La visione obiettiva non è una visione scevra di pregiudizi, ma una visione sottomessa a pregiudizi altrui.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La visione obiettiva non è una visione scevra di pregiudizi, ma una visione sottomessa a pregiudizi altrui."

Transcript

1 RASSEGNA STAMPA FALCRI 24 SETTEMBRE 2009 A cura di Manlio Lo Presti ESERGO La visione obiettiva non è una visione scevra di pregiudizi, ma una visione sottomessa a pregiudizi altrui. G. D AVILA, Tra poche parole, Adelphi, 207, p Brunetta: «élite irresponsabili vogliono un vero colpo di Stato» Sono quelle «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale» che pensano solo a come far cadere il governo che ha cominciato a colpirle» CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - «Ci sono elite irresponsabili che stanno preparando un vero e proprio colpo di stato». Lo ha detto a Cortina d'ampezzo, al convegno del Pdl veneto, il ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta. SINISTRA PER MALE E PER BENE - Il ministro ha descritto le élite come quelle «della rendita parassitaria, burocratica, finanziaria, editoriale» e ha messo in contrapposizione quelli che ha chiamato «i compagni della sinistra per bene» e quella che ha definito «la sinistra per male». E per questa ha usato la frase «vada a morire ammazzata». «La povera sinistra sarebbe nata con altri scopi e invece si fa condizionare da un'élite di m..,» ha detto il ministro, riferendosi alle «cattive banche, alla cattiva finanza, ai cattivi giornali». Rivolgendosi invece «alla sinistra per bene», ha invitato a «ritornare alla politica, compagni di sinistra, senza farvi fare la politica dai giornali». «Stanno preparando un colpo di Stato - ha ribadito - a cui si risponde a viso aperto parlando con gli italiani, costruendo l'aquila, con un grande piano per il Mezzogiorno. La vera unità d'italia è risolvere la questione meridionale». «Abbiamo una grande occasione, - ha precisato - la nostra missione sarà una missione straordinaria contro la cattiva rendita, contro i parassiti dovunque essi siano: nella finta cultura, nella finta cinematografia ideologica parassitaria, nel finto sindacato, nelle cattive banche, nella cattiva finanza, nei cattivi giornali». «Propongo - ha concluso - una lotta di liberazione per i compagni della sinistra per bene: liberatevi da questo abbraccio mortale di questa cattiva finanza, di questo cattivo sindacato, di questi cattivi gruppi editoriali». «Questa sedicente elite in questo anno di grande crisi - ha aggiunto - ha pensato solo a come far cadere un governo che guarda caso cominciava a colpire proprio le case matte della rendita». BENE CHIESA, MA NO A IDEOLOGIA POLITICA CON LA TONACA - «Nei confronti della Chiesa stiamo dalla stessa parte»: lo ha detto oggi, a Cortina, dal ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta che ha aggiunto: «Quando la chiesa opera sul territorio e si fa carico dei fedeli spesso lo fa meglio di quanto lo faccia lo Stato. Quando però certi esponenti della Chiesa giocano al massacro, quella non la considero Chiesa ma ideologia politica con la tonaca». Brunetta ha concluso rilevando che «la Chiesa non ha mai avuto tanto dallo Stato italiano in termini di 8 per mille e questo dimostra la nostra serietà».

2 IL GOVERNO RISPETTERÀ I PATTI: «ORA FASE DUE»- «I patti vanno rispettati da tutti e il governo rispetterà i patti». Lo assicura il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta rispondendo a una domanda dei cronisti sui prossimi contratti del pubblico impiego. La crisi, secondo Brunetta, ha fatto aumentare il potere d'acquisto dei dipendenti e dei pensionati. I milioni di italiani a reddito fisso, secondo il ministro, hanno potuto contare su aumenti salariali e pensionistici del 3-4%, a fronte di un'inflazione dell'1-2%. «Questo è il segno - ha spiegato Brunetta - che non c'è stata crisi sociale, pure in presenza di un Pil sotto di 5 punti. A soffrire, invece, sono state le imprese e i lavoratori autonomi a causa della diminuzione del calo dei consumi. Hanno resistito ma non potranno farlo ancora per molto. E perchè sono diminuiti i consumi? Per la paura». Per Brunetta il problema ora è di passare dalla «fase uno» alla fase due. «Dobbiamo dare una accelerazione tra la fine dell'anno e l'inizio del 2010 sostenendo i lavoratori autonomi che, in questi mesi, hanno sofferto ma tenuto. Rilanciare i consumi - ha rimarcato il ministro - significa dare ossigeno al lavoro autonomo e tutelare chi ha un reddito fisso». Questo dovrà essere fatto attraverso tre percorsi: le riforme (Welfare, burocrazia, federalismo, ecc...), gli investimenti e lo stimolo alla spesa. «PERDEREMO UNA O DUE REGIONI» - Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta invita il Pdl a prepararsi alle elezioni amministrative e a lasciare al centrosinistra «qualche regione, poche, poche, poche... una o due». RONCONI: «GOLPE?BRUNETTA IRRESPONSABILE E CARICATURALE» - Le reazioni alle parole di Brunetta sul colpo di Stato non si sono fatte attendere. «Che un ministro della Repubblica evochi il rischio di un colpo di Stato è un fatto gravissimo che merita una immediata risposta da parte dei Servizi e un altrettanto urgente chiarimento del ministro di fronte al Parlamento», ha detto Maurizio Ronconi, responsabile Enti Locali dell'udc. «Se invece la dichiarazione è stata solo il "rafforzativo" di un ragionamento politico - conclude - ci troviamo di fronte a un ministro irresponsabile oltre che caricaturale». LO STUDIO DELL'UNIVERSITÀ BOCCONI DI MILANO Ufficio, humour alleato prezioso Dai temi tabù alle battute più frequenti, ecco come si ride al lavoro. In Italia il buon umore con giri di parole MILANO- Paese che vai battuta che trovi. Già perché non tutti scherziamo allo stesso modo. Soprattutto in ufficio. Dalla Russia agli Stati Uniti. Dalla Francia alla Germania. Dovunque si lavori, è importante farlo con il buonumore. Ha un impatto positivo sul gruppo e potenzia la coesione. E in Italia scarseggia il politicamente corretto. Si ride sulle differenze culturali e per le parolacce. E poi ancora sulle religioni e per le differenza tra i sessi. LO STUDIO- «Lo humour è uno strumento importante sul lavoro», spiega Marco Sampietro docente della Scuola di direzione aziendale dell'università Bocconi. Il suo studio ha coinvolto 1860 persone. Dai dati emerge che in Europa e Stati Uniti lo humour è utilizzato con una buona frequenza dal 98 per cento degli intervistati, dal 95 per cento in Russia e dal 92 per cento in Giappone dove la cultura nazionale e aziendale percepisce il lavoro in modo maggiormente serioso. Il 99 per cento in Europa e USA dichiarano poi di apprezzare l umorismo durante le ore lavorative. E non solo, perché il buon umore aiuta a smorzare le tensioni. Non mette in discussione la leadership. Migliora il clima lavorativo e riduce lo stress.

3 Ma non sempre è tutto positivo. «Bisogna stare attenti all utilizzo di questi risultati sulla performance. Un conto infatti è notare come lo humour possa avere degli effetti positivi, un altro è pensare ad una strategia di miglioramento delle performance basata su una sorta di terapia dello humour». Senza contare che bisogna usare il sorriso con le dovute attenzioni. «lo humour tende ad abbassare la percezione del rischio e dunque per una decisione veramente critica è meglio lasciare da parte l ilarità. E in ambito internazionale bisogna fare attenzione: alcuni argomenti potrebbero essere tabù e portare a risultati opposti rispetto alle intenzioni». IN ITALIA- Bisogna stare attenti, soprattutto se ci troviamo a fare delle battute che all'estero proprio non piacciono. In italia lo scherzo sembra (quasi sempre) scorretto. Dalle battute a sfondo sessuale alla imprecazioni e parolacce. «Il valore dello humour sembra veramente essere un fenomeno universale, sebbene in modalità differenti», spiega Sampietro. Ed ecco perché ogni paese ha la sua battuta. IL PROCESSO INIZIERÀ IL PROSSIMO PRIMO FEBBRAIO Scalata Unipol a Bnl, a processo Consorte, Coppola e l'ex governatore Fazio Fiorani ha patteggiato: 6 mesi di reclusione convertiti in una sanzione pecuniaria da euro MILANO - Si è conclusa con 28 rinvii a giudizio, 14 proscioglimenti e 3 patteggiamenti, l'udienza preliminare davanti al gup Luigi Varanelli per la tentata scalata della compagnia assicurativa Unipol su Bnl nel Tra i prosciolti, figurano l'imprenditore Marcellino Gavio e le società Coop Estense, Nuova Coop, Talea, Sias, Nomura International e Credit Suisse First Boston. Oltre a Fiorani, hanno patteggiato la pena Bpi (sanzione pecuniaria di euro) e l'ex braccio destro di Fiorani, Gianfranco Boni (due mesi di reclusione in continuazione con due condanne già subite in precedenza). Saranno invece processati a partire dal primo febbraio, tra gli altri, Antonio Fazio, Francesco Gaetano Caltagirone, Danilo Coppola, Stefano Ricucci, Carlo Cimbri, Emilio Gnutti, Giovanni Berneschi, Francesco Frasca. Le accuse a vario titolo erano quelle di insider trading, aggiotaggio e ostacolo all'autorità di vigilanza. FIORANI PATTEGGIA - L ex numero uno di Bpi Giampiero Fioraniha patteggiato la condanna a 6 mesi di reclusione convertiti in una sanzione pecuniaria da euro. Alla vigilia della decisione del gup Fiorani aveva revocato il patteggiamento ma il giudice Luigi Varanelli ha ratificato ugualmente l accordo sulla condanna raggiunto tra la difesa dell imputato e la procura di Milano. L'ISTITUTO PER LE OPERE DI RELIGIONE È LA «BANCA» DEL VATICANO Gotti Tedeschi nuovo presidente dello Ior Insegna etica della finanza all'università Cattolica di Milano ed è editorialista dell'osservatore Romano CITTÀ DEL VATICANO - Ettore Gotti Tedeschi è stato nominato nuovo presidente dello Ior (Istituto per le opere di religione), la banca del Vaticano. Gotti Tedeschi, 64 anni, editorialista dell'osservatore Romano, già alla guida delle attività italiane del gruppo spagnolo Santander, è consigliere d'amministrazione del Sanpaolo Imi e della Cassa Depositi e Prestiti, insegna etica della finanza all'università Cattolica di Milano. Insieme a Rino Camilleri nel 2004 ha scritto il libro Denaro e Paradiso. L'economia globale e il mondo cattolico. Gotti Tedeschi sostituisce Angelo Caloia

4 che per vent anni ha presieduto lo Ior. Caloia dovrebbe essere nominato consigliere dello Stato della Città del Vaticano. Con Gotti Tedeschi collaboreranno Giovanni De Censi, presidente del Credito Valtellinese, l'americano Carl Anderson, e lo spagnolo Manuel Soto Serrano, che vanno ad affiancare il banchiere tedesco Ronaldo Hermann Schmitz, l'unico componente riconfermato del consiglio di sovrintendenza dello Ior nominato vice presidente. «NEGLI ULTIMI ANNI SIAMO CRESCIUTI 10 PUNTI IN MENO DEGLI ALTRI PAESI» Passera: «Pil a -6% è da guerra» L'ad di Intesa San Paolo: «Al nostro Paese serve uno choc. I soldi vanno concentrati sulle infrastrutture» ROMA - «Ai livelli prevedibili di recupero della crisi non si va da nessuna parte. Ci vuole uno choc, una cosa grossa e positiva che giri il meno 6% di pil, che è una cifra da guerra». Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, dal palco del convegno per il 170/mo anniversario della Cassa di Risparmi di Forlì. LO CHOC - Passera ha osservato che «negli ultimi anni siamo cresciuti 10 punti in meno degli altri paesi. Sono 150 miliardi di pil di differenza», per questo ci vuole uno choc per cambiare direzione. «I soldi non sono tanti - ha ammesso Passera - ma, oltre a quelli che servono per gli ammortizzatori sociali e misure immediate, io li metterei - è il suggerimento - per recuperare in pochi anni i ritardi pazzeschi nelle infrastrutture, a patto che guariamo dalla malattia fondamentale del nostro paese che è il meccanismo decisionale bloccato». REGOLE SEMPLICI - Alla vigilia del G20 di Pittsburgh, Passera afferma che servono poche e «banali regole per rimettere ordine nei mercati, se ci mettiamo in testa di riformare l'ordine della finanza mondiale non otteniamo nulla». L'ad chiede che tutti gli operatori finanziari rispettino regole semplici come quella di «non superare un certo livello di indebitamento» e che vengano posti dei «vincoli» alla «possibilità di speculare sul proprio bilancio». L'Fmi lancia l'allarme disoccupazione «Rischi per la stabilità sociale» Il direttore generale Dominique Strauss-Kahn: «I costi umani e sociali possono peggiorare prima di migliorare» NEW YORK - «La disoccupazione potrebbe continuare ad aumentare il prossimo anno» anche con un rimbalzo dell'economia. A rilanciare l'allarme lavoro è il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Dominique Strauss- Kahn, che mette in guardia sui rischi «per la stabilità sociale». «Per le persone che perdono il lavoro la crisi non è superata - afferma Strauss-Kahn - In molti paesi, soprattutto quelli senza adeguata rete di tutele sociali la povertà resterà». La crisi - conclude - «non è superata. I costi umani e sociali possono peggiorare prima di migliorare». IL COLLASSO - «La stabilità economica e la pace possono andare mano nella mano. E questo è vero soprattutto cooperano a livello internazionale. Il Fmi è stato creato per combattere le radici economiche della crisi e siede al centro degli sforzi multilaterali per raggiungere la stabilità economica fra i paesi. Guardando alla crisi finanziaria globale attuale, la peggiore dalla Grande Depressione - spiega Strauss-Kahn -, i rischi erano incredibilmente elevati. L'economia globale avrebbe potuto rischiare il collasso ma ci siamo allontanati dall'orlo» del collasso, «e il Fmi ha sicuramente giocato un ruolo. Anche se è troppo presto per cantare vittoria,

5 abbiamo fatto quello che i padri fondatori si aspettavano da noi. E per citare Robert Frost, ha fatto la differenza. «La crisi non è finita ma spero che il peggio sia alle nostre spalle. Sembra che abbiamo evitato il disastro». DAGLI ARCHITETTI AGLI AVVOCATI: I TAGLI DEI GRANDI STUDI. E I PICCOLI FATICANO A REGGERE Professionisti 300 mila a rischio La stima degli Ordini: entro il 2009 cancellato il 15% dei posti. I casi Foster, Bonelli, White & Case Da Norman Foster a Bonelli, Erede, Pappalardo. Gli studi professionali subiscono un duro contraccolpo dalla crisi economica internazionale. Una flessione che ha intaccato ricavi e occupazione. In Italia le stime del Cup (Comitato unitario degli ordini e dei collegi professionali) per il 2009 prevedono quasi 300 mila posti di lavoro persi da liberi professionisti a partita Iva che non possono contare su ammortizzatori sociali o misure di tutela straordinarie. Specialisti che dovranno riconvertirsi, sperimentare altri settori o addirittura cambiare lavoro. Ad accusare il colpo ci sono nomi illustri ma soprattutto una miriade di piccole realtà che nel 2008 hanno guadagnato, in media 15 mila euro in meno, hanno dovuto ridurre il budget destinato alle consulenze e alle risorse umane, quindi tagliare contratti e posti di lavoro. La caduta del mattone Tra le categorie più colpite gli architetti, legati a doppio filo alla crisi dell edilizia, al punto che firme di primo piano come l olandese Erick Van Egeraat chiude il suo studio milanese dopo lo stallo del progetto Milanofiori. Turbolenze anche per qualche grosso studio italiano, come il Cmr: «Il 2009 ha avuto un inizio abbastanza difficoltoso conferma Massimo Roj, amministratore delegato dello studio a gennaio abbiamo avuto un blocco di 5-6 lavori di grandi dimensioni, a febbraio abbiamo iniziato la sospensione di alcune collaborazioni in funzione di questi blocchi improvvisi. A febbraio abbiamo dato la sospensione a 25 collaboratori su 130. Ma a giugno due dei clienti stranieri che avevano bloccato i lavori hanno venduto le operazioni a italiani che ci hanno affidato l attività sospesa e abbiamo preso altre 15 persone» Oltre ai dipendenti degli studi professionali, che sono circa un milione, e che restano le prime vittime della crisi, ci sono i professionisti autonomi che lavorano in proprio o sono titolari degli studi. Si tratta di circa 800 mila persone, dice Gaetano Stella, presidente della Confprofessioni, associazione che rappresenta i liberi professionisti. Qui, spiega, la crisi ha colpito «a macchia di leopardo». Quelli che stanno peggio sono architetti e ingegneri, con un calo del fatturato del 30%, a causa del mercato immobiliare fermo. Una situazione analoga riguarda i notai: sono crollate le compravendite, le stipule di mutui, le costituzioni di società. Calo del 15% del fatturato per le professioni economiche (commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro) che hanno visto ridursi il lavoro da parte delle aziende. Guadagni in diminuzione anche per i dentisti perché «i pazienti, se non hanno urgenza, rimandano a tempi migliori gli interventi importanti». Compravendite in stallo Forte crisi anche per gli avvocati: uno studio prestigioso Bonelli, Erede, Pappalardo ha abbassato il numero dei collaboratori, ha chiuso la sede italiana di White & Case, studio internazionale americano con sede a Milano. Cambi anche nello studio Ashurst: Riccardo Agostinelli e Lorenzo Vernetti (entrambi fondatori della sede italiana) si sono spostati in Latham & Watkins. «In difficoltà sono soprattutto i giovani dice Maurizio de Tilla, presidente dell Oua, l organismo unitario dell avvocatura quelli che fanno gli avvocati d ufficio e che non

6 ricevono i compensi dallo Stato da due anni». Come se non bastasse, le stime prevedono, per tutta la categoria, che la crisi si inasprirà nei prossimi mesi e nel 2010 perché le parcelle arrivano sempre in ritardo rispetto alla prestazione. «Il disagio economico è dato da molteplici ragioni afferma Guido Alpa, consiglio nazionale forense. La diminuzione dei redditi ha influito sulle scelte riguardanti gli investimenti nelle strutture professionali e gli eventuali tagli. Occorrerebbe rivisitare il sistema fiscale, che oggi affligge senza alcuna logica (che non sia quella punitiva) le professioni intellettuali». Acque agitate anche tra i consulenti del lavoro: le aziende entrano in crisi di liquidità, mettono in mobilità i lavoratori e cominciano a rallentare i pagamenti. «In certi casi abbiamo sostituito le banche nel credito alle imprese commenta Marina Calderone, presidente del Cup, Comitato unitario degli Ordini e dei collegi professionali. Il punto è che, non essendo aziende, siamo esclusi da protezioni o agevolazioni. Ciò che chiediamo sono interventi di sostegno soprattutto per le fasce deboli: i giovani professionisti e per le donne». La conferma delle difficoltà arriva da professionisti affermati e molto noti come quelli dello studio Attilio Miotto di Padova oppure dallo studio di consulenza del lavoro «Signorini» di Firenze, Alessandro Signorini, partner: «Abbiamo bloccato le assunzioni afferma Alessandro Signorini, partner ma non abbiamo sospeso le collaborazioni. Però se la situazione congiunturale dovesse perdurare, saremo costretti a ridurre il personale». Isidoro Trovato In Italia i conti correnti più cari Rapporto della Commissione Ue: Banche tricolori, record dei costi nascosti Le banche italiane sono le più care d'europa e anche quelle che hanno più costi nascosti, oltre a essere tra le meno trasparenti d'europa. Così la Commissione europea punta il dito contro gli istituti di credito d'italia, al primo posto nella classifica Ue del caro-conto. Secondo il rapporto di Bruxelles, in media un conto italiano costa 253 euro, contro i 178 della Spagna, 154 della Francia, 103 della Gran Bretagna, 89 della Germania e i 27 della Bulgaria, la meno cara d'europa. Il rapporto dell'esecutivo comunitario esce all'indomani della polemica tra l'abi e la Cgia di Mestre. Secondo l'associazione degli artigiani e dei piccoli imprenditori veneti, "i tassi di interesse a breve termine applicati alle aziende italiane sono i più alti tra i principali Paesi dell'area dell'euro", dichiarazione subito smentita dal presidente dei banchieri italiani Corrado Faissola. Le banche italiane sono le più care d'europa e i loro clienti sono ostaggio di istituti di cui non conoscono bene i costi, perché nascosti, ma che non cambiano perché non sono in grado di valutare altre offerte. E nemmeno del consiglio degli impiegati ci si può fidare, perché sono orientati dai bonus che percepiscono. E' la Commissione Ue che punta il dito contro il caro-conto bancario Ue, Italia in testa, e annuncia un giro di vite sulla trasparenza. Ma l'abi respinge le valutazioni di Bruxelles, contestandone le cifre. A fare luce sui costi di conti e operazioni bancarie d'europa è un rapporto dei servizi della Commissione Ue che si occupano della protezione dei consumatori, guidati dalla commissaria Meglena Kuneva, che accusa: "I prezzi occulti sono inaccettabili, soprattutto per un prodotto il cui utilizzo è secondo solo a quello dell'elettricità". E la Kuneva cita l'italia, un "un esempio negativo", il Paese dove tenere un conto corrente costa più caro che nel resto d'europa: "Circa 831 euro l'anno per conto e un numero medio di operazioni, il prezzo più alto, mentre il più basso sono i 28 euro della Bulgaria", spiega. "Tutte le voci di spesa del

7 conto sono più alte della media Ue e fanno dell'italia il Paese dove tenere i soldi in banca costa di più", si legge nel rapporto di Bruxelles. Secondo lo studio, in media un conto italiano base costa 253 euro, contro i 178 della Spagna, 154 della Francia, 103 della Gran Bretagna, 89 della Germania e i 28 della Bulgaria, la meno cara d'europa. Ma nonostante i costi elevati, i clienti delle banche italiane non cambiano istituto. Per paura dei costi nascosti: solo il 10 per cento ha spostato il conto negli ultimi due anni, "perché il consumatore non capisce cosa paga quando gli offrono un nuovo conto e, per mancanza di trasparenza, non riesce a confrontare le offerte e resta con quello che ha", spiegano i tecnici di Bruxelles. E se si chiede consiglio all'impiegato di fiducia, spiega il rapporto, c'è il rischio che il suggerimento sia interessato perché i sistemi di remunerazione dei dipendenti delle banche li spingono a vendere non i prodotti più adatti al cliente ma quelli che fanno guadagnare di più gli istituti. "I consumatori si fidano del loro impiegato di banca come del proprio medico, ma non dovrebbero", dice Kuneva. Ma le banche italiane contestano le cifre della Commissione: "Il prezzo del conto corrente in Italia è di circa 100 euro, ben inferiore rispetto a quello diffuso oggi a Bruxelles", risponde il presidente dell'abi, Corrado Faissola. Secondo l'abi, in base ai dati confrontabili "nel motore web Conti Correnti a Confronto (uno dei più grandi database in Europa, contenente oltre 750 diversi conti correnti con i rispettivi indicatori sintetici di costo) il costo del conto corrente italiano è, in media, di 107 euro, un dato in linea con quello calcolato dalla Banca d'italia". C. D. F. del num Addio di DB a BankAmericard, Unicredit lancia Genius Card 23/09/2009 Deutsche Bank veste di nuovo le carte di credito rinunciando allo storico marchio BankAmericard (che solo in Italia identifica la divisione delle carte del gruppo) e lanciando la nuova divisione Deutsche Credit Card. Negli ultimi dodici mesi (agosto su agosto) il gruppo ha visto crescere del 6% il numero delle emissioni a 1,347 milioni e del 6,5% il numero delle carte attive a 849mila. Deutsche Bank punta a incrementare del 35% circa in tre anni i ricavi della divisione Carte di Credito: "Dagli attuali 65 milioni abbiamo l'obiettivo di raggiungere 88 milioni in tre anni", ha detto oggi il responsabile della divisione Orlando Renisi. Invece Unicredit ha lanciato Genius Card, una carta prepagata che funziona anche come un conto corrente. La carta, il cui costo è di 1 euro al mese ma è gratuito per i primi sei, consente infatti di effettuare le principali operazioni bancarie come l'accredito dello

8 stipendio o della pensione, il pagamento di utenze o domiciliazione, i prelievi gratuiti, la ricarica del cellulare. E' possibile ricaricare la carta in contanti presso una delle oltre 4300 agenzie in Italia di Unicredit Banca, Unicredit Banca di Roma o Banco di Sicilia e presso gli oltre 3100 Atm evoluti. Il canone è gratuito per chi accredita nel mese almeno 500 euro. I titolari della carta possono, inoltre, partecipare al concorso che mette in palio i biglietti delle semifinale e della finale della Uefa Champions League che si giocherà a Madrid il 22 maggio Peccato che in Italia i contanti vincono ancora sulle carte di credito. Nonostante nel 2008 nel nostro Paese si sia registrata una crescita del numero di carte emesse, +13% di carte di debito e +18% di quelle di credito, e un boom delle carte prepagate (+41%), è diminuito il numero di carte di credito attive, -0,7% rispetto al +9,4% del Parallelamente è sceso anche il tasso di attività che dal 47% del 2007 è arrivato al 39,5% del E' quanto è emerso dai dati presentati durante la settima edizione dell'osservatorio sulle carte di credito Assofin-Crifdecision solution-gfk Eurisko. "Il tasso di penetrazione di carte di credito in Italia è del 20%", ha affermato il Business consulting manager di Crif, Serena Di Mattia, "a fronte del 65% negli Stati Uniti e del 50% in Gran Bretagna". L'Italia risulta infatti in ultima posizione rispetto ai principali Paesi del continente, con 677 operazioni contro le degli inglesi e le dei francessi. Questo atteggiamento di "prudenza" degli italiani emerge anche dai dati di utilizzo delle carte "revolving", ovvero delle carte che permettono di rateizzare i pagamenti. "Dopo un 2008 che ha visto il tasso di crescita sostanzialmente allineato al livello dell'anno precedente, +7,2%", ha spiegato Kirsten van Toorenburg, responsabile studi e statistiche di Assofin, "nei primi sei mesi del 2009 il comparto sembra aver risentito particolarmente della crisi finanziaria mostrando un incremento dei flussi finanziati piuttosto contenuto (+2,9%), ma comunque superiore al calo dei flussi finanziari del credito per i consumi, decresciuto dell'11%". Una circostanza che si può leggere, secondo van Toorenburg, come un segnale di prudenza, considerato che "le somme per cui vengono utilizzate le carte revolving sono più contenute di quelle che riguardano magari un prestito personale". Si conferma la preferenza dei titolari per le carte opzione, che permettono di scegliere se rateizzare le spese o saldarle a fine mese: il 64% delle transazioni effettuate nel 2008 risulta, infatti, attribuibile alle carte multifunzione, contro il 36% di utilizzi fatti con le carte revolving tradizionali. Crisi: Marcegaglia, allentare a tempo Basilea2 per credito Pmi 23/09/ Francesca Gerosa Rendere meno stringenti i vincoli e consentire alle banche minori accantonamenti a fronte di prestiti alle piccole e medie imprese. Sono le indicazioni su un allentamento di Basilea 2 avanzate dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, in una audizione nella commissione Attività produttive della Camera. La Confindustria tedesca, ha aggiunto, è sulla stessa linea. Per Marcegaglia, la misura dovrebbe essere temporanea (una moratoria di 18 mesi) e legata al credito alle Pmi. Questa maggiore elasticità dovrebbe essere accompagnata da "misure fiscali" che consentano alle banche di "compensare almeno parzialmente" i maggiori rischi e costi: "un aumento del limite percentuale annuo

9 di deducibilità delle svalutazioni e una riduzione del periodo di imposta in cui è consentita la deduzione della svalutazione" delle eccedenze. Per Marcegaglia, inoltre, sarebbe opportuno "garantire in via automatica ed immediata la deducibilità fiscale delle perdite su crediti" quando si ricorre agli strumenti concordati per le crisi d'impresa. Bce, con ripresa c'è obbligo di alzare tassi contro inflazione 22/09/ La Bce, dopo il recupero dell'economia dell'eurozona, ha l'obbligo di aumentare i tassi per contrastare l'inflazione. Lo ha detto il Presidente della Banca centrale tedesca, Axel Weber, aggiungendo che allo stesso modo devono essere tagliate anche le misure di stimolo. Al momento, ha precisato, è comunque troppo presto per eliminarle. Il banchiere centrale ha sostenuto che la bassa crescita del credito continua a gravare sulla domanda e che il recente rally dell'euro è in linea con i fondamentali economici. Marcegaglia: politica smetta guerra tra bande. Spero accordo con sindacati Il presidente di Confindustria mette in guardia: la crisi non è risolta BERGAMO (21 settembre) - Per uscire dalla crisi «ci sono ancora cose da fare, la situazione non è risolta». Così il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a margine dell'assemblea degli industriali di Bergamo. «Dobbiamo avere tutti il senso di responsabilità e portare avanti le riforme che permettono al Paese più forte rispetto ad adesso». «Abbiamo l'impressione di un lento e costante miglioramento della congiuntura e se vediamo i dati di luglio notiamo che sono un po' migliorati ma se li confrontiamo su luglio 2008 sono sempre -20%». Il presidente di Confindustria ha quindi rilevato che «in realtà continuiamo a crescere ma il percorso sarà sempre lungo e faticoso». Auspico accordo con tutti sindacati. Sul rinnovo dei contratti di lavoro «l'auspicio di tutti noi è di riuscire a firmarli con tutti i sindacati». Ha aggiunto il presidente di Confindustria. «Noi ce la mettiamo tutta ovviamente bisogna che anche la Cgil sia disponibile, però mi pare che qualche idea ci possa essere». «Come aziende - ha quindi precisato Marcegaglia - crediamo si debba andare avanti nel modernizzare e cambiare, per questo abbiamo deciso di fare questa riforma degli assetti contrattuali». Il presidente di Confindustria ha sottolineato di riconoscere «l'importanza di tutti i sindacati». «Cigl, Cisl, Uil e Ugl sono tutti grandi sindacati e ovviamente noi abbiamo tutto l'interesse, pur andando avanti e modernizzando, ad avere l'accordo di tutti». Politica smetta guerra tra bande. «Chiediamo alla politica che si concentri sui temi» della ripresa economica e che «la smetta con questi conflitti che a noi non interessano e con questa logica di guerra tra bande, interna alla maggioranza e all'opposizione». «Noi vorremmo - ha aggiunto - una politica concentrata su questi temi perchè in questi mesi ci giochiamo la possibilità del Paese di creare posti di lavoro e benessere». Marcegaglia invita poi a «toni misurati e a grande concentrazione» invece di «parlare di tutt'altro». Marcegaglia: «Meno vincoli alle banche per favorire credito a Pmi» Rendere meno stringenti i vincoli e consentire alle banche minori accantonamenti

10 a fronte di prestiti alle piccole e medie imprese. La richiesta di un allentamento dei vincoli imposti da Basilea 2 arriva dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel corso dell'audizione alla commissione Attività produttive della Camera. Occorrono interventi immediati per dare sollievo alle imprese nel breve periodo, soprattutto alle piccole imprese che sono quelle più sono colpite dal credit crunch. Marcegaglia ha infatti sottolineato che in un anno la crescita dei prestiti alle aziende é diminuita di 10 punti, passando dal 10,9% all'azzeramento a luglio La leader degli industriali ha sottolineato che la Confindustria tedesca é sulla stessa linea. La misura dovrebbe essere temporanea (18 mesi) e legata al credito alle Pmi. Questa maggiore elasticità dovrebbe essere accompagnata da «misure fiscali» che consentano alle banche di «compensare almeno parzialmente» i maggiori rischi e costi: «un aumento del limite percentuale annuo di deducibilità delle svalutazioni e una riduzione del periodo di imposta in cui é consentita la deduzione delle svalutazione» delle eccedenze. Per Marcegaglia, inoltre, sarebbe opportuno «garantire in via automatica e immediata la deducibilità fiscale delle perdite su crediti» quando si ricorre agli strumenti concordati per le crisi d'impresa. Confindustria chiede, dunque, di allentare, per un periodo di 18 mesi, i vincoli che frenano le banche nel concedere finanziamenti alle Pmi. È necessario, ha detto il presidente degli industriali «rendere meno stringenti i vincoli patrimoniali e consentire alle banche di effettuare minori accantonamenti, a fronte di credito erogato alle piccole e medie imprese». L'obiettivo della proposta, ha aggiunto la Marcegaglia, «non è rinunciare alla valutazione del rischio del credito, ma diluire gli effetti della stessa valutazione». L'allentamento dei vincoli per le banche, tuttavia, «si deve riflettere integralmente su una maggiore erogazione di credito». Comunque su Basilea2 serve «una rinegoziazione». Si tratta di un «obiettivo di medio-lungo termine - ha detto Emma Marcegaglia - perché è una cosa che va studiata e valutata a livello europeo. La rinegoziazione potrebbe stabilire che quando le cose vanno bene i coefficienti di patrimonializzazione potrebbero essere più alti, per abbassarli in tempi di crisi». In attesa della rinegoziazione, un allentamento dei vincoli per 18 mesi, dedicato alla piccola e media impresa. Marcegaglia si é detta anche favorevole al fatto che i risultati della battaglia all'evasione fiscale possano andare a ridurre il cuneo contributivo. 23 settembre 2009 Allentamento dei vincoli di Basilea 2 per riprendere a crescere analisi di Nicoletta Picchio Un allentamento dei vincoli di Basilea 2. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, in un' audizione che si è svolta questa mattina alla Commissione Attività produttive della Camera, ha rilanciato il tema del credito alle imprese per riprendere a crescere. E ha sollecitato un intervento del Governo italiano, a livello europeo, perchè il Consiglio informale dell'ecofin, fissato per l'1 e 2 ottobre, possa decidere qualche orientamento. I tempi sono stretti. La Marcegaglia ha proposto un allentamento temporaneo per 18 mesi. «Serve un intervento immediato», ha detto la presidente di Confindustria, ricordando uno studio di Morgan Stanley sull'erogazione del credito alle piccole e medie imprese: nei primi sette mesi dell'anno c'è stata una contrazione di 33 miliardi di euro da parte delle banche europee.

11 Contemporaneamente, se si chiede al sistema bancario di assumersi qualche rischio in più, bisogna creare anche per questo settore condizioni migliori: e quindi la Marcegaglia è favorevole a ridurre i vincoli alle banche in termini di accantonamenti, a fronte dei finanziamenti erogati. Una proposta che, ha aggiunto, potrebbe essere accompagnata da una maggiore deducibilità fiscale delle svalutazioni per le perdite sui crediti. 23 settembre 2009 Faissola: «In Italia non si può parlare di credit crunch» «Non si può parlare di credit crunch», in Italia e in Europa. Ad affermarlo il presidente dell'abi Corrado Faissola nel corso dell'audizione alla commissione Attività produttive della Camera. Secondo Faissola è da segnalare come «a fronte di un calo della produzione industriale, delle esportazioni e della domanda di investimenti» il credito è superiore a quello del 2008 mentre «di norma dovrebbe vedersi una diminuzione». Il presidente dell'abi ha aggiunto che in Italia i tassi sui nuovi finanziamenti siano in media al 3,31% contro il 3,72% dell'europa. Per Faissola la moratoria sul credito alle Pmi «ha consentito di lasciare nelle casse delle imprese una somma di circa 40 miliardi». Il presidente dell'abi ha detto di attribuire «un valore importante alla moratoria», strumento «utile, se non necessario, per un numero rilevante di imprese». 23 settembre 2009 «Moneta-merce e liquidità» I complici della crisi finanziaria di Vittorio Carlini Maggiori regole per mercati e istituti finanziari; meno bonus ai banchieri e più patrimonio alle banche. Il tutto avvolto dal richiamo a ritrovare l'etica perduta. Sono alcune delle impostazioni che dovrebbero guidare i lavori del G20 di Pittsburgh. Il rischio, tuttavia, è che il "Congresso di Vienna" della finanza partorisca il più classico dei topolini. Non solo per le divergenze tra i vari grandi (Europa e Inghilterra in testa). Ma anche, sostengono in molti, perché le diverse impostazioni non colgono la profondità della crisi: «Spesso - dice Marco Vitale, economista d'impresa -, sono il frutto di una mancanza di pensiero in grado di "sviscerare" i perché strutturali del grande crack». Un tentativo, al contrario, che Massimo Amato e Luca Fantacci, entrambi esperti di storia della moneta e docenti alla Bocconi di Milano, fanno nel loro «Fine della finanza» (Donzelli Editore). Certo, si potrà obiettare la validità del loro pensiero; come si potrà e dovrà discutere sulla validità delle soluzioni prospettate. Ma è indubbio che, di fronte «ai menestrelli del tutto come prima - per dirla sempre alla Vitale - e ai tanti talebani del mercato» il porre dei dubbi di sistema è comunque esercizio utile. Il Sole24Ore.com ha in contrato i due economisti per capire meglio il loro pensiero. «Il vero nodo - dice Amato - è stato modificare la funzione stessa della finanza. Quest'ultima, in senso lato, riguarda l'apertura di un credito a favore di un soggetto cui viene anticipato del denaro per sviluppare, ad esempio, un'impresa. Una funzione essenziale per l'economia reale che presuppone, prima o poi, la chiusura del credito stesso». Non è un caso, quindi, che nel latino del tardo impero "Finantia" significasse «definizione amichevole di una controversia».

12 «È il "pagherò" della cambiale - fa notare Fantacci-, che, tuttavia, nel mercato finanziario si è trasformato in un "pagherò mai"». Addirittura! Non è un po' un'esagerazione...«al contrario, a livello di sistema è proprio così. Grazie a tecniche come la cartolarizzazione, il creditore e il debitore sono stati "allontanati", non c'è più una relazione personale tra loro. È stato volutamente interrotto, scisso il rapporto tra le due parti. In questo modo il debitore ha potuto non solo posticipare il pagamento, ma rinviarlo all'infinito: il "pagherò" è stato, di fatto, trasformato in un "paghero mai". Una rivoluzione non solo economica ma, oserei dire, antropologica». Ma come è stato possibile arrivare a tanto? «È abbastanza facile da capire - risponde Fantacci - Il debito, magari subprime, è stato trasformato, anche grazie allo spacchettamento delle cartolarizzazioni, in un qualcosa comunque desiderabile, appetibile. Un titolo tanto più richiesto in quanto "gettato" nel fiume della liquidità che, per la sua stessa natura, ha la necessità di trovare una remunerazione, possibilmente sempre maggiore». Secondo quest'impostazione, quindi, la liquidità è uno dei problemi alla base della crisi...«sì. La liquidità, intesa come continua convertibilità di un titolo in moneta e viceversa, è la base strutturale di questo sistema. Che, peraltro, per funzionare richiede un ulteriore elemento». Vale a dire? «La moneta intesa come riserva di valore -risponde Fantacci -. Com è noto, la currency attualmente è: unità di conto, mezzo di scambio e, per l'appunto, riserva di valore. Ecco, quest'ultima caratteristica è imprescindibile nel mercato finanziario: la moneta dev'essere una merce il cui prezzo è il saggio d'interesse. Se non ci fosse questo aspetto chi cede moneta non dovrebbe, né potrebbe, essere remunerato con il saggio d'interesse, per l'appunto. E, di conseguenza, tutta l'impalcalcatura della liquidità che genera ricchezza grazie alla moneta-scambiata-con-titoli-dicredito-sempre-trasformabili-in-moneta non potrebbe funzionare». Una visione un po' radicale. Attribuire tutto questo peso alla riserva di valore non è un arteficio teorico a sostegno della tesi esposta? «Assolutamente no - ribatte Amato - La prova si è avuta quando le banche centrali hanno inondato il mercato con "denaro frusciante". Ebbene, se fossero prevalse le caratteristiche di unità di conto e mezzo di scambio, la moneta sarebbe circolata tra gli istituti finanziari. Invece, le banche hanno tesaurizzato la liquidità. L'hanno considerata una merce, l'hanno messa "in magazzino", tenendo a mente essenzialmente la funzione di riserva di valore». Quindi, l'errore è nella gestione degli istituti di credito? «Non si tratta di volontà o meno: se rimaniamo a questo livello la discussione è superficiale. È il mercato finanziario che induce tali comportamenti: da un lato si vuole che la banca presti denaro dall'altra la si invoglia a tesaurizzare. La vera questione è un'altra: bisogna eliminare la moneta-merce, in modo che gli istituti di credito tornino a focalizzarsi su quello che dovrebbe essere il loro reale core business, cioè svolgere l'attività d'intermediazione per garantire prestiti al mondo dell'economia reale». Un bel discorso teorico, ma realizzabile in che modo? «Bisogna avere il coraggio di pensare a una riforma del sistema monetario - risponde Fantacci - La strada da seguire, un po' sulla falsariga di quanto era nell'idea di Keynes a Bretton Woods, è quella di una moneta internazionale nella forma di clearing union. Il meccanismo della stanza di compensazione necessita solo della moneta come unità di conto e delle anticipazioni contabili. In questo modo l'elemento di riserva di valore viene meno e si elimina alla radice il meccanismo della rendita monetaria. A livello locale poi, anche per ridefinire in maniera corretta un reale rapporto tra debitori e creditori, bisognerebbe pensare alla creazione di divise territoriali». Ritorniamo al bel libro dei sogni: una moneta internazionale richiede un organismo sovranazionale in grado d'imporla. Difficile solo pensarlo, viste le divisioni perfino sui semplici bonus dei banchieri...«il fatto che la strada sia in salita - replica Amato - non vuol dire la via sia sbagliata.

13 Bisogna provarci. Solo in questo modo potremo uscire dal circolo vizioso in cui ci siamo infilati. Altrimenti, spingendo sempre e soltanto sulla soluzione della liquidità non faremo altro che preparare le basi delle nuova crisi. Con una aggravante». Quale? «Il vincolo dei debiti pubblici statali impedirà di attuare nuovamente quegli interventi a carico dei tax payer che sono stati messi in opera in questi due anni. Non avremo cioè un'arma per contrastare il problema». E rispetto, invece, al finanziamento delle imprese, eliminata la moneta-merce quali i contenuti della finanza? «È l'anticipazione del credito, sotto le sue molteplici forme. Dalla forma del venture capital fino al clearing come strumento per finanziare il capitale circolante». vittorio.carlini@ilsole24ore.com UniCredit verso aumento di capitale per 4 miliardi Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, scopre le carte e, in due ore di comitato strategico, ha illustrato ai rappresentanti dei maggiori azionisti, insieme col presidente Dieter Rampl, una ventaglio di misure, da 4 miliardi di euro, per migliorare la solidità patrimoniale del gruppo. Le ipotesi sul tappeto sono due: Tremonti bond e aiuti di Stato austriaci da una parte, e una maxi ricapitalizzazione dall'altra (ma ci sarebbe anche un mix tra le due ipotesi). L'obiettivo, in ogni caso, è di consentire al gruppo di migliorare in modo significativo l'indice Core Tier 1 (dal 6,85% calcolato a fine giugno scorso). «Stiamo discutendo», ha replicato Rampl a una domanda sull'ipotesi di un aumento di capitale da 4 miliardi di euro, ieri all'ingresso nella sede di Piazza Cordusio dove, per tutto il giorno, si sono susseguiti incontri con la partecipazione di diversi consiglieri, membri dei comitati interni. Ma il principale appuntamento è stato quello del comitato strategico, svoltosi nel pomeriggio di martedì in un clima descritto come pacato e collaborativo, per preparare il Cda del 29 settembre martedì prossimo. Informati sulle varie opzioni sul tappeto con le relative simulazioni fin qui fatte, i partecipanti alla riunione porteranno il loro contributo al Cda del 29 settembre, che sarà chiamato a decidere quale strada seguire. No comment all'uscita ma ora i partecipanti, da Fabrizio Palenzona (fondazione Crt) a Vincenzo Calandra Buonaura (Carimonte), hanno in mano gli elementi per confrontarsi con gli azionisti di riferimento ed esprimere poi una posizione in consiglio. Bisognerà vedere se le fondazioni, a partire da Cariverona che un anno fa non aveva sottoscritto l'intervento sul capitale da 3 miliardi di euro attraverso gli strumenti cashes, saranno disponibili a fare la loro parte in un aumento di capitale o se preferiranno vedere allontanarsi l'ipotesi di un ritorno al dividendo in contanti. Tale sarà infatti la prospettiva se la scelta del Cda di Unicredit cadrà sui Tremonti bond, a causa dell'alto costo (8,5% circa l'anno) di questa opzione. Certo è che «siamo tutti d'accordo, da Tremonti a Profumo, sulla necessità di un rafforzamento patrimoniale: c'è solo da trovare il modo», ha sottolineato Giovanni Puglisi, presidente della Fonazione Banco di Sicilia, che peraltro non è stato ancora informato sulle misure allo studio. In Borsa gli investitori ieri, martedì, hanno punito il titolo Unicredit che ha chiuso in calo del 3,53% a 2,46 euro, segnando la peggior performance del paniere principale. Nella seduta odierna le quotazioni sono in parziale recupero. L'hi-tech «complice» della crisi

14 di Vittorio Carlini Sullo schermo del pc scorrono i mutui immobiliari: non più documenti di carta, bensì bit digitali. Dentro, all'interno del computer connesso in rete, il software fa il suo lavoro: confronta la redditività dei prestiti, la maturità dei crediti con l'andamento dei tassi d'interesse o la fiducia dei consumatori. Dal canto suo, il team manager delle cartolarizzazioni discute con i suoi collaboratori per stabilire come impacchettare i mutui, anche subprime: di lì a poco nasce l'asset backed security (Abs). Un procedimento, mandato a memoria centinaia di migliaia di volte nella grandi banche di Wall Street, che sfrutta, anche e di più, software e sistemi informatici. Eppure tra i perché del crack finanziario l'innovazione tecnologica si aggira come un fantasma. Una dimenticanza che stupisce. Craig Focardi, esperto del settore della società americana TowerGroup, dice al Sole 24 Ore: «Solamente negli Usa la spesa in tecnologie per il business dei mutui immobiliari supera i 6 miliardi di dollari all'anno. Rispetto alle sole cartolarizzazioni viene sborsato oltre mezzo miliardo di dollari». Soldi spesso usati per sistemi e modelli informatici «che definiscono i prezzi dei portafogli di mutui, gestiscono il rischio e, alla fine, vendono gli asset». Una situazione, peraltro, non sconosciuta. Già nel 2005, l'allora presidente della Fed Alan Greenspan, affermava: «La tecnologia ha permesso ai creditori di raggiungere fondamentali efficienze (...) per valutare il rischio di credito e prezzarlo (...) Questi miglioramenti hanno permesso una rapida crescita dei prestiti subprime». La stessa agenzia americana Fdic, dodici mesi dopo, faceva da eco: «I progressi tecnologici saranno fondamentali nel mercato delle cartolarizzazioni». Firme automatizzate, «modelli statistici di valutazione delle garanzie - aggiungono gli economisti Mark Doms e John Krainer - hanno trasformato l'industria americana dei prestiti immobiliari». Un business sempre più online («nel 2008 il 15% dei nuovi mutui - dice Focardi- e stato stipulato via web») dove i costi operativi si abbattono e dove i pc e la rete sono essenziali anche per le cartolarizzazioni. Insomma, non è fantasia dire che l'innovazione sia dietro la crisi. Ma non sotto le sembianze, magari un po' naif, del fisico "genialoide" che inventa l'algoritmo per l'hedge fund di turno. Tutt'altro. Si tratta di una presenza pervasiva, rilevante sotto tre aspetti: i software che immagazzinano miliardi di dati per, poi, valutarli e processarli; la rete (l'hardware) che consente di trasmettere, in pochi centesimi di secondo, in ogni parte del mondo, i prodotti finanziari trasformati in bit digitali; i modelli matematici che sono alla base sia degli stessi software sia delle strategie per usarli. Per rendersi conto di ciò va ricordato come hanno funzionato proprio le grandi cartolarizzazioni, in particolare dei subprime, negli Usa. La banca scorpora dal bilancio i crediti illiquidi (i mutui), li impacchetta e li vende sul mercato, magari sotto forma di bond, attraverso una società ad hoc: lo Special purpose vehicle (Spv). Nasce così l'abs. L'obiettivo? Generare liquidità e trasferire, se non disperdere quasi in un gioco delle tre carte, il rischio di credito. Ebbene, già nella scelta e impacchettamento degli asset (spesso migliaia per ogni singola operazione), la banca sfrutta dei «software - spiega Paolo Comuzzi, ceo di Securitization.it - per confrontarli con i criteri di rating delle agenzie» e cercare di avere, per il maggior numero di mutui, il giudizio più alto. È nella fase succcesiva, però, che l'informatica assume maggiore rilievo. Per la banca, spiega un esperto al Sole 24 Ore, è fondamentale avere il giusto equilibrio tra i flussi di

15 cassa generati dai mutui e le cedole dei bond emessi dallo Spv. Un'attività gestita grazie a complessi cash flow model che richiedono l'uso di calcolatori e software. E non basta. Concluso il primo passaggio, qualche parte dell'abs può non avere raggiunto il giusto rating. Ecco, allora, la nuova magia: la cartolarizzazione dell'abs stesso. Ecco, allora, che compaiono nuovi software di calcolo. «A questo livello - afferma Comuzzi - vengono realizzate analisi statistiche complesse» che coinvolgono molte variabili. Giocoforza, i sistemi sono più evoluti. O, almeno, così dovrebbero essere. «E sì, perché -sottolinea Emilio Barucci, professore di finanza quantitativa al Politecnico di Milano -, nella realtà le cose non funzionano in questo modo». Vale a dire? «Simili processi di cartolarizzazione sono stati realizzati su scala industriale, utilizzando sistemi eccessivamente standardizzati, incapaci di cogliere tutte le variabili in gioco. La conseguenza è che si sono creati ulteriori danni». Ma se questa è la realtà delle cose, perché chi detta le regole per il futuro non sembra occuparsi di questo aspetto della crisi? La risposta è sempre la stessa: la tecnologia è solamente un mezzo. È uno strumento neutro: solo il suo cattivo uso può provocare danni. Questa scuola di pensiero, maggioritaria, al massimo concede «che - come dice Barucci - esista l'idea di un'innovazione onnipotente che possa portare alla deresponsabilizzazione di chi gestisce il business». Tuttavia c'è anche chi, minoritario, sostiene che proprio perché così pervasiva nella finanza la tecnologia non può considerarsi neutra. Non può essere delegata solo agli uffici di risk management. Le competenze tecnologiche, al contrario, devono diventare pane quotidiano per chi definisce i global standard finanziari e i top manager. Il tema insomma, al di là della neutralità dell'innovazione, è culturale. Secondo Alfonso Fugetta, esperto di tecnologie e presidente del Cefriel: «La potenza dei sistemi di calcolo, l'interconnessione e la capacità istantanea di trasmissioni dati sono aumentate in maniera esponenziale. Fino a quando questi sistemi - dice- rispondono direttamente all'uomo i problemi sono minori. Ma quando sono retroazionati, cioè si muovono automaticamente su regole prefissate, che a posteriori possono anche rivelarsi errate, nascono i problemi. La competenza è quindi essenziale». Vale a dire? «Nelle aziende, comprese le banche, l'it non può stare da una parte e la gestione del business dall'altra. È necessario l'incontro tra le diverse competenze. È fondamentale il salto culturale». Intanto, le stringhe di software continuano a cartolarizzare. vittorio.carlini@ilsole24ore.com Intesa Sanpaolo, Passera: «No aumento capitale, valuteremo tutte opzioni» «Non c'è niente del genere sul tavolo». Così l'a.d. del gruppo Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, ha risposto a chi chiedeva se tra le opzioni per il rafforzamento patrimoniale ci fosse anche un aumento di capitale. A margine delle celebrazioni per il 170mo anniversario della Cassa di risparmio di Forlì, Passera ha aggiunto che nel consiglio del 29 settembre «saranno valutate tutte le opzioni migliori». Le indiscrezioni di stampa indicano che l'istituto ha allo studio l'emissione di un bond ibrido tire 1 da 1,5 miliardi. 23 settembre 2009 Crisi, monito dell'fmi: "E' allarme lavoro, ci sono rischi sociali" New York - "La disoccupazione potrebbe continuare ad aumentare il prossimo anno" anche con un rimbalzo dell economia. A rilanciare l allarme lavoro è il

16 direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Dominique Strauss- Kahn, che mette in guardia sui rischi "per la stabilità sociale". "Per le persone che perdono il lavoro la crisi non è superata - afferma Strauss-Kahn - In molti paesi, soprattutto quelli senza adeguata rete di tutele sociali la povertà resterà". La crisi "non è superata. I costi umani e sociali possono peggiorare prima di migliorare". L'allarme disoccupazione "La stabilità economica e la pace possono andare mano nella mano. E questo è vero soprattutto cooperano a livello internazionale". Strauss-Kahn ricorda che il Fondo è stato "creato per combattere le radici economiche della crisi e siede al centro degli sforzi multilaterali per raggiungere la stabilità economica fra i paesi". "Guardando alla crisi finanziaria globale attuale, la peggiore dalla Grande Depressione - spiega Strauss-Kahn - i rischi erano incredibilmente elevati. L economia globale avrebbe potuto rischiare il collasso ma ci siamo allontanati dall orlo" del collasso, "e il Fmi ha sicuramente giocato un ruolo. Anche se è troppo presto per cantare vittoria, abbiamo fatto quello che i padri fondatori si aspettavano da noi. E per citare Robert Frost, ha fatto la differenza. La crisi non è finita ma spero che il peggio sia alle nostre spalle. Sembra che abbiamo evitato il disastro". Una guerra tra Paesi poveri Il Fondo denuncia che la posta in gioco sul tavolo della crisi "è molto alta nei paesi a basso reddito dove la popolazione è particolarmente vulnerabile" e per i quali "le conseguenze potrebbero essere disastrose" con marginalizzazione economica, instabilità politica e sociale e un crollo della democrazia che potrebbero sfociare in una guerra. Il diktat di Strauss- Kahn è perentorio: "Dobbiamo evitarlo". Da qui l allarme sulle conseguenza della crisi per i paesi più deboli. L'Fmi ricorda, infatti, come "due drammatici shock, in rapida successione - lo shock delle materie prime alimentari e petrolifere e la crisi globale - hanno capovolto le fortune". "In molte aree del mondo - afferma Strauss-Kahn - la posta in gioco non è solo un elevata disoccupazione o un ridotto potere d acquisto ma la vita o la morte". La pace come precondizione necessaria Il numero uno del Fondo monetario internazionale ricorda, quindi, che "la pace è una precondizione necessaria per gli scambi, per una crescita economica sostenibile e per la prosperità". Ma allo stesso tempo, aggiunge Strauss-Kahn, "la stabilità economica e un aumento condiviso della prosperità possono favorire la pace. E questo è più facile che accada in un atmosfera di cooperazione economica, dell apertura, un approccio multilaterale ai problemi economici e politici". "Pace e prosperità possono nutrirsi una con l altra e rafforzarsi a vicenda», aggiunge il direttore generale dell'fmi, premendo Carte di credito, italiani "prudenti" Milano - Gli italiani amano il contante e snobbano il denaro elettronico. Nel 2008 è diminuito in Italia il numero di carte di credito attive (-0,7% nel 2008 rispetto al +9,4% dell'anno precedente) ed è calato anche il tasso di attività, che dal 47,0% del 2007 si è attestato al 39,5% del 2008, anche se il numero delle carte di credito e di debito in circolazione nel nostro Paese è cresciuto. Sono i dati contenuti nella settima edizione dell`osservatorio sulle carte di credito Assofin - Crif Decision Solutions - GfK Eurisko, presentato a Milano. Nonostante il numero di carte in circolazione sia aumentato, gli italiani rimangono ultimi in Europa. La classifica delle operazioni di pagamento effettuate con POS per singolo terminale mostra che l Italia occupa l ultima posizione rispetto ai principali Paesi del continente, con 677 operazioni contro le degli inglesi e le dei francesi. Per quanto riguarda le carte di credito, le transazioni effettuate nel 2008 hanno superato i 522 milioni di operazioni, facendo registrare un aumento del +3,7%. Aumentano anche l`importo totale delle transazioni, a quota 56 miliardi di euro (+7,9%) e -seppur di poco- il valore medio (108 euro a

17 transazione nel 2008 contro i 104 del 2007). Anche le carte di debito - come Pagobancomat - hanno fatto registrare una crescita in termini di transazioni effettuate su POS del +5,7%, per un valore complessivo di 81 miliardi di euro. Nel 2008 si riscontra una sostanziale stabilità rispetto all'anno precedente sia per quanto riguarda l'utilizzo della carta di debito su POS, così come per l`importo medio (92,7 euro nel 2008). Per quanto riguarda il mercato delle carte revolving, dopo un 2008 che ha visto il tasso di crescita sostanzialmente allineato al livello dell'anno precedente (+ 7,2%), nei primi sei mesi del 2009 il comparto sembra aver risentito particolarmente della crisi finanziaria mostrando un incremento dei flussi finanziati piuttosto contenuto (+2,9%). Le revolving in circolazione sono aumentate solo del +5,2% a dicembre 2008, segno che proseguono le politiche di emissioni più mirate e selettive (le nuove carte emesse si riducono del -5,3% a fine 2008). Si conferma la preferenza dei titolari per le carte opzione: il 64% delle transazioni effettuate nel 2008 risulta, infatti, attribuibile alle carte multifunzione, contro il 36% di utilizzi fatti con le carte revolving tradizionali. In riferimento alla rischiosità, dall'analisi emerge che a maggio 2009 il tasso di sofferenza per le carte a saldo si attesta al 2,6% (nello stesso periodo dello scorso anno era al 2%) mentre sempre a maggio di quest'anno il tasso di sofferenza della carta revolving si colloca al 6,4% (era al 5,8% a maggio 2008). Mediobanca conferma il patto di sindacato E per il post-geronzi spunta l ipotesi Grilli I soci di Mediobanca hanno liquidato rapidamente venerdì scorso la vicenda dei conti (non entusiasmanti, ma di questi tempi è meglio accontentarsi) e hanno parlato del loro futuro e del patto di sindacato che lega i proprietari del 45,24% della banca di piazzetta Cuccia presieduta da Cesare Geronzi. Questo accordo di blocco scadrà il 31 dicembre, ma i partecipanti se vogliono disdirlo devono darne notizia entro il 30 settembre prossimo. Finora non sono arrivate indicazioni in questo senso al presidente del patto, che è lo stesso Geronzi. Alcuni imprenditori esterni desiderosi da tempo di entrare nel salotto buono (come Mario Moretti Polegato e Nerio Alessandri) sperano che qualcuno rinunci per poterne prendere il posto; altri che sono parte del patto vorrebbero, senza uscirne, che si rimescolassero le carte creando nuovi equilibri di potere a loro più favorevoli. Ma quasi certamente non si verificherà nessuno dei due eventi. Anche se nulla di ufficiale è stato comunicato, l'orientamento che sembra prevalere è quello di lasciare le cose come stanno. Così il patto verrà automaticamente rinnovato per un biennio. Un esito che segna un successo per Geronzi e i soci (a incominciare dai francesi) che lo hanno voluto alla presidenza e lo hanno appoggiato quando si è deciso di abbandonare la governance duale concentrando le leve di comando, per così dire politiche, nelle mani del banchiere romano. E questa linea dà anche delle indicazioni precise sulla direzione che prenderà la vicenda del rinnovo dei vertici delle Generali quando, nel 2010, l attuale presidente, l 85enne Antoine Bernheim, sarà sostituito: a guidare i giochi delle nomine di questa che è da sempre considerata la partita più complessa e importante della finanza italiana, sarà l attuale governance di Mediobanca in quanto prima azionista, con il 15%, del Leone. Da tempo i media scrivono che è proprio Geronzi il più probabile candidato alla poltrona di Bernheim. L interessato ha sempre smentito l'ipotesi e lo ha fatto anche recentemente. Però non si può escludere che alla fine il passaggio avvenga, anzi molti ci scommettono. Il che aprirebbe a sua volta un problema di successione molto delicato perché non è facile trovare il nome giusto cui affidare la guida di quella banca di sistema che è piazzetta Cuccia, partecipata dai gruppi più importanti dell industria e della finanza italiana (o almeno da quello che ne resta) con una presenza influente e attiva di azionisti stranieri pronti a cogliere ogni occasione

18 per salire e contare di più. In piazzetta Cuccia, la gran parte della struttura vedrebbe con grande favore una crescita interna, cioè l ascesa dell attuale amministratore delegato, Alberto Nagel, alla presidenza e la successiva promozione del direttore generale Renato Pagliaro ad amministratore delegato. Ma è un ipotesi debole perché la scelta del numero uno di Mediobanca sarà più politica che manageriale. La decisione, ovviamente, sarà degli azionisti. Ma altrettanto ovviamente conterà il parere del governo, perché si tratta di decidere a chi affidare la banca che ha in mano le più importanti partite dell economia nazionale (la sorte di Telecom Italia, tanto per citare uno dei casi più attuali). E ha infatti un netto marchio di palazzo lo scenario che si sta delineando per un eventuale dopo-geronzi a Mediobanca. Il candidato di cui si parla è Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro, un grand commis stimato da tutti (anche da Geronzi), il cui ruolo al ministero forse adesso sta perdendo un po di peso per la crescita del capo di gabinetto, Vincenzo Fortunato, sicuramente la persona più ascoltata da Giulio Tremonti. Anche per questo Grilli potrebbe prendere in considerazione un ipotesi Mediobanca qualora davvero si concretizzasse. Il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Strauss-Kahn ricorda che "per le persone che perdono il lavoro la recessione non è superata" Crisi, allarme Fmi: "La povertà potrebbe innescare una guerra" "In molte aree del mondo la posta in gioco è la vita o la morte" NEW YORK - La crisi potrebbe innescare una guerra nei Paesi più poveri. A sostenerlo è il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn, in un discorso tenuto a New York. La posta in gioco sul tavolo della crisi, ha detto Strauss-Kahn, "è molto alta nei paesi a basso reddito dove la popolazione è particolarmente vulnerabile" e per i quali "le conseguenze potrebbero essere disastrose": marginalizzazione economica, instabilità politica e sociale e un crollo della democrazia, potrebbero sfociare in una guerra. "Dobbiamo evitarlo", ha ammonito il direttore del Fmi, ricordando come "due drammatici shock, in rapida successione - lo shock delle materie prime alimentari e petrolifere e la crisi globale - hanno capovolto le fortune". "In molte aree del mondo - ha affermato - la posta in gioco non è solo un'elevata disoccupazione o un ridotto potere d'acquisto ma la vita o la morte". D'altra parte anche le conseguenze della sola disoccupazione sono disastrose, ricorda Strauss-Kahn: "La disoccupazione potrebbe continuare ad aumentare il prossimo anno. Per le persone che perdono il lavoro la crisi non è superata. In molti paesi, soprattutto quelli senza adeguata rete di tutele sociali la povertà resterà. La crisi non è superata. I costi umani e sociali possono peggiorare prima di migliorare". (23 settembre 2009 Aspettando il Dittatore Universale LUIGI SPAVENTA Dopo avere intonato un canto di ringraziamento alla divinità per avere scampato

19 il pericolo di squagliamento del sistema finanziario e di ripetizione degli anni trenta dello scorso secolo, si prenda atto che si manifestano ora problemi meno drammatici per immediatezza, ma più complicati nella sostanza. Non è questione di quel che accade nei prossimi trimestri. Il quesito è se, come e quando le economie, in particolare quelle dei paesi industrializzati, riescano a tornare a una crescita soddisfacente e sostenibile, senza riprodurre gli squilibri passati. Si dà per scontato che quanto di prodotto si è perso con la grande recessione non verrà più recuperato e che perciò la nuova traiettoria partirà da un livello assai più basso. Con l intelletto tutti riconoscono che l eccesso di spesa privata, e soprattutto di spesa delle famiglie, negli Stati Uniti ha rappresentato una componente principale nella generazione dell instabilità finanziaria. Le famiglie americane avevano azzerato il loro tasso di risparmio e si indebitavano per comprarsi la casa; l eccesso di spesa rispetto alla produzione dava luogo a un eccesso di importazioni dall estero rispetto alle esportazioni, e dunque a disavanzi protratti ed elevati nella bilancia del dare e dell avere con il resto del mondo, e dunque a un crescente indebitamento verso l estero; questo sbilancio veniva finanziato con afflussi di capitale provenienti dai paesi, soprattutto asiatici, dove si consumava poco e si esportava molto, soprattutto a credito agli Stati Uniti. Si discuteva nei seminari e nei convegni della insostenibilità a lungo andare di questa situazione; ma di fatto si trovava comodo che la maggiore economia del mondo fungesse da consumatore di ultima istanza, che assorbiva le esportazioni altrui pagandole con soldi altrui. Questo modello è andato in frantumi e per ora è irripetibile. Non circolano più gli strumenti finanziari che lo avevano lubrificato; manca il credito; soprattutto le famiglie americane, non più garantite dal valore crescente delle case, vogliono ridurre il loro indebitamento e, per farlo, intendono risparmiare. Ma, come ci rammenta in un lucido breve saggio Olivier Blanchard, consigliere economico al Fondo Monetario Internazionale, un aumento della propensione al risparmio delle famiglie americane dallo zero di prima a un modesto 45 per cento implicherebbe una riduzione immediata della domanda complessiva degli Stati Uniti dell ordine del 3 per cento, con effetti depressivi sul resto del mondo. Per ora i massicci interventi a carico del bilancio pubblico tamponano queste conseguenze: per ora, poiché, se quegli interventi continuassero, si rinnoverebbero i passati squilibri con un cambiamento di attore l indebitamento pubblico al posto di quello privato. A lungo (ma non troppo lungo) andare, la soluzione necessaria per conciliare l eliminazione degli squilibri con un sostegno della domanda non può che consistere in un deciso aumento delle esportazioni nette americane. Un dittatore onnipotente e benevolo dell universo risolverebbe la questione manovrando leve opportune: favorirebbe l aumento di risparmio degli Americani; creerebbe le condizioni affinché gli Asiatici dell est, ma anche i Tedeschi, consumino di più (molto di più: ad esempio offrendo in Cina qualche vestigia di welfare state) e dunque esportino di meno e importino di più da paesi come gli Stati Uniti; aggiusterebbe ordinatamente i tassi di cambio di quel tanto che serve a favorire questa ricomposizione della domanda mondiale senza sacrificio per il suo livello. E tutti vivrebbero relativamente contenti: i Cinesi, il cui benessere aumenterebbe; gli Americani che, pur migliorando la propria situazione patrimoniale, non sarebbero costretti a perdite di occupazione; il resto del mondo, che eviterebbe il rischio di una crescita anemica e incerta. Il dittatore universale non esiste, e meno male. Ma si manifesta il rischio opposto di esiti non desiderabili derivanti da mancanza di coordinamento. Soprattutto in Europa, molti paesi si affidano alla speranza di una ripresa trainata dalle esportazioni. Ma esportazioni a chi? Ricordando la banale verità che su questa terra, in mancanza di commercio interplanetario, la somma di tutte le esportazioni deve eguagliare quella di tutte le importazioni, non è possibile che tutti riescano ad aumentare le proprie esportazioni senza anche importare di più. Le economie che non si trovano nelle condizioni di endemico squilibrio degli Stati Uniti dovrebbero piuttosto favorire le componenti interne della crescita, con

20 politiche adeguate (non necessariamente di bilancio) che stimolino la crescita dei redditi attraverso un aumento della produttività. Altrimenti rischia di inverarsi un alternativa più dolorosa: quella di movimenti improvvisi e destabilizzanti del tasso di cambio. Si piange oggi per un ritorno del cambio del dollaro con l euro poco al di sotto di 1,50, da 1,25 di pochi mesi fa (ma sempre meno dei circa 1,60 toccati nella prima parte del 2008) e si invocano improbabili e indesiderabili interventi della Banca centrale europea, comunque inefficaci se non in situazioni di estremo disordine valutario; al tempo stesso, contraddittoriamente si spera che la politica monetaria americana continui a tenere i tassi a livelli vicini allo zero. E stato detto, singolarmente, che la vera e sola responsabile della crisi finanziaria è la globalizzazione, che ha consentito l entrata della Cina sulla scena mondiale: come se chi colpito da un mattone che qualcuno gli ha fatto cadere in testa se la pigliasse con la forza di gravità. Si ammetta piuttosto che senza la tenuta dell Asia la recessione provocata in occidente avrebbe probabilmente degenerato in recessione; e che solo una strategia lungimirante della Cina può riportare l economia mondiale ad una crescita soddisfacente. Fideuram, la vera storia dell accordo IntesaExor IL RETROSCENA ADRIANO BONAFEDE In questa storia, ammesso che alla fine vada in porto (ma gli analisti la danno ormai per conclusa) ci sono almeno due soggetti che rimangono contenti mentre di scontento ce n è uno solo. Detta così sembrerebbe che sia tutto a posto. Solo che lo scontento si chiama Giulio Tremonti e, oltre ad essere ministro dell Economia, è anche un tipo che ha il dente avvelenato con le banche.ma i due soggetti che avrebbero da guadagnarci, dopotutto, hanno le spalle sufficientemente forti per fare quello che più gli aggrada, indipendentemente dall opinione del ministro. Non c è da stupirsi, visto che questi due persone si chiamano Corrado Passera, l ad di Intesa Sanpaolo, la banca più grande d Italia, e John Elkann, capo della più potente dinastia di imprenditori italiani, gli Agnelli. Il bello è che a far felici la banca più grande e la dinastia più importante c è la vendita di una società, anch essa in qualche modo connotabile con un "più", Fideuram. Ovvero la rete di promotori finanziari più grande d Italia con circa 63 miliardi di patrimonio in gestione. Cedendo Fideuram (più le attività di banca depositante a un gruppo americano, l altro fronte su cui si sta trattando), Passera riuscirà a fare a meno dei Tremonti bond (da qui la delusione del ministro), che aveva "prenotato" per 4 miliardi. Dalla vendita, infatti, l ad di Intesa Sanpaolo potrà ricavare una cifra vicina ai 3 miliardi: la valutazione in bilancio parla di 2,5 miliardi ma la trattativa si fa su basi più elevate, vicine o superiori ai 3 miliardi. Tanto, ma molto meno di quanto valesse tre anni fa quando fu delistata al valore di 5 miliardi e fu poi vicina alla cessione per una cifra analoga ai fondi, si disse, Permira e Blackstone. Col senno di poi Passera non ha fatto un buon affare, ma si sa, a quel tempo nessuno poteva prevedere che cosa sarebbe poi accaduto. Passera, per la verità, aveva parlato di una nuova quotazione, che era poi un altro modo per far uscire la società dal perimetro del gruppo, ma gli eventi successivi avrebbero impedito questa soluzione. La vendita avviene ora su basi molto ridimensionate e in più dentro Fideuram c è adesso anche Sanpaolo Invest, la rete ex Sanpaolo Imi che ha un patrimonio di 10 miliardi e nell ultimo anno ha raccolto più di Fideuram. Anche se Intesa manterrà una quota in Fideuram, come lo stesso ad ha fatto capire, dall operazione la banca ricaverà una cifra abbastanza vicina a 3 miliardi. Un ulteriore miliardomiliardo e mezzo potrà venire dalla cessione delle attività di banca depositaria. Insomma, così si arriva ai fatidici 4 miliardi o più che sono quelli necessari per alzare il Core Tier 1 in zona sicurezza verso l 8 per cento. «In questo modo spiega Marcello Zanardo, analista di Keefe, Bruyette & Woods Intesa potrà fare a meno di sottoscrivere i Tremonti bond. Il gruppo, a parte il fatto di

UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO?

UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO? 478 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO? 24 giugno 2013 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Una bolla pronta a scoppiare? Le parole di un esperto

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

IL RENDICONTO FINANZIARIO

IL RENDICONTO FINANZIARIO IL RENDICONTO FINANZIARIO IL RENDICONTO FINANZIARIO INDICE IL RENDICONTO FINANZIARIO,... 2 LA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA,... 3 IL RENDICONTO FINANZIARIO DELLA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA,... 6 PRIMO PASSO:

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015 1 La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale Bologna 1 marzo 2015 2 L'AIM Italia (Alternative Investment Market) è il mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole

Dettagli

BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI

BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI BUSINESS PLAN e FINANZIAMENTI 1 PREVENIRE I RISCHI si può? Sì, prima di avviare l impresa, con realismo e piedi per terra business plan (fatto da soli, vedi sito www. pd.camcom.it, miniguide) 2 PREVENIRE

Dettagli

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco

Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco 12/03/2015 Class CNBC Intervista al Group CEO, Mario Greco Giornalista: Dott.Greco questo bilancio chiude la prima fase del suo impegno sulla società. Qual è il messaggio che arriva al mercato da questi

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

Banche e PMI: un rapporto in evoluzione. Milano, 3 Dicembre 2012

Banche e PMI: un rapporto in evoluzione. Milano, 3 Dicembre 2012 Banche e PMI: un rapporto in evoluzione Milano, 3 Dicembre 2012 Ricerca n. 255-2012 PREMESSA: LE PMI INTERVISTATE Indagine effettuata telefonicamente nel mese di Novembre su un campione di PMI del Nord

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Piano Economico VAI COL VERDE. Trading Sulle Opzioni Binarie

Piano Economico VAI COL VERDE. Trading Sulle Opzioni Binarie 1 8 Piano Economico Trading Opzioni Binarie G & R Griscenko Piano Economico VAI COL VERDE Trading Sulle Opzioni Binarie Il nostro Piano Economico riporta in dettaglio la reale possibilità di creare un

Dettagli

Il settore moto e il credito al consumo

Il settore moto e il credito al consumo Il settore moto e il credito al consumo Rapporto di ricerca ISPO per Marzo 2010 RIF. 1201V110 Indice 2 Capitolo 1: Lo scenario pag. 3 Capitolo 2: Il Credito al Consumo: atteggiamenti 13 Capitolo 3: Il

Dettagli

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l.

I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. I Finanziamenti nel Settore del Fotovoltaico Dr. Francesco Colafemmina S.a.f.e. s.r.l. 1 Finanziare il Fotovoltaico In Italia certamente non manca la disponibilità di strumenti finanziari in grado di garantire

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese

LA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese FONDAZIONE LEONE MORESSA Via Torre Belfredo 81/d 30171 Mestre (Venezia) Tel: 041-23.86.700 - Fax: 041-98.45.01 Email: info@fondazioneleonemoressa.org Web: www.fondazioneleonemoressa.org LA CRISI ECONOMICA

Dettagli

Bancari al servizio del paese

Bancari al servizio del paese Bancari al servizio del paese A cura di Agostino Megale Nicola Cicala 1 Il CCNL carta costituzionale del lavoro Un settore senza contratto è come un paese senza Costituzione ABI: Disdetta del CCNL - Disapplicazione

Dettagli

Mercati, Banche e Imprese verso Basilea3. Antonio Marzano

Mercati, Banche e Imprese verso Basilea3. Antonio Marzano Mercati, Banche e Imprese verso Basilea3 XLII GIORNATA DEL CREDITO Antonio Marzano Presidente CNEL Roma, 22 giugno 2010 1. Nel corso del 2009, ci informa la Banca d Italia, il credito bancario alle imprese

Dettagli

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale IL CAPITALE 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale CAPITALE FINANZIARIO E CAPITALE REALE Col termine capitale i si può riferire a due concetti differenti Il capitale finanziario è costituito dalla

Dettagli

Le banche e la moneta bancaria. Il conto corrente

Le banche e la moneta bancaria. Il conto corrente LA MONETA BANCARIA Banca d Italia AGENDA Le banche e la moneta bancaria Il conto corrente Ancora sul concetto di moneta Insieme di mezzi generalmente accettati come strumento di pagamento: Banconote e

Dettagli

Il concetto di Dare/Avere

Il concetto di Dare/Avere NISABA SOLUTION Il concetto di Dare/Avere Comprendere i fondamenti delle registrazioni in Partita Doppia Sara Mazza Edizione 2012 Sommario Introduzione... 3 Il Bilancio d Esercizio... 4 Stato Patrimoniale...

Dettagli

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di 1 di 5 11/09/2011 14:52 LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE A cura di Roberto Praderi. Come nelle elaborazioni precedenti ci siamo basati su documenti ufficiali, in questa facciamo riferimento allo 2

Dettagli

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI

SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL ACCESSO AL FONDO CENTRALE DI GARANZIA DA PARTE DEI CONFIDI Firenze, 28 febbraio 2013 AGENDA Ø I PARAMETRI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE Ø LE PERCENTUALI DI ACCESSO AL FONDO CENTRALE

Dettagli

HydrA TRADING SYSTEM. Investment. Algoritmo Proprietario Innovativo! SISTEMA DI INVESTIMENTI AUTOMATIZZATO. Develop Your Success!

HydrA TRADING SYSTEM. Investment. Algoritmo Proprietario Innovativo! SISTEMA DI INVESTIMENTI AUTOMATIZZATO. Develop Your Success! ydra TRADING SYSTEM Algoritmo Proprietario Innovativo! SISTEMA DI INVESTIMENTI AUTOMATIZZATO LA COMPAGNIA ydra252 è un azienda nata dalla collaborazione di un team specializzato nello svilluppo delle reti

Dettagli

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE Informazioni di approfondimento Come vengono gestiti i versamenti ai fondi pensione complementare? Prima dell adesione

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Valore attuale, obiettivi dell impresa e corporate governance. dott. Matteo Rossi

Valore attuale, obiettivi dell impresa e corporate governance. dott. Matteo Rossi Valore attuale, obiettivi dell impresa e corporate governance dott. Matteo Rossi Prospetto F/I Happy Finance Conto Economico 2008 2009 Reddito Netto 350-500 Ammortamenti 800 800 Accantonamenti 2000 300

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

A volte il risultato della revisione è l'attribuzione di un rating peggiorativo, che può portare alla revoca in tronco degli affidamenti!

A volte il risultato della revisione è l'attribuzione di un rating peggiorativo, che può portare alla revoca in tronco degli affidamenti! Accade spesso che la banca vada a visitare l azienda solo quando deve acquisirne la relazione o, successivamente, per collocare nuovi prodotti o chiedere maggiori flussi di lavoro o relazioni indotte,

Dettagli

Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili

Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili Contabilità ordinaria, semplificata e altri regimi contabili Obiettivi del corso Iniziamo, con questa prima lezione, il nostro corso dal titolo addetto alla contabilità. Si tratta di un corso base che

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende

Dettagli

Risparmio e Investimento

Risparmio e Investimento Risparmio e Investimento Risparmiando un paese ha a disposizione più risorse da utilizzare per investire in beni capitali I beni capitali a loro volta fanno aumentare la produttività La produttività incide

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info

La crisi del sistema. Dicembre 2008 www.quattrogatti.info La crisi del sistema Dicembre 2008 www.quattrogatti.info Credevo avessimo solo comprato una casa! Stiamo vivendo la più grande crisi finanziaria dopo quella degli anni 30 La crisi finanziaria si sta trasformando

Dettagli

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0

4 3 4 = 4 x 10 2 + 3 x 10 1 + 4 x 10 0 aaa 10 2 10 1 10 0 Rappresentazione dei numeri I numeri che siamo abituati ad utilizzare sono espressi utilizzando il sistema di numerazione decimale, che si chiama così perché utilizza 0 cifre (0,,2,3,4,5,6,7,8,9). Si dice

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

CREDITO ALLE INDUSTRIE

CREDITO ALLE INDUSTRIE CREDITO ALLE INDUSTRIE COFIRE: CONSORZIO FIDI DELL INDUSTRIA DI REGGIO EMILIA ASSEMBLEA DI BILANCIO 2015. OLTRE 36 MILIONI DI EURO EROGATI NELL ESERCIZIO NETTA CRESCITA SU ANNO PASSATO. RIPRESI GLI INVESTIMENTI

Dettagli

Le Scelte Finanziarie. S. Corsaro Matematica Finanziaria a.a. 2007/08

Le Scelte Finanziarie. S. Corsaro Matematica Finanziaria a.a. 2007/08 Le Scelte Finanziarie 1 Tasso Interno di Rendimento Consideriamo un operazione finanziaria (t 0 =0): 0 x 0 t 1 t 2 t m...... x 1 x 2 x m Posto: x = x0, x1,, xm { } si definisce tasso interno di rendimento

Dettagli

Aumenti reali del capitale sociale

Aumenti reali del capitale sociale Aumenti reali del capitale sociale Gli aumenti del capitale sociale possono essere: virtuali con gli aumenti virtuali non aumentano i mezzi a disposizione della azienda e il suo patrimonio netto, che si

Dettagli

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti:

La situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti: Analisti e strategisti di mercato amano interpretare le dinamiche dei mercati azionari in termini di fasi orso, fasi toro, cercando una chiave interpretativa dei mercati, a dimostrazione che i prezzi non

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

Equazione quantitativa della moneta

Equazione quantitativa della moneta Moneta e inflazione Equazione quantitativa della moneta Gli individui detengono moneta allo scopo di acquistare beni e servizi QUINDI la quantità di moneta è strettamente correlata alla quantità che viene

Dettagli

Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis.

Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis. Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis. Qual è la differenza tra Dare e Avere? E tra Stato Patrimoniale e Conto Economico? In 1.000 parole riuscirete a comprendere

Dettagli

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni

Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni 24 Aprile 2014 Professionisti e accesso ai fondi: una strada in salita la partita è aperta - ai rappresentanti delle professioni tocca ora convincere le Regioni Da alcune settimane si è iniziato a parlare

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S

Epoca k Rata Rk Capitale Ck interessi Ik residuo Dk Ek 0 S 0 1 C1 Ik=i*S Dk=S-C1. n 0 S L AMMORTAMENTO Gli ammortamenti sono un altra apllicazione delle rendite. Il prestito è un operazione finanziaria caratterizzata da un flusso di cassa positivo (mi prendo i soldi in prestito) seguito da

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI Anche gli stranieri hanno capito che è conveniente acquistare un immobile in virtù del costo del denaro sui prestiti ipotecari che nonostante gli aumenti di questi ultimi

Dettagli

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima Principi di base sui tassi di cambio Tassi di cambio

Dettagli

INTRODUZIONE AI CICLI

INTRODUZIONE AI CICLI www.previsioniborsa.net INTRODUZIONE AI CICLI _COSA SONO E A COSA SERVONO I CICLI DI BORSA. Partiamo dalla definizione di ciclo economico visto l argomento che andremo a trattare. Che cos è un ciclo economico?

Dettagli

G iochi con le carte 1

G iochi con le carte 1 Giochi con le carte 1 PREPARAZIONE E DESCRIZIONE DELLE CARTE L insegnante prepara su fogli A3 e distribuisce agli allievi le fotocopie dei tre diversi tipi di carte. Invita poi ciascun allievo a piegare

Dettagli

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri

La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia. Francesco Daveri La diffusione della crisi e il credit crunch in Italia Francesco Daveri 1 Le componenti del Pil nel 2008-09 (primo tempo della crisi).. (1) G ha svolto funzione anticiclica; (2) C diminuiti meno del Pil;

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

FONDI PENSIONE: L ESPERIENZA DI ALTROCONSUMO

FONDI PENSIONE: L ESPERIENZA DI ALTROCONSUMO FONDI PENSIONE: L ESPERIENZA DI ALTROCONSUMO QUALE PREVIDENZA COMPLEMENTARE, QUANDO COME E PERCHÉ 10 dicembre 2013 Sede Altroconsumo Via Valassina 22 03/02 09/02 03/03 09/03 03/04 09/04 03/05 09/05 03/06

Dettagli

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario

Risparmio Investimenti Sistema Finanziario 26 Risparmio Investimenti Sistema Finanziario Il Sistema Finanziario Il sistema finanziario è costituito dalle istituzioni che operano per far incontrare l offerta di denaro (risparmio) con la domanda

Dettagli

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento...

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... 4 GLI INDICI DI LIQUIDITA L analisi procede con la costruzione

Dettagli

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.

Dettagli

Il funzionamento di prezzipazzi, registrazione e meccanismi

Il funzionamento di prezzipazzi, registrazione e meccanismi Prima di spiegare prezzipazzi come funziona, facciamo il punto per chi non lo conoscesse. Nell ultimo periodo si fa un gran parlare di prezzipazzi ( questo il sito ), sito che offre a prezzi veramente

Dettagli

Piano Marketing PM-International

Piano Marketing PM-International Piano arketing P-International Il piano marketing P-I permette di partire in 3 modi: 1 Lento indicato a chi non ha soldi nemmeno per mangiare 2 edio indicato a chi non ha esigenze immediate, guadagno nel

Dettagli

RASSEGNA STAMPA LOCALE

RASSEGNA STAMPA LOCALE IL GAZZETTINO.IT 29 novembre 2010 RASSEGNA STAMPA LOCALE Scuole cattoliche in rivolta: «I debiti aumentano, così lo Stato ci fa chiudere» Il coordinatore contro Sacconi e il governo: «Avanziamo 400mila

Dettagli

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci INDICE LA GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE RISTORATIVE... 2 Il fabbisogno finanziario:concetto e problematiche... 3 Definizione di fabbisogno finanziario... 3 Le fonti di finanziamento... 3 Scelta tra

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

www.comeinvestireinborsa.com Come Investire e Guadagnare In Borsa ORA

www.comeinvestireinborsa.com Come Investire e Guadagnare In Borsa ORA www.comeinvestireinborsa.com Come Investire e Guadagnare In Borsa ORA 1 APRIRE UN C/C 2 ANALISI PROPRIO PATRIMONIO 3 QUANTO DESTINARE AGLI INVESTIMENTI 4 QUANTO AL TRADING? Money Management 5 SCEGLIERE

Dettagli

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO?

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? http://www.sinedi.com ARTICOLO 15 SETTEMBRE 2007 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? Fin dal passato il rapporto tra banca e soggetti economici non è mai stato stabile e lineare e questo dipende in

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

Siderurgica Investimenti L andamento del bilancio 2013 ed il mercato visto da Amato Stabiumi 16-07-2014 Il bilancio 2013 di Siderurgica Investimenti, il mercato, l'algeria, gli acciai speciali e la situazione

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

La Leadership efficace

La Leadership efficace La Leadership efficace 1 La Leadership: definizione e principi 3 2 Le pre-condizioni della Leadership 3 3 Le qualità del Leader 4 3.1 Comunicazione... 4 3.1.1 Visione... 4 3.1.2 Relazione... 4 pagina 2

Dettagli

CEDOLARMENTE UNA SELEZIONE DI PRODOTTI CHE PREVEDE LA DISTRIBUZIONE DI UNA CEDOLA OGNI 3 MESI. REGOLARMENTE.

CEDOLARMENTE UNA SELEZIONE DI PRODOTTI CHE PREVEDE LA DISTRIBUZIONE DI UNA CEDOLA OGNI 3 MESI. REGOLARMENTE. CEDOLARMENTE UNA SELEZIONE DI PRODOTTI CHE PREVEDE LA DISTRIBUZIONE DI UNA CEDOLA OGNI MESI. REGOLARMENTE. PERCHÉ UN INVESTIMENTO CHE POSSA GENERARE UN FLUSSO CEDOLARE LE SOLUZIONI DI UBI SICAV Nell attuale

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA Quattro valori fondamentali per valutare una impresa sono: 1. Il Capitale Operativo Investito, che è dato dal Capitale Fisso (Costi pluriennali a lenta rotazione) +

Dettagli

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format

ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA. Ricerca a cura di Confcommercio Format ROADSHOW PMI CREDITO E PMI. IMPRESE, CREDITO E CRISI DELL ECONOMIA Ricerca a cura di Confcommercio Format Milano 22 maggio 2009 Il 73,7% delle imprese avverte un peggioramento della situazione economica

Dettagli

Conversazioni tra Imprenditori, Commercialisti e Banche. (L arte del rilancio)

Conversazioni tra Imprenditori, Commercialisti e Banche. (L arte del rilancio) S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Conversazioni tra Imprenditori, Commercialisti e Banche Linee guida nel rapporto banca/impresa (L arte del rilancio) Dr. Mario Venturini 5 aprile 2011 - Assolombarda

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report L ANALISI DELLE DINAMICHE DELL EROGAZIONE DEL CREDITO CONFERMA IL TREND IN RIPRESA DELL IMMOBILIARE ANCE SALERNO: CAMPANIA LEADER NELLA RIPARTENZA DEI MUTUI I prestiti concessi alle

Dettagli

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma Febbraio 2012 Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma PARTE 1: RIFORME DI IERI E PROBLEMI DI OGGI di Stefano Caria e Paolo Lucchino In questi giorni si parla molto di riforma del

Dettagli

Aspettative, Produzione e Politica Economica

Aspettative, Produzione e Politica Economica Aspettative, Produzione e Politica Economica In questa lezione: Studiamo gli effetti delle aspettative sui livelli di spesa e produzione. Riformuliamo il modello IS-LM in un contesto con aspettative. Determiniamo

Dettagli

Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale.

Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale. SCHEDA STAMPA DATI Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell affitto proibitivo, boom di sfratti e nessun piano di edilizia sociale. È STATO MESSO A DURA PROVA IL BENE PIÙ AMATO DAGLI ITALIANI

Dettagli

MC Capital Ltd Consulenza Finanziaria & Gestione di Portafoglio

MC Capital Ltd Consulenza Finanziaria & Gestione di Portafoglio Newsletter mercati e valute 22 febbraio 2013 Le minute dell ultima riunione della Federal Reserve mostrano divergenze all interno della Banca Centrale Usa sul piano di stimoli monetari a sostegno dell

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

MBS Business School. Incrementa clienti e fatturato con la prima scuola di formazione per imprenditori, manager e liberi professionisti in Abruzzo!

MBS Business School. Incrementa clienti e fatturato con la prima scuola di formazione per imprenditori, manager e liberi professionisti in Abruzzo! MBS Business School Incrementa clienti e fatturato con la prima scuola di formazione per imprenditori, manager e liberi professionisti in Abruzzo! DOPO LA BUSINESS SCHOOL SARAI IN GRADO DI Incrementare

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23. Dott.ssa Rossella Greco

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23. Dott.ssa Rossella Greco Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica Esercitazione di Macroeconomia sui capitoli 21, 22 e 23 Dott.ssa Rossella Greco Domanda 1 (Problema 4. dal Cap. 21 del Libro di Testo) a) Gregorio,

Dettagli

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 869 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 29 maggio 2014 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Lo scorso 28 maggio l Istat ha rilasciato

Dettagli

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale

IL CAPITALE. 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale IL CAPITALE 1) Domanda di capitale 2) Offerta di capitale CAPITALE FINANZIARIO E CAPITALE REALE Col termine capitale i si può riferire a due concetti differenti Il capitale finanziario è costituito dalla

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

CoStrUirE Un patrimonio mese dopo mese ControLLando il rischio Con nord ESt fund

CoStrUirE Un patrimonio mese dopo mese ControLLando il rischio Con nord ESt fund CoStrUirE Un patrimonio mese dopo mese ControLLando il rischio Con nord ESt fund piano di accumulo gennaio 100 febbraio 50 marzo 150 agosto 50 aprile 15o maggio 100 LUgLio 100 giugno 50 La SoLUzionE per

Dettagli

TECO 13 Il Tavolo per la crescita

TECO 13 Il Tavolo per la crescita Componenti TECO 13 Il Tavolo per la crescita Assiot, Assofluid e Anie Automazione, in rappresentanza di un macro-settore che in Italia vale quasi 40 miliardi di euro, hanno deciso di fare un percorso comune

Dettagli

La verità sulle immissioni in ruolo del Ministro Moratti

La verità sulle immissioni in ruolo del Ministro Moratti La verità sulle immissioni in ruolo del Ministro Moratti Il Ministro ha ripetutamente affermato di: avere effettuato oltre 150.000 immissioni in ruolo nella scuola avere provveduto ad un numero di assunzioni

Dettagli

Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale

Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 4 09.01.2015 Legge di Stabilità 2015: moratoria dei mutui e finanziamenti La quota capitale della rata può essere sospesa fino al 2017 Categoria:

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli