Transfer Pricing Check-up d impresa

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1 Transfer Pricing Check-up d impresa Sessione mattutina: P. Valente P. Schipani R. Bernardi Milano, 14 maggio 2013 Valente Associati GEB Partners

2 Indice Introduzione 1. Transfer Pricing Generalità 2. Metodi principali di determinazione del valore normale 3. Metodi alternativi di determinazione del valore normale Valente Associati GEB Partners 2

3 Transfer Pricing Generalità Definizione: ( ) pratica, adottata all interno di un gruppo di imprese, attraverso la quale si realizza un trasferimento di quote di reddito tra consociate, mediante l effettuazione di cessione di beni o prestazioni di servizi ad un valore diverso da quello che sarebbe stato pattuito tra entità indipendenti (Circolare GdF 1/2008, Cap. 3, VI, Transfer Pricing, par.1, pag. 97). Presupposti oggettivi: la disciplina si applica a: - tutte le transazioni che presentano una rilevanza reddituale e, quindi, a titolo meramente esemplificativo, alle operazioni (quali cessioni e locazioni anche finanziarie), che hanno per oggetto beni materiali (beni - merce o beni strumentali) o beni immateriali (quali brevetti, marchi, know how, ecc.), alle operazioni di finanziamento; ed alle prestazioni di servizi infragruppo (ad esempio per ricerca e sviluppo, servizi di tesoreria, marketing, pubblicità e così via). Normativa di riferimento e prassi ministeriale: 1- Piano Nazionale Artt. 9 e 110 TUIR Circolare n. 32/9/2267 del 22 settembre 1980 Circolare n 12/1587 del 12 dicembre 1981 Circolare n. 53/E del 26 settembre Piano Internazionale Rapporto OCSE del 1995 Direttiva sui prezzi di trasferimento per le imprese multinazionali e le Amministrazioni fiscali (Guidelines OCSE). Presupposti soggettivi Variabili caratterizzanti il profilo soggettivo: tipologia di soggetti; localizzazione delle società non residenti; modalità e tipo di controllo tra le parti correlate. Valente Associati GEB Partners 3

4 Nodi normativi: i presupposti soggettivi - art. 110 co. 7 TUIR; i presupposti oggettivi - combinato disposto artt. 110 co. 2 e 9 co. 3 TUIR. Presupposti oggettivi Sul piano oggettivo, la disciplina si applica a: tutte le transazioni che presentano una rilevanza reddituale e, quindi, a titolo meramente esemplificativo, alle operazioni (quali cessioni e locazioni anche finanziarie) che hanno per oggetto beni materiali (beni - merce o beni strumentali) o beni immateriali (quali brevetti, marchi, know how, ecc.), alle operazioni di finanziamento; ed alle prestazioni di servizi infragruppo (ad esempio per ricerca e sviluppo, servizi di tesoreria, marketing, pubblicità e così via) (Circolare GdF 1/2008, Cap. 3, VI, Transfer Pricing, par.1, pag. 98). Può riguardare le seguenti operazioni, a titolo d esempio: Cessione di beni materiali Cessione di beni immateriali Prestazioni di servizio soggettivi Società non residente devono farsi rientrare anche forme giuridiche non espressamente previste nel nostro sistema, ma riconosciute come società nello Stato estero. Impresa residente La disciplina sul transfer pricing sarà applicabile anche ai rapporti tra le stabili organizzazioni in Italia di enti non residenti e le stesse società straniere di cui le prime fanno parte ( ). Rapporto di controllo la citata norma del TUIR (art. 110 co. 7 del TUIR) non richiama l art c.c.; il concetto di controllo a questi fini abbraccia tutte le ipotesi in cui tra le due entità vi sia un legame, di natura formale o fattuale, da cui derivi il rischio che le transazioni poste in essere tra di esse non vengano valorizzate a prezzi di mercato.( ) in generale, tutte le ipotesi in cui un impresa esercita potenzialmente un influenza dominante sulle decisioni imprenditoriali dell altra. Valente Associati GEB Partners 4

5 2 5 % 2 0 % 1 5 % 1 0 % 5 % 0 % 2 5 % 2 0 % 15 % 10 % 5 % 0 % Valore Normale Il legislatore nazionale ha stabilito, al comma 7, dell art. 110 del TUIR, che, ai fini della determinazione del reddito di un impresa fiscalmente residente in Italia, i componenti reddituali delle operazioni intercorse con società del medesimo gruppo fiscalmente residenti all estero debbano essere valutati in base al cosiddetto valore normale dei beni o servizi che ne costituiscono l oggetto, come definito all art 9 dello stesso TUIR (Circolare GdF 1/2008, Cap. 3, VI, Transfer Pricing, par.1, pag. 97). L art. 9 del TUIR- valore normale : il prezzo o il corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati e, in mancanza, nel tempo e nel luogo più prossimi. Analisi delle transazioni in tercom p a n y S o c ie t à D istrib u to re Full prz. m a r g in e SELL. m a r g i n e codice descrizione tot. qta m a r g in e m a r g in cost vend % P R. % 100 Prodotto % % 101 Prodotto % % 102 Prodotto % % 103 Prodotto % % 104 Prodotto % % 105 Prodotto % % 106 Prodotto % % 107 Prodotto % % 108 Prodotto % % M argin alità Analisi com parativa Società 14% Com petitor 1 20% Com petitor 2 13% Com petitor 3 14% Com petitor 4 17% Com petitor 5 22% M ercato di riferimento Soc ie tà Competitor 1 Competitor 2 Competitor 3 Competitor 4 Competitor 5 Sulla base di quanto evidenziato nelle Guidelines OCSE, l individuazione del prezzo di libera concorrenza non possa prescindere da alcuni variabili, quali, in particolare: Selezione com parables CONFRONTO MARGINE DI DISTRIBUZIONE Valori espressi in /1000 Comparables Società Com parable 1 Comparable 2 Comparable Ricavi Variazione rim anenze Valore della produzione Acquisti di materie Variazione rimanenze Costi di distribuzione Margine di utile lordo Incidenza % 49% 47% 43% 47% 43% 44% 50% 49% 49% 47% 46% 45% Verifica a rm s len g th p rin cip le caratteristiche dei prodotti e dei servizi scambiati; natura delle funzioni svolte, degli assets utilizzati e dei rischi assunti da ciascuna parte (cd. analisi funzionale ); termini contrattuali; circostanze di carattere economico, di natura sia economica, sia finanziaria; politiche commerciali adottate. Valente Associati GEB Partners 5

6 Metodi principali di determinazione del valore normale Metodi Principali CUP Cost Plus Resale Minus Profit Split Comparable Profit Method Transactional Net Margin Metodi Alternativi CUP Metodo del Confronto del prezzo metodo da considerarsi preferenziale, rispetto agli altri; si basa nella comparazione del prezzo in verifica con quello praticato per transazioni comparabili; confronto può essere sia esterno - se riguarda il prezzo di una transazione comparabile posta in essere tra imprese indipendenti sia interno, se relativo ad un operazione tra l impresa sottoposta a verifica ed un impresa terza, cioè esterna al gruppo di riferimento. Cost Plus Metodo del Costo Maggiorato il valore normale della transazione in verifica si ottiene aggiungendo al costo di produzione del bene un margine di utile lordo; nella quantificazione del costo di produzione ( ) devono essere ricompresi sia oneri diretti (materie prime, manodopera, ecc.), che quelli indiretti (spese industriali, spese generali, ricerca e sviluppo, oneri finanziari, spese commerciali, spese direzionali, ecc.) ( ) il criterio del costo maggiorato sarà ritenuto più corretto allorquando l impresa non si limiti alla rivendita del bene, ma lo sottoponga a lavorazioni o trattamento tali da apportare apprezzabili modifiche strutturali e/o qualitative. Resale Minus Metodo del Prezzo di Rivendita si basa sul prezzo al quale il bene o il servizio acquistato da un impresa appartenente ad un gruppo viene rivenduto ad un impresa indipendente; l elemento di partenza è quello noto del prezzo di rivendita del prodotto all impresa esterna al gruppo, cioè il corrispettivo della seconda operazione. Diminuito delle spese di distribuzione e di un ammontare pari al profitto normale. Il metodo del prezzo di rivendita sarà ritenuto preferibile nel caso in cui l impresa sottoposta a verifica sia inserita nel ciclo distributivo dei prodotti fabbricati dalle imprese del gruppo ( ) In estrema sintesi, il metodo del prezzo di rivendita è proficuamente utilizzabile nelle ipotesi in cui il rivenditore non aggiunge valore sostanziale al prodotto, limitandosi alla mera commercializzazione ed il tempo che intercorre tra l acquisto e la rivendita è particolarmente ridotto, tale da poter trascurare fattori dinamici, quali, ad esempio, il tasso di cambio e le variazioni di mercato. ( ) nel caso in cui non sia possibile determinare il valore normale della transazione in verifica attraverso i criteri tradizionali (perché non sia possibile individuare, in assoluto, una transazione comparabile o perché sia impossibile un confronto ( ) (Circolare GdF 1/2008, Cap. 3, VI, Transfer Pricing, par.2 c), pag. 100 ss.). Applicazione sussidiaria dei Metodi Alternativi Valente Associati GEB Partners 6

7 Metodi alternativi di determinazione del valore normale Metodi Principali CUP Cost Plus Resale Minus Profit Split Comparable Profit Method Transactional Net Margin Metodi Alternativi Transactional Net Margin Method Metodo dei margini netti delle transazioni il profitto dell impresa si calcola percentualmente in relazione al capitale investito, a prescindere dai costi di produzione o di vendita. Profit Split Metodo della ripartizione dei profitti globali individua il prezzo di trasferimento da applicare in base alla ripartizione degli utili complessivi del Gruppo del quale fanno parte le imprese considerate. Comparable Profit Method - Comparazione dei profitti globali presuppone la determinazione del profitto lordo di ciascuna impresa in relazione alla percentuale del fatturato delle vendite o ai costi di esercizio rispettivamente sostenuti rispetto al totale. La scelta del metodo da utilizzare Indicazioni circa il metodo da adottare nel caso concreto sono contenute nella circolare n. 42 del 12 dicembre 1981, nella quale si legge che atteso che l applicazione del prezzo di libera concorrenza comporta l adozione in via preferenziale del metodo di confronto del prezzo (...), nell eventualità di una scelta alternativa tra gli altri due metodi base (del prezzo di rivendita e del costo maggiorato) né l Amministrazione né il contribuente devono ritenersi vincolati alla osservanza di un rigido iter cronologico obbligatorio in quanto l idoneità e l adeguatezza di un metodo piuttosto che di un altro non possono essere valutati che in relazione al singolo caso. (Circolare GdF 1/2008, Cap. 3, VI, Transfer Pricing, par.2 e), pag. 100). Valente Associati GEB Partners 7

8 Indice L analisi funzionale 1. Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain 2. Analisi dei rischi assunti dall impresa 3. Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati 4. Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Valente Associati GEB Partners 8

9 Indice L analisi funzionale 1. Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain 2. Analisi dei rischi assunti dall impresa 3. Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati 4. Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Valente Associati GEB Partners 9

10 Strutture distributive Ogni modello amministrativo sottintende una diversa ripartizione di funzioni e margini (e quindi rischi) fra il produttore ed il distributore. Distribuzione funzioni e margini L asse A identifica l insieme delle funzioni e dei margini riconosciuti al produttore. Nella parte alta del grafico (sopra la linea di indifferenza), si collocano i modelli amministrativi più flessibili che lasciano al produttore la maggior parte delle funzioni e dei margini, remunerando le attività svolte dal distributore soprattutto attraverso provvigioni sulle vendite A Bassi Alti Bassi Limited risk distributor Full distributor Alti B L asse B identifica l insieme delle funzioni e dei margini riconosciuti al distributore. Nella parte bassa del grafico (sotto la linea di indifferenza), si collocano i modelli amministrativi più rivolti ad uno sviluppo consistente e duraturo di un mercato. Le attività svolte dal distributore sono più complesse e la renumerazione definita tiene conto dei rischi sopportati. Valente Associati GEB Partners 10

11 Strutture distributive L agente tipicamente svolge la semplice attività di ricerca e selezione dei clienti e di perfezionamento della vendita, operando con un limitato livello di autonomia ed in base alle indicazioni del produttore, senza sostenere alcun rischio. Viene quindi remunerato in base a vettori legati solo alle vendite effettuate Il commissionario svolge, di fatto, le stesse attività di un agente, seppure attraverso una struttura organizzativa più complessa. In ragione delle funzioni e dei rischi assunti la sua remunerazione si configura comunque come una provvigione per i servizi svolti Il distributore a rischio limitato (limited risk distributor) gestisce i processi di gestendo quindi le funzioni di logistica, vendita e post vendita, seppure solo alcuni rischi (tipicamente: prezzo e credito) rimangono a suo carico, mentre opportune clausole contrattuali o soluzioni operative mantengono i rischi di quantità, magazzino e prodotto a carico del produttore. L autonomia nella definizione delle politiche di marketing e/o degli obiettivi di budget varia in funzione dell appartenenza o meno ad un gruppo. In ragione della complessità delle attività svolte la remunerazione è definita in base ad un prezzo che consente al distributore la realizzazione di un margine coerente Il distributore a pieno titolo (full distributor) gestisce tutta la sua supply chain, gestendo quindi le funzioni di logistica, vendita e post vendita e definendo in autonomia le politiche di marketing e i budget di vendita. I rischi connessi a questi processi rimangono a suo carico e vengono remunerati attraverso la definizione di prezzi di acquisto dei beni coerenti. Valente Associati GEB Partners 11

12 Strutture distributive I quattro modelli normativi sottintendono diverse catene del valore del distributore, illustrate nel grafico Principali attività svolte Plan vendite Marketing Gestione ordini Logistic a IN Gestione vendite Logistica OUT Servizi post sale Agente Commissionario LRD FD Valente Associati GEB Partners 12

13 Value Chain Processi operativi Produzione - Distribuzione Ideazione, design e industrializ. Approvvigionamento Processo produttivo Logistica Marketing Distribuzione Lavori su commessa Acquisizione commesse Progettazione Allestimento Esecuzione Valente Associati GEB Partners 13

14 Value Chain Processi di supporto HR Holding IT Sub-holding operativa AFC Legal Organization Service company Soggetto indipendente Valente Associati GEB Partners 14

15 Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain Casi (1) Produzione interna (dalla progettazione alla realizzazione del prodotto Commercializzazione mediante distributori/agenti differenziata per canale (wholesale/retail) A) Produttore PF Distributore MP in C/Lav. B) Produttore Vendita PF Distributore Vendita MP Valente Associati GEB Partners 15

16 Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain Casi (2) Progettazione interna produzione esterna vendita diretta dai produttori terzi ai distributori del Gruppo Progettazione Titolarità dei marchi (Royalties) (Royalties) Produzione esterna Vendita PF Distributore Vendita PF Mercato Valente Associati GEB Partners 16

17 Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain Casi (3) Servizi intercompany Esempi: - C/Lavorazione - Provvigioni - Riaddebito personale - Trasporti - Servizi tecnici (assistenza, manutenzioni) - Servizi amministrativi - Servizi / Assistenza IT - Servizi marketing /consulenza commerciale - Management fees - Training / formazione - ecc. Valente Associati GEB Partners 17

18 Indice L analisi funzionale 1. Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain 2. Analisi dei rischi assunti dall impresa 3. Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati 4. Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Valente Associati GEB Partners 18

19 Processo di vendita e distribuzione Analisi funzionale Ripartizione dei rischi Preponente Agente Preponente Agente Ricerca e sviluppo e Design Raccolta degli ordini Rischio di mercato Rischio di mercato Marketing strategico e Marketing operativo Rischio del prodotto comunicazione Sviluppo del mercato Rischio cambio Pianificazione, Programmazione Assistenza post vendita Rischio trasporto e Acquisti Rischio invenduto Approvvigionamenti Rischio di credito Logistica in Gestione del magazzino Produzione Logistica out Assistenza tecnica in garanzia. Valente Associati GEB Partners 19

20 Processo di vendita e distribuzione Produttore Ricerca e sviluppo e Design Marketing strategico e comunicazione Pianificazione, Programmazione e Acquisti Approvvigionamenti Logistica in Gestione del magazzino Produzione Logistica out Assistenza tecnica in garanzia Distributore Sviluppo del mercato Marketing operativo Raccolta degli ordini Logistica Fatturazione al cliente Post vendita Valente Associati GEB Partners 20

21 Processo di vendita e distribuzione Rischio Rischio di cambio Rischio per l andamento dei prezzi Rischio di mercato Rischio di magazzino prodotti finiti Rischio di credito Rischio fluttuazione materie prime e semilavorati Rischio di trasporto Rischio invenduto Gestione Distributore Produttore/Distributore Produttore/Distributore Produttore/Distributore Distributore Produttore Distributore Distributore Da analizzare in funzione della metodologia di transfer pricing Valente Associati GEB Partners 21

22 Analisi dei rischi assunti dall impresa Casi Produzione interna Commercializzazione mediante distributori/agenti Produttore Distributore Costo delle materie prime Prezzi di vendita Valente Associati GEB Partners 22

23 Indice L analisi funzionale 1. Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain 2. Analisi dei rischi assunti dall impresa 3. Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati 4. Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Valente Associati GEB Partners 23

24 Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati Assets Materiali Stabilimenti Magazzini Impianti e macchinari Attrezzature Assets Immateriali - industriali Know-how Brevetti.. - commerciali Marchio Lista clienti.. Valente Associati GEB Partners 24

25 Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati Casi (1) Produzione e vendita a marchi propri o OEM Marchi propri Produzione e vendita Marchi di società del Gruppo Marchi di terzi Valente Associati GEB Partners 25

26 Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati Casi (2) Canale retail e i costi dei flag-ship Spese pubblicitarie, azienda in start-up Spese pubblicitarie a carico della filiale a carico della Capogruppo Fase 1 Fase 2 Fase 3 Valente Associati GEB Partners 26

27 Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati Casi (3) Brand management / marketing strategico Holding (Titolarità dei marchi) Capogruppo operativa Filiale Filiale Filiale Filiale Valente Associati GEB Partners 27

28 Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati Casi (4) Brevetti e know-how di processo e di prodotto Capogruppo Formazione Filiale (Produzione) Valente Associati GEB Partners 28

29 Indice L analisi funzionale 1. Analisi delle funzioni svolte dalle imprese e (ri)conciliazione della value chain 2. Analisi dei rischi assunti dall impresa 3. Analisi degli assets materiali ed immateriali impiegati 4. Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Valente Associati GEB Partners 29

30 Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Metodo «CUP» Stessa qualità di prodotto (es: unbranded coffee) Stesso istante Stesso stadio della value chain Stesse condizioni (es: 1000 ton x 80$, 500 ton x 100$) Produttore Distributore del Gruppo Soggetto indipendente Valente Associati GEB Partners 30

31 Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Metodo «Resale minus» Garanzia sui prodotti Assistenza tecnica Stesso stadio della value chain Funzioni effettivamente svolte dal distributore Produttore Distributore A Distributore B Valente Associati GEB Partners 31

32 Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Metodo «Cost plus» «Full cost» di prodotto, spese «G&A» Assemblaggio c/lav. Costi di R&D Delocalizzazione produttiva Produttore Distributore A Distributore B Valente Associati GEB Partners 32

33 Criteri generali di remunerazione di funzioni, rischi ed assets delle imprese Metodi reddituali Profit split Allocation Keys Transactional Net Margin Method (TNMM) Benchmark analysis Valente Associati GEB Partners 33

34 Indice L analisi di comparabilità 1. Fattori di comparabilità 2. Caso specifico: Produzione di caldaie 3. Ulteriori considerazioni Valente Associati GEB Partners 34

35 Criteri di comparabilità Caratteristiche dei beni o servizi. Tra le caratteristiche di cui occorre tenere conto si annoverano le seguenti: trasferimento di beni materiali (caratteristiche fisiche del bene, qualità ed affidabilità, disponibilità e volume della fornitura); trasferimento di beni immateriali: forma della transazione (vendita o concessione in licenza), tipologia del bene (marchi, brevetti, know-how), durata e grado di protezione, vantaggi previsti dall utilizzazione del bene; fornitura di servizi: natura e dimensione. Analisi funzionale L analisi di comparabilità presuppone l analisi delle funzioni svolte, dei rischi assunti e degli assets utilizzati. Il fine di tale analisi può essere sintetizzato secondo l OCSE come segue: the major expected result of a functional analysis is to ascertain which are the most important functions, assets and risks and how these might be reflected in terms of an arm s length price, margin or profit. Condizioni contrattuuali Tra le caratteristiche che risultano rilevanti ai fini della determinazione del grado di comparabilità occorre anche considerare i termini contrattuali che regolano le transazioni, in quanto gli stessi definiscono in modo implicito o esplicito come debbano essere ripartiti le responsabilità, i rischi ed i vantaggi. Valente Associati GEB Partners 35

36 Criteri di comparabilità Circostanze di carattere economico Per ottenere la comparabilità delle transazioni occorre che i mercati in cui operano le società controllate e i terzi indipendenti siano comparabili e le differenze non abbiano un effetto rilevante sulla determinazione del prezzo (a cui possono comunque essere apportate delle correzioni). Le condizioni economiche ritenute rilevanti dall OCSE ai fini della comparabilità del mercato includono: l ubicazione geografica; la dimensione dei mercati, l ampiezza della concorrenza nei mercati di riferimento e le relative posizioni competitive di acquirenti e venditori; la disponibilità o il rischio di beni e servizi succedanei; i livelli di offerta e domanda sul mercato e, se del caso, l indicazione del potere di acquisto del consumatore; la natura e la portata della regolamentazione governativa del mercato; i costi di produzione; i costi di trasporto; il livello del mercato; la durata delle transazioni. Strategie di business Business strategies may impact the application of the OECD transfer pricing methods, and information on strategies conducted by third party comparables are in theory needed to ascertain the reliability of the comparison. Details on business strategies are rarely in the public domain, even though a taxpayer may obtain broad pieces of information on third parties, especially in the annual reports filed by some companies, or when third party is in a market penetration phase. Although listed companies often disclosed some information on their strategies in their annual reports, it is very difficult for taxpayers to be sure they have adequately accounted for all differences in business strategies of third parties compared Valente Associati GEB Partners 36

37 Selezione dei comparables L OCSE nel draft for discussion intitolato Comparability: Public invitation to comment on a series of draft issues notes del ed, in particolare nella nota Selecting or rejecting third parties or third party transactions: degree of objectivity of the list of external comparables, ha identificato due modalità attraverso le quali il contribuente può procedere alla selezione dei comparables: Additive approach: l OCSE fornisce la seguente definizione di tale approccio: The first one ( ) consists in the taxpayer drawing up a list of third parties that he believes carry out potential comparable transactions. The taxpayer then collects as much information as possible on transactions conducted by these third parties to confirm whether they are in effect acceptable comparables ( ). This approach arguably gives well-focused results - all the transactions retained in the analysis are carried out by well-known players in the taxpayer s market ( ). Questo approccio deve essere utilizzato con cautela, in quanto l OCSE rileva la mancanza di una obiettività nella selezione dei comparables e la tendenza del contribuente al cherry picking, ovvero alla selezione di comparables a lui più favorevoli. In merito l OCSE nota quanto segue: The «additive» approach may be used as the sole approach where a taxpayer has knowledge of a few third parties that are engaged in very similar transactions ( ). L OCSE rileva che il procedimento insito nell additive approach presenta delle similitudini con il procedimento seguito dal contribuente nella selezione di comparables interni. Deductive approach: per ciò che concerne tale approccio l OCSE evidenzia quanto segue: ( ) the «deductive approach» starts with a wide set of companies that operate in the same sector of activity, perform similar broad functions and do not present economic characteristics that are obviously different. The list is then refined using publicly available information (databases, internet sites, taxpayer s knowledge of its competitors) and, in particular, using qualitative criteria such as those relating to product portfolios and business strategies. La selezione dei comparables con tale approccio inizia dai database. Il ricorso a tale approccio rende necessaria da parte del contribuente la predisposizione della documentazione atta a supportare i criteri di selezione utilizzati per l inclusione/esclusione di soggetti terzi nonché a garantire un adeguato livello di trasparenza ed oggettività. Con riferimento a tale ultimo aspetto si ritiene opportuno evidenziare che gli step della selezione devono essere riproducibili da parte dell Amministrazione finanziaria che intende ripetere la selezione. Pertanto l approccio in esame presenta un grado di affidabilità maggiore in termini di trasparenza, oggettività e riproducibilità rispetto all additive approach. Valente Associati GEB Partners 37

38 Indice L analisi di comparabilità 1. Fattori di comparabilità 2. Caso specifico: Produzione di caldaie 3. Ulteriori considerazioni Valente Associati GEB Partners 38

39 Ulteriori considerazioni Definizione dell attività di benchmarking in un progetto di transfer pricing Benchmarking effettuato su un Paese specifico o su aree geografiche Selezione del PLI (Profit Level Indicator) Posizionamento nell interquartile range Aggiustamenti Manutenzione del benchmarking Valente Associati GEB Partners 39

40 Indice Attività ispettiva in materia di Transfer Pricing 1. La Circolare n. 1/2008 della GdF 2. Istruzioni sull attività di verifica 3. Documentazione a livello Gruppo e country Valente Associati GEB Partners 40

41 Attività ispettiva (1/3) le attività di indagine ( ) eseguibili anche nell ambito dei controlli in materia di transfer pricing sono le seguenti: Attività ispettiva Controlli in materia di Transfer Pricing A. B. C. D. E. ACCESSO, che consiste nel potere di entrare, previa presentazione di rito ed esibizione della prevista autorizzazione, e di permanere d autorità nei locali, anche senza o contro il consenso di chi ne ha la disponibilità, al fine di eseguirvi tutte le operazioni richieste dalle esigenze ispettive, ossia la ricerca, l ispezione documentale, le verificazioni e ogni altra utile rilevazione finalizzata all accertamento e alla repressione delle violazioni di natura tributaria; RICERCA, che si sostanzia in una serie di attività finalizzate al reperimento e acquisizione degli elementi contabili ed extracontabili utili per l esecuzione dell ispezione documentale e delle verificazioni. L acquisizione può avvenire anche mediante la consegna spontanea da parte del contribuente; ISPEZIONE DOCUMENTALE, che si realizza attraverso l analisi delle scritture, dei libri, dei registri e dei documenti, la cui istituzione, tenuta e conservazione sia obbligatoria, nonché nel raffronto del loro contenuto con quello degli altri documenti reperiti nel corso delle ricerche ovvero in fasi successive della verifica; VERIFICAZIONI, che consistono nei riscontri sulla gestione sottoposta a ispezione, effettuati sulla base dei documenti e delle scritture acquisite dai verificatori; ALTRE RILEVAZIONI, che comprendono attività affini alle verificazioni e operazioni di misurazione, finalizzate alla ricostruzione logico-estimativa delle dimensioni di talune grandezze economiche tipiche dell attività verificata, attraverso la cui definizione quantitativa è possibile risalire per via induttiva all effettiva base imponibile da assoggettare a tassazione. Valente P., Manuale del Transfer Pricing, Milano, Valente Associati GEB Partners 41

42 Attività ispettiva (2/3) 1. BANCHE DATI - (l) Amministrazione finanziaria (Guardia di finanza e Agenzia delle Entrate), inoltre, dispone di un complesso e articolato sistema di «banche dati», altamente sofisticate, che consente ai verificatori sia l acquisizione di elementi innovativi sul conto delle singole posizioni soggettive, sia (eventualmente) il riscontro delle altre notizie di cui si dispone ovvero acquisite per altra fonte. L insieme coordinato di tali informazioni è in grado di raffigurare, mediante opportune elaborazioni e rappresentazioni di sintesi, un quadro conoscitivo organizzato, analitico e completo. Con riguardo all accesso e alle ricerche Esecuzione attività ispettiva Modalità ORGANIGRAMMA e ELENCO DI DETTAGLIO - (a)i fini di un controllo concernente il transfer pricing, assume preliminare importanza, sia l organigramma internazionale del gruppo di imprese cui appartiene l azienda italiana, sia un elenco di dettaglio da cui si possano evincere quanto meno: il periodo (l annualità), la natura (beni, servizi, economici, finanziari eccetera) e il valore (di solito complessivo per anno) dei rapporti economicocommerciali intercorsi tra l impresa domestica e le altre società del gruppo. Con tali documenti iniziali, l Amministrazione finanziaria è in grado, in modo rapido e puntuale, di orientare le successive ispezioni e/o verificazioni mirando, come sopra esposto, a una o più fattispecie a rilevanza sovranazionale. LE ISPEZIONI DOCUMENTALI e LE VARIAZIONI - (n)el corso delle ispezioni documentali, particolare attenzione è conferita alla visione dei supporti acquisiti agli atti della verifica contenenti il back up dei dati informatici dell azienda. Non è infrequente, infatti, la possibilità di rinvenire files, data-base, s riconducibili a lettere, prospetti, bozze di delibere, prezziari, accordi, reports interni, supporti della contabilità industriale, pareri di terzi professionisti, interpelli presentati all Amministrazione finanziaria anche straniera, eccetera ; In merito alle ispezioni documentali per interessi attivi e passivi derivanti da finanziamenti infragruppo 4. ( ) gli organi di controllo devono venire a conoscenza del Paese presso il quale è effettivamente avvenuto l approvvigionamento del capitale da parte dell impresa concedente il prestito. Infatti, in virtù del principio del «mercato rilevante», al fine di determinare il valore normale degli interessi, occorre tener conto delle condizioni (contrattuali, economiche, commerciali, eccetera) ivi vigenti e non quelle del luogo in cui opera l impresa. Valente P., Manuale del Transfer Pricing, Milano, Valente Associati GEB Partners 42

43 Attività ispettiva (3/3) In merito alle ispezioni documentali per i servizi infragruppo: 5. (p)er l individuazione della presenza di eventuali servizi infragruppo, così come di tutte le altre tipologie di transazioni interne alla multinazionale, è utile la lettura combinata dell organigramma internazionale e dell elenco dei rapporti interni al gruppo con la distinta indicazione della natura degli stessi. L acquisizione di tali documenti, predisposti dal contribuente previa specifica richiesta dei verificatori, consente, eventualmente, di proseguire i successivi riscontri anche mediante ulteriori inviti a fornire dati, notizie e delucidazioni.. Esecuzione attività ispettiva Modalità 6. in merito alle verifiche simultanee: L Amministrazione finanziaria italiana, in linea con i suggerimenti dell Ocse, ha stipulato specifici accordi amministrativi con le rispettive Autorità fiscali di alcuni Paesi, al fine di consentire l esecuzione delle verifiche simultanee, in attuazione delle Convenzioni contro le doppie imposizioni. Tali accordi hanno natura prettamente tecnica e non necessitano di ratifica in quanto trovano il loro presupposto giuridico nelle sopra menzionate Convenzioni.( ) Tutti gli accordi prevedono la possibilità per ciascun Paese di selezionare autonomamente i contribuenti da sottoporre a verifica simultanea comunicando la propria scelta all altro Stato. Una volta avviata tale procedura si passa alla designazione da parte di ciascuna Autorità fiscale di un proprio rappresentante. Vale ricordare che ogni Stato è libero di aderire o meno alle proposte o richieste ricevute dall altro Stato e, addirittura, interrompere la verifica anche quando questa sia già in corso. In merito agli aspetti sanzionatori: 7. le valutazioni erronee eseguite in applicazione della disciplina dei prezzi di trasferimento non assumono rilevanza penale per il solo fatto di essere sintomo di una rappresentazione contabile inattendibile, rendendosi, a tale fine, indispensabile la sussistenza di condotte atte a trasfigurare fraudolentemente i dati reali. Si ritiene, peraltro, che dall entrata in vigore del D.Lgs. n. 74/2000, che ha innovato la disciplina dei reati tributari, non si possa escludere il rischio, quantomeno potenziale, della configurabilità di specifiche fattispecie penali nel caso in cui i verificatori ritengano scorretta la valutazione effettuata dal contribuente in merito ai prezzi di trasferimento. In Il fisco, Modalità di esecuzione dell attività ispettiva in materia di transfer pricing, n. 20/2009, 1.2.; 1.3; 3 Valente Associati GEB Partners 43

44 Istruzione sull attività di verifica Circolare 1/2008 G.F. Vol. III Aspetti da considerare in sede di selezione dei soggetti da sottoporre ad attività ispettiva e successiva preparazione dell intervento. (Circolare GdF 1/2008, Cap. 3, VI, Transfer Pricing, par. 5.a), pag. 103). Ai fine di individuare i soggetti : Sezione RF2 del Modello Unico Contiene tre diverse caselle, contraddistinte dalle lettere A, B e C, nelle quali il contribuente dichiarante, in caso di rapporti con consociate non residenti nel territorio dello Stato, deve specificare il legame con queste esistente; in particolare, i soggetti interessati devono barrare: la casella A, se trattasi di impresa direttamente o indirettamente controllata da società non residente; la casella B, se trattasi di impresa che direttamente o indirettamente controlla società non residente; la casella C, se trattasi di impresa che intrattiene rapporti con società non residente, entrambe direttamente o indirettamente controllate da un altra società. Ai fine di individuare la natura e l ammontare delle operazione della specie : Nota integrativa al bilancio d esercizio la natura e l ammontare delle operazioni della specie, dovranno essere raccolti attraverso un attento esame della nota integrativa al bilancio d esercizio e della relazione sulla gestione ( ) ; Il ricorso all utilizzo del sistema V.I.E.S. per le operazioni intracomunitarie e M.E.R.C.E. per quelle extra UE potrà fornire eventuali, ulteriori informazioni su alcune tipologie di operazioni con l estero. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle operazioni intercorse con consociate: Aventi ad oggetto beni immateriali o prestazioni di servizio in quanto l esperienza operativa rivela come tali tipologie di operazioni siano più esposti a fenomeni elusivi adottati attraverso i prezzi di trasferimento o nascondendo, più in generali, ipotesi di duplicazione di costi in capo al soggetto nazionale. Ubicazione geografica in ragione della loro ubicazioni geografica o di altre peculiarità ( ) godono di esenzioni o riduzioni d imposto e, possono, pertanto ( ) prestarsi ad essere utilizzate come collettori di utili al interno di un gruppo. Valente Associati GEB Partners 44

45 Documentazione a livello Gruppo e country Punto di partenza La congruità dei prezzi di trasferimento potrà essere documentata da: un MASTER FILE (dettaglio della informazioni comuni al gruppo); e da un COUNTRY FILE (Informazioni specifiche per singola società). Arrivo NO SI Contribuente non dispone di documentazioni illustrativa delle politiche di Transfer Pricing adottate Contribuente è in possesso di documentazioni illustrativa delle politiche di Transfer Pricing adottate Individuare metodo preferibile/ procedere alla sua applicazione/ allo scopo di quantificare il valore di mercato delle operazioni sottoposte alla disciplina transfer pricing. Controllare tutti processi di calcolo ( ) al fine di correggere eventuali errori o omissioni di carattere formale o logico. i verificatori procederanno all approfondimento: - dei rapporti intercorsi con le consociate; - attraverso l esame dei mastrini di conto loro intestati, - individuazione metodo ritenuto più idoneo per la determinazione del valore normale delle transazioni in verifica, - e (..) alla sua applicazione nel caso di specie. I verificatori, nel caso in cui le transazioni abbiano generato componenti negativi di reddito, dovranno preliminarmente verificare la corretta applicazione delle disposizioni contenute negli art. 108 e 109 del TUIR. Metodo NON Idoneo Metodo Idoneo NO SI dovrà esserne fatta richiesta di esibizione. I verificatori dovranno vagliare criticamente il processo logico che ha condotto all individuazion e del metodo ritenuto più opportuno. Aspetti da considerare nella fase esecutiva dell attività ispettiva (Circolare GdF 1/2008, Cap. 3, VI, Transfer Pricing, par. 5.b), pag. 104). Valente Associati GEB Partners 45

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