IMMIGRATI E CRIMINALITÀ: UNO STUDIO SPERIMENTALE

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE Corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale Tesi di laurea IMMIGRATI E CRIMINALITÀ: UNO STUDIO SPERIMENTALE Laureanda: Kelly Johana Sessa Relatore: Dott. Fabio Del Missier Anno Accademico

2 CAPITOLO 1 LO STEREOTIPO E IL PREGIUDIZIO In questo capitolo verranno esposti alcuni temi fondamentali che riguardano lo studio dello stereotipo e pregiudizio. Nella prima parte del capitolo verrà fornita una definizione iniziale di entrambi i costrutti. Seguirà l'analisi dei costrutti, secondo le varie prospettive teoriche sviluppatesi negli ultimi decenni. Verrà infine affrontato il tema della genesi degli stereotipi e dei pregiudizi. 1.1 DEFINIZIONE DI STEREOTIPO Il termine stereotipo (dal greco stereos = rigido e tupos = impronta), ha origine in tipografia, e indica il nome dato agli stampi di cartapesta dove veniva fatto colare il piombo fuso. Tali stampi potevano essere utilizzati molte volte e la loro caratteristica principale era la rigidità. L'introduzione del concetto di stereotipo nelle scienze sociali si deve al giornalista Lippmann (1992), che coniò questo termine per definire le conoscenze fisse e impermeabili che organizzano le nostre rappresentazioni delle categorie sociali. Egli sostiene che il rapporto conoscitivo con la realtà esterna non è diretto, ma mediato dalle immagini mentali che di quella realtà ciascuno si forma, in ciò fortemente condizionato dalla stampa, che andava allora assumendo i connotati moderni della comunicazione di massa. Secondo Lippmann, gli stereotipi sono parte della cultura del gruppo a cui l individuo appartiene e come tali vengono acquisiti dai singoli e utilizzati per comprendere la realtà. Gli stereotipi svolgono per l'individuo una funzione di tipo difensivo: contribuendo al mantenimento di una cultura e di determinate forme di organizzazione sociale essi garantiscono all'individuo la salvaguardia delle posizioni da lui acquisite. Gli stereotipi possono però diventare stereotipi sociali solo quando vengono condivisi da grandi masse di persone all'interno dei gruppi sociali (condivisione 3

3 sociale). Data una certa immagine negativa del gruppo, si può essere convinti che tutti gli individui di quel gruppo possiedano alcune caratteristiche negative nella stessa misura (livello di generalizzazione). Si può ritenere che gli stereotipi siano difficilmente mutabili (rigidità degli stereotipi), in quanto ancorati nella cultura o nella personalità. Nell interpretazione di Lippmann, le conseguenze degli stereotipi sono tendenzialmente negative proprio per la loro rigidità, per il fatto di essere impermeabili di fronte alle evidenze contrarie e per la loro potenziale funzione di distorsione della realtà. Inoltre, secondo Lipmmann, gli stereotipi hanno delle finalità culturali e sono dei veicoli per creare omogeneità di valori e di credenze. A questo proposito, gli stereotipi socioculturali acquistano una notevole importanza rispetto alla formazione, trasmissione e mantenimento di certi valori che si rispecchiano nelle relazioni tra generazioni e tra strati sociali. Gli agenti di promozione di tali informazioni (gruppo familiare, gruppo dei pari, mezzi di comunicazione) fanno sì che i membri di un gruppo apprendano l insieme di credenze e di parametri sociali che li guidano nell organizzazione delle loro conoscenza riguardo alla realtà che li circonda. Questi sistemi vengono mantenuti e rinforzati alle generazioni successive attraverso i processi di rinforzo. Il concetto di stereotipo è strettamente connesso con quello di pregiudizio. In pratica esso costituisce quello che possiamo indicare come il nucleo cognitivo del pregiudizio. 1.2 DEFINIZIONE DI PREGIUDIZIO Il pregiudizio può essere definito in vari modi, a seconda del livello di generalità o di specificità che si decide di assumere. Il massimo livello di generalità corrisponde al significato etimologico, vale a dire giudizio che precede l'esperienza o in assenza di dati empirici, che può intendersi quindi più o meno errato. Al massimo livello di specificità, si intende per pregiudizio la tendenza a considerare in modo ingiustamente sfavorevole le persone che appartengono ad un determinato gruppo sociale. 4

4 Il rapporto di conoscenza dell'altro è, di fatto, fortemente influenzato dagli stereotipi e dai pregiudizi. Questo ci spinge a cercare di capire quali sono i meccanismi che determinano tali concezioni e atteggiamenti, anche nella prospettiva di tentare di modificarli o, per lo meno, di evitare che siano usati meccanicamente e senza consapevolezza. Adorno (1950) concepisce il pregiudizio come espressione di un tipo particolare di personalità, la personalità autoritaria. Accanto alle teorie che enfatizzano il ruolo dei tratti di personalità se ne sviluppano altre che tendono a valorizzare dinamiche di tipo cognitivo. L'autore che ha principalmente contribuito allo sviluppo dell approccio cognitivo è Allport, che si focalizza sullo studio dei quei processi di conoscenza e di elaborazione degli stimoli che provengono dalla realtà sociale. La spiegazione cognitiva del pregiudizio fa riferimento al modo in cui l'essere umano raccoglie ed elabora le informazioni provenienti dal mondo esterno. La storia di questo modo di vedere il pregiudizio si può far iniziare con l'opera di Allport che, nel 1954, pubblicò La natura del pregiudizio, un importante volume nel quale si descrivevano i processi mentali sui quali il pregiudizio si basa. L'idea fondamentale è che il sistema cognitivo ha come prima necessità quella di ridurre e semplificare la massa delle informazioni da trattare e lo strumento principale per ottenere questo scopo è il raggruppamento delle informazioni elementari in insieme omogenei definibili come categorie. La semplificazione tramite categorie si applica in continuazione sia al modo fisico sia al quello sociale. Applicata al mondo sociale, la categorizzazione porta a vedere gli altri in base ai possibili criteri in cui sono raggruppabili e in funzione delle nostre necessità del momento, attribuendo poi ai singoli individui le caratteristiche che definiscono l'intera categoria. Nell'uso ordinario, il possesso dei requisiti di base, è condizione necessaria e sufficiente per l'inclusione nelle categorie, sicché tutti i membri, per definizione, devono possederli, mentre è irrilevante il possesso di altri requisiti che non sono previsti nella definizione. Nel caso di stereotipi e di pregiudizi si verifica quasi sempre una estensione dai requisiti di base che definiscono la categoria e che sono relativi all appartenenza sociale, a requisiti del tutto accessori che invece sono di tipo psicologico e riguardano i tratti della personalità, le disposizioni, le qualità morali. 5

5 Questi ultimi vengono associati ai primi in maniera molto stretta, finendo per diventare in qualche modo anch'essi parte della definizione e stabilendo dunque, in modo arbitrario, una corrispondenza fra la definizione oggettiva e quella soggettiva. Un determinato tratto diventa tanto più un elemento di stereotipo indebito quanto più si discosta dalla ragione originale che ha indotto il raggruppamento in categoria di quegli individui. Nel rapporto con le persone noi abbiamo la necessità di fare delle previsioni sulle loro qualità e sul loro possibile comportamento il più rapidamente possibile. Se dovessimo interagire con ogni persona, prima di capire che quella persona è per noi pericolosa o dannosa, la nostra esistenza sarebbe molto complicata e rischiosa. Per questo motivo, attiviamo un processo detto di inferenza, che nel complesso funziona come un mezzo tutto sommato efficace di orientamento delle scelte e delle interazioni. In fondo, noi scegliamo di interagire con quelle persone che il nostro sistema di inferenza ci segnala. 1.3 CREAZIONE E ATTIVAZIONE DEL PREGIUDIZIO Nella vita quotidiana, di solito si attribuiscono certe caratteristiche personali e comportamentali a determinati gruppi, a partire dalla osservazione di alcuni elementi oggettivi; mentre nel caso di stereotipi e pregiudizi si collegano in maniera arbitraria caratteristiche oggettive e di appartenenza sociale con caratteristiche personali. Un processo ordinario, che viene esasperato nel caso di stereotipi e pregiudizi, è il fenomeno che viene definito di accentuazione percettiva, che consiste nella tendenza a percepire gli oggetti che sono inclusi in una stessa categoria come più simili tra loro di quanto siano nella realtà, e a percepire invece gli stessi oggetti diversi rispetto agli oggetti che sono inclusi in categorie diverse. La spiegazione cognitiva del pregiudizio dopo Allport è ulteriormente sviluppata dai ricercatori nell area della social cognition; l'elemento caratterizzante l'approccio cognitivista è quello di considerare il pregiudizio come la conseguenza indesiderata di una modalità normale di funzionamento della mente, che spiega la predisposizione dell'uomo a commettere errori nel processo di valutazione sociale. 6

6 La prospettiva socio-psicologica, che ritroviamo nel lavoro di Brown, ritiene invece che la spiegazione individuale relativa alla creazione degli stereotipi e pregiudizi abbia alcuni limiti fondamentali. Il primo è quello di aver sottovalutato l'influenza del contesto sociale nella formazione degli atteggiamenti dell'individuo, e quindi anche del pregiudizio; il secondo di non aver spiegato come sia possibile che tutti coloro che appartengono a uno stesso gruppo sociale esprimano lo stesso pregiudizio nei confronti altro gruppi sociali. Infine si sottolinea il fatto che la prospettiva cognitiva non ha tenuto conto che alcuni pregiudizi si accentuano e si diffondono in periodi storici particolari, in presenza di eventi scatenanti. Gli stereotipi e i pregiudizi, quindi, da problemi del funzionamento mentale dell'individuo diventano giudizi erronei e irrazionali di tipo collettivo. Il pregiudizio diventa quindi la tendenza a considerare in modo negativo, senza una giustificazione, le persone che appartengono a un determinato gruppo. La prospettiva socio-culturale ritiene che sia inaccettabile interpretare gli stereotipi e i pregiudizi solo come un problema legato al funzionamento mentale dell'individuo, ma al contrario che vadano valutate adeguatamente le loro dimensioni storiche, culturali e collettive. L'incontro tra culture differenti, infatti, si fa minaccioso nel momento in cui si afferma la certezza dell'individuo di appartenere a un mondo di valori più giusto, migliore. Per conoscere il mondo e le altre persone l'uomo usa una griglia di categorie che deriva dalla sua tradizione culturale e da questa possono originarsi i pregiudizi. Il pregiudizio viene tipicamente definito come la valutazione positiva o negativa di un gruppo sociale e dei suoi membri. Gli stereotipi includono la conoscenza, le credenze e le aspettative associati a questi gruppi (ad es., Hamilton & Sherman, 1994; Mackie & Smith, 1998). Sebbene la ricerca su questi due temi si sia frequentemente sviluppata in isolamento, i pregiudizi e gli stereotipi sono chiaramente legati in importanti modi (vedere per una rassegna Mackie & Smith, 1998). Per esempio, un argomento centrale nella teoria della psicologia sociale è stato che la creazione degli stereotipi promuove il pregiudizio e che la riduzione del pregiudizio dipenda dal cambiamento dello stereotipo. Molti teorici sostengono anche che il pregiudizio dovrebbe influenzare la strutturazione dello stereotipo. A 7

7 questo proposito, il pregiudizio si evidenzia nell approvazione di uno stereotipo, tale che le persone ad alto pregiudizio esprimono tipicamente più giudizi stereotipici di quanto facciano le persone a basso pregiudizio (ad es., Devine, 1989; Monteith, 1993). Un importante tradizione teorica sostiene che questo effetto emerge perché il pregiudizio incoraggia l uso degli stereotipi come un mezzo per giustificare l ineguaglianza sociale (Allport, 1954; Katz & Braly, 1933; Lippmann, 1922). Questa prospettiva ha ricevuto una crescente attenzione negli ultimi anni, ottenendo un certo supporto empirico (Crandall & Eshleman, 2003; Jost & Hunyady, 2002; Jost & Major, 2001; Kay & Jost, 2003; Yzerbyt & Anouk, 2001; Yzerbyt, Rocher, & Schadron, 1997). Tuttavia, considerando l importanza del legame tra il pregiudizio e la creazione di stereotipi, questa è una prova diretta relativamente esigua relativa all impatto del pregiudizio sulla creazione degli stereotipi. La ricerca che esamina i meccanismi specifici attraverso i quali il pregiudizio può influenzare la creazione degli stereotipi è stata particolarmente carente. In quali modi potrebbe il pregiudizio influenzare i processi sociali-cognitivi per mantenere gli stereotipi? Buona parte delle ricerche che hanno indagato questa questione si sono focalizzate sui processi di inibizione degli stereotipi. Sebbene chiaramente importanti, i processi inibitori possono essere soltanto una delle diverse vie attraverso le quali il pregiudizio modera la creazione dello stereotipo. Nello specifico, poiché essi regolano l espressione, ma non necessariamente il contenuto delle credenze stereotipiche, i processi inibitori possono essere visti per il loro ruolo indiretto nella creazione dello stereotipo. È anche possibile che il pregiudizio abbia un ruolo diretto influenzando il contenuto delle credenze stereotipiche attraverso i meccanismi cognitivi impiegati durante l elaborazione dell informazione relativa allo stereotipo. Il pregiudizio, per esempio, può influenzare l allocazione dell attenzione verso l informazione che conferma o contraddice gli stereotipi esistenti, potrebbe influenzare il modo in cui l informazione viene interpretata e determinare se l informazione disponibile viene usata come base per i giudizi sui gruppi e sui loro membri. Un aspetto importante è l influenza del pregiudizio sulla codifica e 8

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