Permise inoltre l approvazione della politica UE senza richiedere un consenso unanime tra i membri.

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1 1957 Trattato di Roma 1993 Trattato di Maastricht 1996 Atto Unico Euro e OCA 2003 Trattato di Lisbona L Atto Unico Europeo del 1986 raccomandava la rimozione di molte barriere al commercio, ai flussi di capitale finanziario e all immigrazione entro dicembre Permise inoltre l approvazione della politica UE senza richiedere un consenso unanime tra i membri. Il Trattato di Maastricht, proposto nel 1991, stabiliva i 3 provvedimenti per trasformare lo SME in un unione economica e monetaria. Richiedeva inoltre la standardizzazione della regolamentazione e la centralizzazione della politica estera e di difesa tra i paesi UE. Alcuni membri UE/SME non hanno ratificato tutte le clausole.

2 Euro e OCA Unificazione Economica Unificazione Politica Diverse velocità e obiettivi raggiunti Mercato Unico

3 Mercato unico e tassi di cambio MU e cambi flessibili MU e cambi fissi MU ed Unione monetaria

4 Europa e tassi di cambio Lo SME nel periodo Nel periodo , lo SME definiva il meccanismo dei tassi di cambio per permettere alla maggior parte delle valute di fluttuare di +/- 2,25% attorno al cambio obiettivo. Il meccanismo dei tassi di cambio permise fluttuazioni più ampie (+/- 6%) per le valute di Portogallo, Spagna, Gran Bretagna (fino al 1992) e Italia (fino al 1990). Questi paesi volevano una maggior flessibilità nella politica monetaria. Le bande più ampie erano anche pensate per evitare speculazioni causate da diverse politiche monetarie e fiscali.

5 Lo SME nel periodo Per evitare speculazioni, Inizialmente nello SME si applicarono anche dei controlli valutari per limitare lo scambio di valute. Ma dal 1987 al 1990 questi controlli furono rimossi per rendere l UE un mercato comune per il capitale finanziario. Si sviluppò anche tra i membri SME un sistema di credito per erogare prestiti ai paesi che avevano bisogno di attività e di valute che erano molto richieste nei mercati dei cambi.

6 Lo SME nel periodo Shock esogeno: cade il muro di Berlino e la Germania si unifica Aumento della spesa pubblica tedesca e politica monetaria restrittiva, alti tassi d interesse in Europa, recessione negli altri Paesi Ma a causa delle differenze delle politiche monetarie e fiscali nello SME, gli operatori cominciarono ad acquistare attività tedesche (per gli alti tassi di interesse tedeschi) e a vendere altre attività SME. Di conseguenza, la Gran Bretagna lasciò lo SME nel 1992 e permise la fluttuazione della sterlina contro le altre valute europee. Di conseguenza, il meccanismo dei tassi di cambio fu ridefinito nel 1993 per permettere bande di +/-15% attorno al valore obiettivo per svalutare molte valute rispetto al marco tedesco.

7 Crisi valutaria del settembre 1992 Alti tassi d interesse tedeschi rivalutazione del Marco e delle monete SME La politica monetaria restrittiva e l apprezzamento del cambio non erano compatibili con gli obiettivi di equilibrio interno di molti Paesi Italia in testa Instabilità politica nel Giugno 92 la Danimarca boccia il referendum sul trattato di Maastricht Referendum francese dall esito incerto Attacchi speculativi contro le monete deboli. Lira in testa Ciò provoca una forte diminuzione delle riserve della Banca d'italia, da 103 mila miliardi del mese di novembre 1991 esse scendono a poco più di 30 mila nell'ottobre 1992.

8 Crisi valutaria del settembre 1992 La BdI aumenta il tasso di sconto portandolo prima a 15%, sul mercato monetario i tassi d interesse arrivano a sfiorare il 40% nei primi giorni di settembre L'Italia chiede: un riallineamento concertato e un allentamento della politica monetaria tedesca Solo il secondo avviene solo formalmente: la Germania abbassa il tasso di sconto di un quarto di punto Neanche l esito positivo del referendum francese placa i mercati Il 16 settembre 92 Itala e GB lasciano lo SME Protagonista dell attacco speculativo il fondo Quantum di George Soros

9 Lo SME nel periodo Ma col tempo, ogni membro SME adottò politiche fiscali e monetarie controllate e i tassi di inflazione nello SME alla fine conversero (e la speculazione rallentò o cessò) In effetti, i membri SME stavano seguendo le politiche monetarie controllate della Germania, che aveva registrato tradizionalmente bassa inflazione. Con il meccanismo dei tassi di cambio a bande fisse dello SME, la Germania esportava la sua politica monetaria.

10 Convergenza dei tassi di inflazione tra i membri SME,

11 La teoria delle aree valutarie ottimali La teoria delle aree valutarie ottimali sostiene che l area ottimale per un sistema di cambi fissi, o per una valuta comune, sia un area fortemente integrata economicamente. Integrazione economica significa liberi flussi di beni e servizi (commercio) capitale finanziario e capitale fisico lavoratori/lavoro (immigrazione ed emigrazione). La teoria fu sviluppata da Robert Mundell nel 1961.

12 La teoria delle aree valutarie ottimali Benifici UM Diminuiscono i costi di transazione Diminuisce l incertezza sul futuro e i costi necessari per assicurarsi dai rischi di cambio Questi benefici sono più importanti quanto più integrati sono i mercati, tanto maggiori sono gli scambi fra i Paesi dell area

13 La teoria delle aree valutarie ottimali Benifici UM Si impediscono svalutazioni concorrenziali Se il tasso d inflazione dipende dalla mancanza di credibilità delle autorità monetarie nazionali, allora una UM può diminuire i tassi d inflazione Sono maggiori quanto è più imperfetta la politica Se l inflazione è solo un fenomeno monetario, allora si stabilirà un solo tasso d inflazione in tutta l area

14 Teoria della credibilità della banca centrale La politica non ha effetti reali nel lungo periodo Se i prezzi sono flessibili e le aspettative razionali non ha effetti neanche nel breve periodo L unica politica monetaria che ha effetti è quella «a sorpresa», ovvero un aumento inatteso dell offerta di moneta Da questa teoria ne conseguono due cose 1. autonomia della banca centrale dal governo politico (la banca Centrale non ha incentivo a gonfiare l economia nel breve periodo perché non ha finalità politiche) 2. se le AM non hanno sufficiente «credibilità antinflazionistica» gli operatori si aspetteranno che effettui politiche espansive

15 La teoria delle aree valutarie ottimali Costi UM L entità dei costi dipende da due fattori a) grado d integrazione fra le economie dell area b) esistenza ed efficienza di strumenti diversi da quello del tasso di cambio come strumenti di politica economica Il grado d integrazione fra le economie dell area quindi diminuisce i costi e aumenta i benefici

16 La teoria delle aree valutarie ottimali Costi UM esistenza ed efficienza di strumenti diversi da quello del tasso di cambio come strumenti di politica economica Mobilità del Lavoro Politica Fiscale A B

17 La teoria delle aree valutarie ottimali Costi UM Se la domanda dei beni si sposta da B ad A (shocks asimmetrico) A B Se i prezzi e i salari di B non diminuiscono (e non aumentano in A) allora in B disoccupazione e deficit CA in A surplus CA e tensione sul mercato del lavoro EP P B A Se aumenta il tasso di cambio questo può correggere lo shock iniziale, aumentando la domanda relativa di beni di B

18 La teoria delle aree valutarie ottimali Costi UM EP P B A Il tasso reale di cambio deve variare per compensare lo shock esogeno Può avvenire in due modi Svalutazione esterna Svalutazione interna E P P B E P P B A A

19 La teoria delle aree valutarie ottimali Costi UM Se la domanda dei beni si sposta da B ad A (shock asimmetrico) A Altrimenti se non si aggiusta E 1) i lavoratori si possono spostare da B (dove c è disoccupazione) verso A (dove la domanda di lavoro eccede l offerta) 2) la spesa pubblica può aumentare in B pagata da un aumento della tassazione in A (se c è un unione fiscale in parte questi aggiustamenti sono automatici) B

20 La teoria delle aree valutarie ottimali Costi UM Se la domanda dei beni si sposta da B ad A (shock asimmetrico) A Quindi i costi di un UM sono minori quando esistono altri meccanismi di aggiustamento 1) elevata mobilità del lavoro 2) un sistema fiscale integrato La stessa cosa accade se un shock simmetrico colpisce due economie strutturalmente differenti B

21 L UE è un area valutaria ottimale? Le differenze fra Europa e USA sono evidenti a) In EU la mobilità del lavoro è scarsa b) Negli USA è elevata a) In EU non c è integrazione fiscale e la spesa pubblica europea è molto bassa b) Negli USA la spesa federale è rilevante

22 L UE è un area valutaria ottimale?

23 L UE è un area valutaria ottimale? L evidenza empirica inoltre mostra che le differenze nei tassi di disoccupazione regionali negli USA sono più limitate e meno persistenti delle differenze nei tassi di disoccupazione nazionali in UE, indice di una mancanza di mobilità del lavoro in UE.

24 L UE è un area valutaria ottimale? Le differenze fra Europa e USA sono evidenti a) I paesi europei esportano dal 10 al 20% verso paesi comunitari. b) Gli stati americani molto di più a) La struttura economica è più diversificata in Eu b) La struttura economica è meno diversificata negli USA

25 L UE è un area valutaria ottimale? Inoltre si verificano deviazioni dalla legge del prezzo unico in molti mercati UE. Se i mercati UE fossero molto integrati, allora i prezzi (corretti per la valuta) dei beni e dei servizi dovrebbero essere quasi gli stessi nei diversi mercati. Il prezzo della stessa automobile BMW varia del 29,5% tra il mercato britannico e quello olandese. Quanta discriminazione di prezzo esiste?

26 L UE è un area valutaria ottimale? L evidenza empirica mostra che i flussi di capitale finanziario sono più liberi in UE dopo il 1992 e il Ma la mobilità del capitale senza la mobilità del lavoro può accrescere la perdita di stabilità economica. Dopo una riduzione della domanda aggregata in un particolare membro UE, il capitale finanziario potrebbe essere facilmente trasferito altrove mentre il lavoro è fisso. La perdita di capitale finanziario potrebbe ridurre ulteriormente la produzione e l occupazione.

27 L UE è un area valutaria ottimale? La struttura delle economie nell unione economica e monetaria dell UE è importante per determinare come i membri rispondono a shock della domanda aggregata. Le economie dei membri UE sono simili nel senso che c è un alto volume di commercio intrasettoriale rispetto al volume totale. Sono diverse nel senso che i paesi dell Europa Settentrionale hanno alti livello di capitale fisico per lavoratore e più lavoro qualificato rispetto ai paesi dell Europa Meridionale.

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