La CROMATOGRAFIA di SCAMBIO IONICO

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1 La CROMATOGRAFIA di SCAMBIO IONICO

2 CROMATOGRAFIA IONICA Dal 1975 viene usata per la determinazione quantitativa di specie cariche sia inorganiche che organiche. Gli analiti sono IONI disciolti in una fase mobile acquosa. La fase stazionaria è una resina a scambio ionico finemente suddivisa. Resine a scambio ionico sono materiali polimerici ad alto peso molecolare che contengono molti gruppi funzionali ionici per molecola e sono insolubili in acqua

3 Quando in una miscela sono presenti composti a carattere ionico la tecnica maggior mente usata per ottenerne la separazione consiste nell'impiego dei cosiddetti scambiatori ionici. Questi materiali sono costituiti in genere da resine polimeriche sulle quali si trovano opportuni gruppi funzionali, dotati di carica elettrica in grado di effettuare scambi reversibili di ioni con la soluzione in esame. Di conseguenza, la separazione e la migrazione dei vari componenti ionici di una miscela durante il processo cromatografico sono determinate dalla distribuzione competitiva delle specie ioniche tra la fase stazionaria (la resina a scambio ionico) e la fase mobile (di solito una soluzione tampone).

4 RESINE A SCAMBIO IONICO Materiali polimerici ad alto PM che contengono molti gruppi funzionali ionici per molecola. Scambio cationico Scambio anionico

5 RESINE A SCAMBIO IONICO Solitamente uno scheletro polistirenico ottenuto per copolimerizzazione (polimerizzazione tra monomeri differenti) dello stirene con il divinilbenzene. Il contenuto di divinilbenzene può variare dall 1 al 16% e determina il grado di reticolazione (cross-linking). Mediante reazioni opportune si fissano a questa matrice i GRUPPI IONOGENI (positivi e negativi) direttamente sugli anelli benzenici.

6 Matrice polimerica a base di stirene-divinilbenzene Granulo di resina cationica

7 RESINE A SCAMBIO IONICO Questa struttura garantisce: insolubilità in acqua resistenza agli urti resistenza all attrito e alla compressione elasticità resistenza chimica e termica

8 RESINE A SCAMBIO ANIONICO Contengono gruppi amminici basici legati alla molecola del polimero Tipo base forte ammine quaternarie (RN(CH 3 ) 3+ OH - ) Tipo base debole ammine secondarie e terziarie

9 RESINE A SCAMBIO CATIONICO Tipo acido forte con gruppi solfonici (RSO 3- H + ): applicazioni più ampie Tipo acido debole gruppi acidi carbossilici (RCOOH) CH CH 2 CH CH 2 SO 3- H + CH CH 2 CH CH SO 3- H +

10 RESINE A SCAMBIO IONICO

11 Il comportamento di uno ione in una colonna a scambio ionico è funzione dell'equilibrio che esso stabilisce con i gruppi attivi della resina. Consideriamo ad esempio una resina a scambio anionico: i gruppi attivi saranno dotati di carica positiva e perciò scambieranno i propri controioni (cioè gli ioni negativi cui sono associati) con gli ioni dello stesso segno presenti nella miscela.

12 Colonna cromatografica con f. staz. resina a scambio cationico; Si fa passare una soluzione acquosa contenente cationi M x+ ; Si stabilisce il seguente equilibrio: xrso 3- H + + M x+ (RSO 3- ) x M x+ + xh + solido soluzione solido soluzione Analogamente per una soluzione acquosa contenente anioni A x- messa in contatto con una resina a scambio anionico: xrn(ch 3 ) 3+ OH - + A x- [RN(CH 3 ) 3+ ] x A x- + xoh - solido soluzione solido soluzione

13 L eluizione viene effettuata usando come fase mobile una soluzione che contenga uno ione in grado di competere con gli analiti ionici per i gruppi carichi presenti sulla resina. Generalmente sono soluzioni acquose di un elettrolita forte, per esempio NaOH o il tampone carbonato/bicarbonato per gli anioni inorganici e H 2 SO 4, HCl per i cationi inorganici. Esempio: Una miscela contenente anioni come cloruri, solfati, fosfati viene separata su una resina a scambio anionico ed eluita con una soluzione diluita di una base (NaOH) che rimanda l equilibrio indietro e consente il rilascio degli anioni frazionati in funzione dei relativi rapporti di ripartizione.

14 Indicando con RSO 3- H + la fase stazionaria nel suo complesso e con M + un generico campione delle miscele da separare, possiamo così rappresentare l'equilibrio che si instaura: RSO 3- H + + M + (RSO 3- )M + + H + La costante di equilibrio della reazione viene indicata con K S coefficiente di selettività: K S = a (RSO 3- )M + x a H + a RSO 3- H + x a M + K S esprime dunque l'affinità della resina per il catione interessato.

15 Un catione che possiede una maggiore affinità verso la resina, oppure contenente il controione stesso in concentrazioni molto alte, determinerà un ribaltamento della situazione, e cioè il distacco degli ioni M + dalla resina. Questi ultimi si trasferiranno quindi in una zona più a valle della colonna. La migrazione del catione M + in colonna avviene dunque in conseguenza di una successione di fenomeni di adsorbimento-desorbimento sui centri attivi della resina. Al meccanismo dello scambio ionico possono sovrapporsi altre interazioni, che in alcuni casi migliorano la separazione: Adsorbimento: porzione idrocarburica della resina Ripartizione: fase liquida aderente ai gruppi attivi della resina Esclusione ionica: ioni di particolare ingombro

16 La separazione selettiva dei diversi ioni lungo la colonna cromatografica dipende dai diversi valori del rispettivo coefficiente di selettività Ks. Molto spesso l'affinità di una resina a scambio ionico per un determinato ione viene espressa in termini quantitativi ricorrendo, piuttosto che a Ks al parametro caratteristico di tutti i metodi cromatografici, vale a dire al coefficiente di distribuzione K D fra le due fasi, in assoluta analogia con quanto già visto nella introduzione ai metodi cromatografici, K D = C f.stazionaria C f.mobile

17 Gli ioni polivalenti sono trattenuti molto più fortemente delle specie a carica singola. A parità di carica le differenze di tempi di ritenzione sembrano essere correlate alla dimensione dello ione idratato. Per una tipica resina a scambio ionico solfonica, i tempi di ritenzione vanno in ordine decrescente per i seguenti cationi monovalenti: Ag + > Cs + > Rb + > K + > NH 4 + > Na + > H + > Li + Per cationi bivalenti: Ba 2+ > Pb 2+ > Sr 2+ > Ca 2+ > Ni 2+ > Cd 2+ > Cu 2+ > Co 2+ > Zn 2+ > Mg 2+ Per quanto riguarda gli anioni inorganici: SO 4 -- > NO 3 - > Br - > Cl - > F -

18 ELUENTE Se rimane costante durante tutta l analisi: Eluizione isocratica Se cambia di composizione durante l analisi: Eluizione in gradiente ph Forza ionica Concentrazione dei costituenti Per l analisi di anioni e cationi inorganici nelle acque potabili si lavora con Eluizione isocratica

19 Un apparecchio per cromatografia (CROMATOGRAFO) può essere così schematizzato nelle sue componenti principali: Serbatoio fase mobile Sistema di + iniezione Colonna + campione cromatografica + Sistema di rivelazione Soppressore chimico presente nella C.I.

20 Sistema di iniezione campione Valvola a 6 vie con loop da µl Sistema di rivelazione La rivelazione delle specie eluite si basa sulla misura della CONDUCIBILITA Gli ioni si muovono sotto l effetto di un campo elettrico tra gli elettrodi della cella Soppressore chimico Sistema che serve per abbattere il contributo alla conducibilità dato dall eluente che contiene elettroliti forti i quali sopraffanno il segnale dovuto agli analiti

21 Cromatografo ionico Dionex DX 120

22 Valvola di iniezione a rotazione (a) Posizione di caricamento del campione nel loop (b) Posizione di introduzione del campione in colonna

23 Separazione Esempio: Una miscela contenente anioni come cloruri, solfati, fosfati viene separata su una resina a scambio anionico ed eluita con una soluzione diluita di una base (NaOH) che rimanda l equilibrio indietro e consente il rilascio degli anioni frazionati in funzione dei relativi rapporti di ripartizione. Se nella fase mobile non fossero presenti ioni OH- gli anioni si legherebbero alla resina, con spostamento e rilascio nella fase eluente degli OH- legati, e non verrebbero eluiti. l gruppi OH- della colonna, dopo un certo numero di analisi, risulteranno in gran parte scambiati e devono quindi essere ripristinati. La resina deve venire rigenerata periodicamente facendovi fluire una soluzione ad alta concentrazione di OH-.

24 Due tipi di cromatografia che si basano sull uso di resine a scambio ionico: la cromatografia ionica con soppressore la cromatografia a colonna singola Questi due metodi differiscono nel sistema utilizzato per evitare che la conducibilità dell eluente interferisca nella misura.

25 CROMATOGRAFIA IONICA A COLONNA SINGOLA Non utilizza colonne di soppressione Si basa su piccole differenze di conducibilità tra gli ioni eluiti del campione e gli ioni dell eluente Prevede l uso di scambiatori a bassa capacità che permettano l eluizione con soluzioni diluite dell eluente Sceglie eluenti a bassa conducibilità Nella determinazione degli anioni è un metodo meno sensibile rispetto ai metodi con colonna di soppressione.

26 IL SOPPRESSORE Il soppressore è un particolare strumento che elimina gli ioni dell'eluente, i quali non permetterebbero la distinzione nel cromatogamma dei picchi del campione da parte del detector. cromatografia ionica con soppressore (SIC, Suppressed Ion Chromatography). Questa colonna è situata dopo la colonna di separazione ed attraverso il passaggio tra particolari membrane permette l'eliminazione della conducibilità dell'eluente, separandolo dall'analita.

27 Schema di funzionamento di un soppressore chimico Separazione di anioni su resina a scambio anionico Eluente: NaOH

28 Soppressore autorigenerante Si elimina la necessità di avere un sistema idraulico dedicato all alimentazione del rigenerante. Sfrutta l acqua presente nell eluente per formare, per elettrolisi, gli ioni (H +, OH - ) necessari per la rigenerazione

29 Il soppressore riduce quindi il rumore di fondo neutralizzando i gruppi OH- dell'eluente. Il limite di rivelabilità è determinato dalla conducibilità del fondo, dovuta agli ioni formatisi a seguito della sola dissociazione del solvente (la conducibilità dell'acqua è significativamente inferiore rispetto a quella di una soluzione contenente ioni alla concentrazione 1 µm).

30 RIVELATORE Proprietà dei rivelatori conduttimetrici: Altamente sensibili Universali per tutte le specie cariche Funzionamento semplice Limitazione che ne ha ritardato l uso: elevata concentrazione di elettrolita richiesta per la eluizione in tempi ragionevoli della maggior parte degli analiti. Quindi alta conducibilità della fase mobile che riduceva la sensibilità di rivelazione. Problema risolto con l introduzione dei soppressori.

31 Rivelatore a conducibilità Rivelatore La conducibilità dell'effluente è misurata usando degli elettrodi, cilindri metallici cavi in contatto con l eluente, posti alle estremità di un tubo non conduttore in cui fluisce l eluente. La conducibilità relativa può essere misurata con precisione solamente se la geometria del sistema è mantenuta costante. I rivelatori a conducibilità sono considerati dei rivelatori universali per sostanze ioniche.

32 QUANTIFICAZIONE Il riconoscimento degli analiti è effettuato confrontando il tempo di ritenzione dei picchi del campione con il tempo di ritenzione di soluzioni di riferimento. La concentrazione è determinata confrontando l area del picco con la curva di taratura dell analita costruita con soluzioni di riferimento a diverse concentrazioni.

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34 Cromatografia scambio ionico IEC

35 Normativa vigente: ACQUE POTABILI Dlgs 31/01: Attuazione delle direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano Alcuni valori di riferimento per parametri inorganici: Nitrato: 50 mg/l Solfato: 250 mg/l Sodio: 200 mg/l Cloruro: 250 mg/l Per quanto riguarda Calcio e Magnesio, per i quali la normativa non prevede valori limite, è possibile ricavare un valore di riferimento dal dato della Durezza. Il Dlgs 31/01 indica un intervallo di valori consigliati pari a F ( mg/l CaCO 3 )

36 METODO ANIONI: APAT CNR IRSA 4020 (ES. Cl -, NO 3-, SO 4 2- ) Cromatografo ionico: pompa isocratica capace di fornire un flusso da 0.5 a 2.5 ml/min; soppressore chimico; rivelatore a conducibilità con compensazione della T; loop di iniezione con volume da 20 a 200 µl. Colonna con resine ammonio quaternario supportate su polimero a base aromatica; eluente: miscela Na 2 CO 3 /NaHCO 3 Iniezione di un campione di acqua ad elevata purezza (bianco) Iniezione di una soluzione di controllo (standard): il valore dell area non deve discostarsi di ±5% dal rispettivo valore nella curva di taratura.

37 METODO ANIONI: APAT CNR IRSA 4020 (ES. Cl -, NO 3-, SO 4 2- ) Soluzione eluente: NaHCO 3 /Na 2 CO 3 Nella colonna gli anioni si separano a tempi diversi con Na + come controione insieme ad un largo eccesso di NaHCO 3 e Na 2 CO 3 Serbatoio fase mobile + Sistema iniezione campione + Colonna cromatografica + Soppressore + Rivelatore Nel soppressore il controione Na + è sostituito da H + Tutti gli analiti trasformati in acidi forti (HCl, HNO 3,..) danno un segnale mentre l eluente ora H 2 CO 3 poco dissociato non viene rivelato.

38 METODO ANIONI: APAT CNR IRSA 4020 (ES. Cl -, NO 3-, SO 4 2- ) Curva di calibrazione: costruita su 5 livelli di concentrazione, ciascuno ripetuto 3 volte, utilizzando per l interpolazione la regressione quadratica. Standard: 1,0 mg/l; 5,0 mg/l; 10,0 mg/l; 50,0 mg/l; 100,0 mg/l Limite di rivelabilità: <1 mg/l Incertezza estesa: valori limite Dlgs 31/01 Cloruro: 250,0 mg/l ± 21,8 mg/l Nitrato: 50,0 mg/l ± 4,1 mg/l Solfato: 250,0 mg/l± 20,3 mg/l

39 METODO CATIONI: APAT CNR IRSA 3030 (ES. Na +, Ca 2+, Mg 2+ ) Cromatografo ionico: pompa isocratica capace di fornire un flusso da 0.5 a 2.5 ml/min; soppressore chimico; rivelatore a conducibilità con compensazione della T; loop di iniezione con volume da 20 a 200 µl. Colonna con resine funzionalizzate con gruppi solfonici o carbossilici supportate su polimero a base aromatica; eluente: HCl o metansolfonico secondo casa costruttiva colonna Iniezione di un campione di acqua ad elevata purezza (bianco) Iniezione di una soluzione di controllo (standard): il valore dell area non deve discostarsi di ±5% dal rispettivo valore nella curva di taratura.

40 METODO CATIONI: APAT CNR IRSA 3030 (ES. Na +, Ca 2+, Mg 2+ ) Soluzione eluente: HCl o acido metansolfonico Nella colonna i cationi si separano a tempi diversi con Cl - come controione ed escono insieme ad un largo eccesso di HCl. Serbatoio fase mobile + Sistema iniezione campione + Colonna cromatografica + Soppressore + Rivelatore Nel soppressore il controione Cl - è sostituito da OH - e l eccesso di H + è neutralizzato ad acqua. Tutti gli analiti trasformati in idrossidi (NaOH,..) danno un segnale mentre l eluente ora H 2 O non viene rivelato.

41 METODO CATIONI: APAT CNR IRSA 3030 (ES. Na +, Ca 2+, Mg 2+ ) Curva di calibrazione: costruita su 5 livelli di concentrazione, ciascuno ripetuto 3 volte, utilizzando per l interpolazione la regressione lineare. Standard: Na + 1,0 mg/l; 5,0 mg/l; 10,0 mg/l; 15,0 mg/l; 30,0 mg/l Ca 2+ 1,0 mg/l; 5,0 mg/l; 10,0 mg/l; 50,0 mg/l; 100,0 mg/l Mg 2+ 0,50 mg/l; 5,0 mg/l; 10,0 mg/l; 25,0 mg/l; 50,0 mg/l Limite di rivelabilità: Na + <1 mg/l; Ca 2+ <1 mg/l; Mg 2+ <0,5 mg/l Incertezza estesa: valori limite Dlgs 31/01 Sodio: 200,0 mg/l ± 11,6

42 Analisi dei metalli nelle acque e negli alimenti

43 Analisi di amminoacidi Si possono sottoporre ad analisi miscele anche molto complesse. Variando in modo opportuno il p H si sfruttano i diversi pi degli amminoacidi determinando la ritenzione in colonna di uno o I'eluizione dell'altro. Su questo principio sono impostati strumenti di una certa complessità come gli Aminoacid-Analysers, nei quali il dosaggio delle soluzioni tampone è realizzato automaticamente. Separazione di una miscela standard di amminoacidi mediante IEC ad alta velocità, su Aminco Aminaly~er. Resina Hamilton H C A-X Fonte: BolleTTino HamilTon-Perkin Elmer pag. 9. I. Acido aspartico: 2. treonina: 3. serina: 4. acido glutammico: 5. glicinia: 6. alanina: 7. cistina: 8. valina: 9. metionina: 10. isoleucina: Il.leucina: 12. tirosina: 13. fenilalanina: 14. istidina: 15.lisiria: 16. ammoniaca: 17. arginina.

44 Deionizzazione delle acque Facendo passare l'acqua su una opportuna resina mista (cationica e anionica), tutti i cationi vengono sostituiti con H + e gli anioni con OH -. Una buona acqua deionizzata presenta una conducibilità specifica inferiore a 10-6 S/cm. A livello industriale si parla più comunemente di demineralizzazione. Le resine commerciali vengono utilizzate principalmente per il trattamento delle acque. La resina cationica e quella anionica possono essere disposte in colonne separate oppure in sistemi monocolonna a letto misto. Tali sistemi a letto misto sono abbastanza comuni nei laboratori chimici.

45 Addolcimento delle acque Viene ridotto il tenore degli ioni dei metalli alcalino-terrosi (calcio e magnesio) e dei metalli pesanti, sostituendoli con il sodio. L'addolcimento si realizza percolando l'acqua su Resine precedentemente portate in forma sodio mediante percolazione di salamoia (NaCl al1 10% circa); quando la resina tende a saturarsi, comincia cioè a cedere ioni calcio o magnesio, si interrompe il ciclo di saturazione e si procede ad una nuova rigenerazione percolando salamoia. Il grado di addolcimento si misura controllando la durezza, che si esprime in gradi di vario tipo; i più comuni sono i gradi francesi (1 of = 10 ppm di CaCO3). La presenza di calcio e magnesio si evidenzia facilmente per via complessometrica, mediante titolazione con EDT A, tampone alcalino e Nero Eriocromo come indicatore.

46 APPLICAZIONI Trattamento delle acque Applicazioni farmaceutiche (antibiotici, amminoacidi,..) Separazione di miscele di tensioattivi (cationici, anionici e non ionici) Frazionamento di miscele contenenti composti organici e inorganici (Ad esempio, rimozione di impurità a carattere ionico da reattivi organici)

47 LA SPETTROFOTOMETRIA La spettrofotometria di assorbimento è interessata a fenomeni di assorbimento della radiazione luminosa nella regione dell UV ( nm) e del visibile ( nm). Nelle molecole, l assorbimento di questo tipo di radiazioni, produce delle transizioni energetiche degli elettroni esterni che passano dal loro stato fondamentale ad uno eccitato (Eccitazione). M + hν M* Dopo un breve periodo (10-6 /10-9 s) la specie eccitata ritorna nel suo stato fondamentale cedendo l energia in eccesso, con un piccolo incremento di T nell ambiente circostante (Rilassamento). M* M + calore

48 LA SPETTROFOTOMETRIA Le caratteristiche assorbenti di una specie sono descritte mediante uno Spettro di assorbimento : grafico di una funzione dell attenuazione di un fascio di radiazione verso la lunghezza d onda o la frequenza. Due termini sono comunemente impiegati come misure quantitative dell attenuazione del fascio: Trasmittanza e Assorbanza T = I 1 / I 0 o %T = (I 1 / I 0 )x100 Trasmittanza A = -logt Assorbanza

49 LEGGE DI LAMBERT-BEER La legge di Lambert Beer stabilisce una proporzionalità diretta tra l assorbanza e la concentrazione della specie assorbente: A = log I 0 /I 1 = axbxc A : Assorbanza a: assorbanza specifica (coefficiente di estinzione molare) b : spessore di soluzione attraversato dalla radiazione c : concentrazione della soluzione Validità: radiazione monocromatica e soluzioni diluite (< 0,01M)

50 LEGGE DI LAMBERT-BEER Valida per soluzioni diluite (<0,01 M) All'aumentare della concentrazione aumenta il numero di particelle in soluzione ed aumenta anche il numero di urti fra queste; le forze interioniche e/o intermolecolari aumentano e possono formarsi molecole o aggregati di particelle più complesse, diverse per struttura da quelle in esame, per cui si potrà avere uno spostamento del massimo di assorbimento. a dipende dall indice di rifrazione del mezzo che, per concentrazioni elevate, dipende a sua volta dalla concentrazione. Limiti strumentali Radiazione incidente non perfettamente monocromatica Radiazioni parassite che raggiungono il rivelatore

51 STRUMENTAZIONE Spettrofotometro : sorgente stabile di energia radiante selezionatore di lunghezze d onda o monocromatore, che isola una regione limitata dello spettro per la misura cella, uno o più contenitori rivelatore di radiazione che converte l energia radiante in un segnale misurabile registratore del segnale sorgente Selettore di lunghezza d onda campione rivelatore Registrat ore del segnale

52 Sorgenti UV-VIS Lampada H2/D2 ( nm) per la regione UV Lampade a filamento di tungsteno ( nm), lampade a tungsteno/alogeno ( nm), per la regione del VIS Gli spettrofotometri UV-VIS hanno al loro interno due lampade intercambiabili; il valore di cambio lampade è intorno a circa 350 nm. Selettore di lunghezza d onda Filtri: bloccano una parte della luce e lasciano passare quella desiderata Monocromatore (Prisma o Reticolo):separano le varie componenti della radiazione e permettono la successiva selezione della banda desiderata

53 Cella UV: quarzo VIS: vetro o quarzo Rivelatore Fototubi e fotomoltiplicatori Fotodiodi I fototubi e i fotomoltiplicatori sono basati sull'effetto fotoelettrico, che consiste nell'emissione di elettroni da parte di un materiale quando viene colpito da radiazioni luminose: il numero di elettroni emessi (misurabile per via elettrica) è proporzionale all'intensità della radiazione incidente. I fotodiodi, sono microscopici circuiti su chip di silicio (o germanio) che variano la loro d.d.p. se investiti da radiazioni luminose. Hanno sensibilità inferiore ai fotomoltiplicatori, ma presentano il vantaggio di poter essere inseriti in grande numero su un singolo chip di silicio.

54 Tipi di strumento: a raggio singolo a doppio raggio (nello spazio o nel tempo) Nello spettrofotometro a doppio raggio un raggio è inviato sul campione e l altro sul riferimento per cui si ha un confronto continuo tra l assorbanza del campione e quella del bianco. Vantaggio: compensazione delle fluttuazioni in uscita dalla sorgente nonché la deriva del rivelatore. La maggior parte degli strumenti moderni nell UV-VIS è a doppio raggio.

55 SPETTROFOTOMETRO A DOPPIO RAGGIO

56 Molti metodi usati per l analisi chimica delle acque si basano sulla formazione di composti colorati. Alcuni esempi Anioni: NO 2 - (Dlgs 31/01: 0,50 mg/l) Cationi: NH 4 + (Dlgs 31/01: 0,50 mg/l) Il colore è sempre il risultato delle radiazioni non assorbite Ad esempio: la sostanza appare di colore rosso che è il colore complementare rispetto a quello della radiazione assorbita (verde = 510 nm)

57 AZOTO NITROSO: APAT CNR IRSA 4050 Principio: a ph 2 la solfanilammide viene diazotata dall acido nitroso ed il diazocomposto che ne risulta viene copulato con la N-(1-naftil)-etilendiammina; si ottiene un azocomposto di colore rosso porpora la cui assorbanza è misurata a 543 nm. Campo di applicazione: acque naturali, acque di mare, scarichi nell intervallo tra 0,001-0,2 mg/l di N-NO 2 utilizzando celle con cammino ottico opportuno (1-10 cm). Curva di taratura Dosaggio del campione: Vcamp= 50 ml a cui aggiungere 1 ml di solfanilammide e dopo 2-3 min 1 ml di N-(1-naftil)- etilendiammina. Attendere 15 min lo sviluppo del colore. Ad ogni sessione di lavoro si prepara un Bianco reattivi ed uno o più standard di controllo.

58 AZOTO AMMONIACALE: APAT CNR IRSA 4030A1 Principio: l ammoniaca per reazione con salicilato sodico e cloro forma un derivato dell indofenolo che in ambiente alcalino e in presenza di nitroprussiato forma un complesso verde-blu misurabile spettrofotometricamente a 690 nm. Campo di applicazione: acque naturali, dolci, marine e sotterranee. Intervallo di concentrazione: 0,05-2 mg/l con celle di 1 cm di cammino ottico. Con celle da 4 cm intervallo utile tra 0,01 e 0,2 mg/l. Curva di taratura Dosaggio del campione: Vcamp= 50 ml + 2 ml soluz. Nitroprussiato/salicilato di sodio + 2 ml soluz. Ossidante. Lasciare a riposo per almeno 4 ore a 20 C e leggere. Ad ogni sessione di lavoro si prepara un Bianco reattivi ed uno o più standard di controllo.

59 METODO PER LA DETERMINAZIONE DEI CLORURI PER TITOLAZIONE CLORURI: APAT CNR IRSA 4090 Principio: titolazione degli ioni cloruro con una soluzione di nitrato di argento in ambiente neutro o leggermente basico, in presenza di cromato di potassio come indicatore: dopo la precipitazione del cloruro di argento, si ha colorazione rosso mattone, persistente, del cromato di argento.

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