AREA AMBIENTE E TERRITORIO DELL AGRICOLTURA ITALIANA A NEI PSR: STATO DELL ARTE E. Intervento di Annalisa Saccardo Cagliari 3 luglio 2009
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- Paola Mura
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1 AREA AMBIENTE E TERRITORIO LO SVILUPPO DELL AGRICOLTURA ITALIANA A BASSO IMPATTO AMBIENTALE NEI PSR: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE Intervento di Annalisa Saccardo Cagliari 3 luglio 2009
2 LA NUOVA PROGRAMMAZIONE DEI PSR SULLA BASE DELL HEALTH CHECK LE MISURE DEI PSR POSSONO ESSERE AGGIORNATE ENTRO IL 15 LUGLIO TENENDO CONTO DELLE SEGUENTI SFIDE: BIODIVERSITÀ LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI GESTIONE ACQUE BIOENERGIE MIGLIORAMENTO SETTORE LATTIERO CASEARIO INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER CIASCUNA SFIDA IL REG. CE 74/2009 DECLINA LE AZIONI AMMISSIBILI A FINANZIAMENTO TRAMITE LE MISURE DEI PSR
3 AGRICOLTURA A BASSO IMPATTO AMBIENTALE: DOVE INVESTIRE AGRICOLTURA BIOLOGICA: RISPONDE ALLE SFIDE BIODIVERSITÀ, LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, TUTELA ACQUE. UN HA DI TERRENO COLTIVATO COL METODO BIOLOGICO, GRAZIE ALLA MAGGIORE RITENZIONE DELLE SOSTANZE ORGANICHE, ASSORBE CIRCA 1,5 TONNELLATE DI CO2 L ANNO, PER UN CONTRIBUTO COMPLESSIVO DEL SETTORE CHE SI ATTESTA A CIRCA 1 MILIONE E 650MILA TONNELLATE DI CO2 L ANNO, PARI ALLO 0,3% DELLE EMISSIONI ANNUALI TOTALI ITALIANE LOTTA INTEGRATA: GESTIONE RISORSE IDRICHE; BIOENERGIE (LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO); GESTIONE RISORSE IDRICHE; RETE NATURA 2000
4 PERCHÉ CONCENTRARE LE RISORSE SUL BIO: LA DOMANDA DI MERCATO
5 IL BIOLOGICO ITALIANO INCIDENZA DELLA SAU A BIOLOGICO IN ITALIA E IN SARDEGNA DATO Italia: NAZIONALE 1 paese SAU europeo produttore bio SAU A ,2% di SAU BIOLOGICO (su rispetto al Sau Sardegna: agricola) al 9 posto in SAU A BIO SU Italia come 9% 7.2% SAU TOTALE superficie a bio IL CASO SARDEGNA Anno Operatori bio Calo di oltre 1/3 degli operatori
6 AGRICOLTURA BIO E PSR: RAPPORTO DELLA RETE RURALE NAZIONALE COSA È OPPORTUNO INCENTIVARE: CERTIFICAZIONE DARE PRIORITÀ DEGLI AIUTI A IMPRESE TOTALMENTE BIO SOSTENERE SOLO IMPRESE CHE COMMERCIALIZZANO FILIERA CORTA ZOOTECNIA BIOLOGICA
7 OBIETTIVO BIO: COLLEGARE LA PRODUZIONE AL MERCATO IL PSR DEVE GARANTIRE I CANALI DI COLLEGAMENTO TRA PRODUZIONE E SBOCCHI DI MERCATO IN UNA LOGICA DI FILIERA IL SOSTEGNO ALLA PRODUZIONE SENZA INTERVENTI SUL SETTORE DELLA COMMERCIALIZZAZIONE (CREAZIONE DI SBOCCHI DI MERCATO CON LA FILIERA CORTA) E DELLA TRASFORMAZIONE (CREARE STRUTTURE DEDICATE ESCLUSIVAMENTE AL BIO) É UNA POLITICA FINE A SE STESSA LA RISTORAZIONE COLLETTIVA E MENSE SCOLASTICHE IN TUTTA LA SARDEGNA SOLO 7 MENSE SCOLASTICHE BIO (DATO BIOBANK, 2008) SU 791 A LIVELLO NAZIONALE GLI APPALTI DELLE MENSE DEVONO DARE PRIORITÀ AI PRODOTTI BIO REGIONALI
8 COLLOCARE IL BIO SUL MERCATO: MENSE SCOLASTICHE ESEMPIO: LA REGIONE LAZIO FINANZIA I PICCOLI COMUNI (CON COPERTURA DELL'80% DELLE SPESE SOSTENUTE PER I CENTRI CON MENO DI 10MILA ABITANTI), GARANTISCE NEI SERVIZI DI RISTORAZIONE COLLETTIVA PER MINORI UNA PERCENTUALE DI PRODOTTI TIPICI E TRADIZIONALI PROVENIENTI DA COLTIVAZIONI E ALLEVAMENTI BIOLOGICI REGIONALI PARI AD ALMENO IL 50% DEL TOTALE COMPLESSIVO DEGLI ALIMENTI IMPIEGATI IL PSR PUÒ FINANZIARE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE DI PRODOTTI BIO A BENEFICIO DI ASSOCIAZIONI DI PRODUTTORI CHE ORGANIZZINO ATTIVITÀ DI FORMAZIONE, INFORMAZIONE E PROMOZIONE C/O SCUOLE E ENTI PUBBLICI X RISTORAZIONE COLLETTIVA DESTINATI A OPERATORI DI MENSE E CAMPAGNE DI EDUCAZIONE ALIMENTARE PER INSEGNANTI E STUDENTI MISURA 133 SOSTEGNO ALLE ASSOCIAZIONI DI PRODUTTORI PER ATTIVITÀ DI INFORMAZIONE E PROMOZIONE RIGUARDO AI PRODOTTI CHE RIENTRANO NEI SISTEMI DI QUALITÀ
9 CERTIFICAZIONE ATTIVAZIONE DELLA MISURA 132 RELATIVA ALLA PROMOZIONE DEI SISTEMI DI QUALITÀ PER FINANZIARE I COSTI DI CERTIFICAZIONE VANTAGGIO: PUÒ GARANTIRE ALL AGRICOLTORE BIOLOGICO UN MAGGIOR LIVELLO DI SOSTEGNO, SOPRATTUTTO IN PRESENZA DI IMPORTI DI PAGAMENTO PER L AZIONE AGRICOLTURA BIOLOGICA PARI AI MASSIMALI FISSATI DALLA LEGISLAZIONE COMUNITARIA, E/O UN SOSTEGNO A UN PIÙ AMPIO NUMERO DI AGRICOLTORI RISPETTO A QUELLO DELLE AZIENDE CHE ACCEDONO ALLA MISURA 214 CONCERNENTE I PAGAMENTI AGROAMBIENTALI.
10 INCENTIVARE SOLO LE IMPRESE TOTALMENTE BIO AMMETTERE A FINANZIAMENTO SOLO LE IMPRESE AGRICOLE IN CUI TUTTA LA SAU AZIENDALE È INVESTITA A BIOLOGICO O L INTERO ALLEVAMENTO È BIOLOGICO É UNA SCELTA PIÙ RADICALE DA PARTE DELL AGRICOLTORE E RIDUCE IL RISCHIO DI ADESIONE ALLA MISURA RELATIVA AI PAGAMENTI AGROAMBIENTALI SOLO PER OTTENERE L AIUTO. IN AGGIUNTA, LA REGIONE POTREBBE FISSARE ANCHE A) UNA SUPERFICIE MINIMA E B) IL LIMITE DIMENSIONALE DELL ALLEVAMENTO BIOLOGICO PER GARANTIRE UN EFFETTIVO IMPATTO SULL AMBIENTE, SEBBENE ESISTA IL RISCHIO DI DISCRIMINARE AZIENDE DI PICCOLE DIMENSIONI, MA VITALI, CHE POTREBBERO CONTRIBUIRE EFFICACEMENTE ALLO SVILUPPO DEL BIOLOGICO.
11 IL SOSTEGNO? SOLO AGLI AGRICOLTORI BIO CHE COMMERCIALIZZANO OBIETTIVO: DISTOGLIERE L IMPRESA AGRICOLA DALL OBIETTIVO DI PRODURRE SOLO AL FINE DI OTTENERE CON LA SCELTA DEL BIOLOGICO UN FACILE SOSTEGNO MOTIVAZIONE: - ESAURITO IL SISTEMA DI AIUTI LE IMPRESE RINUNCIANO AL BIOLOGICO. E UN INVESTIMENTO A PERDERE VANTAGGI: SI PROMUOVE LA SFERA COMMERCIALE, RICHIEDENDO ALL AGRICOLTORE CHE IL PRODOTTO SIA COMMERCIALIZZATO TUTTO O IN PARTE COME CERTIFICATO BIOLOGICO; SI EMANCIPA IL SETTORE DALLA DIPENDENZA DAGLI AIUTI COMUNITARI QUESTO ORIENTAMENTO ADOTTATO DA DIVERSE REGIONI MERITA DI ESSERE VALORIZZATO AI FINI DELL IMPEGNO DI COLDIRETTI ALLA COSTRUZIONE DELLA FILIERA CORTA ED ALL INCONTRO CON I CITTADINI CONSUMATORI.
12 COLLOCARE IL BIO SUL MERCATO: FILIERA CORTA FARMERS MARKET GRUPPI DI ACQUISTO PUNTI VENDITA SPECIALIZZATI RAFFORZARE LA PRESENZA DEI PRODOTTI BIOLOGICI ATTRAVERSO UN SISTEMA DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI CONSUMATORI CHE FREQUENTANO CANALI DISTRIBUTIVI E DI CONSUMO ALTERNATIVI ALLA GDO.
13 ZOOTECNIA BIOLOGICA FISSARE UN PAGAMENTO PIÙ ELEVATO PER LE FORAGGERE NEL CASO DI AZIENDE ZOOTECNICHE BIOLOGICHE CONCEDERE UN SOSTEGNO SPECIFICO PER GLI ALLEVAMENTI (DI TIPO NON INDIRETTO) DIFFERENZIATO PER TIPOLOGIA DI ALLEVAMENTO INCLUDERE TRA LE FORAGGERE ANCHE I PRATI E I PRATI- PASCOLI, MA SOLO SE IN PRESENZA DI ALLEVAMENTI BIOLOGICI E PURCHÉ TALI SUPERFICI SIANO PASCOLATE CONSENTIRE LA CUMULABILITÀ CON LA MISURA 215 RELATIVA AL BENESSERE ANIMALE; CONCLUSIONI DEL PROGETTO DEL CRA-PCM DI ROMA ALIMENTAZIONE: DIFFICOLTA A REPERIRE MAIS E SOIA OGM- FREE. IMPLEMENTARE LA PRODUZIONE REGIONALE DI FONTI PROTEICHE SOSTITUTIVE (AD ES. LEGUMINOSE COME CECE E LUPINO) GENETICA: INCENTIVARE RAZZE RUSTICHE E LOCALI (TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ) INDIVIDUARE UN ELENCO STRUTTURE: CREARE STRUTTURE DI MACELLAZIONE IN LOCO
14 AGRICOLTURA INTEGRATA: LE PROSPETTIVE RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE SUI FITOFARMACI DIRETTIVA USO SOSTENIBILE FITOFARMACI (REDAZIONE DEL PIANO NAZIONALE) REGOLAMENTO SU COMMERCIALIZZAZIONE FITOFARMACI (SOSTITUISCE LA DIR. 91/414/CEE) DA 1200 SOSTANZE ATTIVE PRESENTI NEGLI ANNI 80 CON LA REVISIONE IN CORSO SIAMO ARRIVATI A POCO PIÙ DI 300 S.A. CHE CON LA RIFORMA DIMINUIRANNO ULTERIORMENTE DAL 2014 LA LOTTA INTEGRATA DIVENTA OBBLIGATORIA PER TUTTE LE IMPRESE AGRICOLE CONVENZIONALI
15 AGRICOLTURA INTEGRATA=AGRICOLTURA CONVENZIONALE DEL FUTURO RISPONDE ALLA SFIDA GESTIONE RISORSE IDRICHE OCCORRE SOSTENERE LE IMPRESE AGRICOLE NEL PASSAGGIO DALLA LOTTA FITOPATOLOGICA TRADIZIONALE A QUELLA INTEGRATA OCCORRE FINANZIARE LA FORMAZIONE PER AGRICOLTORI E TECNICI PREPARANDO IL SETTORE AL CAMBIAMENTO
16 AGRICOLTURA INTEGRATA? SÌ GRAZIE OGGI L AGRICOLTURA INTEGRATA È SOSTENUTA DALLA MISURA 214 RELATIVA AI PAGAMENTI AGROAMBIENTALI L AGRICOLTURA INTEGRATA A DIFFERENZA DI QUELLA BIOLOGICA NON È DISCIPLINATA DA UN REGOLAMENTO COMUNITARIO ESISTONO ATTUALMENTE LE LINEE GUIDA NAZIONALI DI PRODUZIONE INTEGRATA 2008/2009 (DIFESA INTEGRATA E PRATICHE AGRONOMICHE) CHE SARANNO AGGIORNATE IN VISTA DEL 2010 NORMA UNI11233 DISCIPLINARI DI PRODUZIONE REGIONALE
17 L AGRICOLTURA INTEGRATA IN ITALIA HA COLTIVATI A LOTTA INTEGRATA 593 MILIONI DI EURO NEL PERIODO (1/3 DEI FINANZIAMENTI EROGATI PER LE MISURE AGROAMBIENTALI) SPESA PER LA LOTTA INTEGRATA E DI POCO INFERIORE AL BIOLOGICO CHE NELLO STESSO PERIODO ASSORBE IL 37% ATTENZIONE! A DIFFERENZA DI QUANTO AVVENUTO FINORA PER CUI ALCUNE REGIONI NON FINANZIAVANO L AGRICOLTURA INTEGRATA PRIVILEGIANDO IL BIOLOGICO, IL NUOVO QUADRO LEGISLATIVO COMUNITARIO INDUCE AD UN CAMBIO DI ROTTA LE REGIONI DOVREBBERO TENER PRESENTE TALE ASPETTO
18 GESTIONE RISORSE IDRICHE RISPARMIO IDRICO SISTEMI DI IRRIGAZIONE EFFICIENTI (ES. IRRIGAZIONE A GOCCIA) CREAZIONE DI RISERVE IDRICHE TECNICHE DI PRODUZIONE A BASSO CONSUMO DI ACQUA (ADEGUAMENTO DELLE PRATICHE COLTURALI) TRATTAMENTO ACQUE DI SCARICO GESTIONE DEI SISTEMI COLTURALI: CAMBIO DI VARIETÀ E DELLE PRATICHE AGRONOMICHE (COME LA DATA DI SEMINA); CONSERVAZIONE DELL UMIDITÀ DEL SUOLO: INTRODUZIONE DI TECNICHE DI CONSERVAZIONE DELL UMIDITÀ (NO TILLAGE, PACCIAMATURA, ECC..) E DI GESTIONE DEI SISTEMI DI IRRIGAZIONE (AMMONTARE ED EFFICIENZA); MODIFICHE DEL MICROCLIMA PER MIGLIORARE L EFFICIENZA DELL USO DELL ACQUA: AD ESEMPIO ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DI FASCE FRANGIVENTO, COLTURE INTERCALARI, ECC.
19 BIOENERGIE: INTERVENTI POSSIBILI IMPIANTI DI BIOGAS DA RIFIUTI ORGANICI COLTURE ENERGETICHE PERENNI PRODUZIONE ENERGIE RINNOVABILI DA BIOMASSE ENERGIA SOLARE EOLICA GEOTERMICA OBIETTIVO. SOSTITUZIONE COMBUSTIBILI FOSSILI MISURA 114 SERVIZI DI CONSULENZA ALLE IMPRESE AGRICOLE PER INVESTIMENTI NEL CAMPO DELLE BIOENERGIE FORMAZIONE DI CONSULENTI PER LA DIFFUSIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE NEL CAMPO DELLE BIOENERGIE E PER LA RICONVERSIONE O PRODUTTIVA DEI TERRENI
20 LA FILIERA CORTA E I DISTRETTI AGROENERGETICI IL LIMITE DI ESTENSIONE SPAZIALE DELLA FILIERA,,OLTRE A GARANTIRE MIGLIORI BILANCI ENERGETICI E DEL CARBONIO, COSTITUISCE UN VINCOLO NECESSARIO PER: - RIDURRE I COSTI E GLI IMPATTI DOVUTI AL TRASPORTO DELLA BIOMASSA AGRICOLA ALL IMPIANTO DI TRASFORMAZIONE (INCIDENDO SUL VALORE AGGIUNTO DEL PRODOTTO ENERGETICO); - PROMUOVERE LA PRODUZIONE ED IL CONSUMO DELL ENERGIA NELL AMBITO TERRITORIALE; - ATTIVARE I DISTRETTI AGROENERGETICI
21 IL DISTRETTO AGROENERGETICO IL DISTRETTO AGROENERGETICO E UN SISTEMA LOCALE CARATTERIZZATO DA UNA RETE DI IMPRESE AGRICOLE CHE, APPLICANDO IL METODO DELLA GENERAZIONE DISTRIBUITA, SONO IN GRADO DI GARANTIRSI L AUTOSUFFICIENZA ENERGETICA OLTRE AD ASSICURARE CONTINGENTI ENERGETICI AL TERRITORIO CON RIDOTTI IMPATTI AMBIENTALI. LA MESSA A PUNTO DI UN DISTRETTO AGROENERGETICO DEVE PREVEDERE UNA ATTENTA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E NON PUO PRESCINDERE DA UNO SCENARIO POLITICO ED ECONOMICO STABILE
22 IL DISTRETTO AGROENERGETICO I PASSAGGI METODOLOGICI: - STUDIO DELLE VOCAZIONALITA E DELLE POTENZIALITA FISICHE DEL TERRITORIO; - INDIVIDUAZIONE DEL SISTEMA TECNOLOGICO, ECONOMICO E COMMERCIALE PIÙ ADATTO; - VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI AMBIENTALI, SOCIALI ED ECONOMICI (DEFINIZIONE DEGLI INDICI DI SOSTENIBILITA ); - AGGREGAZIONE DELLE DIVERSE COMPONENTI, AGRICOLE E INDUSTRIALI, IN UN UNICA ORGANIZZAZIONE IMPRENDITORIALE. IMPORTANTI SONO ANCHE IL LIVELLO DI INFRASTRUTTURAZIONE DEL TERRITORIO E LA CAPACITÀ DI INTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI
23 IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI NELLA DIFFUSIONE DEL MODELLO ENERGETICO TERRITORIALE AVVIARE I PROGETTI DI RICERCA STIPULARE ACCORDI DI FILIERA INCENTIVARE L IMPIEGO DI BIOENERGIE SUL TERRITORIO LOCALE VALORIZZARE L IMPIEGO DI BIOCARBURANTI NELLE FLOTTE DI TRASPORTO PUBBLICHE SEMPLIFICARE IL CARICO DI ADEMPIMENTI A CARICO DELLE IMPRESE AGRICOLE ASSICURARE UN ELEVATA PROTEZIONE DELL AMBIENTE E CONTROLLI EFFICACI INCENTIVARE LO SVILUPPO DI PICCOLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE CHE SODDISFINO IL FABBISOGNO ENERGETICO TERRITORIALE, PREDILIGENDO IL MODELLO DELLA GENERAZIONE DIFFUSA RISPETTO A QUELLO BASATO SUI GRANDI IMPIANTI
24 NATURA 2000 PIÙ DI 5 MILIONI E MEZZO DI ETTARI DEL TERRITORIO ITALIANO SONO AREE DELLA RETE NATURA 2000 QUESTE AREE NON DEVONO ESSERE GESTITE COME MUSEI MA COME SITI NEI QUALI SI PUÒ SPERIMENTARE UN MODELLO DI AGRICOLTURA SOSTENIBILE CHE OFFRE ALLA COLLETTIVITA - ALIMENTI DI QUALITÀ OTTENUTI CON TECNICHE DI PRODUZIONE RISPETTOSE DELL AMBIENTE SERVIZI AMBIENTALI ATTIVITÀ TURISTICHE, ARTIGIANALI, RICREATIVE ECC CREAZIONE DI RETI ECOLOGICHE APERTE AL PUBBLICO CON PERCORSI DIDATTICI A PIEDI O A CAVALLO VALORIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ AGRIFAUNISTICOVENATORIE VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI OTTENUTI IN QUESTE AREE ANCHE ATTRAVERSO SPECIFICI MARCHI ATTIVAZIONE DELLA MISURA 213 INDENNITÀ NATURA 2000 E INDENNITÀ CONNESSE ALLA DIRETTIVA 2000/60/CEE A COPERTURA DEL MANCATO REDDITO E DEI COSTI AGGIUNTIVI; ELABORAZIONE ED ATTUAZIONE DI PIANI DI GESTIONE CONDIVISI CON IL MONDO AGRICOLO E BASATI SULLA CONCERTAZIONE CON TUTTI GLI ATTORI ECONOMICI DEL TERRITORIO
25 COSA È VERO DI NATURA 2000 AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO E GESTIONE FORESTALE SONO ATTIVITÀ COMPATIBILI E SPESSO REMUNERATIVE. LA CONSERVAZIONE DI AREE AD ALTO VALORE NATURALE E LO SVILUPPO RURALE SOSTENIBILE OFFRONO BUONE PROSPETTIVE DI CREAZIONE DI OPPORTUNITÀ OCCUPAZIONALI. LE ZPS, COME MODELLI DI AREE NATURALI BEN CONSERVATE, ATTRAGGONO TURISTI E TRAGGONO BENEFICI DALL INSTALLAZIONE DI INFRASTRUTTURE PER L OSSERVAZIONE DEGLI UCCELLI E LA FRUIZIONE NATURALISTICA. L ESISTENZA DI ZPS RAPPRESENTA UNA NUOVA OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO RURALE ATTRAVERSO L INTRODUZIONE DI MARCHI DI QUALITÀ AMBIENTALE PER PRODOTTI LOCALI (FORMAGGI, MIELE, VINO, ECC.)
26 COSA NON È VERO DI NATURA 2000 L INCLUSIONE DI TERRENI NELLA RETE NATURA 2000 COMPORTA LA PERDITA DELLA PROPRIETÀ. LE PROPRIETÀ PERDONO VALORE. LE ATTIVITÀ ECONOMICHE VERRANNO LIMITATE. CIÒ POTREBBE AVVENIRE OVE LO SFRUTTAMENTO DEI SITI PRODUCA SIGNIFICATIVI IMPATTI NEGATIVI. LA CACCIA È VIETATA. E IMPOSSIBILE SVILUPPARE NUOVE INFRASTRUTTURE IN SITI NATURA ATTIVITÀ QUOTIDIANE DOVRANNO ESSERE SOTTOPOSTE A VALUTAZIONE D INCIDENZA. CIÒ AVVERRÀ SOLO PER ATTIVITÀ CHE PRODUCONO DANNI SIGNIFICATIVI AL SITO.
27 MISURA 213 INDENNITÀ NATURA 2000 QUESTAMISURACOMPENSAGLI AGRICOLTORI PEREVENTUALI COSTI AGGIUNTIVI O MANCATI REDDITI DERIVANTI DALL APPLICAZIONE DI VINCOLI IMPOSTI IN BASE ALLE DIRETTIVE HABITAT E UCCELLI. AD ESEMPIO, IL PIANO DI GESTIONE DI UNA ZPS DESIGNATA PER LA PRESENZA DEL RE DI QUAGLIE O DELL ALBANELLA MINORE PREVEDE CHE TUTTI GLI AGRICOLTORI I CUI PRATI DA SFALCIO RICADONO NEL SITO RITARDINO GLI SFALCI FINO ALLA FINE GIUGNO PER EVITARE LA DISTRUZIONE DELLE COVATE. TRAMITE I PAGAMENTI NATURA 2000 È POSSIBILE COMPENSARE L AGRICOLTORE DEL MANCATO REDDITO OPPURE IL DIVIETO DI SUPERARE UNA CERTA DENSITÀ DI PASCOLO PER NON DISTURBARE LA RIPRODUZIONE A TERRA DI DETERMINATE SPECIE DI UCCELLI, L OBBLIGO DI LASCIARE FASCE TAMPONE INERBITE LUNGO LE ZONE UMIDE PER RIDURRE L EUTROFIZZAZIONE DELLE ACQUE, IL DIVIETO DI CONVERSIONE AD ALTRI USI COLTURALI NEL CASO IN CUI DETERMINATE SPECIE DI UCCELLI DIPENDANO SPECIFICAMENTE DA CERTI TIPI DI COLTURA (ES. ULIVETI, RISAIE, ECC.), ECC.
28 IN CONCLUSIONE ANDIAMO VERSO UN MODELLO DI AGRICOLTURA SEMPRE PIÙ ATTENTO ALL AMBIENTE MA CHE DEVE RISPONDERE AD UNA DOMANDA CRESCENTE DI ALIMENTI
29 IN CONCLUSIONE, SAREBBE OPPORTUNO: INVESTIRE NELL AGRICOLTURA BIOLOGICA, SÌ MA A CONDIZIONE CHE SIA LEGATA AL TERRITORIO ED ORIENTATA AL MERCATO INVESTIRE NELLA LOTTA INTEGRATA, SOSTENENDO LE IMPRESE AGRICOLE CONVENZIONALI NEL PASSAGGIO DALL USO DELLA CHIMICA TRADIZIONALE A QUELLO SOSTENIBILE GARANTIRE COLLEGAMENTO PRODUZIONE-MERCATO RICORRENDO PRIORITARIAMENTE ALLA FILIERA CORTA PROMUOVERE LE BIOENERGIE PERCHÉ A CREARE UN REDDITO INTEGRATIVO PER L IMPRESA AGRICOLA CONSENTONO IL RICICLO DEI SOTTOPRODOTTI AGRICOLI (EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO, BIOMASSE) E CONSENTE IN PARTE DI RISOLVERE I PROBLEMI RELATIVI ALL ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA NITRATI INVESTIRE NELLA GESTIONE DELLE ACQUE CHE COSTITUISCE IL PRINCIPALE FATTORE DI PRODUZIONE AGRICOLO GESTIRE L ESERCIZIO DELL AGRICOLTURA NELLE AREE DELLA RETE NATURA 2000 CONTEMPERANDO LA TUTELE AMBIENTALE CON L ESERCIZIO DI ATTIVITÀ ECONOMICHE E RICREATIVE INCLUSA LA CACCIA, RICORDANDO CHE TALI AREE NON SONO SOGGETTE AI MEDESIMI VINCOLI DEI PARCHI; INVESTIRE NELLA FORMAZIONE DELLE IMPRESE AGRICOLE PERCHE ACQUISISCANO LA PROFESSIONALITA NECESSARIA PER SVOLGERE ATTIVITA MULTIFUNZIONALI
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