MEDIA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO SOCIALE
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- Geraldo Martina
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1 MEDIA FANCIULLEZZA LO SVILUPPO SOCIALE 1
2 Dalla prima alla media fanciullezza Discontinuità nei metodi di studio prima fanciullezza media fanciullezza osservazione del comportamento misure indirette strumenti verbali situazioni sperimentali problemi nella comparazione dei risultati Discontinuità effettiva nella socialità prescritta dall ingresso a scuola conseguente alle esperienze connesse 2
3 La competenza sociale Saper interagire con gli altri preservando la propria salute fisica e mentale e raggiungere un buon risultato evolutivo utilizzando al meglio le risorse ambientali e personali Instaurare con adulti e coetanei rapporti stabili e soddisfacenti Padroneggiare la grammatica sociale del proprio ambiente 1. Comprendere pensieri, emozioni e intenzioni altrui 2. Estrarre informazioni sul partner e sull ambiente 3. Saper iniziare, mantenere e concludere positivamente un interazione 4. Comprendere le conseguenze delle proprie azioni sociali 5. Agire positivamente e altruisticamente 6. Formulare giudizi morali maturi che guidino l azione sociale 7. Esprimere appropriatamente le emozioni positive e inibire le negative 8. Inibire comportamenti negativi 9. Comunicare in modo chiaro 10.Prestare attenzione alla comunicazione altrui ed essere disponibile e accettare le altrui richieste 3
4 Modello di Dodge della competenza sociale 5. Comportamento sociale dei pari 2. Elaborazione del bambino: codifica interpretazione ricerca risposta messa in atto 1.Stimolo sociale 4. Elaborazione dei pari e giudizio sul bambino Dodge et al. [1986] 3. Comportamento sociale del bambino 4
5 I rapporti di gruppo Sociometria di Moreno Ricostruisce la struttura affettiva dei gruppi con varie tecniche Nomine dei pari Ranking completo Popolari Rifiutati Isolati Controversi Intermedi Bambini popolari socialmente competenti rispettano le norme sociali propongono attività piacevoli aiutano i compagni Bambini isolati invisibili ai compagni sanno leggere i bisogni altrui, ma non attuano comportamenti prosociali Però vi sono anche bambini popolari e antisociali Bambini rifiutati difetti fisici difficoltà scolastiche aggressivi e distruttivi 5
6 Lo sviluppo delle regole per Piaget Coscienza delle regole 2-3 anni: nessuna considerazione degli altri 3-5: il bambino si uniforma agli altri senza capire le regole dai 6 anni: coscienza della competizione 7-8: cooperazione incipiente 11-12: codifica minuziosa Origine e funzione delle regole 4 anni: le regole esistono da sempre dai 6 anni: le regole sono inviolabili dopo i 10: anni nasce l idea di regole concordate 6
7 Le abilità di Role Taking secondo Selman Stadio Distinz. tra punti di vista Relazione tra punti di vista Egocentrico 5 anni Soggettivo 6-8 anni Autoriflessivo 9 anni Reciproco 11 anni Sociale / convenzionale 12 anni e ½ Confonde punti di vista Distingue il suo punto di vista da altri in base ai dati sulla situazione Distingue il suo punto di vista da altri anche in base a valori e propositi Distingue il suo punto di vista da prospettive generali Confronta prospettive generali Non coglie contraddizioni Comprende soggettività ma non coordina diversi punti di vista Riflette su di sé; capisce che altri possono mettersi nei suoi panni Attribuisce a sé e ad altri la capacità di coordinare più punti di vista Punto di vista generale in comune come facilitatore di relazioni Progressione solo indicativa di modalità relazionali che possono anche comparire a età diverse 7
8 Natura e sviluppo dell amicizia non si può identificare con criteri extrapsicologici ha regole diverse in diversi gruppi gli scambi osservabili riflettono solo la struttura superficiale e non quella profonda Per la maggior parte degli studiosi è un rapporto diadico selettivo stabile reciproco Nella media fanciullezza diviene importante il senso del noi compaiono differenze di genere c è uno spostamento verso gli aspetti interiori si rafforza la reciprocità l amicizia è occasione di scambio sociale equilibrato migliorano le strategie di gestione dei conflitti l amicizia è più durevole 8
9 Aggressione, conflitto, competizione L aggressione comporta uno o più atti deliberatamente lesivi dell altro, sul piano fisico, psicologico o materiale Il conflitto interpersonale sorge quando due individui sono in disaccordo, non è di per sé negativo se viene gestito in modo adeguato La competizione può assumere forme distruttivamente aggressive, ma avviene di solito in contesti con regole violazione di proprietà nascosto distruttivo aggressione manifesto Cooperazione e competizione non sempre sono mutuamente esclusive, possono intrecciarsi violazione di regole non distruttivo opposizione 9 L aggressione è solo uno tra molti comportamenti antisociali
10 Aggredire fa parte della natura umana? Freud L aggressione è un aspetto dello sviluppo psicosessuale Se una pulsione di autoconservazione è contrastata, l Io può reagire distruttivamente Vi è un istinto di morte tendenza universale di ciò che è vivo a tornare a uno stato privo di vita Scuola di Yale (Dollard) L aggressione è determinata da frustrazione Sviluppi del comportamentismo (Berkowitz; Bandura) L aggressione è mediata da emozioni che sorgono come prima risposta alla frustrazione I comportamenti aggressivi sono frutto di apprendimento Per Bandura non è necessario il rinforzo, è sufficiente l imitazione di un modello, soprattutto se si associa a soddisfazione di sé e autoefficacia Etologi e sociobiologi L aggressione è adattativa (predazione, competizione) Basi fisiologiche (ormoni maschili) 10
11 Forme di aggressione Diretta: fisica o verbale Relazionale: deridere, escludere Strumentale: finalizzata a un obiettivo Ostile: Volta a far male all altro Reattiva: risposta ad azioni o eventi percepiti come attacchi, caratterizzata da rabbia Proattiva: meno attivazione emotiva, uso pianificato della forza per uno scopo 11
12 Sviluppo del comportamento aggressivo Primo anno: la rabbia si differenzia da altre emozioni e si usa anche a scopo comunicativo Dai 12 mesi: rabbia verso le persone, anche altri bambini Prima fanciullezza: distinzione tra aggressività ostile e strumentale Media fanciullezza: comparsa di aggressività proattiva; le aggressioni diminuiscono, ma in alcuni casi compaiono problemi seri di condotta; la prepotenza (bullismo) comincia a costituire un problema Adolescenza: i soggetti che hanno manifestato alta aggressività nella media fanciullezza possono intraprendere una carriera criminale 12
13 Caratteristiche della relazione con i genitori Permanenza nel tempo Sentimenti di obbligo Adattamento ai cambiamenti Dipendenza del piccolo dall adulto L azione dei genitori sui figli non è unidirezionale ma avviene all interno del sistema familiare partner di interazioni imitazione Parke e Buriel [1998] erogatori di istruzioni dirette esiti di socializzazione del bambino 13 erogatori di opportunità funzione manageriale
14 Gli effetti di diverse pratiche educative Approccio molecolare: si focalizza su specifiche interazioni Il ciclo di coercizione Il genitore cerca di obbligare il bambino a fare qualcosa usando minacce o gridando Reazione negativa del figlio Il genitore cede Il figlio fa quello che vuole e impara che la ribellione e l aggressività funzionano Nelle famiglie disfunzionali queste sono il triplo del solito Anche se coerente, l uso della forza può costituire una scuola di aggressione. Le madri di bambini aggressivi tendono più delle altre a rinforzare negativamente il comportamento ribelle. Invece le madri di bambini non aggressivi rinforzano positivamente comportamenti prosociali. Patterson,
15 Studi sugli stili educativi Approccio molare: configurazione complessiva delle interazioni o stile educativo Baldwin e altri (anni 50): tentativi di ricondurre a poche dimensioni di base i comportamenti genitoriali calore-freddezza, democrazia-autocrazia, coinvolgimento-disinvestimento accettazione-rifiuto e dominanza-sottomissione amore-ostilità e autonomia-controllo calore-ostilità e restrittività-permissività Componente affettivoemotiva Funzione di controllo Baumrind approfondì la nozione di controllo 1. restrittività pura e semplice 2. disciplina coerente 3. richiesta di maturità 4. incoraggiamento all indipendenza 15 autoritari autorevoli permissivi
16 Sintesi degli stili educativi ACCETTAZIONE RESPONSIVITA CENTRAZIONE SUL BAMBINO RIFIUTO DISTACCO CENTRAZIONE SU DI SE RICHIESTIVITA CONTROLLO RESTRITTIVITA Autorevole Si aspetta molto Fermo nelle richieste Ascolta Autoritario Rigido Non considera il punto di vista del bambino ASSENZA RICHIESTA SCARSO CONTROLLO PERMISSIVITA Indulgente Affettuoso Poco coerente Lascia troppa libertà Trascurato Indifferente Chiede poco per dare poco Preoccupato solo per se stesso Maccoby e Martin [1983] 16
17 Effetti degli stili educativi Autorevole più efficace per promuovere l adattamento sociale, figli responsabili, sensibili, indipendenti con buona autostima Autoritario figli obbedienti, ma poco indipendenti e responsabili verso altri, a volte collerici e provocatori Permissivo figli impulsivi, poco controllati e irresponsabili Trascurato figli con bassa autostima, rischio di delinquenza Critiche: qual è la causa e l effetto tra azioni dei genitori e comportamento dei figli? come mai lo stesso comportamento genitoriale ha esiti diversi in contesti diversi? 17
18 La televisione La tv è accesa in media per 7 ore al giorno I bambini ne fanno spesso un uso passivo Si guardano soprattutto programmi di intrattenimento I programmi per ragazzi sono spesso inadeguati Il consumo televisivo è più elevato nelle famiglie svantaggiate Spesso molta tv corrisponde a insuccesso scolastico I risultati delle ricerche psicologiche sugli effetti della tv sono controversi: i bambini sanno che ciò che accade in tv è finzione? i modelli televisivi positivi hanno effetto solo in contesti non violenti c è una correlazione tra comportamento aggressivo e violenza nei media 18
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