SCELTA DELLA VARIETA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SCELTA DELLA VARIETA"

Transcript

1 6. Scelte genetiche: le varietà e i portinnesti 6.1. Le varietà SCELTA DELLA VARIETA La scelta della varietà è in funzione di: tipo di terreno clima obiettivo produttivo o enologico sensibilità alle malattie varietà raccomandate e autorizzate della zona tendenze di mercato calendario di raccolta aziendale La varietà influenza i seguenti fattori: Forma di allevamento e densità d impianto Resistenza alle gelate Resistenza alle malattie Resistenza alla siccità Varietà Resistenza al calcare Epoca di maturazione Qualità dei vini 13

2 Linee guida per la scelta varietale Tabelle riassuntive delle caratteristiche di adattamento ambientale e tolleranza alle malattie di alcuni vitigni coltivati in Oltrepò Pavese Varietà Bianche Ambienti caldi Resistenza siccità Resistenza gelate primaverili Resistenza calcare Rapporto produzione/ qualità Resistenza peronospora Resistenza oidio Resistenza botrite Altre indicazioni PINOT GRIGIO Sensibile alla clorosi ferrica PINOT BIANCO Sensibile alla clorosi ferrica CHARDONNAY RIESLING ITALICO RIESLING RENANO MOSCATO BIANCO MALVASIA DI CANDIA AROMATICA CORTESE SAUVIGNON MÜLLER THURGAU Sensibile alla flavescenza dorata Potature medio-lunghe Necessita un buon palizzamento del vigneto Soffre la carenza di Magnesio Soggetto a colatura Predilige terreni sciolti Necessita un buon palizzamento del vigneto Sensibile agli acari Soggetto a colatura con vigori eccessivi Sensibile alle malattie del legno Necessita un buon palizzamento del vigneto Poco adatto alla meccanizzazione a causa della fragilità dei tralci Vigore da controllare Fragilità dei tralci Molto sensibile alla botrite Da evitare trattamenti a base di rame Scarso controllo dell acidità dei mosti Breve ciclo vegetativo Favorevoli le escursioni termiche Scarso controllo dell acidità dei mosti 14

3 Varietà Rosse Ambienti caldi Resistenza siccità Resistenza gelate primaverili Resistenza calcare Rapporto produzione/ qualità Resistenza peronospora Resistenza oidio Resistenza botrite Altre indicazioni PINOT NERO Sensibile alla clorosi ferrica e al mal dell esca BARBERA CROATINA UVA RARA VESPOLINA Sensibile a colature CABERNET SAUVIGNON DOLCETTO Sensibile alla carenza di B e K che causano colatura Sensibile a cicalina, tignola, acari Fertilità basale scarsa: necessita di potature lunghe Sensibilità a colatura, acinellatura, disseccamento del rachide (soprattutto su SO4) Sensibile alla tignola Soggetta a colature Sensibile alle malattie del legno Vigore da controllare Si adatta a suoli acidi Problemi di affinità con 140Ru Necessita un buon palizzamento del vigneto Problemi di affinità con 420A e Facilità di distacco degli acini dal grappolo BONARDA Soggetto a acinellatura FREISA Soggetto a acinellatura e colatura MERLOT SYRAH PETIT VERDOT Sensibile al marciume acido Necessita un buon palizzamento del vigneto Facile meccanizzazione Vigore da controllare, eccesso di N determina colatura Necessita un buon palizzamento del vigneto Necessaria una buona luminosità Ventosità eccessiva causa rotture dei tralci Necessita un buon palizzamento del vigneto Mantiene una buona acidità, elevati livelli di materia colorante, consigliato in uvaggio 15

4 La distribuzione delle varietà VALLE VERSA ZONA ALTA (sopra i 350 m.s.l.m.) Ruino (547 m.s.l.m.) Canevino (410 m.s.l.m.) Volpara (357 m.s.l.m.) Golferenzo (464 m.s.l.m.) Montecalvo Versiggia (360 m.s.l.m.) Tendenzialmente vitigni precoci adatti alla produzione di basi spumanti o bianchi aromatici. In questa fascia è da tenere presente che esistono due sottozone di tradizionale vocazionalità rispettivamente per il Moscato (Volpara) e per il Pinot nero (Montecalvo Versiggia). VINI DI ECCELLENZA Pinot nero da base spumante Pinot grigio, Chardonnay, Moscato bianco VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Riesling italico, Riesling renano Sauvignon, Malvasia bianca di Candia ZONA MEDIA (tra 200 e 350 m.s.l.m.) Santa Maria della Versa (217 m.s.l.m.) Rovescala (274 m.s.l.m.) San Damiano al Colle (236 m.s.l.m.) Castana (302 m.s.l.m.) Montù Beccaria (281 m.s.l.m.) Montescano (208 m.s.l.m.) Canneto Pavese (233 m.s.l.m.) E una zona più versatile in cui a seconda dell esposizione, dell altitudine e del tipo di terreno possono fornire buoni risultati sia vitigni a bacca bianca che rossa. Da tenere presente che in alcuni comuni vi sono tradizionali vocazionalità come la Croatina di Rovescala, o le uve Barbera e Croatina di Castana e Canneto. VINI DI ECCELLENZA Barbera, Croatina, Uva rara Vespolina (Ughetta di Canneto) VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Pinot nero da base spumante Pinot grigio, Pinot bianco Riesling Italico, Riesling renano Pinot nero da vinificazione in rosso Cabernet Sauvignon Da evitare varietà troppo precoci. ZONA BASSA (sotto i 200 m.s.l.m.) Zenevredo (195 m.s.l.m.) Bosnasco (124 m.s.l.m.) Stradella (101 m.s.l.m.) VINI DI ECCELLENZA Barbera, Croatina VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Uva rara, Vespolina (Ughetta di Canneto), Cabernet Sauvignon 16

5 VALLE SCUROPASSO ZONA ALTA (sopra i 350 m.s.l.m.) Ruino (547 m.s.l.m.) Canevino (410 m.s.l.m.) Rocca de Giorgi (391 m.s.l.m.) Montalto Pavese (386 m.s.l.m.) Tendenzialmente vitigni precoci adatti alla produzione di basi spumanti o bianchi aromatici. In questa zona è da tenere presente che esiste una zona di tradizionale vocazionalità per il Riesling (Montalto Pavese) VINI DI ECCELLENZA Pinot nero da base spumante Pinot grigio, Pinot bianco Riesling Italico, Riesling renano VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Moscato bianco Chardonnay ZONA MEDIA (tra 200 e 350 m.s.l.m.) Lirio (263 m.s.l.m.) Pietra de Giorgi (318 m.s.l.m.) Cicognola (309 m.s.l.m.) Castana (302 m.s.l.m.) Canneto Pavese (233 m.s.l.m.) E una zona più versatile in cui a seconda dell esposizione, dell altitudine e del tipo di terreno possono fornire buoni risultati sia vitigni a bacca bianca che rossa. Da tenere presente che in alcuni comuni vi sono tradizionali vocazionalità come la le uve Barbera e Croatina e Vespolina di Castana e Canneto. VINI DI ECCELLENZA Barbera, Croatina Uva rara Vespolina (Ughetta di Canneto) VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Pinot nero da base spumante Pinot grigio, Pinot bianco Riesling Italico, Riesling renano Cabernet Sauvignon ZONA BASSA (sotto i 200 m.s.l.m.) Broni (88 m.s.l.m.) Solo nell area D.O.C collinare sono da prevedere vitigni tardivi a bacca rossa: VINI DI ECCELLENZA Croatina, Barbera VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Uva rara, Vespolina (Ughetta di Canneto) Cabernet Sauvignon 17

6 OLTREPO CENTRALE ZONA ALTA (sopra i 350 m.s.l.m.) Fortunago (450 m.s.l.m.) Borgoratto mormorolo (326 m.s.l.m.) Montalto Pavese (386 m.s.l.m.) Tendenzialmente vitigni precoci adatti alla produzione di basi spumanti o bianchi aromatici. In questa fascia è da tenere presente che esiste una zona di tradizionale vocazionalità per il Riesling (Montalto Pavese) VINI DI ECCELLENZA Pinot nero da base spumante Pinot grigio, Pinot bianco Riesling Italico, Riesling renano VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Pinot nero da base spumante Pinot grigio, Pinot bianco Sauvignon Chardonnay ZONA MEDIA (tra 200 e 350 m.s.l.m.) Calvignano (275 m.s.l.m.) Oliva Gessi (277 m.s.l.m.) Mornico Losana (245 m.s.l.m.) E una zona più versatile in cui a seconda dell esposizione, dell altidudine e del tipo di terreno possono firnire buoni risultati sia vitigni a bacca bianca che rossa. Da tenere presente che in alcuni comuni (Oliva Gessi, Calvignano) esiste tradizionale vocazionalità per il Riesling a causa degli affioramenti gessosi. VINI DI ECCELLENZA Riesling Italico, Riesling renano Barbera VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Croatina Pinot nero da vinificazione in rosso Uva rara Cabernet Sauvignon ZONA BASSA (sotto i 200 m.s.l.m.) Borgo priolo (143 m.s.l.m.) Redavalle (85 m.s.l.m.) Santa Giuletta (78 m.s.l.m.) Torricella Verzate (110 m.s.l.m.) Corvino San Quirico (180 m.s.l.m.) Casteggio (100 m.s.l.m.) Da evitare varietà troppo precoci. VINI DI ECCELLENZA Barbera, Croatina Uva rara VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Pinot nero da vinificare in rosso Cabernet Sauvignon 18

7 OLTREPO OCCIDENTRALE ZONA ALTA (sopra i 350 m.s.l.m.) Zona considerata marginale per la viticoltura Rocca Susella (548 m.s.l.m.) Montesegale (426 m.s.l.m.) ZONA MEDIA (tra 200 e 350 m.s.l.m.) Ponte Nizza (265 m.s.l.m.) Cecima (231 m.s.l.m.) Godiasco (201 m.s.l.m.) Zona considerata marginale per la viticoltura con eccezione delle zone più basse. VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Cortese Barbera, Croatina, Uva rara, Dolcetto ZONA BASSA (sotto i 200 m.s.l.m.) Rivanazzano (157 m.s.l.m.) Retorbido (169 m.s.l.m.) Codevilla (146 m.s.l.m.) Torrazza Coste (158 m.s.l.m.) Montebello della Battaglia (126 m.s.l.m.) A seconda delle condizioni di coltivazione sia vitigni a bacca bianca che rossa: VINI DI ECCELLENZA Barbera, Croatina VINI DI BUON RAPPORTO QUALITA /PREZZO Cortese, Muller Thurgau, Uva rara, Cabernet Sauvignon, Dolcetto, Freisa 19

8 6.2. Portinnesti SCELTA DEL PORTINNESTO La scelta del portinnesto è in funzione di: tipo di terreno vitigno densità d impianto che si intende adottare obiettivo produttivo o enologico Il portinnesto influenza i seguenti fattori: Resistenza al Calcare attivo Durata del ciclo vegetativo del vitigno Resistenza allo stress idrico (da eccesso di acqua) Portinnesto Vigore indotto dall interazione con il vitigno Efficienza nell assorbimento dell acqua (resistenza alla siccità) Efficienza nell assorbimento degli elementi (potassio, magnesio, ferro) 20

9 COMBINAZIONE VITIGNO-PORTINNESTO Nei confronti della combinazione Vitigno-Portinnesto, in fase di scelta sono da tenere presenti le seguenti linee guida: Vitigni vigorosi (vd schede vitigni) con portinnesti deboli e viceversa; A seconda delle condizioni pedo-climatiche considerare l influenza del portinnesto sul ciclo vegetativo (vd tabella portinnesti): per esempio nel caso di rischi da gelate può essere conveniente adottare portinnesti che a parità di attitudini pedologiche ritardano il ciclo vegetativo o al contrario in terreni soggetti a prolungata siccità estiva è consigliabile un portinnesto che anticipi l epoca di maturazione; Di norma i portinnesti più deboli anticipano la maturazione rispetto a quelli vigorosi (41B, SO4 e 420A raccorciano il ciclo vegeto-produttivo); Per impianti fitti è consigliabile adottare portinnesti medi o deboli, viceversa per impianti a bassa densità sono da adottare portinnesti vigorosi; Nelle caso delle rimesse sono preferibili portinnesti vigorosi. ALCUNI ESEMPI Per tutte le varietà rosse, ma anche per le bianche vigorose (Chardonnay), per impianti fitti, di qualità, nei terreni collinari argilloso-calcarei: 420 A, , 41 B (elevata resistenza al calcare); Per vitigni rossi, impianti fitti, nei terreni di medio impasto e fertili, per produzioni di qualità, è molto indicato il Da evitarsi nei terreni calcarei e con ristagno idrico; col Barbera può presentare fenomeni di disaffinità d innesto; Per i vitigni rossi (ad esclusione del Barbera), in terreni magri, dove si attua l inerbimento, si può impiegare il 1103 P. Per le basi spumante e i bianchi in genere, in terreni argilloso-calcarei e siccitosi, anche se inerbiti, è consigliabile il 1103 P. In terreni molto compatti: 1103 P, o 779 P. In terreni poveri e argillosi, tendenzialmente umidi in primavera, dove non si attua inerbimento: SO4, da evitarsi su Croatina, e Riesling. Per terreni molto calcarei, molto magri, anche inerbiti: 140 Ru. 21

10 CARATTERISTICHE DI RESISTENZA, AGRONOMICHE E GENETICHE DEI PRINCIPALI PORTINNESTI UTILIZZATI IN OLTREPO Portinnesto Calcare (resistenza) Compattezza Siccità Apparato radicale Vigore Epoca Riparia scarsa discreta scarsa molto strisciante scarso precoce Rupestris discreta discreta buona molto profondo forte tardiva Berlandieri alta alta Riparia x Rupestris 3309 mediocre (11%) scarsa scarsa strisciante scarso precoce mediocre (9%) buona scarsa strisciante mediocre precoce Berlandieri x Rupestris 110 R discreta (20%) buona profondo forte tardiva 140 Ru ottima (30%) discreta ottima profondo forte tardiva 775 P discreta (18%) discreta discreta profondo buono media 779 P discreta (20%) buona buona profondo buono tardiva 1103 P discreta (20%) buona buona profondo forte tardiva Berlandieri x Riparia 420 A buona (20%) buona buona semiprofondo discreto precoce Kober 5BB buona (20%) discreta discreta semiprofondo forte tardiva SO4 discreta (18%) discreta scarsa semiprofondo forte tardiva buona (25%) discreta scarsa semiprofondo mediocre Vinifera x Berlandieri 41B ottima (40%) scarsa buona profondo discreto precoce Fercal ottima (50%) discreta semiprofondo mediocre media ATTITUDINE ALL ASSORBIMENTO K E Mg PORTINNESTO ASSORBIMENTO Riparia Alto per K Rupestris, 3309, , 41 B, 140 Ru Scarso per K 1103P Alto per Mg 110 R, SO4, K 5BB, Fercal Scarso per Mg 22

11 Tabella: Possibilità di adattamento di alcuni portinnesti ai suoli PORTINNESTO Acidi Neutri Suoli secchi SUOLI SUPERFICIALI SUOLI MEDIAMENTE PROFONDI SUOLI PROFONDI Suoli umidi in primavera Suoli secchi Suoli ben drenati Suoli umidi in primavera Suoli ben drenati Calcare attivo (%) Calcare attivo (%) Calcare attivo (%) Calcare attivo (%) Calcare attivo (%) Calcare attivo (%) < >20 Acidi Neutri < >20 Acidi Neutri < >20 Acidi Neutri < >20 Acidi Neutri < > C _ R 140 Ru _ 775 P 779 P _ 1103 P 420 A Acidi Neutri < >20 K 5BB SO B _ Fercal 23

12 7. Scelte relative al terreno Per la caratterizzazione pedologica del sito ove realizzare il nuovo vigneto è richiesto l intervento dell agronomo e si consiglia di rivolgersi al Centro di Consulenza. L agronomo, eventualmente con la collaborazione di un pedologo, potrà in base ad osservazioni e alle necessarie analisi chimico-fisiche caratterizzare gli appezzamenti per poter decidere: la scelta del portinnesto o dei portinnesti più adatti all appezzamento (vedi capitolo 6.2); la scelta della più idonea tecnica per i lavori preparatori (vedi capitolo 7.1); la scelta dell eventuale concimazione di fondo (vedi capitolo 7.4) Scasso Gli obiettivi che si prefigge lo scasso sono: assicurare un adeguata macroporosità al profilo di terreno che sarà colonizzato dagli apparati radicali; rimuovere eventuali orizzonti limitanti la crescita radicale e/o la percolazione dell acqua; controllare nei primi anni dell impianto la crescita delle infestanti; rimuovere eventuali residui colturali.. In generale si dovrà adottare la tecnica della ripuntatura profonda ( cm) possibilmente incrociata, seguita da un aratura superficiale (30-40 cm). La profondità dello scasso si dovrà scegliere sulla base delle indicazione dell agronomo. Il lavoro dovrà essere eseguito nel periodo estivo. In caso di reimpianti si dovrà considerare la stanchezza del suolo e le possibili infestazione di nematodi (vedi capitolo 9.x). In questo caso si dovrà procedere ad una ripuntatura profonda ( cm) incrociata, seguita da aratura profonda (40-50 cm). È raccomandabile il riposo di un anno con coltura di cereali o erbaio da sovescio evitando il maggese nudo su terreni declivi. 24

13 7.2. La sistemazione del terreno La sistemazione della superficie, ovvero i livellamento, l eventuale modifica delle pendenze, la realizzazione di un affossatura superficiale dipende dalla giacitura dell appezzamento stesso. Giacitura Pendenza in piano < 5% leggermente declive 5-10% declive 10-30% in forte pendenza > 30% Se l appezzamento è in piano gli obiettivi sono: prevenire il ristagno idrico, consentire un adeguata meccanizzazione (N.B. tutte le macchine operatrici lavorano meglio su suoli livellati). In relazione alla permeabilità del suolo e all altezza della eventuale falda si dovrà. livellare la superficiale realizzazione di un adeguata affossatura e/o rete drenante (per il progetto rivolgersi all agronomo). Se l appezzamento è declive gli obiettivi sono: proteggere il suolo dall erosione delle piogge, contrastare le situazioni di dissesto idrogeologico, consentire un adeguata meccanizzazione. La scelta della tecnica di sistemazione sarà fatta in relazione alla permeabilità del suolo, alla pendenza del versante e al rischio di movimenti franosi. Nel caso di appezzamenti leggermente declivi (pendenza 5-10%) si dovrà adottare la sistemazione in traverso, orientando cioè i filari trasversalmete alle linee di massima pendenza. Nel caso di appezzamenti declivi (pendenza 10-30%) si dovrà adottare la sistemazione a rittochino con fosse livellari, ovvero orientando i filari lungo le linee di massima pendenza ma interrompendo il versante con fosse livellari. 25

14 Nel caso di appezzamenti in forte pendenza (pendenza > 30%) è da valutare attentamente l opportunità di impiantare il nuovo vigneto. In caso positivo la tecnica da adottare dovrebbe essere quella della sistemazione a ciglioni raccordati. Negli eventuali lavori di livellamento e di sterro e riporto è importante rispettare l orizzonte superficiale del suolo (primi 30 cm) che dovrà eventualmente essere accumulato a parte e successivamente riportato. 26

15 Potassio scambiabile - K2O ppm 7.3. Concimazione di fondo L obiettivo della concimazione di fondo è quello di ripristinare le soglie di sufficienza di potassio, magnesio e fosforo e, se possibile arricchire in sostanza organica i primi cm di suolo interessati dall aratura preparatoria. Al fine di quantificare le dosi da somministrare è necessario disporre dell analisi del terreno (vedi Appendice 11.3). Per i calcoli rivolgersi all agronomo. Segue un esempio 1 VERIFICA DEI LIVELLI Valore da raggiungere 220 ppm Deficit da integrare 130 ppm Valore iniziale 90 ppm Capacità di scambio cationico - CSC - (meq / 100 g) CALCOLO DELLE UNITA FERTILIZZANTI POTASSICHE (kg di K 2 O) DA SOMMINISTRARE

16 100 Stima della densità apparente in base alla tessitura: t/m ,20 A ,25 TESSITURA R GI LL A % A 1,30 AL LA 1,30 AS 1,40 1,40 SA 1,45 A = argilloso L = limoso S = sabbioso 10 0 L 1,35 LS 1,40 SL S 1,65 1, SABBIA % TRIANGOLO DELLA TESSITURA SECONDO IL METODO ISSS 28

17 2 CALCOLO DELLE DOSI deficit da ripristinare (g di unita fertilizzanti per t di suolo) moltiplicato per t di suolo da concimare 130 g/t di UF di potassio (in K 2 O) x t/ha 1 ppm = 1 g/t = 1 kg/1000 t = 845 kg/ha di UF di potassio (in K 2 O) Volume di suolo x densità apparente: (vedi pagina precedente) per un terreno argillolimoso: 1,3 t/m m 3 x 1,3 t/m 3 = t Volume di suolo x profondità: per un ettaro m 2 x 0,5 m = m 3 A questo volume va sottratto quello occupato dallo scheletro, se presente, valutato al momento del campionamento. Esempio: scheletro 15%: (5.000 x 0,15) = 4250 m 3 29

18 8. Scelte di impianto e allevamento 8.1. Densità d impianto SCELTA DELLA DENSITA DI IMPIANTO La scelta della densità d impianto è in funzione di: terreno (fertilità, pendenza) vitigno (vigore, fertilità basale) obiettivo produttivo o enologico forma di allevamento che si vuole adottare livello di meccanizzazione che si vuole raggiungere La densità influenza i seguenti fattori: Livello produttivo Forma di allevamento Vigore Tipo di portinnesto Densità di impianto Costi d impanto e gestione Qualità dei vini Livello di meccanizzazione 30

19 DISTANZA TRA LE PIANTE (M) DISTANZA TRA LE FILE (m) metri 0,80 0,90 1,00 1,10 1,20 1,30 1,40 1,50 1, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Tabella con l indicazione del numero di piante ad ettaro tenuto conto delle distanze di impianto. La parte evidenziata in giallo si riferisce alle densità di impianto indicate dal Progetto collettivo per l OCM (densità tra 4000 e 6000 piante ettaro). Le densità evidenziate in verde riguardano la deroga per il limite minimo posto a 3700 ceppi ettaro per vitigni a ridotta fertilità basale (es. Croatina). 31

20 8.2. Orientamento dei filari SCELTA DELL ORIENTAMENTO La scelta dell orientamento è in funzione di: giacitura latitudine pendenza L orientamento influenza i seguenti fattori: Quantità di energia intercettata Operazioni in verde Orientamento Accumulo di zuccheri % di intercettazione dela radiazione solare rispetto a quella massima del suolo Invaiatura Vendemmia Sintesi delle sostanze coloranti (antociani) % 80 E-O NO-SE N-S 60 Fioritura 40 Foglie distese 20 0 A M G L A S O N MESI L orientamento dei filari influenza direttamente la quantità di energia radiante intercettata dalla pianta e in modo particolare nel periodo che va dall invaiatura alla vendemmia Nell area del Centro-Nord Italia l orientamento Est-Ovest favorisce una maggiore intercettazione dell energia solare 32

21 8.3. Forme di allevamento SCELTA DELLA FORMA DI ALLEVAMENTO La scelta della forma di allevamento è in funzione di: terreno (fertilità) clima vitigno (vigore, fertilità basale) obiettivo produttivo o enologico densità che si vuole adottare livello di meccanizzazione che si vuole raggiungere La forma d allevamento influenza i seguenti fattori: Forma di allevamento e densità d impianto Resistenza alle gelate Resistenza alle malattie Resistenza alla siccità Varietà Resistenza al calcaree Epoca di maturazione Qualità dei vini Livello produttivo 33

22 Guyot E un sistema di allevamento a ridotta espansione (altezza del filo di banchina cm massimo) e a potatura mista, adatto ai terreni di scarsa fertilità e più siccitosi in collina, dove la vite presenta uno sviluppo contenuto. Adottato in terreni molto fertili necessita di interventi agronomici per contenere il vigore vegetativo (inerbimento) e mantenere l equilibrio vegeto-produttivo (interventi in verde), si presta ad una parziale meccanizzazione. Adattabile a tutte le varietà dell Oltrepò Pavese e in particolare risulta indispensabile per vitigni a ridotta fertilità basale come la Croatina. Cordone speronato E una forma di allevamento a cordone permanente su cui sono inseriti speroni di 2-3 gemme da cui si sviluppano, ogni anno, i germogli fruttiferi. E una forma di allevamento che si presta a produzioni di qualità a causa di un contenuto sviluppo vegetativo e di un buon equilibrio vegetoproduttivo si prestano a produzioni di qualità. Si presta alla meccanizzazione. Non è adatta alle varietà dell Oltrepò Pavese a scarsa fertilità basale come Moscato, Croatina, Chardonnay. Casarsa E una forma di allevamento a cordone permanente alto su cui sono inseriti capi a frutto di 5-6 gemme da cui si sviluppano, ogni anno, i germogli fruttiferi che vanno a ricadere verso il basso. E una forma di allevamento ad alta produttività e vigore. L affastellamento dei germogli richiede interventi in verde e una cura particolare in fase di potatura. Si presta alla meccanizzazione. Poco adatta alle varietà dell Oltrepò Pavese a bassa fertilità basale. Cordone speronato alto Come il cordone speronato basso con la differenza che, in questo caso, il cordone permanente è posizionato a cm dal suolo e i tralci fruttiferi vanno a ricadere liberamente verso il basso. Si presta alla meccanizzazione. 34

23 POTATURA DI ALLEVAMENTO Guyot e Cordone speronato 1 ANNO Preparazione delle barbatelle : prima dell impianto: taglio delle radici fino alla lunghezza di 1-2 cm. Quando la barbatella attecchisce emette un germoglio la primavera stessa. E buona norma cimare i germogli eccetto quello meglio ben posizionato. Prima potatura invernale dopo l impianto: si sceglie 1 germoglio di diametro sufficiente e nella posizione migliore (tendenzialmente quello centrale allineato con l asse principale della pianta) e a seconda del vigore si taglia a 2-3 gemme o, per le viti più vigorose a 4-5 gemme. 2 ANNO Intervento primaverile del 2 anno: quando i germogli hanno raggiunto la lunghezza di cm, si effettua un diradamento dei medesimi fino ad arrivare ad 1 germoglio solo nel caso di piante deboli o 2-3 nelle piante più vigorose. Stesura del filo di banchina: durante la seconda stagione primaverile è utile stendere il filo di banchina a cm dal terreno Seconda potatura invernale: si eliminano tutti i germogli tranne quello meglio sviluppato e di altezza sufficiente al raggiungimenti del filo di banchina che va tagliato appena sotto il filo di banchina 35

24 3 ANNO Intervento primaverile del 3 anno: eliminare tutti i germogli posti sul tronco e lasciare solo quelli situati nel tratto orizzontale Terza potatura invernale: scelta del germoglio, ben lignificato e più adatto ad essere steso sul filo di banchina per costituire il capo a frutto di lunghezza variabile da 0.8 a 1.5 m. a seconda della fittezza adottata. 4 ANNO Quarta potatura invernale: scelta di due tralci uno per costituire il capo a frutto e di un tralcio adatto a costituire uno sperone di 1-2 gemme (Guyot) Quarta potatura invernale: scelta di 5-7 germogli ben lignificati e posizionati per la costituzione di altrettanti speroni a 2-3 gemme (Cordone speronato) 36

25 POTATURA DI ALLEVAMENTO Casarsa e Cordone speronato alto 1 ANNO Preparazione delle barbatelle : prima dell impianto: taglio delle radici fino alla lunghezza di 1-2 cm. Quando la barbatella attecchisce emette un germoglio la primavera stessa. E buona norma cimare i germogli eccetto quello meglio posizionato. Prima potatura invernale dopo l impianto: si sceglie 1 germoglio di diametro sufficiente e nella posizione migliore (tendenzialmente quello centrale allineato con l asse principale della pianta) e a seconda del vigore si taglia a 2-3 gemme o, per le viti più vigorose a 4-5 gemme. 2 ANNO Intervento primaverile del 2 anno: quando i germogli hanno raggiunto la lunghezza di cm, si effettua un diradamento dei medesimi fino ad arrivare ad 1 germoglio solo nel caso di piante deboli o 2-3 nelle piante più vigorose. Stesura del filo di banchina: durante la seconda stagione primaverile è utile stendere il filo di banchina a cm dal terreno. Seconda potatura invernale: si eliminano tutti i germogli tranne quello meglio sviluppato e di altezza sufficiente al raggiungimenti del filo di banchina che va tagliato appena sotto il filo di banchina. 37

26 3 ANNO Intervento primaverile del 3 anno: eliminare tutti i germogli posti sul tronco e lasciare solo quelli situati nel tratto orizzontale. Terza potatura invernale: scelta del germoglio, ben lignificato e più adatto ad essere steso sul filo di banchina per costituire il capo a frutto di lunghezza variabile da 1,2 a 1,8 m a seconda della fittezza adottata. 4 ANNO Quarta potatura invernale: scelta di 4-5 germogli ben lignificati e posizionati per la costituzione di altrettanti capi a frutto a 5-6 gemme. (Casarsa). Quarta potatura invernale: scelta di 5-7 germogli ben lignificati e posizionati per la costituzione di altrettanti speroni a 2-3 gemme (Cordone speronato alto). 38

27 8.4. Sovrainnesto All interno del Progetto Collettivo è previsto un contributo anche per la sostituzione varietale mediante sovrainnesto. Questa pratica rappresenta un metodo piuttosto semplice e relativamente poco oneroso per sostituire la varietà evitando l estirpazione e il successivo riposo del terreno e per guadagnare tempo sull entrata in produzione. Ai fini della riscossione del contributo dovrà essere fatta domanda agli organi competenti, secondo le modalità richieste. Il contributo concesso è pari al 50% di quello previsto per il reimpianto, dunque prima di prendere in considerazione questa tecnica è consigliabile valutare i seguenti aspetti del vigneto che si vuole sovrainnestare: 1) Caratteristiche agronomiche: il sovrainnesto sarà conveniente solo nel caso di vigneti senza troppe fallanze, di medio-alta densità e gestiti in modo tale da garantire una buona durata negli anni avvenire 2) Stato fitosanitario del vigneto: dovrà essere accertata l assenza delle malattie del legno. In casi dubbi è consigliabile rimandare il sovrainnesto all anno successivo e osservare, mediante l aiuto di un tecnico la sintomatologia in campo 3) Età del vigneto: considerata la curva di produttività di un vigneto, il sovrainnesto è economicamente consigliabile solo in vigneti con un età massima di 10 anni. A seconda delle modalità di esecuzione e del materiale impiegato, i sovrainnesti possono essere distinti in due grandi categorie: a marza legnosa o a gemma (o a scudetto) Le varianti delle tecniche di esecuzione e dei materiali utilizzati sono numerose, qui di seguito si riportano brevemente i sistemi più diffusi in Oltrepò Pavese. A spacco: periodo: inizio di aprile metodo: capitozzamento della vite e innesto di 1 o 2 marze legnose con una o due gemme. Le marze vanno sistemate alle estremità della fenditura legando il punto di innesto. I tagli vanno protetti con vernice bituminosa. Una variante di questo tipo di innesto prevede la ricopertura del punto d innesto con muschio fresco per mantenere umida la superficie interessata al taglio. A doppio spacco inglese: periodo: da febbraio fino all inizio dell ingrossamento delle gemme metodo: in questo sistema con la potatura per la preparazione all innesto si conserva un solo tralcio di un anno, in buona posizione sul fusto; tale tralcio va innestato subito a doppio spacco inglese con una marza a due gemme. Il punto d innesto va protetto per evitare la disidratazione e per creare un ambiente caldo-umido, favorevole all attecchimento. Sottocorteccia a scudetto periodo: intorno al periodo della fioritura quando la corteccia si stacca facilmente metodo: questa tecnica prevede il prelevamento delle gemme (provviste di uno scudetto di legno di 2,5 cm al di sopra della gemma e 2 cm al di sotto), da marze conservate in frigorifero e l incisione a T della corteccia del tronco sollevando i lembi sotto i quali va introdotto lo scudetto. La gemma va legata affinchè rimanga aderente al tronco. In seguito si provvede al taglio del tronco qualche centimetro sopra il punto d innesto. Una variante prevede l incisione a T rovesciata Sottocorteccia con marze di una gemma periodo: tarda primavera metodo: questa tecnica prevede l utilizzo di gemme prelevate da marze conservate in frigorifero. In questo caso le marze con una gemma vanno tagliate a becco di clarino ed inserite in un apposita tasca ottenuta sollevando una lingua di corteccia lunga circa 3 cm (che rimarrà attaccata al tronco nella sua parte inferiore). La marza risulterà inserita obliquamente rispetto all asse del tronco e dovrà essere fissata a quest ultimo e protetta da cera o mastice. Successivamente si provvederà al capitozzamento della vite al di sopra del punto d innesto. Varianti di questo metodo prevedono marze a due gemme 39

Ammendante Compostato Misto

Ammendante Compostato Misto Ammendante Compostato Misto Cos è il Compost? Il Compost deriva da rifiuti, come buona parte dei fertilizzanti, dal letame alla farina di carne, dal cuoio idrolizzato al solfato ammonico. Il Compost non

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ CILIEGIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

Dettagli

GUIDA ALL INTERPRETAZIONE AGRONOMICA DELL ANALISI CHIMICA DEL SUOLO

GUIDA ALL INTERPRETAZIONE AGRONOMICA DELL ANALISI CHIMICA DEL SUOLO DIPARTIMENTO AGRICOLTURA, PROTEZIONE CIVILE E TURISMO Settore Servizi alle Imprese Agricole GUIDA ALL INTERPRETAZIONE AGRONOMICA DELL ANALISI CHIMICA DEL SUOLO Laboratorio Regionale Analisi Terreni e Produzioni

Dettagli

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale)

CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale) CEREALI (autunno-vernini) (frumento duro, frumento tenero, orzo, avena, farro e triticale) Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti

Dettagli

Le indagini e i servizi di ARPA Veneto per la razionalizzazione della fertilizzazione

Le indagini e i servizi di ARPA Veneto per la razionalizzazione della fertilizzazione Le indagini e i servizi di ARPA Veneto per la razionalizzazione della fertilizzazione Paolo Giandon ARPAV - Servizio Suoli Riferimenti normativi Relazione fra pratiche agricole, in particolare fertilizzazione,

Dettagli

L INTERPRETAZIONE DELLE ANALISI DEL TERRENO PER MIGLIORARE LA CONCIMAZIONE

L INTERPRETAZIONE DELLE ANALISI DEL TERRENO PER MIGLIORARE LA CONCIMAZIONE L INTERPRETAZIONE DELLE ANALISI DEL TERRENO PER MIGLIORARE LA CONCIMAZIONE Dr.Agr. Paolo Bortolami ARPAV Settore per la Prevenzione e la Comunicazione Ambientale Servizio valutazioni ambientali e degli

Dettagli

Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l Agricoltura

Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l Agricoltura Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi Infrastrutturali per l Agricoltura 1 Regione Siciliana Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Dipartimento Interventi

Dettagli

L influenza del suolo sulla performance viticola: DALL APPARATO RADICALE ALLA QUALITÀ DEL VINO

L influenza del suolo sulla performance viticola: DALL APPARATO RADICALE ALLA QUALITÀ DEL VINO L influenza del suolo sulla performance viticola: DALL APPARATO RADICALE ALLA QUALITÀ DEL VINO Fabrizio Battista, Federica Gaiotti, Davide Mosetti, Gilberto Bragato, Diego Tomasi CRA-VIT CENTRO DI RICERCA

Dettagli

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria

Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Università degli Studi di Catania Dipartimento di Metodologie Fisiche e Chimiche per l Ingegneria Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Tecnologie di Chimica Applicata LA CORROSIONE Nei terreni

Dettagli

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO

METALLI FERROSI GHISA ACCIAIO METALLI FERROSI I metalli ferrosi sono i metalli e le leghe metalliche che contengono ferro. Le leghe ferrose più importanti sono l acciaio e la ghisa. ACCIAIO: lega metallica costituita da ferro e carbonio,

Dettagli

Blanke Profilo di chiusura

Blanke Profilo di chiusura Dati tecnici Blanke Profilo di chiusura Per la protezione dei bordi in caso di chiusure di rivestimenti al pavimento ed alle pareti Uso e funzioni: Blanke Profilo di chiusura è un profilo speciale per

Dettagli

IRRIGAZIONE. Diffusione di portinnesti deboli, Infittimento sesti d impianto, Nuove tecniche irrigue

IRRIGAZIONE. Diffusione di portinnesti deboli, Infittimento sesti d impianto, Nuove tecniche irrigue IRRIGAZIONE Nei nuovi impianti fin dall inizio si installa l impianto d irrigazione. In passato l irrigazione era riservata agli agrumi e specie coltivate in zone siccitose. Motivi dello sviluppo dell

Dettagli

Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali

Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali Obiettivo 1 EROSIONE DEL SUOLO Obiettivo 2 SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO Obiettivo 3 STRUTTURA DEL SUOLO Obiettivo 4 LIVELLO MINIMO DI MANTENIMENTO Regione Campania - Assessorato Agricoltura e alle Attività

Dettagli

Bollettino Agrometeorologico Viticoltura

Bollettino Agrometeorologico Viticoltura Viale Bornata 11 25123 Brescia tel 3.362285-3677 assistenzatecnica@centrovitivinicoloprovinciale.it Bollettini e schede del Manuale di Viticoltura del CVP su: www.centrovitivinicoloprovinciale.it - BOLLETTINO

Dettagli

LA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori. Marco Mingozzi Giovanni Zambardi

LA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori. Marco Mingozzi Giovanni Zambardi LA DISINFEZIONE CON IL CALORE: «Una tecnica che premia Produttori e Consumatori Marco Mingozzi Giovanni Zambardi Le Officine Mingozzi si occupano della costruzione, sperimentazione ed espansione dei campi

Dettagli

Densità di impianto: distanza tra le piante sul filare e tra i filari (da Fregoni 1984 e Calò 1987)

Densità di impianto: distanza tra le piante sul filare e tra i filari (da Fregoni 1984 e Calò 1987) Densità di impianto: distanza tra le piante sul filare e tra i filari (da Fregoni 1984 e Calò 1987) Prima regola: oltre un certo carico produttivo per ceppo la qualità diminuisce ( ) Fittezza in relazione

Dettagli

si comporta come perenne grazie alla sua propagazione attraverso i tuberi

si comporta come perenne grazie alla sua propagazione attraverso i tuberi LA PATATA Famiglia delle solanacee Genere solanum Pianta erbacea coltivata come annuale ma che in natura si comporta come perenne grazie alla sua propagazione attraverso i tuberi I fiori sono riuniti a

Dettagli

Cod. VM5U6. Impianto del vigneto Messa a dimora delle viti

Cod. VM5U6. Impianto del vigneto Messa a dimora delle viti Cod. VM5U6 Impianto del vigneto Messa a dimora delle viti Fasi di intervento Preliminari Picchettamento Interramento dei pali Messa a dimora delle barbatelle Completamento della struttura Preliminari Operazioni

Dettagli

(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a

(funghi, muffe e batteri) alle radici ed al colletto della pianta. Al contrario, la carenza d acqua, porta la pianta a stress da appassimento ed a L ACQUA L elemento acqua è costituente degli esseri viventi, sia animali che vegetali, superando in alcuni casi anche il 90% della composizione. L acqua per le piante è un elemento indispensabile in quanto

Dettagli

Metodi di campionamento per l'analisi del terreno già investito a vigneto

Metodi di campionamento per l'analisi del terreno già investito a vigneto LA CONCIMAZIONE DI PRODUZIONE Per quanto riguarda i vigneti che sono già impiantati, è importante che il viticoltore proceda ad una razionalizzazione degli interventi fertilizzanti. Di norma, infatti,

Dettagli

Il mercato di monopolio

Il mercato di monopolio Il monopolio Il mercato di monopolio Il monopolio è una struttura di mercato caratterizzata da 1. Un unico venditore di un prodotto non sostituibile. Non ci sono altre imprese che possano competere con

Dettagli

La scuola integra culture. Scheda3c

La scuola integra culture. Scheda3c Scheda3c Gli ELEMENTI DEL CLIMA che caratterizzano le condizioni meteorologiche di una regione sono: la temperatura, la pressione atmosferica, i venti, l umidità e le precipitazioni. La temperatura è data

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI. Scheda tecnica triticale

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI. Scheda tecnica triticale UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO di AGRARIA - SACEG Scheda tecnica triticale Dott. Giovanni Pruneddu Tecnica colturale triticale Tipi di triticale Fra le varietà disponibili sul mercato possiamo

Dettagli

Superficie complessiva: ha 07.16.81, di cui in coltura pura 04.15.39 ha e in coltura consociata ha 03.01.42

Superficie complessiva: ha 07.16.81, di cui in coltura pura 04.15.39 ha e in coltura consociata ha 03.01.42 Scheda operativa n.5 LE COLTIVAZIONE DELLE PIANTE OFFICINALI Superficie complessiva: ha 07.16.81, di cui in coltura pura 04.15.39 ha e in coltura consociata ha 03.01.42 Premessa Le piante officinali rappresentano

Dettagli

IASMA ECO 4. Origine: Incrocio Moscato Ottonel x Malvasia di Candia

IASMA ECO 4. Origine: Incrocio Moscato Ottonel x Malvasia di Candia IASMA ECO 4 Origine: Incrocio Moscato Ottonel x Malvasia di Candia CARATTERISTICHE ED ATTITUDINI COLTURALI IASMA ECO 4 Vitigno di buona vigoria con epoca di germogliamento media, acino medio ellittico

Dettagli

Cos è il farro? farro

Cos è il farro? farro La Storia Il farro è un antico grano le cui origini si possono far risalire a oltre 5000 anni fa in Medio Oriente vicino a quello che ora è l Iran. Coltivato diffusamente fino al principio del XX secolo

Dettagli

CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA)

CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA) CASE HISTORY DRENAGGIO VIGNETI- IDROSAC-MONTALCINO (SIENA) 1 - Descrizione dell intervento a difesa del suolo1 Lo scopo dell intervento è quello di realizzare un drenaggio a bassa profondità in trincea

Dettagli

COSA SI PUO FARE PER LIMITARE I PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE ALL ATTO DELLO SPANDIMENTO?

COSA SI PUO FARE PER LIMITARE I PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE ALL ATTO DELLO SPANDIMENTO? COSA SI PUO FARE PER LIMITARE I PROBLEMI CHE POSSONO SORGERE ALL ATTO DELLO SPANDIMENTO? Al di là degli obblighi di legge, queste buone tecniche, consentono di limitare i principali problemi (cattivi odori,

Dettagli

SEMINA DIRETTA (SENZA ARATURA) E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI GRANO TENERO: VANTAGGI AGRONOMICI ED ECONOMICI

SEMINA DIRETTA (SENZA ARATURA) E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI GRANO TENERO: VANTAGGI AGRONOMICI ED ECONOMICI SEMINA DIRETTA (SENZA ARATURA) E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI GRANO TENERO: VANTAGGI AGRONOMICI ED ECONOMICI Anno 2006/2007 A cura dell ufficio Agronomico Italpollina Spa OBIETTIVO

Dettagli

Confronto gestione del vigneto convenzionale, biologica e biodinamica: alcuni risultati dopo 3 anni di prove

Confronto gestione del vigneto convenzionale, biologica e biodinamica: alcuni risultati dopo 3 anni di prove Confronto gestione del vigneto convenzionale, biologica e biodinamica: alcuni risultati dopo 3 anni di prove Mescalchin Enzo Unità Agricoltura Biologica Fondazione Edmund Mach S. Michele all Adige Parcelle

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > FARRO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > FARRO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > FARRO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata:

Una metodologia da utilizzare può essere così sintetizzata: 10 CRITERI TECNICI DELLE PRIORITÀ L elenco dei siti con gli indici di priorità contenuti nel presente piano, dovrà essere rivisto ed aggiornato alla luce delle risultanze emergenti dai piani di caratterizzazione.

Dettagli

Agroflor. In collaborazione con: Vi presenta il catalogo dei materiali per vigneto. di Panato Giuliano Tel/fax 0444 830061

Agroflor. In collaborazione con: Vi presenta il catalogo dei materiali per vigneto. di Panato Giuliano Tel/fax 0444 830061 Agroflor di Panato Giuliano Tel/fax 0444 830061 In collaborazione con: Vi presenta il catalogo dei materiali per vigneto Agroflor dal 1951 al servizio dell agricoltura. La nostra azienda è stata fondata

Dettagli

Tecniche di restauro vegetazionale nei lavori forestali della Provincia Autonoma di Trento La Plagne 13 giugno 2014

Tecniche di restauro vegetazionale nei lavori forestali della Provincia Autonoma di Trento La Plagne 13 giugno 2014 Tecniche di restauro vegetazionale nei lavori forestali della Provincia Autonoma di Trento La Plagne 13 giugno 2014 Gli interventi di ripristino vegetazionale rappresentano la fase conclusiva dei lavori

Dettagli

ACQUA, ARIA E TERRENO

ACQUA, ARIA E TERRENO ACQUA, ARIA E TERRENO PREMESSA Gli impianti d irrigazione a goccia svolgono un ruolo fondamentale negli apporti irrigui alle colture. Se utilizzato correttamente permette un sano sviluppo della pianta

Dettagli

Ai Dirigenti degli STAPA CePICA LORO SEDI. Autoriproduzioni vivaistiche

Ai Dirigenti degli STAPA CePICA LORO SEDI. Autoriproduzioni vivaistiche Ai Dirigenti degli STAPA CePICA LORO SEDI Autoriproduzioni vivaistiche Come è noto in base alla vigente normativa fitosanitaria il materiale di moltiplicazione può essere prodotto soltanto da Ditte vivaistiche,

Dettagli

ALLUMINIO PER COPERTURE ALLUMINIO

ALLUMINIO PER COPERTURE ALLUMINIO ALLUMINIO PER COPERTURE ALLUMINIO Colori Alluminio Alusoft RAL 1013 bianco perla RAL 3009 rosso siena RAL 5010 blu genziana RAL 6005 verde muschio RAL 6021 verde pallido RAL 7016 grigio antracite RAL 7037

Dettagli

CALCIOCIANAMIDE. COMPOSIZIONE CONCIME CE AZOTO (N) totale 19,8% di cui nitrico 1,5% OSSIDO DI CALCIO (CaO) 50% CONFEZIONI:

CALCIOCIANAMIDE. COMPOSIZIONE CONCIME CE AZOTO (N) totale 19,8% di cui nitrico 1,5% OSSIDO DI CALCIO (CaO) 50% CONFEZIONI: CALCIOCIANAMIDE NITRATA GRANULARE È un prodotto microgranulare azotato ideale per ogni coltura orticola, frutticola e floricola; particolarmente indicata per terreni a ph acido svolge un azione fertilizzante

Dettagli

TIPO DI VINO: NOME / ETICHETTA: CLASSIFICAZIONE: COMUNE DI PROVENIENZA:

TIPO DI VINO: NOME / ETICHETTA: CLASSIFICAZIONE: COMUNE DI PROVENIENZA: Verdè TIPO DI VINO: Bianco frizzante NOME / ETICHETTA: Verdè CLASSIFICAZIONE: IGT Collina del Milanese COMUNE DI PROVENIENZA: San Colombano, Miradolo Terme, Graffignana Valbissera, Marzano, Trianon, Livelloni

Dettagli

Torino, lì 21 ottobre 2013. Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando 2013-2014.

Torino, lì 21 ottobre 2013. Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando 2013-2014. Corso Francia 329 10142 Torino Tel. 011 4343026 011 4345493 Fax 011 4349456 Confcooperative Piemonte Fedagri Corso Francia 329 10142 Torino www.piemonte.confcooperative.it/federazioni.htm www.gestcooper.itfederagro@gestcooper.it

Dettagli

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI DECRETO 9 agosto 2000 Recepimento delle direttive della Commissione n. 99/66/CE, n. 99/67/CE, n. 99/68/CE e n. 99/69/CE del 28 giugno 1999, relative alle

Dettagli

Agrital Ricerche Stefano Carrano marzo 2006

Agrital Ricerche Stefano Carrano marzo 2006 Impianto e cure colturali di Lampone e Rovo Agrital Ricerche Stefano Carrano marzo 2006 Propagazione Introduzione - lampone Questo lavoro è nato da una precedente raccolta di diapositive destinata ad un

Dettagli

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento

Normative sulla Tenuta dei Serramenti ad Aria, Acqua e Vento UNI EN 12208 La tenuta all acqua di un serramento, descrive la sua capacità di essere impermeabile sotto l azione di pioggia battente e in presenza di una determinata velocità del vento. La norma, la UNI

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Rapporto ambientale Anno 2012

Rapporto ambientale Anno 2012 Rapporto ambientale Anno 2012 Pagina 1 di 11 1 ANNO 2012 Nell anno 2005 la SITI TARGHE srl ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008 e

Dettagli

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO

DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO DEUMIDIFICATORI PER CELLE FRIGO Tecnoklima s.r.l. Via Della Repubblica, 1 40050 Granarolo dell'emilia (BO) P. IVA 02608511206 Telefono 0516056846-0516066593 Fax 051761367 info@tecnoklima.eu Sulla base

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO

QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO QUALITÀ E TRATTAMENTO DELL ACQUA DEL CIRCUITO CHIUSO (PARTE 1) FOCUS TECNICO Gli impianti di riscaldamento sono spesso soggetti a inconvenienti quali depositi e incrostazioni, perdita di efficienza nello

Dettagli

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08)

LAVORI SPECIALI. (Articolo 148 D.Lgs 81/08) 146 LAVORI SPECIALI (Articolo 148 D.Lgs 81/08) Prima di procedere alla esecuzione di lavori su lucernari, tetti, coperture e simili, fermo restando l obbligo di predisporre misure di protezione collettiva,

Dettagli

Guida alla concimazione

Guida alla concimazione Guida alla concimazione OLIVO 1 PREMESSA La Guida alla Concimazione, di breve e semplice consultazione, scientificamente corretta, non vuole essere un strumento esaustivo per tutti i casi verificabili

Dettagli

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Consiglio dell'ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Alberto Giuliani Coordinatore dipartimento Sviluppo Rurale

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

I CICLI DI VERNICIATURA NELL ANTICORROSIONE COME SCEGLIERE I PRODOTTI IDONE

I CICLI DI VERNICIATURA NELL ANTICORROSIONE COME SCEGLIERE I PRODOTTI IDONE PREMESSA I CICLI DI VERNICIATURA NELL ANTICORROSIONE COME SCEGLIERE I PRODOTTI IDONE Nella scelta di un ciclo di verniciatura bisogna tener conto di: 1. Durata (aspettativa di durata) richiesta 2. Caratteristiche

Dettagli

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010. Relatore: Ing. Carlo Calisse LE RETI ANTICADUTA DALLE NORME UNI EN 1263-1 1 e 2 ALLE NUOVE LINEE GUIDA AIPAA VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre 2010 Relatore: Ing. Carlo Calisse INTRODUZIONE ALLE NORME UNI EN 1263-1:

Dettagli

la base del benessere ph Basic AIUTA L EQUILIBRIO ACIDO-BASE

la base del benessere ph Basic AIUTA L EQUILIBRIO ACIDO-BASE la base del benessere ph Basic AIUTA L EQUILIBRIO ACIDO-BASE Il ph è l unità di misura dell acidità che va da 0 (acido) a 14 (basico o alcalino). 7 è il valore neutro. Il metodo più facile per avere un

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

La rotazione delle colture

La rotazione delle colture La rotazione delle colture Ultimi aggiornamenti: 2011 La rotazione delle colture è una tecnica colturale le cui origini si perdono nella notte dei tempi; trattasi sostanzialmente di una tecnica basata

Dettagli

mitigazione effetti climatici e assorbimento del carbonio

mitigazione effetti climatici e assorbimento del carbonio Analisi, misure ed elaborazioni riguardanti il contenuto di carbonio nei suoli del Piemonte sono eseguiti dall IPLA da circa 10 anni. Il lavoro è realizzato attraverso l elaborazione dei dati provenienti

Dettagli

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO

SCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita? Lavorare contemporaneamente, successivamente, insieme, ma mai uno contro l altro. Perché la mancanza di coordinamento causa interruzioni di

Dettagli

Anno 2014. Rapporto ambientale

Anno 2014. Rapporto ambientale Anno 2014 Rapporto ambientale 1 ANNO 2014 Nell anno 2005 la SITI TARGHE S.r.l. ha ottenuto la certificazione ambientale secondo la norma internazionale ISO 14001:2004, rinnovata nel 2008, nel 2011 e nel

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico BIOEDILIZIA PER CONSUMARE MENO ENERGIA Dopo le misure per l efficienza energetica contenute in finanziaria arriva un decreto legislativo che spinge l industria italiana

Dettagli

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO

OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato dei produttori agricoli biologici. IL SINDACO Comune di Modena Politiche Economiche, Società Partecipate e Sportello Unico L Assessore 22 settembre 2005 Prot. Gen. 2005/125195 IE 11299 OGGETTO: Modalità di svolgimento in piazza Pomposa di un mercato

Dettagli

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico

International Textil Education. Machinery Division. Manuale per la stampa a trasferimento termico Machinery Division Manuale per la stampa a trasferimento termico Manuale per la stampa a trasferimento termico STAMPA A TRASFERIMENTO TERMICO.....4 Principio di funzionamento.4 SRUTTURA INTERNA...5 Testina

Dettagli

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

ELIGIO MAGRI Torre de Roveri - (Bergamo) - Italia info@eligiomagri.it www.eligiomagri.it

ELIGIO MAGRI Torre de Roveri - (Bergamo) - Italia info@eligiomagri.it www.eligiomagri.it Az. Vitivinicola ELIGIO MAGRI Torre de Roveri - (Bergamo) - Italia info@eligiomagri.it www.eligiomagri.it L azienda vitivinicola Eligio Magri nasce negli anni ottanta grazie all impegno e alla tenacia

Dettagli

E 4. La correzione del colore. Schede tecniche. Verifica della tonalità

E 4. La correzione del colore. Schede tecniche. Verifica della tonalità Verifica della tonalità Per eseguire una verniciatura di ripristino a regola d arte, ci si può avvicinare alla tonalità del colore della vettura correggendo la tinta o con la tecnica della sfumatura e

Dettagli

UNA STORIA DI FAMIGLIA, UN IMPRESA DI SUCCESSO, UN LAVORO FATTO DI PASSIONE, FATICA ED ESPERIENZA.

UNA STORIA DI FAMIGLIA, UN IMPRESA DI SUCCESSO, UN LAVORO FATTO DI PASSIONE, FATICA ED ESPERIENZA. UNA STORIA DI FAMIGLIA, UN IMPRESA DI SUCCESSO, UN LAVORO FATTO DI PASSIONE, FATICA ED ESPERIENZA. Un azienda giovane con radici antiche. L Azienda Agricola CAVEN CAMUNA è stata fondata nel 1982 dai fratelli

Dettagli

Periodo di potature? Fate attenzione...

Periodo di potature? Fate attenzione... Periodo di potature? Fate attenzione... Gli alberi non sono tutti uguali e non si potano tutti allo stesso modo o con la stessa frequenza. La potatura delle specie arboree viene, infatti, effettuata per

Dettagli

ISO 12944 Standard mondiale sulla corrosione

ISO 12944 Standard mondiale sulla corrosione ISO 12944 Standard mondiale sulla corrosione 2 3 ISO 12944 Pitture e vernici - Protezione dalla corrosione di strutture in acciaio per sistemi di verniciatura di protezione La norma ISO 12944 (parti 1-8)

Dettagli

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE

REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE 30.11.2011 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 317/17 REGOLAMENTO (UE) N. 1235/2011 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2011 recante modifica del regolamento (CE) n. 1222/2009 del Parlamento europeo

Dettagli

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI.

SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. SINTESI DELLA NORMATIVA EUROPEA EN 1263-1 RELATIVA AL MONTAGGIO DELLA RETE ANTICADUTA PER APPLICAZIONI ORIZZONTALI E PER APPLICAZIONI VERTICALI. 1. RETE ANTICADUTA CERTIFICATA EN 1263-1, PER APPLICAZIONI

Dettagli

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità...

1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3. 3.1 Sottoprogramma delle prestazioni... 4 3.1.1 Stabilità... PIANO DI MANUTENZIONE PAG 1 SOMMARIO INTRODUZIONE... 2 1 MANUALE D USO... 3 1.1 Descrizione e collocazione dell intervento... 3 1.2 Modalità di uso corretto... 3 2 MANUALE DI MANUTENZIONE... 3 2.1 Risorse

Dettagli

GIARDINO. Frantumare dei vegetali e fare del compostaggio

GIARDINO. Frantumare dei vegetali e fare del compostaggio GIARDINO 01 Frantumare dei vegetali e fare del compostaggio 1 La frantumazione PRIMA L utilità della frantumazione Un biotrituratore vi permette di frantumare l erba, le foglie morte e i rami. Riduce fino

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Domande a scelta multipla 1

Domande a scelta multipla 1 Domande a scelta multipla Domande a scelta multipla 1 Rispondete alle domande seguenti, scegliendo tra le alternative proposte. Cercate di consultare i suggerimenti solo in caso di difficoltà. Dopo l elenco

Dettagli

PROGETTO OBBLIG AZIONE

PROGETTO OBBLIG AZIONE Conoscenze della difesa agronomica, Saper individuare gli elementi di pericolosità nei trattamenti con fitofarmaci. Saper individuare gli elementi che caratterizzano la difesa alle gelate primaverili.

Dettagli

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla

Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Pensione di vecchiaia: ecco i nuovi requisiti di età per ottenerla Maggio 2015 Più si va avanti e più si allontana l accesso alla pensione degli italiani. Col passare degli anni, infatti, aumenta l età

Dettagli

b. Discontinue o isolate zattere

b. Discontinue o isolate zattere Ordinarie o continue a.continue travi rovesce platee FONDAZIONI DIRETTE SUPERFICIALI plinti b. Discontinue o isolate zattere a.1 CONTINUE Quando il carico da trasmettere al terreno non è elevato e la struttura

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni Codice Ambientale Scopo e campo di applicazione Il presente documento, regola le norme che il personale della Società Nava deve rispettare nell esecuzione dei servizi di pulizia in merito alle modalità

Dettagli

Innovation experience

Innovation experience Innovation experience Ricerca e Innovazione Tecnologica per lo Sport CENTROCOT: un valido supporto per la competitività e lo sviluppo delle imprese Con il contributo della Camera di Commercio di Varese

Dettagli

Tubi di Drenaggio. con flangiatura elicoidale continua sull intera lunghezza.

Tubi di Drenaggio. con flangiatura elicoidale continua sull intera lunghezza. Tubi di Drenaggio DRENAGGIO dei TERRENI L adozione dei tubi Spirodrain è la miglior soluzione per risolvere qualsiasi problema di drenaggio dei terreni e di raccolta delle acque sotterranee. I tubi Spirodrain

Dettagli

Lezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

Lezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Lezione 1 Obiettivi prestazionali e normativa vigente Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Obiettivi prestazionali Obiettivi progettuali Sono definiti dall associazione associazione tra

Dettagli

Manipolazione e posizionamento delle lastre

Manipolazione e posizionamento delle lastre Manipolazione e posizionamento delle lastre Preparing for the new crop 3-3 Consegna 1 La conservazione all esterno non è consigliabile. Conservare in un area asciutta e pulita lontano dall area di produzione.

Dettagli

Blanke Profilo di chiusura

Blanke Profilo di chiusura Dati tecnici Blanke Profilo di chiusura per la chiusura decorativa e sicura dei bordi nei rivestimenti di piastrelle Utilizzo e funzioni: Blanke Profilo di chiusura è un profilo speciale per la protezione

Dettagli

ANNO Superficie (ha) 1929 2.832 1955 4.839 1960 5.206 1965 4.992 1975 6.652 2000 7.800 2006 12.057 2014 16.624

ANNO Superficie (ha) 1929 2.832 1955 4.839 1960 5.206 1965 4.992 1975 6.652 2000 7.800 2006 12.057 2014 16.624 Il nocciolo è coltivato in Piemonte fin dalla fine del XIX secolo. La varietà utilizzata era conosciuta come Tonda Gentile del Piemonte o Ronde du Piémont. Il prodotto veniva esportato nei paesi esteri,

Dettagli

condizioni per la posa su massetto riscaldante

condizioni per la posa su massetto riscaldante condizioni per la posa su massetto riscaldante Parchettificio Toscano s.r.l. - 56024 Corazzano - S. Miniato (PI) Italia - Tel. (0039) 0571 46.29.26 Fax (0039) 0571 46.29.39 info@parchettificiotoscano.it

Dettagli

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA pag. 1 Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone DISCIPLINARE DI PRODUZIONE ROSMARINO DA PRODUZIONE INTEGRATA Premessa Il Parco Regionale di Montevecchia e

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Effetto reddito ed effetto sostituzione.

Effetto reddito ed effetto sostituzione. . Indice.. 1 1. Effetto sostituzione di Slutsky. 3 2. Effetto reddito. 6 3. Effetto complessivo. 7 II . Si consideri un consumatore che può scegliere panieri (x 1 ; ) composti da due soli beni (il bene

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE

PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE PAGINA 1 DI 5 MOLYKOTE CARATTERISTICHE Le lacche Molykote sono dispersioni di sostanze lubrificanti solide, come ad esempio il bisolfuro di molibdeno, e di resine leganti organiche o inorganiche finemente

Dettagli

Localizzazione geografica. Anno 2003-2005. Committenti. Venezia. Importo Lavori 6.8 (milioni) Categoria Opere VII c

Localizzazione geografica. Anno 2003-2005. Committenti. Venezia. Importo Lavori 6.8 (milioni) Categoria Opere VII c Progetto Anno 2003-2005 Committenti Autorità Portuale Venezia Localizzazione geografica di Importo Lavori 6.8 (milioni) Categoria Opere VII c Attività Svolte PROGETTAZIONE GEOTECNICA Progettista Prof.

Dettagli

Principali parti di un fabbricato

Principali parti di un fabbricato Principali parti di un fabbricato Un fabbricato industriale risulta essenzialmente costituito dalle seguenti parti: Fondazioni (del fabbricato e dei macchinari) Struttura portante; Copertura e pareti (complete

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli