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1 Analisi dei mercati Mercati più eterogenei nel mese di Febbraio: I mercati finanziari: 24 febbraio 2015 Dopo un inizio di anno particolarmente positivo per i mercati finanziari, il mese di febbraio ha mostrato una maggiore eterogeneità sia tra le diverse classi di attività sia all interno di Giulio Casuccio esse. In ambito obbligazionario, in particolare, la divergenza tra Responsabile Gestioni tradizionali giulio.casuccio@fondacosgr.it la dinamica dei tassi di interesse statunitensi e quelli dell area +39 (0) Euro è stata evidente: la minore avversione al rischio degli Cristina Iemma investitori ha determinato un repentino rialzo del rendimento del Gestore cristina.iemma@fondacosgr.it decennale statunitense oltre la soglia del 2%, nonostante la +39 (0) Federal Reserve abbia confermato il proprio atteggiamento Cristina Chiossi paziente riguardo ad un prossimo intervento restrittivo. Gestore cristina.chiossi@fondacosgr.it Nell area Euro, viceversa, l attesa dei prossimi acquisti di titoli di +39 (0) Stato della BCE, a partire dal mese di marzo, ha limitato il Marina Bosio movimento dei tassi di interesse dei paesi core e del differenziale Relazione con gli investitori marina.bosio@fondacosgr.it rispetto a quelli dei paesi periferici, rimasti relativamente stabili e +39 (0) solo marginalmente influenzati dalle vicissitudini greche. L impatto è stato, quindi, moderatamente negativo per il mercato dei titoli di Stato statunitensi ed, in aggregato, a livello globale, a fronte di una relativa stabilità nell area Euro, dopo l effetto positivo dell annuncio del QE della BCE. Più omogenea, invece, la dinamica dei mercati azionari nel corso del mese: dopo la migliore performance relativa degli indici europei osservata a gennaio, infatti, tutti i mercati hanno registrato un apprezzamento simile a febbraio; l unica eccezione sono stati i paesi emergenti, particolarmente positivi nelle prime settimane dell anno e relativamente più stabili successivamente. Il quadro macroeconomico: L esito delle elezioni greche e, soprattutto, la successiva trattativa tra il nuovo governo di Atene e l Unione Europea, è stato il tema dominante delle ultime settimane, influenzando la volatilità di brevissimo periodo e le variazioni infra-giornaliere ma senza un impatto significativo sui trend dei diversi mercati. Il neo-eletto Primo Ministro ellenico Alexis Tsipras, dopo aver stupito alleandosi con i conservatori di destra di Anel, ha onorato le promesse elettorali opponendosi al rinnovo dei prestiti della Troika in scadenza a fine febbraio, chiedendo una rinegoziazione delle condizioni imposte ma senza presentare un piano alternativo chiaro, dettagliato e credibile. L Unione Europea ha avviato una mediazione, ancora in corso, tra le posizioni del governo greco e quelle dei paesi più rigidi, Germania in testa, non disponibili a concedere ulteriori aiuti in assenza di condizioni precise e del coinvolgimento di soggetti terzi (FMI) a tutela dei creditori. Analisi dei mercati Fondaco SGR I Febbraio2015 Pagina 1

2 Analisi dei mercati Nonostante l annuncio di un accordo per un prolungamento di quattro mesi, a fronte di misure però ancora da definire, degli aiuti attuali, il confronto appare destinato a proseguire nei prossimi mesi, ammesso che la soluzione temporanea individuata, indispensabile per evitare il default della Grecia, venga effettivamente accettata. La richiesta iniziale del Governo greco, cioè la ristrutturazione del debito ormai in mano alle istituzioni europee, appare inaccettabile per l Unione Europea e per la BCE, apparentemente disposti ad affrontare un uscita volontaria della Grecia dall Euro, ma rappresenta il cardine della campagna elettorale di Tsipras, premiata dagli elettori ellenici. Uno scontro tra Davide e Golia in cui uno dei contendenti dovrà venire meno ai propri principi, a discapito della propria credibilità, magari attraverso una rottura netta e dolorosa o, più probabilmente, edulcorando la sconfitta attraverso l ennesimo compromesso. Difficilmente, infatti, il Primo Ministro greco potrà ottenere ciò che ha promesso ai propri cittadini rimanendo all interno dell Euro mentre la rete costruita dalla BCE negli ultimi mesi potrebbe essere in grado di limitare le conseguenze di un ritorno alla Dracma, almeno quelle economiche e finanziarie. Nessuna delle due parti sembra, però, avere le spalle abbastanza larghe per andare fino in fondo ed una soluzione di compromesso appare l esito più probabile, anche se non è così scontato: la forza della disperazione di chi non quasi più nulla da perdere potrebbe portare a conseguenze più estreme, in particolare innescando una nuova crisi di governo in Grecia e costringendo Tsipras a scelte più nette. Indipendentemente dall esito della trattativa in atto e delle prospettive di breve e medio periodo, nelle quali il Davide ellenico sembra destinato a soccombere al Golia teutonico, diverse considerazioni importanti (ri)emergono e non dovrebbero essere ignorate, soprattutto per le possibili conseguenze di medio e lungo periodo. La prima è di carattere prettamente finanziario, poiché il debito greco semplicemente non è sostenibile: nonostante i sani principi ed i buoni consigli della (ex)troika, l economia di Atene dovrebbe crescere a ritmi mai visti in passato per uno svariato numero di anni per riuscire a riportare il debito a livelli accettabili. Questo significa che il punto sollevato da Tsipras, per quanto discutibile nel principio di venire meno ad impegni presi in passato (come, in fondo, ogni default) è sostanzialmente fondato: l unica alternativa al default sono diversi anni (forse decenni) di Troika, cioè di austerità e, soprattutto, di ingerenze esterna nella politica nazionale greca. E questo porta alla seconda importante considerazione, di carattere politico e sociale, fondamentale per l essenza stessa dell Unione Europea: il confronto tra il governo greco e le istituzioni europee è il confronto tra i rappresentanti del popolo greco, democraticamente eletti a fronte di impegni e proposte chiare e precise, ed altri soggetti, con forti interessi, soltanto nominati indirettamente dai greci stessi, come la Commissione Europea, o assolutamente estranei (e formalmente terzi rispetto al governo), la BCE e il FMI, e addirittura rappresentativi di altri paesi, quali il Cancelliere tedesco Angela Merkel o gli altri capi di Stato europei. Il punto cruciale è quindi questo: quali sono il senso e le prospettive di un Unione Europea in contrapposizione, ormai aperta (è sufficiente osservare il ruolo di Podemos in Spagna e Le Pen in Francia), con i propri cittadini? Euro o Dracme che siano, la tragedia (in più atti) greca ribadisce il disperato bisogno di una riforma seria delle istituzioni comunitarie, in direzione dell integrazione, della rappresentatività diretta e della piena legittimazione, cercando un nuovo equilibrio tra autorità nazionali ed una vera unione politica. Analisi dei mercati Fondaco SGR I Febbraio2015 Pagina 2

3 Analisi dei mercati Il nostro Outlook confermiamo le preannunciate aspettative: A discapito di tanto alti principi e considerazioni, però, difficilmente i cinici investitori internazionali si lasceranno distrarre dalla sorti della patria di Omero ed i temi rilevanti per le prospettive macroeconomiche saranno sicuramente altri. La dinamica dei tassi di interesse statunitensi nelle ultime settimane, in particolare, segnala il graduale ma inesorabile cambio di scenario, invitando la Federal Reserve ad aggiungere nuovi dettagli relativamente ai tempi e i modi dell attesa normalizzazione della propria politica monetaria. Le prospettive rimangono positive, confermando un continuo consolidamento della crescita statunitense, a sostegno della ripresa globale in atto, ma le prossime settimane saranno importanti per verificare la capacità della Fed di conciliare le aspettative e gestire i timori degli investitori, proseguendo nel percorso annunciato limitando, però, l impatto delle proprie decisioni. L evoluzione degli indicatori economici e dell inflazione USA saranno gli elementi da monitorare con attenzione, insieme ad eventuali nuove tensioni socio politiche ed all impatto sui flussi di investimento e sulle scelte dei grandi investitori dei prossimi acquisti di titoli di Stato da parte della BCE. La volatilità dei mercati è probabilmente destinata ad aumentare, sia in ambito obbligazionario e valutario sia azionario, ma l evoluzione del quadro macroeconomico in queste prime settimane dell anno è stata coerente con le aspettative annunciate: ancora moderatamente negative per i mercati obbligazionari, prediligendo l area Euro e gli strumenti a spread, e comunque positive per le classi di attività più rischiose, con crescente selettività ed opportunismo nelle scelte di breve periodo. I nostri Fondi: Nonostante la correzione osservata sui mercati obbligazionari governativi, più lieve per il mercato dell area Euro mentre più importante per i mercati sviluppati internazionali e asiatici, tutti i fondi di Fondaco hanno ottenuto risultati positivi da inizio anno. In ambito obbligazionario, Fondaco Euro Gov Beta ha guadagnato circa il 2%, Fondaco World Gov Active Beta Non Euro e Fondaco Lux Asia Gov, beneficiando soprattutto del forte movimento di deprezzamento dell Euro nei confronti delle principali valute estere, oltre che della riduzione dei tassi d interesse, hanno ottenuto rispettivamente un rendimento da inizio anno prossimo al 6% e al 7%. In ambito obbligazionario a breve termine, Fondaco Euro Cash è cresciuto di circa sette centesimi nel mese di febbraio, ottenendo da inizio anno un risultato prossimo a venti centesimi, mente il fondo monetario Fondaco Lux Euro Cash è rimasto stabile, coerentemente con le caratteristiche del mercato di riferimento. In ambito multi-asset, il fondo di fondi flessibile Fondaco Global Opportunities è rimasto stabile nelle ultime settimane, ottenendo da inizio anno un rendimento poco superiore all 1%, mentre il fondo di fondi Fondaco Multi-Asset Income è cresciuto di circa quaranta centesimi, ottenendo da inizio anno un rendimento prossimo al 7%. Fondaco Select Opportunities, fondo di fondi hedge, al 31 dicembre 2014 ha conseguito un rendimento annuale positivo pari a +11,3%; dall avvio del fondo (luglio 2011) la performance è positiva e pari a +29,4% a fronte di una volatilità prossima al 4%. Analisi dei mercati Fondaco SGR I Febbraio2015 Pagina 3

4 Analisi dei mercati 125 Fondaco Euro Cash 165 Fondaco Euro Gov Beta ,36 0,31% 0,19% 0,07% 160,71 4,73% 1,96% -0,29% Fondaco World Gov Active Beta Fondaco Global Opportunities ,93 6,95% 5,98% -1,78% 113,50 1,08% 1,15% -0,02% 102,35 Fondaco Lux Euro Cash 120 Fondaco Lux Asia Gov Active Beta , , , ,29-0,01% -0,01% -0,01% 116,19 10,96% 6,91% -1,50% 114,00 112,00 110,00 108,00 106,00 104,00 102,00 100,00 98,00 Fondaco Multi-Asset Income Price Performance 18-feb set dic gen ,78 9,60% 6,89% 0,39% Analisi dei mercati Fondaco SGR I Febbraio2015 Pagina 4

5 Appendice Macroeconomic Data Euro Area Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 5-feb EC BCE Annuncio tassi FEB 0.05% 0.05% 0.05% 12-feb EC Produzione industriale area Euro m/m DIC 0.3% 0.0% -0.4% 10-feb FR Produzione industriale m/m DIC 0.3% 1.5% -0.2% 6-feb GE Produzione industriale m/m DIC 0.4% 0.1% -0.1% 10-feb IT Produzione industriale m/m DIC 0.0% 0.4% 0.3% 9-feb GE Esportazioni m/m DIC 1.0% 3.4% -2.1% 5-feb GE Ordini di fabbrica DIC 1.5% 4.2% 2.1% 30-gen GE Vendite al dettaglio m/m DIC 0.3% 0.2% 1.0% 4-feb EC Vendite al dettaglio m/m DIC 0.0% 0.3% 0.6% 22-gen IT Ordini Industriali m/m NOV 0.4% -1.1% 2.3% 30-gen IT Disoccupazione DIC 13.5% 12.9% 13.4% 30-gen EC Disoccupazione DIC 11.5% 11.4% 11.5% 26-gen GE IFO Aspettative GEN feb SP PIL t/t 4 TRIM 0.5% 0.7% 0.5% 13-feb FR PIL t/t 4 TRIM 0.1% 0.1% 0.3% 13-feb GER PIL t/t 4 TRIM 0.3% 0.7% 0.1% 13-feb IT PIL t/t 4 TRIM -0.1% 0.0% -0.1% 13-feb EC PIL t/t 4 TRIM 0.2% 0.3% 0.2% Le ultime rilevazioni macroeconomiche nell area Euro mostrano una ripresa debole, in un contesto di pressioni deflazionistiche; il PIL aggregato è cresciuto di 0,3% rispetto al terzo trimestre del La crescita del PIL è dovuta anche al contributo della domanda estera; l indebolimento dell Euro ha infatti generato un incremento delle esportazioni. Germania e Spagna hanno registrato l incremento maggiore (+0,7%), mentre l economia italiana non è cresciuta nel quarto trimestre. A livello aggregato, la produzione industriale non è cresciuta rispetto a novembre, nonostante il contributo di Francia, Germania, Spagna e Italia; sul dato aggregato ha pesato la sensibile riduzione osservata in Irlanda; le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,3% su base mensile, in misure superiore alle attese. Le rilevazioni riguardo all economia tedesca sono state moderatamente positive: la domanda interna è stata positiva a dicembre, con un incremento delle vendite al dettaglio pari allo 0,2% su base mensile; anche la domanda estera è cresciuta, ma in misura nettamente superiore alle attese, con un incremento delle esportazioni del 3,4% rispetto a novembre; sul fronte produttivo, gli ordini di fabbrica sono cresciuti (+4,2%), in misura sensibilmente superiore alle aspettative, mentre la cresciuta della produzione industriale è stata modesta (+1,9%); inoltre, le aspettative di crescita, misurate grazie all indice IFO, ha subito il terzo incremento mensile consecutivo dopo mesi di calo, riflettendo una maggiore fiducia per le prospettive dell economia tedesca. L economia italiana mostra deboli segnali di ripresa: la produzione industriale e gli ordini industriali sono cresciuti dello 0,4%, la disoccupazione si è leggermente ridotta rimane alta (12,9%)e penalizza in particolare i giovani. La BCE ha mantenuto i tassi al minimo storico e ma ha annunciato l inizio del programma di quantitative easing, la cui durata sarà strettamente correlata all andamento dell inflazione, coerentemente con il mandato della Banca Centrale. Pagina 5

6 Macroeconomic Data United States Data Paese Indicatore Periodo Atteso Effettivo Precedente 2-feb US Reddito personale DIC 0.2% 0.3% 0.4% 12-feb US Vendite al dettaglio GEN -0.4% -0.8% -0.9% 30-gen US Consumo personale 4 TRIM 1.1% 1.1% 1.4% 6-feb US Variazione salari non agricoli GEN 228k 257k 252k 6-feb US Disoccupazione GEN 5.6% 5.7% 5.6% 3-feb US Ordini di fabbrica DIC -2.4% -3.4% -0.7% 27-gen US Ordini di beni durevoli DIC 0.3% -3.4% -0.7% 18-feb US Produzione industriale GEN 0.3% 0.2% -0.1% 30-gen US PIL t/t 4 TRIM 3.0% 2.6% 5.0% Il quadro economico statunitense rimane positivo: il PIL è cresciuto del 2,6% rispetto al terzo trimestre, sebbene in misura leggermente inferiore alle attese; l economia statunitense continua a beneficiare degli effetti misure di politica economica, fiscale e monetaria intraprese negli ultimi anni. La dinamica dei consumi è stata positiva nel quarto trimestre (+1,1%), in linea con le aspettative; la crescita del reddito personale (+0,3%) e la fase di stabilizzazione e crescita del mercato del lavoro, con aumento dell occupazione a gennaio superiore alle attese, continuano a sostenere l economia; le vendite al dettaglio si sono però ulteriormente ridotte dello 0,8%, dopo il calo osservato a dicembre, mentre la produzione industriale è cresciuta di appena 0,2% e sia gli ordini di beni durevoli, sia gli ordini di fabbrica sono diminuiti del 3,4% rispetto a novembre. Le prospettive dell economia reale continuano a essere positive, confermando le aspettative di una nuova accelerazione della crescita nei prossimi mesi. Osservando la dinamica dell inflazione, l indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,4% su base mensile, influenzato dal calo del prezzo del petrolio, mentre è cresciuto dello 0,8% su base annua; il dato core è rimasto fermo rispetto a novembre, mentre è aumentato dell 1,6% su base annua. Pagina 6

7 Market Monitor Equity Indices DJ EuroStoxx S&P ,25% 11,04% 3,71% ,31% 2,27% 5,43% 220 MSCI World (Euro) FTSE MIB ,76% 9,77% 4,26% ,67% 13,92% 5,64% 2250 Topix 370 MSCI Emerging Mkt (Euro) ,95% 5,35% 4,78% 342 9,52% 9,85% 1,84% Continua la propensione al rischio sui mercati azionari globali. I listini europei confermano il trend rialzista, incoraggiati dall atteso programma di politica monetaria ultra-espansivo annunciato dalla BCE: da inizio anno l indice Euro Stoxx ha guadagnato undici punti percentuali, mentre l indice domestico è cresciuto di quasi quattordici punti percentuali; il contesto in ambito europeo rimane tuttavia volatile, influenzato dalle tensioni in Ucraina e dall evoluzione sul fronte del debito greco. Dopo un inizio d anno volatile, gli indici statunitensi si riportano sui massimi assoluti, sostenuti da dati macro positivi, tra i quali emerge l accelerazione sui consumi e il miglioramento del mercato del lavoro: tuttavia, l apprezzamento dell indice S&P500 è stato relativamente più debole, con una crescita poco superiore ai due punti percentuali; tuttavia una crescita economica sostenuta, che dovrebbe condurre ad un incremento del PIL nel 2015, insieme ad un atteggiamento ancora accomodante da parte della FED, la quale conferma un atteggiamento prudente nel percorso di rialzo dei tassi, sostengono un trend rialzista di lungo periodo. Le prospettive di maggior liquidità a livello globale hanno, inoltre, favorito anche i mercati azionari dei paesi Pagina 7

8 emergenti: dopo aver toccato i massimi raggiunti l anno scorso, l indice MSCI Emerging Markets Equity ha subito una lieve correzione, realizzando da inizio anno un rendimento prossimo ai dieci punti percentuali. La borsa di Tokio, dopo un inizio d anno volatile, ha ripreso il sentiero di crescita, guadagnando circa cinque punti percentuali da inizio anno, supportata dalla strategia espansiva rafforzata dalla BoJ nell ottobre scorso. Market Monitor Fixed Income Indices 235 Citigroup EGBI 580 Citigroup WGBI ,85% 2,02% -0,26% 553 7,82% 4,84% -1,95% Citigroup AGBI JP Morgan GBI-EM , ,13% 7,49% -2,02% 251 4,13% 5,79% -1,67% I mercati obbligazionari governativi sia dei paesi sviluppati sia dei paesi emergenti hanno subito una correzione nelle ultime settimane: l indice globale e quello dei paesi emergenti sono stati maggiormente penalizzati, mentre la correzione dell indice dell area Euro è stata più contenuta; Tuttavia, il movimento di deprezzamento dell Euro nei confronti delle principali valute ha favorito tale classe d attività per gli investimenti denominati in Euro e i risultati da inizio anno rimangono positivi: l indice governativo asiatico ha ottenuto i migliori risultati, con un rendimento prossimo al 7,5%, seguito da quello rappresentativo dei paesi emergenti, con un rendimento prossimo al 6%, mentre l indice globale dei paesi sviluppati ha ottenuto un risultato prossimo al 5%; il risultato ottenuto dai titoli obbligazionari dell area Euro è stato relativamente inferiore e pari al 2%. Le prospettive di medio periodo per i mercati sviluppati sono, però, moderatamente negative, con scarso spazio per un ulteriore apprezzamento nel breve termine, mentre più positive per i mercati emergenti anche se caratterizzati da una crescente volatilità. Pagina 8

9 Market Monitor Inflation Linked and Commodities Indices BarCap World Inflation Linked Bond (HedEUR) BarCap Euro Inflation Linked Bond ,73% 0,18% -3,39% 207 1,79% 2,26% -% BarCap US Inflation Linked Bond (USD) DJUBS Commodities ,81% 0,56% -2,66% ,04% -1,07% 2,35% WTI Crude Oil Golds ,1-42,80% -2,91% 8,08% ,35% 2,33% -5,56% Nel corso delle ultime settimane la dinamica dei titoli indicizzati all inflazione è stata negativa a livello globale, con risultati peggiori per gli Stati Uniti rispetto all Europa. Da inizio anno la performance riamane positiva, con l indice europeo che conferma forza relativa rispetto a quello statunitense. Da fine mese gennaio si è osservata un inversione di tendenza per il mercato delle materie prime: dopo sette mesi consecutivi negativi l indice generale di commodities è cresciuto di oltre due punti percentuali, trainato dagli energetici e in particolar modo dal petrolio, apprezzatosi di circa otto punti percentuali dopo aver toccato i minimi storici dei 45 dollari al barile. Tuttavia, il movimento positivo non è stato sufficiente a compensare completamente le perdite subite nelle settimane precedenti e i risultati da inizio anno rimangono ancora negativi. Differente, invece, è stata la dinamica dell oro: dopo il rally nelle prime settimane di gennaio, le quotazioni sono scese di oltre cinque punti percentuali; tuttavia, il risultato da inizio anno è ancora positivo. Pagina 9

10 Market Monitor German Interest Rates 0,20 GE 1YR 0,30 GE 2YRS 0,00 0, ,20-0,30-0,20 -% -0,14% -0,06% -0,22-0,14% -0,13% -0,04% GE 5YRS GE 10YRS 1,10 0,90 0,70 0,50 0,30-2,00 1,75 1,50 1,25 1,00 0,75 0,50 0,25-0,06-0,21% -0,08% -0,01% 0,38-0,57% -0,16% 0,08% GE 30YRS 2,80 2,55 2,30 2,05 1,80 1,55 1,30 1,05 0,80 Price Variation 18-feb set dic gen-15 1,02-0,85% -0,37% 0,07% Nelle ultime settimane il livello dei tassi d interesse tedeschi è ancora diminuito su tutte le scadenze, ad eccezione per il decennale rimasto sostanzialmente invariato: i tassi a uno e due anni offrono un rendimento negativo di circa venti centesimi, mentre il decennale offre un rendimento dello 0,38%. Pagina 10

11 Market Monitor Italian Interest Rates 1,10 0,85 0,60 0,35 IT 1YR 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 IT 2YRS 0,19-0,07% -% -0,01% 0,31-0,05% -0,22% -0,05% 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 IT 5YRS 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 IT 10YRS 0,73-0,30% -0,23% -0,06% 1,62-0,71% -0,27% 0,03% IT 30YRS 4,95 4,45 3,95 3,45 2,95 2,45 Price Variation 18-feb set dic gen-15 2,60-1,04% -0,63% -0,03% Il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato italiani è rimasto sostanzialmente invariato per tutte le scadenze, ad eccezione che per il decennale, incrementato di circa dieci centesimi rispetto ai livelli dello scorso mese, offrendo ora un rendimento dell 1,60%; da inizio anno i tassi sono scesi su tutte le scadenze, con un movimento più evidente sul tratto lungo e lunghissimo della curva, determinando un flattening della curva. Pagina 11

12 Market Monitor US Interest Rates 0,25 0,23 0,20 0,18 0,13 0,08 0,05 US 1YR 0,85 0,75 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 US 2YRS 0,20 % -0,02% 0,06% 0,60 0,03% -0,07% % 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 US 5YRS 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 US 10YRS 1,52-0,24% -0,13% 0,36% 2,08-0,41% -0,09% 0,44% 4,15 3,90 3,65 3,40 3,15 2,90 2,65 2,40 2,15 US 30YRS Price Variation 18-feb set dic gen-15 2,71-0,49% -0,04% 0,49% Nel corso delle ultime settimane la curva dei tassi d interesse statunitensi è stata interessata da un movimento di steepening : a partire da inizio mese, infatti, i tassi d interesse statunitensi sono incrementati su tutte le scadenze, con un movimento più deciso sul tratto medio lungo della curva; in particolare, i tassi a cinque, dieci e trent anni, dopo aver raggiunto i minimi a fine gennaio, sono incrementati tra i trenta cinque e cinquanta centesimi, proporzionalmente alla scadenza; il tasso a cinque anni ha raggiunto la soglia dell 1,50%, il decennale quella del 2% mentre il trentennale offre il 2,70%. Pagina 12

13 Market Monitor UK Interest Rates 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 0,05 UK 1YR 1,05 0,95 0,85 0,75 0,65 0,55 0,45 0,35 0,25 0,05 UK 2YRS 0,32-0,21% 0,05% 0,03% 0,43-0,39% -0,01% 0,08% 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 UK 5YRS 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 1,30 UK 10YRS 1,21-0,56% 0,05% 0,34% 1,85-0,58% 0,09% 0,52% 3,80 3,60 3,40 3,20 3,00 2,80 2,60 2,40 2,20 2,00 UK 30YRS Price Variation 18-feb set dic gen-15 2,57-0,49% 0,06% 0,53% Nelle ultime settimane il livello dei tassi d interesse dei titoli di Stato del Regno Unito è incrementato su tutte le scadenze, con un movimento decisamente più evidente sul tratto medio-lungo della curva, determinando uno steepening della curva: i titoli con scadenza tra i cinque e in trent anni sono incrementati in modo proporzionale tra i trentacinque e i cinquanta centesimi; il decennale offre l 1,85% mentre il trentennale sfiora la soglia dell 2,60%. Pagina 13

14 Market Monitor Japanese Interest Rates 0,08 0,06 0,04 0,02 0,00-0,02-0,04 JPY 1YR 0,05 0,00-0,05 JPY 2YRS 0,02-0,05% 0,03% 0,00% 0,04-0,04% 0,06% 0,03% 0,30 0,25 0,20 0,05 0,00 JPY 5YRS 0,90 0,65 0,40 JPY 10YRS 0,14-0,04% 0,11% 0,09% 0,41-0,12% 0,08% 0,13% JPY 30YRS 1,75 1,60 1,45 1,30 1,15 1,00 Price Variation 18-feb set dic gen-15 1,49-0,13% 0,25% 0,21% I tassi d interesse dei titoli di Stato giapponesi, dopo i livelli minimi raggiunti nel mese di dicembre, sono cresciuti su tutte le scadenze: i tassi a uno e due anni, sebbene ancora su livelli molto bassi, sono tornati positivi, il decennale offre lo 0,40%, mentre il trentennale sfiora la soglia dell 1,50%. Pagina 14

15 Market Monitor Euro vs Currencies 1,40 1,37 1,34 1,31 1,28 1,25 1,22 1,19 1,16 1,13 1,10 USD 0,86 0,84 0,82 0,80 0,78 0,76 0,74 0,72 GBP 1,25 1,20 1,15 1,10 1,05 1,00 0,95 1,134-10,18% -6,26% 0,49% 0,736-5,54% -5,29% -2,13% CHF JPY 1,071-11,15% -10,92% 3,22% 135,270-2,32% -6,72% 2,07% Dopo il brusco movimento di deprezzamento dell Euro nei confronti delle principali valute osservato ad inizio anno, nelle ultime settimane la valuta unica ha recuperato terreno nei confronti del franco svizzero e dello Yen, e in misura inferiore, del dollaro statunitense mente ha continuato ad indebolirsi nei confronti della sterlina britannica. Il tasso di cambio EUR/CHF, dopo il livello dello 0,80 toccato nel corso della giornata dell eliminazione del floor, posto a 1,20 dal settembre 2011, è ora leggermente superiore alla parità, mentre il cambio EUR/USD, dopo esser scivolato intorno a 1,125, è ora prossimo a 1,135. Da inizio anno, tuttavia, l Euro si è deprezzato violentemente e l effettivo acquisto di titoli da parte della BCE spingerà la valuta unica, presumibilmente, verso ulteriori ribassi. Pagina 15

16 Market Monitor Money Market Euribor 3 Month EONIA 0,35 0,70 0,30 0,25 0,20 0,05 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,00 0,00-0,05-0,04% -0,03% -0,01% -0,04-0,24% -0,18% -0,13% 1,00 0,85 0,70 Future Euribor 3M Settembre ,95 0,75 Future Euribor 3M Marzo ,55 0,55 0,40 0,25 0,35-0,05-0,05 0,04-0,04% -0,02% -0,01% 0,03-0,09% -0,04% -0,03% Dopo il taglio dei tassi effettuato nel mese di settembre, il Presidente della BCE nel corso della riunione di febbraio ha mantenuto i tassi invariati, confermando il tasso di rifinanziamento al minimo storico dello 0,05% e il tasso di interesse sui depositi detenuti dalla banche presso la BCE negativo e pari a -0,20%. Il mercato rimane in attesa dell implementazione del programma di acquisto di titoli di Stato ( quantitative easing ) a partire da marzo, pari ad un ammontare di 60 miliardi di Euro al mese fino a settembre 2016, con l obiettivo di riportare il livello d inflazione vicino al target del 2%. Il tasso Euribor a tre mesi è rimasto invariato rispetto allo scorso mese, assestandosi intorno allo 0,05%, così come anche il tasso EONIA (-0,04%). I livelli a termine dei contratti futures sulle scadenze di settembre 2015 e marzo 2016 sono lievemente diminuiti, offrendo entrambi circa quattro centesimi. Pagina 16

17 Il presente documento è stato redatto da Fondaco SGR S.p.A. per i propri clienti istituzionali ( operatori qualificati ai sensi dell art. 31 del Regolamento Intermediari della Consob). Esso è distribuito dal giorno 24/02/2015. Le informazioni e le opinioni contenute in questo documento si basano su fonti ritenute attendibili, ma l esattezza e la completezza delle stesse non è garantita da Fondaco SGR. Il documento è fornito a solo scopo informativo: esso non costituisce proposta contrattuale, offerta o sollecitazione all acquisto e/o vendita di strumenti finanziari o, in genere, all investimento, né costituisce consulenza in materia di investimenti. Fondaco SGR non fornisce alcuna garanzia di raggiungimento di qualunque previsione e/o stima contenuto nel documento stesso. Le informazioni o le opinioni ivi contenute possono variare senza alcun conseguente obbligo di comunicazione in capo a Fondaco SGR. Pertanto, né Fondaco SGR, né i suoi amministratori, dipendenti e collaboratori, possono essere ritenuti responsabili (per colpa o altro) per danni derivanti dall utilizzo o dal contenuto del presente documento. E vietata la riproduzione e/o la ridistribuzione, in tutto o in parte, direttamente o indirettamente, del presente documento, non espressamente autorizzata. Pagina 17

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