Dati preliminari ricavati dall analisi del Protocollo APCM: Fascia d età 2-3 anni
|
|
- Aniello Marrone
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Convegno Nazionale AIDEE A I D E E Associazione Italiana Disprassia Età Evolutiva Disturbi dello sviluppo e disprassia: segnali precoci di rischio e interventi mirati nelle diverse fasce d'età gennaio 2012 a Roma Dati preliminari ricavati dall analisi del Protocollo APCM: Fascia d età 2-3 anni L. Sabbadini, Boncori L., Mangiapelo M.C. La decisione di abbassare la fascia d età del Protocollo APCM è scaturita dall esigenza di stabilire precocemente un quadro clinico dettagliato e quindi profili funzionali riguardo all ambito delle competenze motorie e prassiche in casi clinici in cui il disturbo specifico è sempre meno specifico; infatti nella clinica la co-occorrenza di più sintomi è la norma e sono presenti spesso più disturbi associati, come ad esempio nei casi di DSL (Disturbi Specifici del Linguaggio) in cui frequentemente si evidenzia DCM (Disturbo della Coordinazione Motoria e Disprassia). Da diversi anni ormai, ricerche e lavori in ambito clinico hanno permesso di individuare degli indicatori di rischio precoci nell area linguistica, identificabili già in epoca neonatale; in particolare a due anni, per quanto riguarda soprattutto lo sviluppo del vocabolario e della grammatica, viene sottolineata l importanza di considerare come indicativi alcuni parametri correlati a dati non linguistici (ad esempio 50 parole a due anni, esplosione della grammatica correlata alle capacità di gioco simbolico in sequenza). Anche nell ambito motorio si avverte dunque la necessità di identificare degli indicatori e si è sentita la necessità di abbassare l età del campione del Protocollo APCM per avere dati normativi dai due anni d età al fine di ribadire l importanza della Diagnosi e, se necessario, di un intervento precoce, in rapporto ai dati ottenuti. E nostra opinione che la fascia d età dai due ai tre anni è estremamente significativa al fine di una diagnosi e di un intervento mirato per comprendere quali siano le abilità maggiormente evolute, aree di forza, e quali compromesse, aree di debolezza, avendo come riferimento lo sviluppo tipico del bambino (Berk, 2003). Va sottolineato che soprattutto in una fascia così delicata come è quella tra i due e i tre anni è necessario monitorare attentamente l intervento per verificare la modificabilità del bambino, quindi va programmata una valutazione (qualitativa e quantitativa) che deve essere ripetuta longitudinalmente nel tempo, a verifica dei risultati ottenuti.
2 Nell adattamento del Protocollo APCM (Sabbadini et al., 2005) per la fascia di età 2-3 anni, è stata confermata la metodologia utilizzata nel Protocollo già validato precedentemente con la suddivisione delle aree di valutazione in due diversi settori: schemi di movimento e abilità prassiche. Tale suddivisione probabilmente è l aspetto più significativo e che distingue l APCM da altri strumenti di valutazione delle competenze relative alla coordinazione motoria e all ambito prassico in quanto si vuole evidenziare la netta differenza rispetto all esecuzione di Schemi Di Movimento, che vanno a valutare espressamente la coordinazione motoria e le abilità riguardanti le Funzioni Cognitive Adattive, ossia le Prassie, che implicano la capacità di rappresentarsi, programmare, pianificare ed eseguire azioni dirette ad un preciso scopo. Rispetto alla revisione del Protocollo al fine di giungere all identificazione precoce dei profili di sviluppo a rischio, sono stati previsti degli item aggiuntivi adatti per la fascia di età suddetta. Ad esempio, rispetto alle abilità sequenziali sono stati inseriti in questa sezione alcuni item che nel Protocollo precedente facevano parte della sezione Movimenti delle Dita delle Mani e della sezione Equilibrio Statico e Dinamico. Sono state riviste alcune sezioni in particolare quella delle Abilità Gestuali simboliche e delle Abilità Manuali, ovvero la prensione e quindi la manipolazione e uso degli oggetti, anche in considerazione della stretta correlazione con le abilità linguistiche di produzione verbale. Inoltre una particolare attenzione è stata dedicata all osservazione di difficoltà riguardanti la Capacità di Sguardo (oculomozione) e le abilità Sequenziali. Si è deciso di mantenere l intervista ai genitori tramite il Questionario, usato nella versione già pubblicata dell APCM. Tale strumento risulta di estrema importanza per ricavare informazioni esaurienti su alcuni indicatori di rischio che possono essere utili a definire meglio il quadro clinico e ci permettono di ipotizzare una diagnosi precoce di disprassia (Barray, Picard e Camos, 2008): problemi in gravidanza problemi durante il parto problemi alla nascita la pre-maturità o post-maturità il basso peso alla nascita il fattore familiarità L attribuzione dei punteggi è rimasta invariata rispetto al Protocollo già pubblicato ed i parametri sono: Punteggio 0: Non esegue la prova Punteggio 1: Esegue la prova ma non rispetta la consegna precisa data (vedi indicatori qualitativi di riferimento) Punteggio 2: Esegue correttamente la prova Vista l estrema difficoltà che questa fascia di età richiede, in particolare quella dei due anni, abbiamo pensato di affiancare ai dati quantitativi ricavati dalla valutazione anche informazioni qualitative per rendere la valutazione più precisa possibile. A tal proposito abbiamo selezionato una serie di indicatori qualitativi delle variabili da misurare per poi evidenziare quelli aventi maggiore importanza e significatività mettendo a punto una griglia di osservazione o di rilevazione dati con i seguenti obiettivi:
3 Limitare al minimo l interpretazione soggettiva dell esaminatore, in modo da attribuire punteggi più possibile corretti per la fascia di età 2-3 anni, Agevolare l attribuzione del punteggio 1 in quei casi che richiedono maggiore attenzione e accuratezza, Rilevare quelle informazioni che non emergono dal dato quantitativo ma che lo completano. Tale modalità, inoltre, rende possibile in un contesto libero o poco strutturato di ricavare informazioni riguardanti le Capacità Comunicative del bambino, oltre alla Qualità dell interazione con l operatore, alla Capacità di mantenere l attenzione, al Quadro delle potenzialità del bambino, all Uso spontaneo delle abilità possedute, infine alle Richieste di aiuto. Inoltre è stata necessaria una revisione della Guida per la somministrazione del Protocollo APCM in una modalità più dettagliata rispetto a quella relativa alle fasce di età dai 3 anni in poi, in particolare nelle scale dell Oculomozione, delle Abilità grafo-motorie, delle Abilità manuali gesti transitivi, dei Gesti simbolici, delle Abilità prassico-costruttive e visuo-spaziali. Si è ritenuto fondamentale registrare i tempi di esecuzione di particolari item, per stabilire dei tempi medi per fascia di età e quindi attribuire un punteggio più corretto anche basato sul tempo. Il parametro velocità è sempre più considerato un indicatore importante per una valutazione attendibile (in particolare per la disprassia dove la lentezza esecutiva è una variabile costante). Questo lavoro rappresenta una prima analisi esplorativa che ci ha permesso di comprendere alcune indicazioni sulle modalità fondamentali per procedere verso la validazione dello strumento. Le finalità della validazione dello strumento sono: Trovare attraverso l analisi dei dati quale è la media normativa per ogni singola scala Valutare nei casi esaminati la differenza della prestazione dagli estremi della variabilità normale e stabilire in quali aree si evidenzia un ritardo nello sviluppo rispetto all età Determinare il grado di compromissione delle singole abilità possedute. La presente analisi è stata effettuata su un campione di 132 soggetti, appartenenti a diverse zone geografiche del territorio italiano, ovvero provenienti dalle regioni Veneto, Piemonte, Sicilia e Lazio. I bambini hanno un età compresa tra i 24 e i 36 mesi, divisi per fasce di età con intervallo di 3 mesi ciascuna mesi n mesi n mesi n mesi n. 33 I dati sono stati sottoposti ad ANOVA tramite il software per l analisi e la gestione dei dati, SPSS, al fine di verificare se la differenza tra le medie dei totali di scala nei 4 sottogruppi fosse statisticamente significativa. La procedura Analisi di affidabilità consente di esaminare l attendibilità o affidabilità di un test, di una scala, o di un questionario nell ottica della Teoria Classica dei Test (TCT). Il coefficiente alfa di Cronbach è l indice più utilizzato per stimare l attendibilità come coerenza interna. Il coefficiente alfa consente di esaminare quanto sono intercorrelati gli item. Questa è una condizione indispensabile per avere un set di item con una forte coerenza interna. I coefficienti di
4 attendibilità, intesa come coerenza interna, presuppongono che tutti gli item siano indicatori di uno stesso costrutto. I valori di alfa sono: Valori almeno uguali a.90 vengono considerati ottimi Valori compresi tra.80 e.90 molto buoni Valori compresi tra.70 e.80 buoni Valori compresi tra. 60 e.70 sufficienti Valori inferiori a.60 inadeguati (Nunnally e Bernstein, 1994). Si è proceduto successivamente con l Item Analysis che ci ha permesso di capire quali item rendono la scala disomogenea, quindi quali togliere e quali mantenere in quanto significativi. Risultati La differenza tra le medie rispetto all età (espressa in mesi) risulta essere l effetto principale, oltre ad essere un dato alquanto significativo Schemi di Movimento alfa di Cronbach Età Scale Equilibrio e Coordinazione Movimenti Oculari Movimenti Mani e Dita Sequenzialità mesi mesi mesi mesi Funzioni Cognitive Adattive: alfa di Cronbach
5 Età Scale Coordinazione Dinamica Abilità Grafo-Motoria Abilità Manuali Gesti Transitivi Gesti Simbolici mesi mesi mesi mesi Abilità Prassico- Costruttive e Visuo-Spaziali Conclusioni All interno del campione nelle diverse fasce d età è emersa comunque una notevole variabilità e questo ci ha fatto riflettere sull esigenza di aumentare il numero del campione normativo per poter avere più solide conferme, soprattutto nei più piccoli, dei dati della ricerca. In sintesi possiamo dire che almeno su alcuni aspetti, che volevamo indagare come indicatori significativi, si hanno già delle linee guida: ad esempio sulla capacità di opposizione e separazione delle dita delle mani, sulla gestualità simbolica, sulla sequenzialità in generale e sulle abilità manuali, in quanto c è una forte coerenza interna di queste scale. L obiettivo futuro è quello di giungere ad un Protocollo più snello per questa fascia di età e quindi adattare per ogni scala gli item all età del bambino; i punti di inizio della somministrazione varieranno quindi per i diversi gruppi di età. È nostra intenzione di rivedere l organizzazione del Protocollo secondo questa ottica per tutta la fascia pre-scolare. Questo lavoro ci ha permesso di capire che con bambini delle fasce di età dai 24 ai 36 mesi sono necessari esercizi preliminari o item di apprendimento per poter comprendere il reale sviluppo di tali abilità.
Razionale. 3-4 giugno 2010 Alghero Hotel Calabona Loc. Calabona
Il bambino con disturbi del linguaggio: correlazione tra disturbo della coordinazione motoria e dsl, dsl con dmc e disprassia verbale.diagnosi valutazione e terapia. 3-4 giugno 2010 Alghero Hotel Calabona
DettagliIPDA. Questionario Osservativo per L IDENTIFICAZIONE. PRECOCE delle DIFFICOLTA di APPRENDIMENTO Terreni et al, 2002
IPDA Questionario Osservativo per L IDENTIFICAZIONE PRECOCE delle DIFFICOLTA di APPRENDIMENTO Terreni et al, 2002 Cos è L IPDA è la prima fase di un progetto di intervento per ridurre il problema delle
DettagliIl progetto sperimentale
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI UDINE Facoltà di Scienze della Formazione Validazione italiana della Scala dell intensità dei sostegni (SIS) Il progetto sperimentale Lucio Cottini Le Supports Intensity Scale
DettagliMatrici di Raven (PM47)
Matrici di Raven (PM47) Matrici di Raven (PM47) Matrici di Raven (PM47) Matrici di Raven (PM38) TRA I TEST DI TIPICA PERFORMANCE Test proiettivi Test self-report di personalità Questionari psichiatrici
DettagliPREREQUISITI AGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI NELLA SCUOLA DELL INFANZIA: UN QUESTIONARIO OSSERVATIVO PER GENITORI E INSEGNANTI
PREREQUISITI AGLI APPRENDIMENTI SCOLASTICI NELLA SCUOLA DELL INFANZIA: UN QUESTIONARIO OSSERVATIVO PER GENITORI E INSEGNANTI Scuola di Medicina di Torino Dipartimento di Scienze Chirurgiche Corso di Laurea
DettagliDOCIMOLOGIA 2. Gabriella Agrusti Università degli Studi Roma Tre Settima lezione
DOCIMOLOGIA 2 Gabriella Agrusti Università degli Studi Roma Tre Settima lezione Difficoltà di una prova Tutto dipende dai punti di vista Matematica: In una scuola ci sono 300 alunni di quinta elementare.
DettagliCorso di Psicometria Progredito
Corso di Psicometria Progredito 8.4 Introduzione ai test psicologici Attendibilità di un test Rif. bibliografico: Boncori, L. (2006). I test in psicologia. Capitoli 4-5 Gianmarco Altoè Dipartimento di
DettagliMicaela Capobianco PhD Università Sapienza
10 Marzo2014 Micaela Capobianco PhD Università Sapienza VALUTARE LO SVILUPPO COGNITIVO NELLA PRIMA INFANZIA Scale psicomotorie Lo sviluppo nei primi 3 aa Processo complesso e dinamico: insieme di molteplici
DettagliIL MONDO DELLE PAROLE
IL MONDO DELLE PAROLE Percorso formativo, di ricerca-azione e laboratorio rivolto agli insegnanti, per la valutazione delle abilità linguistiche e visuo-spaziali nei bambini iscritti all ultimo anno della
DettagliDSA E DISPRASSIA Deficit delle Funzioni Esecutive Deficit della Memoria di Lavoro Lentezza Esecutiva difficoltà emotive
DSA E DISPRASSIA Nella nostra pratica clinica, sempre più frequentemente osserviamo casi di bambini con un deficit prassico-motorio in età prescolare, che presentano delle Difficoltà di Apprendimento in
DettagliI Disturbi Specifici di Linguaggio. Percorsi Evolutivi Dei DSL
I Disturbi Specifici di Linguaggio Percorsi Evolutivi Dei DSL Il motore dell apprendimento linguistico, come acquisizione di un sistema basato su molte competenze, è il seguente: utilizzare come risolutive
DettagliEsiti dei trattamenti e degli interventi precoci nei disturbi dello spettro autistico: valutazione dell efficacia
Francesca Brunero Giuseppe Maurizio Arduino Centro Autismo e Sindrome di Asperger, A.S.L. CN1 Esiti dei trattamenti e degli interventi precoci nei disturbi dello spettro autistico: valutazione dell efficacia
DettagliRisultati delle Attività di Potenziamento
Risultati delle Attività di Potenziamento A cura di Maria Chiara Di Lieto e Paola Cristofani Con la partecipazione di: PRESENTAZIONE DEI RISULTATI 1. Cambiamenti nel gruppo di potenziamento a livello degli
DettagliCaratteristiche di un buon test
Caratteristiche di un buon test CARATTERISTICHE FONDAMENTALI: Validità Attendibilità o fedeltà Consenta formulazione diagnosi Quantificazione corretta dei risultati CARATTERISTICHE ACCESSORIE: Adeguatezza
DettagliPRONTI,INFANZIA VIA!
PRONTI,INFANZIA VIA! ISTITUTO COMPRENSIVO N. 3 BELLUNO Centro Territoriale per l Integrazione di Belluno I. C. S. Stefano di Cadore Centro Territoriale per l Integrazione del Cadore FormArte Centro Studi
DettagliWPPSI-III. La Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence -Terza Edizione (WPPSI III) è uno strumento clinico di somministrazione individuale
La Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence -Terza Edizione Dott.ssa Tiziana Serra WPPSI- La Wechsler Preschool and Primary Scale of Intelligence -Terza Edizione (WPPSI III) è uno strumento
Dettagli5 LEZIONE. LA DISGRAFIA: INSEGNARE A SCRIVERE BENE
5 LEZIONE. LA DISGRAFIA: INSEGNARE A SCRIVERE BENE La scrittura Come abbiamo più volte ripetuto, la scrittura è un abilità altamente complessa che include livelli diversi, dal motorio al concettuale, che
DettagliSINTESI DELL INDAGINE INVALSI 2013 (II classe delle superiori, riformata)
SINTESI DELL INDAGINE INVALSI 2013 (II classe delle superiori, riformata) L indagine INVALSI del 2013 ha coinvolto dodici classi del Liceo Fermi, compresa la sede associata; per le classi II D e II P,
DettagliAssociazione Italiana Disprassia Età Evolutiva
Associazione Italiana Disprassia Età Evolutiva Correlazioni tra DCD e Disprassia, Disturbi del Linguaggio ( Espressione verbale), Disturbi delle FE (Funzioni esecutive): metodologia di valutazione e terapia
DettagliMISURAZIONE. Sistema empirico (SE): ciò che si vuole misurare; costituito da elementi legati tra loro da relazioni
Attendibilità Misurazione I problemi di misurazione degli oggetti di studio sono comuni a tutte le discipline scientifiche. In psicologia il problema è solo più evidente, non più grave. I costrutti che
DettagliIl bambino con disturbi del linguaggio: correlazione tra disturbo della coordinazione motoria e dsl, dsl con dmc e disprassia verbale
Il bambino con disturbi del linguaggio: correlazione tra disturbo della coordinazione motoria e dsl, dsl con dmc e disprassia verbale 18 e 19 novembre 2012 Roma - Villa Eur Parco dei Pini, P.le M. Champagnat
DettagliNutrizione Le soluzioni DS Dietosystem. Screening qualità della vita. psicometria
Nutrizione Le soluzioni DS Dietosystem Screening qualità della vita psicometria L approccio globale Il test di psicometria giunge a complemento della produzione Dietosystem nell Area Nutrizionale. Esso
DettagliEsame di stato: l esperienza delle Università e dei Collegi IPASVI del Piemonte e Valle d Aosta
Commissione Nazionale dei Corsi di Laurea in Infermieristica Milano - 14 giugno 2016 Esame di stato: l esperienza delle Università e dei Collegi IPASVI del Piemonte e Valle d Aosta Luigi Cirio e Arianna
DettagliANALISI AFFIDABILITÀ SCALE
RICERCA CONGIUNTA NEL SETTORE DELLA MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI DEI SITI E DEI SERVIZI ON LINE DELLE AMMINISTRAZIONI E PER LA PREDISPOSIZIONE DI UNO STRUMENTO DI RILEVAZIONE DELLA CUSTOMER
DettagliLE ABILITÀ DI PIANIFICAZIONE IN UN GRUPPO DI BAMBINI CON ADHD
LE ABILITÀ DI PIANIFICAZIONE IN UN GRUPPO DI BAMBINI CON ADHD VII CONGRESSO NAZIONALE sul Disturbo da Deficit dell Attenzione/Iperattività Relazione di Valagussa S., Merati S.,Valenti V., Ottolini A. e
DettagliCorso di Psicometria Progredito
Corso di Psicometria Progredito 8.2 Introduzione ai test psicologici Validità a priori di un test Rif. bibliografico: Boncori, L. (2006). I test in psicologia. Capitolo 2 Gianmarco Altoè Dipartimento di
DettagliPROGRAMMAZIONE EDUCATIVA INDIVIDUALIZZATA (PEI)
Mod. 204 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA USR-LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO VIA LATINA 303 Via Latina, 303 00179 ROMA 17 Distretto Municipio VII (ex IX) - tel. 06 893 71 483 - fax
DettagliIndice. Prefazione all edizione italiana. Gli Autori e i Curatori dell edizione italiana PARTE PRIMA ASPETTI GENERALI
Indice Prefazione all edizione italiana Gli Autori e i Curatori dell edizione italiana XI XII PARTE PRIMA ASPETTI GENERALI Capitolo 1. Introduzione 1 1.1 La psicologia scientifica 1 1.2 I contesti della
DettagliRISULTATI PROVE INValSI a.s I.C. Civezzano
RISULTATI PROVE INValSI a.s. 2011-2012 I.C. Civezzano Alcune premesse a) genesi delle prove La legislazione vigente attribuisce all INVALSI la competenza amministrativa a effettuare verifiche periodiche
DettagliDisturbi Pervasivi dello Sviluppo
Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Annamaria Petito SSIS 400H SSIS '09- Sintomi e segni Sono le informazioni che derivano da consapevoli sensazioni del paziente e sono le interpretazioni date dal medico
DettagliKit Documentale Qualità UNI EN ISO 9001:2015. Templates modificabili di Manuale, Procedure e Modulistica. Nuova versione 3.
Premessa Il sistema di gestione per la qualità conforme alla norma internazionale UNI EN ISO 9001:2015 dovrebbe essere implementato nell ordine di seguito indicato, che riporta le clausole della norma
DettagliPrendersi cura della famiglia fragile
VALUTARE L EFFICACIA DEL LAVORO PER PROGETTI PERSONALIZZATI CON BAMBINI E RAGAZZI A RISCHIO DI ALLONTANAMENTO CHE VIVONO IN FAMIGLIE MULTIPROBLEMATICHE. ESTENSIONE DEL PROGETTO RISC-PersonaLAB Genitorialità,
DettagliPROFILO DINAMICO FUNZIONALE
ISTITUTO COMPRENSIVO ROVERETO SUD Scuola Primaria /Secondaria di primo grado PROFILO DINAMICO FUNZIONALE AGGIORNAMENTO PDF Alunno Classe Anno scolastico SCHEDA INFORMAZIONI DELLO STUDENTE Cognome Nome
DettagliTecniche statistiche di analisi del cambiamento
Tecniche statistiche di analisi del cambiamento 07-Anova con covariata (vers. 1.2, 20 marzo 2017) Germano Rossi 1 germano.rossi@unimib.it 1 Dipartimento di Psicologia, Università di Milano-Bicocca 2016-17
DettagliIl ruolo del referente della valutazione
Il ruolo del referente della valutazione prof. Ivan Graziani I.C. Santa Sofia (FC) Bolzano 29 ottobre 2015 Che ruolo ha il referente di valutazione? Un referente per la valutazione deve occuparsi nel proprio
DettagliStrumenti a supporto della valutazione dell apprendimento. Sara Zaccaria Ordine degli Psicologi della Toscana 26 maggio 2016
Strumenti a supporto della valutazione dell apprendimento Sara Zaccaria Ordine degli Psicologi della Toscana 26 maggio 2016 Apprendimento e scuola dell infanzia La Legge 170, 8 ottobre 2010 sottolinea
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATISTICA MEDICA. Prof.ssa Donatella Siepi tel:
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATISTICA MEDICA Prof.ssa Donatella Siepi donatella.siepi@unipg.it tel: 075 5853525 2 LEZIONE Statistica descrittiva STATISTICA DESCRITTIVA Rilevazione dei dati Rappresentazione
DettagliDisabilita intellettiva. Garello Silvana
Disabilita intellettiva Garello Silvana Dal 2008 ad oggi sono intervenuti notevoli cambiamenti: La decisione a livello internazionale di non utilizzare più l espressione Ritardo mentale e di sostituirla
DettagliMMSE: ISTRUZIONI PER L USO
VIII Convegno IL CONTRIBUTO DELLE UNITÀ DI VALUTAZIONE ALZHEIMER (UVA) NELL ASSISTENZA DEI PAZIENTI CON DEMENZA ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Roma, venerdì 7 novembre 2014 MMSE: ISTRUZIONI PER L USO Valentina
DettagliDiagnosi Differenziali nella fascia 0-3 anni
v IPOACUSIA v RITARDO PSICOMOTORIO v DISTURBO DEL LINGUAGGIO v DISTURBO DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE v MUTISMO SELETTIVO v DISPRASSIA v DISTURBO DELLA REGOLAZIONE v DISTURBO MULTISISTEMICO v RITARDO PSICOMOTORIO
DettagliI disturbi specifici dell Apprendimento:DSA
I disturbi specifici dell Apprendimento:DSA Disturbo Specifico di Apprendimento Difficoltà di apprendimento La categoria dei Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento viene convenzionalmente identificata
DettagliNuovi modelli di Funzioni Esecutive in età evolutiva: studio su un campione con Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività
Università degli Studi di Milano-Bicocca Dipartimento di Psicologia Nuovi modelli di Funzioni Esecutive in età evolutiva: studio su un campione con Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività Dott.
DettagliDott Laura Angelini Neuropsicologa, Psicoterapeuta Docente del corso Valutazione testistica in Psicologia Cognitiva DISPUTER, UNICH
Dott Laura Angelini Neuropsicologa, Psicoterapeuta Docente del corso Valutazione testistica in Psicologia Cognitiva DISPUTER, UNICH WAIS-IV Wechsler Adult Scale of Intelligence (Quarta Edizione) Test clinico
DettagliTrattamenti e percorsi di cura, integrazione dei trattamenti
Trattamenti e percorsi di cura, integrazione dei trattamenti L esperienza delle comunità della Federazione COM.E Simone Feder Coordinatore Area Adulti della comunità Casa del Giovane di Pavia Presidente
DettagliUniversità LUMSA PSICODIAGNOSTICA DELL'ETA' EVOLUTIVA E DELL'ADULTO (II MODULO)
Università LUMSA PSICODIAGNOSTICA DELL'ETA' EVOLUTIVA E DELL'ADULTO (II MODULO) MASC: (March) questionario self-report per indagare i sintomi ansiosi nei bambini da 8 anni a 19. E composto da 39 domande
DettagliPROGETTO SCREENING SOMMINISTRAZIONE PROVE MT CLASSI PRIME
PROGETTO SCREENING SOMMINISTRAZIONE PROVE MT CLASSI PRIME IN COLLABORAZIONE CON PSICOPEDAGOGISTA D ISTITUTO E UONPIA DI RIFERIMENTO 12-19 Gennaio 2017 A cura di Daniela Soffientini e Paola Villa Un po
DettagliG.I.N.E.S.T.R.A. 2008/09 RELAZIONE FINALE
Data: 1/5/9 Progetto G.I.N.E.S.T.R.A. 28/9 RELAZIONE FINALE SCUOLA O PLESSO TITOLO PROGETTO REFERENTE/I Istituto Superiore Balbo (Liceo Socio-psicopedagogico, Liceo di Scienze Sociali, Liceo Linguistico,
DettagliRicerca qualitativa: Focus group
Corso Metodologia della Ricerca Psicosociale - Prof. Patrizia Romito Ricerca qualitativa: Focus group Dott.ssa Lucia Beltramini Trieste, 22 dicembre 2010 Focus group: definizione Focus group Tecnica di
DettagliCOMPRENSIONE DEL TESTO SCRITTO IN BAMBINI POOR COMPREHENDERS
Università degli Studi di Messina DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE E SOCIALI COMPRENSIONE DEL TESTO SCRITTO IN BAMBINI POOR COMPREHENDERS COGNIZIONE VS METACOGNIZIONE Prof.ssa Pina FILIPPELLO Abilità fondamentale
DettagliAlberi Decisionali Per l analisi del mancato rinnovo all abbonamento di una rivista
Alberi Decisionali Per l analisi del mancato rinnovo all abbonamento di una rivista Il problema L anticipazione del fenomeno degli abbandoni da parte dei propri clienti, rappresenta un elemento fondamentale
DettagliDISTURBO DELL APPRENDIMENTO NON VERBALE. La valutazione e la riabilitazione. 12 novembre 2011 IL DISTURBO DI APPRENDIMENTO NON VERBALE: VALUTAZIONE
DISTURBO DELL APPRENDIMENTO NON VERBALE La valutazione e la riabilitazione 12 e 13 novembre 2011 25 e 26 febbraio 2012 Roma Villa Eur P.le Champagnat 2 Docenti: Enrico Iurato Giovanni Masciarelli 12 novembre
DettagliCentro Ambulatoriale di Prevenzione e Riabilitazione dell Età Evolutiva - Impresa Sociale -
Centro Ambulatoriale di Prevenzione e Riabilitazione dell Età Evolutiva - Impresa Sociale - PROGETTO IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO DIAGNOSI PRECOCE DEI DISTURBI DI LINGUAGGIO E D APPRENDIMENTO Progetto per
DettagliSCELTA DI UNA BATTERIA NEUROPSICOLOGICA CONDIVISA PER L ESAME NEUROCOGNITIVO Dott.ssa Sabrina Curcio Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme,
SCELTA DI UNA BATTERIA NEUROPSICOLOGICA CONDIVISA PER L ESAME NEUROCOGNITIVO Dott.ssa Sabrina Curcio Centro Regionale di Neurogenetica Lamezia Terme, 01 dicembre 2014 PREMESSA Nell ambito del Progetto
DettagliLa disprassia in età evolutiva: intervento riabilitativo
La disprassia in età evolutiva: intervento riabilitativo integrato Gruppo Territoriale Lombardia AIDEE Centro Ronzoni-Villa Fondazione Don C. Gnocchi, Seregno. Responsabile Dr.ssa Annalisa Risoli Associazione
DettagliC.T.I. - Centro Territoriale per l Inclusione di Feltre SCUOLA 5-6. PREVENZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO ricerca - azione
C.T.I. - Centro Territoriale per l Inclusione di Feltre SCUOLA 5-6 PREVENZIONE PRECOCE DELLE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO ricerca - azione PERCHE? Protocollo d intesa tra Regione Veneto e USR per l individuazione
DettagliUn Software per il potenziamento delle abilità di lettura e scrittura
OTTOVOLANTE Un Software per il potenziamento delle abilità di lettura e scrittura *G. STELLA *G. CAIAZZO - *G. ZANZURINO * Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia San Marino 19/09/2008 Progetto
DettagliI disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero. Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo
I disturbi specifici dell apprendimento: dall identificazione precoce agli interventi di recupero Autore: Letizia Moretti Editing : Enrica Ciullo Corso Dsa - I disturbi specifici dell apprendimento: dall
DettagliDisturbi specifici dell apprendimento e sindrome delle apnee ostruttive in sonno in età pediatrica: studio caso-controllo
UNIVERSITÀ DEGLIS TUDI DELLA CAMPANIA «LUIGI VANVITELLI» DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE E FISICA E MEDICINA PREVENTIVA Disturbi specifici dell apprendimento e sindrome delle apnee ostruttive in sonno in
DettagliProgetto Tartaruga. Servizio Scuola. Sara Rocco Gianluca Panella Magda Di Renzo
Progetto Tartaruga Servizio Scuola Sara Rocco Gianluca Panella Magda Di Renzo Come funziona il Servizio Scuola Glh-o Gruppo operativo di lavoro per l handicap Osservazione del bambino nel contesto scolastico
DettagliDISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ VII Congresso Nazionale Padova 14-16 maggio 2009 PRODUZIONE DI IDEE E PIANIFICAZIONE NELL ESPRESSIONE SCRITTA IN BAMBINI CON CARATTERISTICHE DDAI Gallani
DettagliI disegni sperimentali e il controllo
I disegni sperimentali e il 1. Procedure del 2. Disegni monofattoriali 3. Disegni multifattoriali Il disegno sperimentale Popolazione Campionamento casuale Campione Misura variabili di interesse Gruppo
DettagliPsicologia come scienza: Il metodo scientifico
Psicologia come scienza: Il metodo scientifico identificare domande su un evento formulare un ipotesi per spiegare l evento eseguire una ricerca per supportare e confutare la spiegazione Ripetere la ricerca
DettagliValutazione dello sviluppo cognitivo e psicomotorio BAYLEY SCALES OF INFANT DEVELOPMENT. II edition
Valutazione dello sviluppo cognitivo e psicomotorio BAYLEY SCALES OF INFANT DEVELOPMENT II edition BAYLEY SCALES OF INFANT DEVELOPMENT Set di scale che valutano il livello di sviluppo del bambino tra 1
DettagliBisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo. Paola Venuti
DALLA DIAGNOSI AL PROGETTO EDUCATIVO A.D.O.S. Bisogni educativi speciali per i soggetti con Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Paola Venuti AUTISTIC DIAGNOSTIC OBSERVATION SCALE (ADOS) Osservazione del
DettagliRELAZIONE SUI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI A. S
Liceo Ginnasio Statale Umberto I Piazza G. Amendola, 6 80121,NAPOLI codice meccanografico: NAPC14000P Telefono 081 415084 e mail: napc14000p@istruzione.it Fax 081 7944596 RELAZIONE SUI RISULTATI DELLE
DettagliLA PREVENZIONE DELLE DIFFICOLTÁ DI APPRENDIMENTO
LA PREVENZIONE DELLE DIFFICOLTÁ DI APPRENDIMENTO A SCUOLA: perché intervenire e come? Dott.ssa Marina Biancotto RACCOMANDAZIONI PER LA PRATICA CLINICA SUI DSA (Consensus Conference, gennaio 2007) IN ETÁ
Dettaglie pattern di interazione madre- bambino in pazienti con ipoacusia neurosensoriale congenita A. CORTILE
Lo screening uditivo neonatale: : risultati, criticità,, prospettive di una diagnosi e riabilitazione precoce Napoli 21-22 22 Novembre 2008 Indici comunicativi pre-linguistici e pattern di interazione
DettagliSintesi dei risultati
Università degli Studi di Genova DIPARTIMENTO DI SCIENZE ANTROPOLOGICHE Polo M.T. Bozzo Ricerca e intervento sui disturbi del linguaggio e dell apprendimento Componenti culturali, sviluppo cognitivo e
DettagliLETTURA CRITICA DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA
LA STATISTICA NELLA RICERCA Raccolta dei dati Elaborazione Descrizione Una raccolta di dati non corretta, una loro presentazione inadeguata o un analisi statistica non appropriata rendono impossibile la
DettagliABaCo Batteria per l Assessment della Comunicazione MANUALE
Romina Angeleri, Bruno G. Bara, Francesca M. Bosco, Livia Colle e Katiuscia Sacco ABaCo Batteria per l Assessment della Comunicazione MANUALE Ringraziamenti Un ringraziamento particolare va alla dottoressa
DettagliDiagnosi di disturbo dello spettro autistico
Diagnosi di disturbo dello spettro autistico Richiede un approccio comprensivo e multidisciplinare la valutazione deve includere misurazioni cognitive del comportamento adattivo e le misurazioni diagnostiche
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DELLE EVIDENZE (Sistema Regionale di Istruzione e Formazione Professionale)
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DELLE EVIDENZE (Sistema Regionale di Istruzione e Formazione Professionale) 1. Informazioni preliminari Candidato Corso Qualifica regionale Figura nazionale correlata Rif. Operatore
DettagliANALISI DELLE POSIZIONI
ANALISI DELLE POSIZIONI L analisi delle posizioni rappresenta un focus strategico per la funzione RU; tutte le attività di GRU poggiano sull analisi delle posizioni in quanto rappresentano uno strumento
DettagliValutazione di lingua e contenuti. L importanza del feedback. Graziano Serragiotto.
Valutazione di lingua e contenuti. L importanza del feedback Graziano Serragiotto Che tipo di valutazione CLIL? Valutazione del prodotto (nonlinguistico e linguistico) Sommativa e formativa Format Griglie
DettagliIndice: Strategie generali Strategie specifiche Ripetizione Metodi per aumentare la validità
Controllo Indice: Strategie generali Strategie specifiche Ripetizione Metodi per aumentare la validità Definiremo il controllo come qualsiasi mezzo impiegato per eliminare le possibili minacce alla validità
DettagliProf.ssa Sabbadini Letizia. Dott.ssa Log. Michelazzo Letizia. Esperienze Cliniche A.I.D.E.E dottssa Sabbadini Letizia
LA LINGUA DEI SEGNI COME STRUMENTO PER POTENZIARE LA COMUNICAZIONE E LA PRODUZIONE VERBALE NELLE DISPRASSIE VERBALI Sintesi di un Approccio Clinico Metodologico per la Valutazione e la Terapia Prof.ssa
DettagliIndice. 1 Le fasi della ricerca osservativa Le tecniche e gli strumenti L analisi del comportamento docente...7
INSEGNAMENTO DI PEDAGOGIA SPERIMENTALE LEZIONE III LA RICERCA EMPIRICA PARTE II PROF. LUCIANO GALLIANI Indice 1 Le fasi della ricerca osservativa...3 2 Le tecniche e gli strumenti...5 3 L analisi del comportamento
DettagliAnalisi dell'efficacia. Saverio Bergonzi. dell'intervento
Analisi dell'efficacia Saverio Bergonzi dell'intervento obiettivi - evidenziare i cambiamenti nei pazienti sottoposti a trattamento residenziale - individuare i fattori legati ai cambiamenti - costruire
DettagliLa valutazione in ambito motorio sportivo
Scuola Regionale dello Sport - Marche La valutazione in ambito motorio sportivo Ivan Cirami - Valerio Bonavolontà La valutazione funzionale come strumento La valutazione funzionale ci da la possibilità
DettagliBES e profili funzionali: ingredienti, ricette e nouvelle cousine
Paola Bonifacci Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna paola.bonifacci@unibo.it BES e profili funzionali: ingredienti, ricette e nouvelle cousine Normativa sui BES (2013) BES DISABILITA' DISTURBI
DettagliLo sviluppo linguistico nei primi anni di vita
Università di Genova Polo M.T. Bozzo Lo sviluppo linguistico nei primi anni di vita Paola Viterbori Il ritardo di linguaggio il ritardo di linguaggio è un rallentamento nell acquisizione delle normali
DettagliTEST D INGRESSO A.S
TEST D INGRESSO A.S. 2016-2017 L Istituto Comprensivo Alessandro Magno, in un ottica di miglioramento, al fine di garantire ai test per competenza una maggiore attendibilità e validità, nonché favorire
DettagliPsicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti
Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva Dott.ssa Elena Luisetti PIU CHE UNA SCUOLA E UNA PROSPETTIVA EMERSE CON IL CONVERGERE DI PIU FILONI PRINCIPI BASE Kendell, 1993 A. L individuo reagisce
DettagliDisprassia con disgrafia
Disprassia con disgrafia A.Risoli, E.Antonioli, E.Arosio, M.Bertelè, A.Bortolotti, M.Capettini, S.De Isabella. Gruppo Territoriale Lombardia Fondazione Don C.Gnocchi Centro Ronzoni-Villa, Seregno. arisoli@dongnocchi.it
DettagliIl Progetto Tartaruga
Il Progetto Tartaruga PROSPETTIVA PSICODINAMICA EMOZIONE AUTISMO PROSPETTIVA COGNITIVISTA COGNIZIONE ELEMENTI DI INTEGRAZIONE ATTENZIONE CONGIUNTA STATI MENTALI FORME E STEREOTIPIE VISIONE GLOBALE DEL
DettagliINDIVIDUAZIONE PRECOCE DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (DDAI ADHD) NELLA SCUOLA DELL INFANZIA
Progetto di ricerca 2005-2008 INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ (DDAI ADHD) NELLA SCUOLA DELL INFANZIA Prof. Dario Ianes Dott.ssa Vanessa Macchia Attualmente sulla
DettagliL INVALSI ha il compito di attuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze ed abilità degli studenti. Gli ambiti coinvolti, scelti
L INVALSI ha il compito di attuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze ed abilità degli. Gli ambiti coinvolti, scelti peraltro per la loro valenza trasversale e non esclusivamente disciplinare,
DettagliCONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA
CONTROLLI SUGLI ELETTRODOTTI DI ALTA TENSIONE TRANSITANTI SUL TERRITORIO DELLA VALLE D AOSTA Valeria Bottura, C. Desandré, E. Imperial, Leo Cerise ARPA Valle d Aosta, Loc. Grande Charrière 44, 11020 St.
DettagliPIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
ISTITUTO COMPRENSIVO Nico Pinna Parpaglia POZZOMAGGIORE Via San Pietro, 37/a - 07018 (SS) - tel. 079/801093 - fax 079/800157 C.F. 80008250906 - e-mail ssic80200l@istruzione.it PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
DettagliSTRUMENTI DI RICERCA
STRUMENTI DI RICERCA STRUMENTI a MODERATO CONTATTO SCALE ESISTENTI QUESTIONARI (ad hoc) (validate) BENESSERE ATTEGGIAMENTO vs ROM «Un QUESTIONARIO si propone di tradurre gli scopi e gli interessi della
DettagliDisturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche
Disturbi specifici di apprendimento Raccomandazioni cliniche Padova, 11.05.2012 G. Tarter 1 Raccomandazioni per attivare un trattamento riabilitativo Quali i criteri per stabilire se un trattamento ha
DettagliWorkshop Training autoregolativo di gruppo e attivita assistite con animali. Dr. Veronica Andreini Psicologa AIDAI Toscana
Workshop Training autoregolativo di gruppo e attivita assistite con animali Dr. Veronica Andreini Psicologa AIDAI Toscana andreiniva@inwind.it LA NOSTRA ESPERIENZA Osservare i benefici di un trattamento
DettagliJohn P. Critical Reasoning Test Battery STANDARD REPORT. Psychometrics Ltd.
Critical Reasoning Test Battery STANDARD REPORT Psychometrics Ltd. Data Test: 06/04/2012 Ragionamento Critico - Premessa Il Ragionamento Critico è un abilità fondamentale delle mansioni dove occorre prendere
DettagliI TEST STATISTICI. dott.ssa Gabriella Agrusti
I TEST STATISTICI dott.ssa Gabriella Agrusti Dulcis in fundo.. come scegliere un test statistico in base all ipotesi come stabilire se due variabili sono associate (correlazione di Pearson) come stabilire
DettagliIntegrazione visuomotoria e abilità di lettoscrittura. Pio Alfredo Di Tore.
Integrazione visuomotoria e abilità di lettoscrittura Pio Alfredo Di Tore alfredo.ditore@gmail.com Integrazione visuomotoria Nella prima metà del 900 la ricerca mostrò che copiare forme geometriche correlava
DettagliCon l Europa investiamo nel vostro futuro
Via Socrate n. 11 9017 PALERMO - Tel. 091-512 Fax 091-69189 - c.f.: 9716800829 cod. Min.: PAIC8700 E-mail paic8700@istruzione.it Portale della scuola: www.icbasile.it Programmazione Fondi Strutturali 2007/201
DettagliValutazione della fluenza verbale
Valutazione della fluenza verbale Quali figure professionali? La valutazione della fluenza è effettuata da logopedisti opportunamente formati e può coinvolgere un team multiprofessionale che deve includere
DettagliLo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget
Lo sviluppo cognitivo secondo J. Piaget Jean Piaget La conoscenza umana può essere considerata come un organo biologico della mente e l acquisizione della conoscenza può essere un processo evolutivo. Conoscenza
DettagliISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Dipartimento del Farmaco. Fondamenti per la valutazione della Qualità della Vita correlata alla salute
ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA Dipartimento del Farmaco Fondamenti per la valutazione della Qualità della Vita correlata alla salute DEFINIZIONE DELLA QUALITA DELLA VITA La qualità della vita di una persona
DettagliDisturbi Specifici di Scrittura
Disturbi Specifici di Scrittura e disturbi specifici della funzione motoria Il processo di scrittura Condivide con la lettura il nucleo essenziale del processo, Richiede un abilità grafica aggiuntiva Richiede
Dettagli