SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO PER ALIMENTI E MANGIMI

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1 SISTEMA DI ALLERTA RAPIDO PER ALIMENTI E MANGIMI Struttura organizzativa del nodo regionale del Friuli Venezia Giulia e gestione operativa dei nodi delle Aziende sanitarie locali Dott. Manlio Palei A cura di: Maria Teresa Orlando

2 Soggetti e ruoli nell ambito della rete di allerta regionale (DGR 746 dd ) 1. Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali Servizio Sicurezza Alimentare, Igiene della Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria 2. Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende per i Servizi Sanitari (Servizi Veterinari e SIAN) 3. Laboratori che effettuano le analisi dei campioni ufficiali degli alimenti

3 1. Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali Servizio Sicurezza Alimentare, Igiene della Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria La Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso il proprio punto di contatto (Nodo Regionale): coordina il flusso delle comunicazioni successive alle segnalazioni di allerta sul territorio regionale; cura i rapporti con il Ministero della Salute, l Istituto Superiore di Sanità, le altre Regioni e P.A. e le altre pubbliche amministrazioni coinvolte nel sistema di allerta; individua e coordina il gruppo di esperti di riferimento scientifico; assicura il flusso delle informazioni ricevute dai membri della rete.

4 1. Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali Servizio Sicurezza Alimentare, Igiene della Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria

5 2. Dipartimenti di Prevenzione delle Azienda per i Servizi Sanitari (Servizi Veterinari e SIAN) Il Responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Azienda per i Servizi Sanitari (ASS): presiede all organizzazione generale del sistema di allerta aziendale; individua il Responsabile e i referenti del punto di contatto aziendale. Il Responsabile del PdC della ASS, nell ambito delle proprie competenze, direttamente o per delega: coordina i servizi competenti di area medica e veterinaria afferenti al Dipartimento sin dalla fase dell eventuale indagine epidemiologica; assicura che il flusso di informazioni avvenga nei modi e nei tempi stabiliti; verifica l attuazione delle procedure previste dal Reg. CE 178/2002;

6 2. Dipartimento di Prevenzione dell Azienda per i Servizi Sanitari verifica che la documentazione prodotta (schede di notifica, scheda informazioni addizionalifollow up) contenga tutte le informazioni necessarie da trasmettere al Nodo Regionale; dovrà essere specificato se l alimento o mangime oggetto di allerta risulta prodotto o confezionato o commercializzato in Italia da una ditta sita nel territorio della stessa ASS o in altre aziende all interno o all esterno della Regione; nel caso in cui si riscontrino eventuali successive diramazioni della rete commerciale, dovrà procedere in analogia a quanto sopra indicato per informare il PdC regionale o le eventauli altre Aziende interessate; comunica nel più breve tempo possibile al Nodo Regionale tutti gli accertamenti esperiti ed i provvedimenti intrapresi.

7 2. Dipartimento di Prevenzione dell Azienda per i Servizi Sanitari Le strutture di area medica (SIAN) e veterinaria (Servizi Veterinari) competenti: adottano tutti gli opportuni provvedimenti di ispezione e prescrizione a carico delle ditte coinvolte e di campionamento o sequestro dei prodotti; comunicano l esito degli accertamenti effettuati e dei provvedimenti adottati dal PdC aziendale; assicurano che l flusso di informazioni avvenga nei tempi e nei modi stabiliti.

8 2. Dipartimento di Prevenzione delle Aziende per i Servizi Sanitari ASS 1 Triestina Trieste ASS 2 Isontina Gorizia ASS 3 Alto Friuli Gemona del Friuli ASS 4 Medio Friuli Udine ASS 5 Bassa Friulana Palmanova ASS 6 Friuli Occidentale Pordenone

9 3. Laboratori che effettuano le analisi dei campioni ufficiali degli alimenti Effettuano gli accertamenti analitici sui campioni ufficiali degli alimenti e dei mangimi ed inviano i risultati analitici all ente che ha effettuato il campionamento: ARPA FVG (Laboratori di Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine e Fisica Ambientale) IZS delle Venezie (sedi periferiche regionali Pordenone e Udine) Comunicazioni di irregolarità eventualmente pervenute al Nodo regionale dai laboratori ufficiali di analisi, devono necessariamente essere seguite dalle pertinenti comunicazioni della ASS che ha effettuato la valutazione del rischio attraverso gli accertamenti di competenza (alert notification, information notification oppure semplice new?)

10 FLUSSO INFORMATIVO Il sistema di allerta deve garantire la tempestività dello scambio di informazioni (art. 50 Reg. 178/2002). Le informazioni possono essere trasmesse attraverso: Segnalazione di allerta (alert notification) Segnalazione per informazione (information notification) Informazione (new)

11 FLUSSO INFORMATIVO SEGNALAZIONE DI ALLERTA (ALERT NOTIFICATION) Si attiva esclusivamente quando sussiste un rischio grave ed immediato per la salute del consumatore: 1. EPISODI TOSSINFETTIVI 2. RISCONTRO ANALITICO SFAVOREVOLE IN ALIMENTI GIA COMMERCIALIZZATI, CON AGENTI DI NATURA BIOLOGICA, CHIMICA O FISICA (SU MATERIE PRIME, SEMILAVORATI O PRODOTTI FINITI) 3. SEGNALAZIONE DA PARTE DELL OSA, NELL AMBITO DELL AUTOCONTROLLO DI ALIMENTI O MANGIMI CON LE CARATTERISTICHE DI CUI AL PUNTO PRECEDENTE 4. REGOLAMENTAZIONE SPECIFICA DELLA SANCO RASFF ATTRAVERSO DECISIONE COMUNITARIA

12 FLUSSO INFORMATIVO SEGNALAZIONE DI ALLERTA (ALERT NOTIFICATION) Cosa si intende per rischio grave ed immediato per la salute del consumatore? La Commissione Europea non stabilisce dei criteri specifici: NECESSARIA UNA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SPECIFICA strettamente legata non solo ad un eventuale esito analitico sfavorevole ma anche ad elementi che sono conosciuti dall organo di controllo e che dovranno orientare la valutazione stessa

13 FLUSSO INFORMATIVO SEGNALAZIONE per INFORMAZIONE (INFORMATION NOTIFICATION) Si attiva per alimenti e mangimi per i quali è stato identificato un rischio per la salute pubblica ma che non hanno raggiunto il mercato perché bloccati, accantonati o sequestrati prima della commercializzazione. Le autorità competenti sono informate ma non devono adottare misure cautelari. Prodotto oggetto di allerta commercializzato limitatamente a stabilimenti ubicati in determinate AASSSS regionali in cui viene bloccato senza raggiungere altre AASSSS regionali queste ultime saranno oggetto di segnalazione per informazione.

14 FLUSSO INFORMATIVO INFORMAZIONE (NEW) Ai fini dell attivazione del sistema di allerta non sono presi in considerazione i prodotti suscettibili di provocare rischi a lungo termine. Presenza di microrganismi potenzialmente patogeni in alimenti destinati al consumo previa completa cottura; Presenza di microrganismi potenzialmente patogeni in prodotti intermedi (trattamento/i tali da garantire distruzione dei patogeni); Presenza di cariche microbiche aspecifiche superiori ai limiti; Riscontro analitico oltre il periodo di commercializzazione del prodotto (data di scadenza o TMC superati); Presenza di agente biologico potenzialmente pericoloso non vitale; Presenza di additivi, coloranti o coadiuvanti ammessi in concentrazioni superiori ai limiti ma non tali da costituire grave rischio per la salute pubblica); Nei casi in cui sia possibile escludere il rilievo di frode tossica, di prodotti alimentari nocivi o pericolosi per la salute pubblica.

15 ALLERTA INTERNA Presuppone una segnalazione in partenza dal territorio regionale I soggetti segnalatori sono: Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) e Servizio Veterinario dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASS a seguito di indagini per tossinfezioni alimentari, di controlli ufficiali, di segnalazione di non conformità da parte di produttori aventi sede nel territorio di competenza Laboratori ARPA, IZS a seguito di campioni ufficiali di alimenti, nel qual caso le segnalazioni devono essere seguite dalle pertinenti comunicazioni dell ASS competente Operatori responsabili dell impresa alimentare (OSA), con segnalazione diretta di non conformità

16 ALLERTA INTERNA Schema flusso informativo per ALLERTA INTERNA Ospedale/medico di base Laboratorio di analisi Operatore Settore Alimentare (OSA) ASS MINISTERO SALUTE REGIONE F.V.G. Altra ASS regionale ALTRE REGIONI

17 ALLERTA ESTERNA Presuppone una segnalazione in arrivo nel territorio regionale I soggetti segnalatori sono: Ministero della Salute Assessorati alla Sanità delle Regioni e P.A. Aziende Sanitarie al di fuori del territorio regionale

18 ALLERTA ESTERNA Schema flusso informativo per ALLERTA ESTERNA MINISTERO SALUTE ALTRE REGIONI AASSLL EXTRAREGIONALI REGIONE F.V.G. ASS REGIONALE Servizi Veterinari SIAN

19 Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende: Servizi Veterinari e SIAN

20 Segnalazioni di allerta: competenze delle Aziende 1. CAMPIONAMENTO 2. VERIFICA SUL RITIRO/RICHIAMO DEI PRODOTTI immediato avvio delle procedure di ritiro da parte dell OSA ed effettivo ritiro dal commercio; lista di distribuzione del prodotto, verificandone la completezza; segnalare al proprio NR e, se del caso alle ASS della propria Regione, le modalità di ritiro del prodotto; comunicare eventuali non conformità riscontrate alle ASS regionali interessate e al NR; comunicare al NR gli esiti degli accertamenti e dei provvedimenti intrapresi; provvedimenti sanzionatori (D.Lvo 190/2006).

21 Segnalazioni di allerta: competenze delle Aziende 3. ADOZIONE PROVVEDIMENTI SUI PRODOTTI RITIRATI a. ALIMENTI b. MANGIMI ulteriore trasformazione; utilizzazione per scopi diversi; distruzione. destinazione a specie animali diverse da quelle a cui originariamente destinato; bonifica; distruzione. c. E SE IL PRODOTTO OGGETTO DI ALLERTA NON VIENE REPERITO?

22 Segnalazioni di allerta: competenze delle Aziende Possono verificarsi fondamentalmente due evenienze: ALIMENTI il prodotto oggetto di allerta nel frattempo è stato sottoposto a processo di trasformazione MANGIME il prodotto oggetto di allerta è già stato utilizzato come alimento per gli animali E compito dell ASS verificare, ricorrendo se necessario ad indagini di laboratorio, la sussistenza del rischio per la salute degli animali, dell uomo e per la salubrità dell ambiente.

23 Segnalazioni di allerta: competenze della Regione 1. VERIFICA LA CONFORMITA DELLA DOCUMENTAZIONE RICEVUTA 2. COORDINA OPERAZIONI SUCCESSIVE ALLA SEGNALAZIONE, GARANTENDO LA TEMPESTIVITA DEL FLUSSO INFORMATIVO inoltra agli organi di controllo le comunicazioni ricevute dal Punto di Contatto Nazionale e dai Nodi Regionali; dirama ai Nodi Regionali interessati e al Punto di Contatto nazionale ogni ulteriore informazione in suo possesso; dirama ai Nodi Regionali interessati e al Punto di Contatto nazionale eventuali non conformità riscontrate nell ambito della verifica sul ritiro/richiamo del prodotto oggetto di allerta; dispone, se del caso, ulteriori provvedimenti sul prodotto oggetto di allerta.

24 Segnalazioni di allerta: competenze della Regione 3. ELABORA RAPPORTI PERIODICI (REPORT) RELATIVI ALLE ALLERTE GESTITE, UTILI ALLA PROGRAMMAZIONE DELL ATTIVITA DI CONTROLLO UFFICIALE 4. DIVULGA AL CITTADINO NOTIZIE RIGUARDANTI PARTICOLARI RISCHI SANITARI 5. DEFINISCE ULTERIORI AZIONI DA INTRAPRENDERE A TUTELA DELLA SALUTE UMANA, ANIMALE E PER LA SALUBRITA DELL AMBIENTE (DI CONCERTO CON AASSSS, ARPA E IZS) 6. EFFETTUA VISITE ISPETTIVE PRESO LE IMPRESE OGGETTO DI SEGNALAZIONE IN COLLABORAZIONE CON L AZIENDA SANITARIA TERRITORIALMENTE COMPETENTE 7. RICHIEDE L ATTIVAZIONE DEL COMANDO DEI CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE, PER INTERVENTI SUL TERRITORIO

25 GRAZIE A TUTTI PER L ATTENZIONE. ed in particolare un sentito ringraziamento alle colleghe del Servizio Sicurezza Alimentare, Igiene della Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria: Dott.ssa Maria Teresa Orlando Dott.ssa Gabriella Trani Dott.ssa Marta Zanolla Dott.ssa Silvia Zuttion Sig.ra Susanna Terzari

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