Le reti fognarie del comprensorio Area Fiorentina allacciate al depuratore di S.Colombano

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1 IMPAGINATO N :57 Pagina 8 Le reti fognarie del comprensorio Area Fiorentina allacciate al depuratore di S.Colombano Alessandro FRITTELLI La legge n.5/86 della Regione Toscana è stata un preciso riferimento nella progettazione di collettori fognari di adduzione dei reflui agli impianti di depurazione, ma la pratica progettuale del passato fondata su semplici calcolazioni di mantenimento dei rapporti di diluizione riportati nella legge stessa è oggi superata. Il problema della limitazione dell impatto ambientale sui ricettori naturali, provocato dallo sfioro delle acque di prima pioggia, risulta di notevole complessità. Realizzato l impianto di depurazione comprensoriale di S.Colombano per l area Fiorentina, si dovrà prossimamente mettere a punto il sistema costituito dagli scaricatori di piena presenti sul territorio, con l accortezza di effettuare laminazione invasando nei collettori emissari e contenendo nei condotti le prime acque di pioggia inquinate. Realizzati ed attivati gli emissari,la regolazione degli sfioratori esistenti dovrà essere il prossimo impegno. La ricognizione del sistema fognario, di seguito svolta, ha come scopo quello di fornire, per i vari bacini, parametri di larga massima quali : portate di magra delle acque reflue, abitanti serviti, superfici relative drenate, portate massime avviate all impianto in tempo di pioggia, coefficienti udometrici relativi a tali portate sui relativi bacini fognari. Questi parametri possono costituire un utile riferimento e un termine di paragone su vasta scala, in quanto inerenti a un bacino complessivo comprensoriale di vasta area, circa 6500ha. Parole chiave: emissari fognari di acque reflue, abitanti serviti, rapporti di diluizione, superfici dei bacini drenate, portate massime avviate alla depurazione in tempo di pioggia, coeff. udometrico relativo alle portate massime avviate al depuratore Al depuratore di S. Colombano vengono convogliati i reflui delle reti fognarie dei Comuni di Firenze, Sesto Fiorentino, Scandicci, Campi Bisenzio, Lastra a Signa, Signa., Calenzano, mediante collettori emissari che derivano le acque di magra delle reti fognarie situate in destra e sinistra idraulica del f.arno. Le reti fognarie dei Comuni sopra indicati sono, quasi totalmente, di tipo misto. Solamente i nuovi insediamenti urbanistici abitativi, realizzati negli ultimi 15-20anni sono invece dotati di fognatura di tipo separativo, con rete fognaria per acque pluviali che scarica in corso superficiale e per acque reflue allacciate ai collettori emissari. Le reti di tipo separativo comprendono bacini molto limitati come estensione, rispetto al comprensorio, in quanto l area fiorentina, per tormentate vicende, ha potuto disporre di un depuratore comprensoriale solamente nel La mancanza di un depuratore comprensoriale ha certamente condizionato la sensibilità verso la ricerca di una ottimizzazione dell intero sistema costituito da rete fognaria e da depuratore. Solamente attraverso l attivazione del depuratore comprensoriale è infatti possibile effettuare precise misure sulla qualità delle acque reflue derivate dalle reti, ottimizzando il sistema, migliorando da una parte il processo biologico con eliminazione delle acque parassite e dall altra limitando lo scarico in corso superficiale delle prime acque di pioggia. La città di Firenze era dotata di fognatura mista con scarico nel f.arno fino al La rete fognaria era allora piuttosto rozza con sezioni modeste (70x105 cm). L ing. Chiesi progettò il primo emissario, a servizio della parte settentrionale della cvittà in riva destra, nel L emissario veniva realizzato con la finalità di convogliare tutti gli scarichi a valle della città, attuando un primo risanamento fognario e igienico sanitario già necessario per quell epoca. Nel 1866 veniva approvato il progetto per la costruzione del nuovo emissario in destra idraulica elaborato dagli ingg. Poggi e Gori, e che immetteva nel canale Macinante. Non esistendo allora la possibilità di realizzare impianti di depurazione, il fognone maestro convogliava a valle della città le acque reflue con la possibilità di attuare una sensibile diluizione prelevando le acque del fiume Arno mediante una presa situata presso la pescaia di S.Rosa, su lungarno Corsini: presa a tutt oggi funzionante ed utilizzata a tale scopo. Preme evidenziare che per quell epoca era necessario ricercare soluzioni tecniche finalizzate a diluire gli scarichi che sarabbero stati scaricati a valle della città, mentre oggi la stessa rete fognaria di acque miste deve necessariamente limitare i rapporti di diluizione per non compromettere il funzionamento del processo biologico di depurazione La sinistra d Arno della città di Firenze fu anch essa dotata di un emissario che raccoglieva tutti gli scarichi fognari convogliando i reflui a valle della città con sbocco in Arno nella zona S.Frediano, secondo il progetto dell emissario meridionale elaborato nel Successivamente (negli anni 80) l emissario meridionale fu intercettato con tubazione Ø1800mm, prima dello sbocco alla intersezione di viale dei Platani, e prolungato fino a via delle Isole (con tubazione Ø2000mm), dove è stato realizzato un altro sbocco in Arno. Le fognature dei Comuni limitrofi scaricavano anch esse in corsi superficiali, nei torrenti o fossi della piana e nei canali di bonifica della piana fiorentina. Nel dopoguerra, a seguito della espansione urbanistica di questi Comuni, sono stati realizzati nuovi collettori fognari, con prolungamento degli esistenti, o con tombamento di fossi e canali nei tratti urbanizzati. Lo scarico è sempre avvenuto in corso superficiale, in fossi e torrenti facenti parte del comprensorio della bonifica delle acque alte, o analogamente nei canali facenti parte del sistema delle acque basse, con sbocco nel f. Arno o nel f.bisenzio. Tuttavia mentre il sistema delle acque alte scarica, mediante il fosso Reale, nel f. Bisenzio con discreta pendenza e velocità, la rete di bonifica, che era progettata per un comprensorio a destinazione agraria, ha pendenze modeste e velocità di deflusso in tempo secco altrettanto modeste. Lo scarico delle acque reflue delle reti fognarie nella rete di bonifica delle acque basse ha provocato situazioni igienico sanitarie in periodo estivo veramente precarie per gli insediamenti della piana fiorentina (Campi Bisenzio, Signa, Sesto Fiorentino). Per Firenze il canale Osmannoro, la Goricina, ed il Macinante (con l accorgimento della diluizione con derivazione dal f.arno) hanno costituito il naturale recapito degli scarichi fognari. Per la sinistra, la piana di Scandicci, con i fossi campestri dello Stagno e Stagnolo, del Dogaia, del Dogaione, ha raccolto fino ad oggi gli scarichi fognari degli insediamenti situati a valle di Firenze con deflusso a cielo aperto nell area di S. Solombano ove oggi è stato costruito il depuratore. Il deflusso delle acque di magra nei canali citati in periodo di magra, per scarsa pendenza, era da definirsi penoso con miasmi che rendevano inavvicinabili. le aree circostanti i canali Per l area fiorentina, solamente con i finanziamenti FIO del 1985 è stato programmato il disinquinamento del territorio, con elaborazione di progetti esecutivi dei collettori fognari comprensoriali e con localizzazione e progettazione dell impianto di depurazione di S. Colombano. In attuazione della legge 319/76 il Consorzio Risorse Idriche presentava alla Regione Toscana il piano di risanamento del comprensorio, inserito poi nel Piano Regionale di risanamento delle Acque (delib.cons.reg. n.332/80), progetto 108 FIO-85 delibera CIPE del 6/2/86. Il piano prevedeva la costruzione del depuratore di S.Colombano, in sinistra d Arno, per la potenzialità di ab/eq. La localizzazione, dopo tormentate vicende e titubanze fra le opzioni destra-sinistra idrografica, veniva definita con scelta per la sinistra idrografica con limitazione della potenzialità a ab/eq. La richiesta di finanziamento al FIO fu di 132,90miliardi: furono concessi 89,5 miliardi. I collettori di adduzione dei reflui all impianto furono finanziati in parte con contributo FIO-85, e con ricorso a fondi propri dei Comuni (81,02 miliardi): l emissario di maggior dimensioni denominato emissario di destra d Arno, è stato finanziato e realizzato interamente dal Comune di Firenze. I collettori di adduzione all impianto già realizzati sono i seguenti: 1) emissario di destra d Arno-Comune Firenze 2) collettore opera 3-FIO85- Comune di Lastra a Signa 1) collettore opera 5-FIO85- Comune di Firenze e Sesto F/no 2) collettore opera 6-FIO85- Comune di Sesto F/no- Calenzano 3) emissari opera 7 e opera 8-FIO85-collettori Campi Bisenzio-Signa 4) emissario consortile opera 10-FIO85- emissario di Calenzano-Sesto F/no-Campi Bisenzio-Signa 5) ristrutturazione fognaria del Comune di Scandicci con realizzazione collettori acque reflue collegati al depuratore di S.Colombano. 8) per la sinistra d Arno del Comune di Firenze è stato elaborato un progetto preliminare nel maggio 2000, con previsione di spesa 61,8 miliardi. 8 N

2 IMPAGINATO N :57 Pagina 9 Fig. 1 - La situazione attuale della rete fognaria dell Area Fiorentina allacciata al depuratore di S. Colombano I progetti degli emissari fognari sopra elencati furono elaborati secondo quanto veniva prescritto dalla legge Regionale Toscana n.5 Disciplina regionale degli scarichi delle pubbliche fognature e degli insediamenti civili. Secondo quanto previsto all art.18 gli scaricatori di piena furono dimensionati per valori di diluizione compresi fra 3 e 5 volte la portata media nera di tempo asciutto. In alcuni casi (op.6 fio-85), fu valutata anche la intensità di pioggia limite che avrebbe provocato l entrata in funzione degli scolmatori, con scarico in acqua superficiale. Nel progetto preliminare dell emissario di sinistra d Arno, di elaborazione recente, è stato più attentamente considerato l effetto lavaggio delle acque di pioggia e l accumulo di sostanze inquinanti sulle superfici stradali, e valutato l effetto dilavamento degli eventi di pioggia ricercando una ottimizzazione degli sfiori esistenti per limitare l impatto sul fiume. Si riassumono di seguito le caratteristiche dei condotti emissari, ed i criteri di progettazione adottati. A) IL SISTEMA FOGNARIO DI DESTRA D ARNO All impianto di sollevamento di destra d Arno, che alimenta il sifone situato in sub-alveo del f. Arno che convoglia i reflui al depuratore, sono collegati due emissari: l emissario di destra del Comune di Firenze che drena un bacino di circa 2700ha e l emissario opera 10- a servizio dei Comuni di Sesto F/no, Calenzano, Campi B.,Signa. (circa 1300ha). 1) emissario di destra d Arno del Comune Firenze Il progetto esecutivo fu elaborato nel (progetto elaborato da prof.ing.a. Chiarugi,prof.ing.S.Artina) L emissario raccoglie i reflui fognari delle fognature di destra d Arno della città di Firenze. L emissario inizia dal nodo di piazzale V. Veneto, a valle di ponte alla Vittoria, dove confluiscono i collettori Chiesi e Poggi, e successivamente raccoglie le fognature del Collettore Macelli, del condotto Goricina, della fognatura nera di Novoli (presso il Barco), della fognatura opera5- zona Osmannoro, le fognature nere dell insediamento le Piagge. Si riassumono di seguito i bacini serviti con la superficie drenata (Tab. A): Tabella A bacino sup. drenata (ha) collettore Chiesi 140 collettore Poggi 990 collettore Macelli 525 collettore Goricina 110 restante Goricina-Barco 40 Opera 5-osmannoro 769 insediamento le Piagge 120 totale superficie drenata 2694 Nel progetto del depuratore di S.Colombano è stata prevista una portata proveniente all impianto dalla riva sinistra d Arno (emissario Op.3-fio85, Scandicci, emissario sx di Firenze) pari a 1/3 della portata totale ammessa a grigliatura fine (Qtot. = 16 mc/sec), e 2/3 per la destra ( emissario dx, e emissario opera 10- fio85). Quindi è sta considerata una portata di 10,7 mc/sec proveniente dalla destra, e 5,3 mc/sec dalla sinistra. Ad impianto completo, ab/eq, risulta una portata da avviare al trattamento di grigliatura fine per l emissario di destra d Arno pari a circa Q 11-2,9 8,10mc/sec. Dovrà essere attivato prossimamente l emissario di destra d Arno convogliando le acque miste delle reti fognarie di destra d Arno, con precedenza per quanto attualmente scaricato nel canale Macinante, nella Goricina, e con allacciamento della nuova rete fognaria separativa di Novoli. Coerentemente con quanto a suo tempo fissato con la progettazione del depuratore, al trattamento iniziale di grigliatura fine, situato in sinistra, può essere avviata una portata per l emissario di destra Q=8,10 mc/sec (compreso quanto derivato dall emissario opera 5 FIO-85 emissario Osmannoro). Infatti la portata in transito massima nel sifone di attraversamento del f.arno risulta di 11 mc/sec, con livello massimo nella camera di imbocco di destra a quota 40,60 m.s.m. L emissario di destra convoglia i reflui dal punto sopra indicato al sollevamento di destra d Arno situato in Comune di Signa, in località Renai, ed ha una lunghezza di 9200mt circa. Il sollevamento di destra d Arno solleva i reflui nel manufatto di carico del sifone. Il sifone, posto in sub-alveo del fiume, con tre tubazioni di diametro 1400mm, 1200mm,e 700mm ha una capacità totale di deflusso di 11mc/sec. Tale portata è avviata alle fasi meccaniche dell impianto di sinistra d Arno ( a S.Colombano). Nel progetto dell emissario di destra d Arno è considerata una popolazione per Firenze e zone limitrofe di unità, cifra che concorda con la stima fatta dai Proff. E. De Fraja Frangipane e L.Bonomo nel progetto dell impianto di depurazione (1986). Nel progetto del depuratore veniva prevista per il 2025 una popolazione di unità ripartite in 2/3 in destra ( ab) e 1/3 in sinistra. Gli incrementi previsti sulla popolazione residente al N

3 IMPAGINATO N :57 Pagina 10 Tabella B collettore sup. drenata (ha) Q24 (mc/sec) Qm (mc/sec) 5Q24 (mc/sec) collettore Chiesi 140 0,127 0,191 0,635 collettore Poggi 990 0,688 1,031 3,44 collettore Macelli 525 0,331 0,497 1,655 collettore Goricina 110 0,127 0,191 0,635 restante Goricina-Barco 40 0,025 0,038 0,125 insediamento le Piagge 120 0,050 0,076 0,25 opera 5-osmannoro 769 0,55 0,825 2,75 totale ,898 2,849 9,49 Tabella C tronco PORTATE DI PROGETTO portata di progetto (mc/sec) tronco iniziale Poggi-Goricina 6,00 Macelli - Opera5 9,50 tronco finale opera5-sollev.dx 14, su Firenze ( ab), non si sono poi ad oggi verificati in quanto la popolazione residente è rimasta costante. La dotazione idrica assunta nel progetto risulta anch essa cautelativa e pari a 550 lt/ab, mentre per la zona di Sesto Fiorentino-Osmannoro è stato assunta la dotazione di 350 lt/ab. Nella tabella B si riportano la popolazione considerata nel progetto per ogni collettore tributario, la portata nera media giornaliera considerata Q24 (media nelle 24 ore) e la portata massima nera Qm (1,5 Q24), punta oraria giornaliera. Il progetto facendo riferimento a quanto previsto dalla sopracitata Legge Regionale n.5, prevede di avviare all impianto la portata 5 Q24 (grado di diluizione 5): le eccedenze dovranno essere sfiorate. Si riportano in Tab. D le sezioni dei tronchi dell emissario con pendenza, sezione e portata massima defluibile. Tabella D MASSIME PORTATE STIMATE PROVENIENTI DAI BACINI DEI COLLETTORI FOGNARI DI DESTRA (DESUNTE DAL PROGETTO) PORTATE NEI COLLETTORI PER TR=25 ANNI STIMATE CON METODO SUPINO-PUPPINI collettore portata (mc/sec) collettore Chiesi 19,56 collettore Poggi 49,61 collettore Macelli 21,76 collettore Goricina 13,54 sezione scatolare 3,60x2,50, che scarica nel canale Goricina in località le Piagge, con totale risagomatura del canale stesso. In corrispondenza dello sbocco nel canale è stata realizzata una grossa vasca a pioggia, divisa in due comparti in parallelo, di volumetria totale 800 mc. La vasca di tipo statico è dotata di tramogge per la raccolta del fango che è scaricato nell emissario di destra ed avviato all impianto. Per la zona di Novoli è in fase di ricostruzione la rete fognaria acque reflue ( in ghisa sferoidale diam. 900/800/600/500). È inoltre in fase di realizzazione l impianto di pompaggio opera 5 (portata max.1600lt/sec) che scaricherà i reflui della zona Osmannoro e della zona industriale di Sesto Fiorentino (via Pistoiese-via del Cantone) nell emissario. Con detti interventi i canali Macinante, Goricina, Osmannoro, ritornano ad assumere il ruolo di recapito di sole acque di pioggia: il quadro d insieme per la destra di Firenze fa quindi guardare con fiducia verso obiettivi di miglior funzionalità della rete e di risanamento ambientale. 2) Collettore emissario Opera 10-Fio85 (progetto elaborato da ingg,bacci M.,Frittelli A., Gambacciani A.) Raccoglie i reflui fognari dei Comuni di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Signa, scaricando nel sollevamento di destra sopra descritto. EMISSARIO DI DESTRA pendenza sezione portata max. tronco-sezione if (mq) defluibile (mc/sec) finale-2036 mt-vig.3,00x3,00mt 0, ,80 14,90 op.5-macelli-3374mt-vig.3,00x2,50mt 0, ,25 13,00 Macelli-Poggi-1471mt-vig.3,00x2,50mt 0, ,25 13,00 iniziale-1329mt-2,00x2,50mt 0,0021 4,60 11,60 Tabella E Le massime portate che possono provenire dai collettori Chiesi e Poggi a causa delle restrizioni presenti nei tratti terminali sono stimabili rispettivamente in 18mc/sec e 21 mc/sec, ed il canale Macinante ha una capacità di deflusso stimabile in 45mc/sec. Con la realizzazione dell emissario di destra, il canale Macinante diviene scolmatore per situazioni di particolare emergenza. Nel nodo di via delle Cascine i collettori Macelli e Goricina, oltre a scaricare le portate di magra nel nuovo emissario, trovano ancora la possibilità di smaltire le acque di pioggia nell emissario delle Cascine e nel Macinante. Per quanto riguarda la zona di Novoli, essa è oggetto di un massiccio intervento di ristrutturazione fognaria con costruzione di un grosso scolmatore di Questo collettore parte da Case Passerini, in prossimità della sezione disidratazione fanghi del depuratore di S.Colombano sottopassa con sifone il canale acque alte e percorre la piana in sinistra idrografica del colatore acque basse di sinistra. È realizzato, nel tratto iniziale, con tubazione 1500mm in cls con pendenza 0, Il collettore sottopassa la strada provinciale Lucchese ed i fossi della piana con tracciato parallelo al canale Reale (collettore acque alte). Raccoglie i reflui provenienti da Campi Bisenzio ( Opera 8-Fio 85), e da qui riparte con tubazione 1800mm in cls e pendenza 0, Attraversata la Pistoiese si arriva al collegamento con opera 7-Fio 85 che serve Signa e Campi B. (in dx Bisenzio). Dopo il collegamento con opera 7, l emissario, riparte con tubazione diam. 2000mm fino al sollevamento di destra con sottopasso dei canali delle acque basse, del Macinante e del canale di S.Donnino. Nel tratto terminale il fondo fognatura è situato a Tabella F notevole profondità, circa 7,60mt, e per la posa delle tubazioni in calcestruzzo è stato necessario realizzare una diaframmatura continua in c.a., per contenere le pareti di scavo durante i lavori. I collettori tributari di questo emissario sono: a) Collettore opera 6-FIO 85 emissario di SestoF/no-Calenzano b) Collettore opera 8-FIO85- Campi B.-Calenzano c) Collettore opera 7-FIO85- di Signa-Campi B. a) Collettore opera 6-FIO 85 emissario di SestoF/no-Calenzano (progetto ing.a.frittelli) All emissario opera 10 si innesta, presso Case Passerini, l emissario opera 6 che proviene da Sesto Fiorentino. In tale innesto è stata realizzato uno sfioratore laterale, a doppia soglia, di lunghezza 10mt (lunghezza totale soglia sfiorante 20 mt). Viene avviata all impianto la portata massima 3Q24 e sfiorata la eccedenza. A valle della soglia, sul condotto emissario, è installata paratoia di regolazione. Il territorio di Sesto Fiorentino è attraversato da torrenti montani che sboccano nei canali delle acque alte di cinta occidentale ed orientale. Le fognature, di tipo misto e che in massima parte hanno percorso parallelo ai torrenti, scaricavano i reflui nei canali di cinta. Con la realizzazione dell opera 6-Fio 85 sono stati costruiti collettori di gronda, posizionati a monte dei canali di cinta, che raccolgono le acque reflue prima dello sversamento nei canali. Nel progetto è previsto il dimensionamento dei derivatori a salto installati su ogni fognatura e che saranno corredati di paratoia di regolazione. Le condotte fognarie hanno dimensioni variabili dal diam.140cm a OVI 90/135. Le bocchette di derivazione, per gli scaricarori a risalto, sono dimensionate per una intensità di pioggia limite ragguagliata variabile dai 4mm/h ai 5 mm/h, ed è assicurato un rapporto di diluizione minimo 5Q24. Si riassumono le caratteristiche dei bacini drenati (Tab. F in basso): Considerando una superficie drenata da fognature miste di 680ha si ha mediamente in tempo di pioggia un contributo unitario di acque di lavaggio pari a circa 3lt/sec/ha. Il numero abitanti utilizzato per il dimensionamento della fognatura, determinato su indici di fabbricabilità previsti in PRG a pieno sviluppo delle previsioni urbanistiche e considerando un indice di affollamento 0,81 abitanti /vano, risulta esuberante. Gli abitanti attuali risultano per il Comune di Sesto Fiorentino ab circa, e per Calenzano si possono considerare circa ab: in totale ab con il contributo della zona di Firenze Castello a confine con Sesto F/no. b) il collettore opera 8-FIO85- Campi B.-Calenzano (progetto ing.a.forasassi) Il progetto generale è stato elaborato nel La piana di Campi Bisenzio, originariamente a carattere agricolo, è attraversata da fossi e gore che scaricano nell Ombrone e nel Bisenzio. L assetto collettore derivatore superficie abitanti scarichi scarichi portata portata bacino residenti civili industriali max. max. (ha) + fluttuanti Q24 (lt/sec) tempo in acque con (lt/sec) pioggia reflue espansione (mc/sec) 3Q24 PRG (It/sec) collettore cinta orientale (compreso Castello) , collettore cinta occidentale (compreso Calenzano) , collettore emissario Calenzano , insediamento zona universitaria 18 0,05 55 totale , N

4 IMPAGINATO N :57 Pagina 11 bacino fognario abitanti Q24 5 Q24 bacino 1-sud linea ferroviaria ,295 42,88 bacino 2 vie Porto-Morandi 675 2,1075 6,32 bacino 3-via delle Fonti-Bisenzio ,36 19,08 bacino 4-via dei Renai ,795 11,38 bacino 5-via del Crocifisso ,855 56,57 bacino 6- fosso di Piano ,93 38,8 bacino 7 -area industriale ,885 11,65 bacino 8-zona ind.+ colli alti , ,95 bacino 9-zona ind.+ colli alti ,125 21,34 totale ,67 232,97 attuali circa incremento (10.860) Tabella G Tabella H tratta di condotta sezione pendenza Q24 Qmax. (lt/sec) (mc/sec) opera 6-tronco finale- monte sfioratore laterale diam.1500mm 0, ,850 opera 10-da op.6 a colleg.opera 8-Campi Bis. diam.1500mm 0, ,850 opera 10-da op.8 a colleg.opera 7-Signa. diam.1800mm 0, ,580 opera 10-da op.8 a colleg.opera 7-Signa. diam.2000mm 0, ,400 idraulico con l evolversi di una continua urbanizzazione è stato radicalmente alterato con sviluppi abitativi ed industriali, con trasformazione dei canali (fossi e gore) in recapito di scarichi inquinanti. Le fognature sono di tipo misto e si sviluppano principalmente nel capoluogo, ed in modo frammentario nei nuclei di Capalle,S.Piero a Ponti, S.Donnino. Il territorio è suddiviso in tre bacini fognari, uno in sinistra del fosso Reale con scarico nel colatore sx. acque basse, uno in destra del fosso Reale con scarico nel colatore dx. acque basse, uno in destra del Bisenzio con recapito nel collettore su Comune di Signa. La portata massima da derivare verso l emissario Opera 10, e da inviare al depuratore, risulta di 630lt/sec su emissario opera 8. Il collegamento con l emissario è realizzato con sifone diam.600mm per l attraversamento del canale Reale con capacità di deflusso circa 800lt/sec. Gli abitanti considerati in progetto risultano (previsione futura di PRG). Con dotazione idrica di 250 lt/ab/giorno risulta una portata nera media Q24=90 lt/sec. Gli scarichi produttivi sono quantizzati sul territorio con portata di circa 200lt/sec. c) Il collettore di gronda opera 7-FIO85- di Signa- Campi B. (progetto Ingg.B.Gozzini, A.Preti) Nel progetto generale il territorio comunale è stato suddiviso in 7 bacini fognari con i seguenti carichi demografici (Tab. G): Il collegamento con emissario opera 10 è stato realizzato con impianto di pompaggio, condotta diam. 1200mm e sifone sotto il canale Reale per portata Qmax=800lt/sec Gli emissari opera 6 ed opera 10 sono stati dimensionati con le seguenti caratteristiche idrauliche (Tab. H): In totale quindi la portata massima che può affluire al sollevamento di destra risulta: Da emissario di destra Qmax= 14,90 mc/sec su bacino servito di 2700 ha. In tempo di pioggia può essere avviata al sollevamento una portata massima per unità di superficie di circa 4,4 lt/sec/ha Da emissario opera 10 Qmax= 3,4 mc/sec In tempo di pioggia può essere avviata al sollevamento una portata massima per unità di superficie di circa 2lt/sec/ha, con bacino stimato in 1300ha. Come sopra precisato il sollevamento di destra, ed il sifone di attraversamento del f.arno, possono far transitare verso il depuratore in periodo di pioggia (al trattamento di grigliatura finissima e trattamenti preliminari) una portata di 11 mc/sec, su superficie drenata per la destra d Arno di circa 4000ha pari a circa 2lt/sec/ha. In massima piena verrà sfiorata nel f.arno in corrispondenza del sollevamento una portata di 18,3mc/sec-11mc/sec= 6,3 mc/sec. B) IL SISTEMA FOGNARIO DI SINISTRA D ARNO Al sollevamento di sinistra d Arno dell impianto di depurazione di S. Colombano sono allacciati i Collettori fognari delle acque miste del Comune di Scandicci (scat.200x200, e 300x250), che drenano un bacino fognario di superficie 850ha, e l emissario opera 5-Fio 85 che serve il territorio di Lastra a Signa (capoluogo e frazioni di Ponte a Signa e Porto di Mezzo) con un bacino drenato di circa 200ha. Per la rete fognaria della sinistra d Arno del Comune di Firenze è stato elaborato il progetto preliminare per la realizzazione dell emissario di sinistra: tale collettore drena un bacino di 1400 ha. 1) Il progetto preliminare del Collettore emissario di sinistra d Arno (elaborato dalla Direzione 26 - distribuzione Acque e fognature Comune Firenze Ingg. M.Fanfani, A.Frittelli, L.Colasurdo, S.Pratesi) La rete fognaria di sinistra d Arno del Comune di Firenze è suddivisa in 6 bacini (Tab. I). Bacino fognario di Gavinana, che comprende la rete fognaria della città a monte di ponte S.Niccolòpiazza Ferrucci, che si estende fino al Comune di Bagno a Ripoli (bacino B1B1B-B3-B3A) con collettori di Via Villamagna,Via di Ripoli, lungarno Ferrucci Bacino fognario centrale compreso fra piazza Tabella I Emissario sx COEFFICIENTI DI DEFLUSSO Poggi e lungarno dei Pioppi, che comprende le zone di lungarno Sesrristori, S. Niccolò, Costa S.Giorgio, piazza Pitti, S.Spirito e S.Frediano (bacino B4). I collettori principali sono i collettori di Costa S.Giorgio, via de Bardi, Via Maggio, Piazza del Carmine, via della Chiesa, piazza dei Nerli. Bacino dell Isolotto (bacino B5-B6). collettore di via Mortuli, via Palazzo dei Diavoli, via T.Signorini, via del Pollaiolo, via del Bronzino,via Pisana, via Segantini, Via Carrara. Bacino a valle dell Isolotto che comprende la zona fra il ponte all Indiano, la Greve, via di Scandicci, via dell Isolotto (bacino B7). Comprende il condotto di via del Cavallaccio, Via Martini, fosso degli Ortolani, via Lunga. Il progetto prevede il collegamento fra l esistente emissario meridionale di Firenze, costruito intorno al 1895, ed il depuratore di S.Colombano. È previsto inoltre di collegare alla condotta principale (emissario di sinistra d Arno) una nuova condotta proveniente da S.Giusto (Scandicci), posta in destra idraulica del f.greve, mediante la quale verranno avviati all impianto di S.Colombano i reflui fognari che sono trattati attualmente nel depuratore di S.Giusto, di potenzialità di circa ab/eq. L emissario meridionale inizia in piazza Ferrucci percorre Lungarno Cellini, Lungarno Torrigiani, Via de Bardi, Borgo S.Jacopo, S.Frediano, via S.Onofrio, Via Bartolini, Lungarno S.Rosa, e sbocca in Arno in via Bandinelli a valle dell incrocio di via Bertoldo Di Giovanni. Il profilo e le sezioni sono riportati nel plantario storico e nei disegni del Le quote sono state verificate e corrette con esecuzione di campagna di rilievo dei punti principali dell emissario meridionale. Sono state rilevate le finestre di sfioro verso il fiume Arno esistenti, che vengono di seguito elencate: 1) Fine lungarno Torrigiani-sfioro nella Botte, dimensioni 0,70x0,40 mt con paratoia 2) Piazza S. Maria Sopr Arno dimensioni 0,70x0,70 mt 3) Via S.Onofrio - Via del Tiratoio scolmatore con soglia finestra 1,20x1,70 4) Via B.Bandinelli angolo via Bertoldo di Giovanni, finestra dim.1,35x0,55 collegata a sfioro in f.arno. Le quattro finestre esistenti debbono essere revisionate con ottimizzazione delle soglie di sfioro in funzione dei livelli connessi alle portate da derivare. Inoltre le finestre dovranno essere dotate di paratoia elettrocomandata e telecontrollata. Nel 1985 è stato realizzato un prolungamento dell emissario meridionale con tubazione in cls diam 1800mm posata nel lungarno dei Pioppi. In corrispondenza dell incrocio con Viale Dei Platani la tubazione diam.1800 è collegata ad un collettore, eseguito successivamente, di diametro 2000 mm che sbocca in Arno in corrispondenza di un manufatto situato all incrocio di via delle Torri. bacini tetti cop. Industriali strade piazze verde-giardini sup. coeff. (ha) (ha) (ha) (ha) (ha) totale Defl. (ha) medio sup.(ha) coeff. sup.(ha) coeff. sup.(ha) coeff. sup.(ha) coeff. sup.(ha) coeff. B1+B1B 61,6 0,80 5,39 0,75 53,03 0,70 7,38 0,60 171,44 0,05 299,84 0,345 B1A 5,72 0,80 0,24 0,75 5,93 0,70 0,18 0,60 40,10 0,05 52,17 0,211 B3+B3A 12,62 0,80 0,32 0,75 10,07 0,70 1,61 0,60 28,44 0,05 53,06 0,373 B4 89,00 0,80 2,54 0,75 34,66 0,70 8,04 0,60 84,00 0,05 218,24 0,487 B5 9,83 0,80 0,22 0,75 14,09 0,70 1,19 0,60 23,01 0,05 48,34 0,409 B6 55,61 0,80 5,7 0,75 47,14 0,70 0,81 0,60 122,39 0,05 231,65 0,381 B7 33,12 0,80 9,4 0,75 41,02 0,70 0,32 0,60 198,43 0,05 282,29 0,256 N

5 IMPAGINATO N :57 Pagina 12 La progettazione dell emissario di sinistra d Arno è quindi condizionata dalla quota di partenza (via Carrara), quota 35,10 m.s.m., e dalla quota di sbocco nel manufatto (già eseguito) di collegamento al sollevamento iniziale di sx d Arno del depuratore di S. Colombano: quota 28,20 m.s.m. L attraversamento del f. Greve deve quindi necessariamente essere eseguito con sifone con tre tubazioni ( diam.400mm,700mm,1400mm) in modo da ottenere velocità più elevate ed evitare deposito in condotta. Nella progettazione si è considerato il carico inquinante delle acque di pioggia che oltre a dilavare la superficie stradale nei condotti unitari della rete fognaria della sinistra d Arno, in tempo di pioggia, rimettono in sospensione i depositi formatisi in fognatura aggiungendo al loro inquinamento intrinseco notevoli quantità colloidali. Nel progetto si è valutato il carico inquinante per acque di prima pioggia, valutando, anche se approssimativamente, le concentrazioni in funzione della portata derivata con andamento dei pollutogrammi, dimensionando conseguentemente i manufatti di sfioro e le derivazioni, in maniera da avere un controllo di qualità delle acque sfiorate nel f.arno. Dai calcoli riportati in relazione tecnica le concentrazioni delle acque sfiorate risultano notevolmente inferiori ai limiti di tab.a legge 319/76. Infatti per portata derivata totale di 3,25 mc/sec in tempo di pioggia, risultano concentrazioni medie di BOD5=34 mg/lt. In corrispondenza dello sfioro 2 di via delle Isole è posizionata una paratoia di regolazione Ø1400mm capace di far transitare sotto battente, a livello di soglia di sfioro in f.arno, una portata q=3,5mc/sec verso il depuratore. Con riferimento alla legge Reg.Toscana n.5/86 risulta 5qn=2285 lt/sec<<3500lt/sec. Nel primo tronco di progetto dell emissario in c.a. con volta circolare e sez.3,00x2,90mt, di lunghezza 710mt, di maggiori dimensioni rispetto al condotto Ø2000, viene laminata la portata in tempo di pioggia con regolazione della paratoia Ø1400mm. In corrispondenza di via Carrara viene realizzata una prima camera di sfioro con soglia laterale profilata di lunghezza 9,40mt (circa 9mt netti) e paratoia di sfioro inversa di lunghezza 1,80 mt, per un totale di 10,80 mt. Il condotto di scarico a fiume è dotato di doppia paratoia per chiusura di sicurezza con f.arno a quota superiore a 36,00 msm. La soglia di sfioro è posta a quota 37,00msm. Presso via delle Isole è prevista la realizzazione del 2 sfioro, con soglia a quota inferiore 36,70msm di lunghezza 9mt e paratoia inversa di lunghezza 1,80 mt, per un totale 10,80mt. Le acque di pioggia verranno prima sfiorate da questa soglia posta a livello inferiore quindi a valle dello sfioro sono installate due griglie di larghezza 2,25 mt cadauna con spaziatura 10mm dotate di pettine sgrigliatore. Il grigliato verrà convogliato con coclee in due compattatori che scaricano in cassoni situati nel piazzale. Le acque sfiorate verranno scaricate nel f.arno mediante condotto scatolare di dimensione 2,00x1,50 mt, lo sbocco verrà dotato di dissipatore tipo solid-bucket. In caso di piena del f.arno, sopra quota 35,70 msm., verranno chiuse le due paratoie di dimensioni 2,00x2,50, e saranno azionate automaticamente le tre idrovore aventi portata cadauna circa 900 lt/sec. Le idrovore scaricano in un condotto scatolare di dimensioni 1,20x1,70 mt a quota fondo 39,00msm. Il condotto scarica a valle delle paratoie. In corrispondenza del 2 sfioro, presso via delle Isole, è prevista la costruzione di piazzale con palazzina ove sono alloggiati quadri elettrici, gruppo elettrogeno di alimentazione delle idrovore, locale di strumentazione e controllo, comando paratoia di regolazione delle acque reflue avviate all impianto. Dal 2 sfioro parte la condotta 1800mm di diametro che convoglierà i reflui verso il depuratore di S.Colombano. Per il collegamento fra condotta proveniente dal depuratore di S.Giusto, e condotta emissario di sx d Arno è prevista posa di tubazione di diametro 1000mm. L attraversamento del fiume Greve da parte dell effluente può essere eseguito, viste le condizioni morfologiche, soltanto mediante sifone inverso. La posa in opera del sifone, costituito da tre tubazioni in acciaio di diametro DN400, DN700 e DN1400, avverrà all interno di un cunicolo ispezionabile costituito da tubazioni prefabbricate in c.a. di diametro interno 3000mm e diametro esterno 3600mm, poste in opera con la tecnica dello spingitubo, per una lunghezza complessiva di 86,90 mt. Per ogni bacino viene riportata di seguito la popolazione rilevata dal Servizio Statistica del Comune. È inoltre stimato il numero addetti in processi con uso di acqua e l incremento della popolazione per afflusso turistico di stazionamento e giornaliero. La popolazione totale ottenuta viene ulteriormente incrementata per tener conto di ulteriori sviluppi urbanistici futuri. Si considera proveniente da Bagno a Ripoli una popolazione civile ragguagliata di abitanti. La componente turistica può essere valutata considerando i posti letto degli esercizi alberghieri ed extra alberghieri. Per la sinistra d Arno si considera una popolazione per afflusso turistico di circa abitanti ed un afflusso pendolare di abitanti. Nella tabella L si riportano i valori relativi alla popolazione residente con incremento percentuale per Tabella L popolazione industriale, afflusso turistico, afflusso pendolare Dalla stima della popolazione equivalente dei singoli bacini viene determinato il consumo annuo futuro dell acquedotto con dotazione 300lt/ab/giorno. Viene riportato inoltre per ogni bacino il valore della portata media annua, la punta oraria, la portata media del giorno di massimo consumo, la minima oraria, utilizzando i coefficienti sopra determinati. In ultimo viene riportata la portata da avviare all impianto secondo quanto previsto dalla legge Reg.Toscana n.5/86 (Tabella M). Il progetto per la realizzazione dell emissario di sinistra d Arno deve appunto prevedere il collettamento delle acque reflue dell emissario meridionale, e di tutta la sinistra d Arno, e delle acque di prima pioggia inquinate verso il depuratore di S.Colombano. La stima delle portate da avviare all impianto in funzione del carico inquinante (SST,BOD5,COD) nei vari casi di tempo secco e di prima pioggia è indispensabile per dimensionare il condotto di trasferimento reflui ma anche per ristrutturare gli scolmatori esistenti che dovranno essere dotati di paratoie servoassistite e telecontrollate in maniera da non sfiorare il primo spunto di pioggia. Per ogni bacino fognario si sono valutati pollutogrammi con pioggia di progetto hp=10,2mm (Tr=1 anno) e tempo di pioggia 45 min., e con hp=7,1 mm (Tr=0,5 anni), con analisi statistica di eventi con antecedente tempo secco 5 giorni. Si è ipotizzata in progetto accumulo di sostanze solide sulle strade di proiezione futura popolazione pop. ind. afflusso flusso incremento bacino civile ab. Equiv. turistico eq. pend. eq. pop. tot. eq. 15% B1-B1B-Gavinana + Bagno R B3-B3A-lung. Cellini B4-Centro storico sx d'arno B5-lung. Pioppi- Argingrosso B6-Isolotto B7-S. Bartolo totale Tabella M Consumo Portata Portata Portata Portata Portata L.R. Toscana annuo media punta max.oraria media del minima n.5/86 futuro annua oraria media (lt/sec) giorno max. oraria 5qn (lt/sec) acquedotto acque reflue annua consumo (lt/sec) (mc/anno)- qn (lt/sec) qp=1,25qn (lt/sec) dotazione (lt/sec) 300lt/ bacino ab/giorno B1-B1B Gavinana + Bagno R ,88 167,35 240,99 174,05 13,39 669,42 B3-B3Alung. Cellini ,79 30,99 44,62 32,23 2,48 123;94 B4-Centro storico sx-d'arno ,67 130,84 188,41 136,07 10,47 523,35 B5-lung. Pioppi- Argingrosso ,25 57,81 83,25 60,13 4,63 231,25 B6-Isolotto ,07 183,84 264,72 191,19 14,71 735,35 B7 S.Bartolo ,35 137,94 198,63 143,46 11,04 551,76 totale ,02 708, ,63 737,12 56, ,09 12 N

6 IMPAGINATO N :57 Pagina 13 tipo lineare con kg/ha dopo 5 giorni di tempo secco. Si è valutata la massa entrante in rete ipotizzando andamento di tipo esponenziale, utilizzando le espressioni empiriche riportate nel manuale di progettazione di sistemi di fognatura -Hoepli99-Centro studi Deflussi Urbani. Si sono così valutate le concentrazioni BOD,SST,COD, ottenute come medie pesate su portate di tempo secco e di pioggia. È risultato che mentre per hp=7,1mm su tutto il territorio drenato, con antecedente tempo secco 5giorni, la qualità delle acque reflue ha concentrazioni sempre superiori ai limiti imposti dalla tab.a Legge 319/76, per hp=10,2 mm (tp=45min), si ottengono con la diluizione delle acque di pioggia concentrazioni inferiori ai limiti di tab.a L.319/76. Da quanto sopra emerso e dall esame dei pollutogrammi dei vari bacini sopra riportati, con criteri prudenziali, si ritiene di dover avviare all impianto le portate di pioggia (idrogrammi) ottenute con hp=10,2mm intensità max. su 5 min. Ip=54mm/h, corrispondenti a TR=1 anno. Con tali approssimazioni ai fini di un primo dimensionamento dell emissario si sono ottenuti gli idrogrammi ed i pollutogrammi per i vari tronchi dell emissario meridionale e per il tronco iniziale dell emissario di sinistra d Arno. Come si rileva dall idrogramma sopra riportato, nel primo tronco di emissario di dimensioni maggiori sez.3,00x3,00 mt (lunghezza 710 mt) viene laminata la portata al colmo di 3200lt/sec > 5qn=2285 lt/sec; e dalla paratoia di regolazione diam.1400mm viene inviata all impianto la portata di 2400lt/sec. Le portate di tronco risultano le seguenti (Tab. N): Il costo di realizzazione dell emissario è stimato in 61,80 miliardi. Tabella N 2) La rete fognaria del Comune di Scandicci. (progetto elaborato da UTC.Ing. A.Bacci- D.Criscuoli) Il territorio di Scandicci compreso fra l abitato di S.Colombano il F.Arno, il f. Greve, e l autostrada A1, scaricava le fognature nei fossi campestri : il fosso Stagno, il fosso Dogaione, il fosso Dogaia, il fosso Rigone,fosso Stagnolo. Tali fossi di bonifica agraria defluivano nel f.arno, con scarichi regolati da paratoia, in prossimità dell impianto di depurazione. In particolare i fossi Stagno e Rigone scaricavano a cielo aperto reflui fognari particolarmente maleodoranti rendendo l area attorno a questi canali inattrattiva ad ogni uso. In caso di piena del fiume Arno le paratoie di scarico situate sull argine sinistro del fiume venivano chiuse, le acque venivano invasate nei fossi e poi sfiorate nelle zone più depresse ove erano situati laghetti derivanti da attività estrattiva di inerti, lungo il fiume. Il fosso Stagnolo raccoglieva le acque di scarico di tipo industriale dalle zone di monte di Scandicci ed attraversava il territorio agricolo di lastra a Signa con deflusso lento e penoso. Il fosso Dogaione, nasce con varie diramazioni in prossimità di Ponte a Greve e raccoglie le acque delle zone depresse comprese fra gli abitati di Ugnano e Sollicciano (Comune di Firenze) e Badia a Settimo, con bacino di circa 400ha. In corrispondenza del carcere di Sollicciano il fosso è intubato con tubo diam.1800mm. Il Dogaione anche con intensità modeste di pioggia allagava le zone agricole comprese fra Sollicciano e Badia a Settimo. Il fosso Dogaia, tributario del fosso Stagno, nasce dallo svincolo autostradale FI-Signa ed ha lunghezza complessiva di 3000mt. Nelle zone abitate di tronco diametro lunghezza pendenza portata portata portata portata Sup. (mm) (mt) max. in nera Q24 max. per unità drenata pioggia (It/sec) defluibile sup. (ha) (It/sec.) (It.sec.) (It/sec/ha) da via delle Isole a via Argingrosso , , ,42 da Via Argingrosso a sottopasso Greve , , ,42 da sottopasso Greve al depuratore , , Fig. 2 - Emissario di sinistra d Arno - sez. via dlele isole - portate in tempo pioggia - hp=10,20 mm - Ip5min = 54 mm/h, Tr = 1 anno - concentrazioni - BOD5 - SST portate (lt/sec9, concentrazioni (mg/lt) tempi (min) Qi(t)+1,25qn (lt/sec) portata totale per hp=10,2mm concentrazione media (acque di pioggia + conc. acque reflue in punta oraria) SST mg/lt concentrazione media (acque di pioggia + conc. acque reflue in punta oraria) BOD5 mg/lt S.Colombano era già stato sostituito con collettore scatolare di sez.3,20x1,50mt: esso risente comunque del regime idraulico del f. Stagno. Il fosso Stagno rappresenta il principale collettore di scarico del territorio comunale, ha una lunghezza di circa 6000mt con un bacino di circa 600ha. L originario fosso campestre che partiva dalla zona del nuovo palazzo Comunale è stato di volta in volta sostituito da collettori fognari Il tratto iniziale ha pendenza del 2, poi 1,8, ed a S. Colombano con pendenza finale 0,4. A parte l aspetto igienico-sanitario il deflusso ha sempre presentato notevoli inconvenienti sia in caso di sbocco libero che in caso di sbocco impedito per chiusura cateratte: ogni volta che sul bacino cadeva una pioggia di intensità circa 35-40mm/h veniva messo in crisi il sistema di scarico di Casellina, in quanto con l innalzamento del profilo idraulico del fosso venivano rigurgitate le fognature di via della Pieve,via di Porto, via delle Fonti e della parte bassa dei Pratoni (via Barontini, via Castelpulci, Viottolone). La realizzazione del depuratore di S.Colombano nell area ove confluiva questa rete superficiale di fossi e gore, ha costituito una grossa opportunità per consentire il risanamento del territorio. Si deve precisare che il progetto originario del depuratore di S.Colombano prevedeva la realizzazione di un impianto idrovoro di portata 16mc/sec per sollevare nel fiume Arno le acque depurate, in caso di eventi di piena del fiume. Mediante adozione di variante in corso d opera il sollevamento finale citato è stato trasformato in centrale di pompaggio a servizio sia del depuratore che della rete superficiale sopra descritta e potenziata per una portata in massima piena di 26mc/sec. Al sollevamento delle acque provenienti dai fossi possono essere dedicate 2 delle idrovore installate, con portata sollevata in piena di circa 10mc/sec. Oltre alla rete sopra descritta, nel territorio di Scandicci, è stato realizzato un impianto di depurazione biologica (di potenzialità totale circa ab/eq) che tratta le acque di fognatura del bacino fognario situato in destra del f.greve di circa 120ha. Come sopra descritto, con la realizzazione dell emissario di sinistra i reflui di questo bacino verranno raccolti e convogliati al depuratore di S.Colombano, ed il depuratore verrà dismesso. La ristrutturazione della rete fognaria, attualmente in corso, prevede secondo il progetto citato la costruzione di scatolari in c.a. di grosse dimensioni 2,00mtx2,00 (fosso Stagno) e 3,00x2,50mt che sono collegati al manufatto scatolare in c.a. 3,50x2,50, già costruito con il 1 lotto del depuratore, che scarica nell impianto idrovoro previa grigliatura grossolana. Dall impianto idrovoro, in periodo di magra del fiume, mediante manufatto di scarico dotato di doppie paratoie, le acque pluviali vengono scaricate nel fiume con deflusso a gravità. In corrispondenza della confluenza dei due condotti scatolari sono realizzati due manufatti derivatori delle acque reflue collegati al condotto (di dimensioni 3,00x3,00) che confluisce i reflui della sinistra al sollevamento iniziale e grigliatura finissima dell impianto. La fognatura di Scandicci è di tipo misto e nella ristrutturazione è stato mantenuto tale sistema; la semplicità di esecuzione della rete di fognatura mista comporta tuttavia problemi connessi al dilavamento dei reflui fognari in tempo di pioggia. La diluizione degli scarichi fognari derivante dal mantenimento del sistema di tipo misto comporta inevitabilmente la riduzione della frazione di substrato carbonioso del processo depurativo con riduzione del rendimento di rimozione del BOD, ma anche con con la riduzione della velocità di rimozione biologica dei nutrienti azotofosforo). In tutte le reti fognarie del comprensorio i derivatori sono stati progettati per essere realizzati a monte, in corrispondenza degli sfiori, con la finalità di avviare reflui a maggior concentrazione all impianto, pur con il vincolo derivante dall esistenza di reti miste oramai esistenti sul territorio. In questa realtà le problematiche sopra evidenziati connesse all afflusso di N

7 IMPAGINATO N :57 Pagina 14 tronco terminale bacino fognario pendenza abitanti (n) portata acque portata totale connesso al di influenza (ha) reflue in tempo depuratore Q24(lt/sec) pioggia(mc/sec) scat.200x ,25 0, ,1 4,85 TER Trap 480/80x ,99 0, ,7 3,89 scat.350x ,22 0, ,5 11,37 cls DN ,2 0, ,03 Tabella 0 totale 850, ,3 20,14 acque parassite verso l impianto sarà probabilmente accentuata dalla adozione di derivatori di acque reflue installati sulla chiusura dei bacini fognari in corrispondenza dell allacciamento al depuratore. Si riportano di seguito le caratteristiche idrauliche del progetto di ristrutturazione della rete di Scandicci (Tab. 0): Con riferimento alla legge Regionale n. 5 la portata totale da derivare per il depuratore risulterebbe Q=5Q24=486,50 lt/sec. Adottando lo stesso coeff. udometrico dell emissario di sinistra (3,2 lt/sec/ha) risulta Q=2800 lt/sec, e con coeff. ud. 2,80 lt/sec (emissario OP-10) risulta Q=2480 lt/sec. 3) La rete fognaria del Comune di Lastra a Signa. Il collettore emissario Opera 3-FIO85. (progetto elaborato da Ing.S.Gianassi) Il progetto prevede il collettamento delle acque reflue del Capoluogo, delle frazioni di Ponte a Signa e Porto di Mezzo, con costruzione di condotto per acque reflue con derivazioni in corrispondenza degli scarichi nel f.arno e nel torrente Vingone. La fognatura della frazione di Porto di Mezzo è derivata con condotto diam. 315mm PVC pendenza 3, con allacciamenti alla utenza su strada Statale SS67 (via Livornese). Mediante pompaggio le acque reflue vengono convogliate nella tubazione diam.315 PVC che raggiunge l impianto di sollevamento di Ponte a Signa. Con ulteriore sollevamento le acque vengono scaricate nella fognatura diametro 400mm di via di Sotto-Via Manzoni, avente pendenza 6. Dal pozzetto derivatore di via del Piano è stata posata una tubazione di cls diam.600mm con pendenza circa 2 su via del Piano, e di diametro 700mm fino all attraversamento del t.vingone in spingitubo. Dal t. Vingone al depuratore è stata realizzata tubazione in cls diam.800 mm con pendenza circa 2,4. Le portate massime in transito verso l impianto risultano: Porto di Mezzo e Ponte a Signa Ø400 pendenza 6 Qmax=180 lt/sec. Via del Piano t.vingone Ø700 pendenza 2 Qmax=400 lt/sec t.vingone zona industriale Stagno depuratore, Ø800 pendenza 2,4 Qmax=660 lt/sec La popolazione servita risulta di circa ab/eq, si può stimare una portata media Q24=55lt/sec (40lt/sec per Capoluogo, e 15 lt/sec. per frazioni Pirto di Mezzo e Ponte a Signa). Le superfici dei bacini serviti risultano: Porto di Mezzo 14 ha, Ponte a Signa 38 ha, Capoluogo e zona industriale 140ha. ( in totale 192ha). CONSIDERAZIONI FINALI La pratica progettuale del passato impostata su semplici calcolazioni di mantenimento di rapporti di diluizione prescritti dalla legge Regionale risulta oggi superata. Recenti indagini sperimentali e modellazioni matematiche sviluppate anche per i bacini fognari di Firenze, hanno portato a far rilevare concentrazioni di inquinanti massime poco prima del picco di portata, e circa il 75% della massa dei solidi sospesi transita in fognatura prima del picco. Il progetto dell emissario di sinistra d Arno ha evidenziato, seppur con valutazioni di massima, il problema e la necessità da una parte di realizzare condotti emissari, nel primo tratto, di maggior volume e dimensionati per laminare questo primo afflusso di acque di pioggia e per contenere la massa di solidi sospesi iniziale; e dall altra di dotare gli sfiori di paratoie telecontrollate da aprire solo in corrispondenza del picco di portata e in corrispondenza della coda degli eventi. Per limitare l impatto ambientale il provvedimento efficace da attuare, anche sugli altri collettori, sarà appunto quello di utilizzare i volumi degli emissari realizzati, di considerevole lunghezza, in modo da accogliere le prime acque inquinate e scaricare le piene dopo il transito del picco di portata dei solidi sospesi. Si ritiene quindi necessario, con l attivazione del depuratore di S.Colombano, una revisione degli sfiori esistenti che potranno essere dotati di paratoie telecontrollate in modo da controllare lo sfioro in acqua superficiale. Il rilievo in tempo reale dei solidi sospesi negli emissari, con installazione centraline di monitoraggio, consentirà di poter svolgere un controllo di qualità dell acqua sfiorata con beneficio per i corpi riceventi. La realizzazione di ulteriori vasche a pioggia di tipo statico, come quelle realizzate per la rete di Novoli, è auspicabile dove si rilevano contributi unitari inferiori a circa 3lt/sec/ha. In particolare per l emissario opera 6- di Sesto Fiorentino, per evitare lo sfioro diretto nel colatore destro, in corrispondenza della camera di sfioro a doppia soglia sarabbe opportuno realizzare la vasca a pioggia che era già ipotizzata nel progetto originario e localizzata a Case Passerini. Altro provvedimento auspicabile è quello di una revisione di tutti i derivatori delle acque reflue posizionati sulle reti fognarie comunali di tipo misto che dovranno essere dotati di paratoia (manuale) di regolazione, con controllo della esecuzione delle bocchette di derivazione o delle soglie rispetto alle previsioni di progetto. Per completezza si debbono evidenziare le problematiche connesse all ingresso negli emissari delle acque parassite. Purtroppo anche in altri impianti della Provincia la diluizione dei liquami riduce il rendimento del processo sia nell abbattimento del BOD, che nella rimozione dei nutrienti. La rimozione dei nitrati varia con la natura del substrato carbonioso, la velocità di rimozione è direttamente correlata ad esso, la diluizione per drenaggio delle acque superficiali avrebbe conseguenze estremamente negative per il processo biologico. La rete fognaria del comprensorio fiorentino è in buona parte realizzata nell 800 con manufatti in muratura e non a perfetta tenuta. Reti fognarie ed emissari percorrono inoltre zone pianeggianti, ex aree campestri oggetto di bonifica agraria con fossi, canali e gore che costituivano il recapito di fognature e che sono stati poi tombati a causa della continua espansione urbanistica. Il drenaggio delle acque superficiali sarà considerevole, e sarebbe già opportuno programmare una campagna di revisione della rete per eliminazione di queste acque parassite. Il sistema fognario dell area fiorentina, anche con la realizzazione di tutti gli emissari sopra elencati, non sarà da ritenersi ultimato. Un sistema così complesso dovrà essere oggetto di continue verifiche, studi, e migliorie per la gravità dei problemi accennati e per la difficoltà di dover garantire la protezione dei corpi ricettori, lo stato conservativo dei vecchi collettori, il regolare deflusso nei vari regimi idraulici, la buona qualità del refluo da avviare all impianto per ottenere elevati rendimenti del processo biologico. Alessandro FRITTELLI, nato nel 50 a Sesto Fiorentino, si è laureato in Ingegneria Idraulica presso la Facoltà dell Università di Firenze, attualmente è Dirigente del Servizio Progettazioni Direzione 26 Acquedotto Comune di Firenze. 14 N

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