Amministrazione predisponente Anno di riferimento Obiettivo e dimensione di riferimento come da Accordo di Programma
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- Fortunato Russo
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1 Amministrazione predisponente Anno di riferimento Obiettivo e dimensione di riferimento come da Accordo di Programma SCHEMA DI PIANO ATTUA Obiettivi di salute: miglioramento di specifici indicatori di salute legati al consumo di cibo, da perseguire attraverso; 1.1. Politiche educative 1.1.a. progressivo avvicinamento dei capitolati delle mense alla opportunità di valorizzare cibo e diete sostenibili, mediante la valorizzazione della stagionalità, della produzione locale, del cibo a basso impatto ambientale e ad elevato valore sociale; 1.1.b. rafforzamento ed armonizzazione del ruolo delle commissioni mensa; 1.2.Politiche della promozione della salute e della prevenzione: 1.2.a. Iniziative puntuali per specifici target (anziani,minori, adolescenti) 1.2.b. Educazione e promozione della salute utilizzando le metodologie rispondenti, in ambito scolastico, alle raccomandazioni dell Organizzazione Mondiale della Sanità e alle indicazioni della D.G.R.T. n. 38 del 21 gennaio c. Educazione alimentare, educazione ambientale, educazione agli stili di vita 1.2.d. Prevenzione sanitaria igiene degli alimenti della nutrizione 1.3.Politiche socio-sanitarie: 1.3.a.Valorizzazione del cibo e dei processi produttivi agricoli come promotori di salute e di inclusione all interno del Piano integrato di salute dei territori aderenti all accordio di programma 1.3.b.Promozione della salute e del benessere nell ambito di patologie aventi fattori di rischio correlati all alimentazione 1.3.c.Organizzazione di un sistema informativo dedicato sul tema 2. Obiettivi di conoscenza: miglioramento della consapevolezza della popolazione locale rispetto ai temi definiti nella carta del cibo, da perseguire attraverso: 2.1Politiche della formazione, anche per gli aspetti metodologici di educazione e promozione della salute da parte delle competenti strutture regionali /locali: 2.1.a.Interna alle ASL (CERERE) (EaS) 2.1.b.Dei piani provinciali; 2.1.c. Dei comuni e delle Unioni dei Comuni;
2 2.2. Piano di comunicazione contenente una pluralità di obiettivi e strumenti di comunicazione: 2.2.a.Organizzazione Forum per cittadinanza e Agorà pubbliche (AzUSL, SdS/Unione dei Comuni); 2.2.b.Informazione tecnica delle ASL; 2.2.c.Politiche informative e Sistemi informativi degli Enti Locali; 2.2.d.Organizzazione spazi web; 2.2.e.Newsletter sul cibo; 2.2.f.Formazione continua adulti; 2.2.g.Concorsi a supporto della promozione di una cultura del cibo sostenibile, della selezione di idee innovative a supporto degli obiettivi dell accordo di programma; 3. Obiettivi di equità: il miglioramento di specifici indicatori di accessibilità al consumo di cibo di qualità (disponibilità, prezzo, logistica di acquisto per gruppi vulnerabili, etc), da perseguire tramite: 3.1. Politiche sociali: 3.1.a.Interventi a supporto degli indigenti: 3.1.a.1.Organizzazione, messa in rete e valorizzazione delle mense di solidarietà e della loro offerta; 3.1.a.2 Buoni pasto a supporto dell accesso al cibo sostenibile per tutti; 3.1.a.3. Fornitura diretta di cibo di qualità proveniente da produzioni di agricoltura sociale anche in circuiti di promozione delle capacità restitutive delle persone che ricevono il servizio 3.1.a.4.Promozione del consumo e, dove possibile, della microproduzione di cibo di qualità nei contesti comunitari di accoglienza anche come elemento di promozione di corretti stili di vita e di cura di sé 3.1.b.Interventi per anziani: 3.1.b.1 Assistiti (case di riposo, centri diurni): qualificazione dell offerta alimentare e delle possibilità di esercizio fisico e mentale nella produzione di cibo, gestione del verde, anche con finalità co-terapeutiche e di socializzazione; 3.1.b.2 Autosufficienti(centri di socializzazione, turismo sociale, orti sociali luoghi di aggregazione nel verde): promozione di opportunità di apprendimento continuo e di esercizio di una vita attiva mediante azioni legate all educazione, consumo, produzione di cibo sostenibile; 3.1.b.3.Anziani soli anche in connessione con le reti di assistenza domiciliare 3.1.b.4 Collaboratrici familiari (c.d. badanti), con la promozione di percorsi di apprendimento rispetto alla scelta, preparazione e consumo dei cibo secondo corretti stili alimentari con ricaduta indiretta sulla salute delle persone anziane loro affidate 3.2. Politiche di integrazione tra etnie; 3.2.a. Iniziative culturali a supporto dell integrazione, anche mediante la valorizzazione delle diverse culture alimentari e dell inclusione sociale e lavorativa in campo agrozootecnico alimentare; 3.2.b Interventi su produzione e distribuzione cibi specifici, attraverso la valorizzazione della multiculturalità in campo agro-alimentare nei piani del commercio;
3 3.3. Politiche del commercio: Contributo alla creazione di ambienti di scelta diversificati e capaci di dare vita ad una reale democrazia alimentare, mediante una pluralità di accesso a informazioni e luoghi di prodiuzione e scambio capaci di assicurare la promozione della diversità di scelta, dal punto di vista culturale, relazionale e materiale, tramite: Stimolo a forme innovative e prossime di dettaglio; Supporto a forme collettive di acquisto (gas, mercatini, feste); Accordi con sistemi distributivi in chiave locale; Politiche di supporto a iniziative di filiera corta; 4. Obiettivi di sostenibilità: il livello di organizzazione quali-quantitativa degli approvvigionamenti locali attesi (disponibilità/consumo di suolo, rete di aziende civiche, numero di aderenti alla strategia, volumi di cibo assicurati, i tassi di spreco da raggiungere, i livelli di riciclaggio dei rifiuti attesi, i livelli di impatto ambientale/energetico dei processi di produzione e distribuzione, etc), da perseguire tramite: 4.1. Politiche di pianificazione territoriale (definizione spazi agricoli, politiche e scelte per la conservazione suolo agricolo e riduzione/contenimento del consumo di suolo, promozione dell'agricoltura urbana, semplificazioni per agricoltura multifunzionale e civica nei processi autorizzativi); 4.1.a. Revisione strumenti di pianificazione provinciale; 4.1.b. Adeguamento e promozione delle attività di valorizzazione e salvaguardia delle risorse agro-ambientali nei Piani strutturali dei Comuni, come infrastrutture verdi a supporto del vivere locale; 4.2. Politiche di incentivazione: 4.2.a. Orientamento strumenti politiche FSE e del FESR a supporto delle azioni dell accordo; 4.2.b. Orientamento scelte di PSRL a supporto delle azioni dell accordo; 4.2.c. Azioni di informazione e animazione per sistemi di imprese civiche dell agro-alimentare e della produzione di ciboi sostenibile; 4.2.d. Azioni di assistenza tecnica in campo agricolo a supporto della produzione di cibo sostenibile e di costruzioni di dimensioni di sostenibillità e di relazione e scambio con i consumatori; 4.2.e. Politiche di accesso alle risorse pubbliche (aziende e terre pubbliche e poco usate) a supporto della creazione di impresa, anche dei soggetti a più bassa contrattualità e delle giovani imprese; 4.3. Politiche di lotta allo spreco: 4.3.a. Nella gestione delle mense pubbliche; 4.3 b. Nelle scelte private di consumo; 4.3.c. All interno dei sistemi della produzione e della distribuzione (operazioni last minute ); 4.4. Politiche di sostenibilità ambientale: 4.4.a. Iniziative di sostegno al consumo di prodotti locali; 4.4.b. Promozione della innovazione e diffusione di sistemi di produzione a basso consumo energetico;
4 4.4.c. Promozione della innovazione e diffusione di sistemi di produzione a basso inquinamento ambientale; 4.4.d. Sperimentazione e diffusione di attività di incontro e comnicazione a supporto della promnozione/valorizzazione di pratiche, prodotti e processi coerenti con i termini di questo accordo (eco-bio, sagre) 4.4.e. Promozione del riuso da parte pubblica e privata; 4.4.f. Riduzione dell impatto dei packaging; 4.4.g. Politiche mirate di gestione dei rifiuti; 5. Obiettivi di innovazione: entità di pratiche innovative da promuovere (nel campo dell educazione, della promozione di salute, di politiche pubbliche, di scelte di consumo, di pratiche produttive, etc), da perseguire attraverso: 5.1. Azioni di scouting di soluzioni innovative, a livello locale e non; 5.2. Azioni di supporto per pratiche pilota, innovative e trasferibili; 6. Obiettivi di organizzazione: la definizione di pratiche organizzative capaci di integrare le politiche che hanno riflessi sul cibo (accordi di programma, organismi di coordinamento, etc), da perseguire attraverso: 6.1.Accordi di programma tra Amministrazioni Pubbliche; 6.2. Creazione di coalizioni per il cibo (Alleanza per il cibo sul modello dei Food Council);
5 ATIVO DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA INERENTE IL PIANO DEL CIBO Azioni (descrivere quelle che l'amministrazione intende realizzare nell'anno di riferimento, in corrispondenza degli obiettivi previsti nell'accordo di programma e le loro diverse dimensioni) Tempi attesi (indicare il trimestre entro il quale si intende con cludere l'azione: 1, 2, 3 4 )
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9 O Partenariato (Si indichino i soggetti con cui l'azione verrà portata avanti in collaborazione) Esiti (attesi in corrispondenza delle azioni che l'amministrazione intende portare avanti nell'anno di riferimento)
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13 Elenco firmatari ATTO SOTTOSCRITTO DIGITALMENTE AI SENSI DEL D.P.R. 445/2000 E DEL D.LGS. 82/2005 E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI Questo documento è stato firmato da: NOME: Rosario Celano CODICE FISCALE: IT:CLNRSR52R29I666Q DATA FIRMA: 22/12/ :17:14 IMPRONTA: 899E09C B68A4EFAE833207A6E78588B
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