SITO DI INTERESSE NAZIONALE POLO CHIMICO EX-SISAS NEI COMUNI DI PIOLTELLO E RODANO (MI)

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2 SITO DI INTERESSE NAZIONALE POLO CHIMICO EX-SISAS NEI COMUNI DI PIOLTELLO E RODANO (MI) (O.P.C.M. n del 30 aprile 2010) AREALE EX DISCARICA A ANALISI DI RISCHIO SITO SPECIFICA INTEGRAZIONE (ai sensi dei criteri metodologici APAT rev.2 marzo 2008) 0

3 INDICE 1 PREMESSE GENERALITA PROCEDURA CARATTERIZZAZIONE GENERALE DEL SITO Inquadramento generale dell area Destinazione d uso Elementi geologici e idrogeologici Elementi meteoclimatici Situazione attuale di qualità dei terreni MODELLO CONCETTUALE SORGENTE DI CONTAMINAZIONE Descrizione della sorgente di contaminazione Concentrazione rappresentativa della sorgente PARAMETRI TERRENO ED ACQUIFERO PARAMETRI DI ESPOSIZIONE UMANA CARATTERISTICHE INQUINANTI PRESENTI SUL SITO RISULTANZE E CONCLUSIONI

4 ALLEGATI A DATI VENTO B UBICAZIONE PUNTI DI INDAGINE C POLIGONI DI THIESSEN, SORGENTI DI CONTAMINAZIONE E PUNTO DI CONFORMITA D STAMPATE RISULTANZE SOFTWARE RISC 2

5 1 PREMESSE Il presente documento costituisce l integrazione all elaborato di Analisi di Rischio già presentato per l areale dell ex discarica A ex Sisas, a seguito di quanto emerso in sede di Conferenza di Servizi del ed a seguito delle nuove indicazioni progettuali, in merito in particolare alla rimozione di alcuni hot spot di contaminazione rinvenuti in fase di caratterizzazione, come meglio dettaglio oltre nella definizione del modello concettuale assunto a base di elaborazione Nello specifico la presente relazione espone alcuni chiarimenti circa le risultanze ottenute, anche in riferimento ad un possibile potenziale recettore umano presente sull area (lavoratore), in termini di potenziale rischio sanitario. A tal fine sono state eseguite ulteriori elaborazioni, rispetto a quanto già presentato, che hanno dimostrato come la permanenza nell area in oggetto di concentrazioni di contaminanti, a valle della già citata rimozione di alcuni hot spot, garantiscano la tutela della qualità delle acque di falda, nonché della salute umana del possibile fruitore dell area (lavoratore), ovvero la totale assenza di rischio per lo scenario assunto a base di elaborazione. Per completezza, nei successivi capitoli, vengono riportate per interezza tutte le elaborazioni eseguite e tutti i dati assunti ai fini della ricostruzione del modello concettuale e della corretta 3

6 implementazione dei calcoli, così come già indicati nel documento già presentato. 4

7 2 GENERALITA L'analisi di rischio sito-specifica (A.R.) per la definizione delle CSR è stata applicata secondo quanto indicato nei criteri generali di legge (D.Lgs.152/06 e s.m.i.), nonché dai documenti tecnici di riferimento nazionale. La procedura è stata quindi elaborata mediante l'utilizzo di metodologie di comprovata validità, con riferimento allo standard ASTM E (di seguito: Standard ASTM), che ha sostituito lo standard ASTM PS e dal documento Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi assoluta di rischio ai siti contaminati redatto da APAT (ultimo aggiornamento rev. 2 del marzo 2008). Le linee guida secondo le quali è stata elaborata la procedura di A.R. sono: il principio del caso peggiore (Worst Case), che deve sempre supportare la scelta tra diverse alternative possibili; la definizione di obiettivi di qualità che siano funzione della destinazione d'uso del sito (fit-for-use). La fonte considerata per i dati chimico-fisici e tossicologici è quella pubblicata sul sito aggiornata alla data di redazione del presente documento. 5

8 3 PROCEDURA In primis è importante sottolineare che, nel presente contesto, la procedura di elaborazione non considera la probabilità relativa ad un evento potenzialmente in grado di inquinare il sito (che è già avvenuto), ma solo gli effetti nocivi che l'esposizione ad un certo contaminante può avere sull uomo e sulle matrici ambientali. La procedura di A.R. ha pertanto la finalità di definire, con l'ausilio di modelli matematici ed algoritmi di calcolo, il modello concettuale che schematizzi la relazione sorgenti percorsi bersagli, permettendo quindi di correlare la presenza di contaminanti nell'ambiente con il potenziale danno tossicologico verso il recettore uomo in termini di rischio a lungo termine. 6

9 A valle della schematizzazione di tale modello concettuale è possibile definire il fattore E che esprime l'esposizione ad un certo contaminante, determinato dal prodotto tra la concentrazione del contaminante in corrispondenza del punto di esposizione al recettore Cpoe e la portata effettiva di esposizione EM (ad esempio la quantità di aria inalata al giorno per unità di peso corporeo): E = Cpoe * EM La Cpoe, a sua volta, è il risultato del prodotto tra la concentrazione dei contaminante alla sorgente (CS) e il fattore di trasporto (FT) che tiene conto dei meccanismi di migrazione dalla sorgente al punto di esposizione. La stima quantitativa del rischio consiste poi nell'integrazione del valore dell'esposizione E con l'informazione tossicologica quantitativa. Per le sostanze cancerogene il rischio viene calcolato tramite la seguente relazione, nella quale SF (slope factor) indica la probabilità di casi incrementali di tumore nella vita del bersaglio umano per unità di dose: R = E * SF 7

10 Per le sostanze non cancerogene il rischio viene invece calcolato mediante l introduzione dell'indice di Pericolo HI (Hazard Index), che indica il rapporto tra l esposizione effettiva e la stima dell esposizione che non produce effetti apprezzabili sull'organismo umano nel corso della vita secondo la seguente relazione: La procedura di A.R. prevede due modalità: 1. Diretta (forward mode): conoscendo la concentrazione in corrispondenza della sorgente di contaminazione, permette di stimare i rischi sanitari per il recettore esposto, che vengono poi confrontati con i criteri di accettabilità del rischio. 2. Inversa (backward mode): avendo fissato i livelli di rischio ritenuti accettabili per il recettore esposto, permette di calcolare le massime concentrazioni compatibili alla sorgente, ovvero le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), che vengono poi confrontate con le concentrazioni rilevate nel sito per la valutazione dell'effettivo stato di contaminazione ed eventualmente degli obiettivi di bonifica. 8

11 Nel caso in esame, come anticipato nelle premesse, la procedura è stata finalizzata al calcolo delle CSR (concentrazioni soglia di rischio), ovvero delle massime concentrazioni di contaminanti ammissibili nei terreni di imposta della ex discarica A che garantiscano il rispetto dei limiti di rischio per il modello concettuale assunto. In aggiunta, ad ulteriore garanzia della correttezza delle risultanze ottenute, si è proceduto ad una verifica in modalità diretta dei rischi residui per il bersaglio umano (lavoratore). Le fasi principali della procedura, descritte nei paragrafi successivi, sono: costruzione del modello concettuale per il calcolo del rischio; definizione dei contaminanti sito specifici; definizione delle sorgenti; definizione della concentrazione rappresentativa alla sorgente; individuazione dei percorsi di esposizione attivi; individuazione dei recettori o bersagli della contaminazione; ubicazione del punto di conformità per le acque sotterranee; calcolo analitico del rischio in modalità inversa (backward): 9

12 validazione e/o stima dei parametri di input; definizione degli algoritmi e dei software di calcolo; calcolo delle concentrazioni soglia di rischio. 10

13 4 CARATTERIZZAZIONE GENERALE DEL SITO Il presente capitolo presenta l inquadramento generale del sito in cui è ubicata l areale dell ex Discarica A. In particolare vengono forniti tutti gli elementi di interesse ambientale riguardanti l area in oggetto, e tutti i dati relativi agli esiti delle recenti indagini di caratterizzazione eseguite. Viene infine brevemente descritta la situazione ambientale attuale del sito e vengono indicate le premesse per l elaborazione dell analisi di rischio. 4.1 Inquadramento generale dell area L areale ex Discarica A, oggetto della presente elaborazione di analisi di rischio, si ubica all interno dell area denominata Ex SISAS. Nello specifico l area ex SISAS si ubica in corrispondenza di una vasta area sita ad est del territorio comunale di Milano nei Comuni di Pioltello e Rodano, occupando una superficie complessiva di circa mq. La Società SISAS S.p.A. (Società Italiana Serie Acetica Sintetica) si è costituita a Milano il 28/02/1947 e a partire dall anno 1949 il sito in 11

14 oggetto è stato sede di vari impianti produttivi, tra i quali quello per la produzione dell acetilene attraverso il cracking da metano (brevetto BASF) avviando la distribuzione di solventi acetici, di alcoli butilico ed ottilico e di acido acetico. A partire dagli anni 70 la produzione venne convertita dalla cosiddetta chimica di base a quella intermedia. L area risulta ricompresa nel cosiddetto Polo Chimico di Pioltello Rodano. In corrispondenza dell area SISAS furono nel passato create artificialmente alcune depressione, all interno dei terreni in possto, successivamente colmate con i rifiuti proveniente dalle attività produttive. Alla data di redazione del presente documento, i rifiuti originariamente abbancati presso la Discarica A, risultano totalmente rimossi. 4.2 Destinazione d uso La destinazione d uso considerata nella presente elaborazione è commerciale-industriale. 12

15 4.3 Elementi geologici e idrogeologici I dati geologici/idrogeologici assunti base della presente elaborazione sono stati desunti dai seguenti documenti progettuali già agli atti, relativi all area ex Sisas: - Intervento di bonifica ambientale: relazione di progetto (dicembre 2006); - Scenari abbassamento della falda per le discariche A-B Studio Geotecnico Italiano (allegato al Progetto del sistema di messa in sicurezza della falda superficiale, dicembre 2010). Dal punto di vista geologico/geomorfologico generale l area orientale della Pianura Milanese è costituita da depositi di origine alluvionale wurmiani che vanno a costituire il cosiddetto livello fondamentale della pianura, costituiti dalla netta prevalenza di litotipi ghiaiosi - sabbiosi raramente intercalati da livelli sabbiosi - limosi. I suddetti depositi alluvionali di origine continentale giacciono in sovrapposizione a depositi più antichi di origine marina. Per quanto concerne la geometria delle unità costituenti il sottosuolo dell area del Polo Chimico Pioltello-Rodano, come riscontrabile dalle stratigrafie di piezometri di monitoraggio della falda e di pozzi di emungimento ivi presenti, a partire dal piano campagna e fino alla profondità di circa 40 m dal p.c., è presente una successione ghiaioso - sabbiosa con intercalazioni di locali e modesti livelli a bassa permeabilità (sabbie limose-limi argillosi), costituente il primo acquifero oggetto della presente elaborazione. 13

16 In particolare, in riferimento a quanto contenuto nei documenti assunti a riferimento, dalle stratigrafie disponibili si conferma lo spessore di cui sopra e che lo stesso non presenta sostanziali variazioni nei settori oggetto di elaborazione. Per completezza si riportano di seguito le stratigrafie di due pozzi, costituenti la barriera idraulica, che raggiungono la base dell acquifero in questione. 14

17 Il valore di spessore dell acquifero assunto a base di elaborazione ha quindi assunto il valore di 40 m. A partire da circa 40 metri p.c. è invece presente un livello argilloso di potenza metrica (da 4 5 metri a oltre 10 metri di spessore) che costituisce un livello di separazione tra la falda superficiale (primo acquifero) e la sottostante falda profonda (secondo acquifero). Tale livello, come risulta dalla pregressa documentazione agli atti, risulta 15

18 esteso sia trasversalmente sia longitudinalmente rispetto l area in oggetto e ben oltre i suoi confini. Oltre tale livello impermeabile, a partire da circa metri dal p.c., riprende la sequenza di materiali non coesivi permeabili (sabbie in primis) che in corrispondenza dell area si spingono fino alla profondità di 110 m p.c. in sovrapposizione a depositi prevalentemente argillosi del pleistocene inferiore. Sulla base dei dati di letteratura e di quelli rilevati nel complesso delle indagini eseguite nell area, si rilevano valori minimi di soggiacenza della prima falda compresi tra 1,5 e 2 metri dal p.c.. In base ai dati di letteratura relativi al primo acquifero e analizzando i log stratigrafici relativi a pozzi e piezometri perforati nell area e descriventi nel particolare i materiali attraversati è possibile affermare in prima battuta che l acquifero in questione (prima falda) è caratterizzato da una permeabilità medio alta. La direzione generale del flusso idrico della prima falda freatica risulta orientata, in condizioni statiche, circa N S con un gradiente medio pari a circa 0,3%. Tale valore, come anticipato, è stato desunto dai dati contenuti nel già citato documento progettuale agli atti. In merito si precisa che non è stato possibile elaborare una freatimetria aggiornata in quanto, presso l area in questione, risulta attivo da tempo un sistema di barrieramento/abbassamento idraulico. 16

19 Per quanto riguarda il valore di conducibilità idraulica assunto nella presente elaborazione, si è fatto riferimento al range di valori utilizzati nell elaborazione del modello di flusso dell area ex Sisas (Studio Idrogeologico sito specifico elaborato a cura di S.G.I.). Come dettagliato oltre è stato assunto il valore di 4*10-3 (m/s). 4.4 Elementi meteoclimatici Per quanto riguarda l acquisizione dei dati di precipitazioni meteoriche, necessari ai fini della presente elaborazione di analisi di rischio è stata consultato il database Sinanet (ISPRA). Nello specifico, sono stati utilizzati i dati rilevati alla stazione ex SIMN di MILANO, misurati nell intervallo In particolare, sulla base delle indicazioni APAT, è stato considerato, ai fini dell elaborazione, il valore di precipitazione media annua massima (relativa all anno 1975) per la serie storica considerata: 17

20 18

21 Il sopra evidenziato dato di piovosità (1.398,6 mm/anno) risulterà estremamente utile nella valutazione dell infiltrazione efficace sitospecifica, come meglio dettagliato oltre. Per quanto riguarda il dato di Velocità del vento è stato assunto il valore medio annuo di 1.4 m/sec calcolato sulle intensità rilevate nel trentennio alla stazione di Milano Linate e riportato alla quota di 2 m da p.c. come previsto dai criteri metodologici APAT, e come di seguito descritto (fonte Eurometeo allegato A). Mese Direzione Intensità media in nodi GENNAIO WSW 2 FEBBRAIO WSW 5 MARZO WSW 5 APRILE WSW 5 MAGGIO SSW 5 GIUGNO SSW 5 LUGLIO SSW 5 AGOSTO SSE 2 SETTEMBRE WSW 2 OTTOBRE SSW 2 NOVEMBRE SSW 2 DICEMBRE SSW 2 Media 3,5 10 m da p.c. m/sec 1,8 1 nodo = 51,4 cm/sec 19

22 I valori sono riferiti alla stazione ENAV di Milano-Linate LIML/ che soddisfa i criteri stabiliti dall'organizzazione Mondiale di Meteorologia (WMO - stazione posta in capannina di legno a 2m d'altezza, anemometro posto su palo a 10m d'altezza). Al fine di riparametrare a 2 m da p.c della velocità del vento è stata applicata la formula dei criteri APAT Utilizzando quale valore di p il valore evidenziato, considerando l area in oggetto appartenente cautelativamente alla classe di stabilità atmosferica D (non essendo possibile individuare la classe maggiormente rappresentativa) e ubicata in suolo urbano. Tale scelta deriva dal fatto che l area in oggetto può essere considerata appartenente alle classe di stabilità D (considerata la classe che si verifica con più probabilità) ed in considerazione del fatto che la stazione di misura e l area oggetto della presente analisi di rischio sono assimilabili a suolo rurale. 20

23 Come direzione del vento prevalente è stata assunta la direzione SSW. 21

24 4.5 Situazione attuale di qualità dei terreni Le risultanze delle indagini di caratterizzazione ambientale recentemente eseguite, in contraddittorio con ARPA, sui terreni costituenti il fondo e le pareti della ex discarica A (a valle della completa rimozione dei rifiuti originariamente abbancati) hanno evidenziato la presenza dei seguenti contaminanti (in riferimento ad una destinazione d uso industriale-commerciale): Idrocarburi C>12; Mercurio; Benzo(a)antracene; Benzo(g,h,i)perilene. Si riporta di seguito la tabella riepilogativa dei soli superamenti delle CSC industriali-commerciali (per quanto riguarda la descrizione completa e di dettaglio delle indagini eseguite si rimanda al cap.3 del Progetto a cui è allegata la presente relazione). 22

25 DISCARICA A - SUPERAMENTI FONDI SCAVO (DATI PARTE) CSC Composto U.M. Limiti D.Lgs. 152/06 FA m FA m FA m FA m FA m FA m FA m FA m Commerciale-Industriale Idrocarburi C>12 mg/kg , , , , Mercurio mg/kg 5 <0,1 <0,1 3,5 6,7 3,1 1,2 17,8 2,1 Benzo(a)antracene mg/kg 10 12,3 9,64 15,43 13,21 20,1 17,65 8,76 6,75 Benzo(g,h,i)perilene mg/kg 10 15,4 12,42 21,3 25,43 35,73 14,51 12,1 11,2 DISCARICA A - SUPERAMENTI PARETI SCAVO (DATI PARTE) CSC Composto U.M. Limiti D.Lgs. 152/06 PA5 PA13 PA15 PA19 PA20 PA21 PA22 Commerciale-Industriale Idrocarburi C>12 mg/kg ,1 887, , , ,2 Benzo(a)antracene mg/kg 10 15,41 21,31 2,13 3,51 10,66 14,51 19,31 Benzo(g,h,i)perilene mg/kg 10 32,1 12,34 <0,5 10,47 15,08 21,35 29,31 23

26 Nel corso delle verifiche di laboratorio si è inoltre proceduto alla speciazione degli idrocarburi rinvenuti, secondo le classi previste dal database ISS-ISPESL. Le analisi di speciazione hanno restituito i seguenti risultati: CLASSE PA19 PA21 FA m FA m FA m alifatici C9-C18 mg/kg 149,0 185,0 290,0 142,0 165,0 alifatici C19-C36 mg/kg 1.700, , ,0 886, ,0 aromatici C11-C22 mg/kg 81,0 59,0 49,0 25,0 62,0 Le suddette classi risultano mediamente distribuite secondo le seguenti percentuali (sugli idrocarburi pesanti totali rinvenuti): alifatici C9-C18 12%, alifatici C19-C36 84%, aromatici C11-C22 4%. 24

27 5 MODELLO CONCETTUALE La ricostruzione del modello concettuale schematizza la situazione del sito e individua tutte le vie di esposizione attive o potenzialmente attive che potrebbero pertanto comportare un rischio ambientale e per la salute pubblica. Una via di esposizione è composta essenzialmente dai seguenti tre elementi fondamentali. La sorgente è la fonte di contaminazione in corrispondenza della quale le sostanze inquinanti sono presenti nel suolo e sottosuolo. Essa può costituire una continua fonte di alimentazione per il successivo percorso di esposizione. Si distingue tra sorgente primaria (p.e. un serbatoio perdente) e sorgente secondaria (la matrice ambientale direttamente impattata dalla sorgente primaria). La procedura a seguito adottata, come previsto dai Criteri Metodologici, prende in considerazione le sole sorgenti secondarie, distinguendo nel caso specifico suolo insaturo e suolo saturo. II tragitto è definito dal percorso che le sostanze inquinanti seguono per arrivare al bersaglio. I veicoli di diffusione sono costituiti da componenti ambientali attraverso le quali avviene la migrazione della contaminazione. 25

28 II bersaglio è il punto in corrispondenza del quale le sostanze inquinanti vengono a contatto con i potenziali ricettori e dove eventualmente si manifesta il danno ambientale. L analisi di rischio in generale prende in considerazione, come bersagli della contaminazione, i recettori umani e la risorsa idrica sotterranea. Nel momento in cui esiste un collegamento tra i tre elementi la via di esposizione è attiva e pertanto esiste un potenziale rischio per la salute pubblica. Nel seguente diagramma di flusso vengono sintetizzati in modo generale gli elementi del modello concettuale considerati nella procedura di analisi di rischio adottata. Figura 1 - Diagramma generico del modello concettuale 26

29 Per quanto riguarda il modello concettuale specifico dell'area, di seguito descritto, esso considera la situazione che sussiste a valle della completa rimozione dei rifiuti originariamente abbancati presso la ex discarica A (già conclusa), e a valle degl interventi previsti da progetto (a cui comunque si rimanda per i dettagli). della rimozione degli hot spot di contaminazione da mercurio e a valle del rinterro con materiale certificato, così come previsto dal progetto dell intervento (a cui si rimanda per i dettagli). In particolare l intervento di cui sopra prevede: - la rimozione dei terreni di fondo discarica, in corrispondenza dei quali in fase di caratterizzazione sono stati evidenziati superamenti delle CSC industriali per il parametro mercurio; - il ricollocamento di uno spessore di terreno certificato pari ad oltre 1 m, con particolare riferimento alle aree di fondo scavo e di parete risultate localmente non conformi alle CSC industriali/commerciali. Si rimanda all allegato 14 del progetto per le sezioni schematiche illustranti l intervento sopra descritto. Detto ricollocamento, impedendo al futuro possibile fruitore dell area di venire a diretto contatto con il terreno contaminato, costituisce di fatto un taglio al percorso contatto dermico/ingestione, che pertanto è stato escluso dalla presente elaborazione. Quanto sopra premesso i percorsi risultati attivi sono risultati i seguenti: 27

30 Lisciviazione verso la falda; Inalazione vapori outdoor. Il modello concettuale assunto ha in aggiunta tenuto conto del fatto che, nel prossimo futuro, verrà spento il sistema di abbassamento idraulico attualmente attivo per deprimere il livello di falda al di sotto del fondo dell ex discarica e che pertanto, i terreni costituenti lo stesso fondo risulteranno, almeno per alcuni periodi dell anno, saturi, ovvero collocati a profondità inferiori rispetto al livello di falda. 28

31 6 SORGENTE DI CONTAMINAZIONE Come già accennato, la procedura di analisi di rischio è applicata alle sole sorgenti secondarie di contaminazione. Nel caso specifico, in considerazione del già descritto modello concettuale, la sorgente è da individuarsi nel suolo insaturo e nel suolo saturo risultato non conforme alle CSC di legge (commercialiindustriali). In particolare, a valle dello spegnimento del sistema di abbassamento della falda, si precisa che il suolo saturo (suolo profondo) sarà rappresentato dai terreni costituenti il fondo della ex discarica e la porzione più profonda delle pareti della ex discarica; il suolo insaturo (suolo superficiale) sarà invece rappresentato dalla porzione più superficiale dei terreni costituenti le pareti della ex discarica. 29

32 6.1 Descrizione della sorgente di contaminazione Sulla base delle risultanze delle indagini di caratterizzazione precedentemente descritte e alla luce del modello concettuale ricostruito (rimozione rifiuti, rimozione hot spot mercurio, riempimento con materiale non contaminato, spegnimento del sistema di barrieramento idraulico), la sorgente di contaminazione deve essere distinta, ai fini dell elaborazione per il percorso lisciviazione verso la falda, in suolo superficiale insaturo e in suolo profondo saturo. La sorgente nel suolo superficiale insaturo risulta rappresentata dai terreni potenzialmente contaminati (>CSC commerciali/industriali), costituenti la porzione più superficiale delle pareti della ex discarica A, e che, a valle dello spegnimento del sistema di abbassamento della falda, risulteranno al di sopra del livello piezometrico (terreni insaturi). Nello specifico in riferimento alle già citate risultanze delle recenti indagini di caratterizzazione e alla quota media di piano campagna pari a 116 m s.l.m., trattasi dei seguenti punti: PA05, PA22, PA21, PA20, PA19. La sorgente nel suolo profondo saturo risulta rappresentata dai terreni costituenti l ex piano di posa dei rifiuti e le porzioni più profonde delle pareti risultate potenzialmente contaminate, ovvero da quei terreni che a valle dello spegnimento del sistema di abbassamento della falda risulteranno al di sotto del livello piezometrico (terreni saturi). Per quanto riguarda i terreni di fondo discarica, a valle delle risultanze delle indagini di caratterizzazione è stato assunto uno spessore contaminato pari a 1,5 m. 30

33 In riferimento alla delimitazione geometrica della sorgente costituita dai terreni saturi costituenti il fondo della ex discarica si è proceduto alla suddivisione in poligoni di influenza (poligoni di Thiessen) ed all individuazione di quelli che in sede di caratterizzazione hanno evidenziato superamenti delle CSC di legge. Cautelativamente la sorgente per il terreno saturo è stata assunta di dimensioni pari al parallelepipedo (costruito nella direzione di deflusso della falda), includente tutti i citati poligoni con superamenti dei limiti di legge (FA24, FA22, FA26, FA20). Si precisa che all interno della sorgente così individuata risultano in aggiunta compresi i punti di parete PA13 e PA15 ( pareti profonde ). Per quanto riguarda invece la dimensione della sorgente costituita dai terreni contaminati insaturi costituenti le pareti più superficiali della ex discarica (PA05, PA22, PA21, PA20, PA19), in considerazione dell esigua superficie complessiva risultata potenzialmente contaminata (con concentrazioni > CSC industriali), al fine di evitare un applicazione dell analisi di rischio per punti, è posta cautelativamente di estensione pari a m 2 (50 m X 50 m). In merito alla delimitazione della sorgente di contaminazione assunta per l elaborazione relativa alla via di esposizione vapori outdoor, in via cautelativa è stata considerata come dimensione della stessa sorgente, la dimensione massima dell area in oggetto in riferimento alla direzione del vento prevalente, includente quindi tutti i punti di indagini risultati con concentrazioni superiori alle CSC di legge. 31

34 Si precisa in aggiunta che, a favore di cautelatività, sempre in riferimento al percorso vapori outdoor, tutta la sorgente di contaminazione è stata considerata (vedi modello concettuale ricostruito) ricoperta da uno spessore di terreno pulito pari a 1 m (anche se in corrispondenza del fondo della ex discarica detto spessore risulterà localmente sensibilmente superiore). La sorgente sarà quindi: suolo insaturo profondo. In allegato B si riporta l ubicazione di tutti i punti di indagine eseguiti, in allegato C la rappresentazione dei poligoni di Thiessen elaborati e le dimensioni della sorgente assunte nella presente elaborazione. 6.2 Concentrazione rappresentativa della sorgente Nell elaborazione oggetto della presente relazione tecnica la determinazione della concentrazione rappresentativa della sorgente non risulta di particolare importanza, in quanto l analisi è stata finalizzata alla determinazione delle Concentrazioni Soglia di Rischio dei terreni tali da garantire il rispetto dei limiti di rischio per lo scenario considerato. Per ciascun contaminante considerato è stato comunque inserito nel software il valore di concentrazione massimo rilevato in sito. I contaminanti considerati nella presente elaborazione di analisi di rischio sono risultati i seguenti: 32

35 idrocarburi aromatici C11-C22; idrocarburi alifatici C9-C18; idrocarburi alifatici C19-C36 (considerati immobili da ISS-ISPESL) benzo(a)antracene; benzo(g,h,i)perilene. 33

36 7 PARAMETRI TERRENO ED ACQUIFERO Nell implementazione delle informazioni di input al software relative alle caratteristiche del suolo/sottosuolo sono stati utilizzati i dati sito specifici a disposizione; qualora non disponibili sono stati inseriti i valori guida e le correlazioni empiriche riportate nei Criteri Metodologici APAT. Per quanto riguarda la determinazione dei parametri elencati di seguito, si è fatto riferimento alle tabelle riportate nei Criteri Metodologici APAT, considerando, in riferimento alle caratteristiche litostratigrafiche del sottosuolo dell area in oggetto, la granulometria più cautelativa: SABBIA: contenuto d acqua nel non saturo θ w,: 0,068; porosità efficace θ e : 0,385. Per il parametro foc zona insatura (terreni delle pareti) è stato inserito il valore di 4,3 g/kg (LCL dei valori determinati analiticamente sui campioni prelevati, calcolato mediante software ProUcl), pari quindi allo 0,43%. In particolare i dati di input per il calcolo statistico di detto parametro sono risultati i seguenti (ai fini dei calcoli, si precisa che sono stati esclusi i campioni in corrispondenza dei quali sono stati rilevati composti organici, che potrebbero falsare la determinazione del parametro foc): 34

37 FOC ZONA INSATURA 5,8 6,4 5,9 4,8 10,9 8,5 7,4 6,9 4,9 5,8 6 5,6 13 8,9 14,9 4,9 Si riporta di seguito la stampata relativa alle risultanze restituite dal software ProUCL. Il parametro profondità del piano di falda (ossia la soggiacenza) è stato posta pari a 1,5 m, considerando una valore cautelativo nella 35

38 già citata ipotesi di spegnimento del sistema di abbassamento della falda. Per la conducibilità idraulica, come già anticipato, si è fatto riferimento al range di valori utilizzati, per l acquifero in questione, nell elaborazione del modello di flusso dell area ex Sisas (Studio Idrogeologico sito specifico elaborato a cura di S.G.I.), 6 x x 10-3 m/s. Al fine di valutare il valore più conservativo da assumere ai fini dell elaborazione, sono state eseguite alcune elaborazioni, che hanno evidenziato quale valore più conservativo il valore massimo (4 x 10-3 m/s pari a 346 m/giorno), ovvero quello che restituisce le concentrazioni più alte di contaminanti al punto di conformità individuato. Il gradiente idraulico sulla base dei dati già disponibili è stato posto pari 0,003. Il parametro porosità efficace del terreno saturo è stato posto pari 0,385, in riferimento alla tabella dei Criteri Metodologici. 36

39 Per quanto riguarda la valutazione del parametro infiltrazione efficace si è fatto ricorso alla correlazione empirica riportata nei Criteri Metodologici APAT, che correla l infiltrazione efficace con la piovosità annua. La correlazione, valida per terreni sabbiosi, risulta: I eff = 0,0018 P 2 dove P rappresenta la piovosità annua espressa in cm/anno. Applicando la suddetta correlazione al sito in esame, nel quale, come evidenziato nel paragrafo dati meteoclimatici, si ha una piovosità media annua di 139,86 cm/anno, si ottiene il seguente valore: I eff = 0, ,86 2 = 35 / [ cm anno] Per il parametro foc zona satura (terreni di fondo) è stato inserito il valore 5,571 g/kg (LCL dei valori determinati analiticamente sui campioni prelevati, calcolato mediante software ProUcl), pari allo 0.55 %. I dati di input per il calcolo statistico di detto parametro sono risultati i seguenti (ai fini dei calcoli, si precisa che sono stati esclusi i campioni in corrispondenza dei quali sono stati rilevati composti organici, che potrebbero falsare la determinazione del parametro foc): 37

40 FOC ZONA SATURA 14,3 5,4 6,2 3,9 5 8,9 4,3 3,2 4,9 5,8 9 7,3 15,4 14,3 18,9 4,3 5,4 6 4,3 5,4 3,3 6,5 4,9 3,9 14,1 8,9 7,8 10,3 8,6 5,9 9 6,8 10,9 8,6 8,3 6,4 4,9 4,6 10,2 13,9 9, ,2 9,7 Si riporta di seguito la stampata relativa alle risultanze restituite dal software ProUCL. 38

41 Il punto di conformità, è stato posto a 196 m a valle idrogeologico, calcolando lungo la direzione di deflusso della falda la distanza minima tra il limite più a valle idrogeologico dei settori risultati potenzialmente contaminati ed il confine dell area ex Sisas (vedi già citato allegato B). La dispersività longitudinale è stata calcolata mediante l applicazione empirica di Pickens e Grisak, 1981 (ASTM default), considerata la migliore correlazione nel caso di acquiferi caratterizzazti da permeabilità medio-alta o medio-bassa (come nel caso in esame): α = 0, 1 L dove L rappresenta la distanza tra sorgente e x punto di conformità La dispersività trasversale e la dispersività verticale sono state stimate rispettivamente attraverso le seguenti correlazioni: α = / 3 α = / 20 y α x z α x I dati di input al software sono risultati pertanto i seguenti: α x = 19, 6m α y = 6, 5m α = m z 1 Per quanto riguarda lo spessore dell acquifero, come già descritto, esso è stato posto pari a 40 m. 39

42 Si riportano nel seguito, per completezza di informazione, le schermate del software RISC con i valori di input sopra descritti inseriti. 40

43 41

44 42

45 8 PARAMETRI DI ESPOSIZIONE UMANA Per quanto riguarda i parametri di esposizione umana, sulla base dello scenario assunto a base della presente elaborazione, sono stati inseriti i valori conformi a quanto indicato nelle tabella APAT. Il bersaglio umano identificato è risultato il bersaglio lavoratore (commerciale/industriale). Si riporta di seguito la schermata riepilogativa dei dati inseriti nel software. 43

46 9 CARATTERISTICHE INQUINANTI PRESENTI SUL SITO Per l inserimento delle caratteristiche chimico-fisiche e delle proprietà tossicologiche dei singoli contaminanti a base della presente elaborazione, come previsto dai Criteri Metodologici, si è fatto riferimento alla banca dati ISS-ISPESL, ultimo aggiornamento alla data di redazione del presente documento. 44

47 10 RISULTANZE E CONCLUSIONI Le elaborazioni hanno consentito il calcolo, per ciascun contaminante assunto a base di analisi di rischio, delle Concentrazioni Soglia di Rischio per lo specifico scenario ricostruito, da confrontare con le concentrazioni presenti in sito desunte dalle attività di caratterizzazione eseguite. Con riferimento ai percorsi risultati attivi, e già descritti, si riportano nel seguito le risultanze restituite dal software. In merito si precisa che, a valle dell intervento di ricollocamento di terreno certificato (spessore superiore al metro), assunto a base di modello concettuale, la sorgente di contaminazione verrà a trovarsi nel suolo profondo. CSR SUOLO PROFONDO - LISCIVIAZIONE IN FALDA CONTAMINANTE U.M. CSC industriale DISCARICA A AROMATICI C11-C22 mg/kg E+06 ALIFATICI C9-C18 mg/kg E+06 ALIFATICI C19-C36 mg/kg 750 * BENZO(a)ANTRACENE mg/kg E+06 BENZO(g,h,i)PERILENE mg/kg E+06 *considerati immobili da Banca dati ISS-ISPEL (e quindi con rischio nullo per quanto riguarda il percorso di lisciviazione verso la falda) 45

48 Le CSR di cui sopra sono state calcolate imponendo il rispetto delle CSC di legge per le acque di falda al punto di conformità. Esse evidenziano che le concentrazioni rilevate in sito non comportano rischio per la falda (come tra l altro confermato dai monitoraggi periodici sui piezometri di monitoraggio, che non hanno mai evidenziato apporti in termini di contaminazione dai terreni dell area in oggetto). Ad ulteriore conferma che le concentrazioni rilevate in sito non comportano rischio per la qualità delle acque di falda, si è proceduto, per i contaminanti idrocarburici, ad eseguire ulteriori elaborazioni forzando la solubilità di ciascuno di essi, rispetto ai valori indicati nel database ISS ISPEL. Nello specifico, rispetto a tali valori, le solubilità inserite sono state aumentate di 4 ordini di grandezza restituendo le seguenti risultanze: AROMATICI C11 C22 ALIFATICI C9 C18 BENZO(a)ANTRACENE BENZO(g,h,i)PERILENE 1.2E+03 mg/kg 1.0E+06 mg/kg 1.0E+06 mg/kg 1.0E+06 mg/kg In riferimento ai valori sopra riportati, si evidenzia che solo la concentrazione calcolata per gli aromatici C11-C22 ha subito un sensibile decremento rispetto alle risultanze della prima elaborazione. Anche quest ultimo dato risulta comunque ben superiore alle concentrazioni rilevate in sito (valore massimo di C>12 pari a mg/kg, considerando che le analisi di speciazione hanno evidenziato 46

49 per la classe aromatica in questione una quota parte pari mediamente al 4%). Per gli altri contaminanti le CSR, a valle delle ulteriori elaborazioni, sono risultate comunque elevate in considerazione delle specifiche caratteristiche chimico-fisiche (in particolare elevato valore del parametro Koc). CSR SUOLO PROFONDO VAPORI OUTDOOR CONTAMINANTE U.M. CSC industriale DISCARICA A AROMATICI C11-C22 mg/kg 750 Non presenta rischi legati all inalazione ALIFATICI C9-C18 mg/kg E+06 ALIFATICI C19-C36 mg/kg 750 * BENZO(a)ANTRACENE mg/kg E+05 BENZO(g,h,i)PERILENE mg/kg E+04 *considerati immobili da Banca dati ISS-ISPEL (e quindi con rischio nullo per quanto riguarda il percorso di lisciviazione verso la falda) Ai fini della definizione degli obbiettivi dell intervento sono state quindi individuate, per la sorgente individuata, le CSR più cautelative, ovvero: 47

50 CSR SUOLO PROFONDO OBBIETTIVO CONTAMINANTE U.M. CSC industriale DISCARICA A AROMATICI C11-C22 mg/kg E+06 ALIFATICI C9-C18 mg/kg E+06 ALIFATICI C19-C36 mg/kg E+06* BENZO(a)ANTRACENE mg/kg E+05 BENZO(g,h,i)PERILENE mg/kg E+04 *in considerazione delle vie di esposizione risultate attive nel modello concettuale assunto, non presenta rischi per la falda e per la salute umana. Da un confronto con i dati di caratterizzazione, non si evidenzia alcun superamento rispetto alle CSR obbiettivo di bonifica. Per completezza, ad ulteriore conferma dell assenza di rischio per il bersaglio uomo (lavoratore) sull area in oggetto è stato eseguita un elaborazione in modalità diretta, inserendo come concentrazioni di input le sopra riportate CSR. Le risultanze hanno evidenziato la conformità ai limiti accettabili di rischio/indice di rischio per la salute umana: 48

51 Per completezza di informazione si riportano in allegato D, le stampate relative alle risultanze del software RISC. 49

52 Allegato A DATI VENTO 50

53

54 Allegato B UBICAZIONE PUNTI DI INDAGINE 51

55

56 Allegato B POLIGONI DI THIESSEN, SORGENTE DI CONTAMINAZIONE SUOLO PROFONDO E PUNTO DI CONFORMITA 52

57

58 Allegato C STAMPATE RISULTANZE SOFTWARE RISC 53

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64 SITO DI INTERESSE NAZIONALE POLO CHIMICO EX-SISAS NEI COMUNI DI PIOLTELLO E RODANO (MI) (O.P.C.M. n del 30 aprile 2010) AREALE EX DISCARICA C + AREALE LOBO ANALISI DI RISCHIO SITO SPECIFICA (ai sensi dei criteri metodologici APAT rev.2 marzo 2008)

65 INDICE 1 PREMESSE GENERALITA PROCEDURA CARATTERIZZAZIONE GENERALE DEL SITO Inquadramento generale dell area Destinazione d uso Elementi geologici e idrogeologici Elementi meteoclimatici Situazione attuale di contaminazione - TERRENI MODELLO CONCETTUALE SORGENTE DI CONTAMINAZIONE Descrizione della sorgente di contaminazione Concentrazione rappresentativa della sorgente PARAMETRI TERRENO ED ACQUIFERO PARAMETRI DI ESPOSIZIONE UMANA CARATTERISTICHE INQUINANTI PRESENTI SUL SITO RISULTANZE E CONCLUSIONI

66 ALLEGATI A DATI VENTO B SORGENTE DI CONTAMINAZIONE E PUNTO DI CONFORMITA C STAMPATE RISULTANZE SOFTWARE RISC 2

67 1 PREMESSE Il presente documento illustra le risultanze dell analisi di rischio sito specifica elaborata, ai sensi del D.Lgs.152/06 e s.m.i. e dei Criteri Metodologici APAT (rev.2), per l area rappresentata dall areale dell ex discarica C e dell adiacente cosiddetto lobo facenti parte del sito di interesse nazionale di Pioltello e Rodano, in provincia di Milano. In particolare la presente analisi di rischio è stata finalizzata al calcolo delle CSR (concentrazioni soglia di rischio) per i terreni di fondo della ex discarica, per ciascun contaminante sito specifico individuato, che garantiscano la tutela della risorsa idrica sotterranea e la tutela della salute umana per il futuro possibile fruitore dell area (lavoratore), ovvero la totale assenza di rischio per lo scenario assunto a base di elaborazione. L elaborazione è stata quindi eseguita in modalità inversa, secondo le specifiche previste dai Criteri Metodologici APAT. A base della presente elaborazione, al fine della ricostruzione del modello concettuale e della corretta implementazione dei calcoli, sono stati assunti i dati analitici desunti dalle verifiche, in contraddittorio con gli Enti competenti in data , eseguite sui terreni di fondo della ex discarica C, a valle della rimozione dei rifiuti originariamente abbancati. 3

68 L elaborazione ha tenuto conto dello scenario posteriore all intervento di totale rimozione di tutti i rifiuti originariamente abbancati. In merito si precisa che in corrispondenza dell areale della ex discarica C la rimozione dei rifiuti risulta già completata alla data di redazione del presente documento; per quanto riguarda invece l areale del cosiddetto lobo è prevista a breve la rimozione dei rifiuti ancora presenti in corrispondenza dello stesso (vedi Progetto a cui è allegata la presente relazione). Si precisa in aggiunta che il modello concettuale ricostruito, come meglio dettagliato nei capitoli successivi, ha tenuto conto dei ricollocamenti di terreno pulito previsti dal citato progetto e del fatto che, a seguito dello spegnimento del sistema di abbassamento della falda attualmente attivo, la superficie piezometrica subirà un innalzamento; pertanto, in via cautelativa, i terreni costituenti il fondo dell ex discarica sono stati considerati tutti ubicati al di sotto del livello piezometrico (terreni potenzialmente contaminati saturi). In riferimento a quanto sopra, si è ritenuto idoneo utilizzare per le elaborazioni il software RISC (Spence Engineering & British Petroleum Oil lnternational), il più collaudato per il modello concettuale assunto (terreni saturi). Prima di procedere alla discussione ed alla descrizione dell elaborazione eseguita, si ritiene opportuno riportare i criteri minimi per l effettuazione di una procedura di analisi di rischio 4

69 sito specifica e le relative modalità di applicazione in conformità alle linee guida Criteri Metodologici APAT (rev. 2) e alle note integrative in merito redatte e pubblicate dalla stessa Agenzia. 5

70 2 GENERALITA L'analisi di rischio sito-specifica (A.R.) per la definizione delle CSR è stata applicata secondo quanto indicato nei criteri generali di legge (D.Lgs.152/06 e s.m.i.), nonché dai documenti tecnici di riferimento nazionale. La procedura è stata quindi elaborata mediante l'utilizzo di metodologie di comprovata validità, con riferimento allo standard ASTM E (di seguito: Standard ASTM), che ha sostituito lo standard ASTM PS e dal documento Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi assoluta di rischio ai siti contaminati redatto da APAT (ultimo aggiornamento rev. 2 del marzo 2008). Le linee guida secondo le quali è stata elaborata la procedura di A.R. sono: il principio del caso peggiore (Worst Case), che deve sempre supportare la scelta tra diverse alternative possibili; la definizione di obiettivi di qualità che siano funzione della destinazione d'uso del sito (fit-for-use). La fonte considerata per i dati chimico-fisici e tossicologici è quella pubblicata sul sito aggiornata alla data di redazione del presente documento. 6

71 3 PROCEDURA In primis è importante sottolineare che, nel presente contesto, la procedura di elaborazione non considera la probabilità relativa ad un evento potenzialmente in grado di inquinare il sito (che è già avvenuto), ma solo gli effetti nocivi che l'esposizione ad un certo contaminante può avere sull uomo e sulle matrici ambientali. La procedura di A.R. ha pertanto la finalità di definire, con l'ausilio di modelli matematici ed algoritmi di calcolo, il modello concettuale che schematizzi la relazione sorgenti percorsi bersagli, permettendo quindi di correlare la presenza di contaminanti nell'ambiente con il potenziale danno tossicologico verso il recettore uomo in termini di rischio a lungo termine. 7

72 A valle della schematizzazione di tale modello concettuale è possibile definire il fattore E che esprime l'esposizione ad un certo contaminante, determinato dal prodotto tra la concentrazione del contaminante in corrispondenza del punto di esposizione al recettore Cpoe e la portata effettiva di esposizione EM (ad esempio la quantità di aria inalata al giorno per unità di peso corporeo): E = Cpoe * EM La Cpoe, a sua volta, è il risultato del prodotto tra la concentrazione dei contaminante alla sorgente (CS) e il fattore di trasporto (FT) che tiene conto dei meccanismi di migrazione dalla sorgente al punto di esposizione. La stima quantitativa del rischio consiste poi nell'integrazione del valore dell'esposizione E con l'informazione tossicologica quantitativa. Per le sostanze cancerogene il rischio viene calcolato tramite la seguente relazione, nella quale SF (slope factor) indica la probabilità di casi incrementali di tumore nella vita del bersaglio umano per unità di dose: R = E * SF 8

73 Per le sostanze non cancerogene il rischio viene invece calcolato mediante l introduzione dell'indice di Pericolo HI (Hazard Index), che indica il rapporto tra l esposizione effettiva e la stima dell esposizione che non produce effetti apprezzabili sull'organismo umano nel corso della vita secondo la seguente relazione: La procedura di A.R. prevede due modalità: 1. Diretta (forward mode): conoscendo la concentrazione in corrispondenza della sorgente di contaminazione, permette di stimare i rischi sanitari per il recettore esposto, che vengono poi confrontati con i criteri di accettabilità del rischio. 2. Inversa (backward mode): avendo fissato i livelli di rischio ritenuti accettabili per il recettore esposto, permette di calcolare le massime concentrazioni compatibili alla sorgente, ovvero le Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR), che vengono poi confrontate con le concentrazioni rilevate nel sito per la valutazione dell'effettivo stato di contaminazione ed eventualmente degli obiettivi di bonifica. 9

74 Nel caso in esame, come anticipato nelle premesse, la procedura è stata finalizzata al calcolo delle CSR (concentrazioni soglia di rischio), ovvero delle massime concentrazioni di contaminanti ammissibili nei terreni di fondo dell areale della ex discarica C e del cosiddetto adiacente lobo (a seguito della rimozione dei rifiuti ancora abbancati) che garantiscano il rispetto dei limiti di rischio per il modello concettuale assunto. Le fasi principali della procedura, descritte nei paragrafi successivi, sono: costruzione del modello concettuale per il calcolo del rischio; definizione dei contaminanti sito specifici; definizione delle sorgenti; definizione della concentrazione rappresentativa alla sorgente; individuazione dei percorsi di esposizione attivi; individuazione dei recettori o bersagli della contaminazione; ubicazione del punto di conformità per le acque sotterranee; calcolo analitico del rischio in modalità inversa (backward): validazione e/o stima dei parametri di input; definizione degli algoritmi e dei software di calcolo; calcolo delle concentrazioni soglia di rischio. 10

75 4 CARATTERIZZAZIONE GENERALE DEL SITO Il presente capitolo presenta l inquadramento generale del sito in cui risultano ubicati gli areali ex discarica C e lobo. In particolare vengono forniti tutti gli elementi di interesse ambientale riguardanti l area in oggetto e tutti i dati relativi analitici disponibile. Viene infine brevemente descritta la situazione ambientale attuale del sito e vengono indicate le premesse per l elaborazione dell analisi di rischio. 4.1 Inquadramento generale dell area Gli areali oggetto della presente elaborazione di analisi di rischio, si ubica all interno dell area denominato Ex SISAS. Nello specifico l area ex SISAS si ubica in corrispondenza di una vasta area sita ad est del territorio comunale di Milano nei Comuni di Pioltello e Rodano, occupando una superficie complessiva di circa mq. La Società SISAS S.p.A. (Società Italiana Serie Acetica Sintetica) si è costituita a Milano il 28/02/1947 e a partire dall anno 1949 il sito in oggetto è stato sede di vari impianti produttivi, tra i quali quello per 11

76 la produzione dell acetilene attraverso il cracking da metano (brevetto BASF) avviando la distribuzione di solventi acetici, di alcoli butilico ed ottilico e di acido acetico. A partire dagli anni 70 la produzione venne convertita dalla cosiddetta chimica di base a quella intermedia. L area risulta ricompresa nel cosiddetto Polo Chimico di Pioltello Rodano. In corrispondenza dell area SISAS furono nel passato create artificialmente alcune depressioni, all interno dei terreni in posto, successivamente colmate con i rifiuti proveniente dalle attività produttive. Alla data di redazione del presente documento, i rifiuti originariamente abbancati presso la ex discarica C risultano totalmente rimossi; risultano invece ancora abbancati i rifiuti in corrispondenza del cosiddetto lobo, per i quali è comunque prevista a breve la completa rimozione. 4.2 Destinazione d uso La destinazione d uso considerata nella presente elaborazione è commerciale-industriale. 12

77 4.3 Elementi geologici e idrogeologici I dati geologici/idrogeologici assunti base della presente elaborazione sono stati desunti dai seguenti documenti progettuali già agli atti, relativi all area ex Sisas: - Intervento di bonifica ambientale: relazione di progetto (dicembre 2006); - Scenari abbassamento della falda per le discariche A-B Studio Geotecnico Italiano (allegato al Progetto del sistema di messa in sicurezza della falda superficiale, dicembre 2010). Dal punto di vista geologico/geomorfologico generale l area orientale della Pianura Milanese è costituita da depositi di origine alluvionale wurmiani che vanno a costituire il cosiddetto livello fondamentale della pianura, costituiti dalla netta prevalenza di litotipi ghiaiosi - sabbiosi raramente intercalati da livelli sabbiosi - limosi. I suddetti depositi alluvionali di origine continentale giacciono in sovrapposizione a depositi più antichi di origine marina. Per quanto concerne la geometria delle unità costituenti il sottosuolo dell area del Polo Chimico Pioltello-Rodano, come riscontrabile dalle stratigrafie di piezometri di monitoraggio della falda e di pozzi di emungimento ivi presenti, a partire dal piano campagna e fino alla profondità di circa 40 m dal p.c., è presente una successione ghiaioso - sabbiosa con intercalazioni di locali e modesti livelli a bassa permeabilità (sabbie limose-limi argillosi), costituente il primo acquifero oggetto della presente elaborazione. 13

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