Il processo di riforma e i piani educativi e di studio personalizzati. Chiara Torrigiani

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1 Il processo di riforma dei sistemi di istruzione e formazione Istituto Comprensivo di Capannori Lucca Il processo di riforma e i piani educativi e di studio personalizzati Chiara Torrigiani ARISTEIAONLINE, Firenze

2 Indice 1- Il quadro di riferimento 2- Progettualità e curricolarità 3- Passaggi significativi dei documenti normativi 4- I piani educativi e di studio personalizzati 5- Ipotesi organizzativa per la costruzione delle UA 6- Presentazione attività gruppi di lavoro

3 1- Il quadro di riferimento Legge 53/2003 Diritto istruzione e formazione Centralità del soggetto Piani di studio personalizzati Portfolio delle competenze Nuovi curricoli e nuovi saperi Sistema integrato di formazione e centralità delle competenze Autonomia scolastica Progettazione, progettualità Successo formativo Rilevazione concreta bisogni Flessibilità Quadro di riferimento europeo per l istruzione e la formazione

4 2- Progettualità e curricolarità Logica del programma SAPERE ACCADEMICO Logica del curricolo APPRENDIMENTO PROGRAMMA SAPERI PROGRAMMAZIONE PROGETTAZIONE APPRENDIMENTO ANALISI DEI BISOGNI

5 3- Legge 28 marzo 2003, 53 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale Il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola nella scuola dell infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell istruzione e della formazione professionale (art.2, comma 1, lettera d) La scuola dell infanzia, di durata triennale, concorre all educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, e ad assicurare un effettiva uguaglianza delle opportunità educative, ( ) realizza la continuità educativa con il complesso dei servizi all infanzia e con la scuola primaria. E assicurata la generalizzazione dell offerta formativa e della possibilità di frequenza della scuola dell infanzia, ( ) anche in rapporto all introduzione di nuove professionalità e modalità organizzative (art.2, comma 1, lettera e)

6 Continua 3- Legge 28 marzo 2003, 53 La scuola primaria promuove, nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistematizzazioni logicocritiche, di far apprenderei mezzi espressivi ( ), di porre le basi per l utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale ( ), di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai principi fondamentali della convivenza civile (art.2, comma 1, lettera f) La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e al rafforzamento delle attitudini alla interazione sociale; ( ) è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi ( ) (art.2, comma 1, lettera f)

7 3.1- Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n 59 Definizione delle norme generali relative alla scuola dell infanzia e al primo ciclo dell istruzione a norma dell art.1 della legge 28 marzo 2003, n 53 L orario annuale delle attività educative per la scuola dell infanzia ( ) si diversifica da un minimo di 875 ore ad un massimo di 1700 ore, a seconda dei progetti educativi delle singole scuole dell infanzia, tenuto conto delle richieste delle famiglie (art.3, comma 1) Al fine del conseguimento degli obiettivi formativi, i docenti curano la personalizzazione delle attività educative, attraverso la relazione con la famiglia, in continuità con il primario contesto affettivo e di vita delle bambine e dei bambini. Nell esercizio dell autonomia delle istituzioni scolastiche sono attuate opportune forme di coordinamento didattico, anche per assicurare il raccordo in continuità con il complesso dei servizi all infanzia e con la scuola primaria (art.3, comma 2) La scuola dell infanzia cura la documentazione relativa al processo educativo e in particolare all autonomia personale delle bambine e dei bambini con la collaborazione delle famiglie

8 Continua 3.1- Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n 59 ( ) l orario annuale delle lezioni nella scuola primaria ( ) è di 891 ore, oltre a quanto previsto al comma 2 (art.7, comma 1) Le istituzioni scolastiche, al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi, organizzano, nell ambito del POF, tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie, attività e insegnamenti, coerenti con il profilo educativo, per ulteriori 99 ore annue, la cui scelta è facoltativa e opzionale per gli allievi e la cui frequenza è gratuita. Gli allievi sono tenuti alla frequenza delle attività facoltative per le quali le rispettive famiglie hanno esercitato l opzione. Le predette richieste sono formulate all atto dell iscrizione. Al fine di ampliare e razionalizzare la scelta delle famiglie, le istituzioni scolastiche possono, nella loro autonomia, organizzarsi anche in rete (art.7, comma 2) L organizzazione delle attività educative e didattiche rientra nell autonomia e nella responsabilità delle istituzioni scolastiche, fermo restando che il perseguimento delle finalità di cui all art.5, assicurato dalla personalizzazione dei piani di studio è affidata ai docenti responsabili delle attività educative e didattiche, previste dai medesimi piani di studio. A tal fine concorre, fatta salva la contitolarità didattica dei docenti, per l intera durata del corso, il docente in possesso di specifica formazione che, in costante rapporto con le famiglie e il territorio, svolge funzioni di orientamento in ordine alle scelte delle attività di cui al comma 2, di tutorato degli allievi, di coordinamento delle attività educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della documentazione del percorso formativo compiuto dall allievo, con l apporto degli altri docenti (art.7, comma 5

9 Continua 3.1- Decreto Legislativo 19 febbraio 2004, n 59 ( ) l orario annuale delle lezioni nella scuola secondaria di primo grado ( ) è di 891 ore, oltre a quanto previsto al comma 2 (art.10, comma 1) Le istituzioni scolastiche, al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi, organizzano, nell ambito del POF, tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie, attività e insegnamenti, coerenti con il profilo educativo, per ulteriori 198 ore annue, la cui scelta è facoltativa e opzionale per gli allievi e la cui frequenza è gratuita. Gli allievi sono tenuti alla frequenza delle attività facoltative per le quali le rispettive famiglie hanno esercitato l opzione. Le predette richieste sono formulate all atto dell iscrizione. Al fine di ampliare e razionalizzare la scelta delle famiglie, le istituzioni scolastiche possono, nella loro autonomia, organizzarsi anche in rete (art.10, comma 2) L organizzazione delle attività educative e didattiche rientra nell autonomia e nella responsabilità delle istituzioni scolastiche, fermo restando che il perseguimento delle finalità di cui all art.9, è affidato, anche attraverso la personalizzazione dei piani di studio ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attività educative e didattiche, previste dai medesimi piani di studio. A tal fine concorre prioritariamente, per l intera durata del corso, il docente in possesso di specifica formazione che, in costante rapporto con le famiglie e il territorio, svolge funzioni di orientamento in ordine alle scelte delle attività di cui al comma 2, di tutorato degli allievi, di coordinamento delle attività educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della documentazione del percorso formativo compiuto dall allievo, con l apporto degli altri docenti (art.10, comma 5)

10 4. I piani educativi e di studio personalizzati Chiarimenti terminologici Obiettivi specifici di apprendimento Obiettivi formativi personalizzati

11 4.1 Obiettivi specifici di apprendimento Determinati a livello nazionale con lo scopo di indicare i livelli essenziali di prestazione (intesi qui nel senso di standard di prestazione del servizio) che le scuole ( ) sono tenute in generale ad assicurare i cittadini per mantenere l unità del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione ( ). Non hanno, perciò, alcuna pretesa validità per i casi singoli, siano essi le singole istituzioni scolastiche o, a maggior ragione, i singoli allievi. Da Indicazioni Nazionali Piani di Studio Personalizzati

12 4.2 Obiettivi formativi personalizzati E compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, infatti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la libertà di mediare, interpretare, ordinare, distribuire ed organizzare gli obiettivi specifici di apprendimento negli obiettivi formativi, adatti e significativi per i singoli allievi, assumendosi la responsabilità di rendere conto delle scelte fatte e di porre gli allievi, le famiglie e il territorio nella condizione di conoscerle e condividerle Da Indicazioni Nazionali Piani di Studio Personalizzati

13 4.3 Unità di apprendimento Unità di apprendimento PIANI DI STUDIO Individuazione degli obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi Scelta dei contenuti e delle attività Metodi e soluzioni organizzative Modalità di verifica delle competenze acquisite PERSONALIZZATI

14 4.4 Piani di studio personalizzati PIANI DI STUDIO UA UA UA UA UA UA PERSONALIZZATI

15 4.1- Organizzazione per unità di apprendimento (UA) dei percorsi formativi Insegnamento non più lineare ma progettuale, organizzazione dei contenuti in funzione delle competenze, organizzazione dell apprendimento in sequenze non basate sulla sistematica della materia bensì sulle capacità di apprendimento degli allievi. Ciò vuol dire: non dare a tutti nello stesso momento, nello stesso luogo, nello stesso modo gli stessi contenuti, flessibilità ed adattabilità alle condizioni ed agli ambienti di apprendimento rispondere alle diversità di stili, bisogni, capacità, interessi e ritmi di apprendimento dei soggetti, far perseguire ben precise competenze: VERIFICABILI DOCUMENTABILI, CAPITALIZZABILI.

16 4.2 Concetto e configurazione di UA unità di apprendimento complessa, più o meno breve, composto di più unità didattiche, che permette di raggiungere un insieme di apprendimenti coerenti di cui si possano certificare gli esiti, componibile con altri unità in una sequenza di apprendimenti non predeterminati ma adattabili alle esigenze dei soggetti, organizzazione dei contenuti in funzione delle competenze

17 4.3- Principi essenziali progettazione, curricolo e competenze Dalla programmazione dell insegnamento alla progettazione dell apprendimento Lavoro collegiale Determinazione condivisa delle competenze da raggiungere Individuazione dei criteri relativi al riconoscimento di tutte le attività all interno della valutazione curricolare degli allievi Monitoraggio e modalità di valutazione dei risultati (valutazione dei soggetti e di sistema)

18 5- IPOTESI ORGANIZZATIVA PER LA COSTRUZIONE DELLE UNITA DI APPRENDIMENTO

19 5.1 Caratteristiche del gruppo di lavoro Numero limitato di persone coinvolte Docenti designati dal collegio docenti Capacità di comunicazione Alta motivazione a lavorare per la scuola nel suo complesso Spirito di Collaborazione

20 5.2 Organizzazione gruppi di lavoro

21 5.3 Aree tematiche A. Progettar e B. Gestire C. Valutare

22 5.4 Pianificazione attività Area A- La progettazione del curricolo e dei piani di studio personalizzati A1- Definizione delle aree di competenza ritenute essenziali e trasversali ai due ordini e gradi di scuola A2-Definizione, all interno dei singoli gruppi di lavoro, di: a. Indicatori e descrittori relativi alle competenze attese in uscita dalla scuola dell infanzia b. Indicatori e descrittori relativi alle competenze attese in uscita dalla scuola primaria c. Indicatori e descrittori relativi alle competenze attese in uscita dalla scuola secondaria di 1 A3- Definizione, all interno dei singoli gruppi di lavoro, di: a. Traguardi di competenze per il primo e secondo anno della scuola dell infanzia b. Traguardi di competenze dalla prima alla quarta classe della scuola primaria c. Traguardi di competenze per il primo e secondo anno della scuola secondaria di 1 A4- Tenendo presenti i traguardi di competenza delineati definire gli obiettivi specifici di apprendimento e i percorsi educativo/formativi per ciascun anno della scuola dell infanzia, della scuola primaria e secondaria di 1 grado in funzione della personalizzazione dei curricoli Quadri sinottici anno per anno, per ciascun campo di esperienza e per singole aree disciplinari

23 5.5 Pianificazione attività Area B- La gestione del curricolo e dei Piani di Studio Personalizzati B1- Articolazione dei tempi di insegnamento con particolare attenzione: a. Alla gestione flessibile del monte ore ministeriale b. Organizzazione flessibile di gruppi di allievi (classi aperte, laboratori, etc.) B2- Spazi di insegnamento con particolare attenzione: a. Uso di spazi/laboratori attrezzati diversi dall aula b. Uso di spazi polivalenti nella scuola c. Utilizzo di luoghi e spazi esterni B3- Risorse e mezzi dell insegnamento con particolare attenzione: a. Utilizzo ordinario delle NT e di sussidi audiovisivi b. Utilizzo di materiali alternativi e/o complementari al libro di testo B4- Documentazione del curricolo con particolare attenzione: a. La produzione di materiali cartacei, visivi e/o multimediali b. La produzione di relazioni conclusive dei docenti come sintesi e valutazione delle esperienze realizzate

24 5.6 Pianificazione attività Area C- La valutazione degli esiti di apprendimento C1- Forme di verifica degli apprendimenti con particolare attenzione: a. Alle prove da predisporre per la verifica delle competenze per ciascun ordine e grado di scuola b. Alla predisposizione di sistemi che permettano agli allievi di autovalutarsi e di sviluppare modalità metacognitive di analisi dei propri risultati c. Al confronto tra situazione di ingresso ed esiti finali

25 6. Presentazione attività gruppi di lavoro

26 6.1 Tematiche oggetto di riflessione a. Il processo di riforma e le pratiche progettuali dell IC (6/10/04) * Analisi delle pratiche progettuali * Approfondimento del profilo educativo, culturale e professionale b. Il processo di riforma e la costruzione delle Unità di Apprendimento (27/10/2004) c. Strumenti di rilevazione e certificazione delle competenze (10/11/2004)

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