ANIMA SGR SPA CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE COLLEGIO SINDACALE SOCIETÀ DI REVISIONE BANCA DEPOSITARIA

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2 ANIMA SGR SPA Capitale Sociale: Euro ,00 interamente sottoscritto e versato. La SGR è soggetta all attività di direzione e coordinamento dell azionista unico Anima Holding S.p.A. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente: Claudio Bombonato (indipendente) Amministratore Delegato e Direttore Generale: Marco Carreri Consiglieri: Mara Caverni (indipendente) Alessandro Melzi D Eril Livio Raimondi (indipendente) Gianfranco Venuti *Il Consiglio di Amministrazione del 31 luglio 2015 ha cooptato Laura Furlan, in sostituzione del dimissionario Bernardo Mingrone COLLEGIO SINDACALE Presidente: Antonio Taverna Sindaci effettivi: Marco Barassi Tiziana Di Vincenzo Sindaci Supplenti: Bernardo Rocchi Carlotta Veneziani SOCIETÀ DI REVISIONE Reconta Ernst & Young S.p.A. BANCA DEPOSITARIA State Street Bank S.p.A. 2

3 INDICE Anima Fix Euro... pag. 9 Anima Fix Obbligazionario BT... pag. 13 Anima Fix Obbligazionario MLT... pag. 17 Anima Fix Obbligazionario Globale... pag. 21 Anima Fix Imprese... pag. 25 Anima Fix High Yield... pag. 30 Anima Fix Emergenti... pag. 35 Anima Geo Italia... pag. 39 Anima Geo Europa... pag. 43 Anima Geo Europa PMI... pag. 48 Anima Geo America... pag. 53 Anima Geo Asia... pag. 57 Anima Geo Globale... pag. 61 Anima Geo Paesi Emergenti... pag. 66 Anima Rendimento Assoluto Obbligazionario... pag. 70 Anima Star Europa Alto Potenziale... pag. 74 Anima Forza 1... pag. 78 Anima Forza 2... pag. 82 Anima Forza 3... pag. 86 Anima Forza 4... pag. 90 Anima Forza 5... pag. 94 3

4 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI DI ANIMA SGR SULLA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2015 Scenario Macroeconomico Le previsioni sulle dinamiche macroeconomiche propendono per una modesta ripresa dell economia a livello globale e nello scenario internazionale sono presenti ancora rischi a causa di tensioni geo-politiche e della difficoltà di trovare una soluzione costruttiva per la crisi greca. Negli Stati Uniti, il FOMC della Federal Reserve, in occasione delle ultime riunioni, ha confermato l opportunità di attendere ancora qualche tempo per il rialzo dei tassi, in attesa di segnali più tangibili sulla tonicità della ripresa, prima di procedere ad un effettiva inversione della politica monetaria, collegandone le caratterizzazioni qualitative alla crescita e all evoluzione congiunturale, al tasso di disoccupazione e di piena occupazione e, in particolare, al livello target di inflazione del 2%. In ogni caso, la Fed ha ribadito che il futuro rialzo dei tassi verrà applicato attraverso un processo graduale. La stima del PIL del primo trimestre 2015 aveva registrato una sensibile frenata, ad evidenza di una debolezza diffusa per esportazioni, consumi, investimenti, edilizia residenziale e spesa federale. La sequenza di dati deludenti, ancorché non negativi, emersi da inizio 2015, ha toccato diversi indicatori, ma dovrebbe progressivamente venire riassorbita. Il ritmo di crescita appare nel complesso positivo con divergenze tra le diverse aree, a causa della componente della produzione energetica, dal momento che la dinamica del prezzo del petrolio ha pesato sui margini dell industria e sugli investimenti del comparto energetico. Confermato anche il progressivo miglioramento del mercato del lavoro: la disoccupazione si attesta a 5,4%, sui valori in prossimità dei minimi da maggio Nell Eurozona alcune recenti tornate elettorali hanno fatto emergere, a vario titolo, posizioni euroscettiche, ovvero avverse ai programmi di austerità fiscale. Senza contare che la dinamica della domanda a livello mondiale ed un possibile rallentamento degli Stati Uniti e dell Asia, alla luce del consistente supporto fornito da queste aree all export, potrebbero costituire un potenziale fattore di rischio per la crescita dei Paesi europei. Tuttavia, l indicatore della fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea non ha subito sostanziali variazioni, collocandosi su un livello coerente con una crescita contenuta del PIL. Il programma di acquisti di titoli pubblici e privati da parte della BCE prosegue in linea con quanto programmato (è stata anticipata una parte degli acquisti previsti per il periodo estivo) allo scopo di perseguire l obiettivo di inflazione verso il target del 2% in misura sostenibile, favorendo inoltre la flessione dei tassi di interesse (malgrado i più recenti movimenti di rimbalzo, anche per fattori tecnici). L obiettivo di indirizzare l inflazione reale verso i livelli target mira anche a favorire la ripresa della crescita reale, l accelerazione della domanda interna sostenuta dal deprezzamento del cambio, oltre che un allentamento delle condizioni creditizie per le imprese ed i mutui. Inoltre, l andamento dei primi mesi del 2015 ha avvalorato un miglioramento delle prospettive di crescita dell Eurozona, su cui concorda anche la BCE malgrado non possano essere esclusi rischi prospettici. Il tasso di disoccupazione è calato lievemente ad aprile a 11,1%, con un ampia dispersione a livello disaggregato tra il valore tedesco (4,7%), francese (10,5%), italiano (12,4%) e quelli di Spagna e Grecia ben oltre il 20%. Bisognerà però attendere il 2016 per una crescita maggiormente tonica dell Eurozona, quando il superamento degli effetti della crisi, l attuazione delle riforme strutturali attese in alcuni paesi, condizioni finanziarie più favorevoli, unitamente ad una ripresa della domanda interna dovrebbero sostenere l andamento dell economia. In Germania le stime sul PIL hanno sottolineato una lieve decelerazione della ripresa che comunque ha beneficiato di una forte domanda interna, con vendite al dettaglio in sensibile aumento ed una produzione industriale in ripresa. Anche in Francia la spesa per consumi ha segnato una variazione positiva, con un economia nazionale in generale miglioramento. Per quanto riguarda la nuova crisi della Grecia, le recenti trattative negoziali al momento (ndr, 8 luglio) non hanno portato ad esiti positivi e progressi sostanziali: le proposte greche di ristrutturazione del debito si scontrano con le richieste di misure concrete indirizzate a perseguire gli obiettivi fiscali auspicati dai creditori. Prosegue comunque la difficoltosa ricerca di soluzioni che necessariamente implica un compromesso. Nel frattempo la BCE sostiene il sistema finanziario ellenico accordando di tempo in tempo liquidità di emergenza (ELA, il cui tetto è stato portato sino a 89 miliardi di Euro) agli istituti greci sino a quando permarranno garanzie di solvibilità. Malgrado in precedenza il Tesoro ellenico avesse annunciato l intenzione di rimborsare in unica soluzione a fine giugno il prestito del FMI, il debito non è stato onorato e la situazione fondamentale di bilancio appare in progressivo e grave deterioramento. Il Parlamento greco ha indetto un referendum chiamando la popolazione a pronunciarsi sull approvazione o meno, delle proposte avanzate dai creditori e il popolo greco in larga maggioranza ha deciso per il No. Relativamente all Italia, in occasione dell Assemblea Annuale della Banca d Italia, il Governatore Visco ha sottolineato il recupero, avviato dall inizio del 2015, dell attività economica, evidenziando la necessità di agire sulle debolezze strutturali determinate da bassa competitività, eccesso di burocrazia, inefficienze 4

5 della Pubblica Amministrazione e della Giustizia, corruzione e criminalità. L attuale situazione contestuale appare ancora debole, anche se stanno emergendo segnali tangibili di miglioramento della crescita, in linea con le Previsioni Economiche di Primavera della Commissione UE. Il Pil nel primo trimestre 2015 ha registrato una crescita di +0,3%, veicolata dalla domanda interna. L auspicabile aumento del reddito disponibile per famiglie e consumatori ed un miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese potrebbero pertanto confortare prospettive meno pessimistiche di quelle emerse nel recente passato. In Giappone, lo scenario macroeconomico evidenzia una crescita moderata sostenuta da investimenti, esportazioni e condizioni finanziarie accomodanti: sulla base delle indicazioni congiunturali appare possibile prevedere una continuazione di tale tendenza per il 2015, con il sostegno di una fase refrattiva. Il PIL nel primo trimestre è cresciuto al di sopra delle attese in virtù di una domanda domestica sostenuta sia dai consumi sia dagli investimenti delle imprese. La produzione industriale ha registrato un lieve incremento, mentre la spesa delle famiglie ha subito un calo, l indicatore dei prezzi al consumo è aumentato ed il tasso di disoccupazione si è ridotto a 3,3%, il valore più basso dall aprile del 1997, evidenziando una ripresa della dinamica retributiva. Mercati Finanziari Se nel primo trimestre 2015 i principali listini azionari hanno registrato risultati positivi, nel secondo trimestre il comparto azionario in generale è stato invece colpito da un incremento della volatilità, determinato da una serie di fattori. Di qui sono seguite fasi di debolezza, indotte sia da prese di beneficio, delusioni emerse dalla rilevazione di alcuni dati macroeconomici e di fiducia, sia dall incertezza derivante dalla crisi greca. È stato soprattutto il mercato obbligazionario europeo ed in particolare il contesto periferico, a risentire nel secondo trimestre delle continue tensioni sul debito greco, con un generalizzato rialzo dei rendimenti, sui quali hanno pesato anche fasi d asta cospicue di emissioni governative. Occorre osservare come gli interventi di Quantitative Easing messi in campo dalla BCE abbiano prodotto da inizio 2015 un progressivo calo dei rendimenti, insieme ad un deciso appiattimento del tratto di curva a medio e lungo termine. Ma a partire dalla prima metà di aprile la situazione è cambiata con una importante inversione di tendenza, proseguita con un andamento molto volatile. L avvio della seconda decade di maggio ha poi evidenziato un ulteriore passaggio negativo per le emissioni governative, con rialzi dei rendimenti, in particolare sui titoli a scadenza decennale (con rendimenti di UST, BTP e Bonos che hanno raggiunto livelli ampiamente superiori a 2%). L andamento dello spread BTP/Bund si è articolato tra livelli superiori a 140 punti base di inizio gennaio, metà aprile ed inizio giugno e livelli inferiori ai 100 punti base tra fine febbraio e metà marzo, per poi risalire oltre 160 punti base a giugno. Anche sui mercati azionari in generale la volatilità è stata la protagonista indiscussa. Dall avvio del 2015 le dinamiche divergenti delle politiche monetarie di BCE e Fed hanno inoltre prodotto una flessione della moneta comune sui mercati valutari. Questa debolezza dell Euro si è manifestata soprattutto nel corso del primo trimestre e i livelli più bassi sono stati toccati a metà marzo e metà aprile, con una fase intermedia di parziale recupero. Successivamente, tra la seconda metà di aprile e la prima settimana di maggio, la forza del dollaro statunitense ha espresso fasi alterne, contribuendo ad indurre un accentuata volatilità su EUR/USD, mossa tra i livelli di quasi parità ed area 1,14-1,10. Le quotazioni del greggio ed in generale delle principali commodities hanno evidenziato da inizio anno una fase di progressivo recupero (ben oltre 65 USD/b per il Brent) con momenti alterni di flessione, volatilità e più recentemente con una prolungata fase laterale e spunti tendenzialmente flettenti. Anche recentemente i mercati hanno sofferto le tensioni derivanti dall evoluzione della crisi greca: la netta prevalenza del no al referendum ha aumentato del resto il livello di incertezza, con conseguente flessione che ha colpito sia i comparti obbligazionari che azionari. Prospettive per il 2015 I mercati finanziari potrebbero continuare ad essere contraddistinti da una significativa volatilità legata ai numerosi fattori di incertezza: rischi percepiti sulle dinamiche geo-politiche atti ad indurre repentine virate della predisposizione al rischio; aspettative in merito alle eventuali future azioni delle Banche Centrali; attese ed eventuali sorprese sulla dinamica della crescita delle principali economie sviluppate. 5

6 Il contesto descritto induce, pertanto, ad esprimere una view tendenzialmente neutrale per l asset class equity in generale. I movimenti sui tassi d interesse e l incertezza generata dalla crisi greca hanno del resto causato prese di profitto sui principali mercati dell Eurozona; le prospettive di ripresa economica rimangono comunque intatte, ma la difficile risoluzione del caso Grecia e il conseguente nervosismo impongono cautela, senza contare che la tematica dell incertezza sui movimenti dei tassi di interesse potrebbe tenere in ostaggio i mercati durante tutto il periodo estivo, fino alla mossa effettiva della Fed. Tra l altro l ipotesi di un rialzo nel periodo autunnale induce a non escludere una fase di fibrillazione. A livello geografico vengono espresse view positive su Europa (ivi inclusa l Italia), selettivamente neutrali su Asia, negative sull area statunitense e sui Paesi Emergenti. In attesa della conclusione delle trattative sulle sorti del debito ellenico nell Eurozona ci si attende, nel breve termine, un periodo di sostenuta volatilità per il mercato azionario europeo. I rischi maggiori, più che sul livello del PIL aggregato, insistono sulla rilevanza strategica dell integrità europea. È auspicabile una positiva risoluzione della questione greca, ma nel caso in cui emergesse uno scenario negativo, il nostro outlook sui mercati azionari dovrà essere necessariamente rivisto. Va però segnalato che dopo quattro anni di continue delusioni le ultime trimestrali hanno evidenziato un moderato miglioramento degli utili aziendali nel mercato europeo. Permane la considerazione che il deprezzamento dell Euro, unitamente al basso livello dei tassi di interesse ed al minor costo delle materie prime e del petrolio possano sostenere il momentum positivo e di conseguenza il ciclo di revisione e miglioramento delle stime. Riteniamo che questo rappresenti un fattore dominante nel guidare il rendimento sul mercato azionario in Europa nell anno in corso. Inoltre è ipotizzabile che il graduale miglioramento della congiuntura economica in USA (dopo i primi 4 mesi deludenti del 2015) unitamente alle politiche monetarie espansive in Cina, possano supportare la crescita globale e la spinta sul mercato azionario europeo nel corso della seconda parte dell anno. La preferenza per il mercato Europeo è ulteriormente avvalorata anche dall emergere di recenti ulteriori positive revisioni delle stime degli utili aziendali negli ultimi due mesi, mentre le stime degli utili in USA hanno denotato debolezza, in particolare a causa del rafforzamento del dollaro e dell incidenza del crollo del prezzo del petrolio sull ammontare degli investimenti delle società petrolifere statunitensi. Un fattore determinante per le performance del secondo semestre del 2015 sarà la decisione della Fed sulla dinamica dei tassi d interesse in USA. Se l aumento dovesse materializzarsi, come atteso, quest anno, potrebbero emergere incertezze per gli investitori. Avendo riguardo alla situazione italiana, nelle ultime settimane il mercato ha proseguito la fase di consolidamento iniziata ad aprile: il rialzo dei tassi e le rinnovate preoccupazioni sulla situazione della Grecia hanno giustificato una maggiore cautela da parte degli investitori. Riteniamo che le attuali stime prospettiche di consensus (+0,6% di crescita del PIL) potrebbero rivelarsi eccessivamente prudenti, in particolare se si osservasse una certa stabilizzazione degli investimenti (dove grava il settore costruzioni in pesante e costante contrazione negli ultimi 7 anni). Anche gli indicatori di fiducia appaiono coerenti con un accelerazione della crescita nei prossimi trimestri: ciò vale sia per le imprese sia per i consumatori ed è auspicio di un accelerazione dei consumi domestici, principali contributori alla dinamica del PIL. Sussistono condizioni tali per cui il 2015 potrebbe confermarsi come un anno estremamente positivo per il mercato azionario italiano se seguirà il miglioramento delle stime di crescita del PIL e degli utili aziendali con il ritorno alla crescita economica. Riteniamo che le principali insidie per un percorso virtuoso siano prevalentemente esterne: la critica situazione greca, l integrità dell Eurozona, gli eventuali problemi geopolitici dei paesi esportatori di petrolio. Sul fronte interno appare necessario proseguire l azione riformatrice per aumentare la competitività e l attrattività per gli investimenti esteri. L azione della BCE dovrebbe contribuire ad una graduale ripresa degli impieghi: dal QE proviene un forte incentivo alle banche ad aumentare l offerta di credito. Permane quindi un indicazione positiva sull azionario Italia con orizzonte temporale 2015, considerando l opportunità di eventuali storni per occasioni di ingresso ovvero di incremento. Avendo riguardo al mercato azionario statunitense, la cautela è imposta dall osservazione delle principali variabili di crescita ed inflazione. Possibili condizionamenti con implicazioni non premianti potrebbero derivare dalle eventuali/future azioni adottate da parte della Fed, ovvero dall incertezza sulla tematica dell incremento dei tassi di interesse, atta ad indurre volatilità su corsi e divisa. In Giappone, la produzione è apparsa in crescita per il secondo trimestre consecutivo, molte società hanno aumentato la produzione domestica contribuendo all espansione di esportazioni e PIL. Le condizioni attuali suggeriscono che la crescita dei profitti ordinari dovrebbe continuare anche nell anno corrente. Tuttavia si intravvede un esaurimento del trend ascendente di mercato. Nell ambito dei mercati emergenti, il rallentamento economico ed il deterioramento dei margini continuano in tutte le regioni, rispetto alla maggiore stabilità riscontrata sui mercati sviluppati. Avendo riguardo alla Cina appare opportuno mantenere un approccio positivo: nel pieno del rallentamento economico la banca centrale ha intrapreso una politica monetaria espansiva per sostenere la crescita. 6

7 Sul comparto obbligazionario viene espressa una view tendenzialmente neutrale. Il QE della BCE sta raggiungendo l obiettivo di colmare il gap di credibilità sulle aspettative di inflazione di lungo periodo collocandole in un range più appropriato ed in linea con gli obiettivi di stabilità dei prezzi della politica monetaria. L inflazione in Area Euro rimane un tema fondamentale sia all interno della BCE sia per il mercato, soprattutto con l obiettivo dell allontanamento progressivo del rischio di un eventuale spirale deflazionistica e del perseguimento del target del 2%. Recentemente i mercati obbligazionari si sono mossi in misura consistente nell ambito di una fase cedente, riportando la struttura dei tassi reali in terreno positivo anche nell area Core EU. Questo ha spostato le attese di un primo rialzo dei tassi in Area Euro fino a settembre Tale movimento non è coerente con l attuale programma QE, il cui completamento è previsto a settembre 2016; inoltre, non è detto che l obiettivo di inflazione possa essere effettivamente raggiunto entro questo termine. Poiché il sell-off del mercato è stato determinato da un aumento in misura eccessiva dei tassi reali, la stessa BCE si attende una loro discesa ed il mercato dovrebbe trovare una sua ricomposizione su tassi nominali lievemente più contenuti. La volatilità appare destinata a permanere stante una prospettiva di emissioni nette negative per i prossimi mesi, a fronte di emissioni nette positive del recente passato. Per quanto le politiche monetarie molto espansive possano distorcere i livelli di equilibrio dei tassi di rendimento, l attesa di livelli più elevati dei tassi d oltre oceano potrebbe costituire l occasione per eventuali posizionamenti maggiormente in linea con i parametri di riferimento. Sui mercati obbligazionari governativi, in relazione al contesto attuale, nel breve periodo, viene espressa una view prudenzialmente neutrale sia globalmente sull asset class obbligazionaria sia sulla duration in generale, tenuto conto del livello attuale dei tassi di interesse attesi, che si riflettono sui rendimenti obbligazionari e dell auspicabile soluzione della crisi del debito ellenico. Giova altresì considerare come l attuale collocazione dei tassi renda maggiormente appetibili allocazioni tattiche su emissioni dell Area periferica dell Euro. Le view prospettiche sono indirizzate all adozione di una duration neutrale nell ambito del contesto core, espressa con una preferenza per le emissioni di Germania e Francia e di un sottopeso sui paesi semi-core Belgio, Olanda e Austria, privilegiando la parte di curva oltre 10 anni, con un approccio indirizzato sui titoli indicizzati all inflazione (vengono in ogni caso escluse emissioni con rendimenti di segno negativo). Sul fronte della Periferia, la view indirizzata all adozione di un moderato sovrappeso sull Italia, sottolinea la preferenza per il tratto di curva compreso tra 5 e 15 anni e, in misura più contenuta, per le emissioni inflation linked. La view indirizzata all adozione di un modesto sovrappeso per l area periferica ex-italia, esprime una preferenza geografica per il Portogallo e l Irlanda, privilegiando il tratto di curva tra 7 e 10 anni. Occorre considerare che, qualora venisse effettivamente superata la criticità del caso Grecia, potrebbe innescarsi una fase di ripresa per la periferia Euro. Una view complessivamente negativa sul contesto core trae origine principalmente dal livello dei rendimenti sulla parte breve e a medio termine della curva. Mutuando tali considerazioni sui tassi a livello globale, questo vale anche per il Giappone. Per gli Stati Uniti la view negativa trae origine dall incertezza sulle attese di rialzo dei tassi. Viene espressa una view positiva sull asset class corporate relativamente al comparto investment grade (privilegiando emissioni con rendimenti più elevati, ma con scadenze ravvicinate, anche con un grado di seniority non elevato) ed una view neutrale per le emissioni high yield, dettata da un approccio conservativo e prudenziale, tenuto conto della particolare resilienza dimostrata nella recente fase di flessione del comparto obbligazionario nel suo complesso. Viene mantenuta una view neutrale sui mercati obbligazionari emergenti sia sulla base di valutazioni relative in un ottica globale, sia per ragioni tecniche. Per quanto riguarda i principali cambi, il differenziale dei tassi reali a lunga scadenza ha rappresentato un fattore importante che ha spinto al ribasso la relazione EUR/USD nei mesi scorsi. Il miglioramento dei dati economici in USA ha fatto si che le aspettative sul momento del primo rialzo dei tassi da parte della Fed venissero anticipate, contribuendo a mantenere il tasso di cambio EUR/USD all interno del range recente: si ritiene che la relazione tra divisa comune e biglietto verde possa tornare a scendere verso la parte bassa dell area in cui si è collocata negli ultimi tempi. Relativamente allo Yen, la fase di indebolimento parrebbe aver fatto il suo corso, avendo raggiunto un livello accettabile nell ambito della relazione USD/JPY collocata in area E recentemente emerso come la banca centrale nipponica sia apparsa ritenere adeguate le pregresse misure messe in campo, ritenendole idonee al perseguimento degli obiettivi di politica monetaria: questo potrebbe fare venire meno l attesa di ulteriori pressioni al ribasso su JPY. 7

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9 ANIMA FIX EURO ANIMA Fix Euro Nel primo semestre 2015 il fondo ha realizzato una performance negativa in termini assoluti e leggermente inferiore rispetto al proprio benchmark. Dato il livello tanto compresso di tassi e spread, il portafoglio del fondo ha conservato un'impostazione molto prudente per l intero semestre e la duration è stata quasi sempre in sottopeso rispetto al benchmark di riferimento, superando di rado i 5 mesi. L esposizione al rischio Italia è sempre stata significativa; il portafoglio è stato composto in prevalenza da titoli di Stato sia a tasso variabile che a tasso fisso o indicizzati all'inflazione e non solo da Bot, previsti dal parametro di riferimento; nella fase di allargamento tra maggio e giungo si è proceduto all acquisto di una quota prossima al 5% di Btp con scadenza oltre i 12 mesi. Il fondo ha avuto un esposizione compresa tra il 20% e il 30% ai titoli societari, con una netta prevalenza di emittenti del settore finanziario con vita residua attesa inferiore a 12 mesi; essi hanno beneficiato del miglioramento dei fondamentali del credito e della diminuzione del premio per il rischio sul mercato europeo, soprattutto lungo la parte più breve della curva. Oltre ai crediti bancari sia senior che subordinati, anche denominati in valuta estera, sono state selezionate posizioni nel comparto industriale su titoli cosiddetti ibridi con scadenza ravvicinata, al fine di incrementare il rendimento implicito del portafoglio senza intaccare la durata finanziaria complessiva. La maggior parte di queste emissioni presentava un rating investment grade. Per quanto riguarda la liquidità, in alcune fasi, ha raggiunto percentuali del portafoglio anche prossime al 15%. Tale fattore è stato determinato oltre che dal posizionamento prudente, dal lento procedimento di sostituzione delle emissioni corporate in scadenza con nuovo debito. Per l intero esercizio la quasi totalità delle emissioni in portafoglio è stata denominata in Euro e in ogni caso l esposizione al rischio valutario è stata coperta con vendite a termine di divise. 9

10 ANIMA FIX EURO RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA FIX EURO AL 30/06/2015 SITUAZIONE PATRIMONIALE ATTIVITÀ Situazione al Situazione a fine 30/06/2015 esercizio precedente In percentuale del totale attività In percentuale del totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI , ,9 A1. Titoli di debito , ,1 A1.1 titoli di Stato , ,9 A1.2 altri , ,1 A2. Titoli di capitale A3. Parti di OICR , ,8 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di OICR C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA LIQUIDITÀ , ,8 F1. Liquidità disponibile , ,1 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare , ,2 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare , ,5 G. ALTRE ATTIVITÀ , ,3 G1. Ratei attivi , ,3 G2. Risparmio di imposta G3. Altre TOTALE ATTIVITÀ , ,0 10

11 ANIMA FIX EURO RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA FIX EURO AL 30/06/2015 PASSIVITÀ E NETTO SITUAZIONE PATRIMONIALE , ,001 Situazione al Situazione a fine 30/06/2015 esercizio precedente H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTO CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITÀ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITÀ VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO A Numero delle quote in circolazione , ,799 Y Numero delle quote in circolazione , ,678 I Numero delle quote in circolazione , ,437 A netto della classe Y netto della classe I netto della classe A Valore unitario delle quote 8,722 8,737 Y Valore unitario delle quote 8,930 8,935 I Valore unitario delle quote 8,923 8,928 MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL ESERCIZIO Movimenti delle quote nell esercizio Classe A Quote emesse ,072 Quote rimborsate ,444 Movimenti delle quote nell esercizio Classe Y Quote emesse ,004 Quote rimborsate ,679 Movimenti delle quote nell esercizio Classe I Quote emesse ,525 Quote rimborsate ,858 11

12 ANIMA FIX EURO Elenco analitico dei principali strumenti finanziari detenuti dal Fondo Titolo Quantità Prezzo Cambio Controvalore % su Totale attività. BTP 05/ % , , , ,56% CCT 08/09.15 FR , , , ,80% CTZ 13/12.15 ZC , , , ,42% BTP 12/ % , , , ,54% BTP I/L 10/ % , , , ,89% BTP 11/ % , , , ,73% ANM ANIMA LIQUIDITA-A , , , ,41% BTP 13/ % , , , ,05% SCOTTISH & SOUTH 10/09.49 FR , , , ,85% INTESA 10/ % , , , ,56% INTESA SANPAOLO 13/07.15 FR , , , ,01% SCOTTISH & SOUTH 10/ % , , , ,66% INTESA SANPAOLO 13/ % , , , ,60% BTP 13/ % , , , ,20% HENKEL KGAA 05/ FR , , , ,08% INTESA SANPAOLO 14/ % , , , ,06% INTESA SANPAOLO SPA 08/ % , , , ,99% BPCE SA 09/ % , , , ,91% GOLDMAN SACHS GROUP 05/ % , , , ,85% UNICREDIT SPA 09/07.15 FR , , , ,83% SANTANDER ISSUAN 07/03.17 FR , , , ,76% UNICREDIT 13/07.15 fr , , , ,71% DEUTSCHE BANK AG 04/09.16 FR , , , ,59% CITIGROUP INC 05/11.17 FR , , , ,59% RWE AG 10/09.49 FR , , , ,57% SOCIETE GENERALE 10/ % , , , ,53% INTESA SANPAOLO 08/ % , , , ,37% UNICREDIT SPA 09/08.15 FR , , , ,36% INTESA SANPAOLO SPA 08/ % , , , ,30% INTESA SANPAOLO SPA 08/ % , , , ,26% INTESA SANPAOLO 09/02.16 FR , , , ,18% ANIMA S T BOND-PRESTI 98, , , ,00 Totale ,19% Altri strumenti finanziari Totale strumenti finanziari ,19% 12

13 ANIMA FIX OBBLIGAZIONARIO BT ANIMA Fix Obbligazionario BT Nel primo semestre 2015 il fondo ha ottenuto una performance prossima allo zero in termini assoluti ed inferiore rispetto al benchmark di riferimento. Il 2015 si è aperto con la decisione da parte della Bce di dare vita nell area Euro a una nuova politica monetaria non convenzionale detta Quantitative easing, ovvero un programma di acquisto di titoli governativi emessi dagli Stati aderenti all Euro per un ammontare di circa 60 miliardi mensili e per un periodo che arriverà almeno fino a settembre 2016 o comunque fino a quando non si manifesterà una ripresa concreta dell inflazione su livelli vicini al 2%. Si tratta di uno stimolo monetario volto a risollevare le aspettative di inflazione in Europa e a far ripartire una crescita economica più sostenuta anche tramite l indebolimento del tasso di cambio. L ufficializzazione di tale programma ha dato il via ad un ulteriore fase di forte discesa dei tassi di interesse e restringimento degli spread durata tutto il primo trimestre. Una volta cominciati i primi acquisti da parte della Banca Centrale, dopo una prima fase di assestamento su livelli estremamente bassi di rendimento i mercati hanno subìto una rapida e violenta correzione nei primi giorni di maggio riportando soprattutto i tassi a lungo termine su valori più elevati. Tale movimento è stato anche esacerbato dall attesa di un imminente restringimento delle condizioni monetarie in altre aree, come nel Regno Unito e soprattutto negli Stati Uniti per mano della Federal Reserve. In questo stesso periodo è tornata a galla l annosa questione greca con l avvicinarsi della scadenza del secondo programma di aiuti; le contrattazioni fra il nuovo Governo di Tsipras, i partner europei e i creditori internazionali si sono fatte sempre più tese e complicate, ed hanno monopolizzato l attenzione dei mercati per tutta la seconda parte del semestre, determinando soprattutto un impennata della volatilità, culminata poi con il mancato pagamento al Fondo Monetario Internazionale di Giugno e la chiamata di un referendum nazionale per l accettazione delle condizioni proposte dall Europa in collegamento ad un nuovo programma di aiuti. In questa fase, mentre i tassi tedeschi venivano spinti dal clima di avversione al rischio sui livelli minimi intorno a -0,25% sulle scadenze a 2 anni, quelli italiani risalivano rapidamente fino a tornare allo 0,50% di inizio anno. Ad inizio anno il Fondo è stato impostato con sovrappeso rispetto al benchmark di duration e di titoli di Stato italiani. Si è così cercato di costruire un portafoglio che avesse un rendimento medio annualizzato marcatamente superiore a quello del benchmark, puntando sulla continuazione del restringimento dello spread rispetto ai paesi Core. L esposizione a questi paesi è stata infatti sempre nulla per via dei rendimenti negativi pagati. Nel corso del semestre il portafoglio ha avuto anche un sovrappeso di titoli di Stato portoghesi, in virtù del sostanzioso premio ad essi associato. Per favorire tale sovrappeso su scadenze più lunghe e rendimenti più attraenti, il fondo è stato mantenuto in sottopeso rispetto al benchmark per quanto riguarda la componente monetaria, ossia inferiore ai 12 mesi di vita residua. Per quanto riguarda la quota in portafoglio di obbligazioni societarie il peso è stato mantenuto in linea con il benchmark. Il settore più rappresentato è sempre quello finanziario. Nella gestione del portafoglio ci si avvale di strumenti di natura quantitativa in aggiunta all analisi macroeconomica. Inoltre si è tatticamente ricorso, coerentemente con quanto previsto dal Regolamento di gestione e nel rispetto dei limiti prudenziali stabiliti dalla normativa, anche all utilizzo di strumenti finanziari derivati sia per finalità di copertura del rischio di portafoglio, sia in sostituzione dell acquisto dei titoli sottostanti. 13

14 ANIMA FIX OBBLIGAZIONARIO BT RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA FIX OBBLIGAZIONARIO BT AL 30/06/2015 SITUAZIONE PATRIMONIALE ATTIVITÀ Situazione al Situazione a fine 30/06/2015 esercizio precedente In percentuale del totale attività In percentuale del totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI , ,3 A1. Titoli di debito , ,4 A1.1 titoli di Stato , ,9 A1.2 altri , ,5 A2. Titoli di capitale A3. Parti di OICR , ,9 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di OICR C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI ,0 C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia ,0 C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI , ,7 D1. A vista D2. Altri , ,7 E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA LIQUIDITÀ , ,9 F1. Liquidità disponibile , ,0 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare ,4 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare ,5 G. ALTRE ATTIVITÀ , ,1 G1. Ratei attivi , ,1 G2. Risparmio di imposta G3. Altre ,0 TOTALE ATTIVITÀ , ,0 14

15 ANIMA FIX OBBLIGAZIONARIO BT RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA FIX OBBLIGAZIONARIO BT AL 30/06/2015 PASSIVITÀ E NETTO SITUAZIONE PATRIMONIALE , ,001 Situazione al Situazione a fine 30/06/2015 esercizio precedente H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTO CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITÀ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITÀ VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO A Numero delle quote in circolazione , ,884 Y Numero delle quote in circolazione , ,301 A netto della classe Y netto della classe A Valore unitario delle quote 10,764 10,781 Y Valore unitario delle quote 11,023 11,016 MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL ESERCIZIO Movimenti delle quote nell esercizio Classe A Quote emesse ,063 Quote rimborsate ,738 Movimenti delle quote nell esercizio Classe Y Quote emesse ,557 Quote rimborsate ,371 15

16 ANIMA FIX OBBLIGAZIONARIO BT Elenco analitico dei principali strumenti finanziari detenuti dal Fondo Titolo Quantità Prezzo Cambio Controvalore % su Totale attività. BOTS 15/06.16 ZC , , , ,77% BTP 07/ % , , , ,12% BTPS 15/ % , , , ,20% BTP I/L 13/ % , , , ,84% BTPS 13/ % , , , ,34% BTPS 14/ % , , , ,83% BTPS I/L 13/ % , , , ,17% BTPS 13/ % , , , ,02% BTP 08/ % , , , ,63% PORTUGUESE 07/ % , , , ,49% BTP 13/ % , , , ,22% BTP 13/ % , , , ,43% BTP 15/ % , , , ,24% ETICA OBBLIGAZ BREVE TERM-I , , , ,44% ANIMA SHORT TERM CORP BD I , , , ,86% SPAIN 12/ % , , , ,82% UNICREDIT SPA 13/ % , , , ,18% UNICREDIT 13/01.16 FR , , , ,17% INTESA SANPAOLO 13/07.15 FR , , , ,16% UNIONE DI BANCHE 12/10.15 PR , , , ,84% MEDIOBANCA 12/ % , , , ,84% INTESA 13/01.16 FR , , , ,83% MEDIOBANCA SPA 14/ % , , , ,82% UNICREDIT 15/02.20 FR , , , ,82% SNAM 12/ % , , , ,67% BANCO POPOLARE 11/ % , , , ,51% INTESA SANPAOLO 12/ % , , , ,50% UNICREDITO 06/ % UT , , , ,33% BNP PARIBAS 10/ % , , , ,33% CITIGROUP INC 05/11.17 FR , , , ,33% ACEA SPA 13/ % , , , ,27% SNAM 12/ % , , , ,26% Totale ,27% Altri strumenti finanziari Totale strumenti finanziari ,27% 16

17 ANIMA FIX OBBLIG MLT ANIMA Fix Obbligazionario MLT Nel primo semestre 2015 il fondo ha realizzato una performance negativa in termini assoluti e in linea rispetto al proprio benchmark. Il 2015 si è aperto con la decisione da parte della Bce di dare vita nell area Euro a una nuova politica monetaria non convenzionale detta Quantitative Easing, ovvero un programma di acquisto di titoli governativi emessi dagli Stati aderenti all Euro per un ammontare di circa 60 miliardi mensili e per un periodo che arriverà almeno fino a settembre 2016 o comunque fino a quando non si manifesterà una ripresa concreta dell inflazione su livelli vicini al 2%. Si tratta di uno stimolo monetario volto a risollevare le aspettative di inflazione in Europa e a far ripartire una crescita economica più sostenuta anche tramite l indebolimento del tasso di cambio. L ufficializzazione di tale programma ha dato il via ad un ulteriore fase di forte discesa dei tassi di interesse e restringimento degli spread durata tutto il primo trimestre. Una volta cominciati i primi acquisti da parte della Banca Centrale, dopo una prima fase di assestamento su livelli estremamente bassi di rendimento i mercati hanno subìto una rapida e violenta correzione nei primi giorni di maggio riportando soprattutto i tassi a lungo termine su valori più elevati. Tale movimento è stato anche esacerbato dall attesa di un imminente restringimento delle condizioni monetarie in altre aree, come nel Regno Unito e soprattutto negli Stati Uniti per mano della Federal Reserve. In questo stesso periodo è tornata a galla l annosa questione greca con l avvicinarsi della scadenza del secondo programma di aiuti; le contrattazioni fra il nuovo Governo di Tsipras, i partner europei e i creditori internazionali si sono fatte sempre più tese e complicate, ed hanno monopolizzato l attenzione dei mercati per tutta la seconda parte del semestre, determinando soprattutto un impennata della volatilità, culminata poi con il mancato pagamento al Fondo Monetario Internazionale di Giugno e la chiamata di un referendum nazionale per l accettazione delle condizioni proposte dall Europa in collegamento ad un nuovo programma di aiuti. In questa fase, mentre i tassi tedeschi mantenevano una sostanziale stabilità intorno allo 0,80%, quelli italiani risalivano rapidamente fino a tornare su livelli superiori a quelli osservati a inizio anno. Ad inizio anno il Fondo è stato impostato con sovrappeso e sovraesposizione di duration rispetto al benchmark di titoli di Stato italiani, puntando sulla continuazione del restringimento dello spread rispetto ai paesi Core. Nel primo trimestre tale scelta strategica è stata espressa attraverso un sovrappeso di Italia e Portogallo. Successivamente all implementazione del QE da parte della Bce, abbiamo iniziato a costruire delle strategie di copertura con opzioni, per limitare gli effetti di un rialzo dei tassi. Durante la violenta risalita dei tassi infatti, abbiamo beneficiato della esposizione in derivati di copertura delle posizioni dei fondi, mantenendo invariata l esposizione alla Periferia. Con l acuirsi della nuova crisi Greca, è stata tuttavia ridotta progressivamente l esposizione all Italia. La fine del semestre si chiude con l acuirsi della crisi greca e un ulteriore riduzione delle posizioni di rischio. Per quanto riguarda la quota in portafoglio di obbligazioni societarie il peso è stato marginalmente superiore al parametro di riferimento. Il settore più rappresentato è stato quello finanziario, sia con debito senior, con scadenze generalmente ravvicinate, sia con debito subordinato delle principali banche italiane ed europee. Nella gestione del portafoglio ci si è avvalsi di strumenti di natura quantitativa in aggiunta all analisi macroeconomica. Inoltre si è tatticamente ricorso, coerentemente con quanto previsto dal Regolamento di gestione e nel rispetto dei limiti prudenziali stabiliti dalla normativa, anche all utilizzo di strumenti finanziari derivati sia per finalità di copertura del rischio di portafoglio, sia in sostituzione dell acquisto dei titoli sottostanti. La violenta impennata dei rendimenti avvenuta fra maggio e giugno ha eroso i guadagni realizzati nei mesi precedenti. 17

18 ANIMA FIX OBBLIG MLT RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA FIX OBBLIG MLT AL 30/06/2015 SITUAZIONE PATRIMONIALE ATTIVITÀ Situazione al Situazione a fine 30/06/2015 esercizio precedente In percentuale del totale attività In percentuale del totale attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI , ,5 A1. Titoli di debito , ,7 A1.1 titoli di Stato , ,0 A1.2 altri , ,7 A2. Titoli di capitale A3. Parti di OICR , ,8 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di OICR C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI , ,6 C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia , ,6 C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati ,0 D. DEPOSITI BANCARI , ,4 D1. A vista D2. Altri , ,4 E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA LIQUIDITÀ , ,2 F1. Liquidità disponibile , ,2 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare ,2 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare ,0 G. ALTRE ATTIVITÀ , ,3 G1. Ratei attivi , ,1 G2. Risparmio di imposta , ,2 G3. Altre ,0 TOTALE ATTIVITÀ , ,0 18

19 ANIMA FIX OBBLIG MLT RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO ANIMA FIX OBBLIG MLT AL 30/06/2015 PASSIVITÀ E NETTO SITUAZIONE PATRIMONIALE , ,001 Situazione al Situazione a fine 30/06/2015 esercizio precedente H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTO CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITÀ N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITÀ VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO A Numero delle quote in circolazione , ,481 Y Numero delle quote in circolazione , ,666 A netto della classe Y netto della classe A Valore unitario delle quote 7,021 7,088 Y Valore unitario delle quote 7,245 7,294 MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL ESERCIZIO Movimenti delle quote nell esercizio Classe A Quote emesse ,657 Quote rimborsate ,058 Movimenti delle quote nell esercizio Classe Y Quote emesse ,652 Quote rimborsate ,738 19

20 ANIMA FIX OBBLIG MLT Elenco analitico dei principali strumenti finanziari detenuti dal Fondo Titolo Quantità Prezzo Cambio Controvalore % su Totale attività. BTP I/L 06/ % , , , ,49% BTP 13/ % , , , ,41% FRANCE OAT 05/ % , , , ,35% BTP I/L 08/ % , , , ,67% FRANCE OAT 05/ % , , , ,65% BTPS 13/ % , , , ,55% PORTUGUESE 10/ % , , , ,35% BTP 12/ % , , , ,01% PGB 15/ % , , , ,88% BTPS 14/ % , , , ,73% SPAIN 08/ % , , , ,64% BTP I/L 13/ % , , , ,59% NETHER 04/ % , , , ,47% FRANCE OAT 13/ % , , , ,15% DEUT I/L 15/ % , , , ,11% BTP 09/ % , , , ,09% SPAIN 11/ % , , , ,07% ANIMA FIX HIGH YIELD-Y , , , ,87% IRISH GOVT 10/ % , , , ,78% BUNDES I/L 14/ % , , , ,67% BUNDES I/L 12/ % , , , ,61% BUNDES 05/ % , , , ,42% IRISH GOVT 14/ % , , , ,40% BTP I/L 09/ % , , , ,34% PORTUGUESE 07/ % , , , ,05% MEDIOBANCA SPA 14/ % , , , ,96% BTP 13/ % , , , ,92% FRANCE OAT 13/ % , , , ,90% SPANISH GOVT 15/ % , , , ,87% ANIMA TRICOLORE , , , ,66% SPAIN 13/ % , , , ,65% BTP 07/ % , , , ,63% UNICREDIT 15/02.20 FR , , , ,60% A2A SPA 13/ % , , , ,55% PORTUGUESE 05/ % , , , ,53% RBS 14/ % , , , ,49% BTP 15/ % , , , ,49% MERCK 14/12.74 FR , , , ,48% SPAIN I/L BOND 14/ % , , , ,45% TELEKOM FINANZ 13/ % , , , ,43% ASSICURAZIONI 12/07.42 FR , , , ,32% SOCIETE GENERALE 09/09.49 FR , , , ,30% INTESA SANPAOLO 09/10.49 FR , , , ,29% CITIGROUP 04/ % , , , ,28% UNICREDIT SPA 12/ % , , , ,28% TELEFONICA EUROP 13/09.49 FR , , , ,28% BANCA POP MILANO 11/ % , , , ,28% BANCA POP EMILIA 13/ % , , , ,27% TENNET HLD BV 10/ % , , , ,26% GDF SUEZ 13/07.49 FR , , , ,26% Totale ,77% Altri strumenti finanziari ,87% Totale strumenti finanziari ,64% 20

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