Assorbimento e teatralità in Brecht

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Assorbimento e teatralità in Brecht"

Transcript

1 Assorbimento e teatralità in Brecht di Viviana Fortunato Abstract Nel presente saggio si analizza il tema della fruizione nel teatro brechtiano applicando le teorie di Michael Fried sulla ricezione dell opere d arte, vale a dire, i concetti di assorbimento e teatralità. Tale applicazione teorica prenderà in considerazione alcune rappresentazioni del Berliner Ensemble, i testi brechtiani e le sue teorie teatrali. Il termine teatro deriva del greco théatron che significa osservare, guardare. Questo termine implica già in sé l azione del guardare e quindi di avere qualcuno che fruisca la rappresentazione. Dopo Aristotele, gli antichi avevano risolto e spiegato questa ricezione attraverso la catarsi, secondo la quale lo spettatore avrebbe provato, attraverso lo spettacolo, pietà per quello che accadeva all eroe, e terrore perché la stessa cosa potesse accadere anche a lui, attraverso la purificazione. Tra Ottocento e Novecento l arte teatrale è stata oggetto di nuove sperimentazioni, di nuove teorie e di nuove pratiche registiche. Sarà solo con Bertolt Brecht che la ricezione teatrale verrà rivalutata da un punto di vista nuovo che rompe con la tradizione, pur partendo da questa. Brecht crea un nuovo tipo di dramma e un sistema teatrale che lui stesso definisce non aristotelico, proprio perché contrario alla catarsi. Per Brecht, infatti, nello spettatore deve crearsi l effetto dello straniamento, che presuppone un atteggiamento critico contrario all immedesimazione. Svolgeremo un analisi della fruizione del teatro di Brecht attraverso le teorie del critico e dello storico d arte americano Michael Fried, riguardanti l assorbimento e la teatralità. Nel suo percorso di studi, il rapporto fra opera e spettatore nel momento della fruizione occupa un posto centrale. Per lui la ricezione dell oggetto artistico dipende dalla forma che questo mostra. Da ciò si origina l atteggiamento che lo Itinera, N. 3, Pagina 106

2 spettatore assumerà nei suoi confronti, e la collocazione dello spettatore rispetto all opera d arte, oltre che la decisione dell artista di essere cosciente della presenza dello spettatore o di ignorarlo. Per Fried l artista e il critico iniziano a sollevare il problema della fruizione come decisivo solo a partire dal Settecento. Nel 1980 Fried compone il saggio intitolato Absorption and Theatricality. Painting and Beholder in the age of Diderot, nel quale definisce due tipi di rapporto fra l opera e lo spettatore, ossia quello teatrale e quello anti-teatrale o di assorbimento. 1 Nel primo caso, Fried intende il termine teatrale in senso peggiorativo, riferendosi a quelle opere d arte che non sono autonome, ma che dipendono dallo spettatore che le guarda; egli individua un rapporto falso fra l opera e lo spettatore proprio in quei quadri dei pittori francesi che erano criticati da Diderot perché non esprimevano un vero sentimento ma una posa falsa e manierata. Nel caso del rapporto anti-teatrale, egli individua un rapporto vero fra l opera e lo spettatore, che è appunto di assorbimento. Il soggetto dell opera è chiuso in sé e si pone come totalmente concentrato; a volte vi è la presenza di altri personaggi che guardano l individuo nella sua attività, ma non vi è nessun rimando verso l esterno, e quindi verso lo spettatore. Fried pone come esempio i quadri di Chardin: i suoi personaggi sono assorbiti in semplici attività del quotidiano. Nel dipinto intitolato La bolla di sapone, osserviamo un ragazzo totalmente assorbito nella sua attività, che è quella di giocare con le bolle di sapone. In questo caso, il ragazzo dipinto non dimostra alcun interesse nei confronti di ciò che accade nell ambiente circostante. Questo viene confermato dalla presenza, nel quadro, di un altro personaggio che lo spia e che a sua volta è assorbito dall osservazione del ragazzo che gioca con le bolle di sapone. Sulla base dell esempio del 1 M. Fried, Absorption and theatricality. Painting and Beholder in the Age of Diderot, The University of Chicago Press, Chicago 1988; tr. it. Di M. Bertolini, Assorbimento e teatralità. Pittura e spettatore nel secolo di Diderot, in M. Mazzocut-Mis (a cura di), Estetica della fruizione, Lupetti, Milano 2008, pp Itinera, N. 3, Pagina 107

3 quadro di Chardin, Fried definisce l assorbimento come centripeto, per cui l autonomia della finzione estetica si mantiene negando o ignorando la presenza dello spettatore davanti al quadro; qui la teatralità è, al contrario, centrifuga, perché il quadro si rivolge direttamente allo spettatore esterno, rinunciando alla sua autonomia. Nell assorbimento si ottiene un rapporto vero, autentico e sincero nel momento della fruizione estetica. Questo si raggiunge attraverso un paradosso fondato sulla circolarità dell opera, per cui l illusione drammatica dell assorbimento dello spettatore nell opera e, viceversa, l efficace rappresentazione dell assorbimento nella finzione estetica, produce l illusione ontologica dell isolamento dell opera rispetto allo spettatore. Quando il personaggio è assorbito da un oggetto, il mondo che ha intorno diventa inesistente, e così lo diventa anche il mondo che sta attorno allo spettatore; dall altra parte, la sua concentrazione sull oggetto mostra per analogia la concentrazione che dovrà avere lo spettatore nel fruire l opera d arte, e quindi una fruizione concentrata e riflessiva. Verso la metà del Settecento ci si accorge che per creare un azione di assorbimento non basta solo il gesto quotidiano e concentrato sull oggetto, ma che bisogna creare un artificio che neghi lo spettatore in forma esplicita. È quello che farà Greuze e che indicherà con l espressione di paradosso dello spettatore, riprendendo da Diderot il concetto di paradosso dell attore. Secondo questo paradosso lo spettatore sarà sempre più attratto dell opera quanto più questa è in grado di negarla; la negazione prevede una drammatizzazione, così come il quadro rappresenta un dramma visivo nel momento climatico dell azione. Per Diderot anche l attore deve evitare di far vedere la presenza dello spettatore, e deve usare una parete immaginaria che divide il dramma dalla platea. Questo concetto elaborato da Diderot ci riporta direttamente al Novecento e alle teorie, oltre che alla pratica da esse derivata, di Stanislavskij e di Antoine. Tuttavia, il rapporto Itinera, N. 3, Pagina 108

4 decisivo fra ricettore e oggetto della recezione è esposto al rischio della teatralità. È probabile che l oggetto della ricezione sia esposto al rischio della teatralità. È probabile che l oggetto della ricezione, che è l oggetto artistico in generale, si relazioni con il suo ricettore in forma falsa, attraverso artifici, creando la maniera più che l assenza del motivo comunicante, intrinseco e profondo. Cosciente di questo rischio, Diderot proporrà come attore ideale l artista che sarà capace di agire sulla scena e, al contempo, di controllare le sue azioni guardando al di fuori di sè quello che fa. In modo tale controllerà le sue emozioni, e potrà creare nel pubblico emozioni ancora più profonde; questo è il suo paradosso, che non a caso, ci ricorda quello che Brecht chiamerà nel Novecento come effetto V. L assorbimento è in grado di creare nello spettatore due effetti dialetticamente opposti. Da una parte lo può essere escluso completamente dalla rappresentazione perché il suo effetto drammatico rimane dramma interno che lo spettatore guarda al di fuori. A questo punto siamo di fronte alla pietà e al terrore aristotelici: lo spettatore prova pietà e terrore: la pietà per il soggetto dell opera e, con essa, il timore che quelle disgrazie succedano anche a lui. Dall altra parte, lo spettatore sa di esser al di fuori proprio perché egli è cosciente che «l eccitazione prodotta dall illusione è senza conseguenze» 2 e che «solo vestendo i panni dello spettatore è possibile fruire del dolore» 3. Se invece, ci si sposta dentro la rappresentazione, ecco che si è posti di fronte all immedesimazione dello spettatore e, perciò, di nuovo alle prese con un teatro aristotelico e anche, possiamo dire, stanislavskiano. Fried riprende la definizione del termine teatrale di Diderot, scrivendo: 2 M. Mazzocut-Mis, Il piacere di piangere: il brutto, il sublime, l orrore come godimento estetico, in M. Mazzocut-Mis, Estetica della fruizione, cit., p Ibid., p Itinera, N. 3, Pagina 109

5 [ ] nei suoi scritti sulla pittura usa il termine teatrale (le théâtral), che implica la consapevolezza di essere osservati, come sinonimo di falsità. L opposto della smorfia, del manierato e del teatrale, era il naïf, definito da Diderot nei Pensieri sparsi come assai prossimo al sublime e così riassunto nella frase: è la cosa, ma la cosa nella sua purezza senza la minima alterazione. Non c è più artificio 4. Perciò il termine teatrale, come abbiamo già detto, è peggiorativo e completamente negativo nel rapporto tra lo spettatore e il pubblico. Bisogna però comprendere che Diderot combatteva tenacemente contro il Rococò verso il quale indirizzava le più dure critiche. Lui stesso scrive: «è raro che un essere che non sia del tutto assorbito nella sua azione, non sia manierato» 5. La concentrazione sull oggetto è una strategia per evitare il manierismo. Diderot si pone sulla stessa linea, riflettendo sul fatto che più un personaggio dimostra di piangere bene, e più sarà falso e manierato. Negli scritti di Diderot sul teatro e sulla pittura, il rapporto che si crea durante la fruizione viene definito di per sé teatrale, «strumento di dislocazione e di alienazione piuttosto che di assorbimento, di simpatia e di auto-trascendenza» 6. Il teatro e la pittura dovranno, allora, indirizzare tutti i loro sforzi nella capacità del drammaturgo e del pittore di eliminare quello stato: «de-teatralizzare lo sguardo dello spettatore rendendolo così, ancora una volta, un modo di accesso alla verità e alla convinzione» 7. Diderot sostiene che «altro è una posa (attitude), altro è un azione (action), ogni posa è falsa e meschina, ma ogni azione è vera e bella» 8. Partendo da tale affermazione, si potrebbe ribaltare la tesi per cui un effetto teatrale è sempre peggiorativo e 4 M. Fried Assorbimento e teatralità: pittura e spettatore nel secolo di Diderot, cit., p Ibid., p Ibid., p Ibid. 8 Ibid., p Itinera, N. 3, Pagina 110

6 negativo. Nel caso in cui l artista voglia mettere proprio in risalto questo rapporto fra spettatore e pubblico e, perciò, non dimenticarsi che lo spettatore lo sta osservando, e quindi mettere in risalto proprio questo fatto in maniera utile all arte e alla società; allora non ci dovrebbero esserci motivi per cui disprezzare una fruizione che è sostanzialmente basata su un rapporto teatrale fra soggetto e oggetto artistici. Nel caso in cui fosse tolto l elemento di falsità nella rappresentazione, ci chiederemmo se questo rapporto diventi allora vero o continui a rimanere nel falso. Nell Olympia di Manet «lo sguardo vuoto e freddo [...] direttamente rivolto all osservatore, diventerebbe quindi rovesciamento e denuncia dell oscenità dello sguardo esibito, nel momento stesso in cui lo afferma» 9. In questo caso l oggetto artistico è copia della realtà, e la rende evidente. Mostrando quello che è, mostra l essere consapevole del suo esistere come oggetto artistico da fruire, ma allo stesso tempo comunica un suo contenuto ricco. Manet fa emergere il dispositivo pittorico in due dimensioni, la cornice e la tela, attraverso la replica delle linee orizzontali e verticali della cornice con la bi-frontalità del quadro. C è sempre un personaggio che guarda lo spettatore, come nel caso dei dipinti Olympia, Il bar delle Follies Bergère, La colazione sull erba, nei quali vi è la presenza di un personaggio che guarda al dì là della tela verso l esterno, e dunque che osserva il retro della tela o si dirige verso questo, come nel caso dei dipinti Il bar delle Follies Bergère, Alla Ferrovia, Il Balcone. In Manet, quindi, il dispositivo viene rivelato attraverso alcune caratteristiche formali legate al dispositivo stesso evidenziando maggiormente la consapevolezza dell artista attraverso l oggetto della presenza dello spettatore. Brecht, come Manet, rifiuta la fruizione anti-teatrale, ma rifiuta anche la falsità del rapporto teatrale nel senso del manierato di 9 M. Bertolini, Archeologia della modernità in pittura: la relazione quadro-spettatore fra Diderot e Michael Fried, in M. Mazzocut-Mis, Estetica della fruizione, cit., p Itinera, N. 3, Pagina 111

7 cui parlava Diderot, nonostante l opera conservi la caratteristica di esistere in funzione dello spettatore, anche se nel senso dell autoreferenzialità. Sosteniamo la tesi in base alla quale queste caratteristiche della pittura di Manet si ritrovano nel teatro di Brecht, come drammaturgo, come teorico e come regista. In lui c è la volontà di evidenziare le caratteristiche del dispositivo, in primo luogo attraverso una nuova concezione formale del dramma e della messa in scena, e in secondo luogo attraverso un nuovo tipo di fruizione. Il teatro epico presenta una serie di particolari che sono utili a mostrare la struttura, gli impianti, i meccanismi del teatro quali la luce forte, il siparietto a metà, i song distaccati dal testo, le battute in terza persona, la recitazione straniata. Tutti questi accorgimenti sono utili a fare in modo che lo spettatore non si dimentichi di essere a teatro e, quindi, che si crei una fruizione nuova che eviti la catarsi e l immedesimazione. Nel teatro di Brecht la catarsi sparisce e lo spettatore non deve fruire l oggetto estetico, ossia la rappresentazione teatrale, di forma empatica, ma deve porsi di fronte a questa in maniera distaccata. Solo in questo modo può crearsi la coscienza critica di fronte all evento teatrale che è il fine che Brecht vuole dare al suo teatro. Scrive Brecht: «Un teatro privo di contatto con il pubblico è un nonsenso. Il nostro teatro è dunque un nonsenso. Se oggi un teatro non ha più alcun contatto col pubblico è perché non sa cosa si voglia da esso» 10. Il teatro di Brecht cerca questo rapporto di forma esplicita nel momento della fruizione. L attore, rivolgendosi al pubblico, lo invita a pensare, a riflettere, a farsi nuove idee. Questo dramma epico è subordinato all evoluzione storica e attraverso questa nuova forma cerca un nuovo ordine sociale. Per John Willet il teatro epico è «una sequela d incidenti o di avvenimenti raccontati senza limitazione artificiosa per quanto si riferisce al tempo, al luogo o all importanza nell ambito di un 10 B. Brecht, Scritti Teatrali I, a cura di E. Castellani, tr. it. di C. Pinelli, M. Capitella, E. Castellani, P. Chiarini, R. Fertonani, R. Mertens, Einaudi, Torino 1975, p. 40. Itinera, N. 3, Pagina 112

8 intreccio vero e proprio» 11. Brecht, a livello drammaturgico, opera una rottura con le tre unità aristoteliche, e quindi con la forma tradizionale della trama che presuppone il racconto di un avvenimento dove si presenta un conflitto che poi sarà risolto. Nella drammaturgia aristotelica tutto è rappresentato attraverso eventi autonomi l uno dall altro. Nel teatro brechtiano c è il rifiuto del conflitto drammatico, e ciò è reso evidente da una contraddizione dialettica che rimane latente e senza soluzione a differenza del conflitto tradizionale. Brecht propone un linguaggio esplicito, essenziale, quasi a slogan, che dica unicamente il necessario. Questo linguaggio ha lo scopo di adattarsi al gestus: ossia all atteggiamento che sta alla base di ogni frase e di ogni discorso. Ewen, sul rifiuto di Brecht nei confronti della catarsi, che risulta legata all empatia, scrive: «Egli si accingeva ad attaccare la roccaforte dell estetica dell arte drammatica. Qual è la natura della tragedia, e della catarsi che deve risultarne? Che tipo d ordine (o disordine) del mondo esse presuppongono? Che cosa è questa purificazione dei sentimenti che viene ottenuta» 12. Brecht sostituisce la catarsi con lo straniamento, il quale attraverso lo schock del riconoscimento e dell auto-riconoscimento crea il distanziamento ed evita l immedesimazione, avvertendo che questo non implica l eliminazione dell emozione. Quello che Brecht voleva combattere era quel particolare momento dove l empatia provoca un tipo di fruizione che fa in modo tale che l identificazione emotiva offuschi l intelligenza e la ragione. Nel Settecento, Diderot si era posto il problema della rappresentazione falsa di quegli attori, i divi, che si rivolgevano al pubblico unicamente per farsi applaudire. La critica di Diderot si colloca, però in un momento dove a livello artistico dominava un 11 J. Willet, Bertolt Brecht e il suo teatro, tr. it. E. Capriolo, Lerici, Milano 1960, p F. Ewen, Bertolt Brecht, la vita, l opera, i tempi, tr. it. di A. D Anna, Feltrinelli, Milano 1980, p Itinera, N. 3, Pagina 113

9 manierismo artificioso. Fried ammira nei quadri di Chardin l assorbimento dei suoi personaggi concentrati nell azione, la quale crea un rapporto di veridicità tra il pubblico e l opera. Dunque, visto da questa prospettiva, il teatro di Brecht provocherebbe nello spettatore un rapporto falso, e quindi teatrale nel senso di Fried, tra il soggetto che fruisce, ossia lo spettatore teatrale, e l oggetto che viene fruito, ossia lo spettacolo. L attore che recita attraverso lo straniamento si presenta di fronte al pubblico in maniera duplice: da una parte egli è sulla scena come attore e come tale invita il pubblico a riflettere; dall altra egli ci mostra il suo personaggio e in ciò che fa è totalmente concentrato e assorbito nell azione. Il teatro brechtiano si presenterebbe quindi in una duplice dialettica della fruizione che, da una parte, ha la funzione di mostrare, è autoreferenziale, e usa tutti i mezzi per evitare l immedesimazione, le atmosfere illusionistiche, e che, inoltre, ricorda allo spettatore di essere a teatro. Tale tipo di teatro svela il mezzo, lo sottolinea, ed è in questo senso che il rapporto del teatro di Brecht sarebbe, utilizzando la terminologia di Fried, teatrale : tornando alla definizione di Fried esso, infatti, ci presenterebbe un opera che non è autonoma, ma che dipende totalmente dallo spettatore, attraverso cui si crea l atteggiamento critico e distanziato che si fa esplicito nel teatro epico di Brecht. Dall altra parte, però, l attore di Brecht quando ci mostra il suo personaggio lo fa nei minimi dettagli, crea delle partiture fisiche e vocali complesse, crea il personaggio in forma completa, e l esempio di ciò è la recitazione della Weigel in Madre coraggio e i suoi figli. Qui il personaggio emoziona il pubblico, ma allo stesso tempo il tipo di recitazione dell attrice evita che il pubblico vada oltre quella soglia che non lo avrebbe fatto più pensare ma che, appunto, lo avrebbe fatto solo ubriacare dentro l emozione causata dal personaggio. Dunque, anche se in diversi punti il teatro brechtiano richiama a una fruizione nel Itinera, N. 3, Pagina 114

10 senso teatrale, dall altra parte propone una fruizione anche antiteatrale. Immaginiamo di entrare a vedere uno spettacolo di Brecht: lo spettatore noterebbe che il sipario è alzato a metà, che il palcoscenico è illuminato con luci forti così come anche la platea, e che sul sipario c è una frase che ci informa sul tema dello spettacolo. Quando il sipario svela la scena non ci sono arredi naturalistici ma solo oggetti ed elementi essenziali. L attore si rivolge al pubblico, mostra il suo personaggio, è distaccato dall azione; il linguaggio ha un carattere gestuale; i musicisti sono a vista, la musica è del tutto indipendente dall azione; possono intervenire cartelloni con i titoli o i contenuti delle prossime scene, che annullano così l elemento di sorpresa; possono usarsi proiezioni e film che spieghino meglio l azione. Nell Acquisto dell Ottone, Brecht afferma che lo spettatore che vede deve essere sostituito da uno spettatore che esamina. Attraverso l aspetto formale e quello autoreferenziale, proprio del teatro epico e dell effetto V, si presenterebbe a nostro avviso il carattere teatrale, non autonomo nel senso di Fried, e in questo senso finto proprio perché non vive se non attraverso lo spettatore. Dunque, la fruizione nel teatro di Brecht sarebbe teatrale. Per Fried l assorbimento dell oggetto artistico su se stesso e l assorbimento dello spettatore nell oggetto artistico è la garanzia per realizzare un autentica esperienza estetica. Il quadro, il personaggio o l opera teatrale non rimandano a nessun elemento esterno. Con l assorbimento dunque si compirebbe il paradosso dello spettatore: il pubblico è maggiormente attratto di quell opera che più lo esclude. Nel teatro, e in particolare in quello di Stanislavskij, rappresentazioni di questo genere sono tipiche del naturalismo, attraverso una messa in scena che è, appunto, naturalistica, con la massima cura dei dettagli. In una recitazione con personaggi costruiti attentamente, attraverso un processo complicato che cerca risposta alle più specifiche domande Itinera, N. 3, Pagina 115

11 che giustifichino l agire del personaggio, l attore lo fa vivere come se fosse reale. Questo avviene attraverso l immedesimazione dell attore sull azione, e attraverso l illusione di questo mondo distinto dal reale, protetto da una quarta parete invisibile che separa lo spettacolo dalla platea. Questo teatro esclude totalmente il pubblico, che entra come una spia che guarda attraverso la fessura di una porta; si creano, quindi, l immedesimazione, la catarsi, e anche un rapporto di assorbimento. Stanislavskij scrive che nel momento della fruizione l attore deve: «1.Comunicare direttamente con l oggetto dello scenario e comunicare indirettamente con il pubblico. 2. Essere in comunione con se stessi. 3. Comunicare con un oggetto assente o immaginario» 13. Qui è evidente come la fruizione anti-teatrale in Stanislavskij sia in primo piano. L attore sa ovviamente che il pubblico è in sala ma si comporta come se fosse da solo. A un primo sguardo si potrebbe dire che il teatro di Brecht sia completamente distante da questo tipo di fruizione, ma non è così. Brecht, infatti, come abbiamo già detto compie attraverso certe particolarità del teatro epico e dello straniamento una fruizione che si potrebbe definire teatrale. Ma, dall altra parte, quando l attore mostra il suo personaggio lo fa addentrandosi completamente in questo, senza immedesimarsi. Se per assorbimento s intende che il soggetto della rappresentazione (in questo caso l attore) sia concentrato in quello che fa, allora quando l attore brechtiano attraverso lo straniamento mostra il personaggio nelle sue azioni, lo fa essendo sicuramente concentrato e, quindi, assorbito. Questo assorbimento creerà a sua volta la concentrazione dello spettatore all interno dell opera, mentre la concentrazione dell attore nell eseguire l azione del personaggio, la quale rimanda verso l interno dell opera, non è assente nel teatro di Brecht. Qui, però, in maniera del tutto differente 13 K. Stanislavskij, Preparaciòn del actor, Leviatan, Buenos Aires 1960, p. 203, tr. it. nostra. Itinera, N. 3, Pagina 116

12 rispetto a quello di Stanislavskij, la concentrazione dello spettatore non scaturisce dell immedesimazione ma dall azione stessa di quello che il personaggio fa in scena. L atteggiamento critico proprio del teatro epico presuppone anch esso un tipo di attenzione e dunque di assorbimento nel senso di Fried dell opera proprio perché, altrimenti, lo scopo sociale e critico di Brecht nel suo teatro verrebbe meno. Per Brecht l arte deve essere socialmente utile, e proprio per questo egli si oppone alle persone che ritengono che riflettere il reale sia un delitto. Dall altra parte, Brecht, nel suo teatro assegna un particolare peso allo scopo pedagogico: il pubblico attraverso il teatro impara, quindi, divertendosi. È interessante vedere come molti spettatori delle messe in scene fatte da Brecht o da altri registi sui testi brechtiani, siano rimasti colpiti dalla forza emozionale. Quindi, c è da chiedersi perché il pubblico reagisca così. Brecht più di una volta ha detto che l atteggiamento critico non eliminava l emozione. Sull Acquisto dell Ottone, alla domanda fatta dal drammaturgo sulla razionalità dell attività critica, il filosofo gli risponde: «Non dovete in nessun caso limitare la vostra critica alla razionalità. Anche i sentimenti partecipano alla critica forse il vostro compito è proprio quello di organizzare la critica mediante i sentimenti. La critica, ricordatelo, nasce dalle crisi e le acuisce» 14. Da queste parole di Brecht si può comprendere che il suo teatro vive in una dialettica che implica da una parte la presenza della critica, e dall altra parte quella dei sentimenti, dove l immedesimazione è solo un particolare tipo di sentimento che lui non usa. Nel teatro di Brecht la forma teatrale è di vitale importanza proprio perché il teatro epico e il tipo di recitazione a esso legata che è, appunto, lo straniamento si regola sulla base di forme determinate. Queste, senza il contenuto che è a esse legato, perdono il valore innovativo e rischiano, quindi, di 14 B. Brecht, Scritti Teatrali II, a cura di E. Castellani, tr. it. C. Pinelli, M. Capitella, E. Castellani, P. Chiarini, R. Fertonani, R. Mertens, Einaudi, Torino 1975, p Itinera, N. 3, Pagina 117

13 cadere nel puro formalismo. Si presenta, inoltre, anche una doppia fruizione, che da una parte è anti-teatrale e che dall altra parte è, invece, teatrale, intendendo questi termini ancora sulla base della definizione di Fried. Secondo Ewen il teatro epico «comincia veramente a esistere quando fa la sua apparizione l elemento dialettico, che lo differenzia in modo fondamentale dalle forme esistenti in precedenza e dagli stili contemporanei» 15. Per Willet «alla posizione insieme sociale ed estetica del Kleines Organon [Brevario di estetica] è seguito un compromesso fra empatia e distacco, e l interesse dialettico per la contrarietà diventa fine a se stessa» 16. A nostro avviso la posizione di Willet, consistente nel rintracciare la contrarietà fine a se stessa, è estrema. Il fatto che si crei un compromesso fra empatia e distacco è evidente tanto nella recitazione straniata, quanto in tutti gli elementi del teatro epico. Essa è, inoltre, tipica di questo particolare genere di fruizione, che propone una ricezione teatrale e di assorbimento vista dalla prospettiva di Fried. La fruizione teatrale dipende dallo spettatore per poter esistere. Senza di lui, l opera rimane non finita, perché è proprio al rapporto fra pubblico e palcoscenico che tutto il teatro di Brecht si rivolge. Dall altra parte essa è anche autoreferenziale perché svela il mezzo, e perchè ricorda a noi spettatori che assistiamo a una rappresentazione di essere a teatro. L attore, attraverso l effetto V, si presenta come doppio perché è sia personaggio e sia attore: egli strania la vicenda e fa in modo che ciò che è consueto diventi strano. A livello drammaturgico c è anche la particolarità narrativa ed episodica degli avvenimenti propri di una drammaturgia che è non aristotelica. Brecht, attraverso la rappresentazione epica, rivoluziona le forme e i contenuti, e aggiorna le funzioni dell arte drammatica secondo il suo tempo. In particolare, egli cambia la fruizione rompendo con una 15 F. Ewen, Bertolt Brecht, la vita, l opera, i tempi, cit., p J. Willet, Bertolt Brecht e il suo teatro, cit., p Itinera, N. 3, Pagina 118

14 tradizione millenaria, riassumendo in sé rappresentazione orientale e occidentale, oltre che greca e medievale, e dando al Novecento un teatro capace di trasformarsi e dunque di essere utile alla società. Dopo aver spiegato che il teatro di Brecht presuppone sia una fruizione teatrale, sia una fruizione di assorbimento, che può essere definita come anti-teatrale, prenderemo in analisi alcuni esempi partendo da tre dei suoi testi e tenendo in considerazione sia le note ai testi sia le regie di Brecht e di Strehler. Il primo dramma che prenderemo in considerazione è L opera da tre soldi, del Nelle note al testo di quest opera, Brecht elenca una serie di accorgimenti ai fini di un buono svolgimento della messa in scena: la presenza dei titoli e dei cartelli esplicativi che richiedono la recitazione epica, implicano che ogni volta che lo spettatore legge i titoli assuma un atteggiamento distanziato. L attore dovrà rappresentare i fatti in forma chiara e la critica che egli fa della realtà deve essere, dunque, implicita. Quando l attore canta, ci deve essere un mutamento che sia evidente allo spettatore, e in quel momento l orchestra deve essere visibile. Le note di Brecht al testo 17 sono completamente congruenti con il teatro epico, che presuppone la doppia fruizione: critica e distanziata e, quindi, teatrale e al contempo di assorbimento quando l attore mostra il personaggio in tutta vitalità. Anche a livello di messa in scena si mantengono tali presupposti. La prima rappresentazione di tale opera venne svolta il 31 agosto 1928 a Berlino; il produttore musicale era Kurt Weill, mentre la scenografia era affidata a Caspar Neher e la regia a Erich Engel con la collaborazione di Brecht. Ewen riporta che si era cercato di creare il distacco critico del pubblico proprio attraverso la dicotomia di parola e di musica, oltre che attraverso la separazione dei vari elementi dell opera, le proiezioni di massime bibliche o di testi di 17 Cfr., B. Brecht, Scritti Teatrali III, a cura di E. Castellani, tr. it. C. Pinelli, M. Capitella, E. Castellani, P. Chiarini, R. Fertonani, R. Mertens, Einaudi, Torino 1975, pp Itinera, N. 3, Pagina 119

15 altra provenienza. Inoltre gli attori parlavano direttamente al pubblico. La messa in scena dell Opera da tre soldi fatta al Piccolo Teatro di Milano nel 1956, con la regia di Giorgio Strehler, fu ammirata dallo stesso Brecht che dichiarò che il regista italiano in tale occasione avesse fatto nascere nuovamente la sua opera. Strehler attuò delle modifiche sul testo e sulla rappresentazione: nella sua versione sono presenti elementi epici, quali i titoli e le immagini proiettate, la corda a metà, la volontà di cercare la narrazione e la critica. Dalle fotografie di scena è evidente come tutto sia indirizzato per creare una rappresentazione epica. Per l Opera da tre soldi possiamo affermare, dopo tutti gli elementi presi in considerazione, che si cerca e si segue un teatro epico, che a sua volta presupporrà, quindi, la fruizione dialettica che è teatrale perché dipende dallo spettatore, è autoreferenziale, ed è anche anti-teatrale perche il personaggio è assorbito, anche se, costantemente interrompe l assorbimento dell azione per tornare nel modo teatrale. Madre Coraggio e i suoi figli fu scritta da Brecht nel 1939, le musiche furono composte da Paul Dessau. Si tratta di una cronaca della guerra dei trent anni. In Madre Coraggio la guerra è, infatti, la protagonista: Madre Coraggio è un personaggio tipico della fase matura di Brecht, che si presenta come intrinsecamente dialettico. Le canzoni di questo dramma, anche se autonome, hanno sempre un rapporto diretto con l azione. Il linguaggio è semplice e diretto: Brecht nei suoi Scritti Teatrali spiega che Madre Coraggio è una cronaca nel senso di history per il teatro elisabettiano. Per quanto riguarda la fruizione, egli ritiene che questa cronaca lasci allo spettatore una condizione di obiettività, in grado di valutare i pro e i contro della vicenda, rendendolo critico 18. A livello drammaturgico Madre Coraggio appartiene completamente alla drammaturgia non aristotelica. In primo luogo la catarsi sparisce per cedere il posto alla fruizione critica 18 Cfr. B. Brecht, Scritti Teatrali III, cit., pp Itinera, N. 3, Pagina 120

16 e distanziata, e questo è realizzato attraverso i diversi espedienti della sua drammaturgia: l azione è frammentata e quindi presenta la vicenda in forma epica e non drammatica. Prima di ogni episodio c è un titolo che racchiude in forma sintetica l azione che sta per svolgersi, e in questo modo anticipa i fatti che verranno rappresentati, evitando la sorpresa nello spettatore. Non c è, inoltre, una curva drammatica tradizionale, ma ci sono delle contraddizioni dialettiche tra i personaggi, che non sono risolvibili. I personaggi, non sono costruiti psicologicamente, ma dialetticamente. Tutte queste caratteristiche portano a straniare la vicenda e a creare quindi una fruizione teatrale, ma che ha bisogno di personaggi mostrati nella loro pienezza, concentrati e assorbiti (per quanto riguarda l assorbimento). Nel caso di Madre Coraggio e i suoi figli analizzeremo la rappresentazione fatta prima nel 1948 e poi con il Berliner Ensemble (grazie al successo del 1948 al Deutsche Theater, gli fu permesso di costruire il Berliner Ensemble con l aiuto di Landhoff). Fu Erich Engel a costruire l insieme paratattico per Madre Coraggio. Su una tela vengono proiettati i titoli, il carro di Madre Coraggio rotola in avanti sul palco girevole il quale si muove in direzione opposta. Nella Weigal vive la contraddizione di Madre Coraggio ed è per questo che il suo personaggio è riuscito. Nelle prove, Brecht ha fatto in modo tale che molti attori per riuscire a straniare la vicenda aggiungessero dopo la propria battuta un disse, per far sì che la battuta diventasse in terza persona e distanziasse l attore 19. La scenografia fu creata da Teo Otto, si tratta di una cornice verticale formata da grandi schermi, oltre che da materiale di accampamento del secolo XVII. Il fondale è utile per le proiezioni. L illuminazione era uniforme e incolore, alla massima potenza per 19 Cfr. B. Brecht, R. Berlau, C. Hubalek, P. Palitzsch, K. Rulicke, Theaterabeit, fare teatro di Bertolt Brecht, sei allestimenti del Berliner Ensemble, a cura di H. Weigel e Berliner Ensemble, tr. it. di B. Bianchi, R. Fertonani, G. Manzoni, Il Saggiatore, Milano 1969, p Itinera, N. 3, Pagina 121

17 evitare atmosfere 20. Tutti gli elementi tipici del teatro epico invitano a una fruizione teatrale nel senso di Fried perché dipendono dallo spettatore e sono autoreferenziali. Ma, allo stesso tempo, e in particolare in quest opera, il fattore emozionale è presente anche nella fruizione, soprattutto nei momenti di più alta drammaticità (ad es. nella scena di Katrin con il tamburo). I dettagli che la Weigal dà al personaggio lo portano a vivere sulla scena con una forza intrinseca; è assorbita e concentrata nella sua azione, ma poi rompe tale atteggiamento, e assume quello critico e distanziato, invitando il fruitore a fare lo stesso. Passiamo ora all ultimo dramma che analizzeremo, L Anima buona del Sezuan. Questa parabola scenica fu caratterizzata da una lunga gestazione che inizia nel 1938 per finire nel 1943, data della prima mondiale, sotto la regia di Leonhard Steckel allo Schauspielhaus di Zurigo. L opera non contiene riferimenti a nessun luogo, né data, nonostante il titolo. Per Emilio Castellani, Brecht rappresenta una Cina semieuropeizzata 21. Nella drammaturgia dell Anima buona del Sezuan sono presenti elementi epici attraverso la contraddizione dialettica del bene e del male, sia nel personaggio protagonista, che nella intera parabola. Il conflitto, non viene risolto, ma lasciato aperto, il bene in un momento si trasforma in male per poter sopravvivere nella società, ma poi alla fine tutto rimane sospeso e la contraddizione dialettica rimane non risolta, quindi non c è una tradizionale curva drammatica, com è tipico delle opere non aristoteliche. Già attraverso il testo, la vicenda è straniata: tutti i quadri sono indipendenti l uno dall altro, i song sono momenti di chiarimento e di analisi delle scene, tutte le scene hanno un titolo. Nell epilogo, Brecht ripete più di una volta rivolgendosi allo spettatore: 20 Cfr. ibid, p Cfr. E. Castellani, Introduzione, in B. Brecht, L Anima buona del Sezuan, a cura di E. Castellani, Einaudi, Torino 1963, p. 7. Itinera, N. 3, Pagina 122

18 pensate. Sarà dunque il pubblico a trovare una propria soluzione alle contraddizioni lasciate aperte dall opera. Di questa forma si creano le basi per la fruizione distanziata. A livello drammaturgico, l opera è teatrale perché dipende dallo spettatore che è invitato a pensare sulle azioni che si svolgono in scena. Può comunque essere definita anche anti-teatrale perché il personaggio dell eroina è assorbito nella faticosa azione di rappresentare il buono e anche il cattivo per sopravvivere, questa concentrazione a sua volta è richiamata nello spettatore che guarda attentamente per poi potere criticare. A livello di messa in scena prenderemo adesso in considerazione il lavoro di Giorgio Strehler svolto nel , in questo allestimento il regista toglie le cineserie che avevano caratterizzato la versione del 1958, ed enfatizza maggiormente il dualismo e l opposizione dialettica dell opera con i costumi, la scenografia, la luce e la musica. I rimaneggiamenti sul testo originale causano una riduzione della durata dell opera e ne facilitano l allestimento. Per Catherine Douel Dell Agnola i tagli spezzano il ritmo, la regia è così più fluida, ma essi attenuano il distanziamento. Da queste piccole modifiche sembra che il carattere epico, proprio del testo frammentario e delle battute che portavano a un atteggiamento critico, siano tolte. Ecco, quindi, che il carattere teatrale (nel senso di Fried) dell opera viene meno. Rimane da capire se le caratteristiche proprie del teatro di Brecht riemergono nella messa in scena o se siano del tutto eliminate. La scenografia della messa in scena era formata da un girevole che occupava quasi tutta la scena e che aiutava a una non locazione dell azione. Il girevole era tappezzato da una tela plastificata grigia irregolare che con il gioco delle luci creava l effetto di pozzanghere di diverse profondità. Il fondale è bianco. La neutralizzazione della scena permette l intercambiabilità dei luoghi dell azione. Il sipario a ghigliottina che fu utilizzato è definito da 22 Per questa messa in scena cfr. C.D. Dell Agnola, Strehler e Brecht: L anima buona del Sezuan, 1981 studio di regia, Bulzoni, Roma Itinera, N. 3, Pagina 123

19 Strehler una brechtianata perché, come voleva Brecht, non copriva tutta l altezza del boccascena ed era leggero e fluttuante. Il sipario è quasi trasparente, in jersey di cotone fine; e permette il contatto tra palco e platea. Quindi, a livello scenografico, la messa in scena di Strehler presenta le caratteristiche tipiche del teatro epico, che permette il distanziamento, la coscienza critica e una fruizione teatrale. I costumi erano di due tipi secondo il carattere dei personaggi: si distinguono in quelli poveri, rammendati ma non laceri; e i personaggi cattivi e ricchi che indossavano occhiali oscuri come segno distintivo. La luce è forte su alcuni personaggi, che fa quasi scomparire il volto dell attore, per creare l anonimato psicologico. La musica e i song hanno un rapporto sociale con il processo gestuale che accompagnano, e l orchestra è a vista su un balcone dell avanscena, illuminata da proiettori e schermata da un siparietto trasparente, che lascia apparire solo l ombra degli strumenti e li deforma. La recitazione a volte è distanziata con l uso di battute quali egli disse, mentre a volte, come nel caso di Shui Ta, i gesti sono distanziati grazie all uso eccesivo della caricatura. Altre volte gli attori recitano di forma naturalista, piena di sensibilità ed emozione. Strehler, ha lavorato su un doppio registro perché, anche se sono presenti caratteristiche del teatro epico, quasi da manuale, dall altra parte usa anche un teatro più tradizionale, che potremmo chiamare naturalista. Così dunque in questa messa in scena i due poli della fruizione sono portati a compimento, a livello teatrale attraverso la scenografia, i costumi, la posizione dell orchestra, la recitazione di alcuni attori (es. Shui Ta); a livello anti-teatrale attraverso l uso del testo drammatico riducendo la durata e facendolo diventare più fluido e con la recitazione in particolare di Shen Te. La tesi che abbiamo voluto proporre individua nel teatro di Brecht una doppia fruizione. Nel nostro caso, per analizzare la fruizione del teatro brechtiano abbiamo adottato i postulati proposti da Fried, ossia Itinera, N. 3, Pagina 124

20 quelli relativi all assorbimento e alla teatralità. Abbiamo individuato nel lavoro di Brecht, come questi due tipi di fruizione, anche se contradditori, si presentino in forma dialettica. Brecht evidenzia nella fruizione del suo teatro tanto la distanzia critica quanto l emozione, e afferma che lo spettatore si commuove dopo aver capito razionalmente. Anche se il teatro dipenderà sempre dello spettatore affinché l opera d arte sia conclusa, ed è questo l effetto teatrale intrinseco proprio dell arte scenica, dall altra parte, l effetto catartico che la aveva sempre accompagnato, e che aveva permesso questo rapporto che Fried chiama anti-teatrale, in Brecht sparisce. In lui viene mantenuto e accentuato alla massima potenza l effetto teatrale, e allo stesso tempo viene ribaltato l effetto dell assorbimento perché non userà più la catarsi, ma solo un certo tipo di emozione che passa attraverso un processo di raziocinio. Itinera, N. 3, Pagina 125

MAGIC WORLD MAGIC ENGLISH. Laboratorio di inglese per bambini della scuola dell infanzia

MAGIC WORLD MAGIC ENGLISH. Laboratorio di inglese per bambini della scuola dell infanzia MAGIC WORLD MAGIC ENGLISH Laboratorio di inglese per bambini della scuola dell infanzia PERCHÉ UN LABORATORIO? Un laboratorio è «il luogo del fare e dell imparare facendo» Lo strumento ideale per dare

Dettagli

LA LINGUA DEL TEATRO CIVILE ANALISI DEI TESTI DI MARCO PAOLINI

LA LINGUA DEL TEATRO CIVILE ANALISI DEI TESTI DI MARCO PAOLINI UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FIRENZE FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE UMANISTICHE PER LA COMUNICAZIONE LA LINGUA DEL TEATRO CIVILE ANALISI DEI TESTI DI MARCO PAOLINI RELATORE Prof.

Dettagli

Prof. Alessandro Rizzi Laboratorio di Multimedia II

Prof. Alessandro Rizzi Laboratorio di Multimedia II CHI E UNO SCENEGGIATORE (scriptwriter; nel cinema: screenwriter) E uno autore che scrive per il cinema e ha il compito di trasformare un idea in linguaggio cinematografico. La sua funzione principale è

Dettagli

PER UN ANALISI DEL TESTO NARRATIVO

PER UN ANALISI DEL TESTO NARRATIVO PER UN ANALISI DEL TESTO NARRATIVO TRAMA PERSONAGGI TEMPO TESTO NARRATIVO SPAZIO NARRATORE TESTO NARRATIVO: un testo è narrativo quando è caratterizzato dallo sviluppo di una trama, dalla presenza di un

Dettagli

Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, 19 maggio 1762 Berlino, 27 gennaio 1814)

Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, 19 maggio 1762 Berlino, 27 gennaio 1814) Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, 19 maggio 1762 Berlino, 27 gennaio 1814) a cura di Pietro Gavagnin www.pgava.net Kant aveva voluto costruire una filosofia del finito. Fichte vuol costruire una filosofia

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO. Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA

ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO. Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA ISTITUTO COMPRENSIVO ANGELO MUSCO Il teatro a scuola DESCRIZIONE MODALITA ORGANIZZATIVA SCUOLA PRIMARIA PROGRAMMAZIONE ATTIVITA Insegnante Enrica Mallo ANNO SCOLASTICO 2015/16 Premessa Il laboratorio è

Dettagli

Il progetto Che carattere! ha il preciso scopo di creare collegamenti diretti, anzi, di interscambio tra lettura, scrittura e vita dei ragazzi.

Il progetto Che carattere! ha il preciso scopo di creare collegamenti diretti, anzi, di interscambio tra lettura, scrittura e vita dei ragazzi. Il progetto Che carattere! ha il preciso scopo di creare collegamenti diretti, anzi, di interscambio tra lettura, scrittura e vita dei ragazzi. narrazione, ma si sottovaluta l aspetto psicologico dei personaggi,

Dettagli

Verifica di italiano

Verifica di italiano Verifica di italiano Cognome Nome Classe Data Rispondere alle seguenti domande scegliendo una sola risposta: 1. L età del Romanticismo è: tra la fine del secolo X e la metà del secolo XIX tra la fine del

Dettagli

Come si analizza un opera d arte. 5 PASSI NELL ARTE un metodo per la lettura di un testo visivo

Come si analizza un opera d arte. 5 PASSI NELL ARTE un metodo per la lettura di un testo visivo Come si analizza un opera d arte 5 PASSI NELL ARTE un metodo per la lettura di un testo visivo CONOSCERE E CAPIRE IL LINGUAGGIO VISIVO E LE SUE REGOLE Un opera d arte trasmette sensazioni, emozioni e significati

Dettagli

Il linguaggio del corpo

Il linguaggio del corpo Il linguaggio del corpo laboratorio di espressività corporea Obiettivi generali scoperta e controllo delle possibilità di movimento del proprio corpo. presa di coscienza delle potenzialità comunicative

Dettagli

Il trasformista. #Tempo libero #Collaboratori #Teatro #Attore filodrammatico /8

Il trasformista. #Tempo libero #Collaboratori #Teatro #Attore filodrammatico /8 Già durante le prove Michael Gsell si cala completamente nel personaggio: nell opera teatrale «La morte nel villaggio» recita la parte dell ispettore. Il trasformista #Tempo libero #Collaboratori #Teatro

Dettagli

Y = ax 2 + bx + c LA PARABOLA

Y = ax 2 + bx + c LA PARABOLA LA PARABOLA La parabola è una figura curva che, come la retta, è associata ad un polinomio che ne definisce l'equazione. A differenza della retta, però, il polinomio non è di primo grado, ma è di secondo

Dettagli

VIDES CREDENDO ENSEMBLE

VIDES CREDENDO ENSEMBLE VIDES CREDENDO ENSEMBLE Se credi, vedi! Se hai Fede riesci a vedere l Invisibile. VIDES CREDENDO Nella Spiritualità, l Arte è intesa come manifestazione della Bellezza Divina sul piano Materiale. Nell

Dettagli

Manet/Magritte il momento decisivo impressionistico

Manet/Magritte il momento decisivo impressionistico Manet/Magritte il momento decisivo impressionistico Manet/Magritte il momento decisivo impressionisticodi Giuseppe Baiocchi del 04/06/2016 Mi è impossibile parlare di questo quadro, senza riferirmi al

Dettagli

Regia e messa in scena dal. naturalismo alle avangardie

Regia e messa in scena dal. naturalismo alle avangardie Regia e messa in scena dal naturalismo alle avangardie I primi Teatri d arte tra naturalismo nascita della regia Il duca di Meiningen 1865, fonda la compagnia dei Meininger con il regista Ludwig Chronegk

Dettagli

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA Campo d'esperienza: Linguaggi, creatività, espressione TRAGUAR TRAGUAR TRAGUAR 1, 2, 3 anno della Scuola dell'infanzia l'alunno segue con attenzione e con piacere

Dettagli

04 - Logica delle dimostrazioni

04 - Logica delle dimostrazioni Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 04 - Logica delle dimostrazioni Anno Accademico 013/014 D. Provenzano,

Dettagli

Autoritratto con cappello

Autoritratto con cappello Autoritratto con cappello Arturo Checchi Leonardo Liguori Anno scolastico 2010/2011 Classe 5 D Indice 1. Schedatura opera principale= A.C., Autoritratto con cappello 2. Confronto con un opera dello stesso

Dettagli

CHE COS'E' LA DRAMMATURGIA?

CHE COS'E' LA DRAMMATURGIA? CHE COS'E' LA DRAMMATURGIA? La drammaturgia è diversa dalla narrativa. Aristotele nella Poetica definisce la tragedia come imitazione di un'azione umana finalizzata a suscitare pietà e terrore e a liberare

Dettagli

Lettura di un opera d arte. Lettura formale di un opera d arte

Lettura di un opera d arte. Lettura formale di un opera d arte Lettura di un opera d arte Per leggere un opera d arte, 1) si analizzano i materiali e la tecnica con cui è stata creata; 2) si effettua la LETTURA FORMALE, analizzando gli elementi fondamentali di quella

Dettagli

venerdì 30 e sabato 31 marzo ore con il patrocinio della Provincia di Firenze presenta

venerdì 30 e sabato 31 marzo ore con il patrocinio della Provincia di Firenze presenta venerdì 30 e sabato 31 marzo ore 21.00 con il patrocinio della Provincia di Firenze presenta LA RAGAZZA DI BUBE di Carlo Cassola adattamento teatrale Biribò Toloni regia Biribo Toloni Costumi Antonio Musa

Dettagli

Come ascoltare i figli e come farsi ascoltare. Uno sguardo pedagogico centrato sull educazione

Come ascoltare i figli e come farsi ascoltare. Uno sguardo pedagogico centrato sull educazione 1 Come ascoltare i figli e come farsi ascoltare Uno sguardo pedagogico centrato sull educazione Come ascoltare 2 nei momenti normali e speciali a) Guardarlo negli occhi; b) Non fare qualcos altro; c) Ascoltare

Dettagli

ha tanto da fare qui come ha avuto tanto da fare là, Perché voi lo state facendo nella vostra dimensione,

ha tanto da fare qui come ha avuto tanto da fare là, Perché voi lo state facendo nella vostra dimensione, ha tanto da fare qui come ha avuto tanto da fare là, io dirigo il traffico da qui; non sapete quanto è meraviglioso saper aiutare da qui. Perché voi lo state facendo nella vostra dimensione, dove vivo

Dettagli

REMAKE. è sempre la stessa storia?

REMAKE. è sempre la stessa storia? REMAKE è sempre la stessa storia? IL FANTASMA DELL OPERA di Rupert Julian USA 1925 92 b/n con Lon Chaney, Mary Philbin, Norman Kerry di Joel Schumacher USA / GB 2004 143 colore con Gerard Butler, Emmy

Dettagli

ANNO ACCADEMICO

ANNO ACCADEMICO ANNO ACCADEMICO 2016-2017 Pratiche filosofiche e cura di sé - 7 Curare la comunicazione Carlo E. L. Molteni www.counselingfilosofico.it cel.molteni@gmail.com Che cosa significa per me comunicare? Quale

Dettagli

La struttura del testo narrativo. Prof. Valentina Felici

La struttura del testo narrativo. Prof. Valentina Felici La struttura del testo narrativo Prof. Valentina Felici http://felicidistudiare.com Gli elementi del testo narrativo IL NARRATORE Chi racconta i fatti. I PERSONAGGI Chi è coinvolto negli eventi e agisce

Dettagli

IL FIUME DEI PIANTI testo Zuzanna Konkel, Michela Appugliese regia Michela Appugliese, Enza De Rose

IL FIUME DEI PIANTI testo Zuzanna Konkel, Michela Appugliese regia Michela Appugliese, Enza De Rose PREMIO SPECIALE TEATRO CIVILE I.S.I.S. "Gabriele D'Annunzio" Gorizia IL FIUME DEI PIANTI testo Zuzanna Konkel, Michela Appugliese regia Michela Appugliese, Enza De Rose L impegno dei ragazzi e degli insegnanti

Dettagli

Per realizzare una bella immagine bisogna compiere, prima dello scatto, un certo numero di operazioni, tutte necessarie e tutte importanti.

Per realizzare una bella immagine bisogna compiere, prima dello scatto, un certo numero di operazioni, tutte necessarie e tutte importanti. Per realizzare una bella immagine bisogna compiere, prima dello scatto, un certo numero di operazioni, tutte necessarie e tutte importanti. La prima cosa che bisogna considerare prima di scattare una fotografia

Dettagli

Lo spazio di incontro con l altro: tra rischi e possibilità Dott.ssa Angela Maria Nitti

Lo spazio di incontro con l altro: tra rischi e possibilità Dott.ssa Angela Maria Nitti Lo spazio di incontro con l altro: tra rischi e possibilità Dott.ssa Angela Maria Nitti Ho avuto molta difficoltà a preparare la relazione per questo convegno. Uno dei motivi è legato alla mia paura di

Dettagli

LA MEDICINA, UN ENTUSIASMANTE SCOPERTA UN PROGETTO DELL ASSOCIAZIONE MERCURIO

LA MEDICINA, UN ENTUSIASMANTE SCOPERTA UN PROGETTO DELL ASSOCIAZIONE MERCURIO dagrandeanch IO LA MEDICINA, UN ENTUSIASMANTE SCOPERTA UN PROGETTO DELL ASSOCIAZIONE MERCURIO TITOLO LEZIONE APRI GLI OCCHI! FORMAT LA STRUTTURA DI OGNI LEZIONE (90/120 MINUTI), ISPIRATA AL MODELLO DELLE

Dettagli

CONSIGLIO. consigliare ed ascoltare col cuore

CONSIGLIO. consigliare ed ascoltare col cuore CONSIGLIO consigliare ed ascoltare col cuore IL DONO DEL CONSIGLIO Il dono del CONSIGLIO è la luce e la guida spirituale che ci orienta lungo il cammino della vita, che ci fa fare le scelte giuste per

Dettagli

La matematica come forma di comunicazione PRIN

La matematica come forma di comunicazione PRIN La matematica come forma di comunicazione PRIN 2009-2011 Introduzione Quanto è chiara l idea di comunicazione matematica? Possiamo distinguere il discorso matematico da tutti gli altri concentrandoci soltanto

Dettagli

Viaggio alla scoperta di «Matisse e il suo tempo»

Viaggio alla scoperta di «Matisse e il suo tempo» Viaggio alla scoperta di «Matisse e il suo tempo» Disciplina Arte e Immagine Collegamenti Interdisciplinari Storia, Geografia Premessa L amore per l arte non è una cosa che si può trasmettere, tuttavia

Dettagli

Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1

Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1 Luca Costabile Esercizi di Logica Matematica Dispensa Calcolo Proposizionale 1 Esercizio 1.12 Per dimostrare che per ogni funzione esiste una formula in cui compaiono le variabili tale che la corrispondente

Dettagli

Un corpo che non mente/ Stupidity testi originali del gruppo regia Silvia Scotti, Cosimo Gigante/ Francesco Marchi

Un corpo che non mente/ Stupidity testi originali del gruppo regia Silvia Scotti, Cosimo Gigante/ Francesco Marchi PREMIO SPECIALE TEATRO CIVILE LICEO G. MARCONI PARMA Un corpo che non mente/ Stupidity testi originali del gruppo regia Silvia Scotti, Cosimo Gigante/ Francesco Marchi Il Liceo Scientifico Marconi di Parma

Dettagli

Testata: Ottopagine Data: 7 Marzo 2014 Pag.: 10

Testata: Ottopagine Data: 7 Marzo 2014 Pag.: 10 Testata: Ottopagine Data: 7 Marzo 2014 Pag.: 10 Testata: Ottopagine Data: 7 Marzo 2014 Pag.: 10 Testata: Corriere dell Irpinia Data: 7 Marzo 2014 Pag.: 15 Testata: Corriere dell Irpinia Data: 7 Marzo 2014

Dettagli

Sand a Message for Christmas

Sand a Message for Christmas Sabbie luminose presenta: Sand a Message for Christmas storie natalizie di disegno su sabbia! Testo: Andrea De Simone Artista: Andrea De Simone Voci: Andrea De Simone, Roberto Frutti, Lara Frutti Tecnici

Dettagli

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI

PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI PROGETTO: I COLORI DELLE EMOZIONI L apprendimento nella scuola dell infanzia deve essere attivo, costruttivo e cooperativo e deve stimolare nei bambini la voglia di conoscere. Dai tre ai sei anni, infatti,

Dettagli

Non restare indietro. Laboratorio didattico sul libro di Carlo Greppi. Ludovico Jacopo Cipriani

Non restare indietro. Laboratorio didattico sul libro di Carlo Greppi. Ludovico Jacopo Cipriani Non restare indietro Laboratorio didattico sul libro di Carlo Greppi Ludovico Jacopo Cipriani 1 Il grande scrittore e corrispondente di guerra, Vasilij Grossman, disse: Chi scrive ha il dovere di raccontare

Dettagli

Scuola dell Infanzia M. Zoccatelli Dossobuono Verona UNITA' DI APPRENDIMENTO I.R.C. SUL NATALE

Scuola dell Infanzia M. Zoccatelli Dossobuono Verona UNITA' DI APPRENDIMENTO I.R.C. SUL NATALE Scuola dell Infanzia M. Zoccatelli Dossobuono Verona UNITA' DI APPRENDIMENTO I.R.C. SUL NATALE MOTIVAZIONE Il Natale è un tema significativo, che attrae molto i bambini, ma anche gli adulti per l 'atmosfera

Dettagli

INTRODUZIONE. La scelta di resocontare la mia esperienza di tirocinio nella tesi che conclude

INTRODUZIONE. La scelta di resocontare la mia esperienza di tirocinio nella tesi che conclude INTRODUZIONE La scelta di resocontare la mia esperienza di tirocinio nella tesi che conclude il percorso formativo della laurea triennale, nasce dall intendere il resoconto come uno strumento. Uno strumento

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE CURRICOLO VERTICALE DI ARTE E IMMAGINE. LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE INDICATORI DI COMPETENZA Esplorare i materiali a disposizione per utilizzarli con creatività. Comunicare, raccontare, esprimere

Dettagli

Le regole del buon video reporter

Le regole del buon video reporter SkyTG24perlescuole Introduzione L era digitale ha cambiato radicalmente il contesto lavorativo dei media. Per gli aspiranti giornalisti è necessario saperne sfruttarne al meglio le opportunità. Ora, tutti

Dettagli

Introduzione alla storia lezione n. 2. Prof. Marco Bartoli

Introduzione alla storia lezione n. 2. Prof. Marco Bartoli Introduzione alla storia lezione n. 2 Prof. Marco Bartoli una domanda che il passato pone al presente L incomprensione del presente nasce inevitabilmente dall ignoranza del passato. Ma non è forse meno

Dettagli

Hegel. Il sistema hegeliano in sintesi

Hegel. Il sistema hegeliano in sintesi Hegel I capisaldi del pensiero hegeliano 2 Il pensiero di Hegel rappresenta una delle più poderose sintesi filosofiche di tutti i tempi e grande è l influsso che ha esercitato sulla cultura europea dell

Dettagli

Il fotometro di Bunsen

Il fotometro di Bunsen Il fotometro di Bunsen Si chiama fotometro uno strumento che ci permette di misurare quanto è intensa la luce in un certo luogo confrontandola con un valore standard o con la luce proveniente da un altra

Dettagli

IL METODO. Supponiamo che ad una festa un amico ti offenda con brutte parole: Come ti sentiresti? Probabilmente arrabbiato

IL METODO. Supponiamo che ad una festa un amico ti offenda con brutte parole: Come ti sentiresti? Probabilmente arrabbiato IL METODO ABC Supponiamo che ad una festa un amico ti offenda con brutte parole: Come ti sentiresti? Probabilmente arrabbiato Ora fermiamoci a riflettere, e cerchiamo di esaminare bene l episodio: 1. Il

Dettagli

Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo

Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo 1904- in vita Ultimo degli allievi della scuola di Berlino. Allievo di K. Lewin e M.Wertheimer. 15/11/06 1 R. Arnheim noto in tutto il mondo per i suoi studi

Dettagli

PRINCIPI DI COMPOSIZIONE DELL IMMAGINE

PRINCIPI DI COMPOSIZIONE DELL IMMAGINE PRINCIPI DI COMPOSIZIONE DELL IMMAGINE L inquadratura è qualcosa di più di una semplice immagine: è un informazione visiva. Ovviamente alcune parti dell informazione sono più importanti di altre. In ogni

Dettagli

SCUOLETTA DI TEATRO PER BAMBINI E RAGAZZI

SCUOLETTA DI TEATRO PER BAMBINI E RAGAZZI SCUOLETTA DI TEATRO PER BAMBINI E RAGAZZI Il Teatro di Cestello propone un ampia offerta di percorsi formativi teatrali rivolti alla cittadinanza, coprendo tutte le fasce d età (dai 4 anni in poi) e le

Dettagli

Resoconto dell attività di tirocinio presso l A.I.P.O. Associazione Internazionale di Psicologia ed Oltre

Resoconto dell attività di tirocinio presso l A.I.P.O. Associazione Internazionale di Psicologia ed Oltre FACOLTÀ DI PSICOLOGIA 1 Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche per l Intervento Clinico per la Persona, il Gruppo e le Istituzioni TESI DI LAUREA Resoconto dell attività di tirocinio presso

Dettagli

CAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE

CAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE CAPITOLO 5 CHI SEI VERAMENTE è inscindibile da chi sei al livello più profondo. L Adesso Ci sono molte cose importanti nella tua vita, ma solo una conta in modo assoluto. Conta se hai successo o se fallisci

Dettagli

8.2 Cristina, Ha dato la sua opinione il 11/02/2013 Da solo 3.0 Patrizia, Ha dato la sua opinione il 09/02/2013 In coppia

8.2 Cristina, Ha dato la sua opinione il 11/02/2013 Da solo 3.0 Patrizia, Ha dato la sua opinione il 09/02/2013 In coppia LA MELA DI EVA - I MIEI ULTIMI 400 EURO FONTE: www.atrapalo.it Opinioni dei nostri utenti Tutti (24) (8) Buono Basato su 24 opinioni (5) Da solo (1) Voto complessivo 7.7 (10) Per lavoro (0) Per criterio

Dettagli

PON SCRITTURA CINEMATOGRAFICA 2012

PON SCRITTURA CINEMATOGRAFICA 2012 PON SCRITTURA CINEMATOGRAFICA 2012 CALENDARIO LEZIONI n. lezione giorno data orario n. ore (tot 50) 1 giovedì 12 aprile 15-17 2 2 lunedì 16 aprile 15-18 mercoledì 18 aprile 15-18 4 lunedì 2 aprile 15-18

Dettagli

Lezioni XII-XIII. Il passaggio potenza-atto e la nozione di movimento in Aristotele

Lezioni XII-XIII. Il passaggio potenza-atto e la nozione di movimento in Aristotele Lezioni XII-XIII Il passaggio potenza-atto e la nozione di movimento in Aristotele (Metaph. IX 1; 5-6; 8) (Phys. III 1-2) In Metafisica IX Aristotele approfondisce le nozioni di potenza e atto, che rimandano

Dettagli

VISITE E ATTIVITÀ DIDATTICHE. De Nittis e Tissot, pittori della vita moderna PER LE SCUOLE

VISITE E ATTIVITÀ DIDATTICHE. De Nittis e Tissot, pittori della vita moderna PER LE SCUOLE De Nittis e Tissot, pittori della vita moderna Palazzo della Marra, Barletta - 12 marzo 2006 / 02 luglio 2006 VISITE E ATTIVITÀ DIDATTICHE PER LE SCUOLE VISITA ANIMATA A CHI SI RIVOLGE: 6-18 anni DURATA:

Dettagli

LA SCUOLA DELL INFANZIA secondo le Nuove Indicazioni del 2012

LA SCUOLA DELL INFANZIA secondo le Nuove Indicazioni del 2012 LA SCUOLA DELL INFANZIA secondo le Nuove Indicazioni del 2012 IL LABORATORIO COME METODOLOGIA DI APPRENDIMENTO Il laboratorio è concepito come una METODOLOGIA DIDATTICA INNOVATIVA, in quanto facilita il

Dettagli

SCHEDA DIDATTICA INCONTRO 13 DICEMBRE 2012 L importanza del rapporto artista-artigiano per lo sviluppo culturale italiano Relatore: Tobia Scarpa

SCHEDA DIDATTICA INCONTRO 13 DICEMBRE 2012 L importanza del rapporto artista-artigiano per lo sviluppo culturale italiano Relatore: Tobia Scarpa 1 Guida all ascolto «l arte è qualche cosa di assolutamente necessario per l uomo, sia per chi la esegue, sia per chi la partecipa. 1a Comprensione, interpretazione, riflessione Perché l arte si rivela

Dettagli

Storia d'italia dal 1945 a oggi

Storia d'italia dal 1945 a oggi CARLO, ETTORE, MARIA E LA REPUBBLICA Storia d'italia dal 1945 a oggi Patrocinio di Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento Una co-produzione di Coordinamento Teatrale Trentino e Associazione

Dettagli

CURRICOLO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ARTE e IMMAGINE - PRIMO ANNO COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE

CURRICOLO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ARTE e IMMAGINE - PRIMO ANNO COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE ISTITUTO COMPRENSIVO G. Rodari 32035 SANTA GIUSTINA (Belluno) Telefono e Fax 0437/858165-858182 C.F. 82003030259 segreteria@rodari.org - dirigenza@rodari.org - www.rodari.org CURRICOLO DELLA SCUOLA SECONDARIA

Dettagli

MUSICA. COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: Consapevolezza ed espressione culturale

MUSICA. COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: Consapevolezza ed espressione culturale MUSICA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: Consapevolezza ed espressione culturale Specifico formativo della disciplina : La musica favorisce la comunicazione, lo sviluppo della dimensione estetica, l espressione

Dettagli

I tipi ideali di musicista : H. Becker, La cultura di un gruppo deviante. Il musicista da ballo

I tipi ideali di musicista : H. Becker, La cultura di un gruppo deviante. Il musicista da ballo I tipi ideali di musicista : H. Becker, La cultura di un gruppo deviante. Il musicista da ballo La sottocultura dei musicisti da ballo si sviluppa principalmente in opposizione ai non musicisti, definiti

Dettagli

Progetto DSA: Guida al metodo di studio

Progetto DSA: Guida al metodo di studio Progetto DSA: Guida al metodo di studio CESPD - Centro Studi e Ricerche per la Disabilità Scuola di Psicologia Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia Scuola di Ingegneria Dipartimento di

Dettagli

Picasso, artista della scomposizione

Picasso, artista della scomposizione , artista della scomposizione Pablo è stato uno degli artisti più innovativi del Novecento con le sue figure scomposte che hanno caratterizzato il periodo cubista e determinato un cambiamento radicale

Dettagli

L insegnante: un profilo di qualità

L insegnante: un profilo di qualità LA FORMAZIONE DEI FORMATORI DEGLI INSEGNANTI Educare lo sguardo. La qualità delle relazioni a scuola (G. Messetti) Rovereto, 11 dicembre 2010 L insegnante: un profilo di qualità Professionista riflessivo

Dettagli

SPETTACOLO. del 25 novembre 2012

SPETTACOLO. del 25 novembre 2012 SPETTACOLO del 25 novembre 2012 presso il teatro Manzoni Milano CONTRIBUTI DI : Matteo Martinoli, 3 A scientifico Giulia Cantaluppi, III A classico Alessandro De Martini, III A classico Raffaele Riva,

Dettagli

Tecniche di Vendita 17 Giugno 2013

Tecniche di Vendita 17 Giugno 2013 Tecniche di Vendita 17 Giugno 2013 AGENDA le tecniche di vendita La tua strategia di vendita 2 Le slide di questo corso puoi scaricarle nel sito: www.wearelab.com www.brunobruni.it 3 BREVE RIEPILOGO Cambio

Dettagli

Parent Training Relazionale Genitoriale

Parent Training Relazionale Genitoriale Parent Training Relazionale Genitoriale Studio di Psicologia e Psicoterapia Vasco de Gama Dott. Alberto Stilgenbauer Viale Vasco de Gama 66, Ostia Lido (Roma) 00121 3281610542 C è bisogno non tanto di

Dettagli

Il pensiero di Norberto Bobbio nelle nostre ricerche. SMS Norberto Bobbio Torino Classe 3 D

Il pensiero di Norberto Bobbio nelle nostre ricerche. SMS Norberto Bobbio Torino Classe 3 D Il pensiero di Norberto Bobbio nelle nostre ricerche SMS Norberto Bobbio Torino Classe 3 D Diritto e rovescio I ragazzi vivono immersi in alcuni diritti fondamentali della cui esistenza non si accorgono.

Dettagli

Mario Albertini. Tutti gli scritti VI a cura di Nicoletta Mosconi. Società editrice il Mulino

Mario Albertini. Tutti gli scritti VI a cura di Nicoletta Mosconi. Società editrice il Mulino Mario Albertini Tutti gli scritti VI. 1971-1975 a cura di Nicoletta Mosconi Società editrice il Mulino Nota per la Giunta esecutiva del Mfe (20 dicembre 1975) Nella situazione politica c è un elemento

Dettagli

PROGETTAZIONE ANNUALE: ARTE E IMMAGINE Classe 3 Scuola Secondaria di 1 grado

PROGETTAZIONE ANNUALE: ARTE E IMMAGINE Classe 3 Scuola Secondaria di 1 grado PROGETTAZIONE ANNUALE: ARTE E IMMAGINE Classe 3 Scuola Secondaria di 1 grado COMPETENZE SPECIFICHE DELLA DISCIPLINA: 1- Esprimersi e comunicare o Ideare e progettare elaborati ricercando soluzioni creative

Dettagli

FICCAR LO VISO A FONDO

FICCAR LO VISO A FONDO USCITA DIDATTICA STRADA PER LA COMPETENZA FICCAR LO VISO A FONDO (Dante. Inferno, Canto IV, v. 11) SCUOLE PARROCCHIALI SAN BIAGIO FICCAR LO VISO A FONDO Dante DESIDERA GUARDARE A FONDO, CAPIRE IN PROFONDITÁ

Dettagli

Con Camper e aereo.in giro per il mondo

Con Camper e aereo.in giro per il mondo SEZIONE BLU INSEGNANTE DANESE MARA Con Camper e aereo.in giro per il mondo Scuola dell infanzia S. Giovanni Bosco Anno scolastico 2016/17 MOTIVAZIONE A partire dall esperienza e osservazione dei bambini

Dettagli

Un progetto dell Istituto scolastico di Porza in collaborazione con l Assemblea dei genitori e l Ispettorato scolastico

Un progetto dell Istituto scolastico di Porza in collaborazione con l Assemblea dei genitori e l Ispettorato scolastico Un progetto dell Istituto scolastico di Porza in collaborazione con l Assemblea dei genitori e l Ispettorato scolastico Anno scolastico 2010 / 2011 Non possiamo andare avanti così! I guai a ricreazione,

Dettagli

Percorso su LIM da Kant all idealismo

Percorso su LIM da Kant all idealismo Percorso su LIM da Kant all idealismo CRITICA DELLA RAGION (PURA) PRATICA NON EMPIRICA VOLONTA Massime «SE.. Devi> Imperativi Imperativi ipotetici Imperativo categorico «Tu devi» Formulazioni dell imperativo

Dettagli

Donald Woods Winnicott: l emergere dell esperienza del Sé

Donald Woods Winnicott: l emergere dell esperienza del Sé Winnicott Donald Woods Winnicott: l emergere dell esperienza del Sé Attraverso la sua esperienza di pediatra e di psicoanalista, Winnicott ha condotto osservazioni sullo sviluppo infantile con la capacità

Dettagli

Esperienze di narrazione con i figli

Esperienze di narrazione con i figli SIPO, 6 NOVEMBRE 2009 Esperienze di narrazione con i figli Dr.ssa Lucia Caligiani S.S.Psiconcologia Dr.ssa Isabella Lapi U.F.Salute mentale infanzia - adolescenza sud est Progetto A.L.B.A Progetto alba

Dettagli

Il Metodo Stanislavskij: valenza psicologica e potenzialità per la psicoterapia di gruppo

Il Metodo Stanislavskij: valenza psicologica e potenzialità per la psicoterapia di gruppo MONICA CUVERTINO Il Metodo Stanislavskij: valenza psicologica e potenzialità per la psicoterapia di gruppo ON EDIZIONI Il Metodo Stanislavskij: valenza psicologica e potenzialità per la psicoterapia di

Dettagli

Maiuscole e minuscole

Maiuscole e minuscole Maiuscole e minuscole Abilità interessate Distinguere tra processi induttivi e processi deduttivi. Comprendere il ruolo e le caratteristiche di un sistema assiomatico. Riconoscere aspetti sintattici e

Dettagli

DIDATTICA DELL ITALIANO L2) PER LA SCUOLA PRIMARIA E DELL INFANZIA. Dott.ssa Fallea Floriana

DIDATTICA DELL ITALIANO L2) PER LA SCUOLA PRIMARIA E DELL INFANZIA. Dott.ssa Fallea Floriana DIDATTICA DELL ITALIANO (L1-L2) L2) PER LA SCUOLA PRIMARIA E DELL INFANZIA IL TESTO NARRATIVO LETTERARIO Un testo narrativo è, un testo nel quale la storia narrata ha in se stessa la sua ragione d'essere,

Dettagli

Avvertenza. L autore, là dove lo ha ritenuto necessario, ha adattato e modificato la traduzione italiana rendendola più fedele al testo originale,

Avvertenza. L autore, là dove lo ha ritenuto necessario, ha adattato e modificato la traduzione italiana rendendola più fedele al testo originale, A11 Avvertenza. L autore, là dove lo ha ritenuto necessario, ha adattato e modificato la traduzione italiana rendendola più fedele al testo originale, riportato nelle note a piè di pagina. Maria Teresa

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA Anno accademico 2015-2016 Corso di Pedagogia Lezione 05/4/2016 Loredana La Vecchia Dalla prospettiva del soggetto* malattia ü Evento traumatico (che perturba) ü Minaccia

Dettagli

Scuola primaria classe prima. Integrare i diversi linguaggi ed essere in grado di utilizzare i diversi codici della comunicazione.

Scuola primaria classe prima. Integrare i diversi linguaggi ed essere in grado di utilizzare i diversi codici della comunicazione. Scuola primaria classe prima competenze disciplinari 1 Usare gli elementi di base del linguaggio visuale per osservare e descrivere immagini statiche quali fotografie, manifesti, opere d'arte e messaggi

Dettagli

PROPOSTE DIDATTICHE DELLA BIBLIOTECA A.S. 2016\2017

PROPOSTE DIDATTICHE DELLA BIBLIOTECA A.S. 2016\2017 PROPOSTE DIDATTICHE DELLA BIBLIOTECA A.S. 2016\2017 Note generali: gli incontri hanno una durata di 1h e 30 min. Ai fini dell iscrizione in biblioteca è necessario che l insegnante ritiri preventivamente

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA DELL INFANZIA con riferimento alle competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012

CURRICOLO SCUOLA DELL INFANZIA con riferimento alle competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 CURRICOLO SCUOLA DELL INFANZIA con riferimento alle competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 I CAMPI DI ESPERIENZA LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE I CAMPI D ESPERIENZA (prevalenti e concorrenti)

Dettagli

Progetti extracurriculari Presso il nostro Istituto sono attivati percorsi per l ampliamento dell offerta formativa. Progetto-Laboratorio Teatrale

Progetti extracurriculari Presso il nostro Istituto sono attivati percorsi per l ampliamento dell offerta formativa. Progetto-Laboratorio Teatrale Progetti extracurriculari Presso il nostro Istituto sono attivati percorsi per l ampliamento dell offerta formativa. Per gli alunni della Scuola Primaria Pestalozzi di Brezza Progetto-Laboratorio Teatrale

Dettagli

SCHEDA DIDATTICA INCONTRO 8 NOVEMBRE 2012 Il teatro come motore di civiltà e di identità culturale Relatore: Alessandro Gassman

SCHEDA DIDATTICA INCONTRO 8 NOVEMBRE 2012 Il teatro come motore di civiltà e di identità culturale Relatore: Alessandro Gassman 1 Guida all ascolto «il teatro è luogo di incontro, è luogo di scambio». 1a Comprensione, interpretazione, riflessione Rifletti sul significato dell incontro e del confronto in teatro e sull arricchimento

Dettagli

LA BIBLIOTECA RAGAZZI ROSY PATERNICÒ e SILVANA PRINI del Comune di Pavia

LA BIBLIOTECA RAGAZZI ROSY PATERNICÒ e SILVANA PRINI del Comune di Pavia LA BIBLIOTECA RAGAZZI ROSY PATERNICÒ e SILVANA PRINI del Comune di Pavia CHE COS È, CHE COSA FA, PERCHÉ e DOVE SI TROVA: La Biblioteca Ragazzi del Comune di Pavia è uno spazio pubblico aperto a tutti.

Dettagli

Vasco Rossi - Brava. La Canzone. 2. I seguenti titoli di giornale si riferiscono ad un cantante. Sapete dire di chi si tratta?

Vasco Rossi - Brava. La Canzone. 2. I seguenti titoli di giornale si riferiscono ad un cantante. Sapete dire di chi si tratta? Vasco Rossi - Brava La Canzone 1. Quali cantanti italiani conoscete? 2. I seguenti titoli di giornale si riferiscono ad un cantante. Sapete dire di chi si tratta? Grande talento, ironico, con i suoi contrasti

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MARCONI

ISTITUTO COMPRENSIVO MARCONI ISTITUTO COMPRENSIVO MARCONI SCUOLA DELL INFANZIA MAGGIOLINO - GAGGIO ANNO SCOLASTICO 2010/2011 TITOLO PROGETTO: IL MONDO DELLE STREGHE DESTINATARI: Sezione B, i bambini dei cinque anni; DURATA: da gennaio

Dettagli

1 IO -PERSONA. Nella costruzione dell amore Il mio corpo cambia e si costruisce la mia identità

1 IO -PERSONA. Nella costruzione dell amore Il mio corpo cambia e si costruisce la mia identità Nella costruzione dell amore Il mio corpo cambia e si costruisce la mia identità Quand ero bambino, parlavo da bambino ( ) Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l ho abbandonato 1 Cor 13,11 1 Nella

Dettagli

PERCHE L ARIA. L ARIA ARIA ARIA ARIA l ARIA ARIA ARIA ARIA

PERCHE L ARIA. L ARIA ARIA ARIA ARIA l ARIA ARIA ARIA ARIA 1 PERCHE L ARIA. Sin dallo scorso anno scolastico 2010/2011 abbiamo pensato fosse importante iniziare, con i bambini affidati alle nostre cure, a porre l attenzione verso la natura, il rispetto nei confronti

Dettagli

A SCUOLA DI GUGGENHEIM 2006/2007

A SCUOLA DI GUGGENHEIM 2006/2007 A SCUOLA DI GUGGENHEIM 2006/2007 L EMOZIONALE NELL ARTE ARTE SCUOLA PRIMARIA V. ZANIBON PADOVA INS. FRANCA CANCELLIERI CLASSI IV A - IV B IL PROGETTO Studio di punto, linea, colore e alcune esperienze

Dettagli

La Cenerentola di Gioachino Rossini

La Cenerentola di Gioachino Rossini in collaborazione con presenta con il patrocinio di metodo didattico per l apprendimento dell opera lirica La Scuola BENEDETTA CAMBIAGIO collabora con la l associazione Europa in Canto che promuove a livello

Dettagli

IMMAGINI, SUONI, COLORI (ARTE E IMMAGINE)

IMMAGINI, SUONI, COLORI (ARTE E IMMAGINE) IMMAGINI, SUONI, COLORI (ARTE E IMMAGINE) COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE FONTI DI LEGITTIMAZIONE: - RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO 18/12/2006

Dettagli

La Commedia. MONCALIERI Limone Fonderie Teatrali. Venerdì 16.IX.2011 ore 21. REPLICA sabato 17.IX.2011 ore 21

La Commedia. MONCALIERI Limone Fonderie Teatrali. Venerdì 16.IX.2011 ore 21. REPLICA sabato 17.IX.2011 ore 21 MONCALIERI Limone Fonderie Teatrali La Commedia Venerdì 16.IX.2011 ore 21 REPLICA sabato 17.IX.2011 ore 21 La Commedia Prima assoluta coreografia e direzione di Emio Greco Pieter C. Scholten creazione

Dettagli

Arte e Immagine Classe Prima

Arte e Immagine Classe Prima Arte e Immagine Classe Prima Traguardi Obiettivi di apprendimento Contenuti Attività Competenze chiave e di cittadinanza L alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre

Dettagli

Progettazione curricolare di Musica Ambito Fruizione musicale

Progettazione curricolare di Musica Ambito Fruizione musicale Progettazione curricolare di Musica Ambito Fruizione musicale Dalle Indicazioni nazionali Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di I grado Traguardi sviluppo delle competenze Sviluppare

Dettagli

LABORATORIO TEATRALE LA STORIA DI TUTTE LE STORIE - TEATRO CON GIANNI RODARI

LABORATORIO TEATRALE LA STORIA DI TUTTE LE STORIE - TEATRO CON GIANNI RODARI LABORATORIO TEATRALE LA STORIA DI TUTTE LE STORIE - TEATRO CON GIANNI RODARI Il progetto di laboratorio teatrale La storia di tutte le storie - Teatro con Gianni Rodari nasce dall assunto che l animazione

Dettagli

La Talpa del Perú. G. Mezzetti 27 novembre 2004

La Talpa del Perú. G. Mezzetti 27 novembre 2004 La Talpa del Perú G. Mezzetti 27 novembre 2004 Quello che viene qui presentato è un gioco non nuovo e abbastanza noto, descritto sia in libri di giochi matematici, sia in libri per ragazzi (se non ricordo

Dettagli