Salto in lungo. Salto in lungo Atleta in fase di. volo. Detentore titolo mondiale Maschile outdoor:

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1 ATLETICA LEGGERA Storia si gareggiava in questa disciplina nei Giochi olimpici antichi, la prima competizione di salto in alto di cui si ha riscontro si svolse in Scozia all'inizio del XIX secolo, e fu vinta con un salto di 167 cm. I primi saltatori utilizzavano un approccio diretto all'asticella oppure una tecnica a forbice. In quest'ultima l'asticella veniva approcciata in diagonale, e il saltatore gettava oltre la stessa prima la gamba interna (quella più vicina all'asticella) e poi quella esterna, con un movimento che ricorda appunto quello delle lame delle forbici. Verso la fine del secolo la tecnica di salto comincia ad ammodernarsi, a partire da quella introdotta da Michael F. Sweeney: dopo aver iniziato il salto come nella tecnica a forbice, si stende la schiena e la si porta in posizione orizzontale sopra l'asticella; con questa tecnica, che prevede un valicamento più facile rispetto alle tecniche fino ad allora in uso, il saltatore irlandese-statunitense porta il record mondiale a 1,97 m nel Un altro atleta statunitense, George Horine, sviluppa una tecnica ancora più efficiente, conosciuta come Western roll. Anche in questo stile la rincorsa segue una traiettoria diagonale rispetto all'asticella, ma lo stacco da terra avviene con la gamba interna, mentre quella esterna portata verso l'alto per proiettare il corpo oltre l'asticella. Horine porta il record mondiale a 2,01 m nel 1912 e la sua tecnica fu largamente usata durante la gara di salto in alto alle 'XI Olimpiade di Berlino 1936, vinta da Cornelius Johnson con la misura di 2,03 m. I saltatori statunitensi e sovietici dominarono la specialità per i successivi quarant'anni, che videro l'evoluzione della tecnica ventrale o straddle; questa tecnica prevede che il saltatore valichi l'asticella con il torso rivolto verso il basso e parallelo o quasi all'asticella. Fra i più famosi saltatori ventrali si ricordano Charles Dumas, che salt2,13 m nel 1956, John Thomas che valica per primo i 2,23 m nel 1960 e Valerij Brumel', che dominala scena per oltre quattro anni, e che grazie ad un'elegante e veloce rincorsa porta il record mondiale a 2,28 m e vinse la medaglia d'oro alla XVIII Olimpiade di Tokyo, prima che la sua brillante carriera agonistica venisse interrotta da un incidente motociclistico. Gli allenatori statunitensi, incluso il due volte campione NCAA Frank Costello dell'università di Maryland, migrarono in Russia per imparare da Brumel' e i suoi allenatori. Tuttavia sarebbe stato un solitario innovatore presso la Oregon State University, Dick Fosbury, colui che avrebbe portato il salto in alto nel nuovo secolo. Traendo vantaggio da un materassino di atterraggio rialzato e più soffice, Fosbury aggiunse una nuova rotazione all'antiquato salto ventrale. Direzione la testa e le spalle sopra la sbarra per prime, scivolando sulla schiena arcuata in una posizione che gli avrebbe fatto rompere il collo sulle vecchie buche sabbiose di atterraggio Dopo aver usato il salto con stacco alla Fosbury per vincere l'oro olimpico nel 1968, la tecnica inizia diffondersi in tutto il mondo e presto fu preferita dalla maggior parte dei saltatori al vecchio

2 scavalca mento ventrale. L'ultimo detentore di record mondiale con stile ventrale fu tra gli uomini il sovietico Vladimir Jaščenko, che salta la misura di 2,33 m nel 1977 e poi 2,35 m (indoor) nel 1978; tra le donne fu invece Rosemarie Ackermann, peraltro la prima donna ad avere scavalcato la soglia dei 2 metri (1977). Dopo la "rivoluzione" del salto fosbury, si imposero nelle competizioni mondiali i saltatori statunitensi Dwight Stones (primato personale di 2,34 m) e Franklin Jacobs (alto 173 cm fu in grado di valicare un'asticella posta a 59 cm oltre la sua altezza, a 2,32 m);. In campo femminile si affermarono la rumena Iolanda Bala?, la tedesca Ulrike Meyfarth, l'italiana Sara Simeoni e la bulgara Stefka Kostadinova. Record del mondo secondo quattro diverse tecniche di salto[2]annostileatletamisura1895forbice Michael F. Sweeney1,97 m1912costale George Horine2,01 m1978ventrale Vladimir Jaščenko2,35 m1993fosbury Javier Sotomayor2,45 m Salto in lungo volo. Salto in lungo Atleta in fase di Detentore titolo mondiale Maschile outdoor: Aleksandr Men'kov (2013) Femminile outdoor: Brittney Reese (2013) Maschile indoor: Femminile indoor: Brittney Reese (2012)Detentore titolo olimpico Maschile:

3 Greg Rutherford (2012) l salto in lungo una specialità maschile sia femminile dell'atletica leggera, in cui gli atleti, dopo una rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta "asse di battuta", cercando di atterrare il più lontano possibile nella buca riempita di sabbia. La lunghezza del salto viene misurata dal limite di battuta, indipendentemente dal punto esatto dove l'atleta ha staccato. Il salto in lungo fa parte dei salti in estensione come il salto triplo ed il più naturale. Esecuzione Il salto in lungo ritenuto tra i gesti più naturali. Come gli altri salti, anche questo si compone di 4 fasi: Rincorsa Stacco Volo Atterraggio Rincorsa Lo scopo della rincorsa quello di raggiungere la massima velocità controllabile per effettuare uno stacco e anch'essa si suddivide in più fasi: Lunghezza Corsa veloce Tecnica di corsa La lunghezza varia a seconda degli atleti e in rapporto all'accelerazione e alla velocità che raggiunge. La rincorsa varia da metri fino ai 45 circa. Se la rincorsa troppo breve non possibile esprimere a pieno l'efficacia del salto. La corsa deve avere una certa velocità sviluppata gradualmente. Deve poter adattarsi alle capacità dell'atleta e deve essere compatibile con la corretta esecuzione del salto. Uno degli errori più frequenti quello di impegnarsi nella corsa a svantaggio di un'azione controllata che poi aiuta a migliorare le fasi successive. La tecnica. La partenza può avvenire da fermi (per centrare meglio l'asse di battuta), o con qualche passo di avvio (per una migliore decontrazione), ma in tutti i casi a partire da una linea di riferimento. La corsa deve essere elastica e progressivamente accelerata, mantenendo il busto eretto e ginocchia alte, aiutando così un buon movimento rotatorio delle gambe, al fine di ottenere un'alta velocità con una buona stabilità Stacco Subito prima dello stacco gli ultimi tre appoggi devono essere accelerati. Segue un leggero abbassamento dell'atleta (caricamento) per coinvolgere la totalità del corpo in sincrono, agevolandolo con una buona apertura tra le due cosce e l'angolo del ginocchio. Il piede poggia su tutta la superficie di battuta con la massima forza, spingendo verso il basso,

4 anche con una leggera rullata, che serve, assecondando il movimento del corpo, a utilizzare al massimo la superficie di spinta del piede. Segue la decisa salita del ginocchio libero per ottenere un'ulteriore slancio verso l'alto. Bisogna inoltre ricordare che la lunghezza del salto dipende da l'insieme di tutte le sue parti e lo stacco non deve servire principalmente ad una spinta in avanti (guidata dalla corsa) ma, appunto all'elevazione. Fase di volo I movimenti compiuti durante la fase di volo possono variare in funzione dell'atleta, ma sono sempre finalizzati al mantenimento dell'equilibrio e di annullare l'effetto di rotazione. Si può assistere al volo veleggiato (o hang style) in cui prevista una distensione ed un abbassamento dell'arto libero fino ad essere appaiato all'arto di stacco, a raccolta (o truck style) o con passi in aria (o litchi-click). In quest'ultimo si possono eseguire 1 ; 2 o 3 passi in volo prima dell'atterraggio. La direzione dello sguardo deve essere verso avanti e un po' in alto sempre per evitare eventuali rotazioni del busto. In tutta l'azione del volo le azioni devono essere fluide e decontratte al fine di evitare di farsi male nel momento dell'atterraggio. Atterraggio Quest'ultimo deve avvenire con le gambe protese in completa estensione. Dapprima gli arti sono flessi per poi allungarsi un attimo prima del contatto col suolo, e il busto deve essere un poco inclinato in avanti. Quando i piedi toccano la sabbia, le ginocchia si piegano, ed il busto passa sopra le orme lasciate dai piedi con la testa che si avvicina il più possibile alle ginocchia. Se eseguito correttamente il primo segno che rimane sulla sabbia solo quello dei talloni. In questo modo si evita di cadere all'indietro e di perdere centimetri che in gare professionali possono essere decisivi. Regole principali delle varie specialità Corse di metri piani: Ad ogni atleta viene assegnata una corsia da cui non può uscire procurandosi vantaggi o ostacolando gli avversari, fino al traguardo. Gli atleti non possono in alcun modo toccarsi od ostacolarsi uno con l'altro. Se un atleta invade una corsia che non la sua, viene squalificato. Ad ogni atleta che parte dai blocchi di partenza prima dello sparo o entro un decimo di secondo da esso viene assegnata una partenza falsa. Con il nuovo regolamento in vigore Storia dal 2010 ogni atleta che effettua una partenza falsa viene squalificato. Nelle corse di 200 e 400 metri, poiché si svolgono anche in curva, viene assegnato alle corsie più esterne il così detto "decalage" la partenza è più avanzata di alcuni metri rispetto alle corsie più interne in modo che ogni atleta possa percorrere una distanza uguale indipendentemente alla corsia in cui si trova. Corsa di 800 metri piani: La corsa degli 800 metri si svolge su 2 giri di pista; ogni concorrente deve rimanere nella corsia assegnata per i primi 100 metri, dopo la prima curva (segnalata da bandiere o coni posti all'inizio del rettilineo opposto a quello di arrivo) ogni atleta può abbandonare la corsia assegnata (gli atleti tendono a spostarsi in prima corsia, in modo di fare meno distanza possibile essendo quella più interna alla pista). Il regolamento per le partenze false uguale a quello delle gare di corsa veloci. Salto in lungo e salto triplo: Ogni atleta deve saltare prima e non oltre la linea di stacco (una linea posta prima della buca di sabbia).

5 Il vincitore l'atleta che percorre una distanza maggiore dalla linea di stacco fino al segno lasciato sulla sabbia; tra tutti i salti che effettua l'atleta si considera solo il più lungo che esso compie (in caso di pari merito si considera il secondo miglior salto). Ogni atleta ha a disposizione tre salti (vengono anche chiamate "prove"), più tre salti detti "di finale" per gli atleti che nei salti "di qualifica" hanno ottenuto la distanza maggiore. Ogni atleta può fare il suo salto entro un minuto dal momento di inizio del suo turno di salto. Ogni salto viene misurato dalla linea di stacco al punto di atterraggio più vicino a questa, sempre in modo perpendicolare rispetto all'asse di battuta. Salto in alto e salto con l'asta: Ogni atleta deve saltare in seguito ad una rincorsa e oltrepassare un'asticella posta fra due ritti (nel caso del salto con l'asta dandosi slancio con l'asta) senza farla cadere (in caso contrario il salto nullo). Il vincitore l'atleta che ha ottenuto la misura maggiore; in caso di parità si fa il conteggio dei vari errori commessi dagli atleti nel corso della gara. Ogni atleta ha a disposizione 3 tentativi di salto per ogni misura. Ogni volta che tutti gli atleti hanno passato una misura (o hanno sbagliato i tre tentativi venendo quindi eliminati) si passa alla misura successiva. Ogni atleta può fare il suo salto entro un minuto dal momento di inizio del suo turno di salto (3 minuti se sono rimasti in gara solo 3 atleti). lancio del disco, lancio del martello e getto del peso: Ogni atleta deve lanciare entro una pedana circolare (di diametro diverso in base al tipo di lancio) senza oltrepassarne la circonferenza. L'attrezzo lanciato deve cadere entro un settore compreso tra due fettucce che partono dal centro della pedana e si aprono con un certo angolo, in base al tipo di lancio; in caso contrario il lancio si considera nullo. Ogni atleta ha a disposizione 3 lanci, più tre lanci detti "di finale" per gli atleti che nei lanci "di qualifica" hanno ottenuto la misura maggiore. Il vincitore l'atleta che lancia a una distanza maggiore dalla pedana di lancio; tra tutti i lanci che effettua l'atleta si considera solo il più distante che esso compie. Ogni atleta può effettuare il suo lancio entro un minuto dal momento di inizio del suo turno di lancio. Ogni lancio viene misurato dal punto di atterraggio dell'attrezzo al limite esterno della pedana più vicino al punto stesso di atterraggio, lungo una linea immaginaria che passa per il centro della pedana. Tiro del giavellotto: Ogni atleta deve lanciare in seguito ad una rincorsa entro una pedana rettilinea senza superare la linea di nullo. La punta del giavellotto lanciato deve cadere entro un settore compreso tra due fettucce che partono da un punto preciso all'interno della pedana e si aprono con un certo angolo; in caso contrario il lancio si considera nullo. Il lancio nullo anche se il giavellotto atterra di coda anziché di punta. Ogni atleta ha a disposizione 3 lanci, più tre lanci detti "di finale" per gli atleti che nei lanci "di qualifica" hanno ottenuto la misura maggiore. Il vincitore l'atleta che lancia a una distanza maggiore dalla pedana di lancio; tra tutti i lanci che effettua l'atleta si considera solo il più distante che esso compie. Ogni atleta può effettuare il suo lancio entro un minuto dal momento di inizio del suo turno di lancio. Ogni lancio viene misurato dal punto di atterraggio della punta dell'attrezzo al limite esterno della pedana più vicino al punto stesso di atterraggio, lungo una linea immaginaria che passa per il punto della pedana da cui parte il settore di lancio. l

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