Research Paper. Le competenze per vivere e lavorare oggi I S F O L. Principali evidenze dall Indagine PIAAC ISSN X

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1 Research Paper I S F O L Le competenze per vivere e lavorare oggi Principali evidenze dall Indagine PIAAC A cura di Gabriella Di Francesco ISSN X Collana Isfol Research Paper numero 9 - ottobre

2 La collana Isfol Research Paper raccoglie elaborati a carattere tecnico-scientifico su temi di interesse istituzionale. I testi della collana, che sono sottoposti a peer review, rappresentano esiti di studi o analisi in corso d'opera e vengono contestualizzati in un esplicito quadro tematico/ metodologico. L Isfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, è un Ente pubblico di ricerca che opera nel campo della formazione, del lavoro e delle politiche sociali. Svolge attività di studio, consulenza ed assistenza tecnica, ponendosi a supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, così come delle altre istituzioni nazionali, regionali e locali che intervengono nei sistemi del mercato del lavoro, dell apprendimento lungo tutto l arco della vita e dell inclusione sociale. L Istituto collabora con organismi sia pubblici che privati, fa parte del Sistema Statistico Nazionale e svolge il ruolo di assistenza tecnico-scientifica per le azioni di sistema del Fondo sociale europeo. L Isfol è Agenzia nazionale Lifelong Learning Programme, programma settoriale Leonardo da Vinci. Presidente: Pier Antonio Varesi Direttore: Paola Nicastro Riferimenti: Corso d Italia, Roma Tel web: La Collana Isfol Research Paper è curata da Isabella Pitoni Responsabile del Servizio per la Comunicazione e la divulgazione scientifica Nel paper sono riportate le principali evidenze dei risultati nazionali dell Indagine PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) promossa dall OCSE e realizzata dall ISFOL nell ambito del Progetto Analisi e Valutazione delle competenze degli adulti: la strategia PIAAC. Il rapporto conclusivo sarà disponibile entro il L indagine PIAAC è stata finanziata nell ambito del PON del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Azioni di sistema (Ob. Competitività) e Governance e Azioni di Sistema (Ob. Convergenza) Asse Capitale Umano Ob. specifico 3.1, in attuazione dei Piani Isfol di competenza della Direzione Generale Politiche attive e passive del lavoro. Gruppo di lavoro: Gabriella Di Francesco (Responsabile, National Project Manager); Manuela Amendola (National Training Manager); Michela Bastianelli (National Quality Manager, Ethics and Privacy Manager); Filomena Bellusci (Researcher); Giovanna Di Castro (Researcher); Simona Mineo (IT Coordinator, National Data Manager, Vice- national sampling Manager); Ilaria Piperno (Researcher); Fabio Roma (National Project Manager Assistant). Sviluppo Database: Simona Mineo (Isfol). Hanno partecipato in qualità di esperti: Stefano Falorsi; Vittoria Gallina; Giovanni Passarelli. Sono autori del testo: Gabriella Di Francesco (premessa e cap. 1); Manuela Amendola (schede 7, 9); Michela Bastianelli (scheda 8); Filomena Bellusci (scheda 11); Giovanna Di Castro (schede 3, 4); Simona Mineo (schede 1, 5, 6, 7, 12); Ilaria Piperno (scheda 10); Fabio Roma (scheda 8). Testo chiuso a settembre Le opinioni espresse in questo lavoro impegnano la responsabilità degli autori e non necessariamente riflettono la posizione dell ente. Copyright (C) [2013] [ISFOL] Quest'opera è rilasciata sotto i termini della licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0. Italia License. ( Coordinamento editoriale: Pierangela Ghezzo Editing: Anna Nardone Contatti: editoria@isfol.it ISBN

3 ABSTRACT LE COMPETENZE PER VIVERE E LAVORARE OGGI PRINCIPALI EVIDENZE DALL INDAGINE PIAAC Questo paper presenta le prime evidenze empiriche emerse dal Programma OCSE PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), realizzato in Italia dall ISFOL su incarico e sotto la responsabilità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Queste prime evidenze empiriche fanno riferimento ai dati italiani e riguardano la distribuzione delle competenze tra la popolazione adulta italiana con età compresa tra i 16 e i 65 anni. I dati sono stati raccolti nel PIAAC è un indagine internazionale per la valutazione delle competenze degli adulti (16-65 anni), promossa dall OCSE e realizzata in 24 Paesi di Europa, America e Asia. PIAAC rappresenta l evoluzione delle indagini IALS (International Adult Literacy Survey) e ALL (Adult Literacy and Lifeskills Survey) sugli adulti ed è complementare all indagine PISA, dedicata all analisi dei livelli di competenza degli studenti (15enni). PIAAC si focalizza sulle competenze cognitive e lavorative necessarie ad assicurare un attiva partecipazione all economia e alla società del XXI Secolo. Le persone intervistate rappresentative della popolazione adulta italiana sono stati adulti lavoratori e non, con età compresa tra i 16 e i 65 anni, residenti in Italia. Il paper presenta i risultati più interessanti dell indagine principale. Questa indagine ha visto coinvolti circa 4600 rispondenti, selezionati da famiglie estratte dalle liste anagrafiche dei Comuni italiani. SKILLS FOR LIFE AND WORK KEY FINDINGS FROM THE PIAAC SURVEY This research paper aims to present the preliminary, empirical evidences from the OECD Programme for the International Assessment of Adult Competencies (PIAAC), underway in Italy under the scientific responsibility of ISFOL and commissioned by the Ministry of Employment and Social Policies. These empirical evidences are related to the Italian data and regard the distribution of competencies among the Italian adult population. Data have been collected in PIAAC is a study geared to assessing the competencies of the adult population and follows on from the Programme for International Student Assessment (PISA), the Adult Literacy and Lifeskills Survey (ALL), and the International Adult Literacy Survey (IALS). PIAAC focuses on the cognitive and workplace skills that are required for successful participation in the economy and society of the 21st century. The study respondents are employed and unemployed adults aged years a representative sample of the Italian population - residing in Italy. The paper presents the most interesting results of the main survey. This survey involved about 4600 respondents from households taken from Italian municipal registry office lists. ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013 3

4 Parole chiave: PIAAC-OCSE, competenze, valutazione delle competenze degli adulti, abilità lavorative, competenze chiave, numeracy, literacy, job requirement approach, test cognitivi Keywords: PIAAC-OCSE, competencies, assessment of adult competencies, work skills, key competencies, numeracy, literacy, job requirement approach, cognitive test. PER CITARE IL PAPER: Le competenze per vivere e lavorare oggi Principali evidenze dall Indagine PIAAC, Roma, Isfol, 2013 (Isfol Research Paper, 9) 4 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

5 INDICE PREFAZIONE... 6 PARTE I INTRODUZIONE E CRITERI DI LETTURA... 8 PREMESSA L indagine PIAAC: alcune indicazioni nella lettura ed interpretazione dei risultati Le competenze misurate in PIAAC Gli obiettivi di PIAAC I livelli di competenza PIAAC La lettura dei dati in termini di nessi di causa-effetto PARTE II - SCHEDE DI SINTESI DEI RISULTATI NAZIONALI Scheda 1. Come evolvono le Competenze nella popolazione italiana Scheda 2. Il Confronto internazionale Scheda 3. Parità di genere nelle competenze Scheda 4. Il peso dell istruzione Scheda 5. Il ruolo dell età nello sviluppo delle competenze Scheda 6. Competenze e status occupazionale (la situazione di chi non lavora) Scheda 7. Il ruolo decisivo della collocazione geografica Scheda 8. Le competenze sul lavoro e il mismatch Scheda 9. La partecipazione degli adulti alle attività di istruzione e formazione. Il vantaggio della formazione Scheda 10. Le competenze dei migranti Scheda 11. Le abilità ICT Scheda 12. I gruppi sociali più svantaggiati in termini di competenze Bibliografia ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013 5

6 PREFAZIONE Il lavoro annuale di ogni Nazione è il fondo da cui essa trae tutte le cose necessarie e utili per la vita di Adam Smith La Ricchezza delle Nazioni Come è noto, uno dei fattori principali su cui l Italia può fondare il suo sviluppo economico e sociale, in mancanza di materie prime, è rappresentato dalle competenze dei suoi cittadini. Per questo motivo, l utilizzo sempre più esteso di innovazioni, non solo tecnologiche, nei vari settori e la globalizzazione aggiungono una forte pressione nel trovare politiche adeguate a garantire che le persone abbiano le competenze necessarie per vivere e lavorare nella società del XXI secolo. In questa prospettiva assume dunque grande rilievo la conoscenza dei livelli di competenze posseduti dai cittadini italiani tra i 16 ed i 65 anni, l identificazione dei processi di acquisizione e sviluppo delle stesse, l individuazione di categorie o aree territoriali che denotano particolari sofferenze. Il presente paper ISFOL-PIAAC illustra i risultati di un indagine promossa dall OCSE. Più precisamente si tratta del primo ciclo dell Indagine sulle competenze degli Adulti, realizzata nell ambito del Programme for the International Assessment for Adult competencies (PIAAC). A questa iniziativa, svolta nel periodo , hanno aderito 24 Paesi di tutto il mondo; essa ha quindi il pregio di consentire un approccio comparato, assai utile nella valutazione della competitività del nostro Paese. In Italia l indagine è stata realizzata dall ISFOL su incarico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L indagine PIAAC consente ai Paesi aderenti al Programma di disporre di una base dati statisticamente valida al fine di valutare l efficacia dei sistemi di istruzione e formazione relativamente alle competenze chiave, gli effetti che queste hanno nel posizionare i lavoratori nel mercato del lavoro, quali risultano essere le migliori politiche per accrescere l occupabilità e per favorire sistemi di apprendimento durante tutto l arco della vita. Il quadro complessivo di ciascun Paese già in sé ricco di importanti informazioni beneficia, inoltre, del confronto internazionale. I risultati relativi all Italia non possono non essere fonte di preoccupazione, per i gravi problemi che denunciano. Il nostro Paese si colloca all ultimo posto della graduatoria nelle competenze alfabetiche (literacy), anche se rispetto alle precedenti indagini OCSE la distanza dagli altri Paesi si è ridotta. Inoltre l Italia risulta penultima nelle competenze matematiche (numeracy), fondamentali per affrontare e gestire problemi di natura matematica nelle diverse situazioni della vita adulta. Accanto alle ombre emergono, invero, anche alcune luci: assai positiva la tendenza al miglioramento dei livelli di competenza del segmento femminile; 6 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

7 si riscontra inoltre un processo di contenimento dell analfabetismo. Diminuisce, rispetto alle precedenti indagini internazionali (IALS e ALL), la percentuale di popolazione che si posiziona nei livelli più bassi di competenza (la quota sotto il livello 1 passa dal 14% a circa il 5,5%), mentre è aumentata al contempo la percentuale di popolazione a livello 2 (dal 34,5% al 42,3%); si riduce la forbice tra giovani e anziani. Il gap tra la fascia dei 16-24enni e la fascia dei 55-64enni passa, per quanto riguarda le competenze alfabetiche, da 63 punti delle precedenti indagini ai 30 di PIAAC; con un miglioramento delle fasce di età più mature; infine si riduce lo scarto con la media OCSE relativamente alle competenze alfabetiche e si riscontra un miglioramento complessivo del ranking dell Italia rispetto alle altre indagini svolte negli ultimi anni, mentre gran parte degli altri Paesi rimane stabile. La diffusione di questo pape rappresenta, ovviamente, solo il primo passo per favorire la riflessione sui risultati dell indagine ISFOL-PIAAC. Ad essa faranno seguito specifici convegni e seminari volti a consentire la più ampia partecipazione delle istituzioni e delle forze politiche e sociali nella costruzione di adeguate politiche. PRESIDENTE ISFOL Pier Antonio Varesi ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013 7

8 PARTE I INTRODUZIONE E CRITERI DI LETTURA 8 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

9 PREMESSA Il Programma PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies) è un indagine internazionale per la valutazione delle competenze degli adulti (16-65 anni), promossa dall OCSE 1 e realizzata in 24 Paesi di Europa, America e Asia. PIAAC rappresenta l evoluzione delle indagini IALS (International Adult Literacy Survey) e ALL (Adult Literacy and Lifeskills Survey) sugli adulti ed è complementare all indagine PISA, dedicata all analisi dei livelli di competenza degli studenti (15enni). Nel corso del 2008 l Italia ha aderito all indagine internazionale; l attuazione e il coordinamento della partecipazione italiana sono responsabilità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in accordo con il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. L ISFOL ha avuto l incarico di progettare e realizzare l indagine campionaria per quanto concerne il territorio nazionale italiano e di realizzare il rapporto nazionale. I dati sono stati raccolti nel periodo da agosto 2011 a marzo 2012 ed una sintesi dei principali risultati sono presentati in questo documento. PIAAC si focalizza sulle competenze cognitive e lavorative necessarie ad assicurare un attiva partecipazione all economia e alla società del XXI Secolo. I dati che sono forniti contribuiscono all analisi dei legami tra le competenze cognitive chiave e un vasto spettro di variabili demografiche ed economico-sociali. Con questi dati PIAAC consente una migliore comprensione del collegamento esistente tra competenze, mercato del lavoro e istruzione, consente di capire quanto e se le competenze chiave (definite dall OCSE information processing skills) hanno effettivamente un ruolo nel miglioramento delle prospettive occupazionali delle fasce di popolazione a rischio ed esamina il match o il mismatch esistente tra le competenze offerte e quelle richieste. Come è stata gestita l'indagine sulle competenze degli adulti (PIAAC) Lo sviluppo e la realizzazione di PIAAC è stata supervisionata da un Board (BPC) composto dai Paesi partecipanti e dall OCSE. Un consorzio internazionale, capitanato da ETS (Educational Testing Service) e composto dalle seguenti organizzazioni: WESTAT; IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement); capstan (Linguistic Quality Control); ROA (The Research Centre for Education and the Labour Market); DIPF (Deutsche Institut für Internationale Pädagogische 1. OECD (2013), OECD Skills Outlook 2013: First Results from the Survey of Adult Skills, OECD Publishing. OECD (2013), The Survey of Adult Skills: Reader s Companion, OECD Publishing. ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013 9

10 Forschung); GESIS-ZUMA (German Social Science Infrastructure Services - Centre for Survey Research and Methodology), è stato responsabile dello sviluppo del questionario, degli strumenti, e della piattaforma informatica, del supporto alle diverse operazioni dell indagine. Il ruolo dell ISFOL La disponibilità dei dati PIAAC per l Italia è l esito di un impegno organizzativo e scientifico di notevole portata gestito dall ISFOL che ha partecipato, su incarico del Ministero del Lavoro, al Programma promosso dall OCSE e ne ha seguito operativamente tutte le tappe per la costruzione dell indagine in Italia, applicando i vari criteri e standard definiti a livello internazionale nella costruzione del campione, nell adozione di strumenti di misura, nell utilizzo di procedure di analisi e interpretazione dei dati condivise a livello internazionale (tali indicazioni sono contenute nel capitolo metodologico del rapporto nazionale, a breve disponibile). Gli esiti di questo consistente lavoro sono senza dubbio soddisfacenti se si considera la buona qualità complessiva dei dati ottenuti e la solidità del campione nazionale preso in esame: il response rate nel nostro paese è pari al 56%, molto simile a quello di altri paesi comparabili in termini di dimensioni e livello di sviluppo socio-economico (Germania, 55%; Spagna, 48%; Gran Bretagna, 59%) e mai raggiunto dall Italia nelle precedenti indagini internazionali. 10 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

11 1 L INDAGINE PIAAC: ALCUNE INDICAZIONI NELLA LETTURA ED INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI I risultati dell indagine PIAAC costituiscono un patrimonio conoscitivo di ampia portata in grado di offrire una vasta mole di dati relativi alla distribuzione delle competenze presenti nella popolazione adulta compresa tra i 16 e i 65 anni. PIAAC permette di produrre un quadro comparato fra il nostro Paese e altri contesti nazionali e, nello stesso tempo, confronti interni al campione nazionale sulla base di variabili socio-demografiche, educative, occupazionali e territoriali. Il Programma PIAAC si pone il duplice obiettivo di: a) offrire delle stime relative alla distribuzione delle competenze chiave in campioni rappresentativi di popolazioni nazionali; b) identificare differenze nel livello di competenze tra sotto gruppi di popolazione definiti in termini di livelli educativi, posizione sul mercato del lavoro, tipo di professione, grado di utilizzo di competenze chiave nello svolgimento delle proprie attività, ecc. Il primo obiettivo permette di giungere alla stima della proficiency complessiva di una data popolazione lungo un continuum definito in base al possesso di competenze chiave ritenute fondamentali per vivere e lavorare nelle attuali società. Queste competenze vengono valutate attraverso test cognitivi di literacy e numeracy ed il continuum delle proficiency risulta articolato in diversi livelli (6), costruiti sulla base di indici di difficoltà. Ciò permette di stimare anche quale porzione di popolazione raggiunge un livello di competenze che può essere considerato adeguato per affrontare con successo le problematiche della vita sociale, educativa e lavorativa. Oltre alle competenze valutate grazie a test (literacy e numeracy), l indagine PIAAC raccoglie un ampio numero di altri indicatori di competenze utilizzate nelle attività lavorative, mediante procedure selfreport. La metodologia utilizzata è quella del Job requirement approach (JRA), già utilizzata in indagini simili in passato, per stimare competenze cognitive di base, sociali, di apprendimento necessarie per svolgere in modo adeguato il compito lavorativo (grado di discrezionalità, apprendimento al lavoro, capacità di influenzare gli altri, cooperazione, organizzazione del proprio tempo, resistenza fisica e destrezza manuale). Grazie a tale approccio è possibile stimare il mismatch tra competenze possedute e competenze richieste dal lavoro. Il secondo obiettivo favorisce un ulteriore analisi che riguarda il tentativo di comprendere come le competenze sono sviluppate, mantenute, utilizzate o eventualmente disperse all interno di vari gruppi sociali e quale possa essere l impatto delle competenze possedute sulle opportunità offerte dal contesto sociale e lavorativo. I principali risultati di PIAAC vengono presentati sotto forma di schede che riportano le principali evidenze e gli aspetti salienti dell indagine secondo tre linee guida: confronto internazionale (come si colloca il nostro Paese rispetto agli altri paesi OCSE e come si sono evolute le competenze nel tempo); ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/

12 confronti interni tra sottogruppi del campione (come variano le competenze tra diversi target di popolazione); approfondimento sulle competenze lavorative (il mismatch tra competenze possedute e competenze richieste). Da sottolineare che tali schede, così come il primo rapporto nazionale, hanno principalmente una finalità descrittiva e mettono in relazione grado di proficiency rispetto a sottogruppi del campione. Una lettura più articolata dei risultati, tenendo conto dell effetto combinato di più variabili sulla proficiency, possibile mediante modelli di regressione, sarà oggetto di successive analisi mirate su specifiche ipotesi interpretative. Oltre a questo lavoro di sintesi tramite schede, si fornirà una lettura trasversale che metta in evidenza una serie di punti di attenzione che devono essere tenuti presenti nel corso della lettura. Si tratta di chiavi di lettura metodologiche, che possono favorire una più completa comprensione dei risultati ottenuti, soprattutto in considerazione dello strumento utilizzato, delle modalità di raccolta dei dati e loro analisi e della strutturazione del campione. In altri casi si tratterà di segnalare limitazioni strutturali che, come in tutte le ricerche, possono condizionare la portata euristica del dato e possono suggerire una lettura cauta di alcuni trend o interpretazioni molteplici di essi. In altri termini, i due obiettivi sopra descritti costituiscono il livello di aspirazione più elevato del framework PIAAC e sono particolarmente ambiziosi. Ma, come per ogni indagine campionaria condotta su dimensioni complesse vi sono limitazioni metodologiche, considerazioni probabilistiche, errori strutturali di misura, decisioni standardizzate nel definire le scale di proficiency, ecc. Tutti aspetti che è bene tenere in considerazione per attribuire la giusta rilevanza ai dati presentati e per offrire interpretazioni ponderate dei risultati. I dati PIAAC, come nelle precedenti rilevazioni che hanno preceduto tale programma, sono stati raccolti ad un momento dato e in un unica occasione di misura (nel ). In altri termini, la rilevazione PIAAC fornisce una fotografia piuttosto ben definita del livello di competenza di una porzione rappresentativa della popolazione italiana compresa nella fascia d età tra i 16 e i 65 anni, confrontabile con campioni simili selezionati, nello stesso periodo, in altri paesi OCSE. Tale fotografia permette un numero molto ampio di confronti trasversali tra contesti nazionali e tra numerose variabili. Da questi confronti si possono inferire alcuni processi di costruzione o di deterioramento delle competenze. Per contro, una fotografia offre una immagine fissa, non una rappresentazione dinamica degli eventi e dei processi. I dati a disposizione non permettono una lettura evolutiva dei processi di cambiamento nel tempo che saranno possibili, secondo una prospettiva longitudinale, con i prossimi cicli di PIAAC, già previsti dal Programma OCSE. La comprensione delle dinamiche è comunque possibile, se si comparano i dati PIAAC con quelli delle due rilevazioni precedenti IALS e ALL. Inoltre tale tipo di analisi si concentra sul confronto fra più generazioni ed è solitamente difficile discernere se si tratti di stabilità/cambiamento dovuto ad effetti di coorte o a effetti di natura storica. 12 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

13 I differenti sistemi educativi incontrati dalla coorte nata negli anni 30 sono infatti diversi da quella dei nati negli anni 50 del secolo scorso, così come i giovani nati dopo il 1980 che hanno incontrato un sistema universitario differente (basato sul 3+2) rispetto alle generazioni precedenti. Gli effetti di natura storica sono connessi a quei processi di cambiamento legati ad eventi di carattere pervasivo che possono influenzare complessivamente una popolazione, indipendentemente dalle fasce d età di appartenenza. Si pensi ad esempio ai possibili riflessi che la recente crisi economica può avere (avuto) sul grado di investimento in competenze per l intera società o porzioni significative di essa. In sintesi possiamo affermare che: PIAAC permette di cogliere elementi di stabilità e cambiamento nel tempo grazie al confronto con le indagini precedenti comparabili (IALS e ALL); Tale confronto offre indicazioni su dati aggregati (confronti tra campioni che includono coorti diverse); Gli effetti di coorte o di periodo storico sono desumibili dai dati, anche se non vi è la possibilità di trarre inferenze supportate statisticamente sul peso dei due effetti (di coorte o di periodo storico); PIAAC, nella sua forma attuale, non consente di stimare processi di cambiamento individuale (cioè se le competenze di un individuo o di un gruppo di individui restano stabili o si modificano nel tempo). Per affrontare tale problematica è auspicabile ipotizzare cicli futuri di PIAAC, già previsti dal Programma OCSE, che consentano di leggere longitudinalmente i livelli di competenza dei medesimi individui in più occasioni di misura nel tempo. 1.1 Le competenze misurate in PIAAC L'indagine valuta, attraverso test, la proficiency degli adulti in due domini di competenza relativi ai processi di elaborazione delle informazioni, essenziali per la piena partecipazione alle economie basate sulla conoscenza e alle società del 21 secolo: literacy, e numeracy. la literacy è definita come: l'interesse, l'attitudine e l'abilità degli individui ad utilizzare in modo appropriato gli strumenti socio-culturali, tra cui la tecnologia digitale e gli strumenti di comunicazione per accedere a, gestire, integrare e valutare informazioni, costruire nuove conoscenze e comunicare con gli altri, al fine di partecipare più efficacemente alla vita sociale ; la numeracy è definita come l'abilità di accedere a, utilizzare, interpretare e comunicare informazioni e idee matematiche, per affrontare e gestire problemi di natura matematica nelle diverse situazioni della vita adulta. Inoltre, attraverso due moduli opzionali, vengono rilevate: le competenze relative al problem solving in ambienti tecnologicamente avanzati; le abilità di base per la comprensione della lettura (reading component) Per l analisi dei dati sulle abilità di lettura di base si rimanda al Rapporto nazionale PIAAC (2013). ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/

14 Il problem solving in ambienti tecnologicamente avanzati riguarda l'utilizzo della tecnologia digitale, di tool e di reti di comunicazione per acquisire e valutare le informazioni, comunicare con gli altri e svolgere compiti pratici. I reading components riguardano la valutazione delle componenti di abilità di lettura quali ad es. la conoscenza del vocabolario, e sono stati progettati per fornire informazioni più dettagliate sugli adulti con scarse competenze di literacy. L Italia, insieme ad altri tre paesi, ha aderito al modulo opzionale dei reading components, rivolto a target di adulti con bassi livelli di alfabetizzazione e non ha aderito al problem solving. L indagine PIAAC ha rilevato, attraverso un questionario di background, le competenze utilizzate nei luoghi di lavoro e nella vita quotidiana: literacy, numeracy, ICT e alcune competenze utilizzate nei contesti di lavoro (definite generic skills) come: la discrezionalità, l apprendimento al lavoro, la capacità di influenzare gli altri, la cooperazione, l organizzazione del proprio tempo, la resistenza fisica e la destrezza manuale. Sugli aspetti metodologici e gli strumenti di rilevazione si rinvia al rapporto nazionale conclusivo. 1.2 Gli obiettivi di PIAAC L obiettivo dichiarato di PIAAC è di esaminare due insiemi di competenze di carattere generale (information processing skills e generic skills utilizzate nei luoghi di lavoro), che dovrebbero costituire un bagaglio di base indispensabile per affrontare con successo numerose attività dell agire sociale. Literacy e numeracy dovrebbero rilevare un insieme di aspetti che coniugano le conoscenze (i saperi) dell individuo e alcune abilità di mettere in atto processi cognitivi di diversa complessità (comprensione testi, ragionamento, inferenze, deduzioni, calcolo, schematizzazione). Due questioni possono essere richiamate con riferimento alle dimensioni, oggetto dell analisi e della valutazione. La prima riguarda la rilevanza relativa delle competenze misurate in PIAAC per lo svolgimento delle attività quotidiane; la seconda concerne l effettiva misurazione di competenze. Literacy, numeracy e generic skills. È evidente che le competenze di base stimate in PIAAC hanno a che fare con la capacità dell individuo di affrontare con successo i compiti posti dalla vita quotidiana, sia essa lavorativa, che relativa al tempo libero, alla gestione dei propri risparmi, ai consumi o alla tutela della propria salute. La complessità della vita sociale è molto crescita negli ultimi 50 anni e le richieste che giungono agli individui in termini di compiti e sfide da affrontare sono aumentati drasticamente. Allo stesso modo, sono sempre più intensi e complessi i sistemi di comunicazione, la rapidità dei cambiamenti sociali, produttivi e scientifici. Dunque, la dotazione di capitale intellettuale delle persone deve sempre più appoggiarsi su sistemi di competenze pregiate. Literacy e numeracy costituiscono una approssimazione pertinente di tale dotazione, per di più graduata in PIAAC secondo un modello scalare in termini di complessità. Va comunque sottolineato che PIAAC esamina una componente del comportamento sociale competente più legata ai saperi e ad alcuni processi cognitivi che possono essere considerati molto prossimi a quelli 14 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

15 tradizionali associati alla valutazione dei sistemi educativi formali. Questo evidenzia un dato costante in PIAAC, ovvero la significativa correlazione tra livello di scolarità e proficiency. Altri aspetti altrettanto importanti non sono presenti (esplicitamente) nell impianto di PIAAC: come i fattori motivazionali (perseveranza; il bisogno di riuscita; la proattività) che guidano e danno impulso all azione sociale delle persone, favorendo l utilizzo delle competenze possedute o, in alcuni casi, compensando la carenza di competenze. È innegabile che componenti non-cognitive del comportamento umano abbiano una notevole rilevanza nel contribuire al successo o insuccesso in situazioni sociali quali la ricerca di un impiego, la gestione della carriera, i comportamenti di consumo. Altri aspetti non misurati in PIAAC e che hanno rilievo nella vita sociale possono essere ricondotti a processi cognitivi di elevato profilo solo parzialmente correlati a quelli di base (literacy e numeracy); si fa riferimento alle abilità ideative e di innovazione, al pensiero creativo e a capacità meta-cognitive di articolare in modo originale il ragionamento. Vi sono inoltre abilità sociali e di mobilitazione di reti che sicuramente possono facilitare lo svolgimento delle attività quotidiane e promuovere (o inibire in caso di assenza) l utilizzo delle competenze. Questa analisi di quanto non è misurato in PIAAC non ne mette in discussione l impianto, o inficia la qualità dei dati ottenuti. Serve piuttosto per delimitare il campo e relativizzare gli esiti ottenuti: sono state esaminate competenze chiave che definiscono il livello di abilità sociale degli individui; altre competenze e abilità (motivazionali, emotive, sociali), che intervengono nel regolare il comportamento sociale e che possono essere altrettanto incisive nel determinarne il successo sono invece al di fuori dell attuale framework. In sintesi si può affermare che: l impianto PIAAC è finalizzato a misurare alcune competenze chiave necessarie per una piena esperienza di vita personale, professionale e familiare, considerando il grado di complessità dell agire quotidiano; le competenze di literacy e numeracy costituiscono una opportuna operazionalizzazione di tale concetto di competenza, centrata su una rilevazione di aspetti cognitivi, legati alle conoscenze e ad alcuni processi mentali attivati dall individuo; altre dimensioni centrali dell agire competente nei contesti sociali complessi non sono invece considerate dall indagine PIAAC: controllo emotivo, capacità di attivare network e di operare con altri, innovazione e pensiero creativo, atteggiamento verso se stessi, motivazione e autoefficacia percepita; lo strumento utilizzato è stato costruito in modo appropriato per misurare le competenze mediante i test di literacy e numeracy e le competenze utilizzate/richieste mediante questionario self-report; alcune distorsioni possibili possono essere legate alla motivazione allo svolgimento dell indagine (particolarmente lunga e onerosa sul piano dell attenzione richiesta), alla familiarità di alcuni item e alla modalità di risposta prevista (modalità test); la modalità informatizzata di somministrazione dei test può avere giocato un ruolo significativo nel condizionare il livello generale di risposta quindi, la rilevazione della proficiency. L indagine ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/

16 ha messo in evidenza un deficit di competenze informatiche di base nel nostro paese, correlato in misura sensibile con la proficiency generale. (Tra i soggetti che dichiarano di avere esperienza nell uso del computer (74%) solo il 58% effettua il test di assessment utilizzando lo strumento informatico. Mentre, il totale della media OCSE di coloro che hanno continuato la prova di assessment su Pc è del 77%). 1.3 I livelli di competenza PIAAC L indagine PIAAC si pone un obiettivo generale: giungere ad una stima della porzione di popolazione in possesso di un livello di competenze in grado di portare a termine con successo attività della vita quotidiana, nel lavoro, nelle relazioni sociali, nell organizzazione della vita personale e familiare, ecc. Sono stati definiti sei livelli di proficiency, basati su intervalli di punteggi che variano su una scala da 0 a 500 punti. I livelli sono suddivisi nel modo seguente: below level 1 (0-175) livello 1 ( ) livello 2 ( ) livello 3 ( ) livello 4 ( ) livello 5 ( ). Il livello below 1 indica una modestissima competenza, al limite dell analfabetismo, mentre i livelli 4 e 5 indicano la piena padronanza del dominio di competenza. Il raggiungimento del livello tre è considerato come elemento minimo indispensabile per un positivo inserimento nelle dinamiche sociali, economiche e occupazionali. I punteggi che definiscono i vari livelli di competenza sono definiti secondo corrette procedure statistiche (stima della complessità degli item mediante sofisticate tecniche statistiche; analisi della distribuzione della popolazione; ecc.). È tuttavia evidente come sia impossibile definire in termini concreti e certi quale sia il livello di competenze necessario per la riuscita sociale, così come non esiste un punto zero di possesso delle competenze che possa rappresentare un ancora di riferimento per la costruzione della scala e relativi intervalli. Di seguito una scheda di sintesi di cosa ci si attende ad ogni livello della literacy. 16 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

17 Livelli di competenze: le scale di literacy (sintesi) Livello below 1 (punteggio 0-175) Le prove a questo livello richiedono all'intervistato di leggere brevi testi su argomenti familiari per individuare parti singole di informazioni specifiche. All'intervistato può essere richiesto di individuare informazioni in brevi testi continui. È richiesta solo una conoscenza del vocabolario di base e il lettore non deve capire la struttura di frasi o paragrafi o fare uso di altre caratteristiche testuali. le prove di livello inferiore al livello 1 non utilizzano funzioni specifiche dei testi digitalizzati. Livello 1 (punteggio tra ) La maggior parte delle prove di questo livello richiedono all'intervistato di leggere testi digitali o stampati, continui, discontinui o misti, relativamente brevi, per individuare singole parti di informazioni identiche o simili alle informazioni fornite nella domanda o nelle istruzioni. Alcune di queste prove, come quelli inerenti testi non continui, possono richiedere all'intervistato di inserire informazioni personali in un documento. Talvolta possono essere incluse alcune informazioni contrastanti. Alcune prove possono richiedere la lettura di più parti di informazioni. Sono previste conoscenze e abilità per riconoscere il vocabolario di base che determina il significato delle frasi e la lettura di paragrafi di testo. Livello 2 (punteggio tra ) A questo livello, il supporto può essere digitale o stampato e i testi possono comprendere testi di tipo continuo, non continuo o misto. Le prove di questo livello richiedono all'intervistato di associare testo e informazioni e potrebbero richiedere parafrasi o inferenze di basso livello. Potrebbero essere presenti informazioni contrastanti in alcune parti. Alcune prove richiedono all'intervistato di esaminare o integrare due o più parti di informazioni in base a determinati criteri, confrontare e contrastare o ragionare sulle informazioni richieste nella domanda, oppure spostarsi all'interno di testi digitali per individuare informazioni provenienti da varie parti di un documento. Livello 3 (punteggio tra ) I testi a questo livello sono spesso fitti o lunghi e includono pagine multiple di testo continuo, discontinuo o misto. La comprensione di testi e strutture retoriche diventa importante per poter completare correttamente le prove, soprattutto la navigazione in testi digitali complessi. Le prove richiedono all'intervistato di identificare, interpretare o valutare uno o più parti di informazioni e spesso richiedono livelli di inferenze variabili. Molte prove richiedono all'intervistato di costruire significati basandosi su ampie porzioni di testo o eseguire operazioni in più fasi per identificare e formulare risposte. Spesso le prove richiedono inoltre all'intervistato di ignorare contenuti irrilevanti o non appropriati per rispondere con precisione. Spesso sono presenti informazioni contrastanti, ma in quantità inferiori rispetto alle informazioni corrette. ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/

18 Livello 4 (punteggio tra ) Le prove di questo livello richiedono agli intervistati di eseguire operazioni in più fasi per integrare, interpretare o sintetizzare informazioni da testi complessi o lunghi, continui, discontinui, misti o multipli. Per eseguire questo compito correttamente potrebbe essere necessario ricorrere a inferenze complesse e applicare conoscenze di base. Molte prove richiedono di identificare e comprendere una o più idee specifiche ma non centrali nel testo per interpretare o valutare relazioni di dissertazioni impercettibili, evidenti o persuasive. Nelle prove di questo livello sono spesso frequenti informazioni condizionali che devono essere prese in considerazione dall'intervistato. Inoltre queste prove contengono anche informazioni contrastanti talvolta presentate apparentemente come importanti e corrette. Livello 5 (punteggio tra 375 e superiori) A questo livello, le prove possono richiedere all'intervistato di cercare e integrare informazioni all'interno di testi multipli e fitti, elaborare sintesi di idee o punti di vista similari e contrastanti, valutare evidenze basati su ragionamenti. Per eseguire queste prove potrebbe essere richiesto di applicare e valutare modelli logici e concettuali di idee. Spesso uno dei requisiti richiesti più frequentemente è di valutare l'affidabilità di fonti probatorie e selezionare informazioni chiave. Queste prove richiedono spesso agli intervistati di essere consapevoli di suggerimenti impercettibili e retorici e fare inferenze ad alto livello o utilizzare conoscenze di base. Tenendo conto della scala di proficiency sopra riportata, si evidenzia che due individui con punteggi molto simili (poniamo 274 e 276) possono cadere in due categorie diverse tra loro se il limite viene collocato a livello 275. Il primo individuo sarà considerato tra coloro che non hanno competenze sufficienti, mentre il secondo sì, sebbene la differenza effettiva tra i due possa essere ricondotta all esito di una singola domanda del test. Queste limitazioni, tipiche di molta ricerca sociale quantitativa, non inficiano tuttavia la qualità complessiva delle analisi condotte, né mettono in discussione la portata esplicativa dei dati. Sono qui ricordate allo scopo di indurre cautela nella lettura di semplici punteggi percentuali: questi indicano una tendenza probabilistica, ma non possono costituire una descrizione completa di processi complessi sottostanti. Un altro aspetto da prendere in considerazione è relativo alla variabilità interna dei dati, che,nella popolazione italiana evidenziano marcate differenze nel possesso delle competenze. I principali elementi di diversificazione sono l età, il grado di scolarità, l area territoriale, l esperienza professionale. Data questa elevata variabilità, i dati di tendenza centrale (punteggi medi) o le percentuali generali per ampie porzioni del campione, rischiano di essere poco informativi. Si può sintetizzare che: 18 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

19 le procedure metodologiche per definire punteggi e livelli di competenza sono molto accurate ed hanno un livello di affidabilità delle stime, validato scientificamente da esperti di livello internazionale e testati in precedenti indagini; l attribuzione di un livello di competenza ad un individuo o ad un gruppo di individui deve essere considerato come fatto probabilistico e non come dato certo di realtà, vista la difficoltà di definire delle soglie di competenza ancorate a processi sociali concreti; vista l ampia variabilità dei dati, è opportuno procedere ad analisi basate sulla distribuzione complessiva delle variabili, piuttosto che su indicatori di tendenza centrale, che rischiano di essere una sintesi approssimata di diversi livelli di risposta. 1.4 La lettura dei dati in termini di nessi di causa-effetto L indagine PIAAC si pone l obiettivo di verificare in che modo le competenze si acquisiscono, sviluppano o declinano all interno di porzioni specifiche della popolazione. L analisi trasversale dei dati permette di identificare alcuni trend e di mettere in evidenza il potenziale ruolo giocato da: i processi educativi e formativi, lo svolgimento di una professione altamente qualificata, il vivere in un contesto culturale stimolante, nel potenziare il livello di competenze. Per contro, vi sono dati a supporto della tesi che: inattività, poca partecipazione a processi educativi, contesti familiari poveri possano produrre un deterioramento o un mancato sviluppo delle competenze analizzate. Tali risultati vanno comunque letti alla luce di una considerazione di carattere metodologico e epistemologico di una certa rilevanza. La considerazione si fonda sul fatto che, vista la natura descrittiva dei dati a disposizione, in questa prima elaborazione, risulta piuttosto complesso trarre delle inferenze causali sulla natura dei processi esaminati. Le competenze possedute dall individuo giocano infatti un ruolo molto complesso nelle dinamiche sociali e nel posizionamento delle persone all interno della società. Esse sono, allo stesso tempo: un fattore di selezione (da parte dei sistemi organizzati, es. il sistema universitario o le imprese; e da parte delle persone stesse che selezionano le opportunità sociali in base al proprio livello di competenza percepito) e l esito di un processo di socializzazione. Le competenze evolvono in relazione alla partecipazione a contesti sociali più o meno ricchi. Lo svolgimento di una occupazione sfidante e ricca di contenuti richiede un consistente bagaglio di competenze e di potenzialità in ingresso (processo selettivo), ma costituisce nello stesso tempo una forte opportunità di ulteriore sviluppo e potenziamento delle competenze (effetto di socializzazione). Al ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/

20 contrario, scivolare in contesti sociali poveri di stimoli e di richieste per l individuo (inattività; disoccupazione; pensionamento) può avere un effetto di progressivo, ulteriore impoverimento delle competenze e di riduzione del potenziale. In breve, si può ritenere che le competenze delle persone siano significativamente influenzate dal contesto in cui opera la persona stessa. In sintesi possiamo affermare che: i risultati PIAAC non sono interpretabili in modo semplicistico in termini di causa (essere disoccupati; essere studenti; svolgere un lavoro ad alta professionalità) ed effetto (subire una caduta delle competenze; avere competenze elevate); processi di selezione e socializzazione, si mescolano in un complesso circolo che definisce il livello di competenze delle persone ad un momento dato; circuiti virtuosi fanno sì che alcuni individui, con una buona dotazione di partenza delle competenze, selezionino o siano selezionati in ambienti sociali favorevoli ad uno sviluppo ulteriore delle proprie competenze; circuiti viziosi fanno sì che, soggetti con un bagaglio di competenze povero abbiano accesso (siano selezionati) in ambienti sociali relativamente deprivati e quindi non abbiano la possibilità di incrementare o mantenere il proprio capitale culturale. 20 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

21 PARTE II - SCHEDE DI SINTESI DEI RISULTATI NAZIONALI ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/

22 SCHEDA 1. COME EVOLVONO LE COMPETENZE NELLA POPOLAZIONE ITALIANA Come detto nella premessa metodologica, è possibile condurre delle stime relative allo sviluppo delle competenze nel tempo, confrontando i dati di PIAAC con quelli delle indagini equivalenti condotte nel passato (IALS, e ALL, ). In tal modo si può avere una rappresentazione approssimata della tendenza che va dalla fine del secolo scorso sino al Varie cautele metodologiche sono comunque da tenere presenti. Si tratta di identificare dei trend generali, più che di stabilire dei livelli certi di stabilità e cambiamento. Alcuni passi avanti Lo studio delle tre indagini mette in evidenza un miglioramento progressivo nel tempo all interno del contesto nazionale che comunque non ha portato ad un parallelo miglioramento nel ranking del nostro paese rispetto ad altri paesi comparabili. I tratti positivi che si possono evincere da tale confronto sono i seguenti: aumentano nel tempo i punteggi medi di literacy; diminuisce la porzione di popolazione che si posiziona nei livelli più bassi della classificazione (livello below 1 dal 14% a circa il 5,6%); diminuisce il gap in termini di punteggio di literacy rispetto alla media OCSE (da 30 punti in IALS ai 44 punti di ALL agli attuali 22 punti); si assottiglia nel nostro paese, fino ad annullarsi, il divario nelle competenze di literacy tra maschi e femmine. Mentre in IALS in divario era di 11,2 punti a sfavore delle donne, in PIAAC è pressoché identico (+0,2 a favore delle donne). È invece ancora significativo il divario sulla numeracy (+10,7 a favore degli uomini, contro un divario di 11,6 registrato in ALL). Nonostante questi segnali incoraggianti, i dati relativi al nostro paese si posizionano costantemente nelle ultime posizioni del ranking internazionale. Segno che il punto di partenza ottenuto nella prima indagine IALS e in ALL, che vedeva il campione nazionale con un forte divario negativo rispetto ad altri paesi, è migliorato in diversi aspetti, ma che anche le altre realtà nazionali si sono mosse in modo dinamico (in taluni casi, più dinamico). Anche se i dati a disposizione, come detto, non permettono analisi più sottili, sembra esservi un significativo fattore di coorte in tale trend. La fuoriuscita dal campione PIAAC dei nati nel periodo tra le due guerre (i nati dal 1932 al 1945 presenti invece in IALS e i nati tra il 1938 e il 1945 presenti in ALL) ha probabilmente ridotto il differenziale negativo di scolarità che caratterizza le vecchie generazioni del nostro paese rispetto a quelle di altri paesi. Vi sono vari indizi che depongono a favore di tale interpretazione. Nuovi anziani più competenti Se si osservano le curve dei punteggi di literacy per età nelle tre rilevazioni (IALS, ALL e PIAAC) e quella di numeracy nelle due in cui era presente (ALL e PIAAC), si nota come il margine più ampio di 22 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

23 miglioramento delle competenze in PIAAC lo si registra per le fasce d età più mature, mentre appaiono marginali le differenze riscontrate nelle tre rilevazioni tra i più giovani. Come dire, la coorte di nuovi anziani entrata nel campione di PIAAC nata nell immediato dopoguerra sembra avere livelli di competenza relativamente più elevati rispetto alle coorti di anziani presenti nelle rilevazioni precedenti (nati tra le due guerre e che hanno affrontato il percorso scolastico dell obbligo durante o immediatamente dopo il conflitto del ). Mentre non sembrano emergere evidenti miglioramenti di coorte tra i più giovani: cioè la generazione ex-novo inserita in PIAAC (nati tra il 1985 e 1995) non sembra avere caratteristiche molto diverse dalla generazione dei più giovani inserita in ALL ( ) e in IALS ( ). Figura 1 - Punteggi medi di literacy nelle tre indagini (fasce di età per gruppi di 10 anni) IALS ALL PIAAC IALS ALL PIAAC Fino a Fino a Figura 2 - Punteggi medi di numeracy nelle due indagini (fasce di età per gruppi di 10 anni) ALL ALL PIAAC PIAAC 0 0 Fino a Fino a L aspetto positivo è quindi legato al fatto che tende a ridursi l ampia forbice generazionale nelle competenze che si era registrata nelle prime due rilevazioni: il gap tra giovani (16-24 anni) e anziani (55-64 anni) passa, per quanto riguarda la literacy, da 63 punti in IALS, a 45 in ALL a 30 in PIAAC. ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/

24 L aspetto meno positivo è che tale riduzione della forbice sembra avvenire per sostituzione di generazioni mature più scolarizzate e che hanno vissuto fasi storiche, economiche e lavorative più dinamiche rispetto al passato (dunque un effetto di coorte). Non sembra esservi la stessa dinamica di innalzamento per le giovani generazioni. Tale ipotesi interpretativa sembra trovare conferma dalla lettura dinamica delle rilevazioni PISA del 2000, 2003, 2006 e 2009 (INVALSI: Le competenze in lettura, matematica e scienze degli studenti quindicenni italiani. Rapporto Nazionale PISA 2009; capitolo 4). I livelli di literacy dei quindicenni esaminati nel 2000 (quindi nati nel 1985) sono molto simili a quelli registrati nella rilevazione del 2009 (quindi nati nel 1994). Qualche dato più confortante emerge dalle elaborazioni sulla numeracy dove tra il 2000 e il 2009 il punteggio dei giovani italiani migliora in modo significativo di 17 punti con una riduzione dei low performer dal 32% al 25%. Dunque un significativo miglioramento ma a fronte di performance passate piuttosto contenute. Complessivamente si coglie quindi una certa convergenza tra la rilevazione PIAAC e quelle PISA nell indicare una sostanziale stabilità nel livello di competenze delle generazioni più giovani del nostro paese nell ultimo decennio. Guardando all indagine IALS svolta nel a cui aderirono solo 14 dei paesi impegnati nell indagine PIAAC, solo pochi paesi hanno migliorato le proprie performance, tra tutti la Polonia con un incremento di 35 punti ma anche l Australia (8 punti) e l Italia (7 punti) (figura successiva). Figura 3 - Confronto internazionale relativo alla variazione del punteggio medio di literacy ottenuto nell indagine PIAAC rispetto all indagine IALS Differenza Punteggio Differenza Punteggio Differenza punteggio IALS-PIAAC statisticamente significativa Differenza punteggio IALS-PIAAC statisticamente significativa Differenza punteggio IALS-PIAAC non statisticamente significativa Differenza punteggio IALS-PIAAC non statisticamente significativa Poland Poland Australia Australia Italy Italy Ireland Ireland Finland Finland Belgium Belgium Netherlands Netherlands OECD Average OECD Average Czech Republic Czech Republic United States United States Canada Canada Germany Germany Norway Norway Denmark Denmark Sweden Sweden Paesi che seppur in PIAAC si trovano tra gli higher performer, come Finlandia e Paesi Bassi, non evidenziano cambiamenti significativi rispetto alla precedente indagine; mentre Repubblica Ceca, Stati Uniti, Canada, Germania, Norvegia, Danimarca e Svezia hanno assistito ad un peggioramento delle 24 ISFOL RESEARCH PAPER N. 9/2013

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