Prefettura di Alessandria Consiglio Territoriale per l immigrazione

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1 Prefettura di Alessandria Consiglio Territoriale per l immigrazione Aspetti socio-demografici dei cittadini stranieri residenti in provincia Anno 2011 Giugno 2012

2 A cura di Rita Camera PRESENTAZIONE Giuseppe Amelio, Prefetto di Alessandria La pubblicazione Aspetti socio-demografici dei cittadini stranieri residenti in provincia, giunta alla sua decima edizione, offre un quadro aggiornato, all anno 2011, delle connotazioni assunte, sotto una pluralità di rilevanti aspetti, del fenomeno dell immigrazione nel territorio della nostra provincia. Anzitutto mediante una sempre più estesa rilevazione dei dati quantitativi. La pubblicazione prende, infatti, in esame, oltre ai dati demografici e di distribuzione sul territorio della componente straniera, anche quelli relativi alla scolarizzazione, all acquisizione della cittadinanza italiana e al rilascio dei nulla osta per lavoro nel Ove possibile, sono stati operati raffronti tra i dati statistici dal 2002, anno di riferimento del primo Censimento. Si è data inoltre un ampia illustrazione di quanto realizzato per favorire l apprendimento della lingua italiana e sull andamento dei test di italiano finalizzato ad ottenere il permesso di soggiorno CE per lungosoggiornanti. Il documento costituisce, pertanto, una preziosa base conoscitiva per l individuazione, da parte di tutti gli attori del territorio, di un calibrato approccio al fenomeno immigratorio e per la migliore definizione di quei processi di convivenza e di integrazione che sono resi sempre più necessari non solo dall incremento delle presenze degli immigrati, ma anche dal loro progressivo radicamento nel territorio, richiamato, tra l altro, dalla presenza di alunni stranieri in ogni ordine di scuola con percentuali di gran lunga più alte di quelle regionali. Un particolare ringraziamento viene rivolto pertanto a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo documento compresi gli enti e le amministrazioni che, con spirito di grande collaborazione, hanno fornito i dati in loro possesso. 2

3 Premessa dati contenuti nel presente lavoro sono stati raccolti con la fondamentale collaborazione delle Amministrazioni Comunali della provincia e dell Ufficio Scolastico Provinciale di Alessandria, e sono stati rielaborati in quattro sezioni diverse: - La situazione demografica - La scuola - L italiano per adulti - Gli ingressi per lavoro: un approfondimento Quest ultima sezione, realizzata con il determinante apporto della Direzione Provinciale del Lavoro, contiene una disamina approfondita sulle ulteriori fasi conseguenti al rilascio del nulla osta di ingresso per lavoro, a cure dello Sportello Unico Immigrazione, negli ultimi quattro anni e in particolare nel All interno della sezione L italiano per adulti sono inclusi, tra l altro, anche i dati relativi ai test d italiano sostenuti presso i Centri Territoriali Permanenti per l educazione degli adulti (CTP) della provincia, dai richiedenti il permesso CE per lungosoggiornanti. In appendice all indagine sono, infine, raccolte dettagliate tabelle che documentano la presenza straniera in ogni singolo comune e nel comprensorio di riferimento. 3

4 INDICE Presentazione Premessa sez. I ) La situazione demografica 1) I residenti p. 5 2) Distribuzione sul territorio provinciale p. 7 3) Composizione di genere p. 9 4) La cittadinanza p. 9 5) Provenienze p. 10 6) Struttura della popolazione straniera residente rispetto alla provenienza p. 12 7) I cittadini comunitari residenti in provincia p. 14 sez. II ) La scuola 1) I numeri p. 17 2) Nati in Italia e distribuzione per distretti p. 20 3) Le nazionalità p. 21 sez. III ) L Italiano per adulti 1) Il progetto Rete per l Integrazione Linguistica p. 24 2) I test di italiano p. 29 sez. IV ) I nulla osta per lavoro: un approfondimento p. 35 APPENDICE 4

5 La situazione demografica In questa sezione si cercherà di delineare, sulla base dei dati resi disponibili dalle anagrafi comunali, le caratteristiche della popolazione straniera residente sul territorio della Provincia alla data del 31 dicembre I dati utilizzati sono stati raccolti utilizzando la scheda ISTAT P3 relativa ai movimenti della popolazione straniera che tutti i comuni della provincia compilano per l Istituto Nazionale di Statistica. Nel conteggio degli stranieri residenti sono compresi i cittadini appartenenti a nazioni che fanno parte dell Unione Europea, raggruppati sotto la dicitura comunitari, con l esclusione dei cittadini provenienti dalla Romania che, in funzione della loro rilevanza numerica, sono stati conteggiati separatamente. Ai cittadini comunitari verrà dedicato uno specifico paragrafo. 1) I residenti La popolazione straniera residente in Provincia risulta composta da un totale di persone di cui maschi (pari al %) e femmine (pari al 52.42%) con un incremento percentuale rispetto allo scorso anno del 5,78%. Confrontando questi dati con quelli provenienti da analoghe ricerche condotte negli anni precedenti, si può osservare una crescita costante del numero totale degli stranieri registrati alle anagrafi, anche se con un tasso di incremento che, dopo il picco del 2004, si presenta decrescente in modo costante negli ultimi anni. Il numero di donne immigrate, rispetto ai maschi, è in lento ma continuo aumento: infatti, 1 I dati relativi ai comuni di Malvicino, Mirabello Monferrato, Pareto, Ponti e Solonghello sono ancora riferiti al in quanto non sono pervenuti in tempo utile gli aggiornamenti. Inoltre, a causa della complessità della rilevazione di quest anno in cui si è svolto anche il 15 censimento generale della popolazione, non è stato possibile disporre dei dati completi relativi ai movimenti della popolazione straniera (nati, iscritti e cancellati). 5

6 dal 41,93% del 1998 è passato, dopo tredici anni, a rappresentare oltre il 52.40% di tutta la popolazione immigrata. (v. tab. 1 e grafico 1). Tabella 1: Stranieri residenti nei diversi anni anno maschi % femmine % totale Variaz. % , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,78 Grafico 1 : Stranieri residenti sul territorio provinciale nel periodo 1998/ maschi % femmine % totale Nella nostra provincia, come più generalmente nel resto del paese, la maggior spinta all incremento demografico deriva dai flussi migratori, sia quelli più recenti e relativi agli annuali decreti che fissano le quote di ingresso di cittadini stranieri, sia dalla maggior natalità delle donne straniere rispetto a quelle italiane (2,23 figli per donna straniera rispetto a 1,31 figli delle donne italiane) 2. Come si può infatti constatare dal grafico seguente la popolazione residente in provincia si mantiene intorno alle unità solo grazie all apporto della popolazione 2 Dato riferito alla media italiana fornito da ISTAT, Indicatori demografici

7 straniera, in mancanza del quale si registrerebbe altrimenti un lento ed inesorabile declino demografico. Grafico n. 2 andamento demografico della provincia residenti italiani residenti stranieri )Distribuzione sul territorio provinciale Dividendo la provincia alessandrina in sette zone territoriali e considerando l incidenza percentuale dei cittadini stranieri sul totale della popolazione locale, che a livello provinciale è pari al 10.2 per cento, si può osservare che, analogamente allo scorso anno, solo la zona di Alessandria e quella di Tortona superano la media provinciale, mentre in quella di Valenza e Ovada si è al disotto di oltre 3 e 2 punti rispettivamente. (v. tab. 2). Tabella 2: La presenza degli stranieri nella provincia secondo le zone di residenza anno 2011 tot popolaz % su pop. totale zona maschi % femmine % totale Valenza , , ,3 Alessandria , , ,0 Novi , , ,3 Acqui , , ,7 Casale , , ,4 Ovada , , ,8 Tortona , , ,6 Totale Provincia , , ,2 % Piemonte (1) , , ,5 7

8 (1) i dati della popolazione totale residente (in questa come nelle successive elaborazioni) si riferiscono al in quanto non sono disponibili dati più aggiornati; tuttavia si ritiene utile e significativo il loro uso per valutazioni di confronto. Grafico 3 distribuzione degli stranieri nelle diverse zone della provincia Tortona 17% Valenza 4% Ovada 5% Alessandria 35% Casale 13% Acqui 9% Novi 17% All interno delle singole zone della provincia si può notare una distribuzione abbastanza omogenea tra piccoli e grandi centri, anche se nelle città centro zona si conferma la tendenza ad un incremento in percentuale maggiore rispetto al resto dei comuni di minori dimensioni. Osservando il rapporto tra la città centro zona e i comuni del proprio circondario, possiamo osservare che la città di Casale Monferrato è quella dove c è una più alta concentrazione di stranieri in rapporto alla propria zona, confermando il dato degli scorsi anni. Dati analoghi allo scorso anno si confermano anche in tutte le altre zone, compreso il Comune di Serravalle Scrivia, che - pur aumentando di poco il proprio differenziale rispetto allo scorso anno - continua a far registrare la più alta percentuale di stranieri rispetto alla popolazione residente (19,44%) (v. tabella 3). E inoltre interessante segnalare che sono diventati 40 i comuni che superano il 10% di presenza straniera rispetto ai residenti. 8

9 La maggior parte di essi è costituito da piccoli comuni, ma oltre a Serravalle Scrivia anche 4 città centro zona hanno superato tale soglia (v. Tabella 4 in appendice). Tabella 3 : Presenza percentuale della popolazione straniera rispetto a tutta la popolazione residente città resto della zona scarto 2009 scarto 2010 scarto 2011 Valenza 7,31 3,53 3,26 3,64 3,78 Alessandria 13,49 8,08 4,66 5,1 5,41 Novi 12,02 9,3 2,35 2,64 2,72 Acqui 10,2 9,26 0,15 0,67 0,94 Casale 11,35 5,65 5,02 5,52 5,7 Ovada 9,24 6,74 1,93 2,59 2,5 Tortona 13,95 9,83 3,54 3,74 4,12 serravalle 19,44 9,49 8,98 9,18 9,95 3) Composizione di genere Riguardo la composizione di genere della popolazione straniera distribuita nelle sette zone della provincia, si può osservare che le donne costituiscono il 52,42% di tutti gli stranieri residenti, incrementando ulteriormente (anche se di poco) la propria prevalenza rispetto allo scorso anno e superando la media nazionale di circa un punto percentuale. Osservando la loro distribuzione nelle sette zone della provincia, si può constatare che le donne superano il 50% del totale in tutte le zone giungendo a superare la presenza maschile di quasi dieci punti nella zona del valenzano (v. grafico 4). Grafico 4 Composizione per genere degli immigrati secondo le zone di residenza 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Valenza Alessandria Novi Acqui Casale Ovada Tortona maschi femmine 9

10 4) La cittadinanza Come è noto, la cittadinanza italiana si può acquisire per matrimonio con un cittadino/a italiano oppure per residenza nel nostro paese per almeno 10 anni. Può essere di qualche interesse quindi verificare quale è la motivazione prevalente di richiesta di cittadinanza tra queste due possibilità. Come risulta dalla tabella n. 4, nel corso del 2011 sono state presentate alla Prefettura - UTG di Alessandria n. 586 domande di cittadinanza, che indicano una diminuzione di n. 49 istanze rispetto allo scorso anno, inoltre nella grande maggioranza dei casi si tratta di istanze per residenza, analogamente al Le domande accolte invece sono state complessivamente n. 119, con un netto calo sia in termini assoluti che percentuali. Va precisato che i tempi di definizione delle istanze di cittadinanza da parte del Ministero dell Interno non coincidono con quelli di presentazione presso questa Prefettura - UTG. Tab. 4 Richieste di cittadinanza presentate e concesse istanze presentate istanze concesse per per per per matrimoni totale residenza matrimonio residenza o presentat totale % totale totale totale totale e concesse , , , ,30 5) Provenienze Dal 1 gennaio 2007 la Romania (e la Bulgaria) sono state ammesse a far parte della Unione Europea. Tuttavia, in considerazione della forte presenza di cittadini rumeni nella nostra provincia, è stata ravvisata l esigenza di considerare i cittadini provenienti dalla Romania in maniera autonoma e non nell ambito degli stranieri comunitari. 10

11 Grafico 5: prime dieci nazionalità presenti in provincia moldavia; 2,2 india; 1,9 altre nazioni; 14,2 romania; 27,7 cina; 2,4 macedonia; 2,6 ucraina; 2,6 altri comunitari; 4,9 ecuador; 4,9 albania; 19,2 marocco; 17,4 Risulta subito evidente, osservando il grafico 5, come la nazionalità rumena continui ad essere quella maggiormente presente in provincia, essendo passata dal 15.3% del 2006 al 27,7% attuale, distanziando ulteriormente quella marocchina e albanese che formano la parte più consistente della popolazione straniera. Si conferma pertanto la tendenza, gia registrata negli scorsi anni, ad un aumento dell immigrazione nella nostra provincia dovuta soprattutto all ingresso di cittadini rumeni e si consolida altresì il dato già rilevato lo scorso anno, per cui ben il 64.3% degli stranieri residenti in provincia proviene da tre sole nazioni: la Romania (27.7%), l Albania (19.2%) e il Marocco con il 17,4% dei residenti. Seguono, maggiormente distanziati, l Ecuador (4.9%) e la Macedonia (2,6%) entrambe in lieve flessione rispetto allo scorso anno. Tutte le altre successive nazionalità si mantengono sostanzialmente stabili, se pur con una lieve tendenza al decremento percentuale. Si registra altresì la scomparsa tra le prime venti nazioni di Cuba e l ingresso della Nigeria con lo 0,4%. (v. tabella 3 in appendice). Volendo, ora, considerare l evoluzione del fenomeno migratorio per le prime otto nazionalità presenti in provincia, si procede a confrontare i dati acquisiti con quelli di analoghe ricerche condotte negli ultimi 10 anni. (v. tabella 5). Tabella 5. percentuale prime otto nazionalità presenti in provincia nei diversi anni nazionalità Romania 5,3 6,7 13,8 15,3 24,2 26,0 26,4 27,0 27,7 Albania 27,4 30,1 27,4 25,5 22,3 21,4 20,7 20,0 19,2 11

12 Marocco 26,7 26,1 21,9 20,7 18,3 17,9 17,7 17,4 17,4 Ecuador 1,3 1,5 5,5 5,7 5,2 5,2 5,2 5,2 4,9 comunitari 5,3 5,1 5,4 5,2 4,9 4,9 Macedonia 3,6 3,4 2,9 3,4 3,0 3,2 2,9 2,7 2,6 Ucraina 0,4 0,6 2,5 2,4 2,1 2,2 2,4 2,6 2,6 Cina 2,6 2,4 2,2 2,2 2,1 2,0 2,0 2,2 2,4 Questo raffronto mette in evidenza un significativo e costante aumento della popolazione rumena, che - dopo il balzo tra il 2006 e il 2007 dovuto all ingresso della nazione nella Comunità Europea - continua a registrare aumenti percentuali non inferiori allo 0.5% per ciascun anno. La distribuzione degli stranieri nelle diverse zone della provincia, tuttavia, non è sempre omogenea. Si registra infatti, per alcune nazionalità, la tendenza a concentrarsi in determinate zone della provincia: i cinesi sono per il 57% insediati nella zona di Alessandria, mentre nell acquese si concentrano maggiormente i macedoni (38%) e nel novese gli ecuadoregni (40%). Le zone di Ovada e Valenza, viceversa, fanno registrare una distribuzione abbastanza omogenea e differenziata di stranieri residenti (v. tabella 6) Tabella 6: Percentuale di concentrazione nelle zone delle diverse nazionalità nazione valenza alessandri a novi acqui casale ovada tortona totale % % % % % % % romania 2,6 35,7 17,0 5,7 9,5 5,8 23,2 100 albania 6,2 38,1 14,1 6,6 22,5 2,5 9,9 100 marocco 1,1 38,5 16,4 15,7 10,7 3,4 14,6 100 ecuador 0,8 21,5 40,4 11,9 1,7 12,3 10,1 100 comunitari 4,8 26,3 17,3 15,1 14,7 9,8 11,5 100 macedonia 2,2 20,8 10,2 37,8 17,9 5,6 4,6 100 ucraina 3,8 34,8 17,2 4,1 10,0 2,8 27,3 100 cina 5,4 57,1 12,5 5,2 8,8 3,1 8,0 100 Non in tutte le zone della provincia prevale l insediamento dei cittadini provenienti dalla Romania. Come si può vedere dalla tabella 7, infatti, essi costituiscono il più numeroso gruppo nazionale solo nelle zone di Alessandria, Novi Ligure, Ovada e Tortona, mentre nella zona di Valenza e di Casale prevalgono ampiamente gli albanesi e nell acquese i marocchini. Tabella 7: Percentuale di distribuzione delle varie nazionalità sul totale degli stranieri residenti per zona 12

13 nazione valenza alessan. novi l. acqui t. casale m. ovada tortona totale Romania 18,3 28,5 27,6 17,0 18,9 32,2 39,5 27,7 Albania 30,9 21,1 15,9 13,6 31,1 9,7 11,7 19,2 Marocco 5,1 19,2 16,7 29,3 13,4 11,8 15,6 17,4 Ecuador 1,0 3,0 11,6 6,3 0,6 12,2 3,0 4,9 Comunitari 6,1 3,7 4,9 7,9 5,1 9,6 3,4 4,9 Macedonia 1,5 1,6 1,6 10,7 3,4 3,0 0,8 2,6 Ucraina 2,5 2,6 2,6 1,1 1,8 1,4 4,3 2,6 Cina 3,3 3,9 1,7 1,3 1,5 1,5 1,2 2,4 altre naz 31,2 16,3 17,3 12,6 24,1 18,6 20,5 18,3 tot. stran. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 6) Struttura della popolazione straniera residente rispetto alla provenienza La composizione di genere degli immigrati varia, anche in modo consistente, a seconda delle nazioni di provenienza. (v. grafico 6) In particolare, si può notare che alcuni paesi dell est europeo (in particolare la Russia con l 82.7% e l Ucraina con il 78%) e dell America latina (il Brasile con il 75,6% e Cuba con il 74.4%) mantengono nella nostra provincia una presenza immigratoria caratterizzata dalla componente femminile. Ciò è probabilmente da ricollegare al fattore occupazionale della stessa categoria di immigrati, addetta prevalentemente al lavoro domestico e di cura della persona, così come è risultato a suo tempo verificato nell ambito di una ricerca sulla regolarizzazione e dalla trattazione delle domande di assunzione in occasione della gestione dei flussi annuali. All estremo opposto troviamo il Senegal - con il 26.6% di donneche continua ad essere la nazione caratterizzata da una immigrazione prevalentemente maschile. Grafico 6: composizione % di maschi e femmine divisi per le prime 20 nazioni presenti in provincia 13

14 russia ucraina brasile cuba moldavia rep. Dominicana nigeria altri comunitari perù colombia maschi % femmine % ecuador filippine romania cina sri lanka albania macedonia marocco tunisia india senegal Per quanto riguarda i minori 3 essi costituiscono il 24.3% della popolazione straniera residente, denotando valori superiori alla media nazionale (22.7%) e a quella piemontese (22,3%). Grafico 7: percentuali di presenza di minori italiani e stranieri sulle rispettive popolazioni di riferimento 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Valenza Alessandria Novi Acqui Casale Ovada Tortona serravalle provincia %minori italiani su tutti italiani %minori stranieri su tutti i minori % minori stranieri su tutti stranieri Essi sono distribuiti sul territorio provinciale in maniera omogenea e seguono sostanzialmente l andamento della distribuzione della popolazione straniera totale; nelle zone di Acqui T. (26.3), Alessandria (25.8) e Ovada (25.8) la loro presenza supera la media provinciale, come si può notare osservando la colonna blu del grafico 7. I minori stranieri, infine, analogamente allo scorso anno, hanno una maggior presenza, pari al 16,5%, rispetto alla popolazione minorile della provincia nel suo insieme, compreso anche quella italiana (colonna rossa del grafico 7). Il contributo degli stranieri al ringiovanimento della popolazione provinciale risulta evidente anche osservando la colonna azzurra del 3 Per confrontare questi aspetti della struttura demografica sono stati utilizzati tutti dati riferiti al

15 grafico 7, che mostra come i minori stranieri (colonna blu) siano percentualmente quasi sempre il doppio dei minori italiani sulle rispettive popolazioni di riferimento, con la vistosa particolarità del Comune di Serravalle Scrivia, ove si registra una percentuale di minori stranieri di oltre il 30% su tutti i minori. Tuttavia, osservando infine il grafico 8, si può constatare come la presenza dei minori stranieri (dopo l impennata del 2007) risulta in diminuzione seppur con valori stabili. Grafico 8 Andamento percentuale sulla popolazione totale di riferimento tutti gli stranieri minori stranieri 6) I cittadini comunitari residenti in Provincia I cittadini comunitari residenti nella nostra provincia costituiscono, complessivamente, il 32,5% di tutta la popolazione straniera residente. Si è già rilevato il forte peso costituito dalla popolazione rumena in questa percentuale; tuttavia, anche senza di essa, i cittadini comunitari rappresentano circa il 5% di tutti gli stranieri, subito dopo i cittadini dell Ecuador. Come si è visto, i cittadini romeni, con presenza, costituiscono la grande maggioranza dei cittadini comunitari pari all 85.1% di tutti gli stranieri comunitari residenti in provincia, seguiti a grande distanza dai polacchi e dai bulgari. (v. tabella 8) Grafico 9: i cittadini comunitari presenti in provincia anno

16 Spagna 1,1 Germania 1,2 Lituania 0,9 Regno unito 1,5 Francia 1,5 Bulgaria 2,0 Paesi bassi 0,6 altre nazioni 2,5 Polonia 3,8 Romania 85,1. Tabella. 8 principali nazionalità dei cittadini comunitari residenti in provincia Nazione Maschi Femmine Totale Romania Polonia Bulgaria Regno unito Francia Germania Spagna Lituania Paesi bassi altre nazioni totale Gli stranieri comunitari, in termini assoluti, vivono prevalentemente nelle città centro zona (come si può vedere dalla tabella 5 in appendice) con la sola eccezione di Serravalle Scrivia e Castellazzo Bormida. Nei piccoli e piccolissimi comuni della provincia i cittadini comunitari costituiscono la quasi totalità degli stranieri residenti (in quattro casi addirittura il 100%) (v. tabella 9). Le città che registrano una maggior presenza di stranieri hanno, invece, percentuali di comunitari tutte inferiori al 30%, tranne Tortona dove essi costituiscono il 43,5% di tutti gli stranieri residenti nel comune. Tabella 9 presenza percentuale di cittadini comunitari su tutti gli stranieri residenti 16

17 comune cittadini comunitari % di comunitari su stranieri Carrega Ligure 1 100,0 Momperone ,0 Montaldeo ,0 Pareto ,0 Solonghello 11 91,7 Denice 9 90,0 Casasco 16 88,9 Bosio ,3 Avolasca 17 85,0 Castelspina 17 85,0 Casal Cermelli ,9 Merana 10 83,3 Castelletto D orba ,3 San Cristoforo 29 82,9 Sezzadio ,5 Cabella Ligure 51 81,0 Castellazzo Bormida ,3 Tortona ,5 Ovada ,2 Alessandria ,8 Serravalle Scrivia ,4 Novi Ligure ,0 Valenza ,5 Acqui Terme ,2 Casale Monferrato ,8 Totale provincia ,6 17

18 La scuola L elevata presenza di minori stranieri nelle scuole della nostra Provincia motiva la decisione d inserire in questa pubblicazione una sezione apposita dedicata alla Pubblica Istruzione. Inoltre è opportuno ricordare che il dato relativo agli alunni è ancor più indicativo della reale presenza di stranieri sul nostro territorio, in quanto comprende anche quei minori che non sono formalmente ancora residenti oppure sono presenti in maniera irregolare. I dati utilizzati sono stati forniti dall Ufficio Scolastico Provinciale e si riferiscono all anno scolastico 2011/ ) I numeri Le scuole pubbliche di ogni ordine e grado della Provincia di Alessandria sono frequentate, nell anno scolastico 2011/2012, da studenti stranieri, pari al 16,48% di tutta la popolazione scolastica (v tab. 10). Tabella 10: gli alunni stranieri suddivisi per tipo di scuola a.s. 2011/2012 scuola alunni stranieri totale alunni % stranieri Sc. Infanzia ,08 primaria ,17 media superiore ,69 totale provincia ,48 Mettendo a confronto gli ultimi due anni scolastici con il 2002/2003 (v. grafico 10) si può osservare che la distribuzione degli alunni stranieri nei diversi ordini di scuola sembra rispecchiare una situazione di stabilizzazione e di crescita controllata della popolazione straniera. Infatti dieci anni fa, quando il fenomeno immigratorio era praticamente al suo esordio nella nostra provincia, la maggior parte degli alunni stranieri era concentrata nella scuole dell infanzia e primaria. Col passare degli anni quegli alunni sono transitati alle scuole secondarie di primo e secondo grado che, infatti, fanno registrare un notevole incremento rispetto a dieci anni fa. Grafico 10 Distribuzione degli alunni stranieri per ordine di scuola espressa in % sul totale alunni stranieri (confronto 2002/2003 con 2011/2012) 18

19 , ,3 21,219,6 19,3 23,1 21, , ,2 infanzia primaria medie superiori 2002/ / /2012 Per analizzare l evoluzione del numero di alunni stranieri sul territorio provinciale, si mettono a confronto i dati registrati negli ultimi 10 anni scolastici (v. tab.11 ). Si evidenzia, innanzitutto, un incremento costante nel numero di alunni in tutti gli ordini di scuola. L incremento, in valore assoluto, interessa tutti gli ordini di scuola ma è particolarmente significativo nelle scuole medie e nelle superiori Durante lo scorso anno scolastico, per la prima volta, il numero assoluto degli alunni aveva subito un decremento, tuttavia ha ripreso a crescere in maniera significativa nel corso dell attuale anno scolastico (v. grafico 11). Tabella 11: andamento della presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia (in valore assoluto) anno infanzia primaria media superiore totali incremento 2002/ / / / / / / / / /

20 Grafico 11 Andamento della incidenza percentuale degli alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 01/02 02/03 03/04 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 09/10 10/11 11/12 infanzia 5,92 8,47 10,69 11,90 12,58 13,22 15,23 16,90 15,10 14,01 20,08 primaria 6,56 8,31 10,31 12,55 14,00 14,90 17,24 16,76 16,00 17,21 18,17 media 5,55 6,75 8,66 10,54 12,08 14,18 15,65 17,12 16,43 13,91 17,98 superiore 2,14 2,57 3,39 4,20 5,53 6,46 8,01 8,73 10,05 9,04 11,69 totale 4,93 6,29 7,94 9,52 10,84 11,92 13,80 14,42 14,25 13,61 16,48 La scuola per l infanzia è quella che a far registrare, in termini relativi, il maggior incremento di bimbi stranieri sul totale degli iscritti, passando dal 14,01% all attuale 20,08%. Il notevole incremento che si registra nel numero di studenti stranieri frequentanti le scuole della provincia sembra porre fine alla tendenza alla decrescita ( o quanto meno alla stabilizzazione) che si era registrata a partire dal 2008/2009. L unico tipo di scuola che ha sempre mantenuto, nel tempo, un andamento costante di leggera crescita, sia in termini assoluti, che in percentuale è la scuola primaria. Confrontando la situazione provinciale con quella regionale e nazionale (v. tab. 12), si evidenzia che la percentuale di incidenza di alunni stranieri in provincia è decisamente più alta di quella regionale e nazionale. Ciò conferma la tipologia di insediamento di popolazione straniera nella nostra provincia, caratterizzato soprattutto da nuclei familiari con bambini. Tabella 12: Percentuali di confronto con situazioni regionale e nazionale alunni stranieri a.s. 2010/

21 AL (provincia) Piemonte Italia Infanzia Elementare Media ,8 Superiore ,8 Totale Fonte dati Miur-ISMU 2) Nati in Italia e distribuzione per distretti Il tipo di scuola che ha fatto registrare il più elevato incremento percentuale nella presenza di alunni stranieri è la scuola dell infanzia, con n bimbi non italiani su n iscritti, pari al 20,08%. Tuttavia l 86,8% di tutti i minori stranieri iscritti (pari a n alunni) sono nati in Italia. Tale percentuale è ulteriormente aumentata rispetto allo scorso anno che era dell 83.4%. La percentuale dei bambini iscritti alla scuola per l infanzia e nati in Italia è l unica che supera, in provincia di Alessandria, le percentuali rispettivamente del Piemonte e dell Italia. Infatti negli altri ordini di scuola la percentuale degli studenti stranieri nati nel nostro paese sono tutte inferiori alla media piemontese ed italiana Tabella 13: % alunni stranieri nati in Italia a.s. 2010/2011 AL (provincia) Piemonte Italia Infanzia Elementare Media Superiore Totale Osservando la distribuzione degli alunni nati in Italia secondo i diversi ordini di scuola e i sette distretti scolastici della provincia, si rileva che la più alta percentuale di alunni nati in Italia si registra complessivamente nel distretto di Casale Monferrato con il 50.1%, mentre il più basso risulta a Valenza con il 38.4%. Tuttavia Valenza ha il più alto numero di bambini non italiani, ma nati nel nostro paese, iscritti alla scuola primaria, mentre le più alte percentuali degli iscritti nelle scuole dell infanzia e in quelle superiori si registrano nel del distretto alessandrino registrano. (v. tab. 14 ) Tabella 14: Alunni per distretto con % nati in Italia 21

22 INFANZIA PRIMARIA MEDIE SUPERIORI TOTALE % nati in % nati in % nati in totale % n.in It. totale It. totale It. totale It. % nati in Italia distretto alessandria , , , , ,1 casale , , , , ,1 novi , , , , ,0 tortona , , , , ,1 acqui , , , , ,9 ovada 70 84, , ,2 52 1, ,5 valenza 48 83, , ,1 99 5, ,4 TOTALE , , , , ,5 Valutando più nel dettaglio alcuni dati riferiti agli studenti stranieri che frequentano le scuole superiori in provincia 4 si può constatare che circa il 54% di tutti gli studenti stranieri è iscritto ad un istituto tecnico. Le studentesse di cittadinanza non italiana sembrano invece preferire i licei (74,15%). Ad essi che vedono anche la maggior percentuale di studenti nati in Italia, quale probabile conseguenza della difficoltà linguistiche che tale tipo di studi comportano. (v. tabella. 15) Tabella n 15 Studenti con cittadinanza non italiana nelle scuole secondarie di secondo grado per tipo di istruzione. A.s. 2011/12 v.ass. % di cui femm. di cui nati in Italia v. % v. % Licei ,8 74,15 7,4 Istituti tecnici ,9 46,06 4,2 Istituti professionali ,4 53,18 5,5 Istruzione artistica 83 4,9 62,65 2,4 Totale ,0 54,16 5,0 3) Le nazionalità 4 I dati riferiti agli istituti di istruzione secondaria superiore hanno un margine di inesattezza dovuta principalmente al fatto che alcuni istituti superiori hanno comunicato dati complessivi, indipendentemente dall indirizzo scolastico di riferimento che può vedere convivere all interno dello stesso istituto più tipologie di scuola in virtù degli accorpamenti effettuati. tuttavia si ritiene che il dato possa comunque costituire un indicatore significativo della tendenze preferenziali espresse in provincia dagli studenti non cittadini italiani 22

23 La crescita della popolazione scolastica nell anno scolastico 2011/2012 è attribuibile percentualmente in maniera significativa soprattutto agli alunni provenienti dalla Romania. Infatti come si può vedere dalla tabella e dal grafico seguenti le percentuali delle prime due nazionalità (Albania e Marocco) sono in chiara flessione (soprattutto nel caso degli studenti albanesi) mentre i romeni hanno un incremento di due punti rispetto allo scorso anno. Le altre nazionalità restano sostanzialmente invariate in termini percentuali, con una flessione più significativa degli studenti macedoni ed equadoregni. Tabella 16: prime 10 nazionalità di provenienza degli alunni stranieri della provincia 2006/ / / / /2012 n. n. alunni % nazione n. alunni % n. alunni % n. alunni % alunni % Albania , , , ,2 Marocco , , , ,2 Romania , , , Ecuador 417 7, , , ,8 Tunisia , , Macedonia 159 2, , , Moldavia 65 1,2 80 1, , ,8 Cina 100 1, , ,8 India , , Grafico 12 : Prime dieci nazionalità presenti nelle scuole della Provincia 23

24 moldavia; 1,8 cina; 1,8 tunisia; 2,1 altri comunitari; 2,8 macedonia; 3,2 india; 1,7 albania; 23,2 ecuador; 5,8 romania; 21,9 marocco; 22,2 Per quanto riguarda gli studenti provenienti da paesi comunitari, quelli provenienti dalla Romania costituiscono il 21,9% di tutti gli studenti stranieri della provincia. Gli studenti provenienti da altri paesi europei sono in tutto 223 pari a circa il 2,8 % di tutti gli alunni. Tra questi 64 provengono dalla Polonia e 30 dalla Bulgaria. Rispetto al tipo di scuola frequentata, si osserva che gli studenti marocchini rappresentano il 23,4% di tutti gli studenti stranieri nella scuola primaria, mentre scendono al 15,2 % nelle scuole superiori. Gli studenti ecuadoregni e cinesi sono invece percentualmente più presenti nelle scuole superiori Le altre due nazionalità con elevata presenza di minori (Albania e Romania) registrano presenze abbastanza omogenee Tabella n. 17 Distribuzione percentuale degli alunni per nazionalità e tipo di scuola 24

25 . infanzia primaria media superiori nazione % % % % albania 25,8 24,8 18,5 23,0 marocco 28,5 23,4 21,4 15,2 romania 19,5 23,3 21,5 22,0 ecuador 4,8 4,4 5,8 9,0 macedonia 3,5 3,1 2,1 4,5 tunisia 2,6 2,3 1,7 1,8 cina 1,2 2,1 1,3 2,4 moldavia 0,6 1,5 2,3 2,8 india 2,2 1,7 1,4 1,4 ucraina 0,5 0,4 1,4 2,8 25

26 L italiano per adulti Nel corso di questo ultimo anno l attenzione delle istituzioni pubbliche e di molte associazioni è stato focalizzato sul tema dell apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati stranieri adulti. Ciò in relazione ad aggiornamenti normativi in materia, ma anche per la crescente consapevolezza che la conoscenza della lingua del Paese in cui si abita è uno degli elementi fondamentali per una buona integrazione/interazione. Pertanto si illustreranno brevemente, qui di seguito, due temi che sembrano particolarmente interessanti in riferimento a tale argomento, e cioè il progetto Rete Territoriale per l Integrazione linguistica e l andamento, nel 2011, dei test di italiano finalizzati all ottenimento del permesso CE per lungosoggiornanti. 1) Il Progetto Rete Territoriale per l Integrazione Linguistica (in collaborazione con Fulvia D Addezio 5 ) La Legge 94/2009 introduce l'obbligatorietà del test di italiano livello A2- per lo straniero che richiede il permesso CE per lungo soggiornante, in mancanza del possesso di titoli di studio equivalenti, affidando alla Prefettura precisi obblighi procedurali e di effettuazione degli stessi test, in collaborazione con i CTP operanti in provincia. Il livello A2 consiste in un grado di conoscenza che rientra nel Quadro Comune Europeo di riferimento ( QCRE) ed è considerato un livello minimo di sopravvivenza che consta nella padronanza di circa 800 parole legate alle abilità del capire, parlare, leggere, scrivere. L introduzione del requisito della conoscenza della lingua italiana, ai fini del soggiorno regolare di lunga durata, definisce un legame tra abilità linguistica e diritti civili e sociali ed è entrata in vigore dal 09 dicembre 2010, dopo la necessaria disciplina di dettaglio. Con la stessa normativa è stato introdotto anche l'accordo di integrazione, un meccanismo di crediti (a punti) non solo dei requisiti di reddito, alloggio, rispetto delle norme, ma anche, e soprattutto, di stili di vita, condizioni culturali e soggettive, capacità di apprendimento della lingua, che è entrato in vigore dal mese di marzo 2012 e si 5 La dott.sa Fulvia D Addezio, Assistente Sociale ha collaborato in qualità di stagista per l Università Avogadro del Piemonte Orientale, alla realizzazione del progetto oggetto di questo capitolo 26

27 applica a coloro che, da quella data, entrano nel nostro paese con visti validi per permessi di soggiorno pari o superiori ad un anno. In tal modo si determina la misurazione dell'integrazione, oltre che come preciso obbligo, con l attribuzione di un punteggio: si prevede un monte crediti di partenza di sedici punti, che va incrementato anche con la frequenza a corsi per l apprendimento della lingua italiana a livello A2 e la del nostro paese. Nella letteratura più recente si riconosce all integrazione un carattere dinamico, variabile nel tempo e nello spazio, con una dimensione processuale che coinvolge sia la società ospitante, sia il soggetto immigrato e la sua autonomia nel decidere i modi e le forme con cui inserirsi nella società di arrivo. Riflettere sull'integrazione implica necessariamente fare riferimento all interazione: risulta indispensabile favorire la conoscenza reciproca, la comunicazione, lo scambio, il confronto, altrimenti l integrazione può essere scambiata con la semplice e fuorviante assimilazione che nega l altro e ogni sua peculiarità, che pur richiede di essere conosciuto e valorizzato. La lingua è un mezzo di comunicazione ed il comunicare è la prima forma di interazione; nonostante la rilevanza di difficoltà oggettive (profonde difformità rispetto alla lingua d origine, la difficoltà ad accedere ai corsi di lingua, ecc.) la conoscenza di una lingua è la risultanza di un processo di apprendimento soggettivo complesso e articolato. Tuttavia al processo di apprendimento non corrisponde sistematicamente la realizzazione di un processo di integrazione. Esso non si realizza automaticamente né attraverso l atto formale di acquisizione della cittadinanza né tramite l apprendimento didattico della lingua del paese di accoglienza, eppure la lingua ne è un veicolo necessario ed indispensabile. Investire nell insegnamento dell italiano, nella scuola e nell accesso al lavoro sono le priorità a livello nazionale emerse dall indagine della Direzione centrale per le politiche dell immigrazione del Ministero dell Interno condotta nel 2010 in collaborazione con la Rete Nazionale dei Consigli Territoriali per l Immigrazione delle Prefetture per conto del Fei - Fondo europeo per l integrazione anni I progetti finalizzati all apprendimento della lingua italiana, e in termini più generali ai servizi di formazione civico-linguistica sono al primo posto tra le azioni da finanziare per il Programma annuale relativo al 2011 (rivista bimestrale Libertà Civili n. 3/11 Franco Angeli) Da queste riflessioni, dai dati raccolti, dallo sguardo storico, dalla presenza di un approfondito lavoro sociale già svolto nell ambito del Consiglio Territoriale per lì Immigrazione, in particolare dal Gruppo Scuola è nata l idea concretizzatasi nel progetto Rete per l integrazione linguistica di cui diamo qui di seguito un rapido resoconto. Tale progetto ha usufruito anche di un finanziamento da parte della Cassa di Risparmio di Alessandria grazie alla sensibilità dell ente e le consolidate collaborazioni preesistenti tra il Consiglio Territoriale per l Immigrazione e il sistema bancario locale. Il progetto, pur configurandosi come naturale conseguenza di precedenti attività del Consiglio Territoriale, si basava sul bisogno di 27

28 approfondimento della tematica insegnamento della lingua italiana agli adulti stranieri, al fine di dotare il Consiglio Territoriale e il territorio di strumenti operativi maggiormente efficaci, di coordinarsi più incisivamente con le scuole pubbliche preposte anche alla luce della nuova normativa sul test d italiano. Si è pertanto proceduto preliminarmente ad una mappatura dell'esistente attraverso la compilazione di un questionario indirizzato a tutti gli attori pubblici e privati conosciuti o di cui si aveva notizia La mappatura dell esistente è stata trasferita sul sito della Prefettura per la divulgazione dell'informazione sui centri operanti nel territorio provinciale per l'accesso gratuito ai corsi di lingua italiana. Alcuni dei dati riportati anche in questa pubblicazione sono stati presentati anche nel corso del convegno del 23/9/11 La lingua passaporto per la cittadinanza. La raccolta dei questionari inviati non è stata affatto semplice: per la parte delle agenzie pubbliche il periodo estivo non ha favorito la celere compilazione e restituzione del questionario, per le Associazioni di Volontariato, non abituate ad un lavoro più organico e lineare, la difficoltà è stata maggiore. Inoltre l'individuazione dei destinatari è stata spesso fatta in itinere mancando di una banca dati certa. Ciò ha prolungato il lavoro ma ha costituito anche un suo contestuale arricchimento. Sono emerse realtà dell'associazionismo non conosciute, se non sommariamente, e l intervento di contatto, di spiegazione e coinvolgimento ha permesso il loro inserimento nella Rete.. Il lavoro di mappatura ha fatto emergere la presenza sul territorio provinciale di 20 centri di formazione (abbiamo usato il termine centro in senso ampio) di cui n. 9 del Privato sociale (Associazioni di Volontariato) e n. 11 Pubblici (6 CTP, 4 Istituti Comprensivi, 1 Comune). Il questionario comprendeva 17 quesiti tendenti a individuare il tipo di attività svolta, i destinatari,la durata dei corsi, il personale impiegato, le collaborazioni instaurate ecc.. Si ritiene di dare conto qui di seguito solamente delle risposte più significative che sono emerse. Le risposte relative alla tipologia dei corsi attivati e con risposta multipla hanno rilevato che tutti i Centri svolgono tutto, le nove associazioni attivano corsi di alfabetizzazione di base, ma anche i centri Pubblici (8 su 11) si occupano di tale tipologia, perlopiù in specifici territori nei quali non esistono associazioni di Volontariato che si occupano dell'insegnamento della Lingua Italiana. Anche per i corsi di conseguimento della competenza linguistica livello A2 - lo scostamento non è significativo (se ne occupano 5 Associazioni e 9 centri Pubblici); per la preparazione all'esame di licenza media (4 associazioni e 6 centri pubblici). Solo per la voce altro vi è polarizzazione; ben 5 centri (solo pubblici) si occupano di corsi di livelli superiori quali il CELI, mentre le associazioni hanno segnalato corsi di prima accoglienza, di educazione civica, di sportello, con durate orarie molto ridotte. Circa la durata dei corsi, si rileva per entrambi i gruppi la prevalenza della durata annuale e quadrimestrale. 28

29 I 129 corsi attivati nell'anno scolastico presentano la seguente ripartizione: 89 corsi da parte dei CTP corrispondente al 64%, 10 corsi dalle altre Agenzie pubbliche corrispondente all'8% e 30 corsi dalle Associazioni di volontariato corrispondente al 29%.(vedi grafico 13) Grafico 13 - corsi di italiano per adulti complessivamente attivati 29% CTP ALTRI CENTRI PUBBLICI ASSOC VOLONTARIATO 64% 8% Per quanto riguarda il test di ingresso si vede una netta polarizzazione tra i centri pubblici effettuano tutti tale metodo di preliminare valutazione per l accesso al corso, mentre le associazioni lo adottano solo nel 50% dei casi Tutti i centri in rete evidenziano l esistenza di collaborazioni estese per tutti e due i gruppi; i centri pubblici privilegiano quelle con le scuole del territorio e gli Enti locali, mentre le associazioni presentano una maggiore densità della rete in tale senso. Alcune domande vertevano anche sul tipo di docenti utilizzati: per i centri pubblici si evidenzia, come previsto, l'esclusiva presenza di docenti istituzionali, anche due di essi utilizzano l'apporto di alcuni volontari; le associazioni hanno invece tutti docenti volontari tra i quali prevalgono insegnanti di professione (n. 7) e pensionati (n..4). Per quanto riguarda i partecipanti ai corsi secondo la struttura organizzativa si evidenzia che essi sono stati complessivamente 2708: 1923 nei CTP corrispondenti al 71%, 541 nelle associazioni di volontariato corrispondenti al 20% e 243 negli altri centri pubblici pari al 9%. (vedi grafico 14). Grafico 14 - Partecipanti ai corsi secondo la struttura organizzativa 29

30 20% 9% 71% CTP ASS VOLONTARIATO ALTRI CENTRI PUBBLICI Circa invece la suddivisione per genere si rileva che le donne sono il 56% dei partecipanti, il 37% sono uomini, e il 7% sono minori ultraquindicenni (vedi grafico 15) Grafico 15 - suddivisione per genere dei partecipanti ai corsi 7% 56% 37% DONNE UOMINI MINORI L aspetto più significativo ed innovativo del progetto, è stato però quello di organizzare il corso Pillole di didattica e.. rivolto sia ai docenti dei centri di formazione pubblici sia ai docenti volontari delle associazione di volontariato. Per quest'ultimi la finalità è stata quella di fornire loro la cassetta degli attrezzi necessaria per l insegnamento agli adulti stranieri e per favorire complessivamente lo scambio delle 30

31 esperienze nel territorio provinciale contribuendo così alla realizzazione e consolidamento di una Rete per l'integrazione linguistica. Al corso hanno partecipato complessivamente n. 30 insegnanti volontari e n. 15 insegnanti professionisti. Si è svolto in 7 incontri distribuiti da ottobre a marzo e il livello di gradimento è stato molto elevato. Questo lavoro di rete iniziato nel corso del 2011 ha avuto il suo consolidamento e continuità nel progetto regionale Petrarca che si proponeva l obiettivo di individuare e concretizzare a livello di ciascuna provincia del Piemonte di una rete di enti e associazioni che si occupano dell insegnamento dell italiano a stranieri adulti offrendo quindi la possibilità di una continuità e un ulteriore sviluppo dell iniziativa locale. 2) I test di italiano (a cura di Enrica Montagna 6 ) Il forte flusso migratorio che ha interessato il nostro Paese a partire dagli anni novanta ha via via condizionato l approccio dell ordinamento giuridico nei confronti dell'apprendimento della lingua italiana da parte degli immigrati, fino a farne uno snodo di rilievo nel rapporto tra Stato e cittadino straniero. Negli ultimi due anni, infatti, il legislatore ha agito su più fronti per incentivare l'apprendimento della lingua italiana, intervenendo sul piano motivazionale, anche con strumenti di forte sollecitazione. A partire dalla legge 94 del 2009, infatti, al livello di conoscenza della lingua italiana è stato dato un peso specifico ai fini della permanenza in Italia del cittadino straniero. Tale indirizzo è stato meglio esplicitato nel Piano nazionale per l integrazione nella sicurezza denominato Identità ed incontro, elaborato dai Ministeri dell Interno e del Lavoro ed approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 giugno del 2010: in questo contesto, l apprendimento della lingua costituisce un primo importante passo verso l integrazione, obiettivo fondamentale anche in termini di sicurezza, creando le basi per una comunicazione interpersonale, per una effettiva ed efficace interazione. Con la legge 94 del 2009, vengono introdotti nel nostro ordinamento giuridico, da un lato, l obbligo del superamento di un test di italiano per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e, dall altro, il cd. permesso a punti collegato ad un Accordo di integrazione, che prevede tra i crediti attribuibili - un rilevante punteggio collegato alla conoscenza dell italiano. 6 La dott.sa Enrica Montagna, Vice Prefetto aggiunto della Prefettura di Alessandria, dirige lo Sportello Unico Immigrazione 31

32 Le modalità di svolgimento del test di italiano sono disciplinate dal Decreto del Ministro dell Interno del 4 giugno 2011 (G.U. 11/06/2011 n.134), entrato in vigore il 9 dicembre Secondo il citato Decreto, entro 60 giorni dalla richiesta, la Prefettura deve convocare lo straniero per lo svolgimento del test, indicando luogo, data ed orario preventivamente concordati con l Ufficio Scolastico Provinciale. Nella nostra provincia, il test di conoscenza della lingua italiana si svolge presso le sedi dei tre Centri provinciali per l istruzione degli adulti (CTP) presenti sul territorio, che provvedono alla somministrazione del test, alla valutazione della prova ed alla successiva comunicazione dei risultati alla Prefettura: è quindi compito della Prefettura inserire i risultati in apposito applicativo informatico, da cui potranno essere letti sia dalla Questura che dall interessato. Oggi, ad oltre un anno dall entrata in vigore di tale normativa, si può tracciare un primo bilancio dell attività svolta e delle problematiche riscontrate. Per organizzare l erogazione dei test di italiano, si è lavorato in stretta sinergia con l Ufficio Scolastico Provinciale e con i CTP. Nel settembre 2010, nell ambito del Consiglio Territoriale per l Immigrazione, sono stati costituiti due Gruppi di lavoro, uno tecnico con gli attori istituzionali sopra indicati, per definire appunto l organizzazione dei test, e l altro allargato ai patronati e agli enti locali, per curare sia le iniziative di informazione sia la progettualità connessa al tema dell insegnamento della lingua italiana. Il gruppo di lavoro tecnico, ristretto, aveva una mission ben precisa, sottesa alla necessità di definire il calendario delle sessioni: garantire una coerenza ed uniformità di approccio a livello provinciale rispetto alle diverse questioni che poneva (e pone) la normativa. Anzitutto, è da osservare che il numero delle istanze presentate nella nostra provincia per sostenere il test di conoscenza della lingua italiana, nel corso del 2011, è stato piuttosto elevato: Di questi, 959 utenti sono stati convocati in sessioni da svolgersi nel 2011, 106 invece sono stati inclusi in sessioni del Il numero di coloro che hanno effettivamente sostenuto la prova è però più basso, pari a 804 (v. tabella 19). A livello regionale, la provincia di Alessandria si colloca subito dopo Torino come numero di test sostenuti. Nella tabella n. 18 sono riportati i dati percentuali diffusi all inizio del 2012 dall Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. E interessante osservare come il numero di richieste di sostenere il test di italiano non sia proporzionale alla presenza di cittadini stranieri extracomunitari nelle diverse province piemontesi. Tabella n. 18. i richiedenti il test di italiano nel 2011 in Regione Piemonte 32

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