GENDER IDENTITY. Sesso biologico, identità di genere e neuroscienze

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1 GENDER IDENTITY Sesso biologico, identità di genere e neuroscienze Prof.Filippo Petruccelli Dott.ssa Valeria Saladino f.petruccelli@unicas.it valeriasaladino26@gmail.com

2 IDENTITA Identità, dal latino identitas (trad. identico, uguale ) immagine mentale del soggetto derivante dall integrazione di più fattori e contesti

3 IDENTITA SESSUALE Le attuali teorie della sessuologia considerano l identità sessuale un costrutto multidimensionale costituito da quattro componenti: 1. Sesso biologico 2. Identità di genere 3. Ruolo di genere 4. Orientamento sessuale

4 SESSO BIOLOGICO Appartenenza biologica al sesso maschile/femminile, dettata da: Corredo cromosomico XX o XY Gonadi maschili o femminili Ormoni (androgeni/estrogeni) Organi riproduttivi interni Organi sessuali esterni

5 IDENTITA DI GENERE Vissuto personale e percezione del soggetto rispetto l appartenenza al sesso biologico (Money e Ehrhardt, 1972) Senso unitario e persistente del sé come M/F. Influenza dei fattori psicologici, culturali, sociali. Può tradursi in comportamenti conformi o meno al maschile/femminile, in base al livello di sintonia con il gruppo del proprio genere.

6 RUOLO DI GENERE Insieme di caratteristiche attribuite socialmente al genere M/F. Atteggiamenti tipicizzati Aderenza allo stereotipo fisico e psichico legato al genere. Rielaborazione di condizionamenti esterni.

7 ORIENTAMENTO SESSUALE Attrazione fisica ed affettiva verso soggetti dello stesso sesso, sesso diverso o entrambi. Si estende lungo un continuum. È costituito da identificazione di sé, comportamenti, fantasie ed investimento affettivo-relazionale.

8 BORN BUILT La differenza fra maschi e femmine è radicata nel sesso biologico. I fattori personologici, attitudinali e comportamentali sono predeterminati dalla nascita. L appartenenza di genere è connessa ai processi socio-culturali, storici e ideologici. I modelli ed i sistemi sessuo-affettivi sono il prodotto di meccanismi socioculturali. I sistemi di credenze maschili e femminili si esauriscono nel corredo cromosomico. Femminilità e mascolinità sono categorie di genere apprese ed interiorizzate da fattori esterni.

9 Las Salinas e i machihembras Nel 1970 la Dr.ssa Julianne Imperato, endocrinologo della Cornell University, condusse una spedizione presso la Repubblica Domenicana, per investigare su un curioso fenomeno che aveva colpito un villaggio poco distante da Santo Domingo, Las Salinas. le due dozzine di bambine che ad un certo punto erano parse tramutarsi in maschietti, erano apparse a tutti, alla loro nascita, indiscutibilmente femmine. Avevano genitali chiaramente femminili, completi di labbra e clitoride (Young, Alexander, 2012). Erano stati allevati dai genitori come bambine e svolgevano i lavori domestici mentre i maschi giocavano ed esploravano l ambiente. Poi nel periodo puberale cominciò a svilupparsi il pene, da qui il nome guevedoces <<pene a 12 anni>> o machihembras, <<uominidonne>>.

10 Las Salinas e i machihembras Oltre al fisico, alla muscolatura ed al tono di voce anche i comportamenti divenivano chiaramente mascolini. Questi infatti si intrattenevano con ragazze e si circondavano di amicizie maschili, sino a divenire totalmente maschi e ad accettare dunque la loro nuova identità. Il caso dei soggetti pseudoermafroditi di Las Salinas è stato documentato tramite report fotografico ed il materiale pubblicato presso l American Journal of Medicine (Am. J. Med., 1977)

11 I risultati dell indagine sul fenomeno dei guevedoces dimostrarono l origine genetica del fenomeno. Il gruppo della Cornell trovò infatti 24 uomini in 13 diverse famiglie le quali avevano sperimentato tale fenomeno. Quelle famiglie poterono fare risalire la loro origine ad una donna Altagracia Carrasco. I machihembras erano cromosomicamente maschi nella norma, dotati di cariotipo 46, XY. I testicoli erano già presenti sin dalla nascita, tuttavia non erano discesi. Dunque quelle che sembravano essere labbra vaginali erano in realtà componenti dello scroto, e la clitoride un pene in procinto di svilupparsi. Dunque alla nascita erano pseudoermafroditi a causa di un refuso di un gene, il quale avrebbe comportato uno sviluppo completo attraverso l enzima <<5- Alfa-riduttasi>>. Quest ultima ha la funzione di trasformare il testosterone in <<diidrotestosterone>> (DHT), il quale istruisce le cellule per la formazione della prostata, del pene e dello scroto. Mentre nella fase fetale non vi era abbastanza testosterone, in quella puberale si verificava una produzione tale da trasformare le ragazze in ragazzi.

12 Il caso di Brian/Brenda Nel 1955 lo studioso John Money dichiarò che l identità di genere dei bambini era il prodotto di condizionamenti sociali non di fattori genetici, definendolo un affermazione della natura sulla cultura. Le sue teorie promossero i primi interventi chirurgici e trattamenti ormonali in bambini dal sesso ambiguo. A dimostrazione di ciò Money condusse un esperimento approfittando della condizione di due gemelli che condividevano gli stessi geni e la stessa educazione. Uno di loro, a seguito di un intervento aveva perduto il prepuzio. Per cui Money sperimentò di far educare quest ultimo come una femmina, a seguito dell evirazione e della cura ormonale a base di estrogeni. In un primo momento il caso, noto come John/Johan, sembrò un successo. Il bambino divenne una perfetta bambina. Tuttavia, all età di 14 anni volle cambiare il suo nome, sostituendolo con uno maschile, e nel 1997 si fece asportare le mammelle, cominciò una cura a base di testosterone e si sposò con una donna. Nonostante ciò non riuscì a cancellare il suo passato e per questo, a seguito del divorzio, nel 2004, si tolse la vita.

13 Ipotesi organizzativa del cervello M/F Durante lo sviluppo fetale l impostazione biologica è femminile. All ottava settimana le cellule testicolari producono testosterone e si sviluppano i testicoli nel feto maschio (XY). Il testosterone agisce anche sui circuiti cerebrali, costituendoli al maschile. Esistono delle differenze ormonali e cerebrali fra M/F.

14 RICERCHE In un articolo pubblicato sul The Journal of Neuroscience nel 2002, si è riscontrato come gli steroidi sessuali prodotti dalle gonadi hanno notevoli effetti sullo sviluppo e sull organizzazione cerebrale e sono responsabili della differenziazione sessuale del cervello umano. È fondamentale in tal senso la struttura limbica del nucleo della stria terminale, la cui dimensione è stata correlata all identità di genere transessuale. Il volume di questa è stato misurato in maschi e femmine adulti, riscontrando che era maggiorenegli uomini.

15 RICERCHE I mammiferi, compresi gli esseri umani, mostrano differenze di genere nel comportamento ludico. Nei roditori e primati non umani queste differenze comportamentali derivano dalla produzione ormonale durante lo sviluppo precoce. Le ragazze esposte ad elevati livelli di androgeni nel periodo prenatale mostrano comportamenti ludici tipicamente maschili. La misurazione del livello di testosterone fetale nel liquido amniotico mostra una maggiore attendibilità rispetto al questionario standardizzato sul gioco sessuale per quanto riguarda i comportamenti ludici in ragazzi e ragazze. (United Kingdom, 2004).

16 Attraverso uno studio di genetica comportamentale sono stati analizzati i contributi delle influenze ambientali e genetiche sui comportamenti sessuali tipizzati e sugli atteggiamenti di maschi e femmine adolescenti. Misurando le influenze genetiche e quelle ambientai in un campione di gemelli monozigoti di sesso maschile e di sesso femminile è emerso come le variabili ambientali sembrino incidere in misura maggiore rispetto a quelle genetiche. (University of Nevada, 2003).

17 Bibliografia Petruccelli, F., Simonelli, C. Grassotti, R., Tripodi, F. (2014). Identità di genere. Consulenza tecnica per la riattribuzione del sesso, Milano, Franco Angeli. Young, L., Alexander, B., (2014). La chimica dell'amore. La scienza del sesso e dell'attrazione, Torino, Bollati Boringhieri. Pinel, J.P.J. (2006). Psicobiologia, Bologna, Il Mulino.