1Cm 2 2Cm 2. Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 1/20 LA CORRENTE CONTINUA

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1 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 1/20 LA CORRENTE CONTINUA Per corrente continua, s intende una corrente che mantiene costante l intensità rispetto al tempo. Una corrente continua è rappresentabile sul diagramma cartesiano come una semiretta parallela all asse delle ascisse, com è rappresentato nella figura 1. In elettroterapia le apparecchiature che erogano corrente continua, sono in genere definite ionoforesi. Alcuni, preferiscono definirle con altri nomi, che peraltro tendono a generare confusione. Ionoforesi, Iontoforesi, Elettroforesi e Generatore di corrente galvanica, sono sinonimi di apparecchio elettromedicale che eroga corrente continua, una corrente quindi, esattamente uguale a quella che erogano le pile voltaiche. intensità Corrente continua tempo Figura 1 La caratteristica che distingue alcuni di questi apparecchi, e che deve essere sempre tenuta presente per evitare inconvenienti durante una seduta di elettroterapia, riguarda appunto il tipo di erogazione: a corrente costante o a tensione costante. Negli apparecchi per ionoforesi a tensione costante, i primi ad essere utilizzati in terapia, come dice il nome stesso, la differenza di potenziale, una volta regolata, rimane invariata. Ammettiamo di effettuare una seduta di ionoforesi con uno di questi apparecchi su di un paziente applicando una coppia di elettrodi aventi una resistenza di 1000 ohm, e immaginiamo di regolare l uscita a 12 Volts, avremo, applicando la legge di Ohm: V= i x R, una corrente di 12mA. In questo caso, se per un motivo imprevisto, uno degli elettrodi non facesse bene contatto, ammettendo di avere una resistenza doppia, la corrente automaticamente si dimezzerebbe, dal momento che la tensione è rimasta la stessa. Per comprendere meglio, osserviamo la figura 2 dove l elettrodo, per motivi didattici, è stato rappresentato come due piccoli cubi di un centimetro quadrato di superficie di contatto. Viceversa, negli apparecchi per ionoforesi a corrente costante, i più recenti, considerati intelligenti per il fatto di regolare la tensione NEGLI APPARECCHI A TENSIONE COSTANTE AL DIMINUIRE DELLA SUPERFICIE DI CONTATTO DIMINUISCE ANCHE LA CORRENTE DIMINUENDO LA POSSIBILITA DI ESCARE ESEMPIO -TENSIONE COSTANTE=12V SCARSO CONTATTO Grigio Sn = 1 Cm 2 (2000 ) BUON CONTATTO Nero Dx = 2 Cm 2 (1000 ) Nero Dx i= V/R =12/1000=12mA Grigio Sn 12/2000 =6mA AL DIMINUIRE DEL CONTATTO DIMINUISCE LA CORRENTE Figura 2 d uscita in modo automatico in modo da mantenere costante la corrente al variare della resistenza di contatto degli elettrodi. In questo caso, vedi figura 3, la corrente raddoppia al dimezzarsi della superficie con possibilità di causare danni anche importanti al paziente. In effetti, questi apparecchi anche se elettronicamente più sofisticati, hanno una logica 1) NEGLI APPARECCHI A CORRENTE COSTANTE SE DIMINUISCE LA SUPERFICIE DI CONTATTO CON LA CUTE, IL RAPPORTO INTENSITA /SUPERFICIE RISULTERA AUMENTATO CON RISCHIO DI ESCARE 1Cm 2 2Cm 2 ESEMPIO -CORRENTE COSTANTE=12mA SCARSO CONTATTO Grigio Sn = 1 Cm 2 (2000 ) BUON CONTATTO Nero Dx = 2 Cm 2 (1000 ) BUON CONTATTO Nero Dx (V=IxR)12mAx1000=12V SCARSO CONTATTO Grigio Sn 12mAx2000 = 24V AL DIMINUIRE DEL CONTATTO SALE LA TENSIONE PER i=k Figura 3 nell utilizzo in laboratori d analisi per eseguire l ettroforesi proteica. E doveroso ricordare che l elettroforesi calcica è stata per anni uno dei cardini dell elettroterapia e che anche oggi risulta imprescindibile in alcuni trattamenti elettroterapici Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 1

2 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 2/20 EFFETTI DELLE CORRENTI ALCUNI EFFETTI NOTI DELLA CORRENTE ALTERNATA In condizioni fisiologiche standard supponiamo la resistenza elettrica del corpo pari a 1000 Ohm. Il cattivo isolamento, una difettosa messa a terra, l umidità ambientale, ecc., abbassano a 500 Ohm la resistenza, raddoppiando l intensità di corrente. a) Attraverso il corpo: 1 ma = Soglia di percezione 10-20mA- Contrazione muscolare 50 ma- Dolore, svenimento 100 ma - Fibrillazione ventricolare, ma con funzioni respiratorie normali b) Attraverso il cuore: 20 ma = 0,02A- Probabile fibrillazione ventricolare, letale se la corrente passa per circa un minuto. Il parametro più importante è la durata del passaggio di corrente. L'azione nociva della corrente è dovuta, come è noto, ad una variazione della concentrazione ionica nei liquidi cellulari, con inibizione delle funzioni dinamiche vitali (trasferimento di impulsi, depolarizzazione, ecc.). ANALISI DEGLI EFFETTI DELLA CORRENTE NEL CORPO UMANO Negli elenchi sottostanti sono riassunti gli effetti del passaggio di una corrente attraverso il corpo umano. Questi effetti, inoltre, sono diversi a seconda che si tratti di una corrente continua oppure di una corrente alternata. Tra i fenomeni biologici delle correnti, bisogna distinguere gli effetti che si hanno a livello della cute su cui poniamo gli elettrodi e ciò che si avrà sulle strutture sottostanti. Nei tessuti viventi, il passaggio di una corrente elettrica provoca fondamentalmente tre tipi di fenomeni: 1) Ionizzazione 2) calore (diatermia) 3) stimolazione di nervi e fibre muscolari. Nel corpo umano, la conduzione elettrica avviene per migrazione ionica e ciò avviene sia per le correnti dei potenziali bioelettrici interni sia per le correnti fornite dall'esterno per motivi diagnostici o terapeutici. In molti casi, le caratteristiche di trasmissione delle correnti elettriche e la misurazione dei loro effetti su muscoli e nervi rappresentano l unica via per fare una diagnosi certa. La registrazione delle correnti dei potenziali bioelettrici interni (elettrocardiogrammi, elettroencefalogrammi, elettromiogrammi, potenziali evocati, potenziali d'azione) ci consente un approccio diagnostico selettivo e dinamico altrimenti non realizzabile. Sulla CUTE, una corrente elettrica continua, provoca un aumento termico dei tessuti, direttamente proporzionale all intensità di corrente, ed inversamente proporzionale alla superficie di contatto. Inoltre, la dissociazione elettrolitica dei sali, normalmente presenti a livello cutaneo, produrrà delle sostanze che avranno degli effetti, di cui dovremo tenere conto, totalmente diversi da quelli per cui l organismo li aveva prodotti. Nel SOTTOCUTANEO, il passaggio della corrente continua, provoca una vasodilatazione con conseguente maggior tensione d ossigeno ed una maggior dismissione di sostanze dalla matrice interstiziale. A livello del NERVO PERIFERICO avremo una depolarizzazione al polo negativo con ipereccitabilità, il Cataelettrotono, ed una iperpolarizzazione al polo positivo, Anaelettrotono, con abolizione della conducibilità del nervo. Giova sempre ricordare, anche se risaputo, che gli impulsi nervosi si propagano per depolarizzazione del nervo, e che il catodo, elettrodo negativo, è il responsabile del Cataelettrotono. A livello della PLACCA MOTRICE del muscolo effettore somatico, avremo gli stessi effetti di cui abbiamo parlato a riguardo del nervo periferico. Nelle TERMINAZIONI SENSITIVE avremo sensazioni che vanno dal pizzicore al calore, a seconda dell'intensità della corrente cui sono sottoposte se non delle vere e proprie parestesie se il passaggio di corrente continua duri troppo a lungo. Nel NEVRASSE il passaggio della corrente continua provoca una azione sedativa generica, per cui la si usa nell ipertono e nell ipereccitabilità sinaptica, mediante galvanizzazione discendente transcerebromidollare, o trans cerebrale mentre è usata in diagnostica neuro-otoiatrica per esplorare l'eccitabilità dell'orecchio interno. La tecnica si basa sull'azione di una corrente galvanica sui centri vestibolari. Si dispongono gli elettrodi sulle regioni periauricolari e si eroga una corrente progressivamente più intensa oscillante fra i 2 ed i 6 ma (la soglia varia da soggetto a soggetto), il paziente inclina la testa verso il polo positivo; aumentando progres sivamente l'intensità, insorgono nausea, vertigini fino a cadere lateralmente (verso il polo positivo), inoltre chiudendo ed aprendo bruscamente il circuito si provoca la così detta vertigine voltaica di Nogier (il paziente avverte quasi una forte spinta laterale, sempre accompagnata da vertigine e nausea). Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 2

3 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 3/20 In Elettroterapia, si sfruttano gli effetti di cui abbiamo parlato, per ottenere una blanda analgesia mediante l anaelettrotono, un aumento della temperatura dei tessuti, molto utile in caso di contratture muscolari ed in estetica, ed in ultimo per veicolare sostanze curative. Anche se superata e da molti considerata inutile, ancora oggi si utilizza in terapia la corrente continua, ed in alcuni casi può rappresentare l unica terapia praticabile vedi malattie degenerative dei tessuti nervosi, o alcune forme di contrattura muscolare ribelle ad altre forme di terapia. Nella tabella sottostante sono schematizzate le principali differenze tra apparecchiature a tensione costante e quelle a corrente costante superficie di contatto tra elettrodo e cute, rapportato all intensità di corrente. In pratica si devono considerare i milliamperes per centimetro quadrato di superficie tra elettrodo e cute. RIASSUMENDO: NERVO PERIFERICO: aumento della eccitabilità al polo negati vo e diminuzione al positivo. Il passaggio di una corrente continua causa una depolarizzazione al polo negativo con ipereccitabilità (Cataelettrotono) ed un iperpolarizzazione al positivo (Anaelettrotono) ove si osserva una diminuzione, fino alla scomparsa della conducibilità. TERMINAZIONI SENSITIVE: sensazioni che vanno dal pizzicore al calore, a seconda dell'intensità della corrente TENSIONE COST. SUPERFICIE DI CONTATTO RESISTENZA ELETTRODO INTENSITA' DI CORRENTE TENSIONE CORRENTE COST. SUPERFICIE DI CONTATTO RESISTENZA ELETTRODO INTENSITA' DI CORRENTE TENSIONE VARIAZIONI VASOMOTORIE: vasodilatazione e produzione di calore cutaneo locale. AZIONE SEDATIVA GENERICA: passaggio dì una corrente continua nel nevrasse; nell ipertono e nell ipereccitabilità sinaptica, mediante galvanizzazione discendente transcerebromidollare, o transcerebrale nella diagnostica neuro-otoiatrica vertigine voltaica di Nogier LA CORRENTE GALVANICA SI UTILIZZA: 1) in diagnostica: esami neuroelettrici 2) in terapia: Applicazioni che sfruttano la sua azione iperemizzante, antalgica e per veicolare determinati farmaci (ionoforesi) Tabella 2 Riassumendo: se in un apparecchio a tensione costante, diminuisce la superficie di contatto, salirà la resistenza elettrica e diminuirà in modo proporzionale la corrente (vedi parte sinistra della tabella). Se viceversa in un apparecchio a corrente costante, diminuisce la superficie di contatto, per mantenere costante la corrente, viene automaticamente fatta salire la tensione. N.B. Quando si effettua una seduta d elettroterapia, con qualsiasi tipo di forma d onda, è di fondamentale importanza il calcolo della L ELETTROSTIMOLAZIONE NEUROMUSCOLARE L utilizzo in elettroterapia di onde monofasiche a corrente costante, per la stimolazione muscolare, è stato dettato dall erronea credenza che uno stimolo molto pulito quale quello utilizzato nei laboratori di elettronica, fosse da preferirsi ad altri meno geometrici. Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 3

4 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 4/20 Figura 4 Onda monofasica Il nostro organismo, però, è un sistema dove non viaggiano mai dei segnali digitali, bensì, impulsi elettrici di tipo analogico, e con valori molto piccoli di intensità e corrente. Figura 5 onda bifasica L utilizzo delle bifasiche, infatti, non è giustificato quando si vuole ottenere un rilasciamento completo delle fibre muscolari e non sarà mai simile al potenziale d azione fisiologico, per cui Il picco positivo di uno stimolo bifasico creerà una depolarizzazione simile al potenziale d azione fisiologico, ma Il picco negativo genererà una ripolarizzazione forzata innaturale che equivale ad una pseudo depolarizzazione di segno opposto con assenza del periodo di ristoro del nervo e senza l indispensabile rilassamento completo del muscolo, con il risultato di una contrazione fastidiosa ed innaturale. Figura 6 Potenziale d azione Il potenziale d azione fisiologico, inoltre, è sempre monofasico e non ha mai una simmetria rettangolare o margini retti, ed ha la sua ragione nello spostamento di ioni metallici positivi da un versante all altro della membrana cellulare dei neuroni preposti alla conduzione di quel particolare segnale elettrico analogico. Uno stimolo rettangolare monofasico a corrente costante, non viene alterato nella forma dalla reattanza e conduttanza dei tessuti, per cui non assomiglierà mai al potenziale d azione fisiologico del nervo effettore somatico. Se prendiamo ora in considerazione le onde bifasiche a corrente costante, la situazione peggiora perché lo stimolo rettangolare bifasico a corrente costante, attraversando i tessuti, mantiene quasi inalterata la forma d onda, ed è in grado di ripolarizzarli, solo se la componente negativa risulta del tutto uguale a quella positiva. Figura 7 Alterazione del potenziale d azione da stimolazione bifasica NELL ELETTROSTIMOLAZIONE NEUROMUSCOLARE: La ripolarizzazione deve essere spontanea e non forzata dal picco negativo come avviene con le onde bifasiche. Quindi per ottenere una depolarizzazione ottimale si devono utilizzare esclusivamente delle onde monofasiche a tensione costante. Come già detto, Il potenziale d azione fisiologico è sempre monofasico e non ha mai una simmetria rettangolare o margini retti, per cui utilizzeremo Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 4

5 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 5/20 uno stimolo rettangolare monofasico a tensione costante, che venga alterato nella forma dalla reattanza e conduttanza dei tessuti, assumendo così la forma del potenziale d azione fisiologico del nervo effettore somatico, a patto di parametrizzarne in modo opportuno, la durata, l ampiezza e la frequenza. Figura 8 Otterremo così, una contrazione muscolare valida con il massimo reclutamento di fibre muscolari, un periodo di ristoro efficace e fisiologico, ed eviteremo di dover abbassare il livello di stimolazione dopo il tempo di adattamento evitando sensazioni sgradevoli durante la terapia. LE DEFINIZIONI E LE PAROLE CHIAVE Iperplasia = aumento del numero delle cellule ipertrofia = aumento di volume delle cellule ipertrofia concentrica = aumento di spessore delle pareti senza ingrandimento ipertrofia eccentrica = aumento di volume per dilatazione delle cavità contrazione anodica di apertura = contrazione che si ha all apertura del circuito all anodo esercizio isotonico = esercizio attivo senza aumento della forza ma con accorciamento esercizio isometrico = esercizio attivo contro resistenza senza accorciamento Elettroterapia Per Elettroterapia, si intende, l uso diretto degli effetti fisico chimici delle correnti elettriche, o lo spostamento di sostanze o farmaci, dall interno all esterno del corpo, o viceversa. Per parlare correttamente di elettroterapia, per utilizzarla al meglio, per conoscere ed usare tutti gli accorgimenti ed i "trucchi del mestiere", è necessario fare una rapida sintesi dei principi fisici, chimici, fisiologici che ritroveremo ogniqualvolta la utilizzeremo. In Elettroterapia, si sfruttano gli effetti di cui abbiamo parlato, per ottenere una blanda analgesia mediante l anaelettrotono, un aumento della temperatura dei tessuti, molto utile in caso di contratture muscolari ed in estetica, ed in ultimo per veicolare sostanze curative. Anche se superata e da molti considerata inutile, ancora oggi si utilizza in terapia la corrente continua, ed in alcuni casi può rappresentare l unica terapia praticabile vedi malattie degenerative dei tessuti nervosi, o alcune forme di contrattura muscolare ribelle ad altre forme di terapia. Principi fisici, chimici, fisiologici: La FORZA: essa è in genere proporzionale alla sezione del muscolo ed è in rapporto con il numero delle fibre che vengono utilizzate nel processo contrattile. Il rapporto Forza/Sezione muscolo, determina la tensione muscolare. LA CAPACITÀ: essa è in rapporto sia con la sezione sia con la lunghezza del muscolo; più esso è lungo, tanto maggiore sarà l'entità dell'accorciamento che esso può raggiungere. Il LAVORO MECCANICO: Si ha quando si contrae il muscolo per sollevare una massa; esso è dato dal prodotto del peso della massa per lo spostamento lungo una determinata distanza. L ELASTICITÀ DI TRAZIONE: è la capacità che ha il muscolo stirato di riprendere la propria lunghezza primitiva, appena cessata la trazione. Ricordiamo in questo caso la " Legge di Hooke " F = K D x, ove D x è la variazione di lunghezza e K un coefficiente che dipende dalla natura elastica della fibra muscolare. L ECCITABILITÀ: essa è rappresentata dalla proprietà che ha il muscolo di reagire ad uno stimolo, e varia da muscolo a muscolo. Si chiama pertanto " stimolo soglia " l'impulso minimo capace di provocare una risposta. Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 5

6 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 6/20 La CONDUCIBILITÀ: è la capacità di trasmettere lo stato di eccitamento. La CONTRATTILITÀ: per essa si intende la capacità di modificare il proprio stato fisico sotto stimolazione, cioè di contrarsi. In genere l'accorciamento meccanico è pari ad un terzo della lunghezza del muscolo, misurata allo stato di riposo. La contrazione può essere "isometrica" (o "statica"), quando la lunghezza del muscolo non varia pur aumentando la sua tensione (Houssay): in tal caso non vi è lavoro meccanico e l'energia chimica occorrente viene alla fine convertita in calore, ed " isotonica" (o dinamica) quando si ha un accorciamento ed un aumento di spessore del muscolo, la cui tensione resta però invariata: in tal caso vi è pertanto lavoro meccanico; l'energia chimica prelevata per tale attività viene convertita in calore e lavoro. Inoltre la contrazione si chiamerà "concentrica" quando il muscolo contraendosi si accorcia ed " eccentrica " quando invece si allunga. Il TONO MUSCOLARE: esso è rappresentato, secondo Herlitzka, da quel dato di moderata tensione che il muscolo presenta anche allo stato di riposo e che lo rende più pronto a raccorciarsi. Esso è pertanto da considerarsi un fenomeno di natura riflessa, dovuto fondamentalmente ad un riflesso propriocettivo, il riflesso miotattico. LA VISCOSITÀ: deve per essa intendersi la capacità di resistenza alle modificazioni di forma che si accompagna allo stato di contrazione, contribuendo alla sua validità. Il TROFISMO: equivale all'ingrossamento funzionale dei muscoli volontari, dovuti a fatti di ipertrofia delle fibre muscolari e non dipendente da aumento del numero o del volume delle fibrille, ma da aumento del sarcoplasma. Praticamente, dice Ussay, l'aumento della forza si ottiene con lo sviluppo delle masse muscolari (ipertrofia ed aumento delle unità motorie). La FATICA: contrazioni massime e protratte nel tempo conducono il muscolo ad uno stato detto di "fatica". In tale stato i processi metabolici del muscolo non riescono più a fornire l'energia per la trasformazione di ADP in ATP con quella velocità necessaria per cui il muscolo è costretto a ridurre prima, per poi arrestare del tutto la funzione contrattile, pur perdurando lo stimolo. Si tenga, pertanto, presente che la fatica muscolare si instaura più rapidamente se al muscolo viene a mancare sia il combustibile (rappresentato dallo zucchero e dai grassi) che il comburente (l'ossigeno). EFFETTI BIOLOGICI DELLE CORRENTI: A) Corrente continua: Veicolazione delle sole sostanze ionizzate, veicola in tempi lunghi, provoca arrossamento, annulla la dinamizzazione, non attiva il protoplasma L'organismo umano deve considerarsi, in rapporto al passaggio di una corrente costante, come un complesso di soluzioni più o meno fluide, delimitate da membrane ricche di ioni più o meno mobili, i quali veicolano il passaggio di detta corrente, in maggiore misura, coadiuvati, sia pure parzialmente, dallo spostamento delle grosse molecole colloidali munite di carica elettrica. Le membrane cellulari hanno un comportamento isolante, imperfetto, perché il perdurare del passaggio di corrente porta ad un graduale aumento della loro conduttività. Le azioni biologiche, prodotte dalla corrente, possono dividersi in due gruppi: 1) Effetti polari, cioè effetti che si manifestano nelle regioni di contatto con gli elettrodi. In essi si ha una concentrazione di ioni di segno opposto, rappresentati per la maggior parte da Cl - all'anodo (+) e di Na + al catodo (-); essi unendosi all'acqua presente nei tessuti (dissociata anche essa in H + eoh - ) vengono a formare prodotti altamente caustici, quali, rispettivamente, acido cloridrico (caratterizzato da escara dura brunastra al +) ed idrato sodico (con escara bianca, molle al -) Figura 9 2) Effetti interpolari, effetti cioè che si manifestano all'interno dei tessuti. Questi sono ancora oggi poco noti ed in genere sono da intendere quale un azione di agitazione" (shaker) delle formazioni Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 6

7 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 7/20 protoplasmatiche con aumento del metabolismo muscolare (aumenta il consumo di 0 2 e contemporaneamente aumenta l'eliminazione del C0 2 ) accompagnato da modificazioni del potenziale di membrana. Dettagliatamente si ha: DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLA REOBASE: La reobase esprime in ma la soglia di eccitazione. Si ricercha in genere con una " rettangolare " stabilendo una durata di impulso di 1000 msec. ed una durata di pausa (fra un impulso e l'altro) di 2000 msec. e partendo dal valore zero si innalza gradatamente l'intensità; si leggerà il valore della reobase in ma corrispondente alla prima contrazione del muscolo in esame. La reobase può essere influenzata nei suoi valori da diversi fattori quali un aumento o una diminuzione del ph che la fa aumentare, mentre la diminuzione della sezione del nervo la fa diminuire Essa ha valori oscillanti fra 2 ed 8 ma. (con impulsi di 100 msec. di durata) e di solito tali valori diminuiscono nelle denervazioni (per risalire con il progredire di eventuali processi di rigenerazione). Nei casi di degenerazione primaria o protopatica delle fibre muscolari spesso, ma non sempre, i valori della reobase aumentano, mentre valori al di sopra dei 10 ma. denunciano la comparsa di processi di fibrosi tissutale. DETERMINAZIONE DEL VALORE DELLA " CRONASSIA ": La cronassia è rappresentata dalla durata in ms. del tempo di stimolazione ad una intensità in ma. pari al doppio della reobase, ed esprime un indice della velocità di eccitabilità del nervo e del muscolo. Essa rappresenta una " etichetta " di ogni singolo muscolo ed ha valori di regola molto bassi ed inferiori ad 1 msec., per salire nel muscolo denervato a valori molto elevati che possono raggiungere i 50, 60 msec. ed anche più; essa ha pertanto tendenza a regredire nei suoi valori, durante il processo di reinnervazione. Nei moderni apparecchi, ottenuto il valore della reobase, con la pressione di un apposito tasto, automaticamente i valori d'intensità vengono raddoppiati, perciò partendo da valori molto bassi (da 0,05 ms. in su) ed innalzandoli gradatamente, si ricerca la prima contrazione liminare. Si tenga inoltre presente che anche la cronassia, come detto per la reobase, può essere influenzata da diversi fattori: una diminuzione del ph la fa diminuire, mentre un aumento la fa aumentare; un aumento della temperatura produce diminuzione della cronassia, che si allunga nel caso di sezione del nervo, inoltre è influenzata, nel senso di una sua diminuzione, nel muscolo affaticato. LE DEFINIZIONI E LE PAROLE CHIAVE ATOMO: la più piccola parte in cui è divisibile la materia; consiste di un nucleo formato da protoni (unità di carica positiva), neutroni (non presentano carica elettrica), con all esterno una serie di orbitali percorsi da coppie di elettroni, ciascuno dotato di SPIN opposto (spin = rotazione su se stesso). Il numero atomico è rappresentato dal numero di neutroni. MOLECOLA: la più piccola parte in cui è divisibile la materia, che mantiene le caratteristiche della materia stessa ELETTRIZZAZIONE: fenomeno per cui un corpo assume una carica elettrica, positiva o negativa, in seguito alla perdita o all acquisto di elettroni dell orbita esterna. IONIZZAZIONE: perdita o acquisto di un elettrone da parte di un atomo, che assume così una carica rispettivamente positiva o negativa. CARICA ELETTRICA: quantità di elettricità trasportata in un secondo dalla corrente di un ampere (1Coulomb = 1A X Sec.), COULOMB PER SECONDO Misurando le forze in Newton e le cariche in Coulomb, è stata sperimentalmente determinata la carica elettrica di un elettrone (o di un protone), data da e = 1,6 X Coulomb. CORRENTE ELETTRICA: passaggio di cariche elettriche attraverso un conduttore da un corpo elettrizzato ad uno neutro oppure ad uno dotato di carica opposta. INTENSITÀ DI CORRENTE: è la quantità di carica elettrica che oltrepassa nell unità di tempo un punto del circuito in cui fruisce. AMPERE: è la quantità di carica elettrica che oltrepassa un punto di un circuito in un secondo. COULOMB SU SECONDO. È una grandezza vettoriale come il calore. Corrisponde ad un flusso di circa 6X10 18 elettroni/sec. TENSIONE: differenza di potenziale tra due punti di un circuito. Si misura in volt. È una grandezza scalare (come la temperatura) Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 7

8 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 8/20 RESISTENZA: difficoltà che incontrano gli elettroni nell attraversare un conduttore. Si misura in OHM Nel caso di un conduttore, è inversamente proporzionale alla sezione. POTENZA ELETTRICA: energia erogata da un generatore elettrico. Si misura in Watt. W = Volt X Ampere: Rappresenta la quantità di corrente erogata nell unità di tempo. LEGGE DI OHM: V = i X R (a parità di tensione, se sale la resistenza diminuisce la corrente) DENSITÀ DI CORRENTE: flusso di cariche per unità di sezione viene espressa in A/cm2 - Si divide l intensità di corrente erogata per la superficie dell elettrodo. CORRENTE CONTINUA: corrente che mantiene costante l intensità rispetto al tempo CORRENTE ALTERNATA: corrente in cui variano nel tempo, sia l intensità che la polarità. CORRENTE GALVANICA: corrente che mantiene costante l intensità rispetto al tempo (sinonimo di corrente continua). CORRENTE FARADICA: corrente in cui varia l intensità nel tempo. Prende il nome dalla forma d onda della scarica di un condensatore(la cui capacità si misura in frazioni di Farad), su un conduttore che può essere il corpo uman Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 8

9 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 9/20 LE CORRENTI IN ELETTROTERAPIA CORRENTE CONTINUA: corrente che mantiene lo stesso potenziale e la stessa polarità CORRENTE ALTERNATA: corrente che varia la polarità e/o il potenziale nell unità di tempo CORRENTE GALVANICA: corrente che mantiene costante l intensità nel tempo. Sinonimi: IONOFORESI, IONTOFORESI, ELETTROFORESI, GALVANOTERAPIA, BAGNO GALVANICO. 0 V TE M P Figura 14 CORRENTI NEOFARADICHE: Correnti in cui varia l intensità nel tempo come nelle faradiche. Appartengono O a questo gruppo le correnti modulate in frequenza, le correnti di Bernard, le correnti esponenziali. Sono le correnti utilizzate successivamente alle Faradiche, e quindi più moderne (inizi del secolo). corrente continua Figura 10 CORRENTI FARADICHE: Correnti in cui varia l intensità nel tempo. Appartengono a questo gruppo le correnti sinusoidali le quadre, le rettangolari, le triangolari. Sono le prime correnti ad essere utilizzate in terapia. Figura 15 CORRENTI A SIMMETRIA VARIABILE: sinusoidale Figura 11 correnti in cui varia l assetto dell onda variando l intensità nel tempo. Sono le ultime in ordine di tempo, ed utilizzate da pochi anni (G. FIPPI 1984). Figura 16 IONOFORESI Figura 12 rettangolare o quadra amplificata Figura 13 triangolare Figura 17 Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 9

10 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 10/20 CORRENTI A SIMMETRIA VARIABILE ONDE BIFASICHE A CORRENTE COSTANTE: veicolazione selettiva di sostanze anche non ionizzate. veicolano in tempi brevi, non generano rossori, dinamizzano le sostanze, attivano il protoplasma LE FORME D ONDA IN ELETTROTERAPIA ONDE MONOFASICHE A TENSIONE COSTANTE: Figura 18 Figura 20 Uno stimolo rettangolare bifasico a corrente costante, attraversando i tessuti, mantiene quasi inalterata la forma d onda, ed è in grado di ripolarizzare i tessuti solo se la componente negativa risulta del tutto uguale a quella positiva. L utilizzo delle bifasiche non è giustificato quando si vuole ottenere un rilasciamento completo delle fibre muscolari e non sarà mai simile al potenziale d azione fisiologico DEPOLARIZZAZIONE E RIPOLARIZZAZIONE MEDIANTE ONDE BIFASICHE: Il picco positivo di uno stimolo bifasico crea una depolarizzazione simile al potenziale d azione fisilogico Il potenziale d azione fisiologico è sempre monofasico e non ha mai una simmetria rettangolare o margini retti Uno stimolo rettangolare monofasico a tensione costante, è alterato nella forma dalla reattanza e conduttanza dei tessuti, assomigliando sempre al potenziale d azione fisiologico del nervo effettore somatico ONDE MONOFASICHE A TENSIONE COSTANTE: tipica onda mono-fasica ultra stimolante Figura 19 Figura 21 Il picco negativo genera una ripolarizzazione forzata innaturale che equivale ad una pseudo depolarizzazione di segno opposto con assenza del periodo di ristoro del nervo e senza l indispensabile rilassamento completo del muscolo con il risultato di una contrazione fastidiosa ed innaturale La ripolarizzazione deve essere spontanea e non forzata dal picco negativo delle onde bifasiche STIMOLAZIONE MUSCOLARE MEDIANTE CORRENTI ELETTRICHE NEGLI APPARECCHI A CORRENTE COSTANTE: se diminuisce la superficie di contatto con la cute, il rapporto intensità/superficie risulterà aumentato con rischio di escare. NEGLI APPARECCHI A TENSIONE COSTANTE: al diminuire della superficie di contatto diminuisce anche la corrente diminuendo la possibilità di escare. Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 10

11 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 11/20 LA STIMOLAZIONE MUSCOLARE MONOPOLARE E BIPOLARE STIMOLAZIONE MUSCOLARE MONOPOLARE: completo delle fibre muscolari e non sarà mai simile al potenziale d azione fisiologico. Il picco positivo di uno stimolo bifasico darà luogo ad una depolarizzazione simile al potenziale d azione fisiologico. Il picco negativo genererà una ripolarizzazione forzata, innaturale, che equivale ad una pseudo depolarizzazione di segno opposto con assenza del periodo di ristoro del nervo. Gli elettrodi vengono posti sulle rispettive placche motrici. Figura 22 L utilizzo in elettroterapia di onde monofasiche a corrente costante, per la stimolazione muscolare, è stato dettato dall erronea credenza che uno stimolo molto pulito quale quello utilizzato nei laboratori di elettronica, fosse da preferirsi ad altri meno geometrici. Il nostro organismo, però, è un sistema dove non viaggiano mai dei segnali digitali, bensì, impulsi elettrici di tipo analogico, e con valori molto piccoli di intensità e corrente. Il potenziale d azione fisiologico, inoltre, è sempre monofasico e non ha mai una simmetria rettangolare o margini retti, ed ha la sua ragione nello spostamento di ioni metallici positivi da un versante all altro della membrana cellulare dei neuroni preposti alla conduzione di quel particolare segnale elettrico analogico. Non si avrà l indispensabile rilassamento completo del muscolo, con il risultato di una contrazione fastidiosa ed innaturale. La ripolarizzazione deve essere spontanea e non forzata dal picco negativo come avviene con le onde bifasiche. Quindi per ottenere una depolarizzazione ottimale si devono utilizzare esclusivamente delle onde monofasiche a tensione costante. Come già detto, Il potenziale d azione fisiologico è sempre monofasico. Non ha mai una simmetria rettangolare o margini retti, per cui utilizzeremo uno stimolo rettangolare monofasico a tensione costante, che venga alterato nella forma dalla reattanza e conduttanza dei tessuti, assumendo così la forma del potenziale d azione fisiologico del nervo effettore somatico, a patto di parametrizzarne in modo opportuno, la durata, l ampiezza e la frequenza. Uno stimolo rettangolare monofasico a corrente costante, non viene alterato nella forma dalla reattanza e conduttanza dei tessuti, per cui non assomiglierà mai al potenziale d azione fisiologico del nervo effettore somatico. figura 23 Figura 24 Otterremo così, una contrazione muscolare valida con il massimo reclutamento di fibre muscolari, un periodo di ristoro efficace e fisiologico, ed eviteremo di dover abbassare il livello di stimolazione dopo il tempo di adattamento evitando sensazioni sgradevoli durante la terapia. Se prendiamo ora in considerazione le onde bifasiche a corrente costante, la situazione peggiora in quanto lo stimolo rettangolare bifasico a corrente costante, attraversando i tessuti, mantiene quasi inalterata la forma d onda, ed è in grado di ripolarizzarli, solo se la componente negativa risulta del tutto uguale a quella positiva. STIMOLAZIONE MUSCOLARE BIPOLARE: Gli elettrodi vengono posti ai due capi del muscolo L utilizzo delle bifasiche, infatti, non è giustificato interessato, con il positivo craniale ed il negativo quando si vuole ottenere un rilassamento distale. Figura 25 Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 11

12 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 12/20 LA STIMOLAZIONE MUSCOLARE STIMOLAZIONE PER PRIMA INTENZIONE: STIMOLAZIONE AD IMPULSI SINGOLI: MONOFASICA: L elettrodo stimolante, viene posto sulla placca motrice del muscolo. Figura 26 STIMOLAZIONE PER SECONDA INTENZIONE: contrazioni muscolari di durata ed intervallo molto brevi, senza soluzione di continuo. L elettrodo stimolante, viene posto sul decorso del nervo effettore somatico Figura 27 STIMOLAZIONE A TRENI D ONDA: Figura 29 Figura 28 STIMOLAZIONE PER TERZA INTENZIONE: L elettrodo stimolante, viene posto in prossimità del muscolo, lontano dalla placca motrice e dal nervo. gruppi di stimolazioni ad impulsi singoli, separati da una adeguata pausa di ristoro. Figura 30 Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 12

13 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 13/20 STIMOLAZIONE MUSCOLARE MONOFASICA IPERTROFIA ECCENTRICA = aumento di volume per dilatazione delle cavità CONTRAZIONE ANODICA DI APERTURA = contrazione che si ha all apertura del circuito all anodo ESERCIZIO ISOTONICO: esercizio attivo senza aumento della forza ma con accorciamento ESERCIZIO ISOMETRICO: esercizio attivo contro resistenza senza accorciamento, ma con aumento della tensione. stimolo monofa sico Figura 31 REOBASE = soglia di eccitazione elettrica di un muscolo espressa in milliamperes: si determina applicando una corrente continua sempre più elevata, fino alla contrazione. stimolazione effettuata con elettrostimolatori che erogano onde eccitomotorie con correnti polarizzate. STIMOLAZIONE MUSCOLARE BIFASICA: stimolo bifasico Figura 32 stimolazione effettuata con elettrostimolatori che erogano onde eccitomotorie con correnti alternate. LE DEFINIZIONI E LE PAROLE CHIAVE IPERPLASIA = aumento del numero delle cellule IPERTROFIA = aumento di volume delle cellule IPERTROFIA CONCENTRICA = aumento di spessore delle pareti senza ingrandimento CRONASSIA = durata in millisecondi, di una corrente doppia della reobase: si determina applicando il doppio della corrente determinata con la reobase, per tempi sempre più lunghi, fino ad ottenere la contrazione. RICOSTRUZIONE MUSCOLARE SELETTIVA E una tecnica fisiatrica che utilizza la ginnastica attiva e passiva contemporaneamente, al fine di ottenere una ipertrofia eccentrica e concentrica selettivamente in alcuni muscoli del corpo. E noto, infatti, che quando facciamo ginnastica, mettiamo in movimento tutti i muscoli di un determinato distretto, senza avere la possibilità di muovere soltanto un particolare muscolo o un gruppo ristretto di muscoli. Sono a tutti noti alcuni degli effetti negativi di esercizi di ginnastica aerobica e di body building fatti fare indistintamente a tutti, senza tenere conto che ciascuno necessita di esercizi personalizzati. Esercizi che vanno bene per un soggetto di sesso maschile non è detto che siano altrettanto validi per uno di sesso femminile, né esercizi per un cifotico, vadano bene per uno scoliotico. Questa metodica si attua facendo realizzare a singoli gruppi muscolari delle contrazioni attive di tipo isometrico e isotonico sotto il controllo di un apparecchio per la stimolazione passiva selettiva durante un esercizio aerobico. Si evitano così quegli errori, anche banali, che noi tutti conosciamo. Tipico che durante lo sviluppo dei muscoli pettorali, si prediliga lo sviluppo del solo grande pettorale, con il logico effetto di un antiestetico allontanamento dei seni dalla linea sternale (seno ascellare). La valutazione di questo allontanamento può essere effettuata mediante la misura della distanza intercapezzolare che tende ad Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 13

14 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 14/20 aumentare, se l esercizio muscolare non è espletato correttamente. Altro errore in cui si cade spesso durante le sedute di ricostruzione muscolare selettiva, consiste nei danni cutanei dovuti all utilizzo improprio dello stretching, del quadricipite o del bicipite femorale in soggetti cellulitici, o grassi, con il deletereo effetto di ritrovarsi con glutei cadenti e cute ipertrofica al disopra del ginocchio, oppure esercizi glutei fatti collettivamente, per cui in alcuni si avrà l effetto di spingere il grasso o la cosiddetta cellulite verso il basso peggiorando il trocantere (coulotte de cheval) e creando un abbassamento della linea glutea. Tutti gli esercizi di cui parlavamo non sempre hanno questi effetti devastanti a patto che chi li compia abbia già un fisico proporzionato e priva di grasso o cellulite. Elettrostimolazione aerobica autogestita mediante impulsi modulati in assetto e frequenza a tensione costante. La differenza: negli apparecchi a corrente costante se diminuisce la superficie di contatto con la cute, il rapporto intensità/superficie risulterà aumentato con rischio di escare negli apparecchi a tensione costante al diminuire della superficie di contatto diminuisce anche la corrente diminuendo la possibilità di escare. Questa metodica, PERMETTE DI RIDURRE: 1) la reazione d attesa 2) il fastidio sull elettrodo 3) l effetto joule sulla cute 4) l accumulo di ac. lattico 5) l edema osmotico 6) la fibrosi interstiziale LA PRATICA E LE TECNICHE Applicazione degli elettrodi. L applicazione degli elettrodi con cui effettuare una seduta di elettroterapia, rappresenta una delle cose più importanti da apprendere insieme alla conoscenza della corretta indicazione e dell eventuale prodotto da utilizzare, per essere certi di veicolarlo, dopo aver formulato una corretta diagnosi. La cute deve essere il più possibile priva di sostanze oleose, deve essere detersa e disinfettata, non deve presentare alcun tipo di abrasione o patologia dermatologica. Gli elettrodi, non vanno mai applicati su nevi, follicoliti, aree arrossate, dopo depilazione o epilazione, su lesioni micotiche, virali o batteriche anche se in fase risolutiva. La superficie dell elettrodo positivo e quella dell elettrodo negativo devono essere equivalenti. Eventualmente, se l indicazione richiede l uso di un solo farmaco ed intensità di corrente intorno al milliamper per un elettrodo di 30 centimetri quadrati, è buona norma utilizzare un elettrodo indifferente con una superficie maggiore di quello attivo, al fine di minimizzare gli effetti polari al disotto di quest ultimo. I vari tipi di elettrodi, sia autoadesivi che non, devono essere fissati in modo stabile, specialmente se si utilizzano apparecchi a corrente costante, per il pericolo di escare come già detto in precedenza. Non effettuare mai una seduta di elettroterapia faradica(con correnti alternate) in soggetti affetti da patologie degenerative del sistema nervoso centrale o periferico, ed in portatori di stimolatori cardiaci o depolarizzatori dei nervi periferici. Questa metodica, 1) determina iperplasia 2) facilita l ipertrofia concentrica 3) provoca ipertrofia eccentrica 4) recluta più unità motorie. Il paziente deve: assumere aminoacidi un ora prima, compiere due atti respiratori volontari profondi, attivare il pulsante di start, compiere una contrazione attiva dello stesso gruppo muscolare sottoposto a stimolazione passiva Non effettuare mai una seduta di elettroterapia galvanica(con corrente continua) in soggetti portatori di protesi metalliche( chiodi, placche, ponti, corpi estranei metallici). Nel caso di farmaci di cui non si conosca la polarità o di cui non si abbia la formula di struttura per poter identificare lo ione utile per il trattamento in esame, una buona regola pratica consiste nell utilizzare, ove possibile, il nome della molecola per risalire alla sua carica elettrica. Per esempio se dovessimo praticare una anestesia di superficie con della xilocaina, leggendo nella composizione chimica del Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 14

15 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 15/20 farmaco, il nome vero della sostanza anestetica Lidocaina cloridrato sarà semplice e logico risalire alla carica elettrica della parte di molecola di questo sale, utile da veicolare per ottenere l anestesia voluta. In questo caso, se il sale Lidocaina cloridrato è composto da Lidocaina e acido cloridrico, e visto che i radicali degli acidi sono tutti negativi, la lidocaina sarà necessariamente positiva, ed andrà applicata sull elettrodo positivo. EROGAZIONE DELLE CORRENTI Una volta posizionati gli elettrodi, aumentare gradatamente l intensità di corrente fino ad ottenere l effetto desiderato. Nel caso della veicolazione, la corretta quantità di ioni veicolati in funzione della corrente erogata, nel caso di una seduta di elettrostimolazione neuromuscolare la corretta contrazione di un determinato muscolo o di un gruppo di muscoli. CONTROLLI DURANTE LA TERAPIA Ricordarsi di controllare che gli elettrodi mantengano il giusto contatto con la cute. Verificare di tanto in tanto che la corrente erogata sia sempre quella impostata all inizio terapia.(la cute, dopo alcuni minuti dall applicazione dell elettrodo, aumenta la conducibilità elettrica permettendo un maggior passaggio di corrente rendendo necessario un aggiustamento dei parametri impostati ad inizio terapia). Controllare che al disotto degli elettrodi non vi siano segni di irritazione dovuta ad allergia al materiale con cui sono realizzati gli stessi, ne segni di infiammazione dovuta ad elettrolisi dei sali del sudore o delle sostanze usate in terapia(effetti polari). A fine seduta, far detergere la cute venuta a contatto con gli elettrodi al fine di rimuovere i prodotti della dissociazione elettrolitica dei sali e gli ioni richiamati dai tessuti. PARAMETRI FONDAMENTALI: 1. QUANTITÀ DI CORRENTE 2. PER UNITÀ DI SUPERFICIE 3. SUPERFICIE DEGLI ELETTRODI 4. INTENSITÀ DI CORRENTE 5. TEMPO DI APPLICAZIONE 6. POLARITÀ DEL PRINCIPIO ATTIVO 7. POLARITÀ DEGLI IONI DA ESTRARRE CARATTERISTICHE DEGLI ELETTRODI 1. ESSERE BUONI CONDUTTORI 2. GARANTIRE UN BUON CONTATTO 3. ESSERE DI MATERIALE ANALLERGICO CON L'ELETTRODO ATTIVO: 1. SI VEICOLANO I PRINCIPI ATTIVI 2. SI OTTIENE LA DEPOLARIZZAZIONE DEL NERVO O DELLA PLACCA 3. SI ATTIVANO I FENOMENI FISICO CHIMICI CARATTERISTICHE DELL ELETTRODO ATTIVO: 1. AVERE UNA SUPERFICIE UGU ALE O MINORE DI QUELLO INDIFFERENTE 2. AVERE UNA FORMA IDONEA ALL AREA DA TRATTARE 3. AVERE UNA CONCENTRAZIONE DI CORRENTE DA 10 A 25 MICROAMPERES PER Cm2 L'ELETTRODO INDIFFERENTE O PASSIVO 1. SERVE PER IL CONTATTO DI MASSA 2. PERMETTE IL RICHIAMO ELETTROFORETICO 3. DEVE AVERE DIMENSIONI MAGGIORI O UGUALI RISPETTO ALL ELETTRODO ATTIVO AREE INTERDETTE AGLI ELETTRODI: 1. NEVI, ANGIOMI FIBROMI 2. FOLLICOLITI, ERESIPELE ULCERE 3. AREE ARROSSATE, DOPO DEPILAZIONE O EPILAZIONE 4. LESIONI MICOTICHE, VIRALI O BATTERICHE ANCHE SE IN FASE RISOLUTIVA CONTROINDICAZIONI DELLE CORRENTI FARADICHE: 1. PATOLOGIE DEGENERATIVE DEL SISTEMA NERVOSO. 2. PORTATORI DI STIMOLATORI CARDIACI. 3. PORTATORI DI DEPOLARIZZATORI DEI NERVI PERIFERICI. CONTROINDICAZIONI DELLA CORRENTE GALVANICA: 1. PORTATORI DI PROTESI METALLICHE. 2. PRESENZA DI CORPI ESTRANEI METALLICI (SCHEGGE PROIETTILI OGGETTI METALLICI. 3. PORTATORI DI STIMOLATORI CARDIACI. 4. PORTATORI DI DEPOLARIZZATORI DEI NERVI PERIFERICI. Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 15

16 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 16/20 CONSIGLI PER UNA CORRETTA ELETTROSTIMOLAZIONE DIMAGRANTE: 1. Utilizzare treni d onda rettangolare monofa sici 2. Effettuare la seduta con il paziente a digiuno 3. Stimolare i muscoli sottostanti il tessuto adiposo 4. Far effettuare esercizi respiratori ogni 5 minuti di terapia 5. Utilizzare per la conducibilità elettrica, sostanze idonee al caso ed alla polarità dell elettrodo CONSIGLI PER UNA CORRETTA ELETTROSTIMOLAZIONE MUSCOLARE: 1. Utilizzare treni d onda con pausa di ristoro 2. Effettuare la seduta dopo assunzione di aminoacidi 3. Stimolare solo i muscoli da potenziare 4. Far effettuare esercizi respiratori ogni 5 minuti di terapia 5. Utilizzare per la conducibilità elettrica, sostanze idonee al caso ed alla polarità dell elettrodo CONSIGLI PER UNA CORRETTA ELETTROTERAPIA DRENANTE: 1. Utilizzare correnti a simmetria variabile 2. Trattare tutta l area con ritenzione idrica 3. Seguire le linee di scarico venose e linfatiche 4. Utilizzare polarità negativa 5. Utilizzare soluzione carbonica A parità di superficie, la profondità di veicolazione risulta proporzionale all intensità di corrente ed ai tempi impiegati Superficie Intensità Tempo Profondità 1Cm 2 0,1 mamp. 20 0,1mm 1Cm 2 1 mamp. 20 1mm 1Cm 2 10 mamp mm 1Cm 2 10 mamp mm 1Cm 2 10 mamp. 80? 20 mm? CONSIGLI PER UNA CORRETTA ELETTROSTIMOLAZIONE DRENANTE: 1. Utilizzare treni d onda rettangolare monofa sici 2. Stimolare tutti i muscoli della zona con ritenzione 3. Utilizzare un numero di elettrodi idoneo 4. Non usare alcuna sostanza o farmaco 5. Rimuovere qualsiasi traccia di sali dalla cute CONSIGLI PER UNA CORRETTA ELETTROTERAPIA DIMAGRANTE: 1. Utilizzare correnti a simmetria variabile 2. Effettuare la seduta con il paziente a digiuno 3. Trattare solo l area con tessuto adiposo in ecce sso 4. Seguire le linee di scarico venose e lifatiche 5. Utilizzare sostanze idonee al caso ed alla polarità Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 16

17 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 17/20 Per il NEEDLE SHAPING, la ricostruzione volumetrica autologa, si utilizza un apparato in grado di erogare una corrente programmabile nei parametri fondamentali(pulse Width e Pulse Repetition Rate) miscelata con una corrente galvanica ad alta tensione e limitata in corrente. Alcuni miscelano a queste due correnti una terza corrente idonea all apertura dei porocanali di membrana ad una frequenza molto prossima a quella che deriva dalla impostazione della corrente programmabile per generare un battimento tra le due frequenze. Queste correnti miscelate, potenziate dalla loro azione sinergica, regolate ad una intensità tale da non essere percepite dal paziente se non in certi punti particolarmente sensibili, devono essere applicate ad un ago non schermato da agopuntura, di quelli con manico metallico da dodici o quindici centimetri allo scopo di far aderire le fibre elastiche del derma al corpo dell ago. Una volta agganciate e leggermente disidratate, per sottrazione salina elettromediata, le fibre elastiche evono essere arrotolate con estrema delicatezza fino ad ottenere una sorta di fuso di materiale autologo ben visibile al movimento dell ago. Se la corrente elettrica deve avere caratteristiche idonee ad agganciare le fibre elastiche del derma e far migrare parte dei sali interstiziali che altererebbero la durata nel tempo dei risultati ottenuti, anche la trazione esercitata con l ago deve essere tale da ottenere un certo volume ma non deve mai strappare fibre da altri distretti. Infatti, diversamente dalle altre tecniche di autotrapianto, ci si limita ad assottigliare la parte donatrice per rigonfiare le volumetrie in minus. Le strutture donatrici, solamente e microscopicamente assottigliate, riprendono i volumi iniziali nei ventotto giorni successivi, mentre la parte ricostruita, raggiunge il volume definitivo dopo circa sette giorni per mantenerlo a lungo. Per spiegare questo fenomeno basta riferirsi ai derma espander, una sorta di palloncini che il chirurgo gonfia sotto la pelle del paziente per ottenere del tessuto da trapiantare asportandolo con la tecnica del lembo a losanga. La parte donatrice in questo caso riprende lo spessore iniziale mentre come ovvio presenta una impercettibile cicatrice lineare al centro. Ovviamente nel nostro caso la cicatrice non sarà presente, e non avremo dx mai scalini dal momento che operiamo degli spostamenti volumetrici molto piccoli del sottocutaneo senza incidere la cute. Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale. Normalmente si possono ottenere Volumi importa nti, per scivolamento di tessuti con ausilio elettrico, senza introdurre alcun tipo di sostanza, ma sfruttando i tessuti stessi che in quanto omologhi non alterano la fisionomia e non presentano scalini o ponfi. Il paziente non percepisce alcun tipo di sensazione o fastidio al passaggio della corrente che deve avvenire per il tempo strettamente necessario a permettere l'aggancio delle fibre del sottocutaneo utili per ottenere i volumi desiderati, mentre i liquidi eliminati osmoticamente dalla deprivazione salina mediata dalle correnti, non permetteranno lo srotolarsi delle fibre e del collagene arrotolato. Fondamentale per risultati duraturi, applicare prima la corrente poi ruotare nel verso opportuno l asse dell ago e alla fine sfilarlo con decisione dopo averlo ruotato di pochi gradi in senso opposto. Interlacciare le fibre, infiggere aghi elettrodo con decisione senza dare dolore, sapersi fermare esattamente quando ci si accorge se il paziente sente fastidio o dolore, erogare la corretta quantità di Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 17

18 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 18/20 corrente solo nei punti che ne hanno reale necessità, senza farsi prendere la mano. Ricordarsi che per le rughe periorbitarie e nelle zone di cute molto sottile non si deve ruotare l ago per più di 360 gradi per evitare anellini di connettivo che potrebbero essere visibili tipo catena di rosario. Acquisire quella sensibilità che, ci avverte quando le fibre che stiamo strecciando stiano per distaccarsi(cosa che non deve avvenire mai, altrimenti ci troveremo un altro vuoto da colmare), e quando sia giunto il momento di sfilare l ago. Nella foto si vede come il sottile ago mediante una debole corrente genera un volume importante nei punti desiderati, senza iniettare sostanza dato che l'ago stesso è di metallo pieno ed il contatto elettrico è, in questo caso, mediato dalle dita del medico. Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale. Volumi anche importanti, ottenuti con questa tecnica, non alterano la fisionomia e non presentano scalini o ponfi. Alla fine, anche un occhio esperto, non sarà in grado di riconoscere dove sia stato effettuato il trattamento estetico anche se i volumi ottenuti siano importanti. L innovazione consiste nel non aver inserito materiali estranei che potrebbero dare problemi. Per spiegare il meccanismo di questa tecnica, immaginiamo di inserire un perno di metallo in una rete formata da tanti elastici di gomma. Se ruotassimo questo perno sugli elastici, esso scivolerebbe senza provocare alcun effetto meccanico. Ora, applichiamo il nostro mix di correnti, riusciremo finalmente a far aderire il nostro perno agli elastici di gomma, riuscendo ad ottenere un fuso del volume desiderato. Ovviamente, non si deve esagerare con la trazione, per evitare di strappare gli elastici. Il perno di cui sopra corrisponde al nostro ago, mentre la rete di elastici di gomma corrisponde ai componenti del derma. I risultati sono eccellenti sia per la durata praticamente definitiva sia per l'estetica decisamente naturale. Nelle rughe sottili, periorbitarie e perilabiali, una volta inserito l'ago, è sufficiente erogare corrente solo per pochi istanti. quindi sfilarlo. Nel caso delle nasogeniene e delle nasolabiali, si utilizza la tecnica a zig zag che permette un massiccio trapianto dai margini. Si Infiggere l'ago parallelamente al piano cutaneo ma non lungo l'asse della ruga, bensì prima sotto il lato destro per poi dirigere verso sinistra passando sotto l'asse della stessa. Evitare di infiggere perpendicolarmente il solco delle pliche e delle rughe sottili, a causa della trazione dai piani sottostanti che provocherebbe una depressione del punto di infissione. Tecnica dell arrotolamento. Infiggere l ago perpendicolarmente al solco, ruotarlo di centottanta gradi e dopo breve erogazione di corrente, sollevare la parte e, mantenendola sollevata, ruotarlo di centottanta gradi in senso anti orario, permettendone la fuoriuscita. Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale. Per ruotare il labbro verso l esterno rendendolo convesso, se il paziente presenta già delle labbra carnose, si dovranno trovare con un palper i punti da trattare premendo delicatamente sul labbro fino a trovare il punto che aumenta la convessità mucosa. Quindi infiggere esattamente il punto trovato per creare il fuso.(vedi foto) Precauzioni e consigli: Evitare formazioni neviche, virali, micotiche e vasi. Nel caso delle labbra, è necessario far fare al paziente la smorfia che si vede nella foto per evitare che qualcuno possa affermare che si Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 18

19 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 19/20 siano creati dei vuoti e per dimostrare a noi stessi che dopo le quattro applicazioni le barre del codice sono diminuite o scomparse. Non esercitare trazione o rotazione in presenza di dolore per la possibile formazione di ematomi. Nelle rughe profonde e nelle depressioni ipodermiche, infiggere l'ago-elettrodo lateralmente al fondo ed arrotolare fino alla formazione di un fuso delle dimensioni idonee al riempimento della parte. Se il solco risulta particolarmente depresso, sempre infiggendo dai lati, ottenere un fuso perpendicolare al solco in modo da ottenere con i precedenti una struttura ad h, simile a punti di sutura. Si otterrà un riempimento in diagonale per tutta la lunghezza della depressione. Rughe periorbitarie e palpebrali: infissione assiale con rotazione oraria per la superiore dx e inferiore sn e vice versa per le controlaterali. Detta rotazione, anche se i tessuti lo permettono non dovrà mai superare i 180 gradi. In caso di sanguinamento anomalo o di ematomi utilizzare un tampone freddo. Ovviamente, i risultati realmente definiti vi, riguardano la correzione delle cicatrici depresse e le volumetrie delle parti non soggette a sollecitazione da parte della mimica. Invece le rughe da espressione, anche se alcune possono LABBRA PRIMA DEL TRATTAMENTO in basso a sn LABBRA DOPO QUATTO MESI E TRE APPLICAZIONI in alto a dx scomparire definitivamente, solitamente si ripresentano a distanza di mesi o di anni in base alla mimica del soggetto. Nel caso delle labbra i risultati sono estremamente duraturi, anche parecchi anni, mentre per il cosiddetto codice a barre, quelle rughe a raggiera che si evidenziano pronunciando in modo esagerato la vocale "U", spesso bisogna ritoccarle a distanza di alcuni mesi. Per un risultato ottimale è assolutamen te necessario rispettare la tecnica ed i punti di infissione dell'ago oltre ai tempi di erogazione del mix di corrente elettronica. Naturalmente, nelle aree donatrici, il tessuto si rigenera perfettamente dato che le fibre stirate del sottocutaneo non sono state danneggiate o asportate, ma solo assottigliate. È l'insieme di tanti piccoli filamenti che ci permette di ottenere questi risultati. Durante la seduta di needle shaping, invito sempre ad osservare il risultato ottenuto appena allontanato il microago dalla parte, perché quello sarà il risultato che si avrà a distanza di giorni o mesi. Infatti trascorsi altri tre o quattro minuti, la parte apparirà più gonfia a causa dell'irritazione dei tessuti determinata dal passaggio dell'ago. Questo ulteriore rigonfiamento che sembra aver ridato il volume che cercavamo, si riassorbirà nel giro di due o tre giorni. Quello che invece resta è il risultato visibile appena sfilato l'ago. Ogni ruga deve essere trattata almeno quattro volte per un risultato accettabile. Le sedute non possono essere effettuate se non siano trascorsi almeno ventotto giorni tra l'un e l'altra, tempo necessario ad un ciclo di ricrescita. paziente con codice a barre dove è stato necessario incrementare anche il volume di entrambe le labbra. Arrotolare sempre creando il fuso del volume desiderato. Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 19

20 Dottor Giorgio Fippi Lezioni di Elettrologia ed Elettrochirurgia di Superficie pag. 20/20 Fermarsi se il paziente riferisce fastidio o dolore(patogniomonico di un vaso o di un nervo incappato nel gomitolo di fibrina che stavamo realizzando). Quindi srotolare di novanta-cento ottanta gradi e sfilare l ago dopo aver erogato corrente(codice a barre e solchi). In molti casi si deve operare una sorta di trama e ordito per evitare che il paziente, appena terminato il trattamento, con la mimica del viso, sorridendo o ammiccando, possa far sciogliere, srotolare il fuso appena formato rendendo inefficace il trattamento. vera e propria treccia che risulterà duratura nel tempo. Tecnica del Piercing: l'ago penetra nei tessuti per fuoriuscirne esattamente come un piercing. A questo punto l'operatore ruoterà lago, dopo aver erogato corrente per alcuni istanti, secondo l'asse maggiore in senso orario fino ad ottenere una specie di fuso nel derma e continuerà ad arrotolare fino ad ottenere il volume desiderato, idoneo a riempire la ruga o la lesione, quindi ruoterà di centottanta gradi in senso anti orario e Tecnica della treccia. Fusi perpendicolari tra loro fino ad ottenere una sfilerà l'ago senza erogare corrente. L'ago del piercing deve essere ruotato in senso orario al lato superiore destro ed antiorario al lato superiore sinistro, per portare materiale dai lati al disotto della parte depressa. Questa ultima tecnica si utilizzerà per le volumetrie di labbra e zigomi.aspetto della parte dopo alcuni minuti. Da notare che il volume reale che durerà nel tempo è quello che si osserva appena sfilato l ago dai tessuti, poi incomincerà una reazione nel punto trattato come nella foto. Questi volumi un po arrossati sono la fisiologica reazione infiammatoria al trattamento che scomparirà in poche ore, mentre il volume visto appena sfilato l ago rimarrà per mesi o anni a seconda della mimica del soggetto. Nelle cicatrici depresse, il volume ottenuto con il needle shaping solitamente è garantito a vita. Depositato alla S.I.A.E. Università degli Studi di Camerino pagina 20

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