OSSERVATORIO NAZIONALE DELL UFFICIO DELLA CONSIGLIERA NAZIONALE DI PARITA PER LO SVILUPPO DELLE PRASSI CONCILIATIVE E DELLE NORME ANTIDISCRIMINATORIE
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- Brigida Romagnoli
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1 OSSERVATORIO NAZIONALE DELL UFFICIO DELLA CONSIGLIERA NAZIONALE DI PARITA PER LO SVILUPPO DELLE PRASSI CONCILIATIVE E DELLE NORME ANTIDISCRIMINATORIE Il nostro motto: Consigliere al lavoro! Rappresenta una scelta di strategia innovativa: esercitare tutte le prassi per prevenire il ricorso al conflitto e al giudizio; - conoscere e sviluppare tutte le pratiche di politiche attive e prassi conciliative; - valorizzare la nostra funzione ai sensi dell art 38 del dgls 198/2006 attraverso la raccolta delle sentenze, decreti d urgenza, conciliazioni e transazioni emanate per la definizione dei contenziosi connessi alla mancata o inesatta applicazione della normativa lavoristica nell ambito del rapporto di lavoro, Per la prima volta viene costituito un archivio banca dati aggiornabile quale strumento di lavoro che coadiuverà sia le Consigliere di parità nell esercizio della loro attività contro le discriminazioni sui posti di lavoro, SIA gli operatori del Diritto (avvocati, ispettori del lavoro, giudici, consulenti del lavoro, esperti e studiosi della materia giuslavoristica) che si troveranno ad affrontare tali tematiche e che vorranno esercitare la prassi conciliativa nell ambito del dialogo sociale e delle politiche attive (Libro Bianco Ministro Sacconi). L analisi e il monitoraggio della politica contrattuale, dei regolamenti attuativi e dei provvedimenti normativi in materia di politiche di protezione sociale e politiche di workfare, l osservazione ragionata delle prassi di conciliazione e mediazione poste in essere sul territorio nazionale favoriscono la programmazione strategica degli interventi finalizzati alla prevenzione del fenomeno discriminatorio e alla corretta applicazione della disciplina del rapporto di lavoro anche nell ottica di sostenere l occupazione femminile e il dialogo sociale sistematico ed integrato tra le Consigliere di parità e i protagonisti delle politiche attive sul territorio. Abbiamo cercato alleati per sviluppare il nostro lavoro e li abbiamo trovati : - Ispettori del lavoro, con essi abbiamo strutturato un Tavolo Tecnico per concordare e individuare alcune modalità di intervento sui casi che ci vengono rappresentati. Il Tavolo ha prodotto una nuova modulistica, già adottata presso tutte le Direzioni Provinciali del Lavoro, per la convalida delle dimissioni della lavoratrice madre/lavoratore padre. Inoltre, stiamo concordando iniziative per l applicazione delle nuove norme sul Testo Unico sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro (Dlgs. 81/2008) e stiamo lavorando, a livello decentrato, con le sedi degli Ispettorati del lavoro.
2 - Inail: abbiamo concordato la firma di un Accordo di programma, che è in stesura, per la formazione e applicazione sui territori del T.U. sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro (Dlgs. 81/2008). - Consulenti del lavoro: firmeremo un Protocollo d intesa a fine novembre, in occasione del Congresso nazionale dei Consulenti del lavoro. - Centri di ricerca sul diritto del lavoro e le relazioni industriali, e rete associazionistica: è fondamentale, e lo sarà nel futuro il rapporto costante con alcune sedi Universitarie, con Adapt e Fondazione Marco Biagi, con UIR Confindustria, con la rete associazionistica e le Fondazioni per sviluppare alcuni percorsi particolarmente innovativi quali il Manifesto e il Codice per i Diritti del lavoratore/lavoratrice oncologico; la comparazione in materia di diritto antidiscriminatorio tra la nostra legislazione e le Direttive comunitarie. - la scelta di strumenti di programmazione per le politiche attive e le politiche di flessibilità e sicurezza europee; - la Carta delle Pari Opportunità in azienda promossa dai Ministri Sacconi e Carfagna e, della quale, le Consigliere di parità rappresentano il braccio operativo al fine di favorirne la diffusione su tutto il territorio nazionale. il Piano Sacconi/Gelmini per l orientamento e l accompagnamento alla formazione e al lavoro e il Piano per la condivisione e l occupabilità femminile dei Ministri Sacconi e Carfagna rappresenteranno riferimenti operativi fondamentali per lo sviluppo delle politiche di pari opportunità, formazione e lavoro della popolazione femminile. La Rete delle Consigliere di parità si sta rafforzando sul piano organizzativo, sul versante delle competenze e sotto il profilo dell adozione di strumenti altamente professionali, nonché delle alleanze strategiche per esercitare il ruolo assegnato dalla legge. Essa svolge un attività sistematica e costante: a livello comunitario (partecipa agli organismi comunitari e contribuisce all elaborazione di documenti internazionali); a livello interministeriale (Ministero Pari opportunità, Pubblica Amministrazione, Famiglia, Politiche comunitarie, Ministero degli esteri); a livello istituzionale con Enti Previdenziali e Assistenziali, Enti Locali (Regioni, Province, Comuni, Associazioni imprenditoriali, Organizzazioni sindacali, Associazioni del terzo settore), Operatori del mercato del lavoro sia pubblico che privato. OBIETTIVO: Ricerca, in accordo con gli altri interlocutori, delle soluzioni attraverso l uso degli strumenti di politica attiva.
3 LA BANCA DATI E L OSSERVATORIO sono parte e strumento fondamentale del lavoro delle Consigliere di parità: - BANCA DATI: all interno di essa documentiamo i precedenti giurisprudenziali in tema di discriminazioni (compresi i precedenti comunitari), le prassi amministrative (circolari, interpelli, pareri del Collegio istruttorio). Oggi partiamo con l analisi di 80 provvedimenti per i quali è stata redatta la MASSIMA. Provvedimenti in materia di discriminazioni di genere nelle selezioni pubbliche, in materia di retribuzione, di progressione di carriera, di gravidanza, connesse a congedi di maternità e congedi parentali, mobbing e molestie, licenziamento discriminatorio, età pensionabile, accesso al lavoro. Si tratta di una raccolta significativa che offre una autorevole informazione sugli orientamenti giurisprudenziali sulla materia. - OSSERVATORIO: in esso documentiamo le attività di conciliazione e di transazione delle Consigliere di parità dirette a PREVENIRE LE AZIONI IN GIUDIZIO. Si evidenzia che l incremento delle attività di conciliazione favorisce il processo di sfoltimento delle azioni in giudizio (funzione deflattiva del carico giudiziario), le soluzioni più innovative della contrattazione collettiva, l adozione di buone pratiche aziendali come codici di condotta e danno indicazioni a livello comunitario e internazionale. UNO STRUMENTO SINERGICO PRAGMATICO INTEGRATO SINTETICAMENTE E PER ESEMPI: Puntiamo MOLTO sull evidenziazione delle Buone Prassi che hanno consentito l attività di CONCILIAZIONE per la soluzione delle controversie in sede stragiudiziale. Infatti le trattative poste in essere dalle Consigliere di parità nei confronti dei datori di lavoro hanno spesso consentito di trovare la soluzione idonea a dirimere i conflitti e ciò ha evitato il ricorso al giudice, così come previsto dalla legge che attribuisce alla figura della Consigliera di parità un ruolo stategico per la PROMOZIONE ED IL CONTROLLO dell'attuazione dei principi di parità di trattamento tra uomini e donne nel lavoro. Per buone pratiche dunque si intende: - la Raccolta delle azioni di conciliazione; sino ad oggi mai fatta, - tutta la serie delle politiche attive che si possono mettere in atto (e funzionano!!!) sul versante degli dettati dei CCNL e della contrattazione decentrata che assegna alle parti sociali sul luogo di lavoro la trattazione di materie importantissime come l'organizzazione del lavoro, la flessibilità dell'orario, la formazione, - la programmazione sul territorio dei servizi integrati per i lavoratori e le lavoratrici,
4 - l'attivazione, secondo un sistema di bilateralità, di presidi a sostegno del reddito del lavoratore/trice in caso di maternità, disoccupazione, - l'applicazione delle norme e dei regolamenti attuativi quali i contratti di inserimento, contratti a progetto, l utilizzo dei sistemi di protezione sociale, le nuove norme intervenute in materia di formazione in azienda, i servizi per l inserimento al lavoro, la programmazione dei Piani di zona. Insomma, è la concertazione, la partecipazione e la responsabilità con cui alcune aziende hanno applicato le norme (e, spesso, sono anche andate oltre) per assicurare ai propri lavoratori condizioni di benessere sul lavoro che sono propedeutiche alla permanenza nell'azienda e ad evitare la discriminazione. Puntiamo MOLTO sulla diffusione e sistematizzazione di queste buone prassi al fine di fornire alle Consigliere strumenti di politiche attive finalizzate alla promozione dell'occupabilità femminile. E in atto un mutamento culturale che riconosce alla Consigliera di parità un ruolo NON SOLO SANZIONATORIO MA soprattutto PROMOZIONALE!!!! Ecco perchè il 1 e 2 dicembre consegnerò alle Consigliere un insieme di strumenti di politiche attive che consentirà loro di procedere spedite sul piano dell'utilizzo delle politiche di workfare femminili (Sistema integrato per i Servizi per l'impiego Buone prassi aziendali verificate in Italia Buone prassi aziendali verificate in Europa Direttive Comunitarie in materia). Per quanto riguarda le 80 massime che illustrerà l'avvocato Chiara Bizzarro trattasi di una rassegna giurisprudenziale abbastanza ricca. Vi cito alcune sentenze tra le più significative: n. 903/77 Pretura di Firenze Pretura di Pomigliano: Atti discriminatori in tema di parità uomo donna e legittimazione all'impugnazione ex art 151, Assunzione di soli lavoratori uomini e comportamento discriminatorio nell'accesso al lavoro. Pretura di Torino: Parità di trattamento fra lavoratrici madri e lavoratori padri un caso di discriminazione alla rovescia. Pretura di Torino: rapporto di lavoro, parità di trattamento, rimborso rette scolastiche per bambini in età prescolare alle sole donne. Pretura di Milano TAR Lombardia Pretura di Trento Corte Costituzionale: discriminazioni indirette: il requisito dell'altezza per la partecipazione a concorsi. Pretura di Roma Milano: discriminazione della lavoratrice nell'inquadramento dirigenziale: la cosiddetta prova statistica. Pretura di Milano: parità di trattamento Accertamento di discriminazione.
5 Pretura di Firenze: Stato di gravidanza e discriminazione nell'accesso al lavoro. Pretura di Bologna: Discriminazioni individuali e collettive sul lavoro in assunzioni. Tribunale di Roma: Discriminazioni indirette nelle selezioni attitudinali per assunzione. Pretura e Tribunale di Roma: Discriminazione sessuale in materia di lavoro: provvedimenti di urgenza. Tribunale di Firenze: Fruizione del congedo post partum da parte del lavoratore padre adottivo. Tribunale di Firenze: Revoca dell'incarico di insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche per gravidanza della docente nubile. Tribunale di Catania: Differenziale nella progressione di carriera fra donne e uomini in relazione al titolo di studio. Tribunale di Firenze: La molestia sessuale quale fattispecie tipica di discriminazione di genere sul luogo di lavoro. Corte di Cassazione: Illegittimità del licenziamento di lavoratrice a termine in maternità, anche in mancanza di comunicazione dello stato interessante. Corte di appello di Firenze: Lavoratrice madre :dimissione dal lavoro in stato di gravidanza. Tribunale di Prato: Lavoratrice madre Progressione di carriera in base all'anzianità. TAR Sardegna: Part time: discriminazione indiretta nell'accesso al concorso. Tribunale di Firenze: Pari Opportunità e divieto di discriminazione nell'accesso alle prestazioni previdenziali. Tribunale di Milano: violazione ricorrente Violazione art 4 Legge 125/91 Legittimazione attiva della Consigliera nazionale per la parità ad agire per discriminazione collettiva.
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