LA PROPOSTA DELLA CNA PER FARLI INCONTRARE

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1 COMUNICATO STAMPA CINQUECENTOMILA IMPRENDITORI ARTIGIANI NEI PROSSIMI DIECI ANNI DOVRANNO PORSI IL PROBLEMA DELLA TRASMISSIONE D IMPRESA DUE MILIONI DI GIOVANI POTENZIALI IMPRENDITORI SONO PRONTI NELLA FASCIA COMPRESA TRA I 18 E I 35 ANNI LA PROPOSTA DELLA CNA PER FARLI INCONTRARE (SINTESI PER LA STAMPA A CURA DELL UFFICIO STAMPA CNA) Cinquecentomila imprenditori artigiani nei prossimi dieci anni dovranno porsi il problema della trasmissione d impresa. Due milioni di giovani potenziali imprenditori sono pronti nella fascia compresa tra i 18 e i 35 anni. (vedi pagina 27 della ricerca Ipsos) Il dovere di un Paese di fronte a questo gigantesco cambiamento economico e sociale è quello di garantire solidità, continuità e crescita alle attività imprenditoriali e di dare un futuro a questi giovani. La proposta della CNA che vuole fare incontrare queste necessità delle imprese artigiane. con il progetto di vita e di lavoro di tantissimi giovani intende mettere questo tema fra le priorità

2 dell agenda politica e avanza una proposta. Il punto di partenza è l individuazione di un insieme di strumenti che faciliti il mantenimento e lo sviluppo delle imprese. Imprese che possono e debbono continuare a vivere e a crescere anche con un cambio di titolare o con nuovi soci. E più facile migliorare un impresa che avviarne una da zero. Partire da una tabula rasa significa sfidare simultaneamente la carenza di credito, la burocrazia e il mercato. Per questo dobbiamo lavorare: non va disperso il patrimonio d imprese, di saperi, di conoscenze presente nel Paese. Una parte delle imprese, grandi e piccole, già oggi attua il ricambio all interno della famiglia. L oggetto della proposta Cna sono proprio le imprese che per diversi motivi si trovano preclusa la via del ricambio familiare. Il progetto Cna per la staffetta generazionale tra imprenditori senior e junior prevede una cessione programmata e accompagnata. Lo strumento individuato è una sorta di corridoio di sicurezza segnato da agevolazioni fiscali e contributive (vedi in calce il come funziona oggi e quali sono i costi della cessione d impresa) con un profilo giuslavoristico ad hoc finalizzato esclusivamente alla cessione d impresa. La chiave di tutta l operazione è racchiusa nella individuazione della platea potenziale di imprenditori senior pronti e disponibili alla cessione della loro impresa e, contemporaneamente, alla

3 selezione di giovani interessati all acquisizione, da formare come imprenditori attraverso specifici percorsi. La detassazione è fondamentale. Ma è bene chiarire che l impatto di questo intervento sui conti pubblici (meno imposta di registro, meno imposte ipotecarie e catastali dovute) risulterebbe ampiamente compensato dall incremento di tributi diretti, quali Irpef e Irap, e indiretti, come l Iva, perché l impresa, invece di chiudere, una volta ceduta continuerebbe a generare lavoro, ricchezza ed entrate tributarie. Roma, 29 maggio 2013 LA CESSIONE D IMPRESA Come funziona oggi e quali sono i costi Se i figli non vogliono o non possono proseguire l attività dei padri il rischio è che questa si perda: la cessione d impresa o di attività, infatti, nei casi in cui non sia una successione o donazione, è molto onerosa. Lo dimostra l esempio (in calce) di un fornaio che decida di cedere l attività a un dipendente (caso 1) o a un figlio oppure al coniuge (caso 2). Quali sono i costi, da un punto di vista fiscale e da un punto di vista amministrativo, a cui sono soggetti chi vende e chi subentra? 1) CESSIONE A UN DIPENDENTE

4 Da un punto di vista fiscale la cessione è un trasferimento oneroso della proprietà, che comunemente avviene dietro corrispettivo (denaro). Chi vende deve pagare le tasse sulla plusvalenza (cioè il valore dell azienda, compresi avviamento, strumentazione, locali, macchinari). Chi acquista, invece, è soggetto al 6% di imposte indirette (3% imposta di registro, 3% imposta ipotecaria, 1% imposta catastale) e a un ulteriore 8% (imposta di registro) se vi è un immobile di proprietà. Si tratta di una modalità molto onerosa, sia per chi acquista che per chi compra, che penalizza il trasferimento di imprese. Per questi motivi, la Cna chiede che venga, invece, applicata la stessa tassazione prevista per il cosiddetto conferimento d azienda. Quest ultima modalità ha una disciplina più favorevole per entrambi i soggetti, perché avviene in neutralità d imposta. Chi vende, cioè, non è soggetto a nessuna tassazione sulla plusvalenza. Il valore dell azienda, così come iscritto in bilancio, viene pagato in un corrispettivo valore in azioni o partecipazioni all impresa. Nel passaggio nessuno paga tasse sulla plusvalenza, anzi il fisco riconosce una tassazione agevolata a chi acquista, nel caso in cui decide di far emergere la plusvalenza per abbattere la base imponibile nella dichiarazione dei redditi, ovvero un imposta sostitutiva del 12% (invece della tassazione ordinaria, che va in base all aliquota dal 23% al 48%). ESEMPIO: Cessione d attività di un fornaio Corrispettivo di vendita pattuito: 500 mila euro Valore dell immobile: 300 mila euro Plusvalenza: 150 mila euro a) In modalità trasferimento oneroso della proprietà dietro corrispettivo Se il fornaio è in possesso dell attività da almeno 5 anni, sulla plusvalenza viene applicata una tassazione separata del 28% (diversamente essendo un impresa individuale la plusvalenza rientra nel calcolo dell imponibile Irpef e quindi sarà soggetta a una tassazione

5 ordinaria). Il fornaio per cedere cioè la propria attività deve pagare 42 mila euro. Chi compra invece dovrà pagare, oltre al corrispettivo pattuito, il 6% in imposte indirette (15 mila euro), più l 8% sul valore dell immobile (24 mila euro), ovvero un totale di 39 mila euro. L imposizione totale sul trasferimento, tra chi vende e chi compra, risulta pari a 81 mila euro. b) Se venisse applicata la modalità del conferimento d azienda come chiesto dalla Cna, il fornaio non pagherebbe nessuna tassa sulla plusvalenza e l acquirente sarebbe esentato dalle imposte indirette o, in alternativa, soggetto a una tassazione in misura fissa di 168 euro per imposta, quindi nel caso in oggetto pagherebbe 504 euro. Inoltre l acquirente, per abbattere la base imponibile, potrebbe far emergere la plusvalenza, sfruttando una tassazione agevolata del 12% (invece della tassazione ordinaria in base al reddito), pagando un imposta sostitutiva di 18 mila euro. La seconda modalità è evidentemente più favorevole per entrambi i soggetti, per questo, la Cna chiede che nei casi di cessione d azienda chi vende non sia soggetto alla tassazione della plusvalenza e che venga applicata l esenzione delle imposte indirette a chi acquista o in alternativa una misura fissa. Essendo la compravendita legata alla prosecuzione dell attività, che altrimenti rischierebbe di perdersi, e per evitare speculazioni, la Cna propone di vincolare il passaggio alla prosecuzione della stessa attività per almeno 5 anni. Le perdite del Fisco verrebbero compensate dal fatto che l attività, invece di perdersi, proseguirebbe, producendo quindi nuovi redditi e nuove entrate per il Fisco (Irpef, Irap, Iva). -Da un punto di vista amministrativo, essendo una ditta individuale, non è prevista nessuna forma di subentro o trasferimento : la posizione va chiusa e riaperta. La procedura è stata semplificata e quindi attraverso la COMUNICAZIONE UNICA DI CANCELLAZIONE - un modulo telematico che viene compilato dal commercialista o da soggetti come la Cna in una volta sola ci si cancella da: registro delle imprese presso la Camera di Commercio; albo degli artigiani; Agenzia delle entrate per cessazione Iva; Inail; Inps. La comunicazione unica non ha nessun costo. -Essendo un fornaio deve comunicare la cessazione anche all ASL -L atto di cessazione, stilato da un commercialista, deve essere naturalmente certificato da un notaio

6 B) SUCCESSIONE A UN FIGLIO O AL CONIUGE -Da un punto di vista fiscale, la successione a un figlio o al coniuge è equiparata alla donazione: in entrambi i casi il fisco è neutrale. A patto di proseguire l attività d impresa per almeno 5 anni, il donante non paga nessuna imposta, mentre chi subentra è soggetto soltanto all imposta di registro in misura fissa (168 euro) e all imposta di bollo (300 euro). -Da un punto di vista amministrativo, essendo una ditta individuale, anche nel caso in cui a subentrare è il figlio del titolare o un parente, la posizione va chiusa e riaperta. La procedura è stata semplificata e quindi attraverso la COMUNICAZIONE UNICA DI CANCELLAZIONE - un modulo telematico che viene compilato dal commercialista o da soggetti come la Cna in una volta sola ci si cancella da: registro delle imprese presso la Camera di Commercio; albo degli artigiani; Agenzia delle entrate per cessazione Iva; Inail; Inps. La comunicazione unica non ha nessun costo. Roma, 29 maggio 2013