Autovalutazione della qualità del contesto educativo
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1 3 Seminario nazionale Indicazioni per il curricolo Workshop 3 Valutare i contesti, valutare la qualità Autovalutazione della qualità del contesto educativo Lara Vannini Coordinamento pedagogico Fism Bologna Bologna, 25 marzo 2015
2 Chi siamo I CONTENUTI Il Progetto Qualità: motivazioni e azioni di sistema Lo strumento Ri.Qua e la procedura messa in campo Esiti
3 FISM Bologna: chi siamo È l associazione di enti gestori a cui aderiscono 92 scuole dell Infanzia autonome non statali e 33 servizi 0-3 con sede nel territorio provinciale. Queste scuole e servizi, gestite da enti privati (parrocchie, ordini religiosi, cooperative, associazioni ), assumono un progetto educativo fondato sulla concezione cristiana dell uomo. La FISM svolge un attività di coordinamento, sostegno e promozione: - sui temi gestionali e amministrativi, - sui temi dell attività educativa e formazione pedagogica. Il team di lavoro è composto da: 3 coordinatori gestionali; 6 pedagogiste; 1 operatrice del Centro di Documentazione; 1 segretaria
4 MOTIVAZIONI DEL PROGETTO Per rispondere ad una domanda Per una coerenza tra orizzonte ideale e pratica efficacia dell azione scolastica DATI DI CONTESTO Linee della politica della Regione Emilia Romagna Linee della politica del Ministero Pubblica Istruzione Lo scopo del processo non è certificativo ma formativo: teso al miglioramento del servizio e all'educazione e trasformazione dei soggetti che vi si impegnano
5 Immagini che ci hanno accompagnato
6 AZIONI DI SISTEMA A.s. 2007/08 inizio Progetto Qualità con supervisione dott. Gariboldi, attraverso la messa a punto di una procedura e di uno strumento di auto ed eterovalutazione della Qualità intrinseca del servizio per la prima infanzia (scelta ISQUEN); Dal 2008/2009 in poi percorso di formazione e implementazione della valutazione presso i servizi 03 federati (ad oggi hanno partecipato 25 servizi). Nel 2010/2011 avvio del Progetto Qualità per la scuola infanzia (istituzione gruppo di ricerca; costruzione ex novo strumento RiQua; individuazione procedura e prima taratura strumento); Dal 2011/2012 attivazione percorsi di valutazione della qualità del contesto educativo presso le scuole federate che decidono di aderire al progetto (ad oggi 27 scuole; 166 insegnanti; 21 ausiliarie e 22 operatori ).
7 CARATTERISTICHE DELL ESPERIENZA VALUTATIVA ATTIVATA L oggetto della valutazione: CONTESTO EDUCATIVO come insieme delle risorse materiali, umane e simboliche messe in gioco per conseguire le finalità educative I soggetti della valutazione: il processo viene svolto in maniera corale da più soggetti (insegnanti, coordinatrici interne, personale amministrativo, collaboratori, pedagogiste fism) I criteri di valutazione: condivisi da un gruppo di riferimento ed esplicitati nel Ri.Qua (strumento di valutazione) I tempi della valutazione: la procedura individuata intende rispettare i criteri di sistematicità e ricorsività (quindi di sostenibilità)
8 VALUTAZIONE Assegnazione di senso-valore a un determinato evento o processo educativo Baroni, 2007
9 LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA EDUCATIVA Accertamento intersoggettivo di una o più dimensioni formative e organizzative di un contesto educativo e indicazione della loro misurabile distanza da espliciti livelli considerati ottimali da un gruppo di riferimento, in vista di un incidenza concreta sull esperienza educativa Egle Becchi
10 DIMENSIONI SOTTODIMENSIONI ITEM IDENTITA' Comunità educante Identità: la consapevolezza Identità: la traduzione operativa Il legame con il territorio Il POF e il suo sviluppo Raccordi e alleanze di re L ESPERIENZA IN SCUOLA Bambini Rapporto scuola/famiglia La relazione educativa e l'inserimento I momenti di cura Le proposte educative Rispetto dell unicità Bambini disabili Scambio di informazioni con la famiglia Relazione genitori-scuola Sostegno alla genitorialità Rapporto adulto - bambino Rapporti tra bambini Inserimento Accoglienza e ricongiungimento Pranzo e merende Sonno e riposo Igiene personale Il gioco Attività motorie Attività espressive Comunicazione e linguaggio Osservare-esplorare e sperimentare Metodologia e ruolo dell insegnante
11 LA CURA DEL CONTESTO RIFLETTERE SULL ESPERIENZA VINCOLI E RISORSE Spazio Il tempo I gruppi Il gruppo di lavoro Formazione Coordinamento Contesto organizzativo Personale Progettare lo spazio interno: criteri La strutturazione dello spazio e materiali Il giardino: luogo d'esperienza Tempo dell'anno La giornata educativa La formazione dei gruppi Collegialità Osservare e progettare Valutare Documentare Formare la professionalità La coordinatrice delle attività educativo didattiche Il coordinatore gestionale Coordinamento esterno Sicurezza Igiene e cura degli ambienti Tabella dietetica Contratto Titoli di studio e rapporto numerico Turni e sostituzioni Personale Ausiliario
12 1 Item Identità: la consapevolezza (Omissis ) La consapevolezza dell identità di scuola è sostenuta ed alimentata da: DESCRITTORI No Più no che sì Più sì che no Sì 1. la conoscenza e l eventuale revisione dello Statuto che regolamenta l Ente giuridico gestore della scuola (es.: al personale è consegnata copia dello Statuto; per il personale sono previsti momenti formativi sul quadro valoriale della scuola; ecc.); 2. l elaborazione del Progetto Educativo, il suo aggiornamento mediante confronto con la Carta Formativa della Scuola cattolica dell infanzia - consegnata da S. Em. C. Caffarra, cardinale di Bologna l (es.: esiste il P.E. formalizzato, è consegnato al personale e a disposizione dei genitori; sono previsti momenti in cui le componenti scolastiche collaborano alla revisione del P.E., ad esempio all interno del Consiglio di Scuola, ecc.); 3. la disponibilità all accoglienza di tutti i bambini (immigrati, disabili, svantaggiati), i cui genitori ne facciano richiesta essendo a conoscenza ed avendo accettato il Progetto Educativo di scuola (es.: la disponibilità è esplicitata nei documenti identitari; sono previste tariffe differenziate, ecc.); 4. la conoscenza della normativa che disciplina l istituzione scolastica ed orienta l attività educativo didattica (es.: per il personale sono disponibili i testi normativi, si fa riferimento ad essi nel POF, ecc.).
13 FASE preparatoria FASE diagnostica ricognitiva FASE propositiva progettuale FASE di documentazione socializzazione Singola Scuola Incontro tra pedagogista e coordinatrice interna Collegio con tutto il personale coinvolto + gestore (condotto da pedagogista Fism) Momento individuale raccolta dati e compilazione strumento Momento corale di restituzione e riflessione sui dati Azioni di miglioramento Documentazione esperienza Rete Incontro formativo iniziale Stato dell arte del sistema Identificazione dei bisogni formativi Formazione di rete Modifica strumento e procedure Incontri territoriali e seminari pubblici Documentazion e del percorso (pubblicazione)
14 La restituzione: cuore del processo..mi piacerebbe prendere spunto dai tempi del nido (più distesi)....io toglierei alcuni progetti, cercherei di andare maggiormente incontro alle peculiarità dei bambini....questa è la modalità che hanno dato e che abbiamo dovuto mantenere.....devo far fare dei lavori per poi metterli nell album personale perchè devo produrre...carta su carta...per i genitori, ma non so se questo in fondo sia più un problema nostro che loro.quindi non giochiamo con i bambini perchè devi preparare l'attività o pensare a quella del giorno dopo...sembriamo le elementari...vorremmo meno carta e più esperienza...
15 ESITI Presa di consapevolezza e riscoperta di sè Possibilità di confrontarsi sul vero fine comune Aiuto a riflettere sul nostro fare che è diventato un fare pensato. Per noi è stato un momento di valorizzazione Occasione di esplicitazione libera del proprio punto di vista personale e conseguente assunzione di responsabilità Grazie alla compilazione individuale dello strumento ognuno è potuto emergere LIBERAMENTE nella propria individualità e punto di vista
16 ESITI Occasione di confronto: il percorso ha quindi dato modo di creare concretamente momenti di dialogo ed esternazione comunitaria rispetto alle proprie idee di buona scuola e rispetto a quelle azioni abitudinarie che molto spesso sono date per scontate e si sedimentano col tempo. Possibilità di rinnovamento: per noi è stato un rinnovamento, anche perché spesso entri in una situazione data e quindi ti adatti senza metterti/si in discussione. Tutto questo ha generato un cambiamento nel modo di pensare alla valutazione
17 Azioni di miglioramento di rete Percorsi formativi sulle aree di criticità evidenziate dal sistema a.s. 2012/2013: di cosa parliamo quando diciamo famiglia a.s. 2013/2014: lo spazio: pensato, organizzato e agito a.s. 2014/2015: la mia mente è più intelligente delle mie mani e l esperienza educativa all aperto
18 Cambiare è comprendere meglio ciò che si è T. Eliot
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