La fauna d interesse gestionale della Pianura Bergamasca A cura di : Dr. GiovamBattista Vitali

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1 A.T.C. Pianura Bergamasca La fauna d interesse gestionale della Pianura Bergamasca A cura di : Dr. GiovamBattista Vitali

2 Biologia della lepre

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4 Biologia dei fasianidi

5 Fagiano

6 Starna

7 Pernice rossa

8 Biologia della volpe

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10 Comportamento della volpe L area occupata dalla volpe possiede una dimensione stabile, ma che può subire forti variazioni stagionali o improvvise, inoltre sono frequenti anche spostamenti singoli su territori di altri individui. I motivi di tali variazioni sono da ricercare nella dinamica delle risorse trofiche, negli spostamenti per la ricerca riproduttiva, nella presenza di luoghi di riposo, e fattori sociali, ad esempio l occupazione di territori di volpi vicine che sono morte. Esiste una parte della popolazione, definita nomade, che si sposta su aree più ampie di quelle fruite dalle altre volpi. Dalla tarda estate all inverno (dalla fine della stagione riproduttiva) alcuni soggetti (prevalentemente maschi giovani) si spostano e molto spesso abbandonano l area frequentata e disperdendosi per colonizzare nuove aree. Home Range Nell Home range possono essere individuate delle aree più piccole, caratterizzate da una diversa disponibilità di cibo durante l anno, tra loro collegate da sentieri. L estensione è costante tutto l anno, ma non la frequentazione. I confini del territorio sono generalmente regolari a forma di poligoni (strade, fiumi, ferrovie, recinzioni ecc ). Raramente i territori si sovrappongono, a volte solamente le femmine che condividono parte di territorio di un maschio, che in generale possiede un home range più ampio. Il Territorio può essere occupato da una sola coppia o da una famiglia composta da un maschio, una femmina dominante e alcune femmine subordinate. Queste ultime non si riproducono ma possono collaborare all allevamento della prole. A volte più femmine allevano i piccoli nella stessa tana.

11 Biologia dei corvidi

12 Elevato grado di socializzazione e organizzazione: a. Colonizzazione di tutti gli habitat; b. Versatili per l alimentazione; c. Moduli comportamentali appresi Adattamento alle fonti alimentari a. Abilità nella ricerca di cibo; b. Ricerca degli alimenti sia sugli alberi che al suolo; c. Grandi capacità di adattamento (es. discariche); Moduli comportamentali appresi a. Adattamento e apprendimento e trasmissione di moduli comportamentali; b. Capacità di manipolazione; c. Accumulo di riserve di cibo e memoria visiva Organizzazione sociale I corvidi a. Alcune specie mantengono un comportamento sociale anche durante la riproduzione; b. Altre specie non sono sociali nel periodo riproduttivo, ma si aggregano in inverno o nei dormitori come la cornacchia; c. Tolleranza e /o coalizione tra conspecifici; d. Comportamento aggressivo e antipredatorio (falconiformi o strigiformi) Prevalente monogamia, e legami di coppia stabili come il corvo imperiale

13 Cornacchia Costruzione del nido deposizione involo abbandono del nido

14 Comportamento sociale della cornacchia 1. Coppie territoriali tutto l anno HR max 30 Ha; 2. Gruppi di individui che non si riproducono, composti da giovani, sub-adulti, che rappresentano una frazione importante della popolazione (da 40 a 80%), pronta ad occupare le nicchie riproduttive che si liberano o a sostituire individui morti; 3. Dormitori, siti di aggregazione notturna; 4. Aggregazioni per alimentarsi, soprattutto d inverno; 5. Elevata territorialità durante la riproduzione; 6. Una cornacchia che non riesce ad occupare e a difendere un territorio non riesce a riprodursi; 7. Gli individui territoriali, se non sono impegnati nella deposizione o nella cova, possono unirsi ai gruppi nei dormitori; 8. Con elevate densità si possono osservare fenomeni di cannibalismo. 9. I nidi possono essere occupati da altre specie (gufo, lodaiolo, ecc.)

15 La gazza (pica pica)

16 Comportamento sociale della gazza 1. Coppie territoriali tutto l anno territorio difeso 3-10 Ha; 2. Gruppi di individui che non si riproducono, composti da giovani, sub-adulti, che rappresentano una frazione importante della popolazione (50%), che si aggregano in gruppi erratici presso i dormitori e nelle aree di alimentazione; 3. Dormitori collettivi invernali, normalmente, in Italia, sono costituiti da individui, alcuni individui si spostano anche di 7 Km per raggiungere i dormitori 4. I gruppi invernali hanno una dimensione media di 7 individui; 5. La gazza è in grado di utilizzare attrezzi, es. usare un fessura nel tronco come incudine per rompere una noce. 6. Il rapporto nidi presenti non occupati e quelli occupati 1:3; 7. All involo le gazze possono rimuovere il tetto del nido, e ne costruiscono un altro 8. Comportamento anti predatorio e aggressività nei confronti di altre specie. giovani adulti

17 Nidi di gazza: posseggono un coperchio che chiede la parte sommitale del nido e rametti che sporgono disordinatamente. Nidi di cornacchia: Hanno la forma classica a coppa, con un certo ispessimento alla base Distinzione tra nidi di corvo e gazza Sia la cornacchia che la gazza costruiscono più nidi nella stessa stagione riproduttiva, durante i censimenti se due nidi sono a una distanza minore di 50 m si conta solamente un nido

18 Biologia della nutria

19 Habitat Gli habitat ideali sono costituiti da lanche o morte di fiumi, stagni, paludi, canali naturali oltre che fossi irrigui, specie se contornati da coltivi. Risultano preferiti ambienti d acqua dolce caratterizzati da velocità dell acqua relativamente bassa. Il clima Troppo rigido o, al contrario, troppo caldo e secco, può rappresentare un limite alla specie. Periodi di freddo intenso e gelo può portare ad una mortalità, rispetto alla consistenza invernale, fino al 80%-90% I maschi sono più suscettibili alle basse temperature rispetto alle femmine, in quanto, dovendo controllare un territorio più esteso, sono costretti a muoversi maggiormente e, di conseguenza, sono più esposti alle condizioni climatiche. Riproduzione La riproduzione avviene durante tutto l anno, con una maggior concentrazione dei parti in primavera ed autunno (condizioni climatiche più favorevoli). Le femmine si riproducono 2-3 volte all anno, con un numero massimo di piccoli pari a 8-9, la gestazione dura gg. I piccoli nascono completamente coperti di pelo chiaro e serico, già provvisti di denti e con gli occhi aperti. In breve tempo possono già mangiare cibi solidi e seguire la madre in acqua. La lattazione dura, generalmente, per 8 settimane. La maturità sessuale viene raggiunta per entrambi i sessi generalmente intorno ai 6 mesi di età. Ecologia della nutria Comportamento e organizzazione sociale Prevalentemente crepuscolare o notturna, ma è attiva anche nel corso della giornata. L'attività più frequente è quella della ricerca del cibo sia in acqua che nelle aree prossime ai corsi d acqua. La nutria forma delle colonie territoriali, composte, generalmente, da individui, che occupano e difendono una determinata area. Essendo la strategia riproduttiva di tipo poliginico, la maggior parte delle femmine rimane nell area vitale, mentre i maschi adulti conducono una vita solitaria, e competono fra di loro per il ruolo di maschio dominante all interno delle colonie. Home Range Corpi d acqua aperti (stagni, bacini ecc..) 3-4 Ha; Corsi d acqua (rogge, canali, ecc..) ml

20 Alimentazione L'alimentazione della Nutria è prevalentemente vegetariana, anche se influenzata dalla varietà delle risorse trofiche disponibili durante le stagioni. In particolar modo risultano importanti per l alimentazione le specie tipiche della vegetazione palustre: lenticchia d acqua, cannuccia di palude, carici e numerose graminacee tra cui le agrostis, festuche. Le ranuncolacee, il tarassaco le plantaggini risultano meno appetibili. E stato rilevato che una nutria può arrivare, giornalmente, a consumare alimenti pari al 25% del proprio peso. Durante la stagione invernale le nutrie si cibano anche di radici, bulbi e rizomi, parti ricche di zuccheri, che ricercano attivamente immergendosi o scavando fori profondi fino a 20 cm lungo le sponde dei corsi d acqua. In condizioni difficili, periodi prolungati con temperature inferiori allo 0 o con livelli d acqua elevati, si ciba di cortecce di salice e pioppi (silicacee). Morfologia delle tane Le tane, scavate generalmente lungo le sponde dei corsi d acqua o dei corpi idrici, sono collegate con l'esterno da 3-5 aperture di circa cm di diametro, che possono essere poste sia sopra che sotto il livello dell'acqua. I tunnel portano ad una camera centrale, distante dalla sponda di 2-3 m, che viene più volte allargata in funzione delle dimensioni del gruppo familiare. L ingresso delle tane è continuamente lisciato e stabilizzato dal passaggio degli animali, per cui il terreno appare denudato. In ambienti palustri con estesi canneti inondati, le tane sotterranee vengono sostituite da nidi o piattaforme galleggianti formate con materiale vegetale e protette dalla fitta vegetazione.

21 Le tracce Le tracce di presenza sono normalmente molto chiare, anche se la nutria trascorre, di norma, più tempo in acqua che non sulla terraferma, dove si muove goffamente. Le nutrie sono abitudinarie nei loro percorsi, facilmente contattabili sia sulle rive dei corpi idrici, anche in posti con folta vegetazione ripariale, sia nelle zone circostanti. Uscendo e rientrando in acqua la nutria crea, in seguito allo schiacciamento della vegetazione, degli scivoli molto evidenti, che si alternano a poca distanza lungo i bordi dei corsi d acqua occupati. Altri segni certi di presenza sono costituiti dalle impronte inconfondibili per forma e dimensioni, e le feci, lunghe mm, cilindriche, di colore brunoverde, lievemente arcuate e striate longitudinalmente.

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