I BES e la didattica inclusiva
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- Armando Mazzoni
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1 I BES e la didattica inclusiva ICS Civate (LC) - 25 giugno 2015 Periplo s.n.c. Viale Umbria Milano - Tel Fax info@periplo.org
2 Gli obiettivi Delineare sinteticamente le caratteristiche dei BES Presentare brevemente i concetti di individualizzazione e personalizzazione Illustrare le principali caratteristiche di una didattica inclusiva Descrivere alcune modalità didattiche inclusive
3 I Bisogni Educativi Speciali
4 I Bisogni Educativi Speciali Bisogno deficit/mancanza Bisogno = fisiologica interdipendenza con l ecosistema D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013
5 I Bisogni Educativi Speciali Per comprendere una situazione di BES non ci servono dunque diagnosi cliniche, ma osservazione e valutazione delle reali interazioni tra i vari fattori ICF per capire se quello specifico funzionamento è davvero problematico per «quel» soggetto. D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013
6 Il modello ICF (OMS, 2001)
7 Il modello ICF Condizioni fisiche: malattie varie, acute o croniche, fragilità, situazioni cromosomiche particolari, lesioni, ecc; Strutture corporee: mancanza di un arto, di una parte della corteccia cerebrale, ecc.; Funzioni corporee: deficit visivi, deficit motori, deficit attentivi, di memoria, ecc.; Attività personali: scarse capacità di apprendimento, di applicazione delle conoscenze, di pianificazione delle azioni, di comunicazione e di linguaggio, di autoregolazione metacognitiva, di interazione sociale, di autonomia personale e sociale, di cura del proprio luogo di vita, ecc.;
8 Il modello ICF Partecipazione sociale: difficoltà a rivestire in modo integrato i ruoli sociali di alunno, a partecipare alle situazione sociali più tipiche, nei vari ambienti e contesti; Fattori contestuali ambientali: famiglia problematica, cultura diversa, situazione sociale difficile, culture e atteggiamenti ostili, scarsità di servizi e risorse, ecc.; Fattori contestuali personali: scarsa autostima, reazioni emozionali eccessive, scarsa motivazione, ecc.
9 I BES nella normativa italiana (DM 27/12/2012 e CM 6/3/2013) Tre grandi sotto-categorie : disabilità disturbi evolutivi specifici (disturbi specifici dell apprendimento, ma anche deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo per la comune origine nell età evolutiva anche quelli dell attenzione e dell iperattività) svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale
10 I Bisogni Educativi Speciali Stato di salute globalmente e sistemicamente inteso Concetto di funzionamento educativo-apprenditivo Continuum tra normalità e problematicità Transitorietà D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013
11 I Bisogni Educativi Speciali: i criteri-soglia Danno integrità fisica, psicologica e relazionale Ostacolo svantaggio rispetto a sviluppi futuri Stigma sociale peggioramento immagine sociale D. Ianes, S. Cramerotti, Alunni con BES, 2013
12 I Bisogni Educativi Speciali: una definizione Il bisogno educativo speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, che consiste in un funzionamento (frutto dell interrelazione reciproca fra i 7 ambiti della salute secondo il modello ICF dell OMS) problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall eziologia D. Ianes, La speciale normalità, 2005
13 Individualizzare e personalizzare
14 Individualizzare e personalizzare: cosa si chiede alla scuola? 1) Qualità dell istruzione 2) Uguaglianza delle opportunità formative 3) Valorizzazione delle differenza personali M. Baldacci, Personalizzazione o individualizzazione?
15 Individualizzare e personalizzare Individualizzazione A livello pedagogico (definizione 1) principio generale dell educazione attenzione verso le differenze della persona nella pluralità delle sue dimensioni (individuali e sociali, cognitive e affettive, ecc.). M. Baldacci, Personalizzazione o individualizzazione?
16 Individualizzare e personalizzare Individualizzazione A livello didattico (definizione 2) adeguamento della proposta didattica alle caratteristiche individuali dei discenti attraverso precise e concrete strategie di insegnamento M. Baldacci, Personalizzazione o individualizzazione?
17 Individualizzare e personalizzare L individualizzazione in senso stretto (definizione 2a) procedure didattiche competenze comuni (o di base) del curricolo diversificazione dei percorsi di apprendimento M. Baldacci, Personalizzazione o individualizzazione?
18 Individualizzare e personalizzare La personalizzazione (definizione 2b) procedure didattiche sviluppare le proprie peculiari potenzialità intellettive differenziazione degli itinerari di apprendimento M. Baldacci, Personalizzazione o individualizzazione?
19 Individualizzare e personalizzare: la differenza Individualizzazione percorsi differenti per raggiungere traguardi uguali per tutti Personalizzazione traguardi differenti per ognuno M. Baldacci, Personalizzazione o individualizzazione?
20 Individualizzazione e personalizzazione non si escludono a vicenda È necessario contemperare queste due modalità di fare didattica, scegliendo quale privilegiare in base agli obiettivi che di volta in volta ci si pone e tenendo presente che la priorità è comunque quella di assicurare a tutti pari opportunità di apprendimento e di raggiungimento degli obiettivi del curricolo.
21 La didattica inclusiva
22 La prospettiva inclusiva a scuola L inclusione vuole essere non un nuovo modo di dire, ma una realtà complessivamente disposta per la vita di tutte e di tutti, senza strutture speciali o progetti straordinari. L inclusione è un diritto fondamentale ed è in relazione con il concetto di appartenenza. [ ]. Un educazione inclusiva permette alla scuola regolare di riempirsi di qualità: una scuola dove tutti i bambini sono benvenuti, dove possono imparare con i propri tempi e soprattutto possono partecipare, una scuola dove i bambini riescono a comprendere le diversità e che queste sono un arricchimento. [ ]. Scopo dell inclusione è quello di rendere possibile, per ogni individuo, l accesso alla vita normale per poter crescere e svilupparsi totalmente. A. Canevaro, L integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2007)
23 La prospettiva inclusiva a scuola
24 La prospettiva inclusiva a scuola Guarda alle differenze piuttosto che ai differenti
25 La didattica inclusiva Il termine inclusione si riferisce a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di poter raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione sociale. La scuola inclusiva deve mettere in campo tutti i facilitatori possibili e rimuovere tutte le barriere all apprendimento e alla partecipazione di tutti gli alunni. F. Zambotti in BES a scuola. I 7 punti chiave per una didattica inclusiva
26 L evidenza in educazione Evidence Based Education (anni 2000): orientamento anglosassone della metodologia della ricerca educativa che si occupa di raccogliere e documentare evidenze sperimentali circa cosa funziona e cosa non funziona in termini di modelli di istruzione e di metodi didattici Calvani A., Per un istruzione evidence based
27 L evidenza in educazione: cosa emerge rispetto alla didattica inclusiva? Creazione di un clima inclusivo in tutta la scuola (ma si può cominciare a partire dalla classe) Allestimento dell ambiente (variazione e coerenza con l attività) Focalizzazione dell attenzione Condivisione degli obiettivi Attivazione delle preconoscenze Calvani A., Per un istruzione evidence based
28 L evidenza in educazione: cosa emerge rispetto alla didattica inclusiva? presentazione molto chiara dei contenuti coerenza e sequenzialità pratica regolata in base al grado di expertise del discente integrazione con strategie metacognitive (consapevolezza, autoregolazione, ripetizione interiorizzata delle procedure) Calvani A., Per un istruzione evidence based
29 L evidenza in educazione: cosa emerge rispetto alla didattica inclusiva? Dimostrazioni/esplicitazione delle strategie di approccio Gestione della comunicazione didattica (ruolo delle domande) Multimodalità (in particolare canale visivo) sia nella presentazione dei contenuti che nella riesposizione da parte degli allievi Introduzione di suggerimenti e supporti per l elaborazione e la memorizzazione (schemi, mappe, tabelle, format per la presa di appunti ) Insegnamento diretto di abilità cognitive e sociali anche attraverso peer tutoring Calvani A., Per un istruzione evidence based
30 BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA AA.VV., BES a scuola. I 7 punti chiave per una didattica inclusiva, Erickson, Trento, 2015 Booth T., Ainscow M., Index per l inclusione, Erickson, Trento, 2008 scaricabile gratuitamente dal sito Andrich Miato S., Miato L., La didattica inclusiva, Erickson, Trento, 2003 Calvani A., Per un istruzione evidence based, Erickson, Trento, 2012 Canevaro A., L integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Erickson, Trento, 2007 Dovigo F., Fare differenze, Erickson, Trento, 2008 Guidelines for inclusion. Ensuring acess to education for all, UNESCO, 2005 Ianes D., La speciale normalità, Erickson, Trento, 2005 Ianes D., Macchia V., La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Erickson, Trento, 2008 Ianes D., Cramerotti S., Alunni con BES, Erickson, Trento, 2013 Sergiovanni T. J., Costruire comunità nelle scuole, LAS, Roma, 2000 Sergiovanni T. J., Dirigere la scuola comunità che apprende, LAS, Roma, 2002 Wald P. J., Castleberry M. S., Insegnanti che apprendono, LAS, Roma, 2010
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