La menomazione rappresenta invece i problemi nella funzione enella struttura del compito, o nell eseguire un attività
|
|
- Irma Patrizia Poggi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ICF: Classificazione Internazionale del Funzionamento della disabilità e della salute Per lo sviluppo di un linguaggio comune sulla salute e la disabilità Attraverso la selezione delle specifiche categorie in una lista di controllo (checklist) è possibile ottenere una descrizione del tutto neutrale di quelli che vengono chiamati il funzionamento e la disabilità di una persona, ovvero gli elementi che determinano la sua condizione di salute. Secondo l OMS salute non significa solo assenze di malattia, ma tensione verso un equilibrio da un punto di vista fisico, psicologico, spirituale. Questo significa che: 1. la salute non riguarda solo alcune parti del corpo, ma è uno stato di piena forma dell intera persona; 2. la salute è legata al funzionamento umano a tutti i livelli; 3. la salute non può essere separata dal contesto o ambiente in cui la persona vive. La salute interagisce con l ambiente e l ambiente interagisce con la salute. Grazie all ICF è possibile descrivere: 1. il funzionamento, cioè gli aspetti che vengono considerati positivi di una persona, ovvero quello che la persona è in grado di fare; 2. la disabilità, cioè gli aspetti negativi del funzionamento, ciò che una persona ha difficoltà a fare; 3. la presenza o l assenza di menomazioni riguardanti le funzioni e/o le strutture corporee; 4. i fattori contestuali, vale a dire l influenza positiva o negativa che l ambiente in cui vive la persona può avere sul funzionamento stesso della persona. La descrizione di questi aspetti si realizza attraverso il processo di selezione delle specifiche categorie che meglio descrivono la salute, gli aspetti collegati alla salute e il contesto della persona. Gli aspetti esaminati rientrano pertanto in queste tre aree: l integrità delle funzioni e delle strutture corporee; la capacità di svolgere delle attività, la possibilità di partecipare alla vita sociale. L ICF permette di integrare la diagnosi medica con il reale quadro di funzionamento della persona; si riferisce a qualsiasi persona, che vive anche solo temporaneamente una modificazione dello stato di salute (es. donna in gravidanza). E stato introdotto perché le informazioni che vengono date dalle diagnosi mediche, seppur importanti, non sono sufficienti per avere il reale quadro funzionale della persona, vale a dire che cosa quella persona è in grado di fare e quali sono invece le attività nelle quali ha delle difficoltà. Inoltre si è data risposta all esigenza di avere a disposizione un lignaggio internazionale che permettesse di rendere più efficace la comunicazione non solo tra i servizi della medesima area di intervento, ma anche tra servizi di diversa competenza (es. ASL e scuola)
2 E compilato da un equipe multidisciplinare e permette di pianificare un intervento sanitario, ma anche una programmazione dei curricula scolastici Si interfaccia con l ICD, ovvero la Classificazione Internazionale delle Malattie (1990 ICD-10, ultima versione). Classificare il funzionamento della persona vuol dire dunque descriverla nella sua globalità, a prescindere dall eziologia, dalla patologia, o dal problema che la riguarda. Indica gli aspetti positivi della relazione tra individuo e fattori contestuali. Nella classificazione ICF la disabilità viene considerata non più come malattia, disordine o disturbo, ma come la conseguenza e il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo e i fattori personali e ambientali che rappresentano il contesto in cui vive. Il termine indica pertanto gli aspetti negativi dell interazione tra individuo e fattori contestuali dell individuo stesso. D. diventa una parola dalla connotazione neutra, centrata sulle capacità residue del soggetto, oltre che su quelle mancanti Negli anni 70 il termine il termine handicap è passato a descrivere la difficoltà che una persona con disabilità incontra nella propria esperienza di vita. L handicap descriveva la condizione di limitazione o un ostacolo a ricoprire il ruolo normalmente proprio e atteso da quella persona. L ONU ha sottolineato la connotazione ormai chiaramente negativa del termine handicap: l OMS, con la pubblicazione dell ICF, ha recepito l opportunità di sostituire il termine h. con disabilità secondo il nuovo significato di funzionamento non ottimale di una persona con condizione di salute in un ambiente sfavorevole. La menomazione rappresenta invece i problemi nella funzione enella struttura del compito, o nell eseguire un attività Fattori contestuali: rappresentano i fattori ambientali, gli elementi relativi allo stile di vita e i fattori personali
3 Chi sono i BES? Normativa di riferimento: Legge introduce l inserimento dei disabili nelle classi normali salvo le condizioni di estrema disabilità Legge inserimento di tutti i disabili nelle classi normali Legge 104/ 92 recepisce la Sentenza della Corte Costituzionale n. 215 dell 87 che recita così: Se obiettivo è quello di garantire per tutti il pieno sviluppo della persona, se dunque, compito della Repubblica è apprestare i mezzi per raggiungerlo, non vi è dubbio che alle condizioni di minorazione che tale sviluppo ostacolano debba prestarsi speciale attenzione e che in quest ottica vadano individuati i compiti della scuola, quale fondamentale istituzione a tal fine Legge 170/2010 che definisce la classificazione DSA Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e le note integrative del 2013 che individuano i BES La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 così descrive i BES: l area dello svantaggio scolastico, che ricomprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali. Vi sono tre sottocategorie: 1. Disabilità 2. Disturbi evolutivi specifici a) Disturbi specifici dell apprendimento (DSA) b) Deficit del linguaggio, abilità non verbali e di coordinazione motoria, dell attenzione e dell iperattività (ADHD, autismo) c) Funzionamento intellettuale limite 3. Svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale 2.a DSA disturbi specifici dell apprendimento, di lettura, scrittura e calcolo Per poter emettere una diagnosi di DSA è necessario che i punteggi dei test di apprendimento si collochino significativamente al di sotto di quelli medi per età, livello culturale e competenze linguistiche. Inoltre i deficit non devono essere spiegabili con rilevanti disturbi neurologici o senso-motori e devono interferire in misura rilevante con le attività di vita quotidiana. Le specifiche categorie di DSA sono: Dislessia Disortografia Disgrafia Discalculia La diagnosi va posta alla fine del normale ciclo di apprendimento di lettura, scrittura e calcolo, quindi a partire della fine della classe II della scuola 2.b Deficit del linguaggio, abilità non verbali e di coordinazione motoria, dell attenzione e dell iperattività (ADHD, autismo) Ai disturbi dell apprendimento codificati e certificabili ai sensi della Legge 170/10, la direttiva sui BES aggiunge le seguenti tipologie: Disturbi con specifiche problematiche nell area del linguaggio: disturbi specifici del linguaggio o più in generale presenza di bassa
4 intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale; Deficit specifici nelle aree non verbali : disturbo della coordinazione motoria, disprassia, disturbo non-verbale o bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale; Altre problematiche severe che possono compromettere il percorso scolastico, come un disturbo dello spettro autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalle norme che consentono la certificazione di disabilità, o l ADHD Autismo: nel DSM V è stato dato un nuovo nome alla categoria: anziché disturbi pervasivi dello sviluppo si parla di disturbo dello spettro autistico, che include ADHD (acronimo di Attention Deficit Hyperactivity Disorder) e altri problemi di comportamento I criteri diagnostici secondo il DSM sono: Inattenzione o facile distraibilità Impulsività Iperattività motoria Assenza di specifici e rilevanti deficit cognitivi I sintomi devono essere iniziati prima dei 7 anni di età; durare da oltre 6 mesi; evidenziarsi in almeno due diversi contesti della vita del bambino 2c. Funzionamento intellettivo limite (FIL) La Direttiva del 2012 cita fra i BES anche il Funzionamento Intellettivo Limite affermando che: Anche gli alunni con potenziali intellettivi non ottimali, descritti generalmente con le espressioni di funzionamento cognitivo limite, qualora non rientrino nelle previsioni delle leggi 104 o 170 richiedono particolare considerazione Per la diagnosi sono diversi i criteri proposti dalle associazioni internazionali (ICD, DSM); se si considera il profilo delle funzioni cognitive specifico del FIL, confrontato con qullo dei coetanei senza FIL, si trovano punti di debolezza più marcati nella memoria, e in particolare nella memoria visuo-spaziale, ma all interno di un abbassamento generalizzato del profilo. 5. Svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale Oltre a DSA, ADHD, FIL e autismo vanno considerati i bisogni speciali di stranieri, immigrati e bambini adottivi che costituiscono un ampia fascia di quella che la Direttiva 2012 definisce alunni con difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse2 e che la Circolare 6 marzo 2013 fa rientrare in quell area dei BES che interessa lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana Tra i problemi specifici degli alunni immigrati troviamo: L apprendimento forzato di una seconda lingua può comportare un bilinguismo sottrattivo con rischio di deficit in entrambe specie quando il livello socio-culturale non è elevato; La relazione tra difficoltà di apprendimento e problemi linguistici specifici va approfondita caso per caso; I diversi obiettivi di socializzazione tra la cultura di appartenenza e quella ospitante, e i diversi comportamenti attesi da parte dei coetanei,
5 possono interferire negativamente. In questo caso occorrono interventi sull intero gruppo-classe
CORSO DI FORMAZIONE: La cultura del Modello I.C.F. nel modello di inclusione scolastica. Il Piano Educativo Individualizzato: Un Progetto a più Mani
CORSO DI FORMAZIONE: La cultura del Modello I.C.F. nel modello di inclusione scolastica Il Piano Educativo Individualizzato: Un Progetto a più Mani Relatore: Dr.ssa M. Luisa Boninelli Centro Studi Erickson
DettagliALUNNI B. E. S. azione. GLI Lurago d Erba 17 marzo 2014
ALUNNI B. E. S. Normativa e documenti di riferimento Direttiva ministeriale 27/12/2012 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali Circolare ministeriale n.8n.8,, 06/03/2013 Direttiva
DettagliDoposcuola per alunni con BES
Corso di formazione Tutor specialistico dell apprendimento Doposcuola per alunni con BES Marzo 2014 Art. 3 e 34 della Costituzione italiana Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti
DettagliIgnazia Caruso. Nuova legge 170/2010 sui Disturbi Specifici di Apprendimento
Ignazia Caruso Nuova legge 170/2010 sui Disturbi Specifici di Apprendimento LINEE GIUDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI CON DSA La legge 8 ottobre N.170 riconosce: la dislessia,la disortografia
DettagliDifficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici. Marzia L. Bizzaro
Difficoltà e Disturbo: quale relazione negli apprendimenti scolastici Marzia L. Bizzaro Università Milano-Bicocca, 15 novembre 2010 Disabilità: limitazione o perdita (conseguente a menomazione) delle capacità
DettagliDISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO dott.ssa Silvia Ceccaroli dott.ssa Nicoletta Staffa Associazione Strategicamente Insieme PROGETTO «IMPARARE E» Comune di Cervia 1 incontro 08.09.2016 DISTURBI SPECIFICI
DettagliStrumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali. Raffaele Ciambrone Direzione Generale per lo Studente MIUR
Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali Raffaele Ciambrone Direzione Generale per lo Studente MIUR Alunni con disabilità nulla è innovato dal punto di vista normativo per quanto
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Tipologie e normativa: come orientarsi?
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Tipologie e normativa: come orientarsi? TIPOLOGIA Un bambino con Bisogni Educativi Speciali (S.E.N.) è quello che: ha una difficoltà di apprendimento che richiede interventi
DettagliL integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali
L integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali Qualche definizione preliminare Dott.sse Francesca Cavallini, Gabriella Petrone, Giulia Eboli, Samantha Giannatimepo, Sara Andolfi Centro di Ricerca
DettagliL INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON GRAVE DISABILITA
L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON GRAVE DISABILITA Isp. Luciano Rondanini Il quadro di riferimento nazionale e internazionale : criteri clinici ed orientamenti educativi La progettualità didattica
DettagliCOMITATO PROMOTORE (AID) M. Marchiori, R. Iozzino, E. Savelli, C. Termine, C. Turello
COMITATO PROMOTORE (AID) M. Marchiori, R. Iozzino, E. Savelli, C. Termine, C. Turello Associazione Culturale Pediatri Associazione Federativa Nazionale Ottici Optometristi Associazione Italiana Ortottisti
DettagliPROFILO DINAMICO FUNZIONALE /PDDF E PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ATTRAVERSO L'USO DEL MODELLO ICF
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE /PDDF E PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ATTRAVERSO L'USO DEL MODELLO ICF Prof.ssa Nina Lomonaco Formatrice AID ninalomonaco@tiscali.it Deliberazione della Giunta Regionale
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento
I disturbi specifici dell apprendimento DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Basso rendimento scolastico causato da una bassa potenzialità intellettiva Basso livello socioculturale Particolari caratteristiche familiari
DettagliAlunni con. B.isogni E.ducativi S.peciali
Alunni con B.isogni E.ducativi S.peciali CHE COS E? Il bisogno educativo speciale è una qualsiasi difficoltà in ambito educativo o apprenditivo che consiste in un funzionamento problematico anche per il
Dettagli29/03/2016. con bisogni educativi speciali
DIDATTICA INCLUSIVA un percorso integrato per studenti con bisogni educativi speciali L approccio neuropsicologico ai BES: dalla diagnosi all intervento in classe Alessandra Notarnicola Psicologa Psicoterapeuta
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI IN ADOLESCENZA. Dott.ssa Luisa Meroni UONPIA - A.O. San Gerardo Monza -
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI IN ADOLESCENZA Dott.ssa Luisa Meroni UONPIA - A.O. San Gerardo Monza - HANDICAP DSA BES Certificazione per diversa abilità scolastica L104/92 DPCM 185/06 Circolare MIUR 2004
DettagliStrumenti dell integrazione. Diagnosi funzionale Profilo dinamico funzionale Piano educativo personalizzato
Strumenti dell integrazione Diagnosi funzionale Profilo dinamico funzionale Piano educativo personalizzato Diagnosi funzionale E il testo che documenta, attraverso l anamnesi, la raccolta dei dati clinici,
DettagliAPPRENDIMENTO E DISABILITA. Strategie di aiuto e tecniche di intervento
APPRENDIMENTO E DISABILITA Strategie di aiuto e tecniche di intervento Disabilità - Definizione Conseguenza/risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di una persona e i fattori individuali
DettagliAbstract presentato al convegno internazionale " La Qualità dell'integrazione scolastica "!
L Istituto Wolpe vanta, anche grazie alla sua lunga collaborazione con le scuole, esperienza pluriennale di intervento su soggetti con disturbi dell apprendimento, nell ambito dei quali ha sviluppato elevata
DettagliBisogni Educativi Speciali: la scuola dell inclusione
Bisogni Educativi Speciali: la scuola dell inclusione Scandicci 9 maggio 2013 I.S.I.S. Russell-Newton Relatore dott. Giuseppe Panetta La politica dell Inclusione scolastica in Italia L Italia è stata tra
DettagliVADEMECUM ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
P Istituto Comprensivo Statale Gino Capponi Via Pestalozzi 13 20143 Milano VADEMECUM ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Normativa di riferimento Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi
DettagliDALL INTEGRAZIONE ALL INCLUSIONE. IC Galileo Galilei Montopoli Giuseppina Restivo Funzione strumentale area disagio
DALL INTEGRAZIONE ALL INCLUSIONE IC Galileo Galilei Montopoli Giuseppina Restivo Funzione strumentale area disagio Integrazione È una situazione Ha un approccio compensatorio Si riferisce esclusivamente
DettagliSOS DSA e altri BES Formazione docenti CTI 6 Abano Terme 7 marzo 2017
SOS DSA e altri BES Formazione docenti CTI 6 Abano Terme 7 marzo 2017 Gli altri BES I casi di difficoltà e svantaggio Criteri di individuazione Protocolli di accoglienza Ruoli e compiti dei soggetti coinvolti
DettagliNuoro - 25 settembre 2015 Cagliari - 28 settembre 2015 Sassari - 5 ottobre 2015
Ufficio Scolastico Regionale della SARDEGNA CTS-SASSARI Centro Territoriale di Supporto Dall integrazione all inclusione Corso di formazione per docenti referenti del GLI delle Istituzioni Scolastiche
DettagliDott.ssa Antonella Saponaro
LA NORMATIVA SULL INCLUSIONE SCOLASTICA: LA RISPOSTA DELLA SCUOLA AI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LA NORMATIVA SULL INCLUSIONE SCOLASTICA: LA RISPOSTA DELLA SCUOLA AI BES DALL ICD ALL ICF Il modello diagnostico
DettagliBISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LINEE GUIDA A SCUOLA
BES BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LINEE GUIDA A SCUOLA 1 ALUNNI IN DIFFICOLTA : LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA SCUOLA La creazione di un clima che favorisca l integrazione è frutto di un impegno e di una collaborazione
DettagliDirettiva 27 dicembre 2012
Direttiva 27 dicembre 2012 Premessa L area dello svantaggio scolastico viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali e richiede una speciale attenzione da parte della scuola. Comprende problematiche
DettagliMARIO MARCHIORI I BAMBINI CON DSA NELLA SCUOLA: DALLA LEGGE 170 ALLE PRATICHE DIDATTICHE QUOTIDIANE. GIORNATA DI FORMAZIONE (Padova, 4 settembre 2013)
GIORNATA DI FORMAZIONE (Padova, 4 settembre 2013) I BAMBINI CON DSA NELLA SCUOLA: DALLA LEGGE 170 ALLE PRATICHE DIDATTICHE QUOTIDIANE Patrocinio MARIO MARCHIORI CONTENUTI: Il significato delle parole Tracce
DettagliBisogni educativi speciali
Bisogni educativi speciali Dr. Loredana T. Pedata Scuola IaD Università Tor Vergata La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 sugli Strumenti d intervento per alunni con bisogni educativi speciali
DettagliBES: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
BES: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Dott. Alessandro Suardi (Psicologo Psicoterapeuta cognitivo - comportamentale) Studio: via XXV Aprile - 60021 Camerano (AN) Tel. 071-95786 Fax. 071-9931328 Email: segreteria@pegasopsicologia.it
DettagliI DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) NORMATIVA ITALIANA. La legge 170/2010 Il DM 12 luglio 2011 e Linee Guida
I DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) NORMATIVA ITALIANA La legge 170/2010 Il DM 12 luglio 2011 e Linee Guida non solo DSA I BES (Bisogni Educativi Speciali) LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme
DettagliBES e profili funzionali: ingredienti, ricette e nouvelle cousine
Paola Bonifacci Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna paola.bonifacci@unibo.it BES e profili funzionali: ingredienti, ricette e nouvelle cousine Normativa sui BES (2013) BES DISABILITA' DISTURBI
DettagliVADEMECUM ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
VADEMECUM ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Se non imparo nel modo in cui tu insegni, insegnami nel modo in cui io imparo. a.s. 2016/2017 ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Indicazioni e procedure
DettagliQUALE PDP PER GLI ADHD E ALTRI BES?
Gruppo Provinciale Disturbi Comportamento Ufficio Scolastico Territoriale XIII Vicenza Centri Territoriali per l Integrazione Liceo Corradini di Thiene Convegno ADHD e altri disturbi di comportamento QUALE
DettagliDALLA DIAGNOSI AL PROFILO DI FUNZIONAMENTO DELL ALUNNO COME BASE PER UNA PROGETTAZIONE EDUCATIVA CONDIVISA
DALLA DIAGNOSI AL PROFILO DI FUNZIONAMENTO DELL ALUNNO COME BASE PER UNA PROGETTAZIONE EDUCATIVA CONDIVISA Sofia Cramerotti Ricerca e Sviluppo area psicoeducativa e didattica Centro Studi Erickson - Trento
DettagliPARTE B) I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
PARTE B) I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) UN QUADRO ESSENZIALE DELLE SITUAZIONI DI DIFFICOLTÀ DERIVANTI DA DISABILITÀ E DA ALTRE CAUSE Per un azione educativo-didattica efficace è bene considerare insieme,
DettagliCircolare Prot. n
Circolare 8.04.2014 - Prot. n. 212522 Direzione regionale Salute e Integrazione sociosanitaria Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola Direzione regionale Politiche sociali, Autonomie,
DettagliELABORARE IL PAI. Riferimenti normativi Modalità per l inclusione Modello concettuale Metodo operativo
ELABORARE IL PAI Riferimenti normativi Modalità per l inclusione Modello concettuale Metodo operativo 1 di 13 - Riferimenti normativi Riferimenti normativi Dal 1977 con la Legge 517 in Italia si è stabilito
DettagliLA RECENTE NORMATIVA SULL INCLUSIONE SCOLASTICA. Ins. Stefania Pisano I.C. Aristide Leonori di Roma
LA RECENTE NORMATIVA SULL INCLUSIONE SCOLASTICA BES (Bisogni Educativi Speciali) CERTIFICAZIONE DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) DIRETTIVA 27 dic. 2012 Strumenti d intervento per alunni con Bisogni
DettagliI bisogni educativi speciali le azioni della scuola
I bisogni educativi speciali le azioni della scuola Seminario Bardolino 29 ottobre 2013 Dall integrazione all inclusione alcuni aspetti culturali e normativi 1947 La Costituzione 1967 Scuola di Barbiana
DettagliALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 alla Circolare Ministeriale n.8, del 6 marzo 2013
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI dalla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 alla Circolare Ministeriale n.8, del 6 marzo 2013 Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 Con la direttiva ministeriale
DettagliLa Salute e l Inclusione. nelle Scuole Anno Scolastico
PROTOCOLLO D INTESA ASL - MUNICIPI - RETI DELLE SCUOLE La Salute e l Inclusione RETI SCOLASTICHE MUNICIPI I (ex XVII) - XIII - XIV - XV nelle Scuole Anno Scolastico 2015-2016 Dalla Circolare della Regione
DettagliDisturbi specifici dell apprendimento. Elena Bortolotti
Disturbi specifici dell apprendimento Elena Bortolotti I DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) NORMATIVA ITALIANA la Consensus Conference La legge 170/2010 Il DM 12 luglio 2011 e Linee Guida non solo
DettagliNon c è peggiore ingiustizia del dare cose uguali a persone che uguali non sono (Don Lorenzo Milani)
Non c è peggiore ingiustizia del dare cose uguali a persone che uguali non sono (Don Lorenzo Milani) QUALE E IL PROCESSO CHE HA ATTRAVERSATO LA SCUOLA ITALIANA DEGLI ULTIMI 40 ANNI? IL CONCETTO CHIAVE
DettagliPIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE. I.c. Piero della Francesca a.s. 2012/2013
PIANO ANNUALE PER L INCLUSIONE I.c. Piero della Francesca a.s. 2012/2013 Direttiva ministeriale del 27/12/2012 Circ. Ministeriale n 8 del 06/03/2013 [ ] ogni alunno, con continuità o per determinati periodi,
DettagliNormativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo
Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia Elena Dal Pio Luogo LEGGE 170 8 ottobre 2010 Art. 1 Riconoscimento e definizione di: Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Garantire
DettagliBreve guida ai codici ICF
Breve guida ai codici ICF Dott.ssa Graziella Giorgetti Responsabile UO UMEE ASUR Marche AV1 Fano CTS Fano 20 27 maggio 2014 Struttura dell ICF ICF Parte 1: Funzionamento e disabilità Parte 2: Fattori contestuali
DettagliProblematiche generali connesse con l'integrazione scolastica degli alunni disabili o con i bisogni educativi speciali"
Piano di formazione del personale docente neoassunto a.s. 2015-16 Scuola Polo I.I.S. "FERRARIS-BRUNELLESCHI", Empoli LABORATORIO FORMATIVO Problematiche generali connesse con l'integrazione scolastica
DettagliDefinizione di handicap
Icdh Definizione di handicap A seguito di un evento morboso, sia esso una malattia (congenita o meno) o un incidente, una persona può subire una menomazione, ovvero la perdita o anomalia strutturale o
DettagliIL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF
IL MODELLO ANTROPOLOGICO ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute OMS, 2002 e 2007) PER UNA LETTURA OLISTICA DEL FUNZIONAMENTO UMANO Marco Braghero USR Liguria
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Relatore: Annalisa Pelosi 1 2 Il Ritardo Mentale 1. Criteri Diagnostici Definiamo il ritardo mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un
DettagliCollegio Docenti 18 settembre 2013
Collegio Docenti 18 settembre 2013 Dalla disabilità ai Bisogni Educativi Speciali: cosa deve fare la scuola alla luce delle nuove direttive Allegato n.4 al verbale del 18 settembre 2013 PATRIZIA DEL BIANCO.
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico. d iniziativa del senatore RANUCCI
Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA N. 359 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa del senatore RANUCCI COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 2 APRILE 2013 Cura e tutela delle persone con disturbi dello spettro autistico
DettagliDario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano Dario Ianes
Dario Ianes Centro Studi Erickson Università di Bolzano www.darioianes.it UN ALUNNO CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI : Un alunno con apprendimento, sviluppo e comportamento in uno o più dei vari ambiti e
DettagliDISLESSIA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
DISLESSIA E GLI ALTRI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Dislessia, affetti e apprendimento La legge 170 sulle dislessie e difficoltà di apprendimento ha garantito un crescente interesse per questa problematica
DettagliLa dislessia e le specificità dell'apprendente di lingue dislessico aspetti scientifici e normativi
La dislessia e le specificità dell'apprendente di lingue dislessico aspetti scientifici e normativi A cura di: prof.ssa Saveria Cucè Legge 170/2010 PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI Nuove norme in materia
DettagliBisogni Educativi Speciali:
Bisogni Educativi Speciali: Inquadramento normativo Prof. Avv. Assunta Giordano Il processo di inclusione sfociato nella Direttiva Ministeriale del 27.12.2012 è cominciato oltre trent anni fa, a partire
DettagliA.S. 2015/2016. La Direttiva estende il diritto alla personalizzazione dell apprendimento all intera area dei Bisogni Educativi Speciali comprendente:
A.S. 2015/2016 Una Scuola davvero inclusiva è una scuola che sa rispondere adeguatamente alle difficoltà degli alunni e sa eliminare le barriere all apprendimento ed alla partecipazione di ognuno. Il concetto
DettagliDEFINIZIONE NORMATVA DI RIFERIMENTO. II. Insegnanti per il sostegno e/o assistenti per il supporto, l' autonomia e la comunicazione.
DEFINIZIONE L area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione
DettagliProfilo delle diverse tipologie di BES
Profilo delle diverse tipologie di BES Con la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la CM n. 8 del 6 marzo 2013 che ha per oggetto l attuazione della direttiva Strumenti d intervento per alunni
DettagliGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. compiti e impegni per le scuole e i docenti. Isp. Luciano Rondanini
GLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI compiti e impegni per le scuole e i docenti Isp. Luciano Rondanini ATTENZIONE AGLI EQUIVOCI Alunni con difficoltà di apprendimento sono situazioni che possono
DettagliServizio per gli Studenti Disabili. Archimede Pitagorico. e la disabilità. Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Paola Guidet
Servizio per gli Studenti Disabili Archimede Pitagorico e la disabilità Dott.ssa Tatiana Vitali Dott.ssa Paola Guidet Il valore dell esistenza stessa dell uomo è legato non solo a ciò che accade in essa,
DettagliI CONFINI DELLA DISABILITÀ
I CONFINI DELLA DISABILITÀ CONVEGNO HOTEL SAN FRANCESCO 22-23 FEBBRAIO 2014 MODELLO MEDICO VS. MODELLO SOCIALE DI DISABILITÀ Modello medico La disabilità concerne anormalità fisiologiche e psicologiche
DettagliAlunni con Bisogni Educativi Speciali. Ottobre 2014 Flavio Fogarolo
Alunni con Bisogni Educativi Speciali Ottobre 2014 Flavio Fogarolo Signora, se non porta a scuola un certificato medico noi dobbiamo per forza trattare suo figlio come tutti gli altri! FALSO! DPR 8 marzo
DettagliALUNNI CON BES BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
ALUNNI CON BES BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LA NORMATIVA DIRETTIVA MINISTERIALE 27/12/2012 CIRCOLARE MINISTERIALE 06/03/2013 CHIARIMENTI 27/06/2013 CHIARIMENTI 22/11/2013 DIRETTIVA MINISTERIALE OGNI ALUNNO
DettagliALUNNI CON BES! BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI! Indicazioni operative per promuovere l inclusione scolastica sulla base della normativa vigente
ALUNNI CON BES BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Indicazioni operative per promuovere l inclusione scolastica sulla base della normativa vigente Docente: Dott.ssa Cristina Elefante (insegnante, pedagogista) NUOVE
DettagliGLI STUMENTI DIDATTICI NEI BES PER L INCLUSIONE
GLI STUMENTI DIDATTICI NEI BES PER L INCLUSIONE BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva, permanente o transitoria, in ambito
DettagliRETE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Gli strumenti compensativi per i DSA. L uso del computer per compensare e valorizzare.
RETE PER UNA SCUOLA INCLUSIVA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Gli strumenti compensativi per i DSA. L uso del computer per compensare e valorizzare. Giovedì 4 settembre 2014 ARGOMENTI DI DISCUSSIONE 1. Procedure,
DettagliI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DSA
I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DSA I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I disturbi specifici di apprendimento, comunemente abbreviati con la sigla D.S.A. interessano alcune specifiche abilità dell
DettagliEducazione linguistica ed alunni con Bisogni Educativi Speciali
Educazione linguistica ed alunni con Bisogni Educativi Speciali Laboratorio Didattica Speciale: Codici comunicativi dell educazione linguistica Gruppo B Prof.ssa Michela Lupia Educazione linguistica e
DettagliLA VALUTAZIONE LOGOPEDICA Giovanna Benedetti e Daniela Pala
LA VALUTAZIONE LOGOPEDICA Giovanna Benedetti e Daniela Pala A COSA SERVE LA VALUTAZIONE LOGOPEDICA? SE UN BAMBINO NON VEDE BENE VA DALLO SPECIALISTA CHE GLI MISURA LA VISTA (DIAGNOSI) E GLI PRESCRIVE GLI
DettagliDiagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Diagnosi e ruoli dei vari attori coinvolti nell ottica di un lavoro di rete DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO CONDIZIONI CLINICHE EVOLUTIVE DISLESSIA/LETTURA (intesa come abilità di decodifica del testo)
DettagliInclusione scolastica degli alunni con disabilità in provincia di Vicenza Dati statistici- Anno scolastico 2015/16
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto UFFICIO VIII - AMBITO TERRITORIALE DI VICENZA Borgo Scroffa, 2 36100 Vicenza Inclusione scolastica
DettagliIntegrazione scolastica degli alunni con disabilità in provincia di Vicenza Dati statistici - Anno scolastico 2014/15
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XIII di VICENZA Borgo Scroffa, 2 36100 Vicenza PEC: uspvi@postacert.istruzione.it - PEO: usp.vi@istruzione.it
Dettaglii Bisogni Educativi Speciali?
Che cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? Bisogni Educativi Speciali (BES) personalizzazione dell apprendimento Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendono: Disabilità : Disturbi Specifici
DettagliScuola, BES e DSA (cosa ci azzecca con me???)
Istituto d Istruzione Superiore Via Romana 11/13 Sedi di Ciampino e di Marino Marzo - Maggio 2015 Scuola, BES e DSA (cosa ci azzecca con me???) Dr. Cristian Nocco Psicologia, Psicoterapia, Consulenza Sito.
DettagliPEI e PDP per una didattica inclusiva 25 Febbraio 2016 Dott.ssa Lucia Susca
Studio Arcolabeno Dott.ssa Lucia Susca Corso Vittorio Emanuele III, 62 cassano delle Murge (Ba) 3402757212 - lsusca@libero.it - www.studioarcolabeno.altervista.org CORSO DI AGGIORNAMENTO PEI e PDP per
DettagliDISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce
TUTTI A BORDO! PROGETTO IRIDE DI INTERCETTAZIONE PRECOCE IN RETE CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO e la motivazione dell intervento precoce Dr.ssa Campioni Annamaria
DettagliDati sull inclusione scolastica in provincia di Como
Dati sull inclusione scolastica in provincia di Como Anno Scolastico 2016-2017 USR-L - Ufficio V - AT Como Realizzazione a cura di Franco Castronovo - Referente Aree BES, Stranieri e Adottivi - USR-L Ufficio
DettagliINCLUSIONE SCOLASTICA
INCLUSIONE SCOLASTICA DIRETTIVA DEL 27 DICEMBRE 2012 CIRCOLARE MINISTERIALE N. 8 DEL 6/03/2013 STRUMENTI D INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L INCLUSIONE
DettagliIl percorso di valutazione. in invalidità civile e Legge 104/92
23 marzo 2017 Tavolo Scuola Ambito Distretturale di Latisana Il percorso di valutazione del minore in invalidità civile e Legge 104/92 Dott.ssa Viviana VARONE A.A.S. n.2 Bassa Friulana Isontina SSD Medicina
DettagliI BES e la didattica inclusiva
I BES e la didattica inclusiva ICS Civate (LC) - 25 giugno 2015 Periplo s.n.c. Viale Umbria 49-20135 Milano - Tel. + 39 02 36551556 - Fax + 39 0236551861 - E-mail: info@periplo.org Gli obiettivi Delineare
DettagliIl peso epidemiologico
Le disabilità dell apprendimento Umberto Balottin, Cristiano Termine Cattedra di Neuropsichiatria Infantile Università degli Studi dell Insubria Unità Operativa di Neuropsichiatria dell Infanzia e Adolescenza
DettagliSTUDENTI E ISTRUZIONE:
STUDENTI E ISTRUZIONE: URP - UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA 1 Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce
DettagliBES. Disabilità. DSA (Legge 170/2010) e deficit del linguaggio, delle abilità non verbale, della coordinazione motoria, quelli dell ipertattività
Il BES è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che consiste in un funzionamento problematico come risultante dall interrelazione reciproca tra gli ambiti della salute secondo
DettagliA scuola con bisogni educativi speciali
A scuola con bisogni educativi speciali Adriano Grossi Formazione USP Piacenza PIACENZA, 28 NOVEMBRE 2006 Oltre l ICD 10 La complementarietà delle specifiche OMS nel DPCM 23.2.06 E a SCUOLA? Partire dall
DettagliALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: la scuola incontra le famiglie
ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: la scuola incontra le famiglie ISTITUTO COMPRENSIVO 2 DAMIANI DI MORBEGNO Via Prati Grassi, 76 23017 Morbegno (SO) A cura di Gli studi e le ricerche psicopedagogiche,
DettagliI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI "Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento
DettagliLa classificazione ICF. dott.ssa Antonella Mammì dott.ssa Tiziana Buono
La classificazione ICF dott.ssa Antonella Mammì dott.ssa Tiziana Buono Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Dal 1972 l OMS iniziò a sviluppare uno schema preliminare riguardante le conseguenze delle
DettagliBisogni educativi speciali I presupposti teorici e la normativa di riferimento
Bisogni educativi speciali I presupposti teorici e la normativa di riferimento Antonella Giannellini Referente provinciale BES Ufficio Territoriale di Bergamo Di che cosa parliamo Concetto d inclusione
DettagliDSA L apprendimento un diritto di tutti
Istituto Comprensivo statale Via Roma Spirito Santo DSA L apprendimento un diritto di tutti settembre 2014 Associazione Potenziamenti Potenziamenti nasce con l obiettivo di accogliere e indirizzare le
DettagliRILEVAZIONE INTEGRATIVA DELLE SCUOLE DELL INFANZIA NON STATALI ANNO SCOLASTICO 2010/2011. SI di sole scuole non Statali
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali Direzione Generale per gli Studi, la Statistica
DettagliIstituto Comprensivo Leonardo Bianchi. Via Costa San Bartolomeo in Galdo BN BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LINEE GUIDA A SCUOLA
Istituto Comprensivo Leonardo Bianchi Via Costa 82028 San Bartolomeo in Galdo BN BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI LINEE GUIDA A SCUOLA Anno Scolastico 2014/2015 F.S. Ins. Colucci M. Leonarda 1 BES BISOGNI EDUCATIVI
DettagliIl Piano Didattico Personalizzato (PDP) per alunni DSA
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) per alunni DSA Scuola Secondaria di Primo Grado D. Bertolini versione in vigore dall anno scolastico 20011/2012 Perché il PDP? Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove
DettagliIntegrazione scolastica degli alunni con disabilità in provincia di Vicenza Dati statistici - Anno scolastico 2013/14
MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO UFFICIO XIII di VICENZA Borgo Scroffa, 2 36100 Vicenza PEC: uspvi@postacert.istruzione.it - PEO: usp.vi@istruzione.it
Dettaglitempi di attenzione tecniche comunicative 6 20 min stili d insegnamento
tempi di attenzione tecniche comunicative 6 20 min stili d insegnamento insegnante autoritario insegnante autorevole insegnante supportivo insegnante permissivo insegnante camaleonte: quello che sa adattare
DettagliLaboratorio 1 Integrazione scolastica dei disabili e analisi situazione alunni con BES
Laboratorio 1 Integrazione scolastica dei disabili e analisi situazione alunni con BES Formatore Claudia Lauria claudia.lauria@istruzione.it Istituto Datini Prato Scuola Polo Formazione Ambito Territoriale
DettagliIstituto Sicurezza Sociale
R e p u b b l i c a d i S a n M a r i n o Istituto Sicurezza Sociale Dipartimento del Servizio Sociosanitario, Salute Mentale e Cure Primarie U.O.C. del Servizio Minori 9 Convegno Internazionale Imparare:
DettagliORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ International Classification of Functioning, Disability and Health ICF Convenzione sui diritti della persona con disabilità (ONU-New York 13.12.2006) Per persone con
DettagliDisturbo specifico o generale? I disturbi specifici dell apprendimento: definizione e caratteristiche generali
Disturbo specifico o generale? I disturbi specifici dell apprendimento: definizione e caratteristiche generali Vi sono stati moltissimi tentativi di definire e caratterizzare i disturbi specifici di apprendimento,
Dettagli