Modello di analisi
6 Obiettivi e strumenti Un obiettivo traguardo di politica economica (normalmente possiamo misurarlo in termini di una grandezza). Esempi Creare 1 milione di posti di lavoro Ridurre l inquinamento atmosferico di CO2 del 10% Uno strumento leva di cui dispongono i responsabili delle decisioni di politica economica (policymaker) per cercare di raggiungere un obiettivo. Esempi Riforma del mercato del lavoro Aumento della spesa pubblica
7 Come esprimerne gli obiettivi Tre metodi 1. Obiettivi fissi 2. Priorità 3. Obiettivi flessibili con SMS variabile; con SMS costante. SMS = saggio marginale di sostituzione
8 Classificazioni degli strumenti 1. Politiche quantitative, qualitative (riforme) modifica del valore di uno strumento esistente (aumentare la spesa pubblica del 1%) introduzione di un nuovo strumento o nell'eliminazione di uno strumento esistente (eliminare gli albi professionali) 2. Controllo diretto e indiretto Introduzione dell obbligo dei depuratori Variazione del tasso di sconto banche credito 3. Misure discrezionali e regole automatiche Introduzione dell IMU nel 2012 Tassazione progressiva (quando l economia cresce aumenta il prelievo sul PIL e vice versa)
9 Caratteristiche degli strumenti Condizioni che devono soddisfare: Controllabilità dello strumento Efficacia Separabilità o indipendenza Alcune osservazioni: Confini tra strumenti e obiettivi Vincoli Obiettivi intermedi
10 Modello economico Il funzionamento dell economia e le conseguenze dell azione pubblica possono essere descritte in diversi (equivalenti) modi: Descrizione verbale (spiegato a parole) Grafica (attraverso una figura) Analitica (attraverso formule matematiche) Esempio: La legge della domanda e dell offerta
11 Schema di riferimento macro (breve periodo) Croce keynesiana Teoria della preferenza per la liquidità Curva IS Curva LM Modello IS-LM Curva di Phillips Spiegazione delle fluttuazioni Curva AD Curva AS Modello AD/AS
12 Ingredienti di un modello I principali ingredienti Descrizione del comportamento degli agenti Condizione di equilibrio Descrizione del funzionamento dell economia (vincoli logici, tecnici, istituzionali) Descrizione analitica variabili ed equazioni
13 Modello analitico Composto da: Equazioni Comportamento Equilibrio Identità definizioni, tecniche e istituzionali Variabili Variabili, potenzialmente, obiettivo (endogene) Variabili strumento (esogene) Variabili stocastiche osservate/o non (shocks) Costanti (parametri)
14 Variabili endogene/esogene Le variabili esogene sono quelle variabili che determinano altre variabili, ma non ne sono influenzate Le variabili endogene sono quelle che possono anche determinare il valore di qualche variabile, ma il cui valore dipende, comunque, da altre variabili tra le variabili endogene vi sono in le variabili obiettivo del policymaker La distinzione non è assoluta ma dipende dal modello teorico di riferimento
15 Modello Keynesiano (semplice) Y S = N produzione (1) Y D = C+I+G domanda (2) C = c Y consumo (3) Y S = Y D equilibrio (4) Equazione (3) (2), poi (1) e (2) (3): Keynes Forma strutturale Forma ridotta 1 1 N = ( I +G) π (1 c)
16 Modello Keynesiano (semplice) Obiettivo ottenere N = N*, dato 1 1 N = ( I +G) π (1 c) Nota una variabile obiettivo uno strumento! Sostituendo il target otteniamo: 1 I +G N* = G* = π(1 c) N * I π (1 c)
17 Esempio: riassumendo Equazioni: (1) tecnica (2) definizione (3) comportamento (4) equilibrio Variabili endogene N = obiettivo Y e C = irrilevanti Variabili esogene G = strumento I e c = costanti
18 Forma strutturale e ridotta La forma strutturale è un sistema di equazioni che descrive come funziona l economia La forma ridotta esprime le variabili endogene in funzione di quelle esogene
19 La regola aurea (Tinbergen) Consideriamo un policymaker con X obiettivi fissi Se il numero di strumenti indipendenti di cui dispone è almeno pari al numero dei suoi obiettivi, sarà in grado di ottenere tutti i target Se gli strumenti sono Y: Y=X con gli Y controlla le X variabili obiettivo Y>X sistema sotto-determinato: problema della scelta degli strumenti, ma poi come sopra Y<X sistema sovra-determinato: in generale, non può ottenere i target per le sue variabili obbiettivo!!!
20 Sistemi sovra-determinati (Y<X) Pochi strumenti (Y), molti obbiettivi fissi (X), che fare? Due possibili alternative: Il metodo delle priorità realizza solo Y obiettivi fissi (quelli più importanti) e non ne realizza X Y. L approccio obiettivi flessibili abbandona gli obiettivi fissi e cerca di collocarsi vicino ai target di tutte le X variabili obiettivo senza centrarne però alcuno trade off Ricordate il efficienza equità? Rinuncio ad un po di efficienza per avere un mondo un po più equo...
21 Il primo Nobel per l economia The Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in Memory of Alfred Nobel 1969 was awarded jointly to Ragnar Frisch and Jan Tinbergen "for having developed and applied dynamic models for the analysis of economic processes"
22 La curva di Phillips: trade off Inflazione-disoccupazione: relazione negativa E 2 2 Ipotizziamo che il governo possa modificare l inflazione variando la quantità di moneta (1 strumento) Per avere degli effetti su inflazione e disoccupazione (2 obiettivi) 1 E 1 u 2 u 1 u
23 Formalmente Come il problema del consumatore, si massimizza l utilità con il vincolo della curva di Phillips max U π, u = π 2 u 2 sub π = u + 3 Ovvero max {u} u u 2 Derivando (provare): 2u 6 2u = 0, e risolvendo per u: u = 6 4 = 1.5% Quindi, usando la curva, π = = 1.5%
24 Impostazione classica L approccio obiettivi flessibili (fissi caso particolare) Impostazione classica Ragnar Frisch, Jan Tinbergen, James Meade, Bent Hansen, Henri Theil Estensione per superare l impostazione statica e deterministica Limiti (parzialmente superabili): Decentramento delle decisioni Policymaker come rappresentanti di indistinti cittadini Problemi di costo e fattibilità a politica
25 La critica di Lucas L approccio classico ignora effetti delle scelte pubbliche sul comportamento degli agenti Formalmente, i coefficienti delle funzioni di comportamento possono essere non costanti, ma essi stessi funzione delle politiche economiche Nei modelli teorici, la possibile reazione degli operatori privati deve essere considerata L uso di modelli econometrici basati sulla stima di forme ridotte per simulazioni di politica economica può essere quindi fuorviante
26 La critica di Lucas L approccio classico ignora effetti delle scelte pubbliche sul comportamento degli agenti Formalmente, i coefficienti delle funzioni di comportamento possono essere non costanti, ma essi stessi funzione delle politiche economiche Nei modelli teorici, la possibile reazione degli operatori privati deve essere considerata L uso di modelli econometrici basati sulla stima di forme ridotte per simulazioni di politica economica può essere quindi fuorviante
27 La critica di Lucas L approccio classico ignora effetti delle scelte pubbliche sul comportamento degli agenti Formalmente, i coefficienti delle funzioni di comportamento possono essere non costanti, ma essi stessi funzione delle politiche economiche Nei modelli teorici, la possibile reazione degli operatori privati deve essere considerata L uso di modelli But econometrici basati sulla stima di Lo forme scaltro docente ridotte (Rettore) per aumenta simulazioni le tasse di 100$ di politica Nessun economica povero si iscrive, può l università essere quindi ha gli stessi fuorviante studenti e costi di prima L università costa 100$, alcuni poveri non ci possono andare perché non li hanno Obama decide di dare un contributo di 100$ agli studenti Si aspetta che anche gli studenti poveri possano andare a all'università
28 Modello Keynesiano (semplice) Obiettivo ottenere N = N*, dato 1 I +G N= π 1 c Se G=0, occorre aumentare G fino a G* = π(1 c) N * I Ma se i lavoratori poiché con G aumentano le tasse sul lavoro decidono risparmiare di più? 1 I +G numeratore N= π 1 c denominatore Problema c non è costante, ma dipende da G cg ( )
29 Modello Keynesiano (semplice) Obiettivo ottenere N = N*, dato 1 I +G N= π 1 c Se G=0, occorre aumentare G fino a G* = π(1 c) N * I Ma se i lavoratori poiché con G aumentano le tasse sul lavoro decidono risparmiare di più? David Ricardo 1 I +G numeratore N= π 1 c denominatore Robert Barro Problema c non è costante, ma dipende da G cg ( )
30 La curva di Phillips: trade off? Inflazione-disoccupazione riviste E 3 3 E E 1 Reazione del settore privato u 2 u 1 u 3 u
31 La curva di Phillips: trade off? Inflazione-disoccupazione riviste E 3 3 E 2 2 Robert Lucas 1 E 1 Reazione del settore pubblico u 2 u 1 u 3 u
32 Il Nobel per l economia del 1995 The Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences in Memory of Alfred Nobel 1995 was awarded to Robert E. Lucas Jr. "for having developed and applied the hypothesis of rational expectations, and thereby having transformed macroeconomic analysis and deepened our understanding of economic policy"
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