Introduzione alla Metodologia Clinica

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1 Introduzione alla Metodologia Clinica

2 Premessa: Una buona attività clinica dipende dalla applicazione di un insieme di principi e di regole che indicano al medico la condotta da tenere nelle varie circostanze che si presentano.

3 Metodologia vs Semeiotica Le due discipline sono spesso erroneamente confuse. La metodologia studia le modalità attraverso le quali arrivare a formulare una ipotesi conoscitiva ed eventualmente risolutiva. La semeiotica studia le metodiche, le procedure e gli indizi spontanei o provocati che possono essere utilizzati per supportare il ragionamento metodologico. La metodologia detta le regole dei procedimenti da seguire, la semeiotica osserva ed interpreta fenomeni tipici della malattia ed entrambe sono fondamentali per la diagnosi.

4 Elementi di procedura 1. Identificare il problema che appare più rilevante per il paziente (es.febbre, vomito, cefalea, ecc) 2. Integrare la identificazione con la osservazione del paziente (come è la febbre? Ed il vomito?) 3. Iniziare una indagine sistematica sulla condizione clinica generale del soggetto (anamnesi, es.obbiettivo, ecc). 4. Elaborare uno o più complessi sindromici costituiti da segni e sintomi collegati tra di loro da un nesso fisiopatologico.

5 Ca polmonare Difficoltà respiratorie Cefalea Tosse S.Influenzale In paz.artrosico In trattamento Ca-antagonista Cirrosi epatica Diarrea Sciatalgia Scompenso cardiaco Edemi declivi

6 Elementi di procedura-2 1. Procedere alla verifica della ipotesi diagnostica formulata (indagini strumentali, biochimiche, ecc.) 2. Eliminare alcune delle ipotesi diagnostiche prospettate, ma non sostenibili 3. Perseguire in maniera più accurata i sospetti diagnostici più probabili (es.tac, RMN, PET, ) 4. Considerare la possibilità di fattori di confusione (altre patologie, effetti collaterali di farmaci, ecc.) 5. Formulare la diagnosi più verosimile considerandone la natura sempre probabilistica

7 Elementi a supporto Metodologia clinica Segni e sintomi: possiedono un loro valore e possono segnalare la presenza di una malattia, ma possono essere comuni ad altre forme morbose o essere presenti nel soggetto sano. Probabilità diagnostica: dipende dalla probabilità con la quale un segno o un sintomo si presentano nella popolazione malata ed in quella sana. La separazione è in generale ottenuta mediante valori discriminanti. Indirizzo clinico: risulta dalla combinazione tra la corretta valorizzazione di segni e sintomi ed il grado di probabilità che siano associati ad una condizione clinica specifica e diagnosticabile

8 Strategia della diagnosi Metodologia clinica La finalità della metodologia clinica è giungere ad una diagnosi corretta nel paziente affetto La correttezza della diagnosi dipende dalla adeguatezza delle fasi precedenti di acquisizione delle evidenze cliniche e strumentali. La diagnosi si avvale del potere informativo medio di ogni test utilizzato La probabilità di giungere ad una diagnosi corretta dipende dalla conoscenza (cultura) e dalla esperienza (riscontri precedenti) del medico. Ogni diagnosi per quanto probabile deve essere confrontata con altre diagnosi analoghe (diagnostica differenziale)

9 La spiegazione della malattia: la fisiopatologia Il procedimento clinico non si limita alla diagnosi e quindi ad un processo sterile di collocazione entro una categoria nosografica, ma si propone di spiegarne le ragioni attraverso un approccio fisiopatologico. Secondo la metodologia clinica, la spiegazione scientifica è la deduzione attraverso la quale un fatto viene spiegato sulla base di una o più leggi della natura (es.invecchiamento) o da una o più condizioni iniziali (es.predisposizione genetica). La interpretazione fisiopatologica di una malattia rappresenta l elemento che contribuisce a formularne la prognosi clinica

10 La prognosi clinica Metodologia clinica Rappresenta un elemento essenziale della metodologia clinica e individua l evoluzione futura della malattia. Dipende strettamente dalla correttezza diagnostica in termini di entità nosografica e/o meccanismi fisiopatologici. La prognosi può basarsi sulla diagnosi nosografica che identifica la malattia (es.infarto miocardico e sopravvivenza) ma anche sulla natura del meccanismo fisiopatologico in causa (es.infarto miocardico e scompenso cardiaco) Spesso i due elementi generano un unico giudizio prognostico

11 Paziente Anamnesi, esame obiettivo Segni e sintomi Ipotesi diagnostiche plausibili Interpretazione fisiopatologica Indagini ulteriori Diagnosi finale Prognosi clinica Terapia

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