IDENTIFICAZIONE DEGLI EVENTI. Corso di risk management Prof. Giuseppe D Onza
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1 IDENTIFICAZIONE DEGLI EVENTI Corso di risk management Prof. Giuseppe D Onza
2 IDENTIFICAZIONE DEGLI EVENTI Nel modello dell ERM non si parla di rischi ma di eventi evidenziando la bilateralità del concetto di rischio come opportunità o minaccia E la fase più importante del processo di Risk Management e l obiettivo è quello di acquisire la più ampia conoscenza possibile degli eventi che possono impattare sugli obiettivi
3 STRUMENTI DI IDENTIFICAZIONE DEGLI EVENTI Catalogo degli eventi (Risk framework) Workshop (Brainstorming) Check list Interviste Diagrammi di Flusso e matrice processi/rischi Key risk indicators (Segnalatori di criticità) Tabella delle vulnerabilità degli asset materiali Rilevazione dei dati delle perdite (Loss event tracking) Lista aperta (es. caso Pirelli) Altri metodi (es. Dephi method, Fault tree analysis, HAZOP techniques)
4 CATALOGO DEGLI EVENTI Si tratta di una lista di eventi potenziali che possono essere utilizzati per identificare i rischi associati ad un processo, ad una funzione, ad un progetto, ecc. Gli eventi (o rischi) potenziali sono organizzati per categorie quali: Rischi di origine interna o esterna Rischi strategici, operativi, finanziari, di reporting E probabilmente la tecnica più utilizzata in quanto di facile applicazione, adattabile ai vari contesti che per risultare efficace richiede di procedere alla contestualizzazione
5 Rischi Gestionali CATALOGO EVENTI Rischi Esterni Nuovi mercati Cambiamenti socio politici Concorrenza Disponibilità di capitali Leggi e Regolamenti Trend Economici Nuove tecnologie Information Technology Portatori di interesse Time to market Erosione Marchio Frodi Carenza nel servizio Gestione Acquisti Mantenere la Clientela Gestione Investimenti Pagamenti Tassi di interesse Valuta/ Tassi di cambio Redditività Clientela Rischi Finanziari Rischi Strategici Business Portfolio Quote di mercato Allocazione delle Risorse Ciclo di vita dei prodotti Sviluppo Know how Leadership Struttura organizzativa Pianificazione risorse Pianificazione mercati Fusioni / Acquisizioni Joint Ventures / Alleanze Sviluppare prodotti Gestione fiscale Flussi monetari Free cash flow Riciclaggio danaro Prodotti Derivati Ambiente Pricing di prodotto Qualità Licenze Salute e Sicurezza Human Resources Logistica e distribuzione Liquidità ROI Mancanza di autorizzazioni Atti Illegali Diversificare il portafoglio Impegni contrattuali Interruzione attività Soddisfazione del cliente Passività dei terzi Sicurezza Sviluppo del Informazioni Business
6 WORKSHOP Si tratta di incontri in cui più partecipanti si riuniscono per identificare (e valutare) i rischi associati ad una funzione e/o processo L organizzazione e la gestione del workshop è affidato ad un facilitatore (es. risk manager) Partecipano più soggetti spesso con competenze e skill differenti. Il numero dei partecipanti è una variabile critica E spesso utilizzato insieme ad altre tecniche e in diverse fasi del processo risk management (es. identificazione o in sede di risk response) Si fonda su metodologie come il Brainstorming
7 Criticità: Stile di leadership autoritari, cultura non orientata alla trasparenza BRAINSTORMING Il metodo del Brainstorming consiste in una discussione tra un gruppo di persone avente come scopo quello di far emergere il numero più elevato di rischi potenziali associabili ad un processo o evento Prevede alcuni fasi: 1. Generazione di tutti i rischi potenziali; 2. Classificazione e raggruppamento dei rischi; 3. Selezione e definizione della lista dei rischi da valutare Punti di forza: stimola la creatività ed innovazione, favorisce la generazione di idee agevolando l identificazione anche dei rischi con probabilità remota ma impatto elevato
8 CHECK LIST Consiste in una lista predefinita di rischi tipici di una funzione o di un processo che possono impattare sugli obiettivi (predefiniti). Ad ogni rischio sono associate due possibilità si o no. Ordine fornitore Rischi Si No Possibilità di ordine inviati senza autorizzazione Variazione di ordini non autorizzati Quantità superiore alle effettive esigenze Punti di forza: Analisi sistematica di rischi utili per processi standardizzabile Punti di debolezza: Non stimola creatività, atteggiamento passivo, difficoltà ad identificare eventi estremi
9 INTERVISTE Consistono in interviste singole svolte con esperti gestite dal risk manager. Possono essere strutturate, semi-strutturate o destrutturate Esempio di intervista strutturata per il risk management Evento Si/NO Rischio identificato Il project manager ha a disposizione tutte le risorse necessarie per realizzare progetto? I ruoli e le responsabilità del team sono chiaramente definiti? Le esigenze formative del team sono state definite?
10 DIAGRAMMI DI FLUSSO Richiesta del cliente Limite di fido Ordine Ricevimento ordine Valutazione: - accordato - utilizzato (.) Fasi processo Ricezione ordine Rischio identificato Ordine non formalizzato Valutazione dell ordine Non esiste un processo formalizzato di valutazione Il Sistema informativo non consente di conoscere il fido utilizzato Il fido accordato non riflette caratteristiche rischosità del cliente Tra i punti di forza si annovera la possibilità di verificare le interdipendenze tra processi e i relativi rischi
11 Obiettivi dell unità operativa KEY RISK INDICATORS Sviluppare una campagna promozionale del prodotto utilizzando una catena di supermercati in aree chiave Indicatori di performance Numero delle unità vendute mensilmente per supermercato Target e tolleranza Target: 1000 unità di nuovi prodotti venduti Tolleranza: (10%) obiettivo Eventi potenziali Riduzione della fiducia dei cliente sul prodotto Indicatori principali Indicatori di fiducia della clientela Segnalatori di criticità Fiducia della clientela decresce oltre il 5%
12 TABELLA DELLE VULNERABILITA Asset Vulnerabilità Fabbricati Terreni Automezzi Attrezzature Impianti Macchinari Materie prime Imballaggi Incendi Furti Inondazioni Sicurezza lavoratori Sicurezza dei terzi Descrizione degli impatti potenziali
13 RILEVAZIONE DEGLI EVENTI CHE GENERANO PERDITE (2) Impianto Pompa 1 Pompa 2 Cinghia di trasporto Causa Rischio di perdite patrimoniali Durata tempi di non utilizzo Effetto negativo sulla capacità produttiva Surriscal damento 1 ora 20 min 0,4% Prodotto difettoso 2 ore 10 min 0,7% Contamin aizone olio 4ore 45 min. 1,6% Perdita netta....
14 RILEVAZIONE DEGLI EVENTI CHE GENERANO PERDITE (1) Cliente Rischio di credito Causa Ammontare esposizione momento default Tasso di recupero Perdita netta Rossi Bianchi Neri Azzurri Gialli..
NELLA VOSTRA ORGANIZZAZIONE?
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