RASSEGNA STAMPA. Convegno. Milano, 01 Dicembre 2010

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1 RASSEGNA STAMPA Convegno LA GIORNATA SENZA DOLORE Milano, 01 Dicembre 2010 Aggiornamento 02 Dicembre 2010

2 SOMMARIO TESTATA DATA LETTORI Agenzie ADNKRONOS SALUTE 30/11/2010 per staff editoriale ADNKRONOS SALUTE (5 lanci) 01/12/2010 per staff editoriale ANSA (2 lanci) 01/12/2010 per staff editoriale AGI 01/12/2010 per staff editoriale ASCA (2 lanci) 01/12/2010 per staff editoriale Quotidiani CORRIERE DELLA SERA 02/12/ Web FIDEST.WORDPRESS.COM 29/11/2010 n.d. PAGINEMEDICHE.IT 01/12/ PHARMASTAR.IT 01/12/ NOTIZIE.YAHOO.COM 01/12/ QUOTIDIANOSANITA.IT 01/12/ SALUS.IT 01/12/2010 n.d. ILGIORNO.IT 01/12/ DOCTOR NEWS 02/12/2010 n.d. GOSALUTE.IT 02/12/2010 n.d. IL FARMACISTA ONLINE 02/12/ SALUTEDOMANI.COM 02/12/ PIAZZASALUTE.IT 02/12/2010 n.d. FARMACIEITALIANE.IT 02/12/2010 n.d. TOTALE Fonti dati: Audipress, Anes, Auditel, Audiradio, Audiweb

3 Agenzie

4 ADNKRONOS SALUTE Data: 30/11/2010 Periodicità: / Lettori: staff editoriale ++++ MERCOLEDI' 1 DICEMBRE CONVEGNO 'LA GIORNATA SENZA DOLORE'. Sala Bracco Circolo della stampa, corso Venezia 16, ore 9.30, MILANO

5 ADNKRONOS SALUTE (1 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SANITA': CURE PALLIATIVE, DA STATO-REGIONI STOP A LINEE GUIDA LEGGE = IERI IN SEDE TECNICA NO DI LOMBARDIA ED EMILIA - FANELLI, MALATIUNICHE VITTIME Milano, 1 dic. (Adnkronos Salute) - Primo intoppo sulla via della concreta applicazione della legge 38 in materia di cure palliative e terapia antidolore. A tirare il freno a mano la Commissione tecnica della Conferenza Stato-Regioni, che ieri pomeriggio in una riunione non ha dato il via libera alle linee guida già approvate dalla Commissione del ministero della Salute coordinata da Guido Fanelli, dal Consiglio superiore di sanità e dal ministero dell'economia. A dire no al testo sono stati in particolare i funzionari di Regione Lombardia ed Emilia- Romagna, convinti che il livello di dettaglio del documento attuale non tenga conto dell'autonomia regionale. A riferire del contrattempo che "di fatto ci riporta indietro al 24 giugno, quando insediata la Commissione sono state emanate le linee guida", è lo stesso Fanelli intervenuto oggi a Milano al convegno 'La Giornata senza dolore', promosso dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore' con il grant incondizionato di Mundipharma. "Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo che riporta l'applicazione della legge 38 indietro di 6 mesi - afferma il coordinatore della Commissione ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative - Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane", ma "ora ciò non sarà possibile" perché le linee guida andranno riformulate. "Il lavoro svolto finora dal ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato", aggiunge Fanelli che precisa: "La mancata applicazione delle linee guida per l'attuazione della legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali". (segue) (Opa/Adnkronos Salute) 01-DIC-10 15:13

6 ADNKRONOS SALUTE (2 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SANITA': CURE PALLIATIVE, DA STATO-REGIONI STOP A LINEE GUIDA LEGGE (2) = (Adnkronos Salute) - "La Commissione tecnica della Conferenza Stato-Regioni - spiega Fanelli all'adnkronos Salute - aveva il compito di analizzare le linee guida e di trasferire i documenti alla Stato-Regioni di domani. Ma la Lombardia in particolare, e in parte anche l'emilia-romagna, hanno ritenuto che il livello di dettaglio del testo in esame andasse a ledere le autonomie regionali". L'intento non era assolutamente quello, assicura il numero uno della Commissione terapia del dolore e cure palliative. "Si trattava semplicemente di un documento 'manifesto', in cui si spiegava come la Commissione nazionale avrebbe voluto fossero fatte le cose". I dettagli operativi sarebbero spettati come previsto alle Regioni, conferma Fanelli che fa anche notare: "Quattro dei 13 membri della Commissione che ha messo a punto le linee guida sono rappresentanti della Conferenza Stato-Regioni per la parte tecnica". Ora "alla Commissione tecnica è stato chiesto di riformulare le linee guida, ma ciò significa ricominciare tutto da capo", osserva il coordinatore della Commissione ministeriale. "Con la non approvazione delle linee guida - riflette - a cascata vengono meno tutta una serie di passi che necessari per la concreta applicazione della legge 38: dall'accreditamento delle strutture alla formazione del personale, fino alla distribuzione delle risorse. Adesso è tutto bloccato e l'iter deve ripartire", ribadisce Fanelli. "Senza alcuna volontà di fare polemica o di alzare i toni - tiene a precisare - il messaggio che voglio lanciare è che le linee guida sono troppo importanti per poter aspettare ancora". Un invito a riflettere, rivolto alle Regioni fautrici dello 'stop': "Cerchiamo di uscire dall'empasse", così da poter rendere effettiva una "legge bipartisan approvata in tempi brevi", ricorda Fanelli. "Non possiamo fermarci per il giudizio di due funzionari tecnici. In queste ore stiamo cercando di avere un confronto - conclude - in modo da raggiungere il nostro obiettivo, ossia fare il bene dei malati, e portare a casa il risultato: applicare la legge come richiesto dal Parlamento". (Opa/Adnkronos Salute) 01-DIC-10 15:20

7 ADNKRONOS SALUTE (3 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SANITA': VOTO 8/9 A CENTRI ANTIDOLORE MA 'OPPIOFOBIA' RESISTE IN 37% CASI = INDAGINE SU PAZIENTI, AL SUD E ISOLE PIU' DIFFICILE IDENTIFICARE STRUTTURE A CUI RIVOLGERSI Milano, 1 dic. (Adnkronos Salute) - Voto medio dall'8 al 9. L'esercito degli italiani che soffrono di dolore cronico (stimati in 15 milioni) promuove i reparti di terapia del dolore distribuiti lungo la Penisola, secondo una ricerca condotta dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore', in collaborazione con la Commissione sulla terapia del dolore e le cure palliative istituita dal ministero della Salute. A 9 mesi dal varo della legge 38 che regola e semplifica la materia, l'indagine su malati in cura in 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutto il Paese, è stata presentata oggi a Milano durante il convegno 'La Giornata senza dolore', promossa da Vivere senza dolore con il sostegno di Mundipharma. Pur con qualche disparità tra Nord e Sud, i centri antidolore superano l'esame dei pazienti che a queste strutture chiedono la disponibilità di medici competenti (22%), ma soprattutto terapie analgesiche efficaci (36%). E proprio sul fronte della cura, stando alla ricerca "permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico". La "nota dolente" riguarda infatti l'impiego di farmaci oppioidi, che "non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la reperibilità" di questi medicinali "nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell'82% dei casi". Dato che tuttavia scende al "68% al Sud". Se in generale l'83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell'identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi, il quadro cambia se lungo lo Stivale si procede da Nord a Sud. "I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficoltà maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla Asl (fino al 48% degli intervistati) e per la lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%)". Più "rassicurante il dato relativo alle liste di attesa: nel 66% dei casi si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud. Meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%), ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati provenienti da altre regioni". (segue) (Red-Opa/Adnkronos Salute) 01-DIC-10 16:03

8 ADNKRONOS SALUTE (4 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SANITA': VOTO 8/9 A CENTRI ANTIDOLORE MA 'OPPIOFOBIA' RESISTE IN 37% CASI (2) = (Adnkronos Salute) - Professionalità e competenza (42%), seguite dalla disponibilità (23%), sono i requisiti più richiesti al personale sanitario dei centri antidolore nel nostro Paese, secondo la ricerca condotta sui pazienti. E l'indagine traccia anche l'identikit dell'italiano-tipo con dolore cronico: perlopiù donna, età media 64 anni, attende più di tre mesi dalla comparsa del sintomo prima di richiedere una visita e tre volte su 10 necessita di qualcuno che lo assista nelle attività quotidiane. Alla struttura specializzata viene indirizzato soprattutto dal medico di famiglia (38% dei casi) o da un familiare (24%). "Abbiamo fatto molta strada in questi 9 mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne è una riprova", commenta Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. Anche per questo l'esperto esprime "sorpresa e amarezza" per lo stop ricevuto dalle linee guida per l'applicazione della legge 38, ieri in sede tecnica della Conferenza Stato-Regioni, dopo il no di Lombardia ed Emilia Romagna. "Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende farmaceutiche - osserva Marta Gentili, segretario di Vivere senza dolore - ma, paradossalmente, poco quella dei malati. Abbiamo così voluto promuovere una Giornata di confronto e condurre un'indagine specifica sui pazienti che afferiscono ai centri di terapia del dolore, per comprendere i loro bisogni informativi e assistenziali. Nel complesso, è emerso un buon livello delle strutture italiane". Ma "sicuramente in futuro sarà necessario da un lato diffondere una maggiore informazione tra i cittadini che ancora non hanno accesso ai centri e non sanno a chi rivolgersi, e dall'altro colmare lo squilibrio tra le varie zone d'italia, per assicurare i medesimi standard di assistenza e cura". (segue) (Red-Opa/Adnkronos Salute) 01-DIC-10 16:03

9 ADNKRONOS SALUTE (5 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SANITA': VOTO 8/9 A CENTRI ANTIDOLORE MA 'OPPIOFOBIA' RESISTE IN 37% CASI (3) = (Adnkronos Salute) - "La legge 38 del 2010 finalmente liberalizza dal punto di vista farmacologico l'uso degli oppioidi per la terapia del dolore", evidenzia l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. "Su questa strada noi dobbiamo andare avanti - sostiene perché il dolore é un processo di degenerazione non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva. E non c'è ragione per far soffrire le persone, soprattutto i malati terminali. L'assessorato alla Salute si é assunto il forte impegno di comunicare l'opportunità di utilizzare anche queste nuove frontiere terapeutiche per ridurre il più possibile il dolore. Per quanto riguarda quello cronico, bisogna decisamente fare più informazione, anche perché è una delle cause maggiori di assenteismo dal lavoro". Sul fronte della sensibilizzazione ai cittadini, anche le aziende possono fare la loro parte. "Mundipharma è fiera di supportare iniziative come questo convegno dove, per la prima volta, sono i pazienti a confrontarsi su una tematica così importante e che li tocca in prima persona", dichiara Marco Filippini, direttore generale della società in Italia. E per responsabilizzare sul tema dolore anche i mezzi di comunicazione, ha debuttato quest'anno il premio giornalistico Vivere senza dolore, promosso dall'omonima associazione. (Red-Opa/Adnkronos Salute) 01-DIC-10 16:03

10 ANSA (1 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale DOLORE CRONICO: FANELLI, 'NO' REGIONI CI FA ARRETRARE 6 MESI MILANO (ANSA) - MILANO, 1 DIC - Con il 'no' di Lombardia ed Emilia Romagna alle linee guida già approvate contro il dolore cronico, avvenuto ieri in Conferenza Stato- Regioni, la Legge 38 sulla terapia del dolore "torna indietro di sei mesi". A dirlo é Guido Fanelli, coordinatore della Commissione Ministeriale per la terapia del dolore, oggi a Milano in un incontro sul tema. Dal varo della Legge 38, avvenuto 9 mesi fa, "abbiamo fatto molta strada - spiega Fanelli - e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne è una riprova. Purtroppo ieri, nella Conferenza Stato-Regioni, le linee guida già approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanità e Ministero dell'economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall'emilia-romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell'autonomia regionale". "Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo - prosegue l'esperto - che riporta l'applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora ciò non sarà possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l'attuazione della Legge 38 - conclude - ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali". (ANSA). KXP/ S04 QBKN

11 ANSA (2 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SANITA':DOLORE CRONICO, MALATO-TIPO E DONNA DI OLTRE 60 ANNI (ANSA) - MILANO, 1 DIC - Ha in media 64 anni, e' donna e aspetta piu' di 3 mesi prima di rivolgersi a un medico, nonostante tre volte su dieci abbia bisogno di aiuto persino per le piccole attivita' quotidiane. E' l'identikit del paziente-tipo che accede alle strutture italiane di terapia anti-dolore, come emerge da un'indagine su piu' di pazienti promossa dall'associazione Vivere senza dolore e presentata oggi a Milano. Pur con qualche disparita' tra Nord e Sud, dice l'indagine (condotta in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore), ''e' positivo il giudizio che i cittadini oggi esprimono verso queste strutture. Sul fronte della cura, tuttavia, permane in una parte degli specialisti un atteggiamento 'oppiofobico'''. A questi centri, i pazienti arrivano grazie alle indicazioni di un medico di famiglia (38% dei casi) o di un familiare (24%). ''Rassicurante'' la situazione relativa alle liste d'attesa: ''Nel 66% dei casi - continua l'indagine - si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud; meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%) ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati, provenienti da altre Regioni''. La nota dolente, invece, ''riguarda l'impiego di farmaci oppioidi, che non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la loro reperibilita' nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell'82% dei casi (ma solo nel 68% al Sud)''. ''Nel complesso e' emerso un buon livello delle strutture italiane - conclude Marta Gentili, segretario dell'associazione Vivere senza dolore - ma sicuramente in futuro sara' necessario diffondere una maggiore informazione tra i cittadini che ancora non hanno accesso ai centri e non sanno a chi rivolgersi, cosi' come colmare lo squilibrio tra le varie zone d'italia, per assicurare i medesimi standard di assistenza e cura''. (ANSA). KXP/

12 AGI Periodicità: / Lettori: staff editoriale Milano: Convegno "La Giornata senza dolore" organizzato dall'associazione Vivere senza dolore. (Circolo della stampa - Corso Venezia 16, ore 13:00).

13 ASCA (1 LANCIO, 1/2) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SALUTE: PAZIENTI PROMUOVONO CENTRI TERAPIA DOLORE. SERVONO LINEE GUIDA (ASCA) - Milano, 1 dic - Ha un'eta' media di circa 64 anni, e' prevalentemente donna, attende di solito piu' di 3 mesi dalla comparsa del dolore prima di richiedere una visita e 3 volte su 10 necessita di qualcuno che l'assista nelle attivita' quotidiane. E' l'identikit del paziente che accede ai centri di terapia antalgica, dove viene indirizzato dal medico di famiglia (38% dei casi) o da un familiare (24%). Pur con qualche disparita' tra Nord e Sud, e' positivo il giudizio che i cittadini oggi esprimono verso queste strutture, alle quali richiedono medici competenti (22%) ma, soprattutto, terapie analgesiche efficaci (36%); sul fronte della cura, tuttavia, permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico. Questo il quadro che emerge da una ricerca condotta dall'associazione pazienti Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative, su malati in cura presso 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutta Italia. La survey e' stata illustrata nel corso del convegno ''La Giornata senza dolore'', promosso dall'associazione con il grant incondizionato di Mundipharma. Presenti all'incontro anche l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, e numerose Associazioni pazienti e di volontariato, confrontatesi in una panoramica a 360 gradi sul dolore nelle sue diverse manifestazioni: dal dolore reumatico a quello oncologico e del malato terminale, dalla sofferenza in eta' pediatrica a quella nell'anziano, dal dolore da parto a quello, in generale, che colpisce le casalinghe.

14 ASCA (1 LANCIO, 2/2) Periodicità: / Lettori: staff editoriale A 9 mesi dal varo della Legge 38, la sofferenza inutile resta una questione dibattuta e di grande attualita', che interessa 15 milioni di italiani, con implicazioni non soltanto cliniche ma anche culturali, etiche e sociali. Le Associazioni intervenute hanno espresso vivo apprezzamento per la nuova normativa: un risultato concreto che ci pone all'avanguardia in Europa, anche se c'e' ancora da lavorare, per garantire ai malati di dolore un'assistenza sanitaria uniforme in tutto il Paese e vincere le resistenze culturali verso i farmaci oppioidi. 'Abbiamo fatto molta strada in questi 9 mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne e' una riprova'', ha affermato Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. ''Purtroppo ieri, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, le linee guida gia' approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanita' e Ministero dell'economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall'emilia-romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell'autonomia regionale. Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo, che riporta l'applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora cio' non sara' possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l'attuazione della Legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali''. res-mpd/mcc/bra (Asca)

15 ASCA (2 LANCIO) Periodicità: / Lettori: staff editoriale SALUTE: PAZIENTI PROMUOVONO CENTRI TERAPIA DOLORE. SERVONO LINEE GUIDA (2) (ASCA) - Milano, 1 dic - Analizzando in dettaglio i risultati della survey, scopriamo che l'83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell'identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi; questo dato, pero', cambia di prospettiva se si distingue tra Nord, Centro, Sud e Isole. I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficolta' maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla ASL (fino al 48% degli intervistati) e per la lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%). Rassicurante il dato relativo alle liste di attesa: nel 66% dei casi, si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud; meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%) ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati, provenienti da altre regioni. Professionalita' e competenza (42%), seguite dalla disponibilita' (23%), sono i requisiti piu' richiesti al personale sanitario. Estremamente positivo il giudizio che i pazienti danno dei reparti di terapia del dolore, con un voto medio compreso tra 8 e 9. La nota dolente riguarda, invece, l'impiego di farmaci oppioidi, che non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la loro reperibilita' nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell'82% dei casi (ma solo nel 68% al Sud). ''La Legge 38/2010 finalmente liberalizza dal punto di vista farmacologico l'uso degli oppioidi per la terapia del dolore'', ha dichiarato l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. ''Su questa strada noi dobbiamo andare avanti, perche' il dolore e' un processo di degenerazione non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva. E non c'e' ragione per far soffrire le persone, soprattutto i malati terminali. L'Assessorato alla Salute si e' assunto il forte impegno di comunicare l'opportunita' di utilizzare anche queste nuove frontiere terapeutiche per ridurre il piu' possibile il dolore. Per quanto riguarda quello cronico, bisogna decisamente fare piu' informazione, anche perche' e' una delle cause maggiori di assenteismo dal lavoro''. res-mpd/mcc/bra (Asca)

16 Quotidiani

17 CORRIERE DELLA SERA Data: 02/11/2010 Periodicità: quotidiano Lettori:

18 Web

19 FIDEST.WORDPRESS.COM Data: 29/11/2010 Utenti unici: N.D. CONVEGNO: LA GIORNATA SENZA DOLORE Milano 1 Dicembre 2010, ore Circolo della Stampa Sala BraccoCorso Venezia 16. Oltre a fornire la diretta testimonianza di numerose Associazioni pazienti, l incontro sarà anche l occasione per presentare i risultati di un indagine promossa da Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative, per comprendere il grado di soddisfazione dei malati cronici e come poter rispondere alle loro necessità, migliorando il livello di cura e di assistenza sul territorio. Nel corso dell evento si discuterà anche dell importante ruolo svolto dai media nel favorire la diffusione di una corretta informazione e la nascita di una vera cultura contro la sofferenza inutile, nel nostro Paese. Avrà luogo, inoltre, la proclamazione ufficiale dei vincitori del Premio giornalistico Vivere senza dolore, promosso nel 2010 dall omonima Associazione. Oltre 15 milioni di italiani sono affetti da dolore cronico, una sofferenza inutile spesso sottovalutata, che perdura nel tempo e colpisce la persona nella sua totalità, compromettendone il benessere psicofisico, incidendo in maniera negativa sulla qualità di vita, limitando le relazioni sociali e professionali. La lotta al dolore cronico, quindi, rappresenta un dovere etico imprescindibile, al fine di tutelare il diritto inalienabile alla dignità umana di ogni individuo. La Legge 38/2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore ha costituito una svolta epocale, riconoscendo il dolore come malattia e proponendosi di garantire la presenza sul territorio di un assistenza qualificata e un approccio terapeutico più appropriato.

20 PAGINEMEDICHE.IT Utenti unici: N.D. LA GIORNATA SENZA DOLORE Milano (Italia) - 01/12/2010 Il Convegno si svolge il 1 dicembre a Milano presso il Circolo della Stampa, Sala Bracco, Corso Venezia 16, dalle 9.30 alle

21 PHARMASTAR.IT (1/3) Utenti unici: I PAZIENTI PROMUOVONO I CENTRI DI TERAPIA DEL DOLORE Ha un'età media di circa 64 anni, è prevalentemente donna, attende di solito più di 3 mesi dalla comparsa del dolore prima di richiedere una visita e 3 volte su 10 necessita di qualcuno che l'assista nelle attività quotidiane. E' l'identikit del paziente che accede ai centri di terapia antalgica, dove viene indirizzato dal medico di famiglia (38% dei casi) o da un familiare (24%). Pur con qualche disparità tra Nord e Sud, è positivo il giudizio che i cittadini oggi esprimono verso queste strutture, alle quali richiedono medici competenti (22%) ma, soprattutto, terapie analgesiche efficaci (36%); sul fronte della cura, tuttavia, permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico. Questo il quadro che emerge da una ricerca condotta dall'associazione pazienti Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative, su malati in cura presso 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutta Italia. La survey è stata illustrata nel corso del convegno "La Giornata senza dolore", promosso dall'associazione con il grant incondizionato di Mundipharma. Presenti all'incontro anche l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, e numerose Associazioni pazienti e di volontariato, confrontatesi in una panoramica a 360 gradi sul dolore nelle sue diverse manifestazioni: dal dolore reumatico a quello oncologico e del malato terminale, dalla sofferenza in età pediatrica a quella nell'anziano, dal dolore da parto a quello, in generale, che colpisce le casalinghe. A 9 mesi dal varo della Legge 38, la sofferenza inutile resta una questione dibattuta e di grande attualità, che interessa 15 milioni di italiani, con implicazioni non soltanto cliniche ma anche culturali, etiche e sociali. Le Associazioni intervenute hanno espresso vivo apprezzamento per la nuova normativa: un risultato concreto che ci pone all'avanguardia in Europa, anche se c'è ancora da lavorare, per garantire ai malati di dolore un'assistenza sanitaria uniforme in tutto il Paese e vincere le resistenze culturali verso i farmaci oppioidi.

22 PHARMASTAR.IT (2/3) Utenti unici: "Abbiamo fatto molta strada in questi 9 mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne è una riprova", ha affermato Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. "Purtroppo ieri, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, le linee guida già approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanità e Ministero dell'economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall'emilia-romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell'autonomia regionale. Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo, che riporta l'applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora ciò non sarà possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l'attuazione della Legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali". "Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende farmaceutiche ma, paradossalmente, poco quella dei malati", ha spiegato Marta Gentili, Segretario dell'associazione Vivere senza dolore. "Abbiamo così voluto promuovere una Giornata di confronto e condurre un'indagine specifica sui pazienti che afferiscono ai centri di terapia del dolore, per comprendere i loro bisogni informativi e assistenziali. Nel complesso, è emerso un buon livello delle strutture italiane; sicuramente in futuro sarà necessario, da un lato, diffondere una maggiore informazione tra i cittadini che ancora non hanno accesso ai centri e non sanno a chi rivolgersi e, dall'altro, colmare lo squilibrio tra le varie zone d'italia, per assicurare i medesimi standard di assistenza e cura". Analizzando in dettaglio i risultati della survey, scopriamo che l'83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell'identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi; questo dato, però, cambia di prospettiva se si distingue tra Nord, Centro, Sud e Isole. I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficoltà maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla ASL (fino al 48% degli intervistati) e per la lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%).

23 PHARMASTAR.IT (3/3) Utenti unici: Rassicurante il dato relativo alle liste di attesa: nel 66% dei casi, si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud; meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%) ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati, provenienti da altre regioni. Professionalità e competenza (42%), seguite dalla disponibilità (23%), sono i requisiti più richiesti al personale sanitario. Estremamente positivo il giudizio che i pazienti danno dei reparti di terapia del dolore, con un voto medio compreso tra 8 e 9. La nota dolente riguarda, invece, l'impiego di farmaci oppioidi, che non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la loro reperibilità nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell'82% dei casi (ma solo nel 68% al Sud). "La Legge 38/2010 finalmente liberalizza dal punto di vista farmacologico l'uso degli oppioidi per la terapia del dolore", ha dichiarato l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. "Su questa strada noi dobbiamo andare avanti, perché il dolore é un processo di degenerazione non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva. E non c'é ragione per far soffrire le persone, soprattutto i malati terminali. L'Assessorato alla Salute si é assunto il forte impegno di comunicare l'opportunità di utilizzare anche queste nuove frontiere terapeutiche per ridurre il più possibile il dolore. Per quanto riguarda quello cronico, bisogna decisamente fare più informazione, anche perché é una delle cause maggiori di assenteismo dal lavoro. Per promuovere una maggiore informazione sul tema, è cruciale il ruolo dei media: con il loro impegno, possono infatti favorire quel cambiamento culturale che la Legge 38 prevede, condizione essenziale affinché il trattamento della sofferenza inutile non sia più un tabù. Per sensibilizzare i mezzi di comunicazione su questo importante aspetto, l'associazione Vivere senza dolore ha promosso nel 2010 il premio giornalistico "Vivere senza dolore". Nel corso del Convegno tenutosi oggi a Milano sono stati ufficializzati i 3 vincitori. Per la categoria "Carta stampata", il primo classificato è stato Gianni Di Lascio, autore di un articolo pubblicato da Viversani & Belli; nella categoria "Servizi radio-tv", premiato Vito Pindozzi, per un servizio trasmesso dal GR di Radio Rai 2; infine, per la categoria "Testate web", si è aggiudicata il primo posto Vera Martinella, con un articolo apparso su Corriere.it. "Mundipharma è fiera di supportare iniziative come questo Convegno dove, per la prima volta, sono i pazienti a confrontarsi su una tematica così importante e che li tocca in prima persona", ha concluso Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia. "Inoltre, l'assegnazione di un premio giornalistico per il miglior elaborato sul tema dolore testimonia l'importanza di una corretta informazione su questa malattia".

24 NOTIZIE.YAHOO.COM (1/2) Utenti unici: SALUTE: PAZIENTI PROMUOVONO CENTRI TERAPIA DOLORE. SERVONO LINEE GUIDA Milano, 1 dic - Ha un'eta' media di circa 64 anni, e' prevalentemente donna, attende di solito piu' di 3 mesi dalla comparsa del dolore prima di richiedere una visita e 3 volte su 10 necessita di qualcuno che l'assista nelle attivita' quotidiane. E' l'identikit del paziente che accede ai centri di terapia antalgica, dove viene indirizzato dal medico di famiglia (38% dei casi) o da un familiare (24%). Pur con qualche disparita' tra Nord e Sud, e' positivo il giudizio che i cittadini oggi esprimono verso queste strutture, alle quali richiedono medici competenti (22%) ma, soprattutto, terapie analgesiche efficaci (36%); sul fronte della cura, tuttavia, permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico. Questo il quadro che emerge da una ricerca condotta dall'associazione pazienti Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative, su malati in cura presso 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutta Italia. La survey e' stata illustrata nel corso del convegno ''La Giornata senza dolore'', promosso dall'associazione con il grant incondizionato di Mundipharma. Presenti all'incontro anche l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, e numerose Associazioni pazienti e di volontariato, confrontatesi in una panoramica a 360 gradi sul dolore nelle sue diverse manifestazioni: dal dolore reumatico a quello oncologico e del malato terminale, dalla sofferenza in eta' pediatrica a quella nell'anziano, dal dolore da parto a quello, in generale, che colpisce le casalinghe. A 9 mesi dal varo della Legge 38, la sofferenza inutile resta una questione dibattuta e di grande attualita', che interessa 15 milioni di italiani, con implicazioni non soltanto cliniche ma anche culturali, etiche e sociali. Le Associazioni intervenute hanno espresso vivo apprezzamento per la nuova normativa: un risultato concreto che ci pone all'avanguardia in Europa, anche se c'e' ancora da lavorare, per garantire ai malati di dolore un'assistenza sanitaria uniforme in tutto il Paese e vincere le resistenze culturali verso i farmaci oppioidi.

25 NOTIZIE.YAHOO.COM (2/2) Utenti unici: ''Abbiamo fatto molta strada in questi 9 mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne e' una riprova'', ha affermato Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. ''Purtroppo ieri, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, le linee guida gia' approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanita' e Ministero dell'economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall'emilia-romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell'autonomia regionale. Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo, che riporta l'applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora cio' non sara' possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l'attuazione della Legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali''.

26 QUOTIDIANOSANITA.IT (1/3) Utenti unici: DOLORE: GRAZIE ALLA LEGGE LA TERAPIA FA PASSI IN AVANTI. MA RESTA ANCORA MOLTO DA FARE L Associazione Vivere senza dolore ha presentato a Milano i risultati di un indagine dalla quale emerge un generale apprezzamento per i centri di terapia antalgica. Ma anche se la legge 38/2010 rende più semplice l accesso alla cura, la strada da fare per una diffusa cultura antidolore è ancora lunga. E ci sono, come ricorda Guido Fanelli (nella foto), coordinatore della Commissione ministeriale per le terapie del dolore, ancora troppi ostacoli anche burocratici da superare 01 DIC - La legge sulle cure palliative e la terapia del dolore cronico ha compiuto nove mesi. Nell arco dei quali ha raggiunto risultati di non poco conto. Ma ancora molto resta da fare. Lo ha dimostrato la Giornata senza dolore convegno tenutosi oggi a Milano e promosso dall associazione pazienti Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative e con il grant incondizionato di Mundipharma. Un occasione nell ambito della quale è stata anche presentata una ricerca che la stessa Associazione ha svolto su 1617 malati in cura presso 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutta Italia. E che ha permesso sia di tracciare un primo identikit di chi cerca sollievo dal dolore. Ma anche di raccogliere le valutazioni di questi pazienti rispetto al sostegno offerto loro dalle strutture di terapia antalgica. Si è così scoperto che nella maggior parte dei casi il paziente è donna e ha un età media di 64 anni. Ha atteso in genere più di 3 mesi dalla comparsa del dolore, prima di richiedere una visita e spesso tre volte su 10 ha necessità di un sostegno per svolgere le proprie attività quotidiane. A indirizzarlo ai centri è di solito il medico di famiglia (38% dei casi) o un famigliare (24%). Ma in quasi tutti i casi (sia al Nord che al Sud d Italia) esprime un giudizio positivo verso l aiuto offerto da queste strutture dove devono poter contare su medici competenti (lo chiede il 22% degli intervistati) ma soprattutto ricevere terapie analgesiche efficaci (36%). E qui compare un primo nodo: parte degli specialisti sembra continuare a manifestare un atteggiamento oppiofobico, così si legge nel comunicato che riporta i risultati dell incontro milanese.

27 QUOTIDIANOSANITA.IT (2/3) Utenti unici: Abbiamo fatto molta strada in questi nove mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica lo prova ha affermato Guido Fanelli, coordinatore della Commissione ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. Purtroppo ieri, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, le linee guida già approvate da Commissione ministeriale, Consiglio superiore di Sanità e ministero dell Economia, non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall Emilia-Romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell autonomia regionale. Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo, che riporta l applicazione della legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora ciò non sarà possibile e il lavoro svolto finora dal ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l attuazione della Legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali. Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende farmaceutiche ma, paradossalmente, poco quella dei malati, gli ha fatto eco Marta Gentili, segretario dell Associazione Vivere senza dolore. Abbiamo così voluto promuovere una Giornata di confronto e condurre un indagine specifica sui pazienti che afferiscono ai centri di terapia del dolore, per comprendere i loro bisogni informativi e assistenziali. Nel complesso, è emerso un buon livello delle strutture italiane; sicuramente in futuro sarà necessario, da un lato, diffondere una maggiore informazione tra i cittadini che ancora non hanno accesso ai centri e non sanno a chi rivolgersi e, dall altro, colmare lo squilibrio tra le varie zone d Italia, per assicurare i medesimi standard di assistenza e cura. Nel dettaglio l indagine rivela anche che l 83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi; ma se si disaggrega il dato si scopre che le difficoltà esistono a seconda delle zone del Paese in cui si vive. I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficoltà maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla Asl (fino al 48% degli intervistati) e a causa della lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%)., con un articolo apparso su Corriere.it.

28 QUOTIDIANOSANITA.IT (3/3) Utenti unici: Più rassicuranti i numeri sulle liste di attesa: nel 66% dei casi, si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud; meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%) ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati, provenienti da altre regioni. Professionalità e competenza (42%), seguite dalla disponibilità (23%), sono i requisiti più richiesti al personale sanitario. Estremamente positivo il giudizio che i pazienti danno dei reparti di terapia del dolore, con un voto medio compreso tra 8 e 9. La nota dolente riguarda, invece, l impiego di farmaci oppioidi, che non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la loro reperibilità nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell 82% dei casi (ma solo nel 68% al Sud). La promozione dell informazione è comunque uno snodo centrale del problema. E il ruolo dei media appare quindi determinante. A questo scopo l Associazione Vivere senza dolore ha promosso nel 2010 il premio giornalistico Vivere senza dolore i cui riconoscimenti sono stati assegnati proprio nel corso dell appuntamento milanese. Per la categoria Carta stampata, il primo classificato è stato Gianni Di Lascio, autore di un articolo pubblicato da Viversani & Belli; nella categoria Servizi radio-tv, premiato Vito Pindozzi, per un servizio trasmesso dal GR di Radio Rai 2; infine, per la categoria Testate web, si è aggiudicata il primo posto Vera Martinella, con un articolo apparso su Corriere.it.

29 SALUS.IT (1/3) Utenti unici: N.D. CURA DEL DOLORE: I PAZIENTI PROMUOVONO I CENTRI DI TERAPIA MA LA CONFERENZA STATO-REGIONI NON APPROVA LINEE GUIDA Ha un età media di circa 64 anni, è prevalentemente donna, attende di solito più di 3 mesi dalla comparsa del dolore prima di richiedere una visita e 3 volte su 10 necessita di qualcuno che l assista nelle attività quotidiane. E' l'identikit del paziente che accede ai centri di terapia antalgica, dove viene indirizzato dal medico di famiglia (38% dei casi) o da un familiare (24%). Pur con qualche disparità tra Nord e Sud, è positivo il giudizio che i cittadini oggi esprimono verso queste strutture, alle quali richiedono medici competenti (22%) ma, soprattutto, terapie analgesiche efficaci (36%); sul fronte della cura, tuttavia, permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico. Questo il quadro che emerge da una ricerca condotta dall Associazione pazienti Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative, su malati in cura presso 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutta Italia. La survey è stata illustrata nel corso del convegno La Giornata senza dolore, promosso dall'associazione con il grant incondizionato di Mundipharma. Presenti all'incontro anche l'assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, e numerose Associazioni pazienti e di volontariato, confrontatesi in una panoramica a 360 gradi sul dolore nelle sue diverse manifestazioni: dal dolore reumatico a quello oncologico e del malato terminale, dalla sofferenza in età pediatrica a quella nell'anziano, dal dolore da parto a quello, in generale, che colpisce le casalinghe. A 9 mesi dal varo della Legge 38, la sofferenza inutile resta una questione dibattuta e di grande attualità, che interessa 15 milioni di italiani, con implicazioni non soltanto cliniche ma anche culturali, etiche e sociali. Le Associazioni intervenute hanno espresso vivo apprezzamento per la nuova normativa: un risultato concreto che ci pone all avanguardia in Europa, anche se c è ancora da lavorare, per garantire ai malati di dolore un assistenza sanitaria uniforme in tutto il Paese e vincere le resistenze culturali verso i farmaci oppioidi.

30 SALUS.IT (2/3) Utenti unici: N.D. Abbiamo fatto molta strada in questi 9 mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne è una riprova, ha affermato Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. Purtroppo ieri, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, le linee guida già approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanità e Ministero dell Economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall Emilia-Romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell autonomia regionale. Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo, che riporta l applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora ciò non sarà possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l attuazione della Legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali. Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende farmaceutiche ma, paradossalmente, poco quella dei malati, ha spiegato Marta Gentili, Segretario dell Associazione Vivere senza dolore. Abbiamo così voluto promuovere una Giornata di confronto e condurre un indagine specifica sui pazienti che afferiscono ai centri di terapia del dolore, per comprendere i loro bisogni informativi e assistenziali. Nel complesso, è emerso un buon livello delle strutture italiane; sicuramente in futuro sarà necessario, da un lato, diffondere una maggiore informazione tra i cittadini che ancora non hanno accesso ai centri e non sanno a chi rivolgersi e, dall altro, colmare lo squilibrio tra le varie zone d Italia, per assicurare i medesimi standard di assistenza e cura. Analizzando in dettaglio i risultati della survey, scopriamo che l 83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi; questo dato, però, cambia di prospettiva se si distingue tra Nord, Centro, Sud e Isole. I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficoltà maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla ASL (fino al 48% degli intervistati) e per la lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%). Rassicurante il dato relativo alle liste di attesa: nel 66% dei casi, si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud; meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%) ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati, provenienti da altre regioni.

31 SALUS.IT (3/3) Utenti unici: N.D. Professionalità e competenza (42%), seguite dalla disponibilità (23%), sono i requisiti più richiesti al personale sanitario. Estremamente positivo il giudizio che i pazienti danno dei reparti di terapia del dolore, con un voto medio compreso tra 8 e 9. La nota dolente riguarda, invece, l impiego di farmaci oppioidi, che non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la loro reperibilità nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell 82% dei casi (ma solo nel 68% al Sud). La Legge 38/2010 finalmente liberalizza dal punto di vista farmacologico l uso degli oppioidi per la terapia del dolore, ha dichiarato l Assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. Su questa strada noi dobbiamo andare avanti, perché il dolore é un processo di degenerazione non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva. E non c é ragione per far soffrire le persone, soprattutto i malati terminali. L Assessorato alla Salute si é assunto il forte impegno di comunicare l opportunità di utilizzare anche queste nuove frontiere terapeutiche per ridurre il più possibile il dolore. Per quanto riguarda quello cronico, bisogna decisamente fare più informazione, anche perché é una delle cause maggiori di assenteismo dal lavoro. Per promuovere una maggiore informazione sul tema, è cruciale il ruolo dei media: con il loro impegno, possono infatti favorire quel cambiamento culturale che la Legge 38 prevede, condizione essenziale affinché il trattamento della sofferenza inutile non sia più un tabù. Per sensibilizzare i mezzi di comunicazione su questo importante aspetto, l Associazione Vivere senza dolore ha promosso nel 2010 il premio giornalistico Vivere senza dolore. Nel corso del Convegno tenutosi oggi a Milano sono stati ufficializzati i 3 vincitori. Per la categoria Carta stampata, il primo classificato è stato Gianni Di Lascio, autore di un articolo pubblicato da Viversani & Belli; nella categoria Servizi radio-tv, premiato Vito Pindozzi, per un servizio trasmesso dal GR di Radio Rai 2; infine, per la categoria Testate web, si è aggiudicata il primo posto Vera Martinella, con un articolo apparso su Corriere.it. Mundipharma è fiera di supportare iniziative come questo Convegno dove, per la prima volta, sono i pazienti a confrontarsi su una tematica così importante e che li tocca in prima persona, ha concluso Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia. Inoltre, l assegnazione di un premio giornalistico per il miglior elaborato sul tema dolore testimonia l importanza di una corretta informazione su questa malattia.

32 ILGIORNO.IT (1/3) Utenti unici: CENTRI ANTIDOLORE PROMOSSI A PIENI VOTI DAI PAZIENTI Il malato tipo è donna, di circa 64 anni e le visite si ottengono entro 15 giorni dalla richiesta di appunatmento. Dal punto di vista farmacologico è stato liberalizzato l'uso degli oppiodi Milano, 1 dicembre Ha un età media di circa 64 anni, è prevalentemente donna, attende di solito più di 3 mesi dalla comparsa del dolore prima di richiedere una visita e 3 volte su 10 necessita di qualcuno che l assista nelle attività quotidiane. E l identikit del paziente che accede ai centri di terapia antalgica (centro il dolore), dove viene indirizzato dal medico di famiglia (38% dei casi) o da un familiare (24%). Pur con qualche disparità tra Nord e Sud, è positivo il giudizio che i cittadini oggi esprimono verso queste strutture, alle quali richiedono medici competenti (22%) ma, soprattutto, terapie analgesiche efficaci (36%); sul fronte della cura, tuttavia, permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico. Il quadro emerge da una ricerca condotta dall Associazione pazienti Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative, su malati in cura presso 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutta Italia. La survey è stata illustrata nel corso del convegno La Giornata senza dolore, promosso dall Associazione con il grant incondizionato di Mundipharma. Presenti all incontro anche l Assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, e numerose Associazioni pazienti e di volontariato, confrontatesi in una panoramica a 360 gradi sul dolore nelle sue diverse manifestazioni: dal dolore reumatico a quello oncologico e del malato terminale, dalla sofferenza in età pediatrica a quella nell anziano, dal dolore da parto a quello, in generale, che colpisce le casalinghe. A 9 mesi dal varo della Legge 38, la sofferenza inutile resta una questione dibattuta e di grande attualità, che interessa 15 milioni di italiani, con implicazioni non soltanto cliniche ma anche culturali, etiche e sociali.

33 ILGIORNO.IT (2/3) Utenti unici: Le Associazioni intervenute hanno espresso vivo apprezzamento per la nuova normativa: un risultato concreto che ci pone all avanguardia in Europa, anche se c è ancora da lavorare, per garantire ai malati di dolore un assistenza sanitaria uniforme in tutto il Paese e vincere le resistenze culturali verso i farmaci oppioidi. Abbiamo fatto molta strada in questi 9 mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne è una riprova, spiega Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. Purtroppo ieri, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, le linee guida già approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanità e Ministero dell Economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall Emilia-Romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell autonomia regionale. Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo, che riporta l applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora ciò non sarà possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l attuazione della Legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali. Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende farmaceutiche ma, paradossalmente, poco quella dei malati, aggiunge Marta Gentili, Segretario dell Associazione Vivere senza dolore. Abbiamo così voluto promuovere una Giornata di confronto e condurre un indagine specifica sui pazienti che afferiscono ai centri di terapia del dolore, per comprendere i loro bisogni informativi e assistenziali. Nel complesso, è emerso un buon livello delle strutture italiane; sicuramente in futuro sarà necessario, da un lato, diffondere una maggiore informazione tra i cittadini che ancora non hanno accesso ai centri e non sanno a chi rivolgersi e, dall altro, colmare lo squilibrio tra le varie zone d Italia, per assicurare i medesimi standard di assistenza e cura. Analizzando in dettaglio i risultati della survey, si scopre che l 83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi; questo dato, però, cambia di prospettiva se si distingue tra Nord, Centro, Sud e Isole. I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficoltà maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla ASL (fino al 48% degli intervistati) e per la lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%).

34 ILGIORNO.IT (3/3) Utenti unici: Rassicurante il dato relativo alle liste di attesa: nel 66% dei casi, si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud; meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%) ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati, provenienti da altre regioni. Professionalità e competenza (42%), seguite dalla disponibilità (23%), sono i requisiti più richiesti al personale sanitario. Estremamente positivo il giudizio che i pazienti danno dei reparti di terapia del dolore, con un voto medio compreso tra 8 e 9. La nota dolente riguarda, invece, l impiego di farmaci oppioidi, che non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la loro reperibilità nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell 82% dei casi (ma solo nel 68% al Sud). La Legge 38/2010 finalmente liberalizza dal punto di vista farmacologico l uso degli oppioidi per la terapia del dolore, dice l Assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. Su questa strada noi dobbiamo andare avanti, perché il dolore é un processo di degenerazione non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva. E non c é ragione per far soffrire le persone, soprattutto i malati terminali. L Assessorato alla Salute si é assunto il forte impegno di comunicare l opportunità di utilizzare anche queste nuove frontiere terapeutiche per ridurre il più possibile il dolore. Per quanto riguarda quello cronico, bisogna decisamente fare più informazione, anche perché é una delle cause maggiori di assenteismo dal lavoro. Per sensibilizzare i mezzi di comunicazione su questo importante aspetto, l Associazione Vivere senza dolore ha promosso nel 2010 il premio giornalistico Vivere senza dolore. Nel corso del Convegno tenutosi a Milano sono stati ufficializzati i 3 vincitori. Per la categoria Carta stampata, il primo classificato è stato Gianni Di Lascio, autore di un articolo pubblicato da Viversani & Belli; nella categoria Servizi radio-tv, premiato Vito Pindozzi, per un servizio trasmesso dal GR di Radio Rai 2; infine, per la categoria Testate web, si è aggiudicata il primo posto Vera Martinella, con un articolo apparso su Corriere.it. Mundipharma è fiera di supportare iniziative come questo Convegno dove, per la prima volta, sono i pazienti a confrontarsi su una tematica così importante e che li tocca in prima persona, ha concluso Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia. Inoltre, l assegnazione di un premio giornalistico per il miglior elaborato sul tema dolore testimonia l importanza di una corretta informazione su questa malattia. di Enrico Fovanna

35 DOCTOR NEWS Data: 02/12/2010 Utenti unici: N.D. NO REGIONI LINEE GUIDA DOLORE. FANELLI, LEGGE 38 TORNA INDIETRO Con il "no" di Lombardia ed Emilia Romagna alle linee guida già approvate contro il dolore cronico, avvenuto in Conferenza Stato-Regioni, la Legge 38 sulla terapia del dolore «torna indietro di sei mesi». A dirlo è Guido Fanelli, coordinatore della Commissione Ministeriale per la terapia del dolore, ieri a Milano in un incontro sul tema. Dal varo della Legge 38, avvenuto 9 mesi fa, «abbiamo fatto molta strada» spiega Fanelli «e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne è una riprova. Purtroppo ieri, nella Conferenza Stato-Regioni, le linee guida già approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanità e Ministero dell'economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall'emilia-romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell'autonomia regionale». «Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo» prosegue l'esperto «che riporta l'applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora ciò non sarà possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l'attuazione della Legge 38» conclude «ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali».

36 GOSALUTE.IT (1/3) Data: 02/12/2010 Utenti unici: N.D. CURA DEL DOLORE: I PAZIENTI PROMUOVONO I CENTRI DI TERAPIA Un indagine promossa dall Associazione Vivere senza dolore, presentata oggi a Milano, evidenzia come la Legge 38 stia iniziando a raccogliere i primi apprezzabili risultati; lo stop arrivato ieri in sede tecnica dalla Conferenza Stato- Regioni, però, rischia di vanificare il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. Ha un età media di circa 64 anni, è prevalentemente donna, attende di solito più di 3 mesi dalla comparsa del dolore prima di richiedere una visita e 3 volte su 10 necessita di qualcuno che l assista nelle attività quotidiane. E l identikit del paziente che accede ai centri di terapia antalgica, dove viene indirizzato dal medico di famiglia (38% dei casi) o da un familiare (24%). Pur con qualche disparità tra Nord e Sud, è positivo il giudizio che i cittadini oggi esprimono verso queste strutture, alle quali richiedono medici competenti (22%) ma, soprattutto, terapie analgesiche efficaci (36%); sul fronte della cura, tuttavia, permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico. Questo il quadro che emerge da una ricerca condotta dall Associazione pazienti Vivere senza dolore, in collaborazione con la Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative, su malati in cura presso 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutta Italia. La survey è stata illustrata nel corso del convegno "La Giornata senza dolore", promosso dall Associazione con il grant incondizionato di Mundipharma. Presenti all incontro anche l Assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, e numerose Associazioni pazienti e di volontariato, confrontatesi in una panoramica a 360 gradi sul dolore nelle sue diverse manifestazioni: dal dolore reumatico a quello oncologico e del malato terminale, dalla sofferenza in età pediatrica a quella nell anziano, dal dolore da parto a quello, in generale, che colpisce le casalinghe. A 9 mesi dal varo della Legge 38, la sofferenza inutile resta una questione dibattuta e di grande attualità, che interessa 15 milioni di italiani, con implicazioni non soltanto cliniche ma anche culturali, etiche e sociali.

37 GOSALUTE.IT (2/3) Data: 02/12/2010 Utenti unici: N.D. Le Associazioni intervenute hanno espresso vivo apprezzamento per la nuova normativa: un risultato concreto che ci pone all avanguardia in Europa, anche se c è ancora da lavorare, per garantire ai malati di dolore un assistenza sanitaria uniforme in tutto il Paese e vincere le resistenze culturali verso i farmaci oppioidi. "Abbiamo fatto molta strada in questi 9 mesi e la soddisfazione dei cittadini per i centri di terapia antalgica ne è una riprova", ha affermato Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative. "Purtroppo ieri, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, le linee guida già approvate da Commissione Ministeriale, Consiglio Superiore di Sanità e Ministero dell Economia non hanno avuto il via libera dalla Regione Lombardia, seguita dall Emilia-Romagna, a causa di un livello di dettaglio del documento che non tiene conto dell autonomia regionale. Prendo atto con sorpresa e amarezza di questo passo, che riporta l applicazione della Legge 38 indietro di 6 mesi. Potevamo essere operativi nel giro di poche settimane; ora ciò non sarà possibile e il lavoro svolto finora dal Ministero della Salute e dalla Commissione dolore rischia di essere vanificato. La mancata applicazione delle linee guida per l attuazione della Legge 38 ha come uniche vittime i pazienti con dolore cronico e i malati terminali". "Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende farmaceutiche ma, paradossalmente, poco quella dei malati", ha spiegato Marta Gentili, Segretario dell Associazione Vivere senza dolore. "Abbiamo così voluto promuovere una Giornata di confronto e condurre un indagine specifica sui pazienti che afferiscono ai centri di terapia del dolore, per comprendere i loro bisogni informativi e assistenziali. Nel complesso, è emerso un buon livello delle strutture italiane; sicuramente in futuro sarà necessario, da un lato, diffondere una maggiore informazione tra i cittadini che ancora non hanno accesso ai centri e non sanno a chi rivolgersi e, dall altro, colmare lo squilibrio tra le varie zone d Italia, per assicurare i medesimi standard di assistenza e cura". Analizzando in dettaglio i risultati della survey, scopriamo che l 83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi; questo dato, però, cambia di prospettiva se si distingue tra Nord, Centro, Sud e Isole. I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficoltà maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla ASL (fino al 48% degli intervistati) e per la lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%).

38 GOSALUTE.IT (3/3) Data: 02/12/2010 Utenti unici: N.D. Rassicurante il dato relativo alle liste di attesa: nel 66% dei casi, si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud; meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%) ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati, provenienti da altre regioni. Professionalità e competenza (42%), seguite dalla disponibilità (23%), sono i requisiti più richiesti al personale sanitario. Estremamente positivo il giudizio che i pazienti danno dei reparti di terapia del dolore, con un voto medio compreso tra 8 e 9. La nota dolente riguarda, invece, l impiego di farmaci oppioidi, che non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la loro reperibilità nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell 82% dei casi (ma solo nel 68% al Sud). "La Legge 38/2010 finalmente liberalizza dal punto di vista farmacologico l uso degli oppioidi per la terapia del dolore", ha dichiarato l Assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna. "Su questa strada noi dobbiamo andare avanti, perché il dolore é un processo di degenerazione non solo fisica, ma anche psicologica ed emotiva. E non c é ragione per far soffrire le persone, soprattutto i malati terminali. L Assessorato alla Salute si é assunto il forte impegno di comunicare l opportunità di utilizzare anche queste nuove frontiere terapeutiche per ridurre il più possibile il dolore. Per quanto riguarda quello cronico, bisogna decisamente fare più informazione, anche perché é una delle cause maggiori di assenteismo dal lavoro". Per promuovere una maggiore informazione sul tema, è cruciale il ruolo dei media: con il loro impegno, possono infatti favorire quel cambiamento culturale che la Legge 38 prevede, condizione essenziale affinché il trattamento della sofferenza inutile non sia più un tabù. Per sensibilizzare i mezzi di comunicazione su questo importante aspetto, l Associazione Vivere senza dolore ha promosso nel 2010 il premio giornalistico "Vivere senza dolore". Nel corso del Convegno tenutosi oggi a Milano sono stati ufficializzati i 3 vincitori. Per la categoria "Carta stampata", il primo classificato è stato Gianni Di Lascio, autore di un articolo pubblicato da Viversani & Belli; nella categoria "Servizi radio-tv", premiato Vito Pindozzi, per un servizio trasmesso dal GR di Radio Rai 2; infine, per la categoria "Testate web", si è aggiudicata il primo posto Vera Martinella, con un articolo apparso su Corriere.it. "Mundipharma è fiera di supportare iniziative come questo Convegno dove, per la prima volta, sono i pazienti a confrontarsi su una tematica così importante e che li tocca in prima persona", ha concluso Marco Filippini, Direttore Generale di Mundipharma Italia. "Inoltre, l assegnazione di un premio giornalistico per il miglior elaborato sul tema dolore testimonia l importanza di una corretta informazione su questa malattia".

39 IL FARMACISTA ONLINE Data: 02/12/2010 Utenti unici: TERAPIA DEL DOLORE, CENTRI APPREZZATI. QUALCHE FRENO ANCORA PER GLI OPPIACEI Voto medio dall'8 al 9. L'esercito degli italiani che soffrono di dolore cronico (stimati in 15 milioni) promuove i reparti di terapia del dolore distribuiti lungo la Penisola, secondo una ricerca condotta dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore', in collaborazione con la Commissione sulla terapia del dolore e le cure palliative istituita dal ministero della Salute. A 9 mesi dal varo della legge 38 che regola e semplifica la materia, l'indagine su malati in cura in 88 centri di terapia antalgica e ambulatori specialistici di tutto il Paese, è stata presentata ieri a Milano durante il convegno 'La Giornata senza dolore', promossa da Vivere senza dolore con il sostegno di Mundipharma. Pur con qualche disparità tra Nord e Sud, i centri antidolore superano l'esame dei pazienti che a queste strutture chiedono la disponibilità di medici competenti (22%), ma soprattutto terapie analgesiche efficaci (36%). E proprio sul fronte della cura, stando alla ricerca "permane in una parte degli specialisti un atteggiamento oppiofobico". La "nota dolente" riguarda infatti l'impiego di farmaci oppioidi, che "non viene preso in considerazione nel 37% delle prescrizioni, nonostante la reperibilità" di questi medicinali "nelle farmacie italiane sia oggi garantita nell'82% dei casi". Dato che tuttavia scende al "68% al Sud". Se in generale l'83% dei pazienti non sembra aver avuto particolari problemi nell'identificare il centro di terapia del dolore cui rivolgersi, il quadro cambia se lungo lo Stivale si procede da Nord a Sud. "I cittadini meridionali e gli isolani hanno difficoltà maggiori, soprattutto nel ricevere risposte dalla Asl (fino al 48% degli intervistati) e per la lontananza del centro dalla propria residenza (fino al 24%)". Più "rassicurante il dato relativo alle liste di attesa: nel 66% dei casi si ottiene la visita entro 15 giorni dalla richiesta di appuntamento, con punte del 75% al Sud. Meno celeri i centri del Nord (64%) e del Centro (66%), ma spesso a causa di una maggiore affluenza di malati provenienti da altre regioni".

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