UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012."

Transcript

1 UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA Herpesvirus

2 UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA Origine del nome dal greco (Ippocrate) herpein: insinuarsi, strisciare...o'er ladies lips, who straight on kisses dream, which oft the angry Mab with blisters plagues,...o sulle labbra delle donne che sognano baci, e che invece spesso la perfida fata Regina Mab ricopre di bollicine, Romeo and Juliet, W. Shakespeare, c1595

3 Famiglia: Herpsviridae

4 Herpesvirus: caratteri generali - genoma: DNA bicatenario - diametro: nm - simmetria icosaedrica - capside con 162 capsomeri - presenza del mantello - presenza del tegumento (materiale amorfo tra capside ed envelope contenente enzimi virali che proteggono la particella e facilitano la replicazione) - è inattivato da etere e cloroformio. La replica è nucleare (al microscopio visibili inclusioni intranucleari) PM: 100x10 6.

5 Peculiarità degli Herpesvirus Il genoma codifica per molte proteine che regolano la sintesi di DNA e di RNAm e la sintesi proteica Codifica per enzimi come la DNA pol che promuove la replica virale. La replica è nucleare il virus gemma dalla membrana nucleare e viene liberato per esocitosi. Gli HSV causano infezioni litiche, persistenti, latenti e, per l EBV, immortalizzanti. Sono ubiquitari, la CMI è richiesta per la risoluzione

6 Il genoma di tutti gli Herpesvirus è lineare a doppio filamento, ma differisce per dimensioni e orientamento dei geni. Sequenze ripetute, dirette o invertite, delimitano regioni uniche del genoma: regione unica lunga (U L ); regione unica breve (U S ) e permettono la circolarizzazione del genoma e la sua ricombinazione. La ricombinazione tra sequenze ripetute ed invertite di HSV, CMV, e VZV permette a estese regioni del genoma di invertire l orientamento reciproco dei segmenti genomici U L e U S, formando genomi isomerici.

7

8 Replicazione degli Herpesvirus attacco delle gp virali (VAP: gb, gc, gd, gh,ge/gi) ai glicosaminoglicani (recettore: eparansolfato) presenti sulla cellula bersaglio. penetrazione per fusione (gp di fusione: gb) del mantello con la membrana citoplasmatica: ingresso nel citoplasma il nucleocapside raggiunge la membrana nucleare, rilascio del genoma nel nucleo trascrizione del genoma e sintesi delle proteine virali.

9

10 La trascrizione del genoma e la traduzione delle proteine virali avviene in 3 fasi: Sintesi delle proteine precocissime (α) Sintesi delle proteine precoci (β) Sintesi delle proteine tardive (γ) Proteine α: fattori di regolazione della trascrizione genica Proteine β: ulteriori fattori di trascrizione ed enzimi (polimerasi- timidina chinasi) Proteine γ: strutturali

11 Il nuovo genoma è trascritto dalla RNApol-DNAdip cellulare (RNA polimerasi II) La replica del genoma virale avviene ad opera della DNApol DNAdip virale (la DNA polimerasi virale è il bersaglio degli antivirali). Enzimi virali di recupero dei nucleotidi forniscono i substrati deossiribonucleotidici alla polimerasi. Questi enzimi favoriscono la replica virale in cellule che non si trovano in fase replicativa, dove mancano i substrati necessari alla sintesi del DNA virale (ad es., i neuroni).

12 I procapsidi vuoti si assemblano nel nucleo, poi si inserisce il DNA Il mantello viene acquisito dal foglietto interno della membrana nucleare o dalle vescicole del Golgi Il virus esce per lisi o esocitosi β α γ Il DNA virale si circolarizza e si replica come concatamero

13 Ciclo replicativo di HERPES VIRUS VP16: proteina del tegumento Il DNA virale si circolarizza e si replica come concatamero

14 Struttura dell HSV Il genoma codifica per 80 proteine Alcune hanno funzione enzimatica come: DNApol-DNAdip DNAsi timidina chinasi proteasi ribonucleotide reduttasi (converte i ribonucleotidi in deossiribonucleotidi) Molti di questi enzimi sono bersagli degli antivirali.

15 Il genoma dell HSV codifica per 11 glicoproteine che hanno funzioni di attacco (gb, gc, gd, gh, ge/gi) di fusione (gb) di proteine strutturali di evasione della risposta immune (gc, ge, gi) altre funzioni Ad es. la componente C3 del complemento si lega a gc e viene cosi eliminata dal siero. La porzione Fc delle IgG si lega al complesso ge/gi, mascherando cosi il virus e le cellule infettate dal virus. Tali attività riducono l efficacia antivirale degli anticorpi.

16 Replica virale Il virus instaura infezioni litiche in fibroblasti e in cellule epiteliali e infezioni latenti nei neuroni. L HSV-1 si lega all eparansolfato, un proteoglicano localizzato sulla superficie di molti tipi cellulari, ed in seguito interagisce con un recettore proteico adiacente. La fusione e penetrazione nella cellula ospite con la membrana dalla cellula è mediata dalla nectina -1α (HveC o PRR1) o un altro recettore detto HveA. Il virione viene rilasciato nel citoplasma e poi inizia la fase di trascrizione virale, una protein-chinasi codificata dal virus, e proteine citotossiche. Il capside si attacca a un poro nucleare e rilascia il genoma nel nucleo.

17 traduzione delle proteine Proteine precocissime (α): fattori di regolazione della trascrizione genica (stimolano la sintesi del DNA e delle proteine precoci) Proteine precoci (β): ulteriori fattori di trascrizione ed enzimi (DNA pol-dna dip, timidina-chinasi) Proteine tardive (γ): proteine strutturali (prodotte dopo la replicazione del genoma) Proteine α: regolatrici - fattori di trascrizione Proteine β: regolatrici - DNA pol- timidina chinasi Proteine γ: strutturali

18 Le proteine precocissime (α) comprendono proteine leganti il DNA, che stimolano la sintesi di DNA e promuovono la trascrizione dei geni virali precoci. Durante una infezione latente viene trascritta una regione specifica da cui si originano i trascritti associati alla latenza (LAT), ma tali RNA non sono tradotti in proteine. Le proteine precoci (β) includono la DNApol DNA-dip e una timidina chinasi. Altre proteine precoci inibiscono la produzione e iniziano la degradazione del DNA e degli RNAm cellulari(mrna). L espressione dei geni precoci e tardivi conduce alla morte della cellula: infezione litica

19 La replica del genoma inizia non appena viene sintetizzata la polimerasi. Nelle prime fasi il genoma assume forme circolari e concatameriche testa-coda, il DNA si replica mediante un meccanismo di cerchio rotante che genera un filamento di genoma. I concatameri danno origine ai singoli genomi, quando vengono incorporati in un procapside.

20 La replicazione del genoma porta alla trascrizione dei geni tardivi che codificano per le proteine strutturali. Le proteine del capside vengono trasportate nel nucleo dove vengono assemblate in procapsidi vuoti, all interno dei quali viene inserito il DNA. I capsidi contenenti il DNA si associano alle membrane nucleari contenenti proteine virali e gemmano all interno del reticolo endoplasmatico verso il citoplasma. Le gp virali vengono sintetizzate e processate nello stesso modo delle gp cellulari. Le proteine del tegumento si associano con il capside virale nel citoplasma, poi il capside virale gemma nell apparato del Golgi per acquisire il pericapside glicoproteico, il virus viene rilasciato per esocitosi o lisi cellulare.

21

22 L infezione dei neuroni da parte di HSV può comportare la replicazione virale oppure lo stabilirsi della latenza, a seconda di quali geni virali il neurone è in grado di trascrivere. La trascrizione solo dei LAT e di nessun altra proteina genera la latenza. Se, invece la cellula è in grado di trascrivere i geni precocissimi del virus, questo potrà replicarsi. Cosi come accade per gli altri alfa-herpesvirus, HSV codifica una TK (enzimi di recupero) per favorire la replica nelle cellule che non si replicano, come i neuroni. L HSV inoltre codifica per una proteina ICP34.5 che facilita la crescita del virus all interno dei neuroni rimuovendo un blocco cellulare per la sintesi proteica, che viene attivato in risposta a l infezione virale o come risposta all IFN alfa.

23 Alcuni caratteri differenziali tra HSV-1 e HSV-2 Entrambi: struttura simile, diametro di nm Si differenziano in base ad alcune proprietà biologiche HSV-1: forma placche più piccole se coltivata nella linea cellulare chiamata Morris hepatoma (MCA) è meno sensibile alle alte T è più sensibile alla eparina. Herpes simplex virus (HSV) non forma sincizi nei monostrati cellulari renali è poco neurotropico se inoculato negli animali da esperimento.

24 Patogenesi ed Immunità I virus HSV-1 e 2 infettano e si replicano in cellule mucoepiteliali e stabiliscono poi una infezione latente nei neuroni che innervano l area infettata. HSV causa malattia nel sito d infezione. In genere HSV-1 causa infezioni nella parte superiore del corpo HSV-2 causa infezioni nella parte inferiore.

25 Patogenesi ed Immunità HSV causa infezioni litiche in molte cellule persistenti in linfociti, macrofagi infezioni latenti nei neuroni A livello nucleare delle cellule infettate si ha la formazione di corpi inclusi intranucleari acidofili di Cowdry di tipo A. Altri ceppi formano dei sincizi.

26 Patogenesi ed Immunità Penetrazione del virus attraverso lesioni di cute e membrane mucose. Il virus si riproduce alla base della lesione ed infetta i neuroni innervanti raggiungendo per trasporto assonale retrogrado i gangli: gangli del trigemino per l HSV-1 gangli sacrali per HSV-2 Il virus poi ritorna nel sito iniziale di infezione e può rimanere inapparente o causare lesioni vescicolari. La lesione si rimargina senza lasciare la cicatrice.

27 Patogenesi ed Immunità La risposta immune si basa su: IFN-gamma, cellule NK, DH (ipersensibilità ritardata). I lifociti T citotossici (CTL e T Killer) uccidono le cellule infettate e risolvono la malattia in atto. Anticorpi neutralizzanti (NT) limitano la sua diffusione. In assenza di CMI, l infezione si può disseminare ad organi vitali ed al cervello.

28 La ricorrenza può essere causata da stress, traumi, febbre, esposizione alla luce solare. In questo caso il virus migra a ritroso lungo il nervo, causando lesioni a livello cutaneo o mucoso. La riattivazione può avvenire anche in presenza di anticorpi, tuttavia sono meno gravi più localizzate e di minore durata rispetto agli episodi primari, grazie alla memoria immunitaria.

29

30 Epidemiologia degli HSV-1 e -2 l HSV è labile, inattivato da ambiente secco, detergenti, tratto GI. E trasmesso dai liquidi delle vescicole, saliva, secrezioni vaginali ( il mescolarsi e il combinarsi di membrane mucose ). Causano infezioni orali e genitali. HSV-1: contatto orale, baci, bicchieri, spazzole, saliva, dita, cute,il virus penetra attraverso una lesione cutanea. L autoinoculazione può anche causare l infezione degli occhi. HSV-2: contatto sessuale, autoinoculazione, madrefeto. Escrezione del virus dalla cervice durante le perdite vaginali.

31 Soggetti a rischio di contrarre infezioni da HSV - bambini (HSV-1) - persone attive sessualmente (HSV-2) - medici, infermieri, dentisti, ginecologi persone a contatto con secrezioni orali e genitali (patereccio erpetico).

32 infezioni da HSV-1 e HSV-2 HSV-1

33 Manifestazioni cliniche delle infezioni da HSV-1 Infezioni primarie: vescicole trasparenti con base eritematosa, che si trasformano in lesioni pustolose, ulcere e croste. Gengivostomatite primaria (bambini tra il 6 mese e il 3 anno di età): lesioni, ulcere, (bocca, palato) faringe, gengive, mucosa buccale, lingua. Latenza nel ganglio del trigemino. Cheratocongiuntivite erpetica limitata ad un solo occhio. Ulcere corneali o vescicole palpebrali. Può dare episodi ricorrenti causando cicatrici permanenti, danno corneale e cecità Faringite erpetica Stomatite Eczema erpetico Patereccio erpetico Herpes gladiatorum

34 Manifestazioni cliniche delle infezioni da HSV-1 Infezioni primarie: vescicole trasparenti con base eritematosa, che si trasformano in lesioni pustolose, ulcere e croste. Herpes labiale Stomatite Gengivostomatite primaria Cheratocongiuntivite erpetica Faringite erpetica Eczema erpetico Patereccio erpetico Herpes gladiatorum Encefalite erpetica Herpes neonatale

35 HSV-1: herpes labiale

36 Lesioni erpetiche primarie (HSV-1) Gengivostomatite primaria (bambini tra il 6 mese e il 3 anno di età): lesioni, ulcere, (bocca, palato) faringe, gengive, mucosa buccale, lingua. Latenza nel ganglio del trigemino. Gengivitite Gengivostomatite erpetica

37 Lesioni erpetiche primarie (HSV-1) Cheratocongiuntivite erpetica limitata ad un solo occhio. Ulcere corneali o vescicole palpebrali. Può dare episodi ricorrenti causando cicatrici permanenti, danno corneale e cecità Cheratite erpetica

38 Lesioni erpetiche primarie (HSV-1) Infezioni cutanee Patereccio erpetico Eczema erpetico Herpes gladiatorum Patereccio erpetico Eczema erpetico Herpes gladiatorum

39 Encefalite erpetica (HSV-1): malattia febbrile acuta. Le lesioni sono limitate ad un solo lobo temporale. Elevato indice di mortalità Meningiti da HSV-2 infezioni da Herpesvirus dopo 10gg dall infezione primaria, febbre elevata, rigidità nucale, mal di testa, fotofobia, nausea. Herpes neonatale (17%: HSV-2) Il neonato si infetta per via transplacentare, perinatale. Disseminazione del virus a fegato, polmoni e SNC, in alcuni casi l infezione è letale.

40 Manifestazioni cliniche delle infezioni da HSV-2 Nei maschi lesioni sul glande o su tutto il pene. Nelle femmine: vulva, vagina, cervice, area perianale Sintomi: le lesioni possono essere accompagnate da febbre, mal di testa, malessere, adeniti inguinali, perdite vaginali, negli omosessuali proctiti. Latenza nei gangli sacrali Riattivazioni ogni 2-3 settimane. Herpes genitale della vulva Herpes genitale del pene

41 Herpesvirus Sieropositività dell HSV-2 (1% nei collegi maschili, 15-20% in persone ad alte condizioni igieniche % in persone a basse condizioni igieniche, 80% prostitute). L HSV-2 è associato da un punto di vista sieroepidemiologico con il cancro della cervice nella donna (come cofattore per gli HPV).

42 Diagnosi di infezione da Herpesvirus Campioni biologici: Raschiamenti dalle vescicole (strisci di Tzanck). Aspirando il liquido delle lesioni con tamponi di cotone alle vescicole, colorando con Wright/Giemsa Esame colturale in cellule diploidi umane (HeLa, HEp2, fibroblasti), cellule renali di coniglio. Presenza di cellule giganti polinucleate (sincizi) con inclusioni (Corpi di Cowdry di tipo A; n.b.: Cowdry tipo B = cellule infettate da poliovirus) IMMUNOFLUORESCENZA Effetto citopatico in ore. Immunoistochimica. PCR: DNA virale in campioni biologici. Ricerca di anticorpi mediante differenti metodiche sierologiche I tests sierologici sono utili per la diagnosi di una infezione primaria e per studi epidemiologici.

43 Terapia e profilassi I farmaci possono essere analoghi nucleosidici o inibitori della DNA polimerasi. I farmaci inibiscono la replica virale agendo sugli enzimi della replica ma non sono in grado di eliminare il virus in latenza nei gangli sensoriali. Aciclovir (vedi ) vidarabina iododeossiuridina (cheratite erpetica) trifluoridina (cheratite erpetica) famciclovir, valaciclovir, penciclovir Evitare il contatto con le lesioni. Uso di guanti, uso di preservativi, parto cesareo. No vaccini.

44 L aciclovir è un analogo nucleosidico, è il farmaco anti-hsv, viene attivato dalla fosforilazione della timidina chinasi virale e poi utilizzato come substrato dalla DNApol virale. In seguito questi farmaci vengono incorporati nel DNA virale prevenendo cosi la sua sintesi. La resistenza a questi farmaci deriva da mutazioni che inattivano la TK, riducendo la conversione del farmaco nella sua forma attiva. Mutazioni della DNApol producono resistenza.

45 HSV-3: virus varicella-zoster (VZV)

46 VZV: caratteri generali Diametro di nm Simmetria icosaedrica 75 proteine Il mantello è sensibile all ambiente secco e ai detergenti. Caratteristiche in comune con l HSV-1 e -2: 1) stabilisce infezioni latenti nei neuroni 2) La CMI è importante nella difesa 3) Le lesioni sono simili. Codifica per una timidina-chinasi ed è sensibile ai farmaci antivirali. Si trasmette attraverso le vie respiratorie.

47 VZV Patogenesi La trasmissione attraverso le vie respiratorie. L infezione primaria inizia con l infezione delle tonsille e della mucosa respiratoria, poi vasi linfatici, viremia, SRE. Dopo gg la seconda viremia, infezione dei linfociti T, cellule epiteliali cutanee. A livello cutaneo causa un rash: macula, papula, vescicola, pustola, crosta. Le manifestazioni sono asincrone. Febbre e sintomi sistemici si accompagnano al rash.

48 Latenza nelle radici dei gangli dorsali e dei nervi cranici. Riattivazione, migrazione dai gangli alla cute zoster. Gli Ab limitano la diffusione della viremia di VZV ma la CMI è importante per limitare, la progressione e la risoluzione della malattia. In assenza di CMI il virus causa disseminazioni (polmoni, fegato, cervello).

49 L infezione primaria acuta è la varicella. La riattivazione causa l herpes zoster (fuoco di S. Antonio) nei dermatomeri innervati. Latenza nelle radici dorsali e gangli dei nervi craniali. La CMI è protettiva.

50 Varicella È una delle 5 malattie esantematiche infantili insieme a morbillo rosolia V a malattia (Parvovirus B19) 6 a malattia o roseola infantum (Herpes tipo 6 e 7) CLINICA può essere sintomatica o asintomatica. Febbre, rash maculo-papulare dopo una incubazione di 14 gg. Rash: macule, papule, vescicole, pustole, croste. Il rash è asincrono; le manifestazioni durano 3-5 giorni. Il rash è generalizzato: tronco, estremità, testa. Negli adulti è più grave e si ha una polmonite interstiziale nel % di pazienti adulti.

51 Herpes zoster Riattivazione di una infezione latente di varicella. Dolore acuto nelle aree innervate precede la comparsa di lesioni. I eritema è limitato ai dermatomeri. Lesione maculo-papulare con base eritematosa, vescicole. Una complicazione è la nevralgia posterpetica che persiste per mesi/anni che si verifica nel 30% dei pazienti con età > 65 anni che hanno sviluppato lo zoster. Un altra complicazione è lo zoster oftalmico.

52 Herpes zoster ( fuoco di S. Antonio )

53 Virus della Varicella-Zoster Infezione e diffusione

54

55

56 Epidemiologia Il virus è molto contagioso, il 90% circa delle persone suscettibili hanno contratto l infezione in casa tra i familiari. La malattia ha la trasmissione per via respiratoria o mediante contatto con vescicole cutanee. I pazienti sono contagiosi prima e durante i sintomi. Il % delle persone infettate dal VZV sviluppa lo zoster, l incidenza è parallela con l età. Lo zoster può essere una sorgente d infezione di varicella in persone non immuni come i bambini.

57 Soggetti a rischio Personale sanitario Maestri, insegnanti, personale di scuole e asili Residenti in case di cura Carcerati, personale di sorveglianza Militari

58 Diagnosi (simile a HSV-1 e 2) Raschiamenti dalle vescicole IF diretta Biopsie, secrezioni respiratorie Strisci di cellule di Tzanck Esame colturale su fibroblasti diploidi umani CPE (dopo 3-6gg), corpi inclusi di Cowdry tipo A. Inclusi nucleari, sincizi. Biopsie per ricercare gli Ag (Immunofluorescenza per ricercare gli antigeni di membrana). PCR. Test sierologici (ELISA) VZV

59 Trattamento, Prevenzione e Controllo delle infezioni da VZV - bambini con varicella: non si effettua terapia. - adulti o a pazienti ID con VZV: terapia con aciclovir, famciclovir, valaciclovir. Uso di VZIG (immunoglobuline vs. varicellazoster). Analgesici,anestetici locali danno sollievo dalla nevralgia posterpetica che segue lo zoster. Uso di Vaccino Oka (a virus vivo ed attenuato).

60 Virus di Epstein-Barr (EBV) EBV causa: Mononucleosi infettiva Linfoma di Burkitt Linfoma di Hodgkin Carcinoma nasofaringeo Leucoplachia orale capelluta

61 Appartiene ai gammaherpesvirus - diametro nm. EBV - codifica per 70 proteine, espresse o meno a seconda dei differenti tipi di infezioni. 2 classi di EBV: EBV-A presente solo nelle cellule B di persone immunocompetenti, EBV-B è isolato in persone immunocompromesse

62 replica di EBV Tropismo limitato dal recettore per il C3d del complemento (detto anche CR2 o CD21) e da un corecettore costituito dalle molecole di classe II del sistema HLA espresso su: linfociti B cellule epiteliali dell orofaringe e nasofaringe L infezione da EBV ha 3 possibili evoluzioni: a) il virus si può replicare in linfociti B e in cellule epiteliali permissive per la replicazione di EBV (infezione di tipo replicativo); b) il virus può causare infezioni latenti in linfociti B (semipermissive) in presenza di linfociti T (infezione latente); c) il virus può stimolare e immortalizzare le cellule B.

63 Infezione permissiva sulle cellule epiteliali e linfociti B Le cellule permissive permettono la trascrizione e la traduzione della proteina attivatrice ZEBRA, che attiva i geni precocissimi del virus (BZLF1 e BRLF1) ed il ciclo litico. Segue la sintesi della DNApol e la replica del DNA Sono poi sintetizzate le proteine strutturali del capside virale. Le gp comprendono la gp 350/220 che è la proteina virale di attacco e la gp 85. Le proteine virali prodotte durante una infezione produttiva sono: antigene precoce (EA) antigene del capside virale (VCA) gp dell antigene di membrana (MA)

64 EBV Durante l infezione latente e immortalizzante vengono espressi differenti trascritti virali. Vengono espressi geni precocissimi come 1) 5 antigeni nucleari di Epstein - Barr (EBNA) 2) proteine latenti (LP) 3) proteine latenti di membrana 1,2 (LMP) 4) EBER-1, EBER-2 (2 piccoli RNA)

65 Le EBNA (EBNA 1, 2, 3a, 3b, 3c) e le LP sono proteine che si legano al DNA sono essenziali per lo stabilirsi dell infezione (EBNA-1) e per l immortalizzazione (EBNA-2). Le LMP sono proteine di membrana ad attività oncogeno-simile. Queste proteine stimolano la crescita ed immortalizzano cellule B.

66 Patogenesi e Immunità La malattia da EBV risulta o da una risposta immunitaria iperattiva (mononucleosi infettiva) o dalla mancanza di una risposta immunitaria efficace (linfoma, leucoplachia orale capelluta) L infezione produttiva delle cellule B e delle cellule epiteliali dell orofaringe, come le tonsille, promuove la liberazione del virus nella saliva per trasmettere il virus ad altri ospiti e stabilisce una viremia per diffondere il virus ad altre cellule B nel tessuto linfatico e sangue.

67 EBV è un mitogeno per le cellule B. Le proteine del virus attivano la replicazione delle B cells e prevengono anche l apoptosi. Le T-cells controllano la proliferazione delle B-cells: in assenza delle T-cells, EBV può immortalizzare i linfociti B. In vivo la proliferazione delle cellule B porta alla produzione di IgM spurie dette anticorpi eterofili. Se i linfociti T non riescono a limitarla, la proliferazione continuata delle cellule B (assieme agli effetti di altri cofattori) può causare lo sviluppo di linfomi.

68 Nel corso dell infezione produttiva gli anticorpi sono prima prodotti contro i componenti del virione, VCA ed MA e poi contro EA. Dopo la guarigione dell infezione viene prodotto un anticorpo contro Ag nucleari (EBNA). Le cellule T sono essenziali per limitare la proliferazione delle cellule B infettate da EBV e per il controllo della malattia. La mononucleosi infettiva è il risultato di una guerra civile tra le cellule infettate da EBV e le cellule T ad azione protettiva.

69 La linfocitosi e l epatosplenomegalia che si osserva nella mononucleosi deriva dall attivazione e proliferazione delle cellule T. Si tratta di linfociti T atipici (o cellule di Downey o virociti ), che aumentano numericamente nel sangue periferico durante la seconda settimana di infezione raggiungendo il 10-80% del n totale dei leucociti. L EBV può essere riattivato quando la cellula B della memoria viene attivata e può diffondersi nella saliva.

70 Patogenesi dell EBV a) EBV nella saliva cellule epiteliali dell orofaringe, escrezione del virus dalla saliva faringiti. b) EBV nella saliva cellule epiteliali dell orofaringe proliferazione delle cellule B anticorpi eterofili. c) EBV nella saliva cellule epiteliali dell orofaringe proliferazione delle cellule B attivazione delle cellule T (fegato, linfonodi, milza) risoluzione linfociti T atipici (Cellule di Downey) ingrossamento.

71

72 Mononucleosi infettiva

73 Marker dell infezione di EBV 1) EBNA: Ag nucleare, marker precoce, si lega al DNA, gli Ab indotti si sviluppano tardivamente. 2) Ag precoce: EA-R (citoplasmatico), marker del ciclo litico, gli Ab Anti-EA-R sono presenti nel Linfoma di Burkitt. 3) Ag EA-D (citoplasmatico e nucleare). Gli Ab sono presenti in soggetti con mononucleosi infettiva. 4) Ag capsidico virale (VCA), citoplasmatico. Ag tardivo, presente nelle cellule produttive; Ab anti-vca IgM sono transitori, Ab Anti-VCA IgG sono persistenti.

74 Marker dell infezione di EBV 5) Ag di membrana LYDMA, è presente nelle cellule produttive e nelle infezioni in vitro; Non è rivelabile da anticorpi. 6) Ag di membrana MA, presente sulla superficie cellulare, presente sul mantello. Gli Ab anti-ma transitori e persistenti. 7) Anticorpi eterofili. La proliferazione delle cellule B indotte da EBV promuove la produzione di Ab eterofili. Si rivelano con la prova di Paul Bunnell- Davidsohn (PBD) su emazie di pecora, cavallo o bovino.

75 Epidemiologia dell EBV Mononucleosi infettiva: trasmissione attraverso la saliva, contatti stretti (malattia del bacio) o tramite spazzolini, bicchieri contaminati. Linfoma di Burkitt: cofattori malaria, predisposizione genetica. Carcinoma nasofaringeo: predisposizione genetica e alimentazione (Cina). Leucoplachia orale capelluta: trapiantati e malati di AIDS sono ad alto rischio.

76 Clinica Mononucleosi infettiva Periodo d incubazione 30-40gg, Bambini, adolescenti, adulti. Sintomi: febbre alta, malessere, faringite essudativa, linfoadenopatia, epatosplenomegalia, affaticamento, disordini neurologici, ostruzione laringea, rottura della milza. Complicazioni neurologiche: - meningoencefalite asettica - sindrome di Guillian-Barré

77 EBV: altre patologie correlate Sintomatologia simile alla sindrome da fatica cronica caratterizzata da febbricola, mal di testa, gola infiammata, debolezza muscolare, spossatezza. Disordini linfoproliferativi indotti da EBV: - Linfomi in pazienti senza cellule T; - Malattia linfoproliferativa legata al cromosoma X; - Disordini linfoproliferativi post-trapianto: PTLD: post-transplant lymphoproliferative disease possibile complicazione nel primo anno dopo il trapianto.

78 Linfoma di Burkitt (linfoma endemico): tumore dei ragazzi africani in aree malariche. Le cellule tumorali presentano sequenze di DNA ed esprimono Ag virali come l EBNA1. Concause sono: Traslocazione cromosomiale (8:14; 8:22, 8:2) soprattutto i cromosomi 8 e 14, determinano l attivazione dell oncogene cmyc sito sul cromosoma 8. Zone malariche. Carcinoma rinofaringeo in Cina Leucoplakia orale capelluta: lesioni della bocca, infezione opportunistica in pazienti con AIDS.

79 cromosoma 8 cromosoma 14 traslocazione reciproca 8; 14 c-myc Ig Ig c-myc Traslocazione cromosomica 8;14 L oncogene c-myc presente sul comosoma 8 viene trasferito al cromosoma 14 in prossimità dei geni che codoficano per le catene pesanti delle immunoglobuline

80 Patofisiologia della Mononucleosi infettiva

81 EBV: Diagnosi Diagnosi clinica: febbre, linfoadenopatia, faringite per 1-4 settimane Linfocitosi del 60-70% 30% (comunque >10%) di linfociti atipici No esame colturale Esami sierologici: - test Paul Bunnell-Davidsohn: Ab eterofili (IgM) in grado di agglutinare emazie di pecora o equine (monospot test, rapido di screening) - test ELISA Probes di DNA IFI

82 Diagnosi sierologica Suscettibilità Non sono presenti anticorpi verso VCA Infezione primaria IgM vs. VCA (infezione acuta in atto) IgG vs. VCA Assenti anticorpi vs. EBNA L 80% dei pazienti ha anche anticorpi vs. EA Infezione pregressa Anticorpi vs VCA Anticorpi vs. EBNA Riattivazione Anticorpi vs. EBNA Aumento di anticorpi vs. EA: suggestiva quello che si fa veramente! N.B.: La produzione di anticorpi anti EBNA richiede la lisi della cellula infetta ed indica il controllo da parte delle cellule T della malattia attiva.

83

84 Prevenzione e Controllo nessun trattamento (la mononucleosi è benigna soprattutto nei bambini) nessun vaccino è disponibile. Immunità duratura dopo l infezione.

85 Cytomegalovirus (CMV) E un virus assai diffuso il 60-90% della popolazione è sieropositivo per CMV infetta l 0,5-2,5% dei neonati Il CMV è la causa più frequente di difetti congeniti. Patogeno opportunista negli immunocompromessi. Betaherpesvirinae, virus linfotropico, si replica solo in cellule umane. Ha un diametro di 250nm, ha il genoma più grande (240kbp) fra gli herpesvirus. Presenta le gp B e H che svolgono un ruolo nell adesione e nella penetrazione del virus nella cellula ospite. Recettore: molecole simili a recettori per le chemochine

86 Patogenesi ed immunità del Cytomegalovirus Il virus stabilisce infezioni latenti e persistenti in macrofagi, linfociti T, cellule stromali del midollo spinale ed in altri tipi cellulari ed in organi quali il rene ed il cuore. Il virus è riattivato dall immunosoppressione e forse dalla risposta a cellule trapiantate o trasfuse. La CMI è essenziale per il controllo e la risoluzione dell infezione da CMV. In molti casi il virus si replica ed è eliminato senza sintomi clinici. La replica di CMV nelle cellule epiteliali dei dotti promuove l escrezione del virus dei liquidi corporei. Il CMV è associato alle cellule infette, compresi linfociti e leucociti.

87 Epidemiologia E trasmesso per via congenita, orale, sessuale, in seguito a trasfusione e/o trapianti d organo. Il CMV può essere isolato da urine, sangue, gargarizzato, saliva, lacrime, feci, liquido seminale, liquido amniotico, secrezioni vaginali e cervicali, tessuti utilizzati per trapianti. La malattia da CMV è un disordine di tipo opportunistico, che causa raramente sintomi in ospiti immunocompetenti, ma è causa di grave malattia in persone immunodeficienti, quali pazienti affetti da AIDS o neonati. CMV

88 Fonte di infezione da CMV Neonati: trasmissione transplacentare, infezioni intrauterina, secrezioni cervicali. Bambini: secrezioni corporee, latte materno, saliva, lacrime, urine. Adulti: trasmissione sessuale (sperma) trasfusioni di sangue, trapianto d organi.

89 A) Infezioni congenite Clinica Il CMV è la causa più frequente di malattia virale congenita. Lo 0,5-2,5% di tutti i neonati sono infettati alla nascita da CMV, altri si infettano entro il primo mese di vita. Circa il 10% mostra segni clinici di malattia come: porpora trombocitopenica, microcefalia, calcificazione intracerebrale, ittero, epatosplenomegalia, rash, sordità, ritardo mentale (malattia da inclusione di CMV). Il feto si può infettare durante il parto per il virus presente nella cervice

90 B) Infezioni perinatali In USA il 20% delle donne gravide ha il CMV nella cervice al termine della gravidanza e può avere riattivazione dell infezione e durante la gravidanza. La metà dei neonati nati per via naturale in presenza di cervice infetta acquisisce l infezione ed elimina il virus nella 3 a -4 a settimana di vita. Modalità d infezione anche attraverso il latte materno, trasfusioni di sangue.

91 C) Infezione negli adulti: Il CMV è una malattia a trasmissione sessuale. In genere infezioni asintomatiche o paucisintomatiche Sindrome mononucleosica anticorpi eterofilinegativa : aumento dei linfociti T (linfocitosi atipica), però senza anticorpi eterofili (test PBD negativo).

92 D) Infezione in pazienti immunodepessi: Causa malattia primaria sintomatica o ricorrente. L infezione da CMV può causare polmonite interstiziale, retinite, encefalite, colite, esofagite, cistite emorragica CMV: retinite Il CMV può essere trasmesso anche con il trapianto d organi e l infezione da CMV si riattiva spesso in pazienti trapiantati. Il CMV è può essere responsabile del fallimento di molti trapianti di rene per replicazione virale nel trapianto dopo riattivazione o per infezione dall ospite.

93 Manifestazioni delle infezioni da CMV soggetto normale PORTATORE ASINTOMATICO mononucleosi anticorpi eterofili negativa CMV neonato da madre sieronegativa AIDS immunodepresso MALATTIA DA INCLUSIONE CITOPLASMATICA MALATTIA SINTOMATICA MULTICENTRICA

94 Diagnosi di laboratorio delle infezioni da CMV Esame istologico: tipica è la cellula citomegalica (cellula ingrandita) che contiene una inclusione intranucleare, densa, basofila a occhio di civetta. Queste cellule sono presenti nelle urine e nei tessuti. Le cellule sono rivelabili con ematossilina/eosina e Papanicolau. Uso di sonde di DNA e real time-pcr per identificare direttamente nei tessuti e nei fluidi gli antigeni virali. Test sierologici (ad es. test ELISA): titolazione degli anticorpi (le IgM sono presenti nell infezione primaria). Sieroconversione.

95 Determinazione della antigenemia: rilevazione di CMV in leucociti con anticorpi monoclonali verso l antigene p65 Esame colturale su fibroblasti diploidi (cellule MRC-5) Effetto citopatico rilevabile dopo 4-6 settimane. Coltura rapida in shell-vials di MRC-5 e immunofluorescenza diretta con anticorpi monoclonali marcati con FITC verso antigeni immediate-early (p72/p86) di CMV. Test ELISA.

96 Trattamento Prevenzione e Controllo Farmaci antivirali: ganciclovir (blocca la DNA pol), valganciclovir cidofovir foscarnet Prevenzione: screening dei donatori di organi e di sangue. screening di madri sieropositive. Nessun vaccino è attualmente disponibile, ma sono allo studio preparazioni a virus vivo attenuato e a DNA.

97 HHV6 o Herpesvirus umano 6 Ha un diametro di kbp. Presenta un nucleocapside con 162 capsomeri. Simmetria icosaedrica nm d diametro Presenta il mantello Ha un ciclo replicativo lento

98 HHV-6 patogenesi ed immunità L infezione viene acquisita nel 50% dei casi in età infantile (entro il 3 anno di età), ma in età adulta l 80% della popolazione presenta anticorpi anti-hhv6. L infezione viene trasmessa attraverso la saliva e si replica facilmente nelle ghiandole salivari. I linfociti T e i monociti sono le cellule in cui il virus va in latenza e da cui può essere riattivato in seguito a stimolazione mitogenica. La risposta immune protettiva è la CMI.

99 HHV-6 Clinica L infezione primaria da HHV-6 è l exanthema subitum (o roseola infantum o sesta malattia). Presenta un rapido rialzo febbrile che dura qualche giorno, seguito da un esantema cutaneo generalizzato che inizia dalla nuca. Il virus stabilisce infezioni latenti nei linfociti T. Riattivato può provocare una sindrome mononucleosica con linfoadenopatia. Encefaliti e polmoniti in immunodepressi (trapiantati)

100 HHV-6 Diagnosi La diagnosi di laboratorio si basa sulla ricerca degli anticorpi specifici in IFI, seguita da un test in Western blotting. La ricerca genoma virale può essere eseguita mediante PCR

101 HHV-7 E stato isolato per la prima volta negli anni novanta in linfociti T provenienti da pazienti con AIDS. Virus ubiquitario, dotato di tropismo per i linfociti T, la maggior parte delle infezioni si verifica durante l infanzia.

102 HHV-8 Causa il sarcoma di Kaposi associato agli herpesvirus. Il genoma virale contiene molti geni correlati con geni umani che promuovono la crescita e prevengono l apoptosi cellulare, tra cui cicline, interleuchine, recettori per chemochine e il gene Bclr8 anti-apoptosi).

103 HHV-8 E un virus non ubiquitario. Il virus si trasmette con le stesse modalità dell HIV. Correlazione del 95-98% dei tumori analizzati positivi per il DNA di HHV-8, il 90% dei pazienti portatori di Kaposi presenta la sieroconversione nei confronti di HHV anni prima della comparsa del tumore. Uso della PCR ai fini diagnostici

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI

INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI INFEZIONI VIRALI A TRASMISSIONE MATERNO-FETALI Alcune malattie infettive ad eziologia virale e andamento benigno nei soggetti immunocompetenti, se sono contratte durante la gravidanza, possono rappresentare

Dettagli

INFEZIONI DA CITOMEGALOVIRUS Epidemiologia

INFEZIONI DA CITOMEGALOVIRUS Epidemiologia INFEZIONI DA CITOMEGALOVIRUS Infezione primaria: Quasi sempre asintomatica Talora sindrome mononucleosica Riattivazione Nel soggetto normale Nei pazienti trapiantati Nei pazienti con infezione da HIV Infezione

Dettagli

HERPESVIRUS UMANI HERPESVIRUS UMANI PROPRIETA DEI VIRUS ERPETICI. scaricato da www.sunhope.it SCOPERTA DEGLI HERPESVIRUS.

HERPESVIRUS UMANI HERPESVIRUS UMANI PROPRIETA DEI VIRUS ERPETICI. scaricato da www.sunhope.it SCOPERTA DEGLI HERPESVIRUS. SCOPERTA DEGLI HERPESVIRUS PROPRIETA DEI VIRUS ERPETICI Dimensioni del virione 180-200nm Genoma 90-145x10 6 basi DNA lineare, a doppia elica VZV HHV7 Struttura icosaedrica provvista di envelope glipoproteico

Dettagli

Microbiologia Clinica

Microbiologia Clinica UNIVERSITÀ degli STUDI di GENOVA Microbiologia Clinica CITOMEGALOVIRUS Prof. Oliviero E. Varnier PowerPoint Slide Presentation prepared by OE Varnier upgraded Dec 3, 2006! CITOMEGALOVIRUS! CMV è un virus

Dettagli

NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA. GENERE:Cytomegalovirus DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO TERAPIA

NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA. GENERE:Cytomegalovirus DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO TERAPIA Citomegalovirus NOME: Citomegalovirus PATOLOGIA PROVOCATA GENERE:Cytomegalovirus SOTTOFAMIGLIA: HERPESVIRUS UMANO DECORSO CLINICO DELLA MALATTIA TERAPIA DIMENSIONI: 25-35 MICRON DIAGNOSI SIMMETRIA: ICOSAEDRICA

Dettagli

Reovirus. Stabili in svariate condizioni di ph, T e negli aerosol.

Reovirus. Stabili in svariate condizioni di ph, T e negli aerosol. Orthoreovirus, Rotavirus, Orbivirus, Coltivirus Caratteri generali: Privi di mantello. Due involucri capsidici. 10-12 segmenti di RNA genomico a doppio filamento. Reovirus Stabili in svariate condizioni

Dettagli

HERPESVIRUS UMANI HERPESVIRUS UMANI PROPRIETA DEI VIRUS ERPETICI. scaricato da www.sunhope.it SCOPERTA DEGLI HERPESVIRUS.

HERPESVIRUS UMANI HERPESVIRUS UMANI PROPRIETA DEI VIRUS ERPETICI. scaricato da www.sunhope.it SCOPERTA DEGLI HERPESVIRUS. SCOPERTA DEGLI HERPESVIRUS PROPRIETA DEI VIRUS ERPETICI Dimensioni del virione 180-200nm Genoma 90-145x10 6 basi DNA lineare, a doppia elica VZV HHV7 Struttura icosaedrica provvista di envelope glipoproteico

Dettagli

HERPESVIRUS schema del virione

HERPESVIRUS schema del virione HERPESVIRUS schema del virione Dimensioni relativamente grandi grande genoma a DNA doppia elica gran numero di geni Capside icosaedrico Tegumento proteico Involucro pericapsidico CICLO REPLICATIVO α β

Dettagli

Il sistema immunitario: LE MALATTIE CHIARA SARACENI 3B A.S.2011-2012

Il sistema immunitario: LE MALATTIE CHIARA SARACENI 3B A.S.2011-2012 Il sistema immunitario: LE MALATTIE CHIARA SARACENI 3B A.S.2011-2012 DIFESA DELL ORGANISMO IMMUNITA INNATA IMMUNITA ACQUISITA Immunità innata IMMUNITA ACQUISITA IMMUNITA CELLULO-MEDIATA IMMUNITA UMORALE

Dettagli

Che cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita

Che cos è l AIDS. Il virus H.I.V. è la causa dell immunodeficienza acquisita HIV e AIDS Che cos è l AIDS L A.I.D.S. o S.I.D.A. è una sindrome da immunodeficienza acquisita. E una malattia del sistema immunitario che ne limita e riduce le funzioni. Le persone colpite sono più suscettibili

Dettagli

La conferma di laboratorio della rosolia

La conferma di laboratorio della rosolia La conferma di laboratorio della rosolia La risposta anticorpale all infezione post-natale da rosolia IgG Rash IgM Prodromi INCUBAZIONE 0 7 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 27 35 42 VIREMIA ESCREZIONE

Dettagli

Scuola di Scienze mediche e Farmaceutiche HERPESVIRUS. Prof. Oliviero E. Varnier

Scuola di Scienze mediche e Farmaceutiche HERPESVIRUS. Prof. Oliviero E. Varnier Scuola di Scienze mediche e Farmaceutiche HERPESVIRUS Prof. Oliviero E. Varnier www.microbiologia.unige.it 2014 Sezione di Microbiologia Dipartimento di Scienze Chirurgiche R Diagnostiche Integrate (DISC)

Dettagli

IL VACCINO PER LA VARICELLA IL PARERE DEL PEDIATRA

IL VACCINO PER LA VARICELLA IL PARERE DEL PEDIATRA IL VACCINO PER LA VARICELLA IL PARERE DEL PEDIATRA Torino, 25 novembre 2006 Dott. Maria Merlo Epidemiologia Agente eziologico: VZV (herpes virus) La più contagiosa delle malattie esantematiche dell infanzia

Dettagli

Herpesviridae: Malattia nel cane - CaHV1

Herpesviridae: Malattia nel cane - CaHV1 Herpesviridae: Malattia nel cane - CaHV1 Eziologia CaHV1 Genoma DNA, lineare, doppia elica, simmetria icosaedrica 162 capsomeri Dimensioni 120-200 nm Colture cellule omologhe, testicolari, macrofagi replica

Dettagli

PAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE

PAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE PAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE Lo screening come forma di prevenzione LE INFEZIONI DA HPV (PAPILLOMA VIRUS UMANO) Cos è l HPV? L HPV è una categoria di virus molto diffusa. La trasmissione

Dettagli

Cenni sulle più comuni malattie dell infanzia

Cenni sulle più comuni malattie dell infanzia Cenni sulle più comuni malattie dell infanzia parotite epidemica Malattia virale acuta, sistemica, causata da un paramyxovirus che colpisce prevalentemente i bambini in età scolare. La principale manifestazione

Dettagli

INFEZIONE DA HIV ED AIDS WWW.SLIDETUBE.IT

INFEZIONE DA HIV ED AIDS WWW.SLIDETUBE.IT INFEZIONE DA HIV ED AIDS HIV 1 ed HIV 2 appartengono alla famiglia dei Retroviridae, genere lentovirus. L infezione da HIV provoca nell ospite una progressiva compromissione delle difese immunitarie, soprattutto

Dettagli

VIRUS VARICELLA-ZOSTER (VZV, HHV-3) VARICELLA Epidemiologia. VARICELLA Clinica. VARICELLA Clinica. scaricato da www.sunhope.it

VIRUS VARICELLA-ZOSTER (VZV, HHV-3) VARICELLA Epidemiologia. VARICELLA Clinica. VARICELLA Clinica. scaricato da www.sunhope.it VIRUS -ZOSTER (VZV, HHV-3) = infezione primaria Febbre ed esantema vescicolare generalizzato Dopo l infezione primaria, l HHV-3 risale dalle lesioni cutanee lungo le fibre nervose sensitive GANGLI RADICI

Dettagli

Che cosa è la infezione da HIV?

Che cosa è la infezione da HIV? Che cosa è l HIV? L HIV - human immunodeficiency virus è un virus che progressivamente distrugge le difese del nostro corpo contro le infezioni e alcuni tumori Che cosa è la infezione da HIV? L infezione

Dettagli

Herpes zoster. (fuoco di Sant Antonio)

Herpes zoster. (fuoco di Sant Antonio) (fuoco di Sant Antonio) Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è Cosa è (Cosa è L è un infezione causata dal virus Varicella Zoster (che per semplicità chiameremo VZV) che è caratterizzata dalla

Dettagli

La regolazione genica nei virus

La regolazione genica nei virus La regolazione genica nei virus Lic. Scientifico A. Meucci Aprilia Prof. Rolando Neri I VIRUS INDICE Caratteristiche dei virus: il capside e il genoma virale Classificazione virale Fasi del ciclo riproduttivo

Dettagli

CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE

CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE Padova 11 giugno 2007 Conferma di Laboratorio della Rosolia e Significato del Dosaggio degli Anticorpi Anna Piazza Giorgio Palù

Dettagli

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012.

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012. UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012 Rhabdovirus Rhabdoviridae: Virus della rabbia a) Vesiculovirus - virus della stomatite

Dettagli

Patologia infettiva oculare coesistente

Patologia infettiva oculare coesistente Azienda Ospedaliera Pediatrica SANTOBONO PAUSILIPON ANNUNZIATA S.S.D. Centro di Riferimento Regionale per la Diagnosi ed il Trattamento della Retinopatia della Prematurità Direttore dott. Salvatore Capobianco

Dettagli

La gestione di un caso di morbillo

La gestione di un caso di morbillo La gestione di un caso di morbillo Eziologia del morbillo L agente causale è un paramyxovirus (virus ad RNA) Il virus è rapidamente inattivato dal calore e dalla luce L uomo è l unico ospite Patogenesi

Dettagli

Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara

Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara VACCINO ANTI MORBILLO, ROSOLIA, PAROTITE E VARICELLA Gianni Bona, Carla Guidi Università del Piemonte Orientale A. Avogadro Clinica Pediatrica di Novara Morbillo, parotite, rosolia e varicella sono patologie

Dettagli

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune

Dettagli

Patologia infettiva oculare coesistente

Patologia infettiva oculare coesistente Azienda Ospedaliera Pediatrica SANTOBONO PAUSILIPON ANNUNZIATA S.S.D. Centro di Riferimento Regionale per la Diagnosi ed il Trattamento della Retinopatia della Prematurità Direttore dott. Salvatore Capobianco

Dettagli

Profilassi Malattie Infettive MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA

Profilassi Malattie Infettive MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA Profilassi Malattie Infettive MORBILLO - PAROTITE - ROSOLIA Il morbillo nel mondo Epidemia di morbillo in Campania del 2002 Stimati circa 40.000 casi Eguale distribuzione per sesso Incidenza più elevata

Dettagli

Fino al 1970 era possibile fare solo una diagnosi. 1970. Blumberg identifica l antigene Australia nei

Fino al 1970 era possibile fare solo una diagnosi. 1970. Blumberg identifica l antigene Australia nei STORIA DELL IDENTIFICAZIONE DEI VIRUS CHE CAUSANO EPATITE 1 Fino al 1970 era possibile fare solo una diagnosi generica di epatite, pur essendo distinti due tipi sul piano epidemiologico. 1970. Blumberg

Dettagli

Funzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza

Funzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA E NUOVE STRATEGIE DI PREVENZIONE Funzione della struttura di riferimento regionale per la gestione delle infezioni in gravidanza Dott.ssa Nadia Gussetti U.O. Malattie

Dettagli

La catena Epidemiologica

La catena Epidemiologica La catena Epidemiologica STORIA NATURALE DELLE MALATTIE esposizione al/ai fattori di rischio insorgenza della malattia esito guarigione cronicizzazione decesso Principali differenze tra malattie infettive

Dettagli

Raffaella Michieli Venezia

Raffaella Michieli Venezia Le malattie infettive in gravidanza: quando è indicato il Taglio Cesareo? Raffaella Michieli Venezia Trasmissione verticale delle infezioni in gravidanza Contagio intrauterino ( infezioni congenite) Contagio

Dettagli

I Papillomavirus sono tutti uguali?

I Papillomavirus sono tutti uguali? Cos è il Papillomavirus? Il Papillomavirus è un microscopico nemico della tua salute. Attento, però, a non sottovalutare la pericolosità di questo microrganismo lungo solo 55 milionesimi di millimetro.

Dettagli

Mononucleosi infettiva

Mononucleosi infettiva Mononucleosi infettiva Dr. Gianluca Russo, Mingha Africa Onlus La mononucleosi infettiva è una malattia acuta ad andamento quasi sempre spontaneamente benigno che interessa il sistema reticolo-istiocitario,

Dettagli

Scuola di Scienze mediche e Farmaceutiche HHV-6. Prof. Oliviero E. Varnier

Scuola di Scienze mediche e Farmaceutiche HHV-6. Prof. Oliviero E. Varnier Scuola di Scienze mediche e Farmaceutiche HHV-6 www.microbiologia.unige.it 2014 Prof. Oliviero E. Varnier Sezione di Microbiologia Dipartimento di Scienze Chirurgiche R Diagnostiche Integrate (DISC) HERPES

Dettagli

Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Genova ROSOLIA. prof. Oliviero E. Varnier

Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Genova ROSOLIA. prof. Oliviero E. Varnier Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Genova ROSOLIA prof. Oliviero E. Varnier WWW.MICROBIOLOGIA.UNIGE.IT Sezione di Microbiologia Dipartimento di Scienze Chirurgiche Diagnostiche Integrate (DISC)

Dettagli

La rosolia nella donna in gravidanza

La rosolia nella donna in gravidanza La rosolia nella donna in gravidanza ROSOLIA Trasmissione materno-fetale Trasmissione transplacentare Nel corso della fase viremica con o senza manifestazioni cliniche L infezione fetale dopo reinfezione

Dettagli

ASP Vibo Valentia Ufficio Scolastico Provinciale VACCINAZIONE ANTI-PAPILLOMAVIRUS DELLE DODICENNI

ASP Vibo Valentia Ufficio Scolastico Provinciale VACCINAZIONE ANTI-PAPILLOMAVIRUS DELLE DODICENNI ASP Vibo Valentia Ufficio Scolastico Provinciale VACCINAZIONE ANTI-PAPILLOMAVIRUS DELLE DODICENNI La Vaccinazione contro il Papillomavirus: una vaccinazione nata per prevenire un cancro Il cancro del collo

Dettagli

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012.

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012. UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2011-2012 Adenovirus Gli adenovirus causano infezioni del tratto respiratorio congiuntivite

Dettagli

A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.)

A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) Si espongono, per opportuna conoscenza, gli ultimi aggiornamenti disponibili al 12/10/2014

Dettagli

MAR A TIN I A N Z AM A INA N TO T CLASSE 3 A

MAR A TIN I A N Z AM A INA N TO T CLASSE 3 A L AIDS MARTINA ZAMINATO CLASSE 3 A ANNO SCOLASTICO 2012/2013 AIDS e HIV: sintomi - cause - test - trasmissione Introduzione AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) sta per sindrome da immunodeficienza

Dettagli

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte

Infezione da HIV e AIDS in Piemonte Infezione da HIV e AIDS in Piemonte anno 212 a cura di Chiara Pasqualini, Vittorio Demicheli si ringraziano i medici referenti del Sistema di Sorveglianza HIV/AIDS del Piemonte: O. Bargiacchi, S. Bonora,

Dettagli

Attualita e Prospettive in Virologia. Taranto, 8 novembre 2004

Attualita e Prospettive in Virologia. Taranto, 8 novembre 2004 Attualita e Prospettive in Virologia Taranto, 8 novembre 2004 Classificazione degli Herpesvirus Nome comune Denominazione ICTV Sottofamiglia Genere Herpes simplex virus tipo 1 (HSV-1) Herpesvirus umano

Dettagli

RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI

RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI definizione Rischio da agenti biologici Si sviluppa in seguito all esposizione a microorganismi: BATTERI VIRUS PARASSITI .Le malattie infettive Il rapporto che l agente infettivo

Dettagli

Trichomonas vaginalis

Trichomonas vaginalis Trichomonas vaginalis Flagellato trasmesso per via sessuale Colpisce entrambi i sessi, le donne tendono a rimanere infettanti per molto tempo (se non trattate). Nell uomo la tricomoniasi determina una

Dettagli

Herpes virus. Weller (1954) isolò VZV dalle lesioni cutanee della varicella e dello zoster

Herpes virus. Weller (1954) isolò VZV dalle lesioni cutanee della varicella e dello zoster Herpes virus Dal greco herpein = strisciare, insinuarsi Virus ubiquitari, con infezioni molto diffuse Nel 1950, Burnet e Buddingh dimostrarono la latenza del virus dopo l infezione primaria e la capacità

Dettagli

Prevenzione delle infezioni opportunistiche

Prevenzione delle infezioni opportunistiche Prevenzione delle infezioni opportunistiche Andamento viremico e risposta immunitaria 10 6 cellule CD4 1000 HIV RNA Copie/ml HIV-RNA plasmatico 800 600 400 200 CD4 Cellule/mm 3 10 2 mesi anni 0 >9/99 3/99-9/99

Dettagli

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel

Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel Il termine connettiviti indica un gruppo di malattie reumatiche, caratterizzate dall infiammazione cronica del tessuto connettivo, ossia di quel complesso tessuto con funzione di riempimento, sostegno

Dettagli

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA MEDICINA GENERALE CORSO DI FORMAZIONE A DISTANZA I CRITERI PER LA CLASSIFICAZIONE

Dettagli

Scheda di notifica di caso di sindrome/infezione da rosolia congenita

Scheda di notifica di caso di sindrome/infezione da rosolia congenita Scheda di notifica di caso di sindrome/infezione da rosolia congenita (riservato al Ministero della Salute) Codice identificativo Regione Provincia Comune Sezione 1 - INFORMAZIONI ANAGRAFICHE del PAZIENTE

Dettagli

INFEZIONI ERPETICHE Patrizio Mulas, Alessandra Maria Coccia Colaiuta Orrù U.O.C. Dermatologia - Ospedale A. Businco ASL 8 Cagliari

INFEZIONI ERPETICHE Patrizio Mulas, Alessandra Maria Coccia Colaiuta Orrù U.O.C. Dermatologia - Ospedale A. Businco ASL 8 Cagliari INFEZIONI ERPETICHE Patrizio Mulas, Alessandra Maria Coccia Colaiuta Orrù U.O.C. Dermatologia - Ospedale A. Businco ASL 8 Cagliari Le infezioni erpetiche sono provocate da virus a DNA che vengono classificati

Dettagli

HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo

HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo HIV-AIDS e Benessere Riproduttivo HIV-AIDS Un emergenza da non dimenticare A livello globale, l epidemia di HIV-AIDS pare essersi stabilizzata. Il tasso di nuove infezioni è in costante diminuzione dalla

Dettagli

HPV. proteggiti davvero. Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv)

HPV. proteggiti davvero. Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv) HPV proteggiti davvero Campagna di informazione sulle patologie da Papillomavirus umano (hpv) Che cos è il Papillomavirus (hpv)? L hpv è un virus molto diffuso, che si trasmette in particolare attraverso

Dettagli

HERPESVIRUS: VIRUS A dsdna CON ENVELOPE. Il nome deriva dal greco herpein (essere furtivo) = infezione cronica, latente, ricorrente.

HERPESVIRUS: VIRUS A dsdna CON ENVELOPE. Il nome deriva dal greco herpein (essere furtivo) = infezione cronica, latente, ricorrente. HERPESVIRUS: VIRUS A dsdna CON ENVELOPE Il nome deriva dal greco herpein (essere furtivo) = infezione cronica, latente, ricorrente. Più di 100 Herpesvirus: infettano tutti gli organismi (da molluschi a

Dettagli

KIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA

KIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA KIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA C.Vilches, P. Parham Natural Killer Cellule di origine linfoide la cui funzione è lisare le cellule infettate da virus

Dettagli

In entrambe le sezioni vi sono domande a scelta multipla e domande aperte.

In entrambe le sezioni vi sono domande a scelta multipla e domande aperte. Facoltà di Agraria UNIPD Precorso Biologia 2011 Verifica le tue competenze Leggi attentamente il testo e rispondi alle domande che seguono. Le domande sono divise in due sezioni: le domande di competenza

Dettagli

PRE-GRAVIDANZA INFEZIONE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO

PRE-GRAVIDANZA INFEZIONE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO FIGURA 1 PRE-GRAVIDANZA IgG - IgM - IgG + IgM - Soggetto suscettibile all infezione primaria Soggetto immune (infezione pregressa) Referto commentato: : se in previsione di una gravidanza, consulti il

Dettagli

Dott. Vincenzo Pezzullo

Dott. Vincenzo Pezzullo Dott. Vincenzo Pezzullo Epatiti croniche ad eziologia virale Pozzuoli 1 ottobre 2011 HBV marcatori Antigeni Anticorpi HBsAg HBsAb o anti-hbs HBcAg HBcAb o anti-hbc IgM e IgG HBeAg HBeAb o anti-hbe HBV

Dettagli

Scaricato da Mononucleosi infettiva

Scaricato da  Mononucleosi infettiva Scaricato da www.sunhope.it Mononucleosi infettiva Epidemiologia Ubiquitaria; casi sporadici lungo tutto l anno Infezione praticamente universale (soggetti adulti 90-95% EBV-sieropositivi) Età di acquisizione

Dettagli

Espressione di geni specifici per un determinato tumore

Espressione di geni specifici per un determinato tumore Espressione di geni specifici per un determinato tumore Paziente A: Non ha il cancro Espressione dei geni: Nessuna Biopsia Geni associati al cancro allo stomaco Paziente B: Ha un tumore allo stomaco Bassa

Dettagli

PREVENZIONE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI ASP RAGUSA - SERT VITTORIA DOTT.SSA M. CAPUZZELLO DOTT.SSA D. DI STEFANO

PREVENZIONE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI ASP RAGUSA - SERT VITTORIA DOTT.SSA M. CAPUZZELLO DOTT.SSA D. DI STEFANO PREVENZIONE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMISSIBILI ASP RAGUSA - SERT VITTORIA DOTT.SSA M. CAPUZZELLO DOTT.SSA D. DI STEFANO Cosa sono le MST? Le malattie sessualmente trasmissibili, dette anche malattie veneree,

Dettagli

sintomi,decorso coinfezioni

sintomi,decorso coinfezioni 2007 L epatite è un infiammazione del fegato; se è causata da un virus l epatite può essere trasmessa da una persona all altra.invece l epatite non è contagiosa se ha origine da abuso di alcool o medicamenti,

Dettagli

STORIA NATURALE DEL VIRUS DEL PAPILLOMA UMANO (HPV)

STORIA NATURALE DEL VIRUS DEL PAPILLOMA UMANO (HPV) STORIA NATURALE DEL VIRUS DEL PAPILLOMA UMANO (HPV) Gabriele La Rosa Corso regionale sulla rosolia congenita e nuove strategie di prevenzione Villafranca, 05 ottobre 2007 HPV Più di 120 sottotipi, indicati

Dettagli

Virus delle febbri emorragiche. 4 distinte famiglie: Arenaviridae Filoviridae Bunyaviridae Flaviviridae

Virus delle febbri emorragiche. 4 distinte famiglie: Arenaviridae Filoviridae Bunyaviridae Flaviviridae Virus delle febbri emorragiche 4 distinte famiglie: Arenaviridae Filoviridae Bunyaviridae Flaviviridae Hemorrhagic Fever Viruses JAMA, 2002; 287:2391 Family Disease Vector in Nature Geographic Distribution

Dettagli

CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE

CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE SCARLATTINA Ex ASL NA 2 Nord AREA DI EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE CONSIGLI SULLA PREVENZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE una raccolta di schede informative relative alle principali malattie infettive per

Dettagli

Parvovirus in gravidanza

Parvovirus in gravidanza Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi D.A.I. Specialità Medico-Chirurgiche S.O.D. Malattie infettive e Tropicali C.R.R. Malattie Infettive in Gravidanza Parvovirus in gravidanza Beatrice Borchi - EZIOLOGIA

Dettagli

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale

Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Il vostro bambino e lo Screening Neonatale Guida per i Genitori A cura di: Centro Fibrosi Cistica e Centro Malattie Metaboliche AOU A. Meyer, Firenze Cari genitori, la Regione Toscana, secondo un programma

Dettagli

Che cos è la celiachia?

Che cos è la celiachia? Che cos è la celiachia? La celiachia è una malattia infiammatoria cronica dell intestino tenue, dovuta ad una intolleranza al glutine assunto attraverso la dieta. Il glutine è una proteina contenuta in

Dettagli

D.G. Prevenzione Sanitaria Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale

D.G. Prevenzione Sanitaria Ufficio Malattie Infettive e Profilassi Internazionale I PAPILLOMAVIRUS Sono virus Ne esistono oltre 120 tipi che infettano la specie umana Circa 40 tipi infettano le mucose genitali e di essi circa 15 sono definiti a rischio oncogeno HPV che infettano la

Dettagli

CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA?

CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA? MALATTIE INFETTIVE CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA? E IL RISULTATO DEL CONTATTO TRA UN SOGGETTO SANO E UN MICRORGANISMO I MICRORGANISMI POSSONO ESSERE DI DIVERSI TIPI: BATTERI VIRUS FUNGHI BATTERI Posseggono

Dettagli

Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche

Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche Parte 3a. Epatiti Test di laboratorio nelle malattie epatiche e pancreatiche Fiumicino, 16 aprile 2016 www.cos.it/mediter Dr. Ugo Montanari Epatiti: tests diagnostici - 1 Indicazioni cliniche Tipo di richiesta

Dettagli

Breve viaggio alla scoperta delle Malattie Sessualmente Trasmissibili

Breve viaggio alla scoperta delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Breve viaggio alla scoperta delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Materiale elaborato con la supervisione della dott.ssa Barbara Ricciardi dai partecipanti al corso di formazione per volontari Comunicare

Dettagli

Peculiarita del trattamento integrato nei pazienti HIV

Peculiarita del trattamento integrato nei pazienti HIV Peculiarita del trattamento integrato nei pazienti HIV Clinica'di'Mala*e'Infe*ve'' Azienda'Ospedaliera'di'Perugia' 31/10/2014' ' Dr.'Claudio'Sfara' Dr.ssa'Laura'Bernini' Carcinoma anale 2.5% delle neoplasie

Dettagli

Virus a DNA senza envelope ADENOVIRUS

Virus a DNA senza envelope ADENOVIRUS Virus a DNA senza envelope ADENOVIRUS ADENOVIRUS Isolati per la prima volta nel 1953, da adenoidi e tonsille - 1953 identificazione di un virus come causa del processo degenerativo di colture cellulari

Dettagli

Orthopoxvirus. Categoria A: virus. Vaiolo. Famiglia Poxviridae. Vaiolo

Orthopoxvirus. Categoria A: virus. Vaiolo. Famiglia Poxviridae. Vaiolo Categoria A: virus Orthopoxvirus A. Azzi-Firenze, 21 febbraio 2005 Facilità di diffusione e trasmissione interumana Letalità elevata Capacità di suscitare panico e disordini Necessità di predisporre piani

Dettagli

Malattie da virus a trasmissione parenterale

Malattie da virus a trasmissione parenterale Malattie da virus a trasmissione parenterale Epatite B Eziologia Il virus dell epatite B appartiene alla famiglia Hepadnaviridae, genere Orthohepadnavirus. HBV è una particella sferica di 42 nm di diametro.

Dettagli

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU Conoscere per Curare 1) Che cos è VHL? La sindrome di Von Hippel-Lindau è una rara malattia a carattere ereditario che determina una predisposizione allo sviluppo di neoplasie

Dettagli

Strategie per lo sviluppo di antivirali

Strategie per lo sviluppo di antivirali Strategie per lo sviluppo di antivirali Attacco del virus al recettore Ingresso Spoliazione Trascrizione e traduzione Modifiche post-traduzionali Replicazione del genoma virale Assemblaggio/maturazione

Dettagli

Malattie da Herpesviridae. Herpes simplex, Varicella-Zoster, Epstein-Barr, Cytomegalovirus, Human Herpes Virus 8

Malattie da Herpesviridae. Herpes simplex, Varicella-Zoster, Epstein-Barr, Cytomegalovirus, Human Herpes Virus 8 Malattie da Herpesviridae Herpes simplex, Varicella-Zoster, Epstein-Barr, Cytomegalovirus, Human Herpes Virus 8 HERPESVIRIDAE Famiglia di virus estesamente diffusi in natura Oltre 100 herpesvirus noti

Dettagli

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE REGIONE DEL VENETO AZIENDA UNITA LOCALE SOCIO SANITARIA N. 6 VICENZA PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE Servizio Risorse Umane e Relazioni Sindacali delegato dal Direttore Generale dell Azienda con

Dettagli

lezione 18 Pierpaolo Cavallo 1 Le infezioni a rischio di malformazioni in gravidanza: gli agenti del gruppo ToRCH GRUPPO O COMPLESSO TORCH

lezione 18 Pierpaolo Cavallo 1 Le infezioni a rischio di malformazioni in gravidanza: gli agenti del gruppo ToRCH GRUPPO O COMPLESSO TORCH UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO Corso di Igiene Curriculum Biologia Sanitaria Le infezioni a rischio di malformazioni in gravidanza: gli agenti del gruppo ToRCH Prof. P. Cavallo 1 GRUPPO O COMPLESSO

Dettagli

Patogenesi e manifestazioni cliniche della rosolia

Patogenesi e manifestazioni cliniche della rosolia Patogenesi e manifestazioni cliniche della rosolia Rosolia (Compendio delle malattie dei bambini G Steiner, Vallardi ed, 1877 pagg 423-4) Si dà il nome di rosolia a quell esantema acuto indipendente, per

Dettagli

LA VACCINAZIONE CONTRO IL PAPILLOMAVIRUS UMANO (HPV) S.S. Pediatria Territoriale Servizio di Medicina Scolastica

LA VACCINAZIONE CONTRO IL PAPILLOMAVIRUS UMANO (HPV) S.S. Pediatria Territoriale Servizio di Medicina Scolastica LA VACCINAZIONE CONTRO IL PAPILLOMAVIRUS UMANO (HPV) S.S. Pediatria Territoriale Servizio di Medicina Scolastica LO SCREENING Uno dei principali obiettivi della medicina è diagnosticare una malattia il

Dettagli

Giornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015. Introduzione. Dr. Marco Mela

Giornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015. Introduzione. Dr. Marco Mela Giornata informativa per acconciatori, estetisti, tatuatori Sanremo 30 Novembre 2015 Introduzione Dr. Marco Mela Obiettivo Sanità Pubblica Prevenzione primaria: Ridurre la frequenza di nuovi casi di malattia

Dettagli

Comunicazione Sociale. Prevenzione HPV

Comunicazione Sociale. Prevenzione HPV ISIS ZENALE E BUTINONE - Treviglio Comunicazione Sociale. Prevenzione HPV progetto di Alessia Salvatori classe 5bg - grafico coordinamento prof. Miriam Degani marzo 2012 Ricorda che.. Conoscerlo: Che cosa

Dettagli

Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV)

Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV) FSME (Frühsommermeningoenzephalitis) Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV) 95 West Nile Virus Foto: CNN Febbre del Nilo occidentale (West Nile Virus - WNV) DEFINIZIONE La febbre del Nilo

Dettagli

Human Papillomavirus (HPV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia dei Papovaviridae.

Human Papillomavirus (HPV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia dei Papovaviridae. Human Papillomavirus (HPV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia dei Papovaviridae. Induce lesioni iperproliferative degli epiteli cutanei e delle mucose. Sono stati identificati più di 100 genotipi

Dettagli

Igiene ed autoprotezione

Igiene ed autoprotezione Igiene ed autoprotezione Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA Obiettivi: Conoscere le

Dettagli

Valutazione del test CMV IgM BLOT nella diagnosi della infezione da Cytomegalovirus in gravidanza. Gianna Mazzarelli

Valutazione del test CMV IgM BLOT nella diagnosi della infezione da Cytomegalovirus in gravidanza. Gianna Mazzarelli Valutazione del test CMV nella diagnosi della infezione da Cytomegalovirus in gravidanza Gianna Mazzarelli 21/10/2014 Citomegalovirus (CMV) Famiglia Herpesviridae Sottofamiglia β Herpesvirinae Tipica morfologia

Dettagli

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA

UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia AA 2012-2013 Herpesvirus UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA Facoltà di MEDICINA e CHIRURGIA Corso

Dettagli

Verifica. Tutto il materiale informativo per gli studenti. Riferimento. Gli studenti svolgono la verifica. Compito. Foglio di esercizio Soluzione

Verifica. Tutto il materiale informativo per gli studenti. Riferimento. Gli studenti svolgono la verifica. Compito. Foglio di esercizio Soluzione Livello 1 07 / Il sangue Informazione per gli insegnanti 1/5 Riferimento Tutto il materiale informativo per gli studenti Compito Gli studenti svolgono la verifica. Materiale Soluzione Forma sociale Lavoro

Dettagli

ATASSIA SPINOCEREBELLARE 17 (SCA17) (OMIM #607136)

ATASSIA SPINOCEREBELLARE 17 (SCA17) (OMIM #607136) ATASSIA SPINOCEREBELLARE 17 (SCA17) (OMIM #607136) Il gene implicato nella SCA17 è il gene TATA box-binding protein (TBP) che fa parte del complesso della RNA polimerasi II ed è essenziale per dare inizio

Dettagli

Normale controllo della crescita cellulare

Normale controllo della crescita cellulare Normale controllo della crescita cellulare STOP STOP Cellula normale STOP Alterato controllo della crescita cellulare X STOP STOP Cellula tumorale STOP X Le cellule tumorali presentano alterazioni cromosomiche

Dettagli

CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA:

CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA: HPV-test Pap-test 71% CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA: FALSI MITI & REALTÀ DA CONOSCERE 1 Il carcinoma della cervice uterina colpisce solo donne in età avanzata 1 Studi recenti hanno evidenziato che il

Dettagli

L endocitosi dell EGFR

L endocitosi dell EGFR L endocitosi dell EGFR IFOM per la scuola Lo Studente Ricercatore 2011 Muzio Giulia Istituto d Istruzione Superiore Maserati Voghera Gruppo di lavoro: Determinanti della trasformazione neoplastica e della

Dettagli

Regione cerniera monomero regione cerniera

Regione cerniera monomero regione cerniera Regione cerniera Tutte le Ig, sia quelle secrete che quelle presenti sulla membrana plasmatica dei linfociti B, sono costituite da quattro catene proteiche, due pesanti (H, da heavy, in rosso nel disegno)

Dettagli

LEZIONI DI STATISTICA MEDICA

LEZIONI DI STATISTICA MEDICA LEZIONI DI STATISTICA MEDICA A.A. 2010/2011 - Screening - Test diagnostici Sezione di Epidemiologia & Statistica Medica Università degli Studi di Verona Storia naturale della malattia (Rothman( Rothman,,

Dettagli

SCREENING NEONATALE RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE?

SCREENING NEONATALE RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE? SCREENING NEONATALE GENETICO RISPARMIO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE? Pietro Chiurazzi Istituto di Genetica Medica Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Cattolica Associazione Culturale Giuseppe

Dettagli