Piano dell offerta formativa (P.O.F)

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1 Scuola Paritaria Primaria NOVA TERRA 1 Piano dell offerta formativa (P.O.F) Approvato dai Collegi Docenti Ai sensi dell art. 21 Legge n. 59 del 15/03/97 E successivi regolamenti in materia di autonomia Dell art 3 D. P. R. n. 275 del 8/03/1999 Del D. M. n. 179 del 19/07/1999

2 Premesse L istituzione scolastica ha espressione d autonomia funzionale e provvede alla definizione e alla realizzazione dell offerta formativa. L autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obbiettivi generali del sistema di istruzione e con l esigenza di migliorare l efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento (D.P.R 275/99) 2 L ispirazione culturale e pedagogica i collegamenti con gli enti territoriali e l unità anche didattico organizzativa dei Piani di Studio Personalizzati elaborati dai gruppi docenti si evincono dal Piano dell Offerta Formativa d istituto (D. L. 19/02/2004 N. 59) Particolare de la scuola di Atene Raffaello

3 Noi siamo costituiti da un cuore che cresce col crescere delle sue esperienze. Educazione è perciò lo sviluppo di tutte le strutture di un individuo, fino alla loro realizzazione integrale, e nello stesso tempo l affermazione di tutte le possibilità di connessione attiva di quelle strutture con tutta la realtà. Mons. Luigi Giussani 3 Una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell umanesimo, le cui conseguenze non potrebbero essere che gravi. Ciò che ha fondato la cultura dell Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarlo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura. Papa Benedetto XVI Parigi, 12 settembre 2008 San Benedetto

4 INDICE 1. ENTE GESTORE pag.5 2. STORIA DELL ISTITUTO pag.5 3. CRITERI EDUCATIVI pag.9 4. SCUOLA PRIMARIA - CARATTERI DELLA SCUOLA ELEMENTARE pag IL METODO DI APPRENDIMENTO pag LA METODOLOGIA DIDATTICA pag GESTIONE DELLA DIDATTICA pag LA VALUTAZIONE pag SVANTAGGIO ED HANDICAP pag IL RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA pag ARTICOLAZIONE DELL ORARIO SETTIMANALE pag OFFERTA INTEGRATIVA DEL CURRICULUM pag OFFERTA EXTRA CURRICOLARE pag SERVIZI-SICUREZZA-CRITERI DI VISIBILITA pag.30

5 1. ENTE GESTORE Società Cooperativa Sociale onlus NOVA TERRA Scuola Paritaria Primaria e Secondaria di primo grado Via Lomellina angolo Via Guido Rossa Buccinasco (MI) Tel/Fax sito web scuolanovaterra@gmail.com 5 CF/P.IVA STORIA DELL ISTITUTO 1. LA COOPERATIVA NOVA TERRA La Cooperativa Nova Terra, l ente gestore della scuola, nasce nel 1979 dall iniziativa di alcune famiglie residenti nel territorio di Buccinasco desiderose di proseguire e verificare anche nell ambito scolastico la loro esperienza cristiana e di poter costruire un soggetto educativo che rispondesse al bene comune. La connotazione di scuola di ispirazione cristiana ma non confessionale, e quindi laica e aperta a tutti, è presente ed evidente in tutte le scelte che l Ente gestore opera, sia in ambito strettamente educativo e pedagogico sia dal punto di vista delle decisioni gestionali. Nel corso degli anni si è rafforzato il riferimento costante a valori comuni e condivisi quali la persona, la famiglia, l accoglienza, il dialogo, la solidarietà, la sussidiarietà. a) Nel Sistema Scolastico Nazionale La Scuola Primaria ha ottenuto già nel 1982 la qualifica di Scuola Parificata, status che oltre al riconoscimento dal punto di vista giuridico e normativo, ha consentito di accedere al finanziamento per le scuole parificate previsto dal Ministero dell Istruzione. Nel 2002 è stato ottenuto il riconoscimento dello statuto della Parità Scolastica, a seguito della promulgazione della Legge di riordino del Sistema Nazionale di Istruzione (L. 10 marzo 2000 n. 62).

6 Questo ha consentito di raggiungere un obiettivo estremamente significativo, ovvero l inserimento a pieno titolo nel Sistema Nazionale di Istruzione e di vedere riconosciuta la funzione pubblica della scuola non statale. E diffusa la tendenza ad identificare la scuola non statale, ossia sorta dalla libera iniziativa di privati cittadini secondo il principio della sussidiarietà, con la scuola privata tout court, accomunando la prima agli enti privi di riconoscimento giuridico da parte del Ministero dell Istruzione. La scuola Nova Terra, come altre scuole libere nel nostro Paese, fa invece parte a tutti gli effetti del Sistema Scolastico Nazionale (modificato in seguito con la Legge 53/2003), con il conseguente obbligo di seguirne le direttive (ad esempio: l adozione dei programmi ministeriali, il rilascio di titoli di studio aventi valore legale) e rientra nel Sistema di Valutazione Nazionale, gestito dall Invalsi, che annualmente valuta il livello educativo e formativo delle scuole statali e non statali. b) Il soggetto giuridico La scelta di assumere come forma giuridica quella di Cooperativa ha espresso da subito l impostazione di carattere partecipativo, democratico e di responsabilità personale nella conduzione dell opera educativa. L ente gestore ha sempre adottato il criterio della libera associazione alla Cooperativa e alla conseguente adesione ai suoi fini statutari, non obbligando né i genitori né i dipendenti a diventarne soci, ma semplicemente chiedendo espressamente anche ai non soci di condividere l impostazione educativo-pedagogica che caratterizza l opera educativa e, laddove possibile, di sostenere fattivamente il soggetto che la gestisce. Tale impostazione ha garantito il costante equilibrio nel rapporto tra il soggetto che eroga il servizio, mantenendone l autonomia e la specificità di indirizzo, e l utenza finale ed ha consentito di ottenere un credito crescente in termini di immagine. L organo direttivo (il Consiglio di Amministrazione) esercita funzioni di garanzia della linea educativa e di indirizzo strategico e progettuale, definendo gli obiettivi e i programmi da attuare e verificando i risultati dell'attività amministrativa; lavora in piena autonomia decisionale riferendosi periodicamente all assemblea dei soci. c) Da Cooperativa mista a Cooperativa Sociale La forma di Cooperativa è stata mantenuta sino al 2004, anno in cui si è modificata la natura giuridica in Cooperativa Sociale. Il cambiamento si è reso necessario per meglio rispondere alle esigenze sociali del territorio che sempre più coinvolgono la nostra scuola, con riferimento 6

7 particolare ai settori della cultura, del lavoro, dello sport e, in particolare, all area del disagio in età scolare. Nel rispetto delle peculiarità di una Cooperativa Sociale, si è iniziato a riservare una particolare attenzione a servizi e offerte che, pur non essendo strettamente connessi all attività didattica, rispondono a pressanti richieste da parte delle famiglie e consentono alla Cooperativa di contribuire allo sviluppo di un sistema di enti e organizzazioni non profit che possa essere un punto di riferimento per il tessuto sociale del territorio. Spesso infatti, nel coinvolgimento delle famiglie che iscrivono i propri bambini presso la nostra scuola, si generano rapporti che inevitabilmente implicano una serie di aspetti del vivere che esulano dalla sfera educativa dei figli e che riguardano più in generale esigenze sociali e culturali diversificate. 7 Per rispondere a tali esigenze è iniziata quindi un più stretta cooperazione con realtà associative presenti sul territorio organizzando incontri culturali (presentazioni di libri e mostre) e momenti formativi periodici per adulti sulle tematiche dell educazione con specialisti del settore psicopedagogico. d) Rapporti con le istituzioni e il territorio La Scuola Nova Terra mantiene costanti rapporti con le Istituzioni scolastiche decentrate del Ministero dell Istruzione. La Cooperativa collabora fattivamente con enti pubblici e privati sul fronte del contrasto e della cura del disagio in età scolare. Sul versante didattico, la Nova Terra vanta da diversi anni una stabile collaborazione nella condivisione dell impostazione didattico-educativa con scuole paritarie di Milano e provincia. La Cooperativa è iscritta alla Confcooperative e aderisce alla Federazione Opere Educative, una federazione di oltre 400 scuole di ogni ordine e grado, dalla materna alle superiori e all'istruzione professionale, frequentate complessivamente da circa alunni e che opera sia sul piano dell'innovazione pedagogica e didattica, sia su quello dell'impostazione gestionale. e) L attività La Scuola Nova Terra è l unica Scuola Paritaria (non statale) presente sul territorio di riferimento. Alcune caratteristiche rimaste costanti nel tempo e anzi incrementate con sempre maggiore impegno, hanno decretato nel corso degli anni la crescita della Nova Terra: - un offerta formativa di qualità - un impostazione educativa chiara e ben riconoscibile - la scelta dell insegnante unico - la stabilità nel tempo del corpo docente

8 - un tempo scuola costruito in base alla tenuta psicofisica del bambino - la salvaguardia del primato della famiglia all interno di una corresponsabilità nell educazione - l offerta di un servizio di doposcuola per facilitare le famiglie con entrambi i genitori lavoratori - una grande disponibilità e flessibilità nel rapporto con le famiglie 8

9 3. CRITERI EDUCATIVI DELLA SCUOLA Eine einfurung in die Wirklichkeit, introduzione alla realtà, ecco cosa è l educazione. La parola realtà sta alla parola educazione come la meta sta ad un cammino. La meta è tutto il significato dell andare umano: essa è non solo nel momento in cui l impresa si compie e termina, ma anche in ogni passo della strada. Così la realtà determina integralmente il movimento educativo passo passo e ne è il compimento. Eine einfurung in die Gesamtwirklichkeit introduzione alla realtà totale: così Jungmann precisa la sua definizione ed è interessante notare il duplice valore di quel totale: educazione significherà, infatti, lo sviluppo di tutte le strutture di un individuo fino alla loro realizzazione integrale, e nello stesso tempo l affermazione di tutte le possibilità di connessione attiva di quelle strutture con tutta la realtà. Mons. Luigi Giussani Il Rischio Educativo 9 Educazione come introduzione alla realtà totale Il bambino è aperto alla realtà, si stupisce di fronte a ciò che vede, è curioso, vuole toccare e capire. Guarda le cose con occhi non ancora condizionati. La nostra scuola riconosce la validità di questa caratteristica naturale e oggettiva e ne promuove lo sviluppo. L obiettivo è che il bambino prenda coscienza della realtà per conoscere: entri in rapporto positivo con le cose, si paragoni con esse e arrivi a giudicare. Perché la conoscenza della realtà non resti frammentaria occorre un adulto che aiuti il bambino a sistematizzare e organizzare l esperienza, cogliendone le relazioni e lo introduca al loro significato. Non c è infatti conoscenza senza una domanda e un ipotesi di significato. Ipotesi esplicativa della realtà La realtà ha un senso! Il bambino intuisce la profonda verità di queste affermazioni ed è per questo che normalmente è spalancato su di essa. Le cose esistono e vale la pena di impegnarsi con esse per conoscerle.

10 Questa non è una teoria da comunicare al bambino, ma è un esperienza, una scoperta e una verifica in cui deve essere accompagnato dal maestro. La nostra scuola consente questo processo attraverso le sue caratteristiche specifiche di forma, contenuti e metodo. 10 Primato della famiglia In questa scuola è riconosciuto il valore della famiglia come luogo originale e principale dell esperienza del bambino, perché in famiglia il bambino incontra esistenzialmente il criterio con cui giudicare ciò che vede e nella scuola primaria incomincia una prima verifica di questo criterio di partenza. La cura nell accompagnare il bambino, nel renderlo sempre più consapevole, l attenzione alla comunicazione, la reciproca stima nella coscienza della diversità dei ruoli, sono espressioni di un rapporto scuola famiglia finalizzato al bene della sua persona.

11 4. SCUOLA PRIMARIA CARATTERI DELLA SCUOLA ELEMENTARE 1. La nostra scuola si muove nel rispetto dell unità della persona e nella valorizzazione di ciò che ciascun bambino è e sa fare. Per noi la prima realtà buona è il bambino stesso che arriva a scuola già con un bagaglio d esperienze personali, legate alla storia della sua famiglia. Noi a scuola lo accogliamo e lo aiutiamo a sviluppare tutte le sue capacità; vogliamo che passo dopo passo prenda consapevolezza della sua dignità e della positività che lo circonda. In questo percorso il bambino può incontrare fatica e contraddizione, quindi va accompagnato e sostenuto affinché non si scoraggi perdendo il gusto di imparare Il maestro è un punto di riferimento fondamentale per la crescita complessiva del bambino; risponde all esperienza affettiva che è alla base dell apprendere. Egli è lo strumento fondamentale affinché le domande che il bambino si pone dinnanzi alla realtà, trovino una risposta seria e motivata. Il maestro acquista così autorevolezza e le sue competenze professionali sono il terreno fertile nel quale cresce il sapere di ogni singolo bambino che è così condotto ad un orizzonte culturale sempre più vario e approfondito. 3. La scuola si definisce elementare nei contenuti poiché comunica ciò che è essenziale, che sta alla base d ogni esperienza conoscitiva. Essenziale è ciò che più ha valore nell approccio alla realtà, a quel nocciolo della questione senza il quale mancherà per sempre una parte fondamentale. (Ci sono desideri di conoscenza che nascono nella scuola, in particolare nella scuola primaria legati alla passione dei maestri che il bambino ha di fronte.) L essenzialità così intesa genera la possibilità di trovare quei nessi tra una disciplina e l altra che possono trasmettere la consapevolezza dell unità del reale. Il percorso dell apprendere che il bambino della scuola Primaria deve affrontare si realizza privilegiando le esperienze concrete dove siano investiti i cinque sensi, quindi un approccio con il reale, con ciò che è sensibile, percettivo e concreto.

12 4. La scuola è elementare anche nella forma: il luogo che il bambino incontra è un luogo disciplinato, costituito di regole essenziali che rispettano il suo bisogno di rapporti semplici e lineari che gli consentano di identificare dove e come stare, chi e cosa guardare. La cura del particolare è tesa a far emergere sempre un senso e una ragione che supportano le scelte fatte. Chiedere al bambino di rispettare il materiale scolastico e l ambiente nel quale vive, è fondamentale affinché il bambino faccia esperienza che anche il particolare fa parte di un tutto. E che la consapevolezza di appartenere a questo tutto fa crescere. I bambini amano la sfida e la sfida è la fatica di diventare grandi. Questa capacità va loro riconosciuta. In questi anni si è consolidata l importanza dell insegnante unico come punto di riferimento, lo potremmo definire quella sintesi educativa di cui il bambino di quest età ha bisogno. A supporto del maestro prevalente nella nostra scuola intervengono alcuni insegnanti specialisti che collaborando tra loro fanno emergere in ambiti diversi la stessa ipotesi, la stessa intenzione educativa. Uno sguardo totalizzante conosce più profondamente. Per questo gli insegnanti programmano il loro lavoro cercando un accordo di tecniche e strategie, per una coerenza educativa che si rifletta nel metodo e nella proposta quotidiana nelle singole classi. 12

13 5. IL METODO DI APPRENDIMENTO L esperienza è dunque, l avventura appassionante dell introduzione progressiva dell uomo nella profondità della realtà, per la quale si passa da ciò che si vede a ciò che non si vede, e che ne è la ragione ultima e la sua consistenza. Tale passaggio, che è parte dell esperienza stessa, intesa come esperienza umana, si chiama intelligenza della ragione delle cose ed indica quel livello di consapevolezza nel quale l uomo stesso prende coscienza del significato unitario di sé e di tutto. Francesco Ventorino 13 Lo scopo dell insegnamento è che il bambino cresca, anche la trasmissione della cultura, che è uno dei compiti della scuola, non si potrebbe raggiungere senza la crescita del bambino al quale questa cultura è trasmessa. Il sapere non si conquista meccanicamente ma è una conquista personale, che ciascuno realizza e che tanto più è favorita quanto più è vivo l incontro con una tradizione e con un maestro che tale tradizione sa far rivivere nel presente. Il maestro, da una parte valorizza tutte le domande che emergono dal bambino, dall altra le riconduce a una conoscenza sistematica. In questo modo non si appaga semplicemente la curiosità, si educa ad un lavoro, ad una disponibilità ad apprendere metodicamente da tutti e da tutto.le esperienze aiutano a creare l ordine nella conoscenza, la scuola ha il compito di stimolare la consapevolezza di sé e presentare al bambino situazioni e strumenti che facciano gradualmente crescere questa consapevolezza. La bellezza salverà il mondo dice il principe Myskin, eroe assolutamente buono, personaggio centrale de L idiota di Fedor Dostoevskij Una della strade che possono sollecitare la libertà della persona e attivare l interesse per la conoscenza è quella della bellezza. L incontro col bello è una di quelle esperienze elementari che attraversano tutte le età della vita: per il bambino è un esperienza dominante, espressa con lo sguardo pronto a spalancarsi sul mondo; per l adulto è meno manifesta, ma può raggiungere elevati livelli di intensità e consapevolezza. Mario Gargantini

14 Occorre che il bambino incontri e faccia esperienza della bellezza della realtà: armonia della natura, dei linguaggi, dell opera dell uomo e anche della generosità, del perdono e della gratuità, perché è questo di cui ha bisogno. E necessario che l insegnante abbia sempre presente che il bambino impara solo se c è gioia e soddisfazione. Le discipline devono quindi essere viste come strumenti per crescere imparando. E fondamentale che il bambino in questa avventura si senta protagonista: ciò gli permette di accorgersi che è capace di azione e di pensiero costruttivi e utili. 14

15 6. LA METODOLOGIA DIDATTICA La scuola è il luogo dell apprendimento, in latino scuola si dice LUDUS, cioè gioco, questo non vuol dire che la scuola sia un luogo poco serio, ma è il luogo dove il bambino può permettersi di giocare con la realtà perché accompagnato e affiancato dall adulto, ma soprattutto è gioco perché gli permette di esercitarsi con la realtà anticipando in simulazioni che lo coinvolgono, le strutture dell esperienza. La scuola fa questo attraverso le discipline, attraverso un quotidiano fatto di esperienze che sono scelte dalle insegnanti per quella classe, per quella determinata circostanza, per quel preciso bambino. Sul piano didattico il valore attribuito alla conoscenza e all idea di educazione, si traducono in due istanze che sono: - la serietà nell uso della ragione e quindi l aderenza ai metodi della realtà; - la tensione costante a ricondurre il particolare alla totalità. Bisogna quindi percorrere le strade dentro il rigore che la materia impone, persistere nell aiutare il bambino a mettere in rapporto il particolare con il tutto. Si possono così trarre conseguenze importanti per la didattica, rivalutata nella sua dimensione di lavoro e impegno condivisi. Il primo impegno di chi insegna è di far capire bene ciò che dice. La chiarezza, la semplicità e la linearità sono, da sempre, le caratteristiche di quell arte del dire e del comunicare che è l insegnamento. Come punto di partenza si analizzerà il livello degli allievi delle esperienze da loro vissute nell ambito dell ambiente e dell educazione familiare ricevuta. Se da una parte l insegnante ha il compito di riproporre adeguatamente il passato, come ipotesi significativa e presentata dentro un vissuto presente dall altra egli non può sottrarsi all impegno di incontrare la tradizione dell alunno, ossia il suo modo di vedere, giudicare e conoscere le cose. Il secondo impegno è nel far intravedere agli alunni la connessione tra ciò che si afferma e la totalità.l insegnante deve avere coscienza dell intero sviluppo di una materia, così da poter condurre gli alunni ad una visione ampia del sapere, potendo cogliere e valorizzare le domande e le attese che nei bambini naturalmente nascono. Ciò che ne deriva è che quanto si impara deve essere alla portata dell alunno. Un metodo quindi caratterizzato dal rispetto per ciò che il bambino è, conosce, sa fare; un metodo che rispetti la prevalenza di ciò che è sensibile, percettivo, concreto, come condizione dello sviluppo dell intelligenza e dell affettività, della stima e della fiducia in lui e nelle sue possibilità 15

16 7. GESTIONE DELLA DIDATTICA Come già precisato nella nostra scuola ogni classe ha una maestra prevalente perché nella scuola primaria la forma del rapporto adulto bambino è più corrispondente alla categorialità del bambino tra i sei e dieci anni. Gli insegnanti specialisti, hanno il compito di aiutare il bambino a crescere in tutte le sue dimensioni e di approfondire competenze negli ambiti disciplinari, che riteniamo fondamentali per la crescita umana e il cammino scolastico. Il lavoro di progettazione dei P.S.P. si svolge all interno del collegio dei docenti e nel consiglio d interclasse, alla presenza anche degli insegnanti di sostegno. 16 Così il corpo docente è chiamato ad esercitare nella scuola una funzione autorevole, da qui la necessità di formazione continua degli insegnanti che gradualmente sono chiamati a costruire una comunità di pratica all interno dell istituto. A partire da bisogni e domande che emergono dal lavoro educativo e didattico, si evidenziano aspetti da approfondire. L ambito privilegiato per questo lavoro di riflessione è costituito da una rete di scuole che, condividendo il comune ideale culturale ed educativo, individua momenti ed opportunità di formazione e di aggiornamento. La nostra scuola è iscritta all associazione Culturale il Rischio Educativo che affonda le proprie radici in tre principali fattori: il costante lavoro di ricerca e formazione degli insegnanti, che da circa vent anni accomuna un consistente numero di docenti e Coordinatori Didattici; l emergenza educativa che viviamo, così come da più parti sottolineata, in particolare, nel 2005 nell appello sull educazione Se ci fosse un educazione del popolo tutti starebbero meglio e infine la ripresa del libro di Luigi Giussani: Il Rischio Educativo del quale si ravvisa l utilità per l esperienza educativa e didattica, come linee portanti di un educazione possibile.

17 ARTICOLAZIONE DELLA PROPOSTA CURRICOLARE LE DISCIPLINE L educazione della persona nella realtà scolastica, si attua principalmente nella proposta didattica. Le discipline insegnate a scuola sono strumenti di un bambino che cresce imparando. Conoscere è fondamentale per lo sviluppo della persona perché nell apprendimento il bambino si accorge di agire e di pensare e, quindi, prende coscienza di sé. Per questo i contenuti dell insegnamento, nel rispetto delle indicazioni per la costruzione del curricolo, sono frutto del lavoro collegiale e sono esplicitati nelle programmazioni generali delle singole classi, negli ambiti disciplinari. La proposta didattica si indirizza in modo particolare su quelle aree disciplinari che si caratterizzano per la loro funzione formativa, come l area linguistica e matematica, sia per il nesso più esplicito e costante con la realtà, sia per la possibilità di fornire le capacità strumentali di lettura di tale realtà. Attività complementari, la lingua straniera, l educazione motoria, l educazione musicale e le attività espressive, si rendono necessarie a compimento della proposta educativa. Il collegio dei docenti ha deciso di potenziare le ore di alcune discipline come l insegnamento della musica e l attività psicomotoria nelle prime classi. La loro ricchezza formativa è stata riconosciuta come complementare dello sviluppo della persona e propedeutica alle altre discipline. 17 ITALIANO L insegnamento della lingua italiana è, nella scuola primaria, fondamentale perché la lingua è il modo privilegiato di incontro del bambino con la realtà e con le altre discipline. L apprendimento della lingua non è il risultato di una tecnica, ma è l esito di un lavoro sistematico di uso e riflessione, che coinvolge l unità della persona, e a cui il bambino è guidato attraverso il rapporto con l adulto. Questo percorso avviene nello sviluppo della testualità della dimensione narrativa. La lettura deve essere favorita da un adulto che vive e propone con fascino e passione questo aspetto della lingua. Fondamentale è la lettura dell insegnante, la scelta accurata dei libri di testo e di narrativa, e l organizzazione di momenti specifici dedicati ad essa. Nel corso della prima classe prevale l acquisizione dello strumento con l avvio graduale e paziente alla scrittura. Va curata in modo particolare la sensibilizzazione alla sonorità della lingua, la pronuncia corretta dei suoni, il passaggio dalla copiatura al dettato, fondamentale per il

18 riconoscimento dei suoni e del senso. Già nel primo biennio è fondamentale che i bambini scrivano avendo forte il senso del destinatario. Il bambino ha bisogno di una narrativa positiva e paradigmatica, saper ridire ciò che è accaduto ad un personaggio, può aiutare un bambino a confrontare il suo vissuto, a riconoscersi e a dire ciò che accade loro a scuola, a casa, con gli amici. Occorre favorire l acquisizione della strumentalità portando i bambini ad una meccanicità anche tramite poesie e filastrocche imparate a memoria. L introduzione delle materie di studio implica, fin dalla classe terza, l accostarsi a nuovi contenuti di conoscenza. Successivamente la produzione scritta diventa più complessa e la richiesta lessicale più precisa anche grazie ad attività e situazioni che aiutino i bambini a cercare le parole più evocative in relazione ai contenuti studiati. Si origina un processo di acquisizione della consapevolezza di sé, i contenuti guardano alla persona sia dal punto di vista fisico che dell animo. LINGUE COMUNITARIE (INGLESE) L insegnamento della lingua straniera (in particolare della lingua inglese) nella scuola primaria ha lo scopo di fornire il bambino di uno strumento che aumenti la sua capacità di conoscenza e di azione nel reale, tenendo conto che il bambino fa parte di un cotesto e di una contingenza storica nei quali tale lingua gioca un ruolo prioritario. Tenendo conto di questo fattore e della naturale apertura del bambino verso il nuovo, l insegnamento della lingua inglese è proposto sin dal primo anno di scuola. Tale insegnamento non vuole essere una scomposizione analitica della lingua (ovvero una mera memorizzazione di strutture e significati) ma vuole essere un esperienza di comunicazione: pertanto si valorizza prevalentemente un metodo orale-comunicativo. La possibilità di nominare le cose, di riconoscerle e usarle significativamente permette molteplici esperienze che plasmano la persona, facendola crescere e quindi la educano. Tanto più questa conoscenza è piena, tanto più la persona avverte l urgenza di comunicarla ad altri. Più una persona conosce fa esperienza di ciò che la circonda e più è in grado di dire di sé, di comunicare ad altri in che cosa è cambiata, come è cresciuta accostandosi a quella esperienza. La capacità di comunicazione del proprio io favorisce, inoltre, l incontro con altre persone. La curiosità per le tradizioni diverse dalla propria, infatti, stimola e invoglia la conoscenza di un altra lingua. L apprendimento di una lingua straniera in giovane età segue il medesimo sviluppo della lingua materna acquisita da poco. Vale a dire che: le capacità di ascolto precedono le abilità di produzione; le abilità si acquisiscono con l imitazione, la sollecitazione da parte dell adulto, la memorizzazione; si impara a parlare perché spinti dal desiderio di comunicare o da una curiosità verbale; si impara in un modo attivo, che coinvolge tutto il corpo; si impara attraverso il gioco. 18

19 Qual è il ruolo dell insegnante di lingua straniera? La prima cosa che l insegnante nota è che il bambino vuole comunicare ed entrare in relazione in lui. È fuor di dubbio che l atteggiamento dell insegnante occupa un ruolo significativo: quando stabilisce un rapporto affettivo con l alunno, quest ultimo vuole imitarlo e vuole utilizzare la lingua straniera ogni volta che ne è in grado. L insegnante fa largo uso di ripetizioni, impartisce ordini e proposte, coinvolge gli alunni in drammatizzazioni e piccole rappresentazioni teatrali. L esperienza dello studio della lingua inglese deve portare lo scolaro a sperimentare dei successi. In questo modo l esperienza favorirà la sicurezza della persona, lascerà un ricordo positivo, nonché la voglia di addentrarsi ancora di più nelle nuove sfide che lo studio di questa disciplina propone. STORIA Il rapporto con il passato è una dimensione essenziale dell uomo, secondo una duplice modalità: quella esistenziale della memoria e quella conoscitiva del sapere storico. Il lavoro dei primi due anni ha lo scopo di consolidare la percezione del tempo come legame, come divenire e durata. Per queste ragioni si ripercorre la storia personale del bambino e si propongono esperienze che prendono in esame la trasformazione delle cose nel tempo: seme, pianta, frutto; uva, mosto, vino; e il succedersi nel tempo di eventi ricorrenti: ore del giorno; giorni della settimana; mesi; stagioni; feste durante l anno. Solo se questo tipo di percezione del tempo personale è assodata e sicura, è possibile per un bambino capire che esiste una dimensione più ampia del tempo, che coinvolge con lui altre persone, e che esiste quindi un tempo sociale. È questo il risvegliarsi di un interesse, propriamente storico, per un passato che dà spessore al presente e di cui il presente ancora vive. Per queste ragioni si ripercorrono, dalla terza in poi, gli eventi che si ritengono significativi della storia dell uomo, secondo una presentazione degli eventi stessi rispettosa dell ordine cronologico e che privilegia la narrazione come modalità di approccio ai contenuti. Il racconto permette ai bambini di ricostruire i nessi, risponde all esigenza di riconoscere i legami esistenti tra le persone, i luoghi, i fatti. Il sussidiario, è impiegato per guidare il bambino ad apprendere un metodo di studio, le cartine geografiche aiutano a collocare, nello spazio, ciò di cui si sta trattando; le uscite didattiche permettono di conoscere, attraverso l esperienza diretta, ciò che gli uomini del passato hanno costruito. GEOGRAFIA La geografia ha come scopo quello di conoscere, descrivere e rappresentare gli elementi fisici ed antropici di un paesaggio giungendo ad un apprendimento sempre più autonomo e significativo. 19

20 Sin dai primi anni della scuola primaria, è importante partire dall approccio senso percettivo dell ambiente circostante, attraverso un esplorazione consapevole del contesto. In questa fase la geografia opera in stretta connessione con le scienze motorie, per consolidare il rapporto del corpo con lo spazio. Negli anni successivi i bambini potranno avvicinarsi alla dimensione sistematica della disciplina che si sviluppa attraverso l ampliamento dei confini dello spazio abitualmente vissuto, attraverso la descrizione, la rappresentazione e il confronto dei paesaggi naturali, la definizione di una nomenclatura relativa ad ogni ambiente e la corretta denominazione degli elementi fisici e politici delle aree geografiche affrontate. Nel percorso si utilizzano vari strumenti: carte geografiche, visite guidate ed uscite didattiche anche di più giorni che favoriscano la possibilità di reperire nella realtà quanto appreso dai testi, stimolando nei bambini un lavoro personale di ricerca a partire da esperienze vissute. MATEMATICA La finalità della matematica, nella scuola primaria, è quella di favorire e incrementare il rapporto del bambino con la realtà attraverso la conoscenza degli aspetti di vastità e varietà, di quantità e misura, di rigore, ordine e precisione, già presenti nell esperienza individuale, ma organizzati e sistematizzati nell esperienza comune. Condizione indispensabile perché il bambino diventi cosciente delle proprie capacità razionali e logiche è che sia in azione : solo nell agire nasce una scoperta personale, si formano convinzioni motivate della coscienza dei passi compiuti, si accresce una criticità che permette di compiere scelte adeguate e convenienti. Perciò strumento privilegiato sono i problemi non solo strettamente matematici, ma in tutta la gamma che l esperienza propone. SCIENZE NATURALI E SPERIMENTALI La conoscenza scientifica è apertura verso la realtà naturale secondo un punto di vista caratteristico che origina un metodo ed un linguaggio. La scienza ci pone davanti al mondo naturale, cioè ci pone in rapporto con ciò che si ha davanti. Il percorso metodologico si basa su tre momenti: osservazione cioè guardare il mondo, identificazione cioè dare agli oggetti un nome, classificazione ossia ordinare secondo un criterio. Il percorso comincia col svelare affinità e somiglianze di ciò che si osserva, passa ad individuare delle regolarità e giunge ad esporre possibili regole. Questa organizzazione metodologica, porta alla conoscenza del mondo vegetale, animale ed infine della struttura e degli apparati del nostro corpo. Nel corso degli anni, vengono anche presi in considerazione alcuni fenomeni dal punto di vista fisico come la luce, l aria ed il suono. L insegnamento deve realizzarsi attraverso esempi, esperimenti e osservazioni dirette. 20

21 La natura appare così agli occhi del bambini in tutta la sua varietà e molteplicità, ma dentro un contesto di ordine e armonia MUSICA Studiare musica per avvicinarsi, appassionarsi e prendere consapevolezza della complessità come organicità e bellezza delle cose, anche mediante un percorso musicale integrato che valorizzi la ricerca di sé attraverso la continua necessità di risoluzione di problemi e il superamento di difficoltà. Studiare musica rappresenta una strada impegnativa e complessa (a qualsiasi livello la si voglia intendere), ma proprio queste caratteristiche ne costituiscono il grande valore, sul piano dell acquisizione di abilità (il saper fare ) così come sul piano educativo (acquisizione o arricchimento di capacità critiche e rielaborative). Il nostro è un mondo ricchissimo di musica, di rumore, di stimoli sonori, mai come ora la possibilità di fruire della musica è stata così alla portata di tutti; eppure la non conoscenza in questo settore è più forte che in altri campi: si subisce l invasione dei suoni, ma non si capisce. La Musica come portatrice di significati vista non solo come qualcosa di piacevole da ascoltare, ma come qualcosa di profondamente radicato nella cultura umana; così come non esiste una cultura priva di un linguaggio, non ce n è una che sia priva di musica. ARTE E IMMAGINE Il senso estetico e la creatività sono elementi presenti in ogni individuo fin dall infanzia, occorre però svilupparli per mantenere l unità tra espressione e coscienza, che caratterizza l arte. L osservazione della realtà e il contatto con le opere d arte sono poi concreti supporti per lo sviluppo delle capacità e del senso estetico. Nella scuola primaria la rappresentazione per immagini è un linguaggio trasversale ed è importante che, l insegnante di classe, attivi tempi e spazi propri. Nelle prime classi vengono promosse in particolare diverse esperienze legate al segno, alla forma ed ai colori. Nelle classi successive vengono potenziate ed affinate diverse tecniche di esecuzione del disegno. Inoltre vengono promosse esperienze legate alla lettura di alcune opere d arte di autori noti al fine di sollecitare i ragazzi alla rielaborazione creativa e personale di contenuti e tecniche. L attività espressiva favorisce lo sviluppo cosciente della persona attraverso il potenziamento dell immagine del sé corporeo e delle varie possibilità rappresentative che vanno dalla manipolazione all esperienza concreta sulla materia fisica, fino alla pittura e all uso di tecniche di colore. 21

22 EDUCAZIONE MOTORIA L educazione fisica è una disciplina che, nella sua azione educativa, investe l individuo inteso come corpo e come spirito in senso globale. Diciamo in senso globale perché l uomo non è diviso in compartimenti stagni: qualunque cosa egli compia deriva da un tutto strettamente interdipendente, mentale e fisico. Così la Ginnastica Educativa (il movimento, il gioco, l educazione sportiva) e lo sport, compiuto in forma moderna, richiedono un impegno complessivo dell Io, una collaborazione delle facoltà fisiche e psichiche, fino ad arrivare ad una sintesi armonica perfetta. La motricità investe tutta la personalità nelle sue molteplici componenti. Essa non è la semplice espressione dell apparato osteo-artro-muscolare poiché agisce sulla personalità totale e quindi sulle componenti del carattere e del temperamento di ciascuno. Ecco perché si parla d espressione motoria individuale, perché la motricità è il risultato sia degli elementi morfologici, funzionali e strutturali, sia delle caratteristiche psichiche, morali e spirituali dell individuo. Con il suo corpo l individuo si esprime, agisce, si muove, lavora, riposa, si educa, gioca, gareggia in emulazione, si difende, si tutela e, in definitiva, si evolve. I fini educativi delle attività motorie sono quelli di favorire la conoscenza e la coscienza di sé attraverso la scoperta della propria corporeità come un dato complesso ma armonioso; migliorare la funzionalità di organi e apparati corporei; saper accettare la sconfitta come strumento di crescita con la finalità di favorire l acquisizione di una cultura sportiva nella quale lo sport non sia scopo, ma strumento per un corretto sviluppo della persona. I percorsi nelle classi sono diversi perché diversa è la modalità di approccio e la capacità di elaborazione e traduzione di un esperienza. TECNOLOGIA Le nuove tecnologie integrano, in qualità di strumenti, il lavoro personale dell insegnante permettendo di fare meglio quello che si sta facendo. L informatica è proposta quindi non come una disciplina a se stante ma come supporto all attività didattica. L uso del computer offre un occasione di approfondimento di ciò che è stato spiegato in classe dalla maestra di classe e quindi si promuove l uso del computer come strumento di lavoro trasversale alle varie discipline, sapendo progettare, organizzare e portare a termine un lavoro. Si favorisce un approccio fattivo di prove ed errori per lo sviluppo del pensiero induttivo e la stimolazione di un avvicinamento critico alla realtà. RELIGIONE Una vera attenzione alla persona pone in evidenza la dimensione religiosa nell educazione. 22

23 La conoscenza che avviene attraverso la scoperta della realtà, non può prescindere dalla ricerca e dal riconoscimento del senso ultimo esistenziale della realtà stessa. Nella scuola primaria si possono distinguere due livelli di proposte che favoriscono l incontro con la persona di Gesù: - l insegnamento della Religione cattolica come percorso sistematico della storia e della verità della Rivelazione cristiana - la proposta dell esperienza cristiana nella vita della Chiesa come percorso che investe e permea tutta l esperienza del bambino valorizzando, in particolare, i tempi liturgici, le grandi feste cristiane del Natale e della Pasqua, i momenti di preghiera comunitaria. 23

24 8. LA VALUTAZIONE Il Collegio Docenti è l ambito privilegiato della valutazione e verifica della proposta educativo didattica e della sua messa in atto nelle singole classi. La valutazione che avviene nel Collegio Docenti ha lo scopo di rendere l insegnante più consapevole della sua posizione educativa, di approfondire una competenza professionale, di far emergere il valore metodologico insito nell esperienza di ogni classe. Nel rapporto con la Coordinatrice l insegnante valuta il proprio lavoro, lo corregge se necessario, lo modifica secondo i bisogni della classe, varando approcci e strategie diversificate ed offrendo molteplici occasioni di esperienze. 24 Valutazione degli alunni Attraverso la valutazione l insegnante individua le conoscenze raggiunte dagli alunni nelle diverse discipline, le competenze e le capacità acquisite attraverso il lavoro proposto; confronta il livello raggiunto con le reali possibilità del bambino; riconosce l atteggiamento con cui l alunno affronta il lavoro, indica i passi ancora da percorrere e sostiene l impegno necessario per la continuazione del lavoro. Strumenti privilegiati della valutazione sono l osservazione attenta del bambino e del suo coinvolgimento nei rapporti e nel lavoro; le verifiche sistematiche legate agli obiettivi specifici del percorso didattico. Il momento della verifica è finalizzato anche a stimolare l alunno a rendere ragione di ciò che sa e sta imparando nelle discipline.

25 9. SVANTAGGIO ED HANDICAP Nelle classi della scuola primaria sono inseriti diversi bambini in situazioni di svantaggio legato a limitati disturbi fisici o situazioni evolutive particolari. Sono state predisposte attività e strumenti di supporto sia cognitivo sia relazionale messe in atto da insegnanti di sostegno. Metodo e contenuto del lavoro sono oggetto di verifica da parte di tutti gli insegnanti che operano nella classe. in linea con i nuovi decreti legge, la nostra scuola ha elaborato un progetto che fa riferimento ai Bisogni Educativi Speciali. 25 PAI - PIANO ANNUALE INCLUSIVITA In relazione alla direttiva del 27 dicembre 2012 e alla circolare ministeriale del 6 marzo 2013 (n. 8, prot. 561) relativa ai Bisogni Educativi Speciali (BES) il MIUR ha definito gli orientamenti che completano il quadro italiano per l inclusione scolastica. Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona in funzione di ogni sua caratteristica: psicologica, socio-culturale, contestuale che la riguarda. Un bambino ha un BES quando il suo percorso di apprendimento, sviluppo ed educazione necessita di un intervento specifico e mirato all inclusione. La nuova direttiva amplia l area di intervento e ausilio scolastico; non vengono più considerate solo le aree relative ai Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA) ma molte più problematiche, quali ad esempio, i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell attenzione e dell iperattività, nonché il funzionamento intellettivo limite; viene introdotto il tema dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. L obiettivo di questo nuovo percorso è cercare di ottenere lo sviluppo ottimale delle potenzialità individuali di ogni alunno, partendo dall analisi dei suoi bisogni, delle sue difficoltà, delle sue abilità e attitudini. Si cercherà di favorire lo sviluppo culturale, sociale, relazionale degli allievi distinguendo tra difficoltà di apprendimento ordinarie, medie o gravi. A tale scopo si realizzerà una personalizzazione del processo formativo, dell azione didattica ed educativa mettendo in atto dove necessario misure dispensative e compensative. L attenzione al percorso di apprendimento di ogni singolo allievo ci ha portato come Collegio Docenti ad includere nei BES anche l eccellenza intesa come particolare attitudine all acquisizione delle competenze.

26 10. RAPPORTO SCUOLA - FAMIGLIA La scuola si offre come strumento qualificato per completare la funzione formativa della famiglia con una modalità specifica. Scopo primario del rapporto Scuola Famiglia è il rapporto educativo che i due soggetti instaurano con il bambino. Ciò avviene nella stima reciproca che sottende il riconoscimento di competenze diverse. Il rapporto Scuola Famiglia, proposto dalla Scuola, si avvale di alcuni momenti: colloqui personali: in momenti specifici (all iscrizione, alla distribuzione delle schede) o in momenti particolari come occasione di verifica del cammino del bambino e come punto di forza del rapporto con i genitori; assemblea di classe o di interclasse: mirata alla presentazione del lavoro scolastico, alla verifica e all affronto di tematiche specifiche; incontri con esperti: hanno lo scopo di offrire agli adulti occasioni di confronto con personale specializzato (psicologi, neuropsichiatri, sacerdoti, direttori didattici ecc.) su problematiche emerse dall esperienza educativa della scuola. 26 ORGANI COLLEGIALI La presenza dei genitori all interno di queste forme di partecipazione: Consiglio d Interclasse, Assemblea di classe, Consiglio d Istituto sono occasione di approfondimento della proposta educativa e di collaborazione fra le famiglie. Nella nostra scuola l iniziativa dei genitori si esprime anche attraverso la presenza dell Associazione Amici della Nova Terra.

27 11. ARTICOLAZIONE DELL ORARIO L attività curricolare della Scuola si svolge con il medesimo monte ore settimanale (29 ore) dalla 1 a alla 5 a. I contenuti dell insegnamento trovano riferimento nei programmi e l organizzazione oraria delle singole discipline tiene conto dei tempi minimi settimanali previsti per legge ed è riferita ad un monte ore annuo per materia. LUNEDI ore 8,10 ore 13,10 27 MARTEDI ore 8,10 ore 16,10 MERCOLEDI ore 8,10 ore 13,10 GIOVEDI ore 8,10 ore 16,10 VENERDI ore 8,10 ore 13,10 Consideriamo nell orario scolastico alcuni giorni (sabati) che sono a tutti gli effetti attività scolastiche e coinvolgono gli alunni e gli insegnanti: giornata di scuola aperta (dalle ore 9,00 alle ore 13,00); rappresentazione teatrale in occasione del Santo Natale (dalle ore 9,00 alle ore 13,00); partecipazione alla marcia delle Scuole Cattoliche Andemm al Domm (dalle ore 9,00 alle ore 13,00); saggio in occasione della fine dell anno scolastico (dalle ore 9,00 alle ore 12,00).

28 12. OFFERTA INTEGRATIVA DEL CURRICULUM CONVERSAZIONE MADRELINGUA La scuola arricchisce l offerta formativa proponendo in classe quinta un ora alla settimana di conversation con un docente madrelingua inglese durante le lezioni curricolari in copresenza con l insegnante di classe. LABORATORIO DI INFORMATICA Alle classi quarte e quinte è offerta un ora alla settimana di laboratorio di informatica. Il progetto è nato nell ottica di insegnare l uso di uno strumento capace di rendere più efficace la realizzazione di elaborati, schemi, ricerche e approfondimenti degli argomenti svolti a scuola. 28 PREPARAZIONE AGLI ESAMI PER LA CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE Alle classi IV proponiamo la preparazione all ENGLISH TEST, Starters predisposto da Cambridge ESOL, ente appartenente all Università di Cambridge e appositamente dedicato al rilascio di Certificazioni riconosciute a livello internazionale. Questo permette ai bambini di esercitarsi maggiormente in lingua inglese nelle quattro abilità: ascolto, produzione orale, lettura, produzione scritta. LA SCUOLA INOLTRE PROPONE: Incontri con persone o esperienze particolarmente significative dal punto di vista culturale (in genere genitori che più approfonditamente raccontano del proprio lavoro, illustrano un particolare esperimento, una particolare epoca storica, artistica e politica). Uscite scolastiche alla scoperta del territorio. Visite a musei o mostre. Gite della durata di più giorni proposte alle classi terza e quarta come possibilità per sperimentare la dipendenza dall adulto e un iniziale autonomia. Vacanza studio di alcuni giorni proposta alla classe quinta come incontro con le città d arte italiane.

29 13. OFFERTA EXTRA CURRICOLARE PRE-SCUOLA A partire dal mese di settembre è possibile accompagnare a scuola gli alunni dalle ore 7.30, dove in un aula possono aspettare l inizio delle lezioni. DOPOSCUOLA Nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì, fino alle ore 16,30 è offerta la possibilità di uno studio guidato per lo svolgimento dei compiti assegnati da svolgere a casa. E garantita la presenza di un insegnante della scuola. MISSIONE COMPITI Per gli studenti certificati DSA è possibile iscriversi ad un doposcuola specifico che si svolge un giorno alla settimana, dalle ore alle ore 16. Considerata la difficoltà di lavoro e di organizzazione del tempo di questi alunni, il rapporto è 5/6 alunni per un insegnante. L obiettivo è far svolgere i compiti ma, nel contempo, fornire strategie e utilizzo di strumenti per potenziare la loro autonomia. Ci si avvale di personal computer, software e altri strumenti utili. 29 CORSI DI MUSICA La Nova Scuola di Musica amplia e qualifica l offerta formativa di Nova Terra proponendo corsi di: - Canto Lirico - Canto moderno - Pianoforte - Violino - Flauto - Chitarra classica - Chitarra elettrica - Propedeutica musicale collettiva per bambini dai 4 ai 5 anni - Propedeutica musicale collettiva per bambini dai 6 agli 7 anni CONTINUITÀ CON LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La continuità con la scuola secondaria è un obbiettivo importante perché sottolinea la centralità della persona, quindi del bambino, nella fasi della sua crescita.

30 14. SERVIZI-SICUREZZA-VISIBILITA SERVIZI AMMINISTRATIVI E MODALITA DI FUNZIONAMENTO Apertura degli sportelli al pubblico Segreteria Didattica: LUNEDI - VENERDI ore 8.15/ / MARTEDI - MERCOLEDI - GIOVEDI 9.15/ / Segreteria Amministrativa: LUNEDI - MARTEDI - GIOVEDI - VENERDI 8.15/ / MERCOLEDI 8.15/ / E possibile incontrare il Direttore e le Coordinatrici Didattiche tutti i giorni, avendo prima concordato un appuntamento tramite la segreteria didattica. Il rilascio dei certificati si effettua nel normale orario di apertura della Segreteria al pubblico, concordando tempi e modalità di consegna. Numero telefonico Numero Fax Indirizzo Sito web scuolanovaterra@gmail.com

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