Opportunità di reddito con i cicli precoci

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1 CONTO ECONOMICO Opportunità di reddito con i cicli precoci La coltivazione di ibridi di mais con ciclo precoce, grazie al minor impiego di mezzi tecnici e alla rapidità dello sviluppo, riduce considerevolmente i costi di produzione a ettaro e permette, nonostante le minori rese attese rispetto all ibrido tardivo, di mantenere una certa competitività La progressiva liberalizzazione dei mercati dei prodotti agricoli ha portato a un allineamento dei prezzi nazionali con i prezzi internazionali. Questo processo si è realizzato con una tendenziale contrazione dei prezzi comunitari e un aumento della volatilità dei mercati. Tale scenario non è tuttavia comune a tutti i produttori a livello mondiale. Infatti, l apertura dei mercati ha giovato soprattutto ai produttori extracomunitari che, a differenza degli italiani, continuano a godere di prezzi decisamente superiori rispetto a quelli degli anni Novanta, nonostante la congiuntura negativa degli ultimi quattro anni. In un contesto di mercato così mutato nel corso degli ultimi anni, il presente lavoro si propone di sviluppare una valutazione di convenienza economica della coltivazione di alcuni ibridi di mais che si differenziano per la durata del ciclo vegetativo (classi Fao 600 e Fao 200). Metodologia utilizzata La valutazione della convenienza economica nella coltivazione delle varietà precocissime di mais è stata condotta, con riferimento alla produzione di grasupplemento a L'INFORMATORE AGRARIO 33

2 TEMPI E SANITÀ Altri aspetti da considerare Oltre agli aspetti esposti in questo articolo, la scelta dell ibrido dovrebbe prendere in considerazione anche altri aspetti. I tempi di lavoro. La gestione delle operazioni aziendali e degli avvicendamenti colturali potrebbero essere facilitate dall anticipo delle operazioni colturali e della raccolta degli ibridi precocissimi. Una diversifi cazione delle classi di precocità in azienda favorisce la distribuzione nel tempo delle operazioni colturali limitando così i picchi di lavoro. La sanità della granella. La scelta della tecnica colturale e dell ibrido deve essere condotta in ragione del livello di sanità della granella prodotta. Il controllo dei livelli delle micotossine è uno dei principali fattori in grado di determinare la possibilità di collocazione e valorizzazione del prodotto nel mercato. I differenziali di prezzo possono anche essere consistenti, fi no a minare la stessa vendibilità del prodotto. Alcune informazioni possono essere tratte da due Borse merci (Milano e Verona) che offrono un dettaglio delle quotazioni del mais sulla base del contenuto in micotossine. A titolo di esempio, il mais nazionale che rispetta i limiti massimi di 5 ppb di afl atossine B1 e ppb di DON ha goduto, nel mese di ottobre 2015 e rispettivamente sui mercati di Milano e Verona, di un premio di 1,13 euro/q e 1,23 euro/q rispetto all ibrido nazionale che rientra nel limite di 20 ppb di afl atossine B1 (standard). D altra parte, il prodotto che non rispetta nessun limite nel contenuto di micotossine è stato quotato sulla piazza di Milano con uno sconto di ben 3,75 euro/q. Decisamente favorevole è invece la situazione del mais per uso alimentare. Le caratteristiche qualitative richieste per questa destinazione riguardano sia il contenuto in micotossine, che deve essere molto contenuto (Afl a B1 2 ppb, Afl a totali 4 ppb/kg, DON 1750 ppb, fumonisine ppb, zearalenone 350 ppb, ocratossina 3 ppb), sia le proprietà tecnologiche (alto peso specifi co e contenuto in proteine, colorazione adeguata e vitrosità della cariosside). La presenza di questi attributi qualitativi permettono di valorizzare il prodotto sui mercati di Milano e Verona con un premio di prezzo di 2,20 euro/q e 2,43 euro/q rispetto al mais a uso zootecnico di qualità standard. nella, mediante un'analisi comparativa dei costi rispetto a una varietà tardiva. Le tipologie di costi prese in considerazione riguardano: le materie prime, valorizzate al prezzo di acquisto; le operazioni colturali, valorizzate al costo di acquisto del servizio. Nel conteggio dei costi non sono stati presi in considerazione gli ammortamenti delle macchine, in quanto già inclusi nel costo delle operazioni valorizzate al prezzo di acquisto del servizio, e il costo opportunità del capitale fon- 34 Supplemento a L'INFORMATORE AGRARIO

3 REDDITIVITÀ IVITÀ Tabella 1 Parametri tecnici ipotizzati per le diverse tipologie di ibridi Periodo di semina Semente (semi/ha) Fabbisogni N (kg/ha) Interventi irrigui (n. medio) Trattamento piralide Periodo raccolta Rese medie al 14% (q/ha) Prima semina Prima semina Prima semina ,7 2,2 sì no no fine settembre metà agosto metà agosto diario, che si ipotizza sia di proprietà del conduttore. Per quanto riguarda il prezzo di vendita del cereale, sono state considerate le quotazioni dalla Bor- sa merci di Bologna, che rappresenta uno dei riferimenti maggiormente utilizzati dagli operatori del comparto. Infine, con riferimento agli aiuti Pac, essi sono stati esclusi dai ricavi poiché, in ragione della natura disaccoppiata degli stessi, si ritiene non incidano sulle valutazioni di convenienza delle scelte produttive tra i diversi ibridi di mais. Per quanto riguarda la tecnica colturale applicata alle diverse varietà di mais, le ipotesi sostenute sono descritte in tabella 1. Il numero di interventi irrigui medi evidenziati in tabella 1 sono stati calcolati sulla base delle precipitazioni medie osservate in provincia di Verona nel periodo Gli interventi irrigui medi sono quindi il numero di interventi che si sarebbero resi necessari per garantire alla coltura un'adeguata disponibilità idrica dalla semina fino alla metà di luglio, per le varietà precocissime, e fino alla Grafico 1 Interventi irrigui e relativa probabilità a seconda della lunghezza del ciclo Probabilità di intervento (%) Fonte: nostre elaborazioni su dati Arpav Interventi irrigui (n.) Per un ibrido tardivo la situazione più frequente (30% delle annate) è quella di 4 interventi irrigui mentre per una varietà precocissima la situazione più frequente è di 1 intervento (40% delle annate). Supplemento a L'INFORMATORE AGRARIO 35

4 Tabella 2 Costi di coltivazione (euro/ha) del mais per lunghezza del ciclo e pratiche colturali Lavorazioni Aratura Estirpatura Preparazione Semina Diserbo Sarchiatura Trattamento piralide Raccolta Mezzi tecnici Concimi Sementi Geo-disinfestanti Diserbi Insetticida Altre spese Gestione amministrativa Consorzio bonifica Irrigazione Essiccazione Totale La somma delle voci considerate porta a un costo totale a ettaro significativamente differente per le varietà e le forme di conduzione considerate. Tale differenziale raggiunge i 680 euro/ha nel caso del confronto tra la varietà tardiva irrigua e la varietà precocissima asciutta, è per buona parte determinato dai costi di irrigazione ed essiccazione della granella. metà di agosto per quelle tardive. Nel grafico 1 è possibile osservare la probabilità che un certo numero di interventi si renda necessario in ba- se alla tipologia di ibrido utilizzato. Per un ibrido tardivo la situazione più frequente (30% delle annate) è quella di 4 interventi irrigui mentre per una varietà precocissima la situazione più frequente è di 1 intervento (40% delle annate). Analisi dei costi In tabella 2 sono presentati i costi di coltivazione del mais nelle tre situazioni oggetto di analisi: ibrido tardivo, ibrido precocissimo e ibrido precocissimo. Gli elementi principali che differenziano i costi di produzione delle diverse soluzioni produttive ipotizzate sono: la difesa contro la piralide, il livello di concimazione, la densità di semina, l irrigazione e l essiccazione. DIFESA DALLA PIRALIDE. Il grado di anticipo del ciclo vegetativo del mais precocissimo permette di evitare l intervento per la piralide che inizia a procurare danni alla sua seconda generazione, ovvero quando l ibrido precocissimo ha già concluso il suo ciclo. Il risparmio si sostanzia in circa 100 euro/ha (insetticida e distribuzione). CONCIMAZIONE. Dal lato della concimazione entrano in gioco due elementi che determinano una riduzione del suo costo per la varietà precocissima: la minore resa e la maggiore efficienza nell utilizzo dell azoto. A una minore resa produttiva corrispondono minori fabbisogni azotati, mentre la brevità del ciclo produttivo determina una minore perdita del fertilizzante dal suolo. 36 Supplemento a L'INFORMATORE AGRARIO

5 REDDITIVITÀ IVITÀ Il risparmio stimato per le varietà precocissime varia da 80 euro/ha per la coltura irrigua a 135 euro/ha per quella asciutta. IRRIGAZIONE. Per quanto attiene all irrigazione, la varietà precocissima registra una sostanziale riduzione dei costi irrigui a ettaro ( 170 euro/ha). D altro canto, la maggiore densità di semina e la minore resa a ettaro della varietà precocissima incidono rispettivamente aumentando il costo della semente (da +25 euro/ha per la coltura asciutta a +50 euro/ha per quella irrigua) e riducendo le spese di essiccazione della granella (da 50 euro/ha per la coltura irrigua fino a 100 euro/ ha per quella asciutta). Calcolo del costo totale a ettaro La somma delle voci considerate porta a un costo totale a ettaro significativamente differente per le varietà e le forme di conduzione prese in esame. Tale differenziale raggiunge 680 euro/ha nel caso del confronto tra la varietà tardiva irrigua e la varietà precocissima asciutta. Questa differenza è per buona parte determinata dai costi di irrigazione ed essiccazione della granella. Per poter condurre a questo punto una valutazione sulla potenziale redditività delle diverse soluzioni produttive è opportuno procedere alla valutazione del prezzo di vendita del cereale che garantisce la piena copertura dei costi di produzione (prezzo di pareggio), tenuto conto della resa attesa per le diverse scelte produttive. Tabella 3 Prezzo di pareggio delle diverse tipologie di mais Costo di produzione (euro) Rese umidità 14% (q/ha) Prezzo di pareggio (euro/q) ,29 15,74 16,22 Le condizioni di mercato in termini di prezzo per le diverse forme di conduzione della coltura sembrano simili, con un leggero vantaggio per la varietà tardiva. PREZZO DI PAREGGIO. In tabella 3 sono riportati i prezzi di pareggio per le diverse scelte produttive. L analisi evidenzia come, sebbene vi sia una rilevante differenza nei costi di produzione a ettaro, i costi per unità di prodotto risultino piuttosto allineati. Le condizioni di mercato per la sostenibilità economica in termini di prezzo per le diverse forme di conduzione della coltura sembrano quindi simili, con un leggero vantaggio per la varietà tardiva. RACCOLTA ANTICIPATA. L analisi fin qui condotta non prende in considerazione, tuttavia, le opportunità offerte dalla raccolta anticipata di circa un mese per il mais precocissimo. Andando a osservare l andamento dei prezzi nel periodo , si rileva che, sebbene non con una sistematica costanza, l anticipo della raccolta alla prima metà di agosto porta a un Supplemento a L'INFORMATORE AGRARIO 37

6 Grafico 2 Prezzi osservati sul mercato di Bologna nei diversi periodi di possibile vendita del mais Media Anni Prima metà di agosto Settembre Ottobre Prezzi (euro/q) Fonte: nostre elaborazioni su dati della Borsa merci di Bologna. L'anticipo della raccolta alla prima età di agosto porta a un vantaggio di prezzo che si quantifica mediamente in 0,88 euro/q rispetto al mese di settembre e 1,09 euro/q rispetto al mese di ottobre. vantaggio di prezzo che si quantifica mediamente in 0,88 euro/q rispetto al mese di settembre e 1,09 euro/q rispetto al mese di ottobre (grafico 2). Redditività a confronto Prendendo in considerazione i costi stimati e l andamento dei prezzi nel periodo è possibile rappresentare l'evoluzione della redditività delle tre soluzioni colturali studiate nel corso degli anni, nell ipotesi che la vendita sia effettuata subito dopo la raccolta sulla base delle quotazioni della Borsa merci di Bologna. Come si può osservare nel grafico 3, la variabilità dei prezzi negli anni e nei diversi mesi di raccolta determina un risultato reddituale che varia in base alle annate e alle scelte produttive. Dall analisi del grafico 3 possiamo dedurre le seguenti considerazioni: nei diversi anni non esiste una indicazione univoca che porti a preferire una tipologia di mais dall altra, soprattutto confrontando i risultati delle varietà a conduzione irrigua; il reddito medio del periodo non presenta differenze rilevanti per le colture irrigue, mentre la varietà precocissima non irrigua evidenzia una penalizzazione di poco superiore ai 100 euro/ha. Dalle considerazioni finora fatte sembra quindi che coltivare mais da granella precocissimo o tardivo, o siano tutte scelte imprenditoriali che si equivalgono. Il dato medio, tuttavia, non esprime in modo completo un fenomeno caratterizzato da incertezza, come è la produzione e la vendita di prodotti agricoli, e può risultare quindi interessante valutare la variabilità di tali risultati attorno alla media. 38 Supplemento a L'INFORMATORE AGRARIO

7 REDDITIVITÀ IVITÀ Grafico 3 Simulazione dei redditi in base all'andamento dei prezzi ( ) Reddito (euro/ha) Tard Prec Anni Prec Prezzo settembre La variabilità dei prezzi negli anni e nei diversi mesi di raccolta determina un risultato reddituale che varia in base alle annate e alle scelte produttive Media Prezzi (euro/q) Prezzo agosto In tabella 4 sono presentate le medie e le deviazioni standard (¹) dei redditi stimati per il periodo oggetto di studio ( ). La dispersione intorno alla media dei redditi nel periodo risulta maggiore per la produzione del mais tardivo rispetto alle altre soluzioni. Tale valore è superiore del 44% rispetto al precocissimo e dell'84% rispetto al precocissimo. Questa differenza si spiega in ragione delle più elevate rese degli ibridi tardivi, i quali garantiscono redditi più elevati quando il prezzo risulta superiore a quello di pareggio, ma anche perdite più consistenti qualora il prezzo scenda al di sotto di questo valore soglia. Un altro modo per rappresentare tale variabilità è proposto nel grafico 4; che rappresenta la distribuzione dei risultati economici nel periodo Tabella 4 Media e deviazione standard del reddito simulato ( ) Media (euro/ha) Media mediana (euro/ha) Deviazione Standard (euro/ha) Deviazione standard: indice di dispersione di una popolazione di dati attorno alla media. La dispersione intorno alla media dei redditi nel periodo risulta maggiore per la produzione del mais tardivo rispetto alle altre soluzioni. Tale valore è superiore del 44% sul precocissimo e dell' 84% sul precocissimo. Tale differenza si spiega in ragione delle più elevate rese degli ibridi tardivi i quali garantiscono redditi più alti quando il prezzo risulta superiore a quello di pareggio, ma anche perdite più consistenti qualora il prezzo scenda al di sotto di questo valore soglia. Supplemento a L'INFORMATORE AGRARIO 39

8 Grafico 4 Distribuzione dei redditi per le diverse tipologie di mais ( ) Reddito (euro/ha) Prec. Prec. Linea mediana che ripartisce il 50% dei migliori risultati (sopra) dai peggiori (sotto) Nel grafico si osserva chiaramente come per il mais tardivo vi sia una maggiore variabilità dei redditi, con valori massimi più alti e minimi più bassi rispetto alle varietà precocissime. La parte estrema delle barre va a toccare i valori massimi (in alto) e minimi (in basso) realizzati nell arco temporale considerato, mentre la linea centrale (mediana) ripartisce il 50% dei migliori risultati (sopra) dai peggiori (sotto). Nel grafico si osserva chiaramente come per il mais tardivo vi sia una maggiore variabilità dei redditi, con valori massimi più alti e minimi più bassi rispetto alle varietà precocissime. Ridurre i costi di produzione con i cicli precoci L analisi della convenienza economica nella coltivazione degli ibridi di mais precocissimi ha evidenziato come, grazie al minor impiego di mezzi tecnici e alla rapidità del ciclo produttivo, sia possibile ridurre considerevolmente i costi di produzione a ettaro, permettendo, nonostante le minori rese attese rispetto all ibrido tardivo, di non perdere competitività in termini di costo sostenuto per quintale di prodotto. Inoltre, alla luce degli andamenti instabili dei prezzi nel periodo di analisi, è possibile ridurre la variabilità dei risultati negli anni. In riferimento a questo ultimo aspetto, è evidente come le varietà più tardive si avvantaggino maggiormente nelle annate favorevoli, essendo però soggette a più elevate perdite nelle annate sfavorevoli. Samuele Trestini Dipartimento Tesaf Università degli studi di Padova Cristian Bolzonella Contagraf, Università degli studi di Padova 40 Supplemento a L'INFORMATORE AGRARIO

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